Tornammo a casa alla fine della festa, in macchina erano tutti su di giri, complice sicuramente qualche bicchiere di troppo, Anna continuava a ridere e a parlare con Giulia ed Armando e commentavano i vari travestimenti.  Armando ad un certo punto mi chiese come mi era andata la serata visto che ero conciato da “bel bocconcino” “ho visto che il tipo travestito da Robin ti gironzolava intorno, ti ha fatto la corte?” disse.


Io: “ma va!!! era evidente che non fossi una donna, abbiamo solo scambiato due chiacchiere sulla festa credo che anche per lui era la prima volta che andava da Gianni, forse faceva parte del gruppo di invitati a cui era stata allargato l’invito”


Armando: “poteva anche essere evidente che non eri donna ma per come sei vestito e truccato ci avrei fatto un pensierino anche io” questa affermazione fece ridere tutti anche se io sentii di nuovo la sensazione del calore alla testa.


Rientrati a casa Anna mi disse “grazie “ …..”ma per cosa” risposi,


  “per avermi lasciato scegliere di andare alla festa acconsentendo anche al travestimento che forse non avresti mai fatto, in queste ultime ore non ho più pensato ai soliti problemi e sono riuscita a rilassarmi e a stare bene ….voglio fare l’amore stasera vado a rinfrescarmi un attimo…..posso chiederti una cosa?


Io: “dimmi”


Anna:” ti dispiacerebbe restare in questi abiti stasera, mi intriga parecchio vederti così”


Io: “se ti fa piacere, sicuramente, sai che farei tutto per rivederti serena e felice, anch’io ho bisogno di una rinfrescata”  …temevo che riconoscesse l’odore del cazzo o il sapore della sborra non riuscivo a capire se quell’odore e quel sapore erano solo nella mia testa o ancora nella mia bocca.


Anna uscì dal bagno in accappatoio, entrai io … mi lavai i denti e usai quasi tutta la bottiglia di collutorio, mi feci un bidet indugiando un po’ sul buco del culo che ora aveva assunto, per me, un nuovo  ”valore”.


Tornai in camera da letto trovai Anna a letto nuda con indosso solo calze, reggicalze e tacchi a spillo ed un reggiseno che teneva alto il seno ma lo lasciava scoperto, ebbi una reazione immediata e vistosa, il mio cazzo, sfuggito al sottile perizoma, si ergeva diritto contro la gonna formando un evidente bozzo in avanti.


Lei sorrise e mi fece cenno di avvicinarmi al suo lato del letto, io obbedii camminando sempre sui miei 11 cm di tacco, appena fui vicino spense la luce alzò la gonna e cominciò ad accarezzarmi le gambe fasciate nelle calze autoreggenti salendo sempre più su fino ad impugnare l’asta e iniziò un pompino da favola. Quella notte sembrava che tutti i problemi fossero un lontano ricordo facemmo l’amore, non era una scopata ma facemmo l’amore, più volte e sempre con un trasporto ed una foga da ventenni. Alla fine sdraiati l’uno accanto all’altra sembravamo un donna con un trans vestiti alla stessa maniera: calze reggicalze, tacchi e reggiseno.


Anna: “E’ stata una strana sensazione fare l’amore con te travestito da donna …..ma devo dirtelo mi è piaciuto e non poco, un miscuglio di emozioni accarezzare le gambe senza peli e sentire le calze mi dava la sensazione ed il brivido di una amore proibito con una donna poi ritrovavo il tuo cazzo che conosco bene e mi tornava la serenità del sesso con mio marito…..è stato bello forse potremo rifarlo ogni tanto se ti va”


Io: “ certo amore tutto quello che vuoi, bisognerà comprare una parrucca perché questa è di Giulia, e vorrà dire anche che dovrò mantenere depilate le gambe, non vorrei che quando mi accarezzi come stasera senti la ruvidezza dei peli sotto il nylon delle calze, e non mi dispiace depilarmi tu lo fai sempre e hai una pelle liscia e morbida, mi dovrai insegnare come fare” ….intanto pensavo anche che mantenere le gambe depilate mi avrebbe agevolato anche nei prossimi incontri con Roberto, perché si …..lo volevo incontrare ancora.


