La prima settimana di ottobre andai a Parma accompagnata dai miei genitori, volevano vedere come mi ero sistemata, mi avevano preso una camera in una casa di proprietà delle suore, frequentata da molti studenti passammo la giornata insieme furono soddisfatti della sistemazione scelta mi fecero le dovute raccomandazioni e nel tardi pomeriggio ritornarono a casa e io da sola in camera. 


Mi sentivo spaesata era la prima volta che affrontavo la vita da sola, anche se in verità in città c'erano dei parenti di mia mamma ma io non volevo disturbarli se non in casi eccezionali e poi vivere da sola mi dava anche una certa eccitazione, era da quasi due mesi che non vedevo un cazzo e ne sentivo la mancanza. 


Il giorno seguente mi alzai presto e mi recai all'università nella facoltà di Giurisprudenza dove mi ero iscritta, la mia aspirazione era di diventare avvocato per difendere i deboli, illusioni giovanili, le lezioni incominciavano a metà ottobre, avevo ancora qualche giorno per ambientarmi nella nuova realtà, i primi momenti furono difficili non sapevo dove andare e per prima cosa decisi di farmi delle amiche e amici, sul mio pianerottolo c'erano due ragazze Eva e Karla di una bellezza unica ma che nascondevano qualcosa di eccitante, erano di una simpatia unica facemmo subito amicizia, iniziammo a uscire mi fecero conoscere altri studenti la cosa iniziava a prendere il giusto corso. 


Un pomeriggio mentre tornavamo a casa passando davanti a un negozio di intimo notammo dei perizoma carini decidemmo di acquistarne qualcuno e di andare a casa a provarli eravamo tutte e tre eccitate io non avevo mai avuto un rapporto con una ragazza ma devo dire che la situazione mi intrigava parecchio.


Arrivati a casa Eva ci invitò nella sua stanza, si vedeva che tra di loro c'era qualcosa, appena entrate mi invitarono a spogliarmi per vedere come mi stavano i perizoma acquistati, io con tutta naturalezza lo feci mi spogliai tutta e rimasi con il solo perizoma addosso, le tette non erano quelle di adesso una quarta abbondante, ma piccole e sode con due capezzoli duri, mi fecero i complimenti e mi chiesero se potevano succhiarle io ero eccitata gli dissi di si ma dovevano spogliarsi anche loro, non si fecero pregare ed ecco la sorpresa. 


Karla sfoderò un cazzo notevole Eva un cazzettino quasi inesistente rimasi stupita ed entusiasta nello stesso tempo, ecco cosa nascondevano, a parte il cazzo erano due ragazze belle se non si spogliavano non lo avrei mai pensato anche nel tono della voce erano sensuali. 


Adesso ero ancora più incuriosita potevo provare nello stesso momento un rapporto lesbo ma con il cazzo e non mi dispiaceva, si avvicinarono e iniziammo a parlare mi raccontarono la loro storia tra di loro facevano sesso da tempo Eva era la femmina e Karla la dominava in tutto, mentre loro parlavano io gli presi il cazzo in mano e lo massaggiai Karla era eccitata e in poco tempo gli venne duro, mentre loro mi succhiavano le tette e mi riempivano di baci , Eva mi prese per la testa me la spinse indietro e mi infilò la lingua in bocca una lingua mostruosa lunga la muoveva come un cazzo, Karla disse che quando la infilava nel culo era come essere scopate, io subito pensai a quando me l'avrebbe leccata.


