Stanco di giocare con oggetti, mi ero finalmente deciso ad ordinare sul sito di un sexy shop un dildo realistico: un bel fallo con ventosa lungo 20cm e 4cm di diametro… almeno così diceva la scheda del prodotto. Smaniavo dalla voglia di provarlo e non vedevo l’ora che arrivasse. Finalmente, il giorno previsto per la consegna, qualcuno suonò il mio campanello.


Era il corriere con il mio tanto atteso regalo. Aprii la porta e lo vidi con il mio pacco in mano: altro che spedizione anonima! Sulla scatola campeggiava ben visibile la foto del grosso dildo, e sulla faccia del ragazzo un sorrisetto che era tutto un programma. Bella figura davvero. Mi sentiranno, pensai, dopo questa bella figura di merda.


“Alex?” disse il corriere con un gran sorriso.


“Ehmmmm…. Sì…” risposi imbarazzato.


“Allora questo è per te… ottima scelta” disse porgendomi il pacco.


“Grazie” risposi con un filo di voce prendendo il pacco tutt’altro che anonimo.


Chiusi la porta in fretta e ci misi un po’ a riprendermi dalla brutta figura. Feci una bella doccia per rilassarmi e poi decisi di provare il mio nuovo giocattolo senza aspettare, anche per scacciare con l’eccitazione la figuraccia appena fatta. Mi asciugai, mi misi a pecora sul pavimento della camera da letto, con il culo rivolto verso il grande specchio dell’armadio, e presi il grosso fallo che sembrava davvero realistico, con la grossa cappella e le vene in rilievo. Lo lubrificai per bene, bagnai per bene anche il mio buchetto, e lo appoggiai, iniziando a spingere. La cappella entrò lentamente, allargandomi piacevolmente il culo e poi, spingendo pian piano, il grosso fallo entrò tutto. Mi lavorai il culo a lungo, alla fine pienamente soddisfatto del mio acquisto, anzi, dal mio acquisto.


La sera, dopo una cena leggera, mentre mi rilassavo in accappatoio sul divano, suonarono alla porta. Mi chiesi chi potesse essere a quell’ora e andai ad aprire, trovandomi davanti il ragazzo che la mattina mi aveva consegnato il pacco.


“Buonasera!” mi disse con un largo sorriso.


“Buonasera” risposi un po’ sorpreso e interdetto “C’è… qualche problema?”


“Oh no, certo che no” rispose lui. “Ero solo passato a vedere se eri rimasto soddisfatto del pacco che ho consegnato oggi… mi sembrava abbastanza… impegnativo” aggiunse con un sorrisetto malizioso.


“Oh beh… ecco… no, tutto a posto grazie” risposi senza nemmeno sapere perché, ma ritrovandomi a pensare che quel ragazzo sulla trentina, moro, occhi scuri, non sembrava niente male.


“Mi fa piacere saperlo” disse lui “E’ un bene che i clienti siano soddisfatti di ciò che acquistano” aggiunse entrando in casa.


“Grazie… mille” risposi titubante.


“Ottimo” disse sorridendo “Anche perché se ti è piaciuto quello che hai comprato, sono sicuro che ti piacerà anche questo…” aggiunse abbassando gli short sportivi che indossava e mettendo in mostra un cazzo di dimensioni davvero notevoli, già duro e pulsante.


Rimasi senza parole nel vedere quel grosso tronco di carne davanti a me, per cui lui avanzò ed entrò in casa, chiudendosi la porta alle spalle.


“Guarda che se non ti piace hai sempre il diritto di recesso…” disse mentre i suoi short erano ormai sul pavimento e lui si sfilava anche la maglietta, sicuro di sé e del fatto che difficilmente mi sarei tirato indietro davanti a una tale offerta.


