Premessa: siamo una coppia io Giacomo 55enne e Anna 53enne, ancora oggi mia moglie è una bella donna bruna bel fisico, un culo da sballo, io invece alto 175 cm, occhi azzurri, fisico asciutto. Purtroppo da oltre due anni, per gravi motivi capitati alla famiglia di mia moglie, Anna ha avuto una forma di depressione che l’ha portata ad estraniarsi dalla vita sociale limitandosi a casa e lavoro e per amor suo io, seppur soffrendo, l’ho assecondata facendo ogni tanto timidi tentativi per risvegliarla dal suo torpore.


Anna e Giulia sono amiche da sempre e anche dopo il matrimonio ci siamo frequentati ed eravamo diventati una bella coppia di amici ed infatti Giulia negli ultimi due anni mi ha aiutato molto a far riprendere Anna riuscendo a convincerla a riprendere una vita sociale e ci ha introdotti in un nuovo gruppo, per lo più formato da colleghi di lavoro di Giulia e Armando suo marito. L’anno scorso arrivò il primo carnevale da quando frequentavamo il nuovo gruppo, premetto che è una festa che sia io che mia moglie non abbiamo mai amato e ci siamo sempre limitati a festeggiarlo gustandoci i manicaretti tipici dell’occasione, e fummo invitati anche noi ad una festa in maschera nella villa di Gianni dicendoci che era la tradizione del gruppo e che ci avevano avvisato per tempo in modo da pensare al travestimento. Tra mille tentennamenti se andare oppure no, le continue sollecitazioni degli amici del gruppo che ci chiedevano se ci stavamo preparando arrivammo ad una settimana dalla fatidica data ed ovviamente non avevamo pensato a nulla. Decidemmo di rinunciare ed inventare qualche scusa dell’ultimo minuto per non prendere parte alla serata. Il giorno prima della data prevista mia moglie stava per telefonare per annunciare il nostro forfait quando suonano alla porta e ci troviamo di fronte Giulia ed Armando, che erano soliti venire a trovarci senza preavviso e devo dire che la travolgente carica di Giulia era stata un toccasana per Anna, era ora di cena e decidiamo, come era capitato spesso, per una pizza a casa. Ovviamente nel corso della serata si discute della serata del giorno successivo, al nostro timido tentativo di spiegare le motivazioni della rinuncia a partecipare Giulia non volle sentire ragioni ed io, che sentivo l’esigenza di tornare ad una vita sociale attiva, non ho detto nulla. Anna, consapevole del mio stato d’animo, anche se carnevale non è proprio il massimo per noi due si lascia convincere da Giulia ed alla fine della serata confermiamo la nostra partecipazione. A questo punto nasce il grosso problema del travestimento, il giorno dopo dovendo lavorare, all’uscita dall’ufficio è sicuramente tardi per qualsiasi ricerca e acquisto, e Giulia pensa immediatamente a risolvere il problema : presterà ad Anna un suo travestimento completo da diavolessa che a lei oggi sta stretta ma che ad Anna dovrebbe essere perfetta e per me i travestimenti di Armando sono improponibili perché rispetto a me è un armadio quindi cosa meglio del più antico travestimento del mondo : donna o meglio prostituta.