Anna:”se a te non dispiace non avere i peli sulle gambe, alcuni uomini considerano i peli un segno di virilità, ti aiuterò e ti insegnerò anche a truccarti così potrai farlo da solo quando decideremo di giocare così o se vorrai sorprendermi”


Io: “certo amore per me va benissimo e credimi queste tue parole mi rendono felice”.


Lei non disse nulla ma era chiaro che aveva capito che per me era un segno del suo sforzo per uscire dalla situazione in cui era piombata negli ultimi anni.


Era passata una settimana dalla festa di carnevale e la vita aveva ripreso il suo solito tran tran tra casa e lavoro, avevo imparato a tenere depilate e morbide le gambe ma, cosa importante, Anna stava pian piano accettando  di frequentare sempre più spesso il gruppo di amici in cui Giulia ci aveva inserito e questo significava che quella settimana eravamo usciti in gruppo almeno un paio di volte, ogni volta avevo pensato forse ci sarà Roberto, lo riconoscerò?, mi riconoscerà? Invece non c’era. Ogni giorno la mente tornava più volte alla serata del carnevale, ed ogni volta sentivo il cuore accelerare i battiti e la sensazione di calore alla testa, il leggero indolenzimento del culo era sparito, avevo sempre con me il biglietto da visita di Roberto ogni tanto lo prendevo, lo guardavo diceva Roberto……. imprenditore…. Tel ….. cell….e i  dati di una società, adesso ero lucido e mi dicevo “no è stato un errore di una sera ero ubriaco” ma Rebecca ogni tanto si faceva largo nella mente e mi diceva “chiama è stato bellissimo, riproviamo, basta che ti presenti come Rebecca e lui capirà” Combattevo ogni giorno con Rebecca ma sentivo che diventava sempre più forte la sua presenza dentro di me, non avevo più indossato indumenti femminili, Anna non me lo aveva più chiesto, non mi aveva ancora insegnato a truccarmi e non aveva comprato nulla di femminile per me ed non potevo certo sollecitarla, ma mi mancava indossare calze, camminare sui tacchi etc,. Ero in ufficio, i colleghi erano andati a pranzo ed io ero rimasto per completare una pratica che non volevo lasciare in sospeso, mi ritrovai da solo e in un momento di riflessione mi tornarono alla mente tutte le sensazioni del carnevale, l’odore del cazzo, il sapore della sborra il batticuore, il caldo alla testa …la mia mano andò al portafoglio  e presi il biglietto di Roberto afferrai il telefono e come un automa composi il numero di cell. Una voce rispose “pronto” era lui lo riconobbi immediatamente “ciao” risposi “sono Rebecca” 


Lui: “Ciao aspettavo una tua chiamata come stai?” 


Io: “bene grazie” non sapevo cosa dire mi sentivo un imbranato incapace di tenere una conversazione logica, mi tolse l’imbarazzo e disse “la mia proposta è sempre valida e se mi hai chiamato vuol dire che ti andrebbe di rivederci?” riuscii solo a biascicare un “si”. Gli era evidente la mia situazione ed ancora una volta mi tolse dall’imbarazzo “Ti avevo promesso un guardaroba femminile se mi dai la tua taglia ed il numero di scarpe mi organizzo, anzi facciamo così dammi questo fine settimana di tempo e sentiamoci lunedì prossimo e ci organizziamo d’accordo?” ancora una volta risposi con un semplice “si” …” ok allora a lunedì ciao” …”ciao” risposi. Posai il telefono e nello stesso istante il mio io maschile mi rimproverò con il solito “ma che cazzo fai!!!! adesso richiami, ti scusi e gli dici che ci hai ripensato e non se ne fa niente” invece la sensazione che provavo era “strana” no so definirla mi sentivo veramente come quando ero adolescente e avevo strappato il mio primo appuntamento alla ragazzina che mi piaceva tanto, completai la pratica e andai a mangiare qualcosa. La mente incominciò ad elaborare una serie di difficoltà 1) mi aveva visto truccata da Anna ed io non ero ancora capace di truccarmi 2) mi aveva visto già vestita e mi avevano aiutato Anna e Giulia, sarei stato capace di scegliere da solo? 3) sarò sobrio …..sarei stato capace di ripetere ….la serata? …domanda in fondo alla testa …. sei sicuro che eri ubriaco quella sera? Tutte domande senza risposta. Inaspettatamente quella sera Anna mi disse: “stasera primo corso di trucco”…..ed imparai le prime cose. La cosa si ripetè anche il giorno dopo e ancora il terzo giorno, arrivò il sabato uscimmo in gruppo per una pizza ed una chiacchiera a casa di una coppia poi verso mezzanotte rientrammo. 


