Ciao sono sempre Carla…
Dopo avervi raccontato qualche episodio dello scorso anno per farvi comprendere il mio essere di oggi, penso di dovervi raccontare gli episodi più significativi degli anni precedenti partendo da 7 anni fa’…
Era una giornata di ferie, presa per un appuntamento dal dentista poi spostato, ero quindi libera. Avevo alcune cose da prendere al supermercato e non avevo voglia di stare sola. Pensai a Daniele che era sempre disponibile per me, anche perché l'azienda di famiglia gli dava la possibilità di gestire il suo tempo come meglio credeva e l'ho chiamai. Credo che la sua disponibilità derivasse anche dal fatto che gli piacesse particolarmente scopare con me e devo dire che anche lui per me non era male.
Comunque non eravamo fidanzati, non volevo compagni fissi, tra tutti quelli che frequentavo, lui era l'unico con il quale avevo scopato e poi potevo parlargli di tutto, comprese le mie avventure occasionali. Non era geloso anzi a volte mi diceva che mi facevo troppi problemi e dovevo avere meno limiti, mi sarei sicuramente divertita di più. Ogni volta che lo vedevo, ero tranquilla, mai nessuna pretesa, mi ha sempre fatto sentire semplicemente libera, era senza dubbio prima un amico: un complice.
Mi diede dapprima una risposta interlocutoria, dopo poco però, mi richiamo e si diede disponibile per accompagnarmi. Passo a prendermi mezzora dopo, indossai dei jeans e una maglietta, sopra una giacchetta leggera appena altezza sedere e scarpe da running. Sali sulla macchina e iniziammo a parlare del più e del meno non ricordo bene di cosa ma ci distrasse tanto che ci accorgemmo di essere finiti davanti ad un enorme centro commerciale aperto di recente decisamente distante da casa. Non vi ero mai entrata ma questi posti mi incuriosiscono sempre per cui, parcheggiammo ed entrammo. Vi erano i soliti negozi di grandi marchi anche se sembravano più grandi quindi perché fare un giro in uno di questi?
Cominciammo a girare tra i vestiti, la stagione si stava scaldando e vi erano un gran numero di vestiti estivi. Mi cadde l'occhio su di un vestitino rosa a fiori con spalline sottili, presi un paio di taglie e dissi a Daniele di venire a vedere come mi sarebbe stato nel camerino, ovviamente accetto di buon grado. Non c'era nessuno addetto al controllo all'ingresso dei camerini forse anche per l'orario. Entrai e chiudendo la tenda dissi: “aspetta, faccio subito" fui rapida e quando aprii la tenda ero in piedi davanti ad un uomo che mi guardava strabuzzando gli occhi e dicendo: “ma quanto sei gnocca così! sei proprio sexy! Saresti da scopare subito.” Era chiaro che non avrei voluto sentire parole più giuste, poi aggiunse: ”aspettami così che vado a prenderti una cosa.” Pochi istanti dopo ritornò con in mano una coppia di sandali beige con tacco altissimo e un po' di plateau, lo guardai come se fosse stata una mossa scontata ma con un sorriso malizioso l'ho accontentai ed li indossai subito. C'era una discreta differenza, allo specchio prima vedevo quasi una lolita, ora vedevo quasi una zoccola.
Dani lanciò un'altra frase entusiasta: “Adesso sei perfetta! Dovresti uscire sempre vestita così” Con un sorriso quasi amaro dissi: “Scherzi!!” Non mi fece continuare: “No per niente, vieni a farti un giro in negozio così” Mi guardò con gli occhi lucidi e convinti. “Ma sembro una troia." Gli dissi poco convinta perché non mi sembrava realmente un esagerazione. Lui: “e che c'è di male?” Continuò: “Intanto sei bellissima e dovresti sempre farlo vedere a tutti.” Solo un attimo di silenzio mentre mi guardava deciso e sincero dritto negli occhi poi: “Vieni cerchiamo qualcos'altro da provare.” Pensai: ma si giochiamo, perché no?