Infatti mi fece mettere stesa a cosce aperte e iniziò a leccarmi la fica, sentire quella lingua che mi penetrava mi fece raggiungere un violento orgasmo, intanto avevo preso il bocca il cazzo di Karla e lo pompavo con voglia era grosso mi riempiva la bocca e aveva un buon sapore, mentre mi scopava la bocca con il cazzo prese in mano la situazione da dominatrice qual'era, fece stendere Eva per terra e io sopra in un 69 avevo il cazzetto di Eva in bocca che non dava segni di vita ma contemporaneamente la sua lingua mi dava un enorme piacere, Karla aveva il mio culo a disposizione e iniziò a lavorarlo anche lei con la lingua, altrettanto lunga, pensai sarà una dote dei trans, avevo una lingua nella fica e una nel buco del culo ero al settimo cielo chiesi a Karla se aveva intenzione di incularmi e lei esclamò:


“dal primo momento che ti ho conosciuto ho pensato a questo momento adesso te lo metto nel tuo bel culetto”


puntò la punta del cazzo sul buco e spinse piano non sentivo dolore era troppo il piacere che stavo provando Karla iniziò a pompare il cazzo nel culo sempre più forte aveva una grande resistenza dopo un po cambiò canale e me lo mise nella fica e iniziò un'alternanza che mi fece impazzire dal piacere che le due mi stavano dando, 


Quando ormai mi sentivo spossata Karla annunciò che doveva sborrare gli chiesi di sborrarmi nel culo lo volevo sentire tutto dentro, cosa che lei puntualmente fece mi scaricò una buona dose di sperma rimase un attimo ferma e poi lo estrasse, sentì che Eva aveva tolto la lingua dalla fica per dedicarsi alla pulizia del cazzo ne asciugò le ultime gocce e poi si dedicò al mio culo bevve tutta la sborra che usciva lo lasciò asciutto e pulito. 


Dopo ci baciammo tutte e tre in un incrocio di lingue e saliva. Mi chiesero se mi era piaciuto, non potei che rispondere in senso affermativo avremmo passato tanti bei momenti, l'unica condizione era che non volevano altri maschi io ero libera di fare quello che volevo ma quando ci incontravamo era solo con loro due, a me la cosa piaceva avevo la mia libertà e due amiche sempre disponibile per spassarmela. La serata non era ancora finita io avevo voglia di fare un bocchino a Karla volevo assaggiare la sua sborra ero da troppo tempo in astinenza, decidemmo di passare il resto della serata insieme di mangiare qualcosa e poi ripreso le energie avremmo ripreso a fare sesso. 


Andammo a darci una lavata e dopo chiesi, ma non dovevamo provare i perizoma acquistati solo io li ho indossati fatemi vedere i vostri, tra sorrisi maliziosi li misero, avevano una tecnica per nascondere il pene in modo che non si doveva notare, quando si girarono per mostrare il culo era uno spettacolo due strafighe da far perdere la testa a qualsiasi uomo.


Mangiammo leggero e parlammo un po di noi, venni a sapere che Eva apparteneva a una famiglia benestante romana, senza problemi economici era venuta a studiare a Parma per sfuggire da una realtà dove la conoscevano e non poteva esprimere liberamente la sua tendenza sessuale, era lei che aiutava Karla economicamente essendo la sua una famiglia di modeste condizioni economiche, anche io raccontai qualcosa di me dell'ultimo periodo trascorso con il mio ragazzo lasciato prima di trasferirmi.


Finito di mangiare e chiacchierare feci sedere Karla sulla poltrona, le stanze non avevano tante comodità un lettino, una poltrona con scrivania e un angolo cottura con un tavolino e 4 sedie, Eva si piazzò al suo fianco e si limonavano con passione in un intreccio di lingue e saliva, io inginocchiata davanti iniziai a massaggiare il cazzo, mi piace molto prima di metterlo in bocca segarlo e farlo crescere nelle mie mani con il passare del tempo ho affinato la tecnica, riempio le mani di saliva e inizio a massaggiarlo, mentre con la lingua gli lecco le palle e il buco del culo, feci a Karla questo trattamento poi quando il cazzo era duro e scivoloso me lo infilai in bocca mentre gli mettevo un dito nel culo la troia godeva della duplice attenzione il mio pompino e la lingua di Eva che leccava tutto quello che veniva a tiro di lingua dopo molto tempo che succhiavo il cazzo all'apice del piacere Karla mi inondò la bocca la trattenni e gliela mostrai giocando con la lingua facevo muovere la sborra e poi ingoiai tutto di un fiato, buonissima ne avevo proprio voglia, mi dedicai alla pulizia del cazzo e lo lasciai pulito e asciutto Karla fu molto soddisfatta del lavoro svolto. Potevamo ritirarci nelle nostre stanze e meritarci il dovuto riposo, quel giorno avevo assaggiato il cazzo in tutti i buchi.