“Non vuoi proprio fare una prova?” disse mentre lo faceva ondeggiare davanti a me, a destra e a sinistra, catturando il mio sguardo come avrebbe fatto un ipnotizzatore. Lasciai cadere per terra l’accappatoio e mi inginocchiai davanti a quella meraviglia, afferrandola e iniziando a segarla, saggiandone dimensioni e durezza. Era ben più grosso del fallo con cui avevo giocato quel pomeriggio, con una splendida cappella turgida e svettante sulla cima di quello splendido pezzo di carne.


La presi avidamente fra le labbra, iniziando a succhiare e pompare, con la bocca che si riempiva rapidamente del sapore di quel cazzo imponente. Lui non perse tempo e con le mani mi prese la testa, tenendola ben ferma ed iniziando a scoparmi la bocca con foga. Il suo cazzo correva rapido fra le mie labbra e sulla lingua, mentre lui spingeva deciso ansimando. La saliva iniziava a colarmi dagli angoli della bocca, mentre il suo cazzo diventava sempre più padrone della mia bocca.


Ad un tratto mi sfilò il cazzo dalla bocca, ed io rimasi a bocca spalancata, con filamenti di saliva che univano le mie labbra al suo uccello, ed altra saliva che mi colava abbondante sul mento. Lui continuava a tenermi la testa ferma, ed iniziò ad affondare il cazzo nella bocca e a sfilarlo, con rapidi e abili movimenti di bacino, con la mia saliva che ormai aveva reso lucido e fradicio il suo cazzo. Dopo qualche affondo con una mano afferrò il suo cazzo alla base, ma continuò a tenermi sempre ben salda la testa con l’altra: iniziò a colpirmi il viso con forza con quel durissimo tronco di carne, facendo schizzare saliva ovunque. Alternava colpi sulle guance e sulla lingua che avevo prontamente tirato fuori, restando a bocca spalancata, per poi affondare in gola con decisione, ritirarlo fuori, e ricominciare a schiaffeggiarmi con forza.


“Sei proprio una brava troietta” disse con voce piena di voglia “e meriti un regalo da parte del nostro servizio clienti” aggiunse, prendendo accanto alla porta di ingresso un pacchetto che non avevo nemmeno notato quando era entrato in casa.


“Da aprire in camera da letto” disse con un sorriso sornione. Io sorrisi a mia volta, presi il pacchetto alzandomi e mi avviai verso la camera da letto, seguito dal ragazzo che nel frattempo finiva di spogliarsi buttando i suoi vestiti per terra.


“Davvero un gran culo…” lo sentii dire dietro di me “fa venire una gran voglia di sfondarlo” aggiunse provocandomi un brivido di piacere per quello che pregustavo sarebbe successo.


Arrivati in camera lui si guardò intorno e si sedette sul letto. “Su, aprilo” disse. Io in piedi davanti a lui aprii il pacchetto e ne tirai fuori un paio di autoreggenti nere e una mini a pieghe. “Erano in omaggio con il pacco che ti ho consegnato oggi” disse lui ridendo. “Su, mettile” aggiunse con un tono più serio.


Mi sedetti sul letto ed indossai le calze, che erano della misura giusta, avvolgendo le mie gambe lunghe e magre fino alla coscia. Mi alzai in piedi guardandomi nel grande specchio dell’armadio, eccitato dalla sensazione che mi davano.


“Anche la mini” disse lui in tono un po’ più deciso.


Non me lo feci ripetere, e indossai quella mini a pieghe leggermente svasata che sembrava quella di una cameriera di un film porno… Anche perché era davvero cortissima, arrivando appena sotto i glutei, con le autoreggenti in bella mostra…


“Davvero splendida” disse lui alzandosi, col cazzo durissimo.


“In ginocchio” mi ordinò poi…. Io ubbidii e mi ritrovai in un attimo il suo grosso cazzo di nuovo fra le labbra, durissimo e voglioso, che mi stantuffava deciso la bocca, facendomi di nuovo bagnare di saliva. Mi scopò brevemente la bocca, finché il suo cazzo non fu nuovamente grondante della mia abbondante saliva, e poi lo sfilò di colpo.


