Il sabato mattina mi svegliai tardi, andai a prepararmi un caffè, presi la moka e la preparai sul fornello, mi accorsi di avere ancora lo smalto alle mani, mi guardai le dita dei piedi con lo smalto e mi venne un sorriso, andai a fare la doccia e tornai in cucina in accappatoio…mi piaceva vedere le unghie con lo smalto ma sapevo che avrei dovuto toglierlo prima di uscire. Telefonai ad Anna, mi informai sulla salute della madre e mi raccontò dei suoi problemi, ci stavamo salutando quando mi chiese ”ti sei divertito ieri?” un attimo di sbandamento….“ in che senso” risposi, e lei: ”beh visto che sei tornato scapolo ….ne avrai approfittato”
Io: ”ma no, anche mario era da solo e siamo andati al bar sotto l’ufficio a prendere un aperitivo e abbiamo chiacchierato delle partite di domani e domenica, gli ho chiesto se voleva farmi compagnia e mangiare una pizza insieme ma aveva già pronta la cena lasciatagli dalla moglie ma ha accettato di mangiare insieme stasera, oggi ci incontriamo al centro commerciale a fare un giro poi andremo a mangiare qualcosa”
Lei: “ok ci sentiamo più tardi”
Mi rimase nella testa la frase “ti sei divertito ieri?”…”mah! forse avendo la coscienza sporca mi sono allarmato inutilmente” ..poi me ne dimenticai.
Feci colazione, andai in salotto, misi un po’ di musica e mi rilassai leggendo un libro. Guardai l’ora, erano quasi le 12,30 pensai che avrei dovuto prepararmi qualcosa per il pranzo. Verso le 14,30 decisi di togliere lo smalto perché si era scrostato un po’, andai in bagno e iniziai a prepararmi, depilai attentamente le gambe, misi la crema …quel rituale mi piaceva, mi venne in mente di tagliare e rasare un po’ i peli del pube per dare la forma a V ed evitare l’inestetismo dei peli che fuoriuscivano dal triangolo del perizoma. Una volta terminato e soddisfatto del risultato mi resi conto che trascorsa più di un’ora, mi venne l’ansia come un primo appuntamento, mi vestii in fretta ed uscii di casa diretto da Roberto.
Arrivai poco dopo le 16, mi offrì un caffè parlammo un po’ del più e del meno, poi la chiacchiera si spostò su questo rapporto, mi disse che solo una volta aveva avuto una esperienza con un uomo che era gay dichiarato, poi sempre e solo donne da scapolo impenitente ma quella sera di carnevale si era eccitato molto nel guardarmi e mi aveva abbordato, poi era rimasto sbalordito dalla mia “voracità” e dalla semplicità con cui gli avevo dato la mia verginità anale, mi sentii arrossire e provai a spiegare ….l’inspiegabile, quella sera vestito da donna o meglio da troia, come avevano voluto mia moglie e l’amica,
già a casa ho sorpreso tutti compreso me stesso camminando con naturalezza sui tacchi, poi alla festa ho ricevuto complimenti ed apprezzamenti da sconosciuti, all’improvviso è scattato qualcosa nella mia testa, il mio io femminile che non conoscevo deve aver preso il sopravvento ed il resto lo conosceva.
“deve essere così” disse, erano quasi le 18, “che ne dici di prepararci? io vado a fare la doccia …questa volta ti ho preparato sul letto quel che vorrei tu indossassi, ti aspetto in salotto” e si avviò verso la sua camera.
