La mia prima moglie era una gran porcona. Non solo non diceva mai di no a qualunque esperienza, ma aveva fantasie assolutamente disinibite. Bastava sollecitarla un po' e partiva subito per la tangente. 
Era un periodo in cui la sorella più piccola non viveva col fidanzato di allora, quindi a volte quando uscivamo insieme capitava che dormissero in casa nostra o magari si chiudessero in camera per qualche ora. 


A me la sorellina non dispiaceva per niente. Una bella bocca, belle tette, un po' timida.  Mi eccitava quando usciva dalla stanza e arrossiva, mentre andava in bagno.


Ma non sapevo come la moglie avrebbe preso qualche fantasia erotica che coinvolgesse la sorella. Non eravamo ancora molto rodati e non sapevo dove si trovassero i suoi limiti. Per cui iniziai cautamente a saggiare il terreno. 


Mentre loro erano chiusi nella stanza accanto e si sentiva qualche rumore tipico, anche se erano molto silenziosi, iniziai a stuzzicarla. Eravamo sul nostro letto, in camera. Eravamo stati a cena fuori e il giorno dopo dovevamo andare al mare, loro dormivano da noi.


"Secondo te Marco scopa bene?  non mi pare di sentire molto movimento di là..."


"uhm... da quello che mi dice Giusy mica tanto... è un po' frettoloso..."


"cioé?" a me ogni confessione erotica piace... e vorrei sempre sapere i particolari, i segreti che si dicono le donne, i particolari... 


"nel senso che pomiciano un po', lui si eccita, lo tira fuori glielo mette dentro e viene quasi subito e poi è finito... poi magari dopo un po' ricomincia ma sempre uguale... insomma lei non è molto soddisfatta."


"beh provasse a parlarci, no?"


"ma che... è chiuso. Mi ha detto che una volta erano un po' ubriachi e lei ha preso l'iniziativa e quando glielo stava a prendere in bocca lui si è tolto, perché, dice, queste cose le fanno le puttane e con lei non ci riesce a pensarlo..."


"ma è scemo? da dove viene, dal medioevo?"


"eh boh... è una famiglia piuttosto all'antica, lui casa scuola e chiesa credo... ora università e non esce da casa tutto il giorno per studiare. Non so se Giusy sia stata la prima ragazza con cui ha fatto sesso. "


Però mentre parlavamo mi faceva una sega lentamente e io le pastrugnavo la fica... e la sentivo eccitarsi...


"secondo me potenzialmente la sorellina è porca quanto te... "


"uhm... penso proprio di si... buon sangue non mente... ma avrebbe bisogno di qualcuno che la svezzi..."


"lo farei molto volentieri..."


"ti piacerebbe eh... porco... ti scoperesti pure mia sorella..."


"si, ma soprattutto mi attizza la bocca... le scoperei la bocca..." e la sua mano sul mio cazzo aumentò il ritmo..."davanti a te..." e con un sospiro scese a ciucciarlo... segno che il discorso le piaceva... la troia si eccitava pure a pensare alla sorella... a me che scopavo la bocca della sorella...
"andiamo a vedere dal buco della serratura... dai..." le dico.

E lei, subito: "siii dai..."


Il fatto di sentire un po' di cigolio del letto ci diceva che non rischiavamo di incontrarli in corridoio, per cui con passi felpati arrivai davanti alla porta chiusa della cameretta e mi chinai verso il buco della chiave. Il letto era in fondo, un letto singolo. C'era la luce della abatjour soffusa e praticamente non si vedeva un cazzo. Cioè lei era sul letto, lui fra le sue gambe che andava su e giù. Di nudo c'era una coscia di lei e il culo di lui di profilo. Piuttosto scadente come porno. 
Ma l'eccitazine derivava dalla situazione di pericolo e anche di tabù. 


Lei intanto, mentre guardavo mi stringeva il cazzo. Il sentirlo duro in qualche modo le dava il senso della nostra complicità, che la sua eccitazione era condivisa, e questo feedback l'aumentava.


A gesti le feci segno di guardare lei.  E mentre era chinata, da dietro, scostai le mutandine e glielo misi dentro fino in fondo.  Sapevo che quando facevo così di botto, per quanto bagnata e eccitata, le faceva male... ma mi piace quando non possono dire nulla per non farsi sentire e subiscono... moltiplica la mia eccitazione.