“Così può bastare” disse facendomi rialzare e spingendomi verso il letto, dove finii a pecora con lui in piedi dietro di me a sollevarmi la mini. “Adesso vediamo se il pacco che ti ho consegnato stamattina ha fatto un buon lavoro” disse dandomi una sonora sculacciata. Sentii la sua cappella passarmi più volte sul buco che si bagnava della mia stessa saliva, e poi fermarsi un momento. 


Me lo spinse dentro il culo con decisione, piantandomelo a fondo con un’unica energica spinta che mi tolse il fiato. Il cazzo era decisamente più grosso del mio giocattolone, che almeno aveva avuto il merito di prepararmi a quel tronco di carne durissimo. Inarcai la schiena quasi senza fiato, mentre lui iniziava a incularmi con spinte che lentamente ma inesorabilmente aumentavano di intensità.


“Mmmmmmm… direi che ci siamo…. Ti ha allargato per bene…” disse lui, mentre io annuivo con la testa, ancora incapace di dire nulla. “Ma si può fare di meglio, troia” aggiunse. Lo sentii stringermi più forte i fianchi e iniziare a dare spinte sempre più energiche, affondando il suo splendido cazzo con forza nel mio culo sempre più aperto. 


“Così brava” disse mentre le spinte si erano fatte potenti “Hai un culo fatto apposta per il cazzo… Ti piace vero troia?”.


“Oh sì” ebbi la forza quasi di sussurrare. Lui mi diede un colpo vigoroso tirandomi a sé a con forza e facendo penetrare il suo cazzo più a fondo che poté.


“Non ho sentito troia!” disse lui imperioso.


“Mi piace da impazzire” dissi ansimando.


“Non ho sentito!” disse ancora assestandomi un altro colpo potente e sculacciandomi.


“Lo adoro… mi fa impazzire” dissi in tono sempre più alto “Inculami ti prego non fermarti”.


“Non ho alcuna intenzione di fermarmi, troia” disse lui ricominciando a sbattermi con forza. Le sue spinte erano vigorose, ma anche la velocità andava aumentando. Dopo lunghi minuti di spinte da estasi, lui sfilò d’improvviso il cazzo e rimase a riprendere fiato ansimando.


Anche io ripresi fiato, e mi girai a guardarlo, vedendo che stava con gli occhi puntati al centro del mio culo, evidentemente soddisfatto del lavoro fatto fino a quel momento.


Mi guardò e mi sorrise… “Da oggi basta giocattoli per il tuo culo… da oggi sarai tu il mio giocattolo… Ti userò per godere ogni volta che voglio” disse con tono che non ammetteva repliche.


“Usami” gli dissi con voce piena di voglia. Non se lo fece ripetere, e mi piantò di nuovo nel culo il suo cazzo durissimo, ricominciando a incularmi con forza.


“E’ questo che vuoi troia? Vuoi essere una troia dominata da un vero maschio?” disse lui conoscendo già la risposta.


“Il mio culo è tuo” dissi ansimando con il corpo scosso per le sue spinte “Sei tu il padrone… io voglio solo che mi sfondi il culo!” aggiunsi prima di iniziare a mugolare ad ogni sua potente spinta, lasciandomi andare col corpo che veniva scosso ad ogni affondo.


“Ti accontento volentieri troia” disse lui quasi a denti stretti mentre imperterrito continuava a incularmi come un toro. “Vedrai come te lo spacco a dovere!” aggiunse mentre le spinte erano ormai talmente potenti che il letto tremava e scricchiolava.


Ad un tratto mi sfilò dal culo il suo grosso uccello, e lo sentii salire sul materasso, mettendosi in piedi all’altezza del mio culo. Piegò le gambe abbassando il bacino, finché il suo cazzo non fu di nuovo al centro del mio culo.