Mi alzai e andai verso la “mia“ camera. Sul letto un abito lungo nero con scollatura profonda (arrivava 10 cm sopra l’ombelico) i cui lembi erano collegati con una catenella color oro all’altezza dell’attaccatura del seno per evitare che si aprisse, un perizoma in lycra nero, un foglio stampato “semplici passi per il tucking” rimasi perplesso iniziai a leggere ….era spiegato passo do passo come fare per evitare che il pene si notasse indossando capi aderenti….vidi delle garze e due rotoli di una nastro tipo adesivo ma aveva il simbolo farmaceutico, perplesso presi il tutto e andai in bagno feci una rapida doccia e usai la crema corpo, prima di truccarmi provai a seguire le istruzioni per il tucking anche se non capivo il perché…dopo qualche tentativo e un po’ di fastidio nel far risalire i testicoli nella loro sede originale, riuscii a completare l’operazione, il risultato era che mi ritrovavo praticamente piatto avanti con il pisello all’indietro e le garze e il nastro tenevano tutto fermo solo il prepuzio era libero ma per fare la pipì avrei dovuto accovacciarmi o sedermi ….una donna praticamente, avevo la mente in subbuglio “cosa significava tutto questo?” …continuai a prepararmi ..altra novità …ciglia finte ….completai il trucco misi le ciglia …mi guardai …mi piacevo molto gli occhi azzurri con il trucco scelto avevo una luminosità particolare, ero diventata proprio brava, mi accorsi che seduta alla toletta per il trucco non avevo provato nessun fastidio per il modo in cui stavo trattando il mio pisello e le mie palle.
Tornai in camera, indossai il busto in silicone, c’era una panciera nera che sembrava piccolissima riuscii ad indossarla, non c’era il reggiseno, mi infilai il vestito …..splendido scendeva perfetto aderente sui fianchi evidenziati dalla presenza della panciera, davanti scendeva perfettamente piatto, due spacchi laterali lasciavano vedere le gambe ad ogni passo, la profonda scollatura faceva vedere la forma del seno, indossai il girocollo di pizzo collegato ad una collana sempre in pizzo e pietre che scendeva fino ad indicare il solco tra i seni, misi lo smalto alle mani e ai piedi, misi la cavigliera (una sottile catenina d’oro), i braccialetti (7 cerchietti d’oro) c’erano anche due anelli, indossai la parrucca a caschetto nera, gli orecchini ( ognuno formato da tre cerchi di vario diametro uniti dove era attaccata la clip) e per ultimi indossai i sandali color oro….. guardai il risultato allo specchio ….cazzo ma ero io????? Non mi sarei riconosciuto ….vedevo una gran figa vestita in modo elegante ma leggermente sexy ….insomma una che si fa guardare e lo sa!!!! Stavo per uscire quando notai una borsetta da sera color oro sul comodino….un sospetto prese forma nella mia testa….senso di panico e farfalle allo stomaco mi travolsero nello stesso istante…feci due respiri profondi ed mi avviai in salotto. Roberto era lì in piedi con un prosecco in una mano …quando lo vidi ebbi la certezza dei miei sospetti, indossava un completo grigio scuro, camicia bianca e cravatta di un tono di azzurro molto bello. Si girò rimase un attimo in silenzio “sei splendida”, mi sentii arrossire violentemente, mi porse il flut di prosecco guardò l’orologio e disse “stasera andiamo a cena fuori”….”sei impazzito” risposi “non se ne parla nemmeno” in realtà era un misto di paura ed eccitazione al pensiero di uscire “en femme” …” non ti preoccupare ho prenotato in un posto un po’ fuori mano, mi conoscono e sono molto discreti e poi non hai nulla da temere… sei irriconoscibile come uomo dai fammi questo regalo esci con me!” mi portò ad uno specchio e disse “tu vedi un uomo? Io vedo solo un donna di classe” mi guardai ..aveva ragione non c’era nessun segno del mio lato maschile “ ma posso anche sembrare una donna ma con la voce come faccio non posso neanche ordinare” scusa puerile infatti “ ho pensato anche a questo mi hai detto che conosci il francese, ecco dirò che sei francese e non parli italiano, ordinerò io per entrambi” avevo un nodo allo stomaco ma ero eccitatissima al pensiero di uscire …balbettai solo “ok”. Mi prese il bicchiere, lo posò mi aiutò a mettere un bolerino di pizzo a maniche lunghe e colletto tipo giapponese che lo manteneva abbastanza chiuso davanti anche se non aveva nessun bottone, lasciando un “vedo non vedo” molto intrigante. Uscimmo, prendemmo l’ascensore e due minuti dopo eravamo fuori. Era ormai buio e questo mi fece coraggio arrivammo al garage senza incontrare nessuno, mi aprì la portiera dell’auto e mi venne normale sedermi con le gambe fuori dalla macchina e poi girarmi tenendo le gambe unite, lo vidi compiaciuto, quel gesto meravigliò anche me. Chiuse lo sportello e entrò in macchina. Non disse nulla accese l’auto e partì. Durante il tragitto avevo il cuore a mille ero in preda a mille sentimenti contrastanti, mi guardavo in grembo avevo le ginocchia unite con la borsetta poggiata sopra, nella quale avevo messo il rossetto, salviette umide per detergersi, piccole cose per eventualmente riprendere il trucco dopo cena, ed un pacchetto di fazzolettini, vedevo le mani ed i piedi con le unghie con lo smalto, i pannelli del vestito lasciavano scoperte buona parte delle gambe cercai di coprirmi sistemando meglio il pannello anteriore, lo vidi sorridere “ rilassati disse vedrai andrà tutto bene” non risposi….
