Mi chiamo Lorenzo, ho 34 anni e sono di media statura, capelli scuri, occhi marroni, fisico normale e sono sposato con Elena, che ha la mia stessa età. Lei è una bella donna, dal fisico molto ben definito. È alta, snella, dai capelli castano chiaro lunghi, che le arrivano fino al seno davanti, e dietro, oltre le spalle. Il seno è di una terza abbondante, tonda e perfetta, che sembra il lavoro di un chirurgo plastico, mentre invece è tutto naturale. Ha capezzoli un po’ piccoli, ventre piatto ed un culo a forma di cuore posto al culmine di due cosce lunghe, snelle e ben affusolate. Anche il viso è un ovale perfetto, occhi chiari e labbra ben delineate. Fin da adolescente, ha praticato danza classica, che le ha modellato il fisico in maniera così bella e, poiché i miei suoceri hanno un atelier di moda per spose, lei per molti anni ha sfilato, mostrando a varie clienti modelli di vestiti da sposa. Questa attività le ha sempre fatto provare un piacere particolare nel vedersi ostentata. Col tempo, ho notato che questa sua vena esibizionista si è sempre più evoluta. Essendo un appassionato di fotografia artistica, l’ho portata ad apprezzare quella forma d'arte, riuscendo a realizzare degli scatti eccezionali, senza omettere di immortalarla anche in pose erotiche, particolarmente intriganti. La scorsa estate eravamo in vacanza in un villaggio turistico su un un’isola greca, e, una sera, il team di artisti che di solito intratteneva i turisti, hanno chiesto se fra il pubblico vi fosse qualcuna disposta a sfilare in passerella, indossando costumi da bagno per promuovere una raccolta fondi destinata ad un piccolo orfanotrofio dell’isola, che assisteva orfani di pescatori, morti in mare. Lei, aderendo alla mia insistente esortazione, si è fatta avanti e, assieme ad una decina di altre donne, è salita sul palco e, dopo aver ricevuto un applauso, sono sparite in appositi camerini, allestiti proprio per consentir loro di indossare i vari costumi da bagno. Dopo di che, una dopo l’altra, sono riapparse in passerella, e tutti hanno potuto ammirare con quanta grazia queste giovani donne presentavano i vari modelli. Tra il pubblico vi era un uomo sulla quarantina, dal fisico tonico e ben fatto, dai capelli molto corti e uno sguardo alquanto penetrante, che era incaricato di fotografare i vari modelli. Ebbene quell'uomo ha mostrato un particolare interesse per mia moglie, scattandole molte foto e, quando lo spettacolo ha avuto termine, ci ha raggiunto al nostro tavolo per complimentarsi con lei.


«Buonasera, mi chiamo Dimitri e desidero complimentarmi con la signora per la splendida classe ed eleganza, tenuta in passerella. Purtroppo in questa isola faccio fatica a trovare una modella che mi sarebbe necessaria per reclamizzare una serie di articoli di lingerie, molto raffinata. Comprendo benissimo che siete in vacanza, ma se la sua signora potesse dedicarmi anche solo poche ore del suo tempo, vi assicuro che per me sarebbe un grandissimo favore, che ricompenserei provvedendo al pagamento di tutte le spese occorse per questa vacanza.»


Istintivamente lei si dichiarò disponibile, perché avrebbe avuto piacere a posare per lui e, così, ci accordammo per il pomeriggio del giorno successivo, quando ci saremmo recati presso la sua abitazione, che era situata nella parte più alta dell'isola. Ero rimasto un po’ sorpreso dall’istantanea disponibilità di Elena, ma, avendo notato la gratificazione che le era derivata nello sfilare in passerella, ho pensato che, in fondo, non era poi tanto strano se avesse gradito anche posare davanti all’obiettivo della macchina fotografica e, dal momento che il relativo compenso rappresentava il rientro di quanto speso per la vacanza, tanto di guadagnato. La sera, a letto, abbiamo scopato in maniera molto appagante. L’ho sentita calda e vogliosa, e devo dire che questo mi ha fatto molto piacere. Stranamente, però, il giorno dopo la sentivo un po’ tesa e, quando abbiamo raggiunto l’abitazione di Dimitri, lui ci ha accolto cordialmente e subito si è adoperato affinché lei si rilassasse e si sentisse a proprio agio. Una volta entrati nella sua splendida abitazione, ci siamo trovati ad ammirare un panorama da mozzare il fiato: sul retro della casa, vi era uno splendido terrazzo, da cui si dominava l'intera isola. Lui le ha mostrato la sua camera da letto, dove potersi cambiare ed indossare la lingerie che, di volta in volta, lui avrebbe immortalato, sfruttando la magnifica location del suo terrazzo. Mentre lui preparava il set fotografico, ho visto Elena entrare in camera, spogliarsi ed indossare un reggiseno in pizzo nero, un reggicalze, calze nere, un sottile perizoma sempre in pizzo nero e, poiché il giorno precedente le aveva chiesto il numero delle scarpe, abbinate alle lingerie vi erano anche alcune paia di scarpe dal tacco veramente proibitivo. Ad un tratto Dimitri è entrato nella camera e, dopo averla osservata, le ha indicato un paio di sandali altissimi in vernice nera, con un cinturino regolabile alla caviglia, tacco 17,5 con plateau 6 cm, che le hanno ancor più evidenziato il suo splendido culo. Quando è uscita sul terrazzo, ho sentito il cazzo muoversi nei pantaloni, mentre Dimitri ha preso a scattare una serie di foto molto belle e sensuali. Elena si muoveva con naturalezza e lui si mostrava soddisfatto.