Glielo infilai fino in fondo, duro come un bastone, tirandola per i fianchi verso di me in modo da schiacciarle le natiche. La scopavo lì mentre lei piegata spiava la sorella che veniva scopata.
Non mi importava che cosa vedesse o meno, mi eccitava che mia moglie, la mia donna, fosse così porca.


La portai in camera da letto, perché non resistevo più e avevo necessità di sborrare. La misi a sedere sul letto e le scopai la bocca, la gola, inondandola. 
Sei una troia e ti tratto da troia.


Dopo quella prima volta, ogni volta che venivano a casa nostra li spiavamo e la sorellina era diventata attrice a sua insaputa delle nostre fantasie. 


Fantasie che vertevano più che altro sul fatto che io mi scopavo in tutti i modi la Giusy. Era quello che eccitava di più Francesca, mia moglie: portarmi la sorella, farmela godere, farla godere, guardare. 
La sua partecipazione era di preparazione, di accompagnamento, di rifinitura. 


Lei si vedeva che guardava e si masturbava mentre la sorellina veniva svezzata. Da me.


A me non sarebbe dispiaciuta l'idea delle due sorelle che se la leccavano. Ma su questo era tiepida. Mi accompagnava nelle fantasie ma percepivo che non erano le sue. 


Però prese a farsi carico dell'educazione sentimentale di Giusy, chiedendole del sesso, dandole indicazioni, stuzzicandola e anche, parlandole di noi, di me, incuriosendola. Le raccontava la nostra complicità, le fantasie, non quelle su di lei, ovviamente, dapprima scandalizzandola e poi aprendole la mente e spingendola a confessare qualche fantasia.


Veniva fuori che Giusy era piuttosto remissiva, che tendeva più che altro a assecondare e lasciarsi fare. Venne fuori che con il precedente ragazzo, era abituata a essere piuttosto usata. Anche quando qualcosa non le piaceva e/o era imbarazzata dalla situazione, non aveva il coraggio di dire no.


Questo accresceva la mia eccitazione. Sono sempre stato affascinato da questo tipo di remissività. Solletica i miei istinti predatori.


Venne l'estate e la sorellina venne in vacanza con noi. Il fidanzatino sarebbe arrivato però dopo qualche giorno e per risparmiare, le prime due notti avrebbe dormito nella ostra stanza, noi sul matrimoniale lei sul lettino.

La situazione mi intrigava moltissimo. Ma non mi veniva in mente alcuna idea su come gestirla. 


Andammo a letto, spegnemmo la luce, qualche battuta al buio e poi silenzio. Il mio cazzo era duro. La mano di Francesca lo accompagnava, ma io pensavo alla sorellina a due metri da me. Potevamo metterci a fare sesso, certo, ma sicuramente lei avrebbe fatto finta di dormire. Era già eccitante farsi sentire. Ma non mi bastava. 
Spinsi Francesca a farmi un pompino. Lei dapprima era molto silenziosa, ma poi quando presi a spingerla inevitabilmente si sentivano i rumori tipici. Quando soffocava perché glielo spingevo in gola. Quando succhiava. Il rumore della saliva. Il respiro col naso.

Sapevamo che Giusy era in ascolto. Sapevo che non poteva non essere eccitata. 


Feci togliere Francesca. Mi alzai piano e andai vicino al letto di Giusy. C'era solo un leggero chiarore che veniva da fuori la finestra e intravedevo solo la sagoma del viso sul cuscino, ma non ero sicuro se fosse girata, o supina.
Appoggiato alla parete con una mano, con l'altra mi tenevo il cazzo duro e sporsi i fianchi verso quel viso fino sfiorarlo con la punta del pene. 


Con le dita, leggermente, trovai le labbra. Ci strofinai il cazzo bagnato, forzandone l'apertura. Lei non reagiva. Sembrava addormentata, o morta. Continuai a strofinare il cazzo sul taglio delle labbra. Non aprì gli occhi, ma la bocca si. Affondai un poco, con un certo timore che potesse mordermi, ma scelse di lasciarmi accomodare continuando la finzione del sonno profondo.


Avevo una gran voglia di sborrare così. Ma mi trattenni e tornai a letto. Dove la sorella completò velocemente l'opera. Le tenni la testa giù mentre venivo e il suono di lei che deglutiva era inequivocabile.