Finalmente iniziammo a frequentare la facoltà, l'inizio fu duro all'università si studia in modo diverso da come eravamo abituati alle superiori ci aiutavamo con i compagni di corso e fu allora che conobbi Antonio un bel ragazzo del sud trasferito a Parma per studiare diventammo subito molto affiatati passavamo molto tempo insieme anche di pomeriggio e sera, erano i tempi dei pantaloni a vita bassa con il perizoma in mostra ed io che sono esibizionista e orgogliosa del mio lato B lo mostravo generosamente, notavo che lui non era insensibile allo spettacolo che gli offrivo. 


Inizia a stuzzicarlo gli chiesi se aveva la fidanzata al paese, lui mi disse di si io insistevo 


“come sono i vostri rapporti nel sesso” lui andava molto sul cauto “non male” e poi mollava il discorso. 


Un venerdì sera eravamo in birreria scegliemmo un tavolino appartato non c'era tanta gente e io mi sentivo eccitata volevo conoscerlo più intimamente, dopo aver bevuto una birra mi sentivo più sciolta “sai io sono sola mi sono lasciato con il ragazzo prima di venire all'università, avevamo un bel rapporto e con lui che ho iniziato a fare sesso almeno quello vero, il primo approccio lo avuto a 15 anni con un mio cugino ma fu solo un rapporto orale, gli ho fatto il mio primo pompino”. 


Lui mi guardò perplesso ma poi sentivo che anche lui si stava sciogliendo dalla timidezza,


“la mia ragazza non vuole concedersi del tutto sai è ancora dell'idea che la donna deve arrivare vergine al matrimonio” 


ed io ribattevo “poverino e come fai quando ti ecciti”. 


Antonio “non è che a lei non piace il sesso anzi, lo prende in bocca ed è anche brava” io mi avvicinai e gli misi la mano sulla patta il cazzo era duro “ma ti stai eccitando e adesso come fai” gli dissi mentre lo massaggiavo, poi gli proposi “perchè non andiamo a continuare la conversazione a casa mia vediamo se posso aiutarti, lui accolse la proposta con entusiasmo e ci incamminammo verso casa, dovevamo fare attenzione a non farci scoprire perchè non si poteva portare gente estranea nell'edificio.


Arrivati a casa, andai in bagno e mi misi comoda indossai una vestaglietta che usavo per dormire che a stento copriva il culo tornata nella stanza gli chiesi come stavo lui restò senza parole mi avvicinai e lo baciai senza pensarci su, lui reagì infilando la lingua in bocca e baciandomi con passione, 


poi gli chiesi “adesso stenditi sul letto e raccontami cosa fai con la tua ragazza se sarai brava a farmi eccitare ti do un premio”.


Lui si stese sul letto io mi misi davanti a lui e mentre armeggiavo con la sua cerniera per liberare il cazzo lui iniziò il racconto.


“sto con Maria da quando eravamo ragazzini abbiamo iniziato con i primi baci teneri e senza malizia per passare a vere e proprie limonate, lei è calda infatti subito si scalda ma resta sempre quel problema della verginità, con il passare del tempo diventavo sempre più insistente non potevo andare avanti a masturbarmi dopo che mi ero eccitato con lei, dopo un po iniziò a farlo lei mi segava e mi faceva venire spruzzando per terra poi mi puliva con un fazzoletto e finiva”. 