«Brava! Girati di lato! Solleva i capelli! Spingi indietro il culo! Adesso abbassati, brava, così! Sei meravigliosa!»


Era un susseguirsi di complimenti che hanno fatto molto piacere ad Elena, perché ho visto i suoi occhi brillare di profonda gioia. Poi lui l'ha invitata ad indossare un altro capo e lei è entrata in camera e si è spogliata nuda, mentre lui ricaricava le macchine fotografiche e, con la coda dell’occhio, la guardava attraverso la finestra aperta. Ho visto gonfiare il suo pacco e, invero, anche il mio cazzo era già bello duro. Lei è venuta fuori, indossando un corsetto nero molto erotico con perizoma realizzato in pizzo, di un tessuto nero semi trasparente. Ai piedi aveva degli zoccoli a base nera, con effetto legno laccato, con doppia fascia nera e tacco 13, plateau 4 cm. Quando l’ho vista, il mio cazzo ha preso a premere contro la stoffa dei pantaloni e lo stesso ho visto accadere a quello di Dimitri. Anche qui lui le ha scattato una serie di foto, che rasentavano l’osceno. Poi l’ha invitata di nuovo a cambiarsi e, questa volta, è uscita indossando un reggiseno costituito da spalline che tenevano insieme due piccoli triangoli di stoffa, che coprivano appena i capezzoli e, essendo i suoi seni piuttosto grossi e sodi, li faceva apparire ancor più nudi di quanto lo fossero stati, in realtà. Le mutandine erano costituite da un triangolo di stoffa, talmente esiguo che copriva a stento il suo monte di Venere e lasciava il sedere, completamente scoperto, perché i relativi fili erano scomparsi nel solco delle natiche. Ai piedi indossava dei sandali ad effetto cristallo, con tacco alto di 14 cm e plateau 4. Sembrava una vera zoccola! Gli occhi di Dimitri brillavano mentre osservava la deliziosa figura davanti alla sua macchina fotografica. Le ha scattato una decina di foto del genere decisamente porno, che hanno elevato ancor più il livello della nostra eccitazione, già alle stelle. Guardarla posare per un altro uomo, mi ha reso così eccitato che quando mi ha chiesto di unirmi a lei, ho colto al volo l'occasione e mi son spostato dietro di lei. Il mio cazzo era duro come una roccia e l'ho premuto tra le sue natiche nude. Lei ha risposto spingendo indietro il sedere, in modo che il mio cazzo fosse intrappolato tra le sue natiche. Ero così eccitato che ho portato le mie mani davanti, le ho preso i seni a coppa ed i capezzoli fra le dita, mentre con la bocca l’ho baciata sulla base della nuca. Elena ha emesso un gemito, poi ha chiuso gli occhi ed ha poggiato la testa sulle mie spalle. Ha preso a gemere e ad eccitarsi così tanto che il suo respiro è diventato pesante, mentre io, con un gesto rapido, le ho sfilato il reggiseno ed ho preso di nuovo i suoi seni fra le mani e, mentre li impastavo, Dimitri scattava foto in continuazione. Mi aspettavo qualche reazione da parte di Elena, che però non c’è stata, allora le ho sciolto i nodi che tenevano legato il perizoma, che le è scivolato lungo le gambe, esponendo la figa allo sguardo di Dimitri ed all’obiettivo della sua macchina fotografica. Ancora una volta non mi ha fermato, nemmeno quando ho tirato indietro le labbra della sua fica, per esporre le pieghe interne alla fotocamera. Dimitri si è inginocchiato davanti a lei ed ha ritratto in primo piano le mie dita che le pizzicavano il clitoride. Gemeva, boccheggiava e il suo sedere si premeva sempre più sulla mia erezione. Poi lui le ha voluto che indossasse ancora un altro capo, mentre chiedeva a me di scendere al piano inferiore, dove, sul tavolo, c’era una scatola contenente altri rullini, in quanto aveva esaurito quelli che aveva lì. Sono sceso e risalito in un attimo, ma, quando son tornato e sono rientrato in camera, son rimasto sulla porta strabiliato. Elena era sdraiata sul letto con le gambe divaricate e, tra le sue gambe, c'era Dimitri, che le infilava un cazzo enorme nella fica! Prima che potessi fare qualsiasi cosa per fermarlo, lui, con un affondo deciso, glielo ha spinto tutto dentro.