Anna: “Ti va di provare a truccarti da solo” 


Io: “ma è mezzanotte non è tardi?”


Anna: “si, ma io non ho sonno” mi guardò e sorrise “ vado a farmi la doccia ti lascio l’occorrente in bagno” e si allontanò ridacchiando. Ero contento e non pensai ad altro, attesi che uscisse dal bagno e la vidi in accappatoio e sorridendomi andò in camera. Entrai in bagno e rimasi sorpreso nel vedere oltre al necessario per il trucco sistemato in ordine sul mobile del lavabo, una parrucca bionda, un reggicalze, un paio di calze autoreggenti velate color “melon” un abito nero leggermente svasato, un reggipetto imbottito, un paio di scarpe tacco 12 senza zeppa …. altissime: voleva che mi travestissi e fare l’amore con me di nuovo.


Feci la doccia e iniziai la mia trasformazione, ero ovviamente lento nel truccarmi ma dopo circa 1 ora con un risultato per me soddisfacente mi vestii , indossai i tacchi 12  e mi alzai dallo sgabello ……mmmm che bello stare su quei tacchi ….Rebecca si fece subito sentire con una sensazione di soddisfazione e felicità…La ricacciai indietro e andai in camera ….fu una notte da ricordare ….Anna fece l’amore con un trasporto eccezionale, mi aveva sempre centellinato il suo culo pur sapendo quanto lo amavo, ma quella notte mi diede tutta se stessa ….indimenticabile.


Il giorno dopo era domenica, la sera prima eravamo crollati e ci addormentammo entrambi nudi ma con le calze. Ci alzammo tardi, Anna mi sorrise e mi disse che se volevo potevo restare anche restare così per fare colazione, indossò una camicia che lasciò aperta e andò in cucina a preparare la colazione, rimasi un attimo perplesso, andai in bagno mi lavai, poi misi i tacchi, indossai una sua vestaglia e la raggiunsi in cucina, mi vide e sorrise, disse “ volevo dirti che il trucco ti è riuscito abbastanza bene con un po’ di pratica sarà perfetto, i tacchi 12 sono molto belli ma ci si stanca molto, comunque vedo che tu ci stai bene, ti si notano molto le gambe ed il culo”. “non avevo pantofole adatte e le mie erano fuori luogo” risposi, ci mettemmo a ridere, mi tolsi i tacchi e rimasi a piedi nudi, nuova sensazione piacevolissima, i piedi fasciati dalle calze a contatto con il pavimento. Prendemmo il caffè…. lei mi si avvicinò, mi apri la vestaglia e mi fece un pompino lì in piedi in cucina….. che giornata!!!! Era la mia Anna ventenne vogliosa e trasgressiva …. ero contento, ma una vocina mi diceva “ma perché il travestimento? Cosa rappresenta per lei? perché non me ne ha mai parlato?” con questi interrogativi andai a struccarmi e fare una doccia. La domenica pomeriggio trascorse in serenità rilassandoci e ascoltando musica e la sera preparammo una cenetta come una coppia di sposini, Anna nel giro di dieci giorni mi sembrava rinata. La mia mente andava al lunedì…avrei “dovuto”? “voluto”? chiamare Roberto e quindi ci sarebbe stato un seguito ed ecco che le solite sensazioni si ripresentavano…..andammo a dormire non riuscivo a non pensare a cosa fare telefonare o no! Cosa dire? come comportarmi?  ….il solito conflitto interno tra l’io maschio e Rebecca ….ci avrebbe pensato Roberto a togliermi ancora una volta dall’imbarazzo? alla fine mi addormentai.