Uscì dal camerino e con un po' di vergogna cominciai a girare ancora tra gli stendini. Mi sentivo osservata, è vero che non c'erano molte persone ma quei pochi uomini mi stavano mangiavano con gli occhi. Non sapevo se essere soddisfatta o no, non avevo mai osato tanto tra la gente di città, in discoteca forse al mare qualche volta, ma non era certo la stessa cosa. Comunque quel gioco, cominciava a piacermi, qualcosa aveva iniziato a muoversi dentro di me. Daniele pensò bene di continuare a farmi fare da indossatrice, trovò un'altra cosa e mi prese sottobraccio riportandomi in camerino: “Ora metti questo."
Indossai un vestito da sera nero, molto accollato ma con la schiena nuda fino al sedere; era però una taglia un po' troppo grande e si vedevano le mutande, aprii la tenda e gli dissi: “È grande, mi prendi un'altra taglia." Lui perentorio: “No, no, va benissimo così, è solo che ti devi togliere l’intimo!” Lo guardai come se mi stesse prendendo in giro: “ma dai!?” Ma lui serissimo: “Su, non fare la casta, che non lo sei, togli le mutande e vieni fuori che cerchiamo ancora". Mi richiuse la tenda. Ebbi un attimo di indecisione, poi tolsi li slip pensando di fare un po' la zoccola per lui. Non mi sentivo una troia, come mi aveva praticamente appena descritta, ma il gioco comunque mi piaceva e il suo sguardo soddisfatto era appagante.
Mi guardai in uno degli specchi in piena sala e notai che ai miei piedi i sandali beige un po' stonavano e visto che dovevo essere una modella sexy, vidi poco in là altri modelli di scarpe e mi diressi verso di esse.
Trovai delle scarpe veramente sexy, décolleté nere sempre con tacco altissimo, plateau ed apertura in punta. Mi sedetti sul mobiletto accanto per indossarle ed ebbi qualche difficoltà con un laccetto, alzai la gamba per avvicinare il piede e proprio in quel momento ebbi anche una strana sensazione: alzai gli occhi e vidi una donna ed il suo uomo che mi stavano fissando proprio in mezzo alle gambe aperte e con la mia patata scoperta grazie allo spacco laterale del vestito completamente aperto. Incontrai i loro occhi e mentre mi ricoprivo, mi sorrisero dopo essersi scambiati uno strano sguardo di complicità tra loro. Mi girai d'istinto alla ricerca di Daniele e lo vidi venire verso di me, proprio in quel momento e prendendomi per mano mi portò via da quello scaffale per proseguire il giro del negozio, perdendo, così, di vista la coppia. Camminare con quei tacchi e quell’abito che mi lasciva scoperto l’incavo del sedere soprattutto dopo la piccola disavventura di prima mi lasciava in uno strano stato di disagio che risultava però anche molto eccitante. Daniele mi portò nel reparto maschile, si soffermò spesso facendomi domande tipo ti piace questo o quello. Era chiaramente un scusa per cercare di mostrarmi a tutti; lui sapeva che l'avevo capito, ma riconosceva anche il mio divertimento nonostante l’imbarazzo e quindi continuammo. Dopo qualche minuto, ritornati nel reparto donna, Dani trovò un vestitino che definì interessante e tornammo nel camerino. Un tubino verde, questa volta volutamente selezionato di due taglie meno. Lo provai lo stesso, mi copriva a malapena il sedere e le mie grandi labbra, pensai che volesse farmi osare sempre di più ed io non volevo davvero andare in giro per il negozio in quello stato ma l'eccitazione stava cominciando a farmi pensare di scoparmi Daniele dentro al camerino e così lo chiamai ed aprii per l’ennesima volta la tenda, ero praticamente con la figa di fuori. Con mia sospesa non c'era Daniele ad attendermi ma uno spettacolino nel camerino di fronte al mio: la coppia che aveva visto la mia intimità nuda prima, era nel camerino di fronte con la tenda aperta e lei completamente nuda mentre teneva in mano lo stesso vestito da sera che avevo indossato io poco prima. Incontrai di nuovo i loro occhi, questa volta però lei parlò: “A te stava così bene, ho voluto provarlo anch'io ma vedo che quello che hai su ora è anche meglio.” Mi guardò in basso; questa volta ero davvero in imbarazzo ma il fatto di vedere anche lei nuda e tranquilla di fronte, mi fece dimenticare l'idea di coprirmi, anche perché tentai timidamente di abbassare il vestito che subito a molla tornò su. In quel momento vidi Daniele, non so se lui avesse visto tutta la scena ma esordì con: “Ciao sono Daniele e lei è Carla.” E subito aggiunse: “Tesoro stai benissimo vestita così! Vero?” I due sorridendo, risposero in coro: “Certo!! È meravigliosa!” poi completarono: “Io sono Marco e lei è Chiara il piacere è nostro.” Neanche il tempo di riflettere su ciò che stava succedendo che Marco aggiunse: “Sapete, anche a mia moglie piace andare in giro così, voi che ne pensate?” Indicando la moglie nuda. Immediatamente Daniele: “Penso sia davvero eccitante vestirsi così ed anche tua moglie.”