Vedo Anna che fa un sorrisetto, memore del fatto che in passato nella nostra camera da letto un paio di volte per gioco mi ha truccato per far risaltare i miei occhi e mi ha chiesto di indossare calze ed un suo perizoma, mentre Giulia sottolinea la scelta facendo apprezzamenti sul mio fisico adatto, sul fatto che radermi i pochi peli che ho sulle gambe non sarebbe un problema anzi lo avrei trovato piacevole ,avevo notato al mare che  Armando non aveva peli sulle gambe ed infatti lo vedo annuire dicendomi che ha iniziato per la bici ma poi gli piace. Anna sembra trovare la cosa divertente ed inizia a discutere con Giulia i particolari: per il trucco ci pensava lei perché aveva fatto da giovane un corso per truccatrice professionista ed era bravissima, alla parrucca ci avrebbe pensato Giulia prestandomi una sua a caschetto nera corvino ed anche le scarpe coi tacchi perché Giulia portava il 39, come me che ho sempre avuto i piedi piccoli da giocatore di calcio, mentre Anna ha il 37 per il resto potevo indossare gli abiti di Anna. Presero appuntamento per giorno successivo   Giulia avrebbe aiutato Anna a preparare me per il travestimento e mi chiesero di usare un permesso in ufficio e rientrare alle 17,30 (orario di rientro delle due signore) per avere il tempo necessario. L’idea di travestirmi da donna non mi era mai venuta e mai ho pensato al sesso che non fosse con donne, ma acconsentii, per non dare ad Anna un motivo per rinunciare alla festa, ed il giorno dopo puntuale arrivai a casa alle 17,30. Giulia ed Anna erano già lì, mi fecero fare un bagno bello caldo poi iniziarono con la depilazione ed il trucco, il trucco durò un bel po’ ma dopo la depilazione e la crema provavo una strana sensazione a toccarmi le gambe ma era piacevole, aveva ragione Armando. Dopo 2 ore e mezza di preparazione ho indossato il perizoma di mia moglie, le autoreggenti (bello sentire il nylon sule gambe) con reggicalze, un minigonna nera a pieghe (non essendo aderente non si vede l’ingombro del pacco) con camicetta bianca annodata in vita, il decolletè esaltato da un sapiente trucco e da un reggiseno imbottito, ed alla fine le scarpe: decolletè nere con tacco 12 e zeppa 1 cm ……altissime. Alle 20,00 ero pronto/a ma dovevo provare a camminare sui tacchi, mi alzo e …. miracolo mi sento a mio agio metto naturalmente un piede davanti all’altro e cammino con qualche tentennamento ma bastano un paio di giri del salotto e cammino spedito/a senza tentennamenti, con leggero sculettamento naturale, credo dovuto ai tacchi, con stupore delle due signore, ed anche mio, che mi riempiono di complimenti.  A questo punto io sono pronto/a, Anna e Giulia vanno ad indossare i loro costumi e devo dire che Anna fasciata nella tuta rossa è uno spettacolo mentre Giulia nei panni di wonder woman mostra un paio di gambe splendide, così attendiamo in salotto che Armando ci venga a prendere.


Quando Armando arriva, nel guardarmi, resta a bocca aperta e mi fa “che gran figa che sei diventato”  e fa mille complimenti ad Anna e Giulia per il risultato della mia trasformazione  e scherzando mi dice di fare attenzione a non camminare da solo/a e ai maschiacci durante la festa perché ha saputo che Gianni ha allargato gli inviti ai colleghi di lavoro della moglie, l’apprezzamento di Armando mi  ha scatenato un brivido di piacere a cui non ho saputo dare una motivazione ma poi chiacchierando mi è passato di mente. Arrivati alla villa di Gianni in una zona di periferia, tranquilla, tutte villette separate una dall’altra da alte siepi, veniamo introdotti nel grande salone dove sono già presenti molti invitati nei loro costumi e molti di loro stento a riconoscere e per la verità per loro anche io sono irriconoscibile. La serata procede tranquilla tra scherzi goliardici e battute tranquille, si cena, si beve …. si beve forse si esagera, ma l’indomani è festa al lavoro per tutti quindi brindisi a gogo. Mi accorgo che quando mi siedo si vede il pizzo delle autoreggenti e a volte il reggicalze ma la cosa mi diverte ….. anzi mi piace, comincio a sentirmi calato nel ruolo di donna ed inizio a comportarmi come tale, un po’ provocante, sexy, tutte sensazioni che iniziano a piacermi …. molto. C’è un tizio che non ho riconosciuto, vestito da Robin, che mi gira intorno da un po’ ha un bel fisico alto, spalle larghe, belle mani curate insomma un bel tipo, vedo che guarda con insistenza le gambe e il merletto delle autoreggenti, lo guardo e mi sorride tenendo in mano un bicchiere di vino e accenna ad un brindisi da lontano, istintivamente ricambio lo sguardo e il brindisi ma quasi nello stesso istante mi dico “ma che cazzo stai facendo flirti con un tipo!!!! “mi torna in mente la frase di Armando ed il brivido di piacere provato, ma anche adesso provo uno strano senso di piacere, penso: ma è possibile che sono queste le sensazioni che prova una donna quando ha i complimenti da un uomo o quando si accorge di aver attirato le attenzioni di un uomo? È il sottile piacere della seduzione? Non lo so ma mi piace. Seduto/a sul divano gambe accavallate, un bicchiere di vino in mano mi ritrovo a continuare a flirtare con il tipo che pian piano prende coraggio e si avvicina fino a sedersi accanto a me sul divano:


lui: “ciao bella festa vero?”


io: “si vero Gianni fa sempre le cose per bene”


lui: “piacere mi chiamo Roberto volevo farti i complimenti, certo il tuo travestimento non è originale ma a te sta benissimo meglio che a molte donne hai delle gambe bellissime”


io “grazie sei molto gentile io stasera sono Rebecca, ed una volta scelto questo travestimento cerco di calarmi completamente nella parte per non sembrare una caricatura”….. ma che cazzo sto dicendo….


Lui: “beh ci riesci benissimo non sembri per niente una caricatura ma una troia vera”


Ci viene da ridere ad entrambi


Lui: “e fino a che punto sei nella parte?”


Io: “come scusa?”


Lui: “lascia perdere, come non detto, vado a prendermi un altro bicchiere di vino”


Avevo capito esattamente cosa intendeva infatti mi sentii avvampare mentre uno sfarfallio mi prendeva allo stomaco…….ma che mi succede….. mi sento come un adolescente alle prese con il primo innamoramento, la mia testa  era un subbuglio di sensazioni, pensieri ….mi alzo mi sistemo la gonna (noto di aver fatto il gesto involontario e del tutto naturale…mah!!) e vado a prendermi da bere vedo Anna che finalmente si diverte chiacchierando con la sua amica Giulia e un gruppo di altri invitati dove riconosco qualcuno, invece di tornare a sedere cammino per il salone scambiando qualche battuta con altri invitati e vado verso la porta finestra che porta ad un patio da cui si accede all’ampio giardino, resto sulla soglia con la mente che viaggia a velocità della luce fornendomi sensazioni, immagini hard di me in azione con Robin (Roberto), mi tremano le gambe non riesco a rientrare in me stesso, la parte femminile sta prendendo il sopravvento …..mi dico è il vino smettila di bere e tornerà tutto normale, in quel momento mi passa vicino Robin “vado a fumare una sigaretta in giardino” mi sussurra e passa oltre, lo seguo con lo sguardo e lo vedo scomparire dietro la casa dove c’è il garage, mentre la mia parte maschile mi diceva  “che te ne frega!, tu non fumi “ la mia parte femminile sussurrava  “perché me lo dice? Seguilo e scoprilo! ma sappiamo già cosa vuole!!!!” e le gambe, come dotate di volontà propria, iniziano a scendere i pochi gradini verso il giardino e seguono il percorso fatto da Robin giro l’angolo della casa e vedo la brace della sigaretta vicino ad una siepe, mi avvicino …mi vede ….c’è un debole chiarore dovuto alla luna velata da nuvole….ma lo vedo ….si sta masturbando lentamente …..resto come ipnotizzata mi guarda mentre continua ad accarezzarsi il cazzo ed io non riesco a staccare gli occhi dal suo cazzo, avanzo lentamente mi sento spinta da una volontà incontrollabile “ma che cazzo sto facendo” penso ma non mi fermo siamo ormai vicini lui mi continua a guardare senza fermare la lenta sega ….è un bel cazzo diritto, doppio, svetta dalla tuta di Robin come un missile leggermente puntato verso l’alto, sono ormai di fronte a lui in preda a indicibili sensazioni, lo guardo un attimo negli occhi poi lentamente mi accovaccio poggiandomi sui tacchi …sono di fronte a questo cazzo che mi affascina e mi attira come una calamita ….che sto facendo…..lui toglie la mano ora lo vedo in tutto il suo splendore ….mi batte forte il cuore …lo impugno con la mano destra e continuo la lenta sega …..è la prima volta che tocco un cazzo che non sia il mio….mi piace è solido, caldo, liscio come seta,  non riesco a chiudere la mano …..