Il giorno dopo al solito andai in ufficio, la mattina passò in fretta ebbi poco tempo per pensare ma arrivò la pausa pranzo e istintivamente rifiutai di andare a pranzo con i colleghi ….restai da solo, avevo lo stomaco chiuso per la tensione, le mani si mossero come avessero una volontà propria, presi il biglietto e composi il numero “ciao sono Rebecca” dissi con un filo di voce, “ciao Rebecca sei stata puntualissima, mi fa piacere, allora io ho provveduto a tutto, adesso dimmi tu quando vuoi venire, io lavoro in proprio e gestisco i miei orari mi bastano 24 ore di preavviso” rispose, adesso toccava a me….. con la voce bassa e un po’ tremolante, il cuore a mille dissi “va bene dopodomani, mercoledì, alle 15?”  “perfetto” rispose “vieni a ….” Mi diede l’indirizzo e il numero del citofono e mi salutò. Avevo le gambe molli, il cuore che batteva forte e il caldo alla testa….Rebecca aveva preso il sopravvento ed era felice. Il mercoledì pomeriggio alle 16  in ufficio c’era una riunione sindacale. I due giorni che mancavano all’appuntamento sembrava non passassero mai, avevo continui sbalzi di sensazioni dall’eccitazione di Rebecca alla razionalità di star per fare una cazzata, un paio di volte stavo per disdire tutto ma Rebecca era eccitatissima e mi ha fermato. Arrivò il mercoledì, chiesi ad un collega, con il quale ci scambiamo spesso favori, se poteva coprirmi per un’ora e mezza prima che avesse inizio la riunione, mi rispose di si e mi misi a lavorare in attesa che si facessero le 14,30. Il tempo non puoi accelerarlo o rallentarlo ma quelle poche ore sembrava non passassero mai, ma le 14,30 arrivarono puntuali, salutai il collega ringraziandolo e lui mi fece l’occhiolino dicendomi “divertiti”, immagino supponesse che avevo un appuntamento galante ….ma con una donna. Mi misi in macchina, le gambe tremavano, feci un paio di respiri profondi e partii. Raggiunsi l’indirizzo indicatomi puntuale alle 15, una palazzina moderna di tre piani, con davanti un bel giardino curato, ai lati del portoncino di ingresso e del vano scala si intuiva che gli appartamenti ad ogni piano dovevano essere belli ampi. Indugiai un attimo ma Rebecca prese la mia mano e suonò il citofono, senza una parola scattò la serratura elettrica del cancello di ingresso, al portoncino dovetti risuonare il citofono questa volta Roberto, riconobbi subito la voce, disse solo “terzo piano”. Presi l ‘ascensore e raggiunsi il piano sul pianerottolo solo due porte di cui una socchiusa, mi avvicinai aprii la porta, bussai con le nocche e mi usci un timido “permesso” …” vieni entra arrivo tra un attimo, in fondo al corridoio c’è la stanza degli ospiti con bagno se vuoi è tutto pronto”. Chiusi la porta, mi trovai in un bel salone ampio con due divani grandi, tappeti, tavolino in vetro, un tavolo da biliardo e una bellissima vetrata che prendeva tutta la parete con panorama sulla campagna che si estendeva fino alla collina, un megaschermo,  mobili bassi, si sentiva una musica diffusa molto piacevole, attraversai il salone e raggiunsi la camera indicata, entrai… era una bella stanza arredata in stile moderno con un letto matrimoniale, sul letto sistemati in ordine perfetto e pronti per essere indossati: una guepiere nera con reggicalze, spalline e coppe imbottite, un perizoma nero di pizzo, calze autoreggenti 20 den con la riga dietro, un vestitino svasato rosso, con le maniche a trequarti e scollatura a V, una collana, braccialetti, orecchini con le clip tutto coordinato, ai piedi del letto un paio di