Il giorno dopo scopammo furiosamente. Francy voleva sapere tutto e la cosa la eccitava da pazzi. Si era masturbata due volte la notte. Giusy non le aveva detto nulla e la mattina aveva fatto finta di niente.


Era un po' una prova del nove, perché se la cosa l'aveva disturbata avrebbe potuto cambiare subito stanza. Invece niente. Colsi un paio di volte degli sguardi. Ma se io la guardavo distoglieva.


Immaginavo la sua confusione. Che io fossi un porco era chiaro. Ma la sorella? L'aveva sentita prima e l'aveva sentita dopo. Nel mezzo ero andato da lei. Quindi la sorella era sveglia. Era d'accordo con me? non si era accorta di niente? 

Lei aveva finto di dormire. Pensava che potessi crederci? 
Si era masturbata dopo? Ero sicuro di si. Ero sicuro che si fosse tritata il clitoride. 


A cena prendemmo due bottiglie di vino. Quando andammo in camera eravamo brilli. Non aveva detto niente. Anzi sembrava più allegra del solito. 


"Ma non hai caldo con quel pigiama" le disse Francesca "ma toglitelo ... il pigiama con gli orsetti antistupro..." e si fecero una risata... con lei che si tolse il pigiama canticchiando la musica di nove settimane e mezzo... ancheggiando e buttandolo in giro... 


Io me la guardavo con intenzione stavolta, e lei sembrava felice di questo. Le brillavano gli occhi e cercava quelli di Francy, forse per cogliere incoraggiamento, o un segno di disapprovazione, che ovviamente non venne. Anzi Francy ci mise il carico perché andò da lei abbracciandola da dietro, rivolta a me "hai visto che tette la mia sorellina? gliele invidio..." 


E Giusy: "ma dai che anche le tue mica sono piccole... sono uguali, siamo sorelle! "


"eh no... le tue sono più grosse! hai preso da nonna Maria, che aveva quelle tettone... che se ti abbracciava ti schiacciava..."


Ma no... ma si... e insomma finiscono entrambe a seno nudo davanti a me che devo dire quali sono più grosse  e più belle... 


io faccio il vago, in realtà le tette di Giusy sono più grosse ma più a pera e preferisco le tette di Francy, di cui amo in particolare i capezzoli grossi, scuri, mentre di Giusy sono più piccoli e chiari. 


"Per giudicare devo toccare..." dico. "Le mie le conosci" dice Francy ..."fagli toccare le tue, dai... che ti vergogni?" 
Con la sorella maggiore che le da il permesso Giusy si avvicina, gli occhi brillanti, le guance arrossate, è deliziosa mentre offre il seno al giudizio... gliele tocco, le soppeso, le stringo un po', le solletico il capezzolo con il palmo della mano, con un movimento rotatorio, facendolo indurire... ho una voglia di leccargliele che quasi non resisto, ma il gioco è diverso, è fatto di seduzione sotto una parvenza innocente, è fatto di complicità su quello che tutti sanno ma che tutti fanno finta di non sapere, cioè che la notte scorsa gliel'ho fatto assaggiare e evidentemente le è piaciuto. E molto.


Io sono ancora in jeans e maglietta e non faccio nulla per nascondere l'evidenza dell'erezione. Gli occhi di Giusy già ci sono caduti un paio di volte. Francy dice: "oh sorellina me lo stai facendo arrapare con quelle tette... lo vedi che sono più belle le tue? mica gli faccio questo effetto io..." e pone l'attenzione verso il convitato di pietra, letteralmente, perché è duro da farmi male. 
"povero... guarda come me lo hai ridotto... ora mi toccherà faticare per mettere a dormire il pupo... proprio stasera che sono stanca e ho sonno... quasi quasi te lo farei fare a te...così impari a attizzare i cazzi che dormono... " e ride, lei, ride Giusy, nel mentre io continuo a giocare con i suoi capezzoli.., che si sono induriti, e il suo respiro è aumentato di frequenza, e le labbra sono gonfie, un po' aperte... e le labbra della bocca sono il segnale di quello che fanno le altre labbra, l'altra bocca... si aprono, si bagnano, si gonfiano... 