La situazione era: l'uomo che un istante fa' avrei scopato nel camerino stava flirtando con la moglie nuda di uno sconosciuto davanti a lui ed a me per la prima volta “vestita” veramente da troia. Dopo l'ennesimo imbarazzo stavo realizzando che c'erano tutte le premesse per una scopata a 4. Non l'avevo mai fatto e neanche fantasticato, visto che non mi sono mai sentita accoppiata con qualcuno. Che fosse venuto il momento di provare? Daniele prese l'iniziativa: “Dai Carla perché non passi il vestito che hai indosso a Chiara? Vai da lei sono sicuro che lo vorrebbe provare, non è vero?” Con la testa Chiara fece cenno di assenso e con il dito cenno di invito. L'istinto mi fece fare i primi due passi verso di Chiara ancor prima di tirare giù più che potevo il vestito, rischiando di mostrare proprio tutto ad eventuali spettatori di passaggio. Poi attraversai il corridoio entrando nel camerino, dove Chiara mi aspettava nuda appoggiata di schiena allo specchio ed una volta dentro, iniziai a togliermi con fatica lo stretto tubino e sentii degli scatti fotografici, erano i telefonini dei due uomini che nel corridoio immortalavano la scena. Non sapevo se sentirmi profanata o eccitata ma alla fine scoppiai a ridere e in un'istante si aggiunsero anche gli altri.
A questo punto lei mi abbracciò forte ma anche sensuale ed altri scatti risuonarono nei camerini. Sentì il suo corpo nudo e caldo avvinghiato al mio, mi era capitato pochissime altre volte di abbracciare una donna nuda e comunque erano tutte solo amiche. Pochi istanti ed il suo conforto diventò passione allorché si staccò giusto quel poco per permetterle di mettermi la lingua in bocca ed incredibilmente mi lasciai andare ad un bacio inizialmente timido e poi fortemente passionale. Era il primo con una donna. La mia vagina iniziò a bagnarsi di colpo, le dita di Chiara sempre più senza vergogna, arrivarono presto sul mio clitoride bagnate dai miei umori, prelevati tra le mie piccole labbra. La troia sapeva dove e come toccarmi e nel giro di poco ero incredibilmente quasi arrivata all’orgasmo, in più sapere che mi stessero riprendendo, incredibilmente, aumentava la mia eccitazione. Stavo cominciando a capire quanto fosse eccitante fare l’esibizionista anche e con un'altra donna.
Arrivò l'orgasmo mentre ero in piedi, nuda su dei tacchi neanche miei e le gambe per un attimo mi mancarono, trovando a stento lo sgabello. Cercai di ritrovare un po' di lucidità mentre Chiara si rivesti in un secondo con la tutina che aveva prima, lei da vera troia evidentemente non indossava l'intimo già da subito e i due uomini?