Arrivammo al ristorante, una struttura in pietra in campagna, se era un agriturismo era certamente per pochi, un ragazzo venne ad aprirmi lo sportello dell’auto “buonasera signora” disse, intanto Roberto era sceso ed era venuto dalla mia parte, “buonasera” rispose, porse le chiavi della macchina al ragazzo e allungò la mano per aiutarmi, mi girai sempre con le gambe unite, misi i piedi a terra presi la sua mano e uscii dall’auto, il ragazzo chiuse lo sportello e si affrettò a portare la macchina al parcheggio.
Entrammo, il maitre ci accolse, era evidente che conosceva Roberto “ buonasera signore, buonasera signora, benvenuti! il vostro tavolo sarà pronto in dieci minuti, saremo lieti di offrirvi un aperitivo al bar mentre attendete” disse. “grazie” rispose Roberto e mi indicò la direzione del bar. Ero in preda a mille emozioni, speravo non trasparisse che mi tremavano le gambe e mi sentivo rossa in viso, avevo lo stomaco in subbuglio….mi avviai seguita da Roberto, il bar aveva sgabelli alti, mi sedetti ed accavallai le gambe, il pannello del vestito scivolò di lato e avevo le gambe totalmente in mostra, provai a risistemare il pannello ma continuava a scivolare di lato, Roberto sorrise mentre mi porgeva un flut di champagne, rinunciai e presi il flut e brindammo discretamente. Il barista era evidentemente attratto dalla scollatura e vedevo con la coda dell’occhio gli sguardi dei camerieri che passavano…..bello anzi bellissimo provavo una sensazione mista tra il divertita e compiaciuta ….era così che si sentivano le donne quando si accorgevano di attirare le attenzioni del maschio? non avrei mai potuto chiederlo a nessuna e mi godetti quel momento. Ci chiamarono al tavolo, dovetti attraversare tutta la sala per raggiungere il nostro tavolo che era un po’ in disparte….mi sentivo gli occhi addosso….eressi il busto ed il mento e seguii Roberto, sentivo il seno che si muoveva ad ogni passo era bellissimo ….cercai di fare la disinvolta ….ma non era vero!!!! Tremavo come una foglia.
Arrivò il cameriere e Roberto ordinò per entrambi. Fu una cena fantastica, finimmo una bottiglia di vino ed arrivammo al dolce, …oddio!!!! Dovevo andare in bagno!!!!! Mi venne il panico, lo sussurrai a Roberto “ Certo cara “disse poi sottovoce “tranquilla ricorda solo da quale lato entrare” “Giusto” pensai “meno male che me lo ha ricordato, avrei sicuramente sbagliato seguendo l’abitudine. Avevo visto dove erano le toilettes, vicino al bar c’era una freccia con l’indicazione.