Mentre Antonio mi raccontava io ero arrivato al cazzo, fu una piacevolissima sorpresa, una mazza esagerata lunga e spessa era già duro e con la cappella bagnata,


“ti do un anticipo ma tu continua nei particolari sono curiosa” gli dissi mentre gli davo una leccata per asciugarlo e sputarci sopra un'abbondante dose di saliva per poi massaggiarlo e farlo eccitare al massimo.


Intanto lui proseguì nella descrizione del suo rapporto con la fidanzata “ naturalmente dopo un po le mani non mi bastavano più anche perchè avevamo trovato un posticino comodo in cui trovarci una casa di campagna di un mio cugino, quando ci trovavamo lei si faceva spogliare devi sapere che ha due tette molto belle e sode un piacere leccarle e un culo come il tuo uno spettacolo, con il tempo l'ho convinta a indossare il perizoma e solo guardarla mi eccita, un giorno gli ho chiesto di dargli un bacio lei era titubante ma poi dietro la mia insistenza si è lasciata convincere lo ha preso in bocca era la prima volta neanche io avevo esperienza lo avevo visto fare solo nei film porno, gli ho detto di leccarlo come un gelato e poi di affondarlo in gola lei si impegnava quando ha preso la punta in bocca mi era venuto spontaneo tenerla ferma e spingendola per farlo entrare di più lei si è abituato al sapore e inaspettatamente lo ha preso in bocca per una buona metà, il fatto che le avevo tenuta ferma la testa quando lo ha lasciato il cazzo era bagnato, cosa che a me eccita un casino, lei mi guardava come per chiedermi se era brava io gli dicevo continua che vai bene e iniziò un pompino io godevo della sua bocca dopo qualche minuto senza avvisarla gli avevo sborrato in bocca lei non se lo aspettava e non era preparata la aprì e la sborra scivolò giù, un po gli rimase in bocca e io chiesi di berla per imparare a gustare il sapore lei lo fece e disse che non le dispiaceva anzi le piaceva molto approfittando gli dissi di pulire il cazzo con la lingua lei lo fece e continuò a succhiare ero talmente eccitato che nel giro di qualche minuto venni per la seconda volta e l'avvisai sto per sborrare e lei questa volta ingoiò tutto”.


Il racconto mi aveva eccitata e lo provocai “vediamo se io sono più brava” e inizia a succhiarlo con tutta la mia abilità lo prendevo quasi tutto in bocca mi ero decisa a ingoiarlo tutto gli dissi mettermi le mani sulla testa e spingere fino a quando non arrivava in fondo lui lo fece io non respiravo ma decisa a non mollare con un colpo alla testa me lo ficcò tutto in gola, quando lo tolsi era fradicio di saliva e io soddisfatta lo ripresi e rifeci la gola profonda più volte fino a quando lui mi annunciò che stava per venire, tenni solo la cappella in bocca e mi scaricò una quantità impressionante in bocca, io la trattenni tutta e la ingoiai.


Poi mi dedicai alla pulizia del cazzo. 


Ero soddisfatto della bevuta ma lo volevo mio, volevo farmi fottere ero troppo eccitata;


“quindi non hai mai scopato” gli chiesi. 


Antonio mi ripose “no solo la bocca mi ha dato”. 


Allora e ora che provi tutto il resto. Mi misi supina e gli chiesi di leccarmi la fica per fargli sentire quando ero eccitata, lui lo fece con molto piacere ormai ero una maiala eccitata 


“mettimi due dita nella fica e leccami il buco del culo” gli dissi e lui eseguì alla perfezione non era molto esperto nel leccare il culo ma si impegnava e mi fece godere diverse volte, notai che il cazzo era di nuovo eretto lo supplicai “scopami fammi godere con il tuo cazzone” lui si mise sopra di me mi baciò e infilò il cazzo nella fica fu un piacere enorme mi pompava lo faceva entrare tutto fu una serie di orgasmi infinita quando mi disse che doveva godere gli chiesi di sborrarmi in bocca volevo ancora bere, immediatamente lo estrasse e mi sborrò in bocca e io da brava troia bevvi tutto, un'altra pulita e ci riposammo.