«Oooohh! Sì, mi sfonda! È enorme! Ti prego, spingilo tutto dentro!»


Il suo corpo ha avuto un sussulto, lei ha sollevato le gambe in modo che i suoi talloni poggiassero sulle sue spalle. I suoi occhi erano chiusi, ma dall'espressione del suo viso ho capito che stava veramente godendo per questa monta, a cui la stava sottoponendo Dimitri. Lui ha allungato le mani, ha afferrato i suoi seni, usandoli come maniglie per farla agitare avanti/indietro sul suo cazzo. Per un attimo, ho avvertito un forte senso di gelosia, ma poi mi sono eccitato al massimo: mi sono avvicinato a lei che ha girato la testa verso di me, ha aperto gli occhi e mi ha sorriso con languore. Ha alzato il braccio e mi ha tirato il viso contro il suo. Ci siamo baciati e le nostre lingue si sono intrecciate, mentre Dimitri continuava a scoparle la fica con colpi sempre più vigorosi, portandola ad un immediato orgasmo, talmente devastante che si è staccata da me, per urlare il suo piacere.


«Vengo! Oddio, sto godendo! Amore, impazzisco! Vengo! Dai, sbattimi più forte, che vengo! Ora!»


Il suo corpo ha preso a tremare, scosso da un orgasmo incredibile ed ha di nuovo sollevato la mano per attrarre di nuovo la mia bocca sulla sua e, mentre si contorceva scossa da quel piacere, mi ha succhiato con forza la lingua. Intanto le sue unghie si sono piantate nella mia schiena, graffiandomi, mentre ci abbandonavamo storditi da quel bacio così intenso e passionale. Lui, intanto, ha continuato a devastarla con colpi tremendi. La sbatteva sempre più forte, facendole sobbalzare il corpo ad ogni affondo, fin quando lui ha preso a chiavarla con maggior velocità, per, infine, sborrarle nella fica, con un urlo disumano. 


«Sborro, eccomi! Sto sborrando! Troia meravigliosa, ti sto inondando la fica! Eccomi!»


È rimasto piantato dentro di lei, mentre il suo corpo sussultava e non potevo non vedere con quanta irruenza le stava riversando tutta la sborra dentro la fica. Poi, si è sfilato ed ho visto quel membro dal notevole spessore completamente ricoperto sia della sua sborra che degli umori di Elena e, alla vista della sua fica dilatata e piena del suo sperma, mi son tolto i pantaloni ed ho affondato anche il mio cazzo nella sua figa. Il mio cazzo è giunto in fondo in un sol colpo, dato la dilatazione e la lubrificazione della fica di mia moglie e, ad ogni spinta, sentivo la sborra di Dimitri schizzarmi sulle palle. Ero così eccitato, che l’ho scopata in maniera quasi furiosa e, quando lei mi ha guardato negli occhi e ha urlato un ennesimo orgasmo, le ho riversato dentro anche tutta la mia crema. Sono rimasto alcuni istanti piantato dentro di lei e poi, mentre mi sfilavo, Dimitri mi ha indicato la porta del bagno, dove mi son recato per prendere un asciugamano per poterci pulire, ma, una volta tornato, ho trovato che Elena era inginocchiata sul letto con il culo per aria e Dimitri che le stava sbattendo il cazzo nella figa, da dietro. Ad ogni affondo, vedevo rivoli di sperma che scorrevano lungo le sue gambe, e lui la teneva per i fianchi e la sbatteva con forza, scuotendo tutto il suo corpo. Ero così affascinato da quella scena, che ho preso la macchina fotografica ed ho iniziato a riprenderli mentre scopavano: è stata la cosa più eccitante cui avessi mai assistito. Ero così eccitato e travolto da quanto vedevo, che ho chiesto a Dimitri di cambiar spesso posizione. Lo ha fatto, molte volte ed ho scattato una miriade di foto, da diverse angolazioni, di Elena che veniva scopata. Ho anche immortalato l’attimo in cui lui le ha di nuovo riversato dentro un’altra ingente quantità di sperma e, quando ha sfilato il suo grosso membro, ha continuato a segarsi sul culo di Elena, che è stato completamente ricoperto di macchie bianche. Anche il mio cazzo era tornato nuovamente duro e, a quel punto, ho ridato a lui la macchina fotografica e mi sono posizionato dietro di lei, ma, anziché, prenderla nella fica, ormai ridotta ad una voragine dalla verga di Dimitri, ho poggiato la punta del cazzo sul buco del culo di mia moglie e, con due spinte decise, gliel’ho infilato tutto dentro.