Daniele ora voleva la sua parte e decisamente non voleva certo aspettare di rientrare a casa, entrò nel camerino ed estrasse il suo attrezzo dai pantaloni già durissimo, me lo accostò alla bocca ed io ancora un po' tremolante iniziai a leccarlo e segarlo con voglia di farlo venire rapidamente, era già molto duro. Nel frattempo stavo cominciando a realizzare di essere ancora nuda, tra l'altro con i miei vestiti distanti, in un camerino pubblico. Daniele cominciava ad avere il fiato corto e con un gesto rapido, passò il telefonino a Chiara e fece cenno a Marco di avvicinarsi dicendo: “Dai diamo a questa bellissima esibizionista la sua giusta razione di sperma, se le guadagnata". Non guardai benissimo Daniele, mi stava un po' umiliando, ma era bello vederli così tanto infoiati e li lasciai fare. Pochi secondi e mi spruzzò tutto il suo seme sulla faccia e sui capelli raccolti e mentre vedevo il suo cazzo pulsare ancora, arrivarono anche gli schizzi di Marco, che si era masturbato da solo con una mano, mentre con l'altra teneva anch'esso un telefonino, il tutto sotto l’attenta osservazione dello sguardo eccitato di Chiara che reggendo il cellulare di Daniele, registrava con smorfie di godimento tutta la scena con l’abbondante doccia. Mi soffermai qualche istante a riordinare i pensieri anche se non vedevo l'ora di ripulirmi e rivestirmi dei miei abiti; avevamo rischiato davvero tanto di essere scoperti. Mi sentivo stranamente molto soddisfatta e gongolavo su quello, infatti con un attimo di ritardo mi resi conto che Daniele, nel frattempo, aveva preso tutti i vestiti appesi in questo camerino ed era là fuori nel corridoio con Marco e la moglie. Li vidi tranquilli scambiarsi i numeri di telefono ed indispettita dissi: “ma mi lasciate così? Nessuno mi porta i vestiti e la borsa?"
I tre bastardi erano vicini allo specchio in fondo al corridoio dei camerini e alla mia richiesta, iniziarono a ridere e Chiara con fare maliziosamente da sfida, disse: “dai esci e facci un bel sorriso cosi immortaliamo la tua bella faccia da… nuova troia”.
Che Cazzo dovevo fare, sempre più indispettita stetti al gioco e tra lo spavaldo e l’arrabbiato, mi alzai, mi tolsi i tacchi e con le scarpe in mano uscì nel corridoio dei camerini che naturalmente dava direttamente nel salone principale del negozio. Continuai a guardarli e mi misi in posa con un sorriso finto per qualche secondo, giusto il tempo che i flash potevano rendere ben visibile tutto lo sperma che avevo praticamente ovunque, poi controllando con relativa calma se ci fosse stata qualche altra presenza spettatrice, rientrai nel camerino dove mi aspettavano i miei vestiti.
Chiusi la tenda e presi dalla borsetta dei fazzoletti per ripulirmi, mi rivesti e quando riaprì la tenda non c'era più nessuno. Mi diressi allora verso l'uscita e vidi alla cassa Daniele che stava finendo di pagare quei vestiti da “nuova troia”, lo raggiunsi per dirgli in un orecchio: “Ma perché li hai presi non dovevi, non so neanche se li metterò mai.” Lui dolcemente mi rispose: “saranno comunque un regalo per ricordo della favolosa esperienza, no?” Non aggiunsi parole, aveva ragione e un bellissimo sorriso si stampo sul viso di entrambi.
Prima di ritornare in auto andammo a comprare ciò per il quale ero uscita, poi sulla strada del ritorno Daniele mi passò i numeri dei nostri compagni di gioco. Gli inviai un breve messaggio di saluto ed il mio telefonino fu riempito delle foto della mattinata, tra le quali anche alcune da lontano mentre indossavo le scarpe per il vestito da sera con un bellissimo primo piano della mia nudità. Chissà da quanto tempo mi stavano osservando e premeditando la situazione quei porci. Anche io però mi sentivo una gran porca, mi era piaciuto parecchio, infatti ero di nuovo eccitata al solo ripensarci, chissà forse aveva ragione Chiara, stavo diventando una nuova troia, comunque grazie Daniele per tutto!