“Guarda troia” mi disse imponendomi di girarmi a guardare nello specchio “Guarda come entra bene nel tuo culo sfondato”.


Vidi nello specchio il mio culo incorniciato dalle autoreggenti e dalla mini tirata su, e il suo grosso cazzo puntato sul mio buco spalancato. Appena fu certo che io stavo guardando la scena riflessa nello specchio si abbassò ancora, affondando di nuovo il suo splendido tronco di carne nel mio culo che lo accolse docilmente. Il cazzo scivolò dentro con facilità fino ai coglioni, sparendo in un attimo nel mio buco affamato.


Iniziò così un’eccitante monta, con il ragazzo che mi scopava dall’alto verso il basso, affondando con forza il suo grosso cazzo dentro il mio culo che ormai lo lasciava entrare senza opporre più alcuna resistenza. Lo vedevo nello specchio sparire dentro di me fino alla radice, e lo sentivo spingermi verso il basso ad ogni affondo. Dopo poche spinte il vigore dei colpi era di nuovo aumentato e il ragazzo, ormai padrone del mio culo, mi usava pensando solo al suo piacere. Ma aveva ragione lui: essere dominato da un vero maschio maestro nell’inculare mi eccitava da impazzire, e più lui usava il mio culo e più io andavo in estasi… e più ovviamente lo supplicavo di darmene ancora e ancora.


Si sistemò meglio dietro di me, mi afferrò saldamente per i fianchi, e riprese a spingere con forza, tirandomi a sé allo stesso tempo. Con gli occhi chiusi, il viso contro il cuscino, il corpo sottoposto a spinte vigorose contro il letto, mi godevo quella monta animalesca, ormai totalmente in balia del ragazzo e del suo durissimo cazzo che mi entrava nel culo prendendosi il piacere come più gli piaceva. Non riuscivo a fare altro che mugolare “ancora… ancora… ancora…” ad ogni potente spinta, ricevendo piacere nel sentire che lui godeva nell’usare il mio culo. 


Ad un certo punto mi spinse improvvisamente in avanti, e mi fece rigirare rapidamente a pancia su. Con un balzo fu sopra di me, giusto un attimo prima che dal suo cazzo iniziassero a schizzare potenti fiotti di sborra che iniziarono a bagnarmi il viso. Il ragazzo era sopra di me e, rantolando come un animale, si menava furiosamente il grosso cazzo, inondami le guance, il mento e le labbra di nettare bollente. Dopo i primi schizzi aprii la bocca in cui lui infilò prontamente la grossa cappella, finendo di svuotarsi i coglioni nella mia gola.


Ingoiai quell’abbondante quantità di sperma, segno inequivocabile che il ragazzo si era davvero goduto il mio culo a suo piacimento, finché lui non lasciò il suo cazzo che ancora pulsava per l’orgasmo, e si appoggiò con le mani alla spalliera del letto per riprendere fiato. Io afferrai il suo cazzo iniziando a slinguarlo e a ripulirlo di ogni goccia di sperma, col viso fradicio del suo seme, ancora intontito per quella monta durissima appena conclusa.


“Soddisfatto del nostro servizio clienti?” mi chiese il ragazzo con un sorriso sornione una volta ripreso fiato.


“Moltissimo” risposi baciandogli la grossa cappella. “Credo che però restituirò il giocattolo che ho comprato…. Se posso tenere questo” aggiunsi segando lentamente il suo splendido uccello. “Non c’è proprio confronto fra i due…”.


“Per il tuo culo quell’affare non va bene… sarà mia cura provvedere alla restituzione… e a sfondarti il culo ogni volta che vorrai” aggiunse mentre sentivo il suo cazzo indurirsi fra le mie dita… Un servizio clienti perfetto.

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Categorie: Gay e Bisex
Tag: Bisex Gay