Superammo insieme gli esami di terza media, ci aspettava l’estate. Purtroppo mio padre quell’anno non avrebbe potuto fare ferie e così mia madre che aveva ricominciato a lavorare in ospedale. Per farmi sopportare meglio una estate senza vacanze papà penso bene di far installare una piscina nel nostro giardino. Quando lo dissi a Lucia ne fu davvero entusiasta. Il nostro giardino era circondato da alberi ad alto fusto oltre che da una siepe di gelsomino cosi che nessuno avrebbe potuto vederci così io e Lucia ne approfittavamo per metterci nude a prendere il sole e…a fare i nostri giochini. La nostra conoscenza ci aveva portato a provare cose nuove, le nostre lingue non giocavano più solo tra di loro ma si appoggiavano sempre spesso alle labbra delle nostre fighettine, Lucia mi faceva impazzire quando con calma e lentezza mi succhiava il clitoride fino a farmi sobbalzare dal piacere. Il sabato e la domenica anche mamma veniva in piscina con noi cosi ché io e Lucia dovevamo far finta di nulla: le due bimbe morigerate e senza grilli per la testa. Ma mamma era (ed è) una tipa tosta: si presentò in piscina con un bikini bianco pressoché trasparente, si stese sul lettino e prima cosa si tolse il reggiseno rimanendo a seno nudo. “Siamo solo noi, facciamo ciò che vogliamo e se vogliamo metterci nude chi se ne frega”. Rimanemmo basite! Allora era davvero una bellissima donna, alta, slanciata ed elegante, con un seno davvero bellissimo ed un sorriso che senza dubbio lasciava il segno. Era davvero piacevole stare con lei anche se credo avesse capito che tra me e Lucia non c’era solo amicizia ma…qualcosina in più. “Ho visto come la guardi, se vi do fastidio dimmelo” mi disse un giorno in cui eravamo sole. “No, mamma, nessun fastidio” ma credo la mia voce confessasse il tutto. “Dai che da lunedì siete nuovamente sole fino a venerdì, sopporta questa vecchietta rompipalle”. Mi misi a ridere e l’abbracciai. Faceva davvero molto caldo quell’estate, Lucia arrivava verso le 9 la mattina e scivolavamo subito in acqua. “Sai che Luca mi fa il filo? Mi ha chiesto se sabato sera esco con lui…mi sa che ci esco, è un bel tipo” mi disse slacciandosi il reggiseno ed appoggiandolo alla scaletta. “Wow, spero riesca davvero una bella serata” e già immaginavo Lucia che scopava con Luca, lei con le gambe aperte e lui che la prendeva così come avevo visto nei giornaletti porno del fratello di Lucia. Mi avvicinai a lei e le accarezzai il seno, la mia bocca sfiorò la sua e poi scese, le mie labbra succhiavano i capezzoli. Era davvero eccitante accarezzarci in acqua completamente nude, le nostre mani scivolavano sui nostri corpi eccitati e le nostre lingue si frugavano per lunghi ed interminabili momenti. “Apri bene le gambe, ti voglio leccare” e scese con la testa sott’acqua, sentivo la sua lingua tra le labbra della mia fighetta, chiudevo gli occhi e sentivo il piacere crescermi dentro. “Staccati, per favore, andiamo sui lettini”. Il suo corpo bagnato era un vero spettacolo, bello ed eccitante. “voglio sentirti godere”: si stese sul lettino e le mie labbra cercarono quelle della sua fighettina, le aprii e cominciai a succhiare il suo clitoride. Con le mani cercai i suoi seni e sentii i suoi capezzoli duri tra le mie dita. La sentii godere piano e poi sempre più , in un leggero crescendo, la sua fighettina rilasciava umori che assaporavo tra le mie labbra. “Basta…fermati…” mi disse. Mi stesi sul lettino al suo fianco e continuai ad accarezzarla. “Ti amo Grazia, ti amo” mi disse con un filo di voce. “Anch’io ti amo” le risposi dal profondo del mio cuore. Le sue mani però continuarono ad accarezzare il mio corpo, una scese piano fino alla mia fighetta e ne accarezzo le labbra quasi a sentire se fossero bagnate, accarezzo lentamente il perineo ed arrivo al buco del mio culetto. Lo accarezzo piano e ad ogni giro del dito intorno al buco ne provava l’entrata. Mi piaceva da impazzire sentire le sue dita. Quando il dito fu ben umettato lo spinse con più forza dentro il buco del mio culetto; mi sentivo strana, non pensavo assolutamente saremmo arrivati a questo ma devo ammettere che mi piaceva. Entrò lentamente e cominciò ad entrare ed uscire con il suo indice, usciva e poi aspettava a rientrare  con una lentezza esasperante, mi veniva voglia di gridarle: ”entra subito…lo voglio”. Ormai il suo dito scivolava con naturalezza dentro di me mentre io mi masturbavo sfiorandomi appena il clitoride. L’orgasmo mi prese quasi violentemente, staccai la mia mano e muovendomi andai incontro al suo dito dentro il mio culo. Un’altra nuova sensazione che non avevo mai provato. Rimanemmo abbracciate forse per un’ora o due, non ricordo. Ci richiamò alla realtà la voce di mia madre: “Ci siete? State annegando o state dormendo?”. Eravamo completamente nude e davvero non avrei voluto che mia madre ci vedesse così. Arrivò in piscina tutta felice: “Adesso tocca a me” e, completamente nuda, si tuffò in piscina. Io e Lucia ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere. 

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