decolletè rosse di vernice tacco 12 senza zeppa, apro l’armadio ci sono almeno altre due paia di scarpe (un paio di sandali e un decolletè nero sempre tacco 12), vari vestiti, gonne e camicette alle grucce, nei cassetti  una decina di perizoma e reggiseni coordinati e una decina di paia di calze di vari colori, e alcune magliette, resto meravigliata (wow parlo di me al femminile) e felice come una bimba in un negozio di giocattoli, vado in bagno…bellissimo, una doccia grande a sufficienza x 2 persone con idromassaggio, oltre ai servizi un tavolino per toletta con specchio normale ed uno ingranditore con pronto un set completo per il trucco e la depilazione, una crema corpo e due parrucche ( 1 a caschetto nera e l’altra media lunghezza bionda) …..un biglietto: “se ti piace quello che ho preparato sul letto preferirei che indossassi  la parrucca nera altrimenti sei libera di scegliere altre mise nell’armadio, sentiti libera di fare quello che vuoi questo spazio è tutto x te ”  notai che si era rivolto a me al femminile e sentii un brivido di piacere. Era ora…. mi spogliai feci una doccia veloce, un ritocco alla depilazione delle gambe, perché ormai era una abitudine e misi la crema, l’occhio mi cadde su una scatoletta appoggiata sul bidet la presi e lessi “Peretta per clistere 125ml” mi sentii avvampare, il cuore prese a battere forte le gambe molli mentre Rebecca era eccitatissima per quel che significava la peretta. Presi il foglietto interno e seguii le istruzioni alla lettera, devo dire che era la prima volta e lo trovai piacevole. Mi sedetti alla toletta ed iniziai le operazioni di trucco, sentii la sua voce dalla camera” Appena sei pronta ti aspetto in salotto” il tutto mi prese circa 40 minuti, guardai la mia immagine nello specchio…. ero soddisfatta del risultato, il rossetto rosso scuro dava forma alla mia bocca e il trucco sui toni del bronzo e oro unita ad un eye-liner nero esaltavano gli occhi azzurri, mi andai a vestire e mi guardai allo specchio intero, il vestito non era cortissimo, il trucco non era pesante (come per il carnevale) da prostituta, l’immagine riflessa non era la “troia Rebecca” ma la  “donna Rebecca”, mi sentivo nervosa, eccitata, felice non sono in grado di descrivere quel che provavo in quel momento, aprii la porta e mi avviai verso il salotto …il passo era sicuro, portamento eretto ….Rebecca era pronta…..arrivata in salotto lo vidi…era seduto in divano in accappatoio bianco, più bello di quel che ricordassi lineamenti perfetti, spalle larghe, un po’ più alto di me, occhi scuri  e le mani come le ricordavo, belle e curate. Mi vide, si alzò e mi venne incontro, “sei bellissima, complimenti per il trucco è perfetto per i tuoi occhi, oggi posso dire che sei un gran figa e non una troia” mi sentii arrossire violentemente e non riuscii a dire nulla se non un timido “grazie”, “vieni andiamo a farci un caffè” e mi portò in cucina prendendomi per mano “ sembri nata su tacchi a spillo molte donne hanno difficoltà tu invece…. perfetta” entrammo in cucina, sembrava la cucina di un ristorante tanto era grande, l’acciaio  brillava, di lato c’era un banco con tre sgabelli alti disse “accomodati” accennando agli sgabelli e si girò per preparare il caffè, mi sollevai su uno sgabello e accavallai le gambe, mi piaceva, restai appoggiata al banco mentre Roberto preparò due tazzine e venne a sedersi sullo sgabello accanto al mio, dall’accappatoio si vedevano due gambe muscolose e il petto era ampio con i pettorali scolpiti e non molto villoso, mi