Rimanemmo abbracciati sul letto, lui mi disse che si sentiva in colpa, aveva tradito la fidanzata, io volli chiarire subito “non ti sentire in colpa tra noi ci sarà solo un rapporto di sesso, tu mi piaci mi piace il tuo cazzo ma alla fine ognuno per la sua strada e poi uno sfogo devi averlo quando ti riprendi lo voglio anche nel culo”.


Antonio “va bene la tua proposta sono contento di averti come amica. Anche il culo gli avevo chiesto a Maria e una volta avevamo anche provato a farlo, ma lei era troppo rigida e abbiamo desistito, ma è diventata bravissima nell'ingoio quasi quanto te”. 


Io mi sentivo orgogliosa di come ero diventata brava, Antonio sarebbe stato il mio amico preferito con cui passare piacevoli momenti ma se capitava volevo assaggiare anche altri cazzi, preferibilmente di ragazzi timidi mi piaceva stuzzicarli e poi dargli il piacere, mentre odiavo gli arroganti.


Chiesi ad Antonio se voleva dormire con me ma dovevamo arrangiarci il letto era piccolo avremmo dovuto dormire stretti ma la mattina dopo gli avevo promesso il culo, lui naturalmente accettò l'offerta e ci addormentammo scambiandoci dei baci. Da giovani si dorme in ogni situazione e anche noi quella notte dormimmo benissimo anche nello stretto. Al mattino dopo ci svegliammo tardi una rapida doccia e poi colazione con quello che c'era. 


Poi Antonio volle che mantenessi la promessa e io ne fui felice. Iniziò a leccare la fica e il buco del culo le mani si muovevano veloci alternando le dita con la lingua in uno o nell'altro buco poi mi fece mettere a pecorina, la posizione che io amavo gli chiesi di preparare il culo con tanta saliva e poi di fare piano con il suo arnese, mi sputò una gran quantità di saliva che spalmo con le dita introducendone un paio nel buco visto che scivolavano bene puntò il glande e con il mio aiuto, spingevo io verso il cazzo entrò tra un piccolo grido di dolore, gli chiesi di rimanere fermo ma di non uscire, dopo alcuni secondi gli dissi di iniziare a muoversi mentre io con la mano mi toccavo la fica iniziavo a godermi l'inculata.


“vai più forte spaccami il culo con la tua mazza” gli urlai, e lui come un toro con un nastro rosso davanti agli occhi iniziò a pompare forte fu una lunga scopata nel culo che terminò con una sborrata che mi riempì tutta. Cademmo sfiniti sul letto, rimase dentro ancora per un po poi si tolse e io corsi in bagno per non sporcare il letto, mi sentivo il culo in fiamme lo avevo preso veramente grosso, ma non potevo sapere che con questo cazzo mi sarei allenato per il futuro sposo, ma questa è un'altra storia. 


Antonio mi salutò doveva tornare dai parenti e il sabato lo dedicava alle telefonate con la fidanzata, all'epoca i telefonini erano ancora visti come qualcosa di lusso e non erano usati come adesso.


Il pomeriggio lo passai riposando, verso sera sentivo le voci di Eva e Karla uscii dalla stanza e gli chiesi cosa avevano in mente per la serata, mi dissero che andavano in un locale dove si poteva mangiare, bere della buona birra e si ballava sulla musica di gruppi che si esibivano dal vivo, ottimo gli dissi mi aggrego a voi.


