Scelsi con cura una serie di canzoni che pensavo andassero bene per accompagnare la serata. Non avevo nemmeno idea del tipo di musica che i ragazzi ascoltavano.


Quando arrivò il venerdì, tutto era pronto. I ragazzi cominciarono ad arrivare verso le 18, qualcuno da solo, altri in gruppo. Una ventina in tutto. Le ragazze erano sicuramente più libere, non mostravano alcuna timidezza. Tra i maschi, c'era chi fingeva indifferenza, chi parlava forte per farsi coraggio e c'erano quelli, come un paio di ragazzi che avevo visto nello spogliatoio del campo di calcio, che parlottavano tra di loro sorseggiando le prime birre.


Fiorella era splendida. Il viso leggermente truccato, aveva raccolto i capelli biondi in una coda. Per l'occasione aveva indossato una camicetta molto aderente ed una mini gonna che non aveva nulla da invidiare a quella delle ragazzine che partecipavano alla festa.


Piano piano l'atmosfera si scaldò, i ragazzi presero a chiacchierare con le femmine, qualche coppia già formata si appartò negli angoli della sala, qualcuno ci stava provando. Mancava proprio l'innesco. Portai alcuni vassoi con delle tartine, che appoggiai sul tavolo della sala. Le birre già scarseggiavano e portai ancora una discreta scorta. Poi raggiunsi Fiorella che era salita in camera per non disturbare.


Dalla camera si sentivano i ragazzi parlare, gridare, ridere. Poi ebbi la sensazione che la festa stesse perdendo energia, presi mia moglie per mano e scendemmo in salone.


Approfittando di un momento di pausa della musica dei ragazzi, infilai nell'impianto una chiavetta con le mie canzoni ed attesi di vedere la reazione dei presenti.


Non accadde nulla, i ragazzi continuavano a usare i loro telefonini per collegarsi al mondo intero, ma questo era a discapito della riuscita della festa. Samuele era seduto comodamente su di un divano, abbracciato a Greta che, rossa in viso, lo baciava teneramente.


Presi Fiorella tra le braccia, e cominciai a ballare al ritmo della musica. Era tanto tempo che non ballavo e mi parve bellissimo farlo tra i ragazzi. L'esempio fu subito seguito da alcune coppie, tra le quali scorsi Jamie che si era piazzato in mezzo alla sala, ballando con una vistosa ragazza dai capelli rossi. Alla fine del primo pezzo, approfittando di un momento di distrazione, mi staccai da Fiorella e mi rivolsi a Jamie. "C'è il cambio delle coppie! Vai a ballare con Fiorella, che io ballo con... come si chiama?" "Serena, è lei di cui ti ha parlato Samu!" "Ecco, Serena, sono tutto tuo!" dissi alla ragazza che mi guardò con uno sguardo dubbioso.


Guardavo Jamie che si avvicinava a mia moglie, le chiedeva di ballare, la circondava con le sue braccia e cominciava a danzare. Lo spazio tra i due era almeno il doppio di quello che c'era tra me e Serena. Dopo i primi passaggi, Serena era già con la guancia attaccata alla mia e sentivo il suo corpo aderire al mio. Nel mezzo della sala, Jamie stringeva finalmente Fiorella, che aveva appoggiato la testa sulla spalla del suo cavaliere.


Finita la canzone, Jamie si staccò subito da mia moglie, e il mio occhio corse subito ai pantaloni del ragazzo che mostravano un rigonfiamento esagerato.


Ripresi Fiorella tra le braccia e le chiesi come fosse andato quel ballo.


"Imbarazzante, ti dirò." Mi rispose la mia donna. "Dopo i primi momenti, si è avvicinato e si è spalmato su di me, facendomi sentire tutto il suo corpo contro il mio. Il problema, come puoi immaginare, è che la parte bassa del suo corpo si è gonfiata in modo esagerato, e premeva contro la mia pancia."