guardò sorseggiando il caffè non potei fare a meno di ricambiare lo sguardo, mi tornò immediatamente alla mente la situazione simile con Anna la domenica mattina, mi sentii avvampare…  scesi dallo sgabello come in trance mi misi di fronte a Roberto gli slacciai la cintura dell’accappatoio e lo aprii era nudo, il cazzo un po’ barzotto, lo guardai negli occhi mi piegai solo col busto lasciando le gambe tese ed il culo a pizzo e iniziai un lento pompino, leccavo quella cappella con delicatezza e vedevo il cazzo crescere ai miei tocchi di lingua, lo presi in bocca per sentirlo crescere …..che bella sensazione mi sentivo come se avessi un potere su di lui, leccavo e succhiavo con avidità, sentii il sapore del liquido prespermatico sulla lingua allora smisi di pomparlo e mi dedicai all’asta e alle palle, mi fermai un attimo era diventato durissimo, grosso puntava diritto alla mia bocca, rimasi a guardarlo per un po’ era perfetto diritto liscio lucido della mia saliva e dei suoi umori …..a quel punto si alzò, appoggiò le mani sulle mie spalle e mi invitò gentilmente ad accovacciarmi, si tirò verso l’alto il cazzo e mi offrì le palle, intrufolai la testa sotto lo scroto e iniziai a succhiare una alla volta i due coglioni ….mi piaceva, avevo la testa inebriata dal suo odore, mi sentivo come ubriaca …..mi spinsi un po’ più indietro a leccare il lembo tra lo scroto ed il culo …dai suoi mugolii era evidente che apprezzava …..mi fece alzare mi prese la mano e mi portò con lui entrammo nella sua camera da letto, l’armadio era rivestito con specchi,  il letto con lenzuola nere …si mise alle mie spalle e mi tolse il vestito….. rimasi in lingerie e tacchi ….mi fece piegare in avanti fino ad appoggiare le mani sul letto …lasciò cadere l’accappatoio….scostò il sottile lembo di tessuto del perizoma dalle mia chiappe e inizio un delicato massaggio al mio buchetto, si abbassò e me lo sfiorò con la lingua….un brivido mi percorse la schiena e istintivamente spinsi il bacino verso di lui che non si fece pregare e insinuò la lingua nel mio culo ….ero in estasi ….si fermò mi fece sdraiare sul letto mi tirò verso la fine del materasso fino ad avere la testa reclinata all’indietro…..si abbassò quanto bastava per mettermelo in bocca ….aprii le labbra e inizio a scoparmi in bocca mentre mi davo da fare come una matta con la lingua intorno alla cappella e lungo l’asta …lo sentivo fino in gola ….vedevo le palle ciondolare avanti ai miei occhi …era bellissimo … sbirciai verso lo specchio e mi vidi …vedevo Rebecca che godeva di quel momento aveva una espressione beata …mi sentivo beata. Si fermò mi fece mettere a 90° con ginocchia e mani sul letto in modo che se guardavo alla mia destra mi vedevo negli specchi, sentii che apriva un cassetto….mi si avvicinò sentii qualcosa di freddo sul mio buco del culo poi le sue dita che mi massaggiavano si avvicinò al mio orecchio e sussurrò” sarà meglio che a carnevale vedrai questo gel ti aiuterà a prenderlo tutto fino in fondo, ti piacerà” intanto infilava uno, due tre dita che, aveva ragione, scivolarono senza difficoltà …..tolse le dita, appoggiò un piede sul letto e …guardai nello specchio vidi quel bel cazzo grosso diritto che puntava il mio culo….si avvicinava….sapeva che guardavo e lo faceva molto lentamente….fremevo muovendo il culo nella sua direzione…alla fine appoggiò la cappella e spinse leggermente….mmmmmmm sentii la cappella entrare pochi centimetri e si fermò, nessun dolore, spinsi il bacino ma lui si tirò indietro….delusa rimasi