Mi alzai, presi la borsetta e riattraversai tutta la sala, raggiunsi le toilettes, guardai il simbolo sulla porta ed entrai, c’era una signora che si guardava allo specchio, scelsi la prima cabina libera ed entrai, notai un gancio sulla porta ed immaginai fosse per la borsa, un contenitore alla parete aveva il disegno di un coprivaso, presi una bustina e l’aprii, sistemai il coprivaso di carta, tirai su i vestito con attenzione, abbassai il perizoma e mi sedetti….che strana sensazione….pensai alla situazione “sono diventato pazzo!!!! Vestito da donna, a cena in un ristorante con un uomo, adesso nel bagno delle donne” pensai, ma un secondo dopo “ mi piace e anche moltissimo” usai la carta igienica presi una salvietta detergente dalla borsetta, mi ricomposi e uscii, ero sola per fortuna, mi lavai le mani sistemai il rossetto e tornai al tavolo sicura e spedita.
Mi vide arrivare e mi guardò, mi vide serena e accennò ad un sorriso, ordinammo il dolce. Dopo il caffè “gli sussurrai “portami a casa” avevo una gran voglia di concludere la serata con una scopata memorabile.
“Certo” rispose, pagò il conto e uscimmo dal ristorante, un cenno al ragazzo che corse a prendere l’auto, Roberto mi aprii lo sportello ed entrai, diede una mancia al ragazzo ed ci avviammo verso casa.
“Grazie” dissi “è stata una esperienza fantastica” “ Ne ero sicuro” rispose “ Quando sei in abiti femminili sei “femmina” in tutto, me ne sono accorto io e se ne sono accorti gli altri sprigionavi femminilità in ogni momento”…mi sentii felicissima, non vedevo l’ora di rientrare, sentii una vibrazione era il cellulare….un messaggio di Anna “ tutto bene?, ti ho chiamato ma non mi hai risposto, tra poco vado a dormire” guardai l’ora il messaggio era di solo 5 minuti prima “scusa” gli dissi “ devo rispondere a mia moglie” mandai un messaggio in cui la rassicuravo e mi scusavo per non aver sentito, ma il rumore nel ristorante aveva coperto il trillo, le diedi la buona notte.
Entrammo in casa, non gli diedi il tempo neanche di accendere la luce mi accovacciai sui tacchi, gli sbottonai il pantalone e tirai fuori quel meraviglioso cazzo, era ancora moscio, meglio pensai, e incominciai a leccare e a segarlo pian piano, il chiarore della luna entrava dall’ampia vetrata e rendeva l’atmosfera ancora più intrigante, mi impegnai per fargli un pompino che non avrebbe dimenticato facilmente, meraviglioso sentire crescere nella bocca quel cazzo, diventava sempre più duro e io leccavo e pompavo come una ossessa, non lo mollavo un attimo, lo volevo tutto in gola quella sera, lo bagnavo molto con la saliva per prenderlo ogni volta un centimetro in più, lo sentivo in fondo alla bocca ma non bastava ….un conato….subito passato e affondai di più la testa verso il pube ….lo sentiiiiiii…. scivolò verso la gola e mi ritrovai con il naso nei suoi peli…..lo avevo tutto in boccaaaaa!!!!!! Che belloooo!!!! Ogni suo mugolio mi spingeva a fare sempre meglio, lo sfilai dalla bocca mi intrufolai tra le gambe e inizia a dare attenzione ai coglioni prima l’uno e poi l’altro sparivano alternativamente nella mia bocca, aprii gli occhi avevo il naso praticamente ad un millimetro dal suo culo….iniziai a leccare il perineo ….lui aprii un po’ di più le gambe…lo presi come un invito e mi spinsi a leccargli il culo prima dolcemente con leggeri tocchi, poi seguii il contorno del forellino ….avevo la testa annebbiata dai suoi odori ….e affondai la lingua e con la mano lo segavo, mugolava di piacere, sussurrava “non ti fermare, non ti fermare”…… non ne avevo nessuna intenzione, continuai a leccare quel culo bagnandolo sempre di più, lo sentivo tremare …continuai ancora un po’ poi ripresi a leccare l’asta e a pomparlo….lo volevo ancora in gola…pompai