Le prendo la mano e la porto verso la prominenza del cazzo. Ce la spingo sopra e glielo faccio sentire. Quando tolgo la mia mano lei resta. Guarda Francy, che le sorride.... "dai sorellina... divertiti un po'... " 

Apro la zip, fatico a far uscire il cazzo duro, poi le prendo la mano e glielo faccio stringere. Lei la muove leggermente. Francy non si perde un movimento, si è accomodata sul lettino e si accarezza i capezzoli, apre e chiude le gambe con un movimento automatico.


Tiro a me Giusy, la bacio, entro sotto i pantaloni del pigiama, trovo la fica che è un lago. La tocco, entro con un dito, geme, stringe le cosce. 


Abbasso la luce coprendo una abatjour con una maglietta. Si vede, non voglio nascondere lo spettacolo a Francy, ma voglio che Giusy possa nascondersi un po' nel buio. La spoglio. La metto spingo dolcemente sul letto, E' molto remissiva, docile. Ma pronta. Le bacio le tette, e poi scendo verso la fichetta. Mmmmm quanto è bagnata.... manda dei gridolini mentre gioco con il clitoride e poi quando entro con la lingua il più a fondo possibile... penso a quell'ingessato del ragazzo ... e spingo ancora di più a fondo la lingua... 
Sento che potrebbe venire, ma non voglio, non subito. Mi alzo e vedo che Fancy si sta sparando un ditalinoa gambe aperte, mi guarda e fra noi passa complicità perversione, ma anche qualcosa di altro, come una raccomandazione: falla godere, fai provare anche a lei quello che hai fatto provare a me, e anche, te l'ho portata, hai visto?  
Seduta sul letto e io davanti a lei glielo offro alla bocca. Lo lecca come un gelato. Delicatamente.
No bella... il cazzo non è un oggetto delicato... il cazzo è il tuo padrone e fa di te quello che vuole... glielo spingo in bocca... la tengo per i capelli... inizio a scoparle la bocca, anzi... a usare la sua bocca sul mio cazzo.  Mi guarda sorpresa ma asseconda, poi si lascia andare e si lascia scopare. Lo tiro fuori, glielo sbatto in faccia, glielo passo sulle guance, sul naso. Sta perdendo la testa. E' il momento di scoparla.
La spingo giù, le alzo le gambe e la spennello, su e giù. Si sporge verso di me, lo vuole. Glielo metto lentissimamente, tirandomi anche indietro quando lei spinge per volerne di più. Si lamenta. Poi un colpo forte, poi due... la prendo per i capelli e inizio a scoparla come dio comanda. Come merita un fichetta del genere.

Vado avanti a lungo e non so se gode. Dopo dirà che ha goduto due volte, ma in quel momento non me ne accorgo perché più bagnata di così non poteva essere e poi per tutto il tempo geme e dice si si si.... poi mi vedo Francy vicino che mi accarezza e con la mano accompagna i colpi dei miei fianchi... "scopa anche me... non gliela faccio più ... ti prego..." dice.

Beh due sorelle, fiche, sul letto a gambe aperte e passi da una all'altra. Avrei voluto avere dieci cazzi, cento bocche. Davo una decina di coolpi, mi staccavo, andavo dall'altra, affondavo il viso nella fica, godendo della differenza di sapore, di odore, poi la scopavo, altri dieci colpi e passavo all'altra... non so per quante volte ho fatto questo gioco. 
Loro sul letto non si toccavano, tranne un momento che si tenevano per mano.

Poi non gliel'ho fatta più. Dovevo venire. L'ho detto. L'idea era venire in bocca alla sorellina, ma Francy mi si è attaccata come un idrovora. Forse lo voleva come atto di possesso. Forse non voleva traumatizzare la Giusy, che non aveva mai avuto una sborrata in bocca. Ma in fondo ero il *suo* uomo, e lo aveva prestato alla sorellina ma alla fine ero suo e toccava a lei. Quindi non si è staccata finché non mi ha svuotato le palle e il cazzo non ha perso l'erezione. 

"Ti è piaciuto sorellina? domani sveglia quel babbeo del tuo ragazzo... o si sveglia o mollalo... il sesso è troppo importante..."


Non si è più ripetuto. Non ne abbiamo più parlato. Non c'è mai stato imbarazzo, battute o altro. Giusy ha mollato quel tipo ingessato. Si è sposata. Ha divorziato. Si è risposata. Io non sto più con Francy. Quella sera è rimasta lì, in una notta di mezza estate, un po' ubriachi. Ci siamo fatti del bene. ;-)


 

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