ferma ad aspettare guardavo sempre lo specchio  non volevo perdermi nemmeno un istante …tornò ad avvicinarsi questa volta restai ferma lo sentii appoggiato, lo vidi …..poi spinse piano ma con continuità ..lo sentivo, lo vedevo sparire centimetro dopo centimetro nel mio culo, mi riempiva che belloooooooo!!!! Non si fermava….allora spinsi indietro lentamente per favorirlo, continuava ad entrare… lo sentivo in fondo… lo vedevo quasi tutto dentro …..lo volevo ancora di più …non si fermava…. la spinta continua e inesorabile….lo sento nella pancia lo vedo è quasi tutto dentro manca pochissimo….faccio uno scatto indietro e ….mi manca il respiro …mi tremano le gambe  e tutto piantato nel mio culo ….è fermo …riesco a respirare e mi sento gemere, vedo il mio viso stravolto dal piacere allungo una mano, gli tocco le palle e sento anche al tatto che è tutto dentro mi giro verso lo specchio gli sguardi si incrociano e mi sento dire “dai inculami forte” …lui non aspettava altro inizia a pompare dapprima lentamente facendo uscire ed entrare una piccola parte di quel magnifico cazzo ma sempre affondandolo tutto …sempre lentamente lo tira fuori quasi tutto …lo vedo non finisce mai ….ma quanto è lungo?....resta dentro con la cappella ……poi in un affondo unico entra tutto ….mi lascia senza fiato ancora ….e continua…. dentro e fuori sempre più veloce…. sento le palle sbattermi sul culo è una sensazione meravigliosa vorrei non finisse mai….mi sento gemere di piacere …”non fermarti dai inculami si così daiiiiiii!!!!!!!!!” si irrigidisce sento i suoi spasmi nel mio culo stringo lo sfintere ed un fiume caldo di sborra mi inonda l’intestino ……si sfila e si sdraia sul letto…..non ci penso due volte mi fiondo su quel bel cazzo e lo ripulisco ben bene e intanto mi guardo alla specchio…..poi stremata mi sdraio accanto a lui.  Passarono quanto? 5, 10 15 minuti in silenzio con il solo rumore dei nostri respiri che tornavano regolari….si alzò su un gomito e disse” A carnevale era travestita da troia e, devo essere sincero, ti ho trattato da troia ma oggi quando sei uscita dalla stanza ho visto una donna, una bella figa che mi volevo scopare, e devo dire che sei incredibile, ti sei mossa e comportata come un’amante donna con una naturalezza sconvolgente, forse posso aiutarti a migliorare ancora …..” 


Trovai il coraggio di parlare “ Grazie, è un complimento bellissimo, non so spiegarmi questa trasformazione, scatta qualcosa quando indosso abiti femminili, i tacchi sembrano il naturale prolungamento delle mie gambe, cambia qualcosa nel modo di camminare e di portamento ….penso al femminile ….non capisco mi eccito ma il mio uccello resta piccolo …..sono molte le domande che mi pongo ma forse non voglio neanche sapere la risposta, voglio solo godermi queste situazioni e ti ringrazio per avermi fatto scoprire il mio lato femminile, cosa intendi con “posso aiutarti a migliorare ancora?””


“Ho un’idea…. sarà una sorpresa ……vado a farmi una doccia, se vuoi puoi farla anche tu e puoi lasciare tutto nel bagno ci penserà domani la cameriera.”


“Grazie” mi alzai e andai verso la camera con le gambe che tremavano ancora un po’.


Ci ritrovammo in salotto …..mi guardò e disse “ ti preferisco con gli altri abiti” ci venne da ridere, ci salutammo e uscii con la promessa che ci saremmo rivisti.


Entrai in macchina ….. avevo nella mente “forse ti posso aiutare a migliorare ancora” che avrà in mente…….


Accesi la macchina e tornai a casa.


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