è doppio come mi era sembrato ….alzo lo sguardo ..lui non dice nulla ….dalla cappella esce una piccola goccia che contribuisce a rendere ancora più lucido il glande …..dalla casa si sentono musica e risate, si stanno divertendo…..sono accovacciata su tacchi da 11 cm vestita e truccata da troia di fronte ad un cazzo perfetto con il cuore che batte all’impazzata l’istinto mi dice di prendere  quel cazzo in bocca la logica mi continua a dire “che cazzo faiiiiiiii!!!!!!”ma non riesco a fermarmi… mi avvicino e timidamente dò una leccatina alla cappella, è buona ha un sapore forte ma gradevole continuo con piccole leccatine circondando tutto il glande poi lo imbocco tutto roteando la lingua intorno alla cappella una vampata di calore mi scoppia nella testa mi sento inebriata da queste sensazioni e non voglio fermarmi, continuo il mio primo pompino con dedizione assoluta mi sento come se avessi fatto pompini tutta la vita, lecco tutta l’asta fino alle palle che succhio una alla volta con consumata avidità ….lui mi lascia fare…. lo sento che cresce ancora nella mia bocca …lui mugola ed io mi eccito ancora di più e mi dedico al mio pompino ancora con più convinzione…….si mi sono vestita da troia e adesso mi sento troia. Mentre mi sto godendo questo bel cazzo sento una pulsazione …lui si ferma all’improvviso e me lo toglie dalla bocca mi aiuta ad alzarmi senza dire una parola mi gira e mi fa poggiare le mani su un albero del giardino, mi alza la gonna e sposta il perizoma mi esce un “no” è la prima parola che dico da quando abbiamo parlato sul divano…lui “sshhhh!!!! non ti preoccupare sarò delicato vedrai sarà bellissimo e ti sentirai una troia completa” non so perché ma lo volevo, avevo paura, ma lo volevo la sua voce mi ha rassicurata, ho provato a rilassarmi, ho sentito un dito che mi accarezzava il buchino con delicatezza poi deve averlo bagnato con la saliva perché lo sentivo umido e il mio buchino era un po’ più arrendevole ….si abbassa e sento il suo fiato vicino al sedere …che sta facendo…che sta facendo ….con le due mani allarga le natiche e sento la sua lingua che come una saetta mi sfiora il buchino provo un brivido di piacere indicibile e la testa parte per la tangente non ho più razionalità spingo indietro il bacino …se ne accorge ….e affonda la lingua bagnando per bene …non capisco più nulla sono disposta a tutto….sento un dito deflorarmi delicatamente spingo con il bacino e lo sento scivolare agevolmente inizia a muoverlo avanti ed indietro riavvicina la lingua e aggiunge saliva il dito scivola ancora più agevolmente allora sento che aggiunge un secondo dito e spinge leggermente e continua il delicato movimento su e giù sento che mi rilasso sempre di più e se ne accorge anche lui ….tira fuori le dita, si bagna il glande e lo sento appoggiato al mio buchino istintivamente mi irrigidisco lui mi accarezza e sussurra “lasciati andare, rilassati, spingi da sola indietro il culo così comandi tu e ti fermi quando vuoi” mi rilasso e faccio come mi dice spingo un po’ indietro il culo ma contemporaneamente lui spinge un po’ avanti…..un dolore lancinante quando la cappella entra nel mio culo mi esce un “ahh!!!!” ma lui mette la mano sulla bocca e “shhhhh!!!!  