ancora un po’ mentre col la lingua lo bagnavo ben bene con le mani attiravo il suo bacino verso di me ….feci un respiro …rilassai i muscoli del collo e lo presi tutto scivolando lentamente fino a quando sentii il contatto dei peli con la mia bocca…senza rendermene conto tirando verso di me il suo bacino un dito della mia mano era appoggiato sul suo forellino che sentivo bagnato della mia saliva …spinsi leggermente e intrufolai la falange nel suo culo….reazione immediata furono spasmi di eiaculazione violenta, uno, due tre quattro getti copiosi mi inondarono la gola ingoiai tutto mentre ritraevo un po’ la testa per non restare soffocata, lo pulìì tutto con dedizione assoluta, mi alzai “torno subito” dissi, e andai velocemente nella “mia” camera, mi sfilai il vestito, tolsi la panciera e il perizoma, smontai tutto il tucking, feci un bidet, infilai un perizoma bianco, una camicetta bianca annodata al limite del busto di silicone e mi diressi verso la sua camera da letto …..non c’era…andai in salotto e lo trovai lì nudo, seduto sul divano che si massaggiava il cazzo, il chiarore della luna esaltava la sua figura, i pettorali scolpiti, le gambe muscolose e quel cazzo…..mi avvicinai… vidi che aveva ripreso vigore….e puntava verso l’alto….mi sedetti su di lui con le ginocchia sul divano ….sollevai il bacino ….presi il suo cazzo e lo puntai sul mio forellino….senza crema….”sei sicura?” sussurrò, non risposi ed iniziai a spingere un po, su e giù su e giù, ogni volta lo sentivo entrare un pochino, sentivo un po’ di dolore ogni volta ma mi piaceva continuai il lento movimento su e giù su e giù, mmmm lo sentivo molto bene ne avevo preso metà, Roberto mi assecondava con leggere spinte del bacino tenendomi le mani sui fianchi, il mio pisello gli toccava la pancia ma non gli dava fastidio, …ancora su e giù su e giù sempre più dentrooooo ….alla fine diede una spinta un po’ più decisa e me lo ritrovai tutto in culo ..una leggera fitta si tramutò subito in piacere….. sentivo i suoi peli sul mio culo mentre roteavo il sedere per sentirlo sempre meglio, iniziai una cavalcata prima lenta poi sempre più vigorosa ……. mi appoggiai con le mani sul suo petto …..su e giù su e giù ….lui spingeva con il bacino e accompagnava il movimento con le mani sui miei fianchi ogni volta che andavo giù spingeva ……che belloooooo!!!!!!! ……si ferma….capisco che vuole che mi alzi….lo faccio….si alza anche lui viene dietro di me e mi abbassa dolcemente il busto, …sono piegata a 90° davanti a lui……mi metto in ginocchio sul divano e le mani appoggiate alla spalliera…..vedo il suo piede che si puntella sul divano e sento la cappella sul mio culo………una spinta….una sola ……ohhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!! È tutto dentrooooooo!!!!!!! Questa volta non ha nessuna dolcezza…… inizia una cavalcata violenta e selvaggia, è bellissimo!!!!! Sento le sue palle che sbattono sulle mie chiappe sempre più forte, sempre più veloce “si dai, più forte…..inculami …spaccami il culo daiiiiiiii!!!!! Si cosìììì continuaaaaa !!!!!!!!!!!” mi sorpresi a dire….ma ormai la testa non c’era più………venne copiosamente per la seconda volta…..sollevai il busto allungai le mani indietro e lo tenni piantato nel culo non volevo farlo uscire….lui si avvinghiò ai seni e mi tenne con la schiena sul suo petto. Restammo 5 minuti immobili, sentivo il cazzo che tornava nelle sue dimensioni a riposo…..si staccò…. “grazie” disse. Andammo ognuno nella sua stanza, feci una doccia veloce, indossai i miei panni……lo trovai nel salone in accappatoio alla luce della luna …ci salutammo senza dire altro e tornai a casa.
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«Sei fantastica mi hai fatto venire una voglia matta di te»