«Fa piano! Mi sfondi il culo, ma non fermarti, spingilo più che puoi, perché mi piace da morire! Dai, amore, rompimi il culo!»


L'ho scopata duramente, cambiando spesso posizione in modo che Dimitri potesse scattare altre foto, che son servite ad immortalare anche questa seconda penetrazione e, quando ho sborrato e ho schizzato in parte nel suo culo, l'ho fatta velocemente inginocchiare davanti a me e le ho schizzato in faccia il resto della sborra che avevo ni coglioni. Lui ha immortalato anche questa scena, per poi guardarci tutti e tre e scoppiare a ridere soddisfatti.


«Accidenti! Sei stata davvero fantastica! Una vera porcellina! E tuo marito è un vero porco complice che ha saputo coinvolgermi in maniera adeguata: grazie!»


Poi ci siamo dati una ripulita e, dopo aver salutato il nostro ospite, siamo ritornati nel nostro appartamento. Durante il tragitto lei era abbastanza silenziosa e sembrava piuttosto imbarazzata dal suo comportamento così diretto, quanto osceno, ma io l’ho rasserenata, dicendole che era stata qualcosa di veramente eccitante che mai avrei pensato di poter godere durante l'intera esistenza.


«Tranquilla, amore, non farti prendere da rigurgiti morali: va tutto bene! Era una cosa che forse desideravamo entrambi, per questo ci siamo lasciati andare e mi è sembrato che sia stato piuttosto piacevole per tutti e due. Tu sei stata all'altezza della situazione e ti sei comportata come dovevi: femmina appassionata e carnale. Da tutto questo, ho scoperto un nuovo lato di te, che mi affascina e mi travolge da pazzi: se solo ripenso al momento in cui ti ho vista posseduta da lui... Che immagine da idillio: tremenda, ma, nello stesso tempo, di un erotismo unico.»


Il giorno dopo, Dimitri è venuto a casa nostra con le foto sviluppate. Erano tutte foto una più bella dell'altra e, nel guardarle, ci siamo eccitati di nuovo ed abbiamo ancora scopato Elena, fino a farla impazzire di piacere. Il momento più entusiasmante è stato quando, lei impalata su di me sdraiato supino, e Dimitri le ha infilato il suo grosso cazzo nel culo, facendole provare il piacere della doppia penetrazione.


«Piano, Dimitri, che mi sfondi! Oddio, sei enorme! Amore, mi sta devastando il culo, però mi piace: sto impazzendo. Su sfondatemi! Fatemi sentire una troia!»


L’abbiamo scopata bene ed a lungo, facendola godere moltissimo ed abbiamo ripetuto la cosa per altre tre volte. Infatti, nei giorni a seguire, ci ha condotto alla scoperta dell’isola, a bordo della sua barca ed ha scattato decine di foto ad Elena su spiaggette deserte, dove lei ha posato nuda o mentre, a turno, io e lui le riempivamo i buchi con i nostri cazzi. Una volta tornati da quella vacanza, per un po’ ce ne siamo stati buoni e tranquilli, poi, una sera, Elena mi ha confessato che le sarebbe piaciuto ancora posare nuda davanti ad una macchina fotografica e, così, mi son messo in contatto con un amico, che so quanto sia bravo nella fotografia ed ora siamo in viaggio per raggiungerlo.


Nutro la speranza che anche questa volta lei, oltre ad esibirsi in pose da troia, desideri anche esser farcita in ogni suo buco.

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