Mi preparai con cura come sempre volevo attirare l'attenzione dei maschi, mi eccitava l'idea di essere desiderata degli sguardi assatanati di quelli che volentieri me lo avrebbero messo nel culo, scelsi un bel perizoma nero con sopra dei pantaloni a vita bassissima mi arrivavano appena sopra le chiappe misi una canotta bianca senza reggiseno e sopra una maglia lunga che poi avrei tolta nel locale Eva e Karla non erano da meno avevano messo una minigonna con maglietta e calze a rete autoreggenti.


Ci avviammo verso il locale a piedi non era distante dalle nostre camere. Mangiammo e bevemmo allegramente l'ambiente era genuino tanti studenti che avevano voglia di divertirsi, io mi sentivo ammirata mi fecero molti complimenti, ma non avevo nessuna voglia di rimorchiare ne avevo abbastanza avevo ancora il buco del culo indolenzito, ballammo tutta la sera fino a tardi e a un certo punto decidemmo di tornare a casa eravamo stanche e mezze brille, per strada raccontai dell'incontro con Antonio e del gran cazzo che avevo preso in tutti i buchi, dissi che quella sera mi sarebbe piaciuto assaggiare la lingua di Eva per rilassarmi e Karla subito proferì 


“ti devi accontentare solo della lingua perchè il cazzo stasera è destinato al suo culo” accettai con piacere un'altra inculata non mi andava per quella sera. 


Arrivate in camera, Eva mi afferrò e mi infilò la sua lingua in bocca, sembrava un'anguilla mi soffocava poi ci spogliammo e insieme leccammo il cazzo di Karla mentre lo succhiavamo ci baciavamo poi ci mettemmo a fare un 69 con io sotto e il culo di Eva all'insù. La lingua di Eva frugava la fica con abili leccate me la bagnava tutta e la introduceva in profondità come se fosse un cazzo mi dava una eccitazione altissima che mi faceva godere a ripetizione, io da sotto mi gustavo la scena di come Karla preparava il buco del culo di Eva con una raffica di sputi che poi spalmò con la lingua appena pronta la inculò senza preavviso, lo avvertii dalla lingua nella fica che si indurì, ed emise un grido strozzato di dolore.


Iniziò a pomparla sempre con più forza in quella situazione prevaleva in lei la mascolinità quando fu all'apice del piacere estrasse il cazzo dal culo e innaffiò le chiappe e la mia faccia io leccai la sborra dal culo poi Eva si girò e con la sua lingua mi il viso e poi mi infilò la lingua in bocca, Karla pretese che Eva gli pulisse il cazzo cosa che lei fece con assoluta obbedienza. 


Dopo andammo a dormire stanche ma soddisfatte.


Il periodo che seguì fu molto intenso dal punto di vista sessuale, tra il cazzo di Antonio che ormai avevo imparato a far sparire del tutto in gola e lo tenevo fermo anche per qualche minuto arrivai anche a farmi sborrare direttamente in gola, la prima volta mi stavo strozzando ma poi imparai a regolare il respiro con la sborrata e ci riuscii, anche se preferivo riceverlo in bocca per gustarlo prima di berlo, anche nel culo ormai lo prendevo con naturalezza a lui piaceva prendermi uno dopo l'altro in tutti e tre i buchi, iniziava a scoparmi nella fica poi mi inculava e alla fine preferiva venire in bocca e a me piaceva ero golosa della sua sborra, aveva un sapore molto buono. 


Mi disse dopo una vacanza al paese che dopo l'esperienza avuta con me era riuscito a inculare anche Maria la sua ragazza e gli era anche piaciuto, lo avevano fatto diverse volte nei pochi giorni, infatti era tornato spompato  tra bocchini e inculate, ma affermò che per me la sborra ci sarebbe sempre stata ogni volta che lo volevo e che mi sarebbe stato riconoscente per sempre.