piano, adesso passa, rilassati e vedrai che il dolore diventa piacere” dopo essere rimasti fermi un po’ il dolore è sparito ed ha lasciato il posto ad una sensazione di pienezza piacevole, istintivamente ho spinto ancora indietro il culo ed ho sentito un altro piccolo pezzetto di cazzo che entrava ….era bello grosso, mi sentivo piena ma mi piaceva…. eccome se mi piaceva: lui: “ecco brava spingi inculati da sola vedi come ti piace “ ed intanto affondava un altro po’, non avevo più ritegno gli sussurro “lo voglio tutto” e inizio a spingere indietro roteando il bacino da troia consumata per facilitare l’allargamento …..all’improvviso con una spinta decisa me lo pianta tuto nel culo …per un attimo sono rimasta senza fiato non ho avuto modo di gridare per il dolore che avevo provato perché lui mi teneva una mano sulla bocca dopo pochi secondi ha iniziato a pompare lentamente lasciando che il mio culo sia adeguasse a quella insolita presenza, non appena mi ha sentito rilassata e che mugolavo dal piacere ha iniziato una cavalcata spettacolare, sentivo le sue palle sbattere sul mio culo, ormai il mio ano aveva capitolato vergognosamente e si stava godendo quel meraviglioso cazzo ……poi all’improvviso rallenta, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra “ ora da brava troia per completare devi bere la mia sborra, riprendi lo splendido pompino di prima e fammi venire nella tua bocca” non me lo sono fatto ripetere  due volte, mi sono accovacciata di nuovo  ed ho ripreso a pompare con una indemoniata ormai il suo sapore era mescolato agli umori del mio culo ma la cosa non mi disgustava affatto anzi mi sentivo inebriata da come mi trattava e da quello che stavo facendo e come lo stavo facendo. Ormai era arrivato al dunque e dopo poche pompate lo sento contrarsi un paio di volte fino a quando non ho sentito un caldo liquido sgorgare nella mia bocca non una contrazione ma due, tre, quattro, cinque volte ho sentito il liquido uscire dal quel cazzo, liquido  leggermente salato ma  piacevole, ho ingoiato tutto riempendomi lo stomaco ed ho rallentato il pompino senza perderne una sola goccia e continuando a pulirlo con la lingua fino a quando non avevo tolto ogni traccia di sborra dal suo cazzo, gli ho lasciato il cazzo con la cappella leggermente arrossata e si è ricomposto dicendomi “avevo capito che non era solo il travestimento a farti sembrare una troia, la tua postura sul divano, il tuo modo di camminare sono da femmina consapevole infatti hai dimostrato di esserlo veramente e sono felice di essere stato il primo a fartelo scoprire quando vuoi sono a tua disposizione potremmo fare altre cose insieme, vivo solo e posso organizzarti un guardaroba solo per te, questo è il mio numero adesso rientriamo, non si sono ancora accorti della nostra assenza, senti ridono e ballano sono ancora tutti lì” ho preso il biglietto da visita sentendomi ancora come una ubriaca ….ubriaca di sesso, sensazioni, umori travolgenti al punto da non essere capace di dire due parole se non un timido “grazie” del tutto inappropriato e fuori luogo.


Rientrai poco prima di lui nel salone e mi diressi al bar per  bere un bicchiere di vino per nascondere l’odore ed il sapore di sborra dalla mia bocca, sentivo le mie gambe non più ferme ma tremavano , il mio culo leggermente dolorante, andai in bagno e notai che al tatto era morbido ed arrendevole al mio dito, mi feci un bidet con acqua fredda per alleviare il dolore ma la sensazione del cazzo nel mio culo la sentivo ancora nella mia testa e continuava a farmi avvampare il cervello, mi ricomposi e rientrai nel salone. 


Nessuno si era accorto di nulla, Anna rideva e ballava con gli amici del gruppo, ero felice per lei che finalmente aveva vissuto una serata come non me la ricordavo più ed ero felice per me che avevo scoperto di avere un lato assolutamente femminile che con l’aiuto di Robin avrei potuto lasciar sfogare quando avrei voluto ma questo sarà forse in un prossimo futuro. 


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