Anche con Eva e Karla le cose andavano bene ormai eravamo un trio affiatato, io e Eva ci dividevamo il cazzo di Karla che da vero dominatrice sapeva trarre da noi il massimo della nostra troiaggine, gli piaceva metterlo nel culo a turno a tutte e due e alla fine riempire le nostre bocche che aspettavamo impazienti che ce le riempiva per poi scambiarci la sborra. 


Tra gli altri episodi che mi sono rimasti in mente ricordo che un pomeriggio andai a lezione nell'aula magna, notai un mio compagno di cui conoscevo poco, un ragazzo timido ma carino lui era seduto in disparte da solo in alto, andai sedermi vicino eravamo in primavera l'eccitazione era alle stelle, mentre cercavo di sistemarmi sulla sedia feci del mio meglio per mostrare il perizoma e naturalmente le mie chiappe nude, feci diversi movimenti poi dopo che mi ero messa comoda inizia a parlargli;


“ciao come è la lezione si può seguire” Roberto, questo il suo nome rispose “ma va è una palla noiosissima”


io “la ascolto un po e poi decido” nel frattempo feci in modo che lui potesse guardarmi il culo mi girai di scatto e lo guardai negli occhi dicendo “cosa fai mi guardi il culo, ti piace” 


lui rosso in viso “certo che mi piace, io lo guardo perchè tu lo mostri” 


e io da troia gli misi una mano sulla patta “hai il cazzo duro vuol dire che lo spettacolo ti piace vero porco”


“dire che mi piace è poco, adoro vedere il tuo culo è uno spettacolo, se ce lo duro la colpa è tua”


“se sono io la causa devo rimediare non mi va di passare per una che non si assume le responsabilità”


gli feci l'occhiolino e gli dissi “io esco tu tra poco seguimi ti aspetto nei bagni in fondo al corridoio”.


Mi alzai e andai verso i bagni, di solito quelli scelti erano frequentati da tutte le troie della facoltà ed erano molte, infatti giurisprudenza era nota come la facoltà delle troie. Arrivai davanti ai bagni e siccome era pomeriggio inoltrato non c'era nessuno, Roberto arrivò subito dopo lo presi sottobraccio e lo trascinai dentro un bagno, mi sedetti sulla tazza e gli feci cenno di stare zitto, gli tirai fuori il cazzo che era di tutto rispetto, lo scappellai era bagnato lo massaggiai con la mano per vederlo eccitare al massimo mentre lo guardavo negli occhi, sussurrando gli chiesi “sei molto eccitato vuoi sborrare” lui annuì con la testa e io neanche il tempo di prenderlo in bocca e dare due succhiate e mi sentii la bocca piena, la sborra era tanta la ingoiai a fatica e dopo continuai a succhiare.


Gli dissi “questa sborrata non mi ha soddisfatto adesso fammi succhiare e soddisfa la mia fame e sete di cazzo” lui non disse nulla ma il cazzo restò duro e gli feci il pompino come mi piaceva, lo succhiai con vigore riempendolo di saliva gli facevo vedere come giravo la lingua sulla cappella e poi lo affondavo tutto in gola, questa volta durò molto e alla fine quando doveva godere mi avvisò io continuai a succhiarlo fino a quando lui venne con una sborrata copiosa io aprii la bocca gli mostrai il risultato dopo bevvi tutto poi passandomi la lingua sulle labbra gli pulii il cazzo e lo rimisi nello slip. Gli diedi un bacio e gli dissi che ci sarebbero state altre occasioni. 


Dopo un po di tempo tra i compagni di corso ero nota come “Bocca di Rosa”. 


Restai a Parma per circa due anni poi mi ritirai dall'università ma i ricordi sono ancora vivi in me, ho saputo che Eva e Karla ormai sono due bellissime donne sposate, di Antonio non ho più saputo niente, ma mi rimane il suo cazzo impresso nella mia mente e soprattutto nel buco del culo.


Chi è curioso di conoscere Nadine può dare un'occhiata al suo profilo:


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