"Ti ha infastidito?" Chiesi quasi divertito.


"No, solo non sapevo cosa fare. Se fossi stato tu, avrei messo una mano proprio lì ed avrei cominciato a carezzarti. Ma lui, un ragazzino, non sei tu..."


"Ma cosa ti importa? Lasciati andare, qui nessuno ti giudica!" Dissi convinto.


"Ti pare che farei qualcosa davanti a Samuele? Ma dai!" Rispose convinta mia moglie.


"Samuele è proprio come noi. Non si interessa delle convenzioni, è libero e gli piace che noi lo siamo. Sono sicuro che se ti vedesse accarezzare Jamie, farebbe il tifo per te!" Le dissi con tono rassicurante.


I balli successivi furono interessanti, perché riuscii a ballare con tutte le ragazze, e Fiorella fece lo stesso con tutti i maschi. Ci scambiammo le nostre opinioni sulle esperienze, alla prima sosta al bar.


"Cosa te ne pare? "Chiesi a mia moglie che era rossa in viso.


"Non ero più abituata a queste serate! Quando ero ragazzina, era normale ballare con quei bastoni che mi premevano sulle cosce, sulla pancia, sulla topina... ma adesso mi manca l'allenamento!"


"Ti lamenti? Vuol dire che sei una donna eccitante! E guarda come ti guardano!"


"E tu? Cosa hai fatto con tutte le ragazzine?"


"Niente, le ho fatte ballare, ho parlato con loro. Ma sono tanto più vecchio, non possono esserci equivoci di carattere sessuale."


"Se solo immaginassero cosa sei capace di fare, ti assicuro che farebbero la fila per venire a letto con te!" Disse Fiorella sorridendo.


"Sei dolce, non ti smentisci mai. Ma lo so che sono ormai un po' troppo stagionato..."


"Guarda, Jamie sta puntandomi ancora. Cosa faccio, ballo ancora con lui?"


"Certo, e questa volta, lascia che la tua mano scivoli tra di voi per sentire la consistenza del suo bastone. Puoi far finta di non sapere cosa sta succedendo..."


Mi sorrise mentre si avviava verso il centro della sala, raggiunta in un attimo da Jamie.


Avevo notato un cambiamento nel ragazzo. Mentre prima era vestito di tutto punto, ora aveva la camicia slacciata quasi fino all'ombelico, le maniche rimboccate e uno sguardo... che assomigliava troppo a quello che avevo visto la notte del massaggio.


Si unirono nel ballo e questa volta non ci fu esitazione. Jamie strinse forte Fiorella e potevo chiaramente vedere le gambe dell'uno tra le gambe dell'altra, e ad ogni passo, i bacini combaciavano e si strofinavano lungamente.


Mia moglie ogni tanto mi guardava per cercare un conforto, ed io le sorridevo per tranquillizzarla.


La ragazza che stringevo tra le mie braccia era molto intraprendente. Aveva un paio di seni molto abbondanti, un viso lentigginoso ed un ventre che si era incollato al mio provocandomi una reazione da liceale. Questo, evidentemente la divertiva, perché continuava a spingere, a strusciarsi, a lanciarmi sguardi pieni di sottintesi.


Io ero troppo impegnato a guardare mia moglie che danzava lentamente senza più sentire il ritmo. Vidi chiaramente che il suo sguardo mi chiedeva approvazione mentre un braccio si spostava tra loro e la mano iniziava la sua ricerca.


Le feci l'occhiolino per incitarla e lei proseguì la sua esplorazione.


Intorno a noi, le coppie si stringevano ma ancora non c'era stata quella scintilla che avrebbe dovuto dare il via al sesso sfrenato.


Terminato il ballo, Fiorella mi raggiunse in cucina dove ero appena arrivato per bere un bicchiere d'acqua.


"Allora, cosa mi dici? Come è dotato, il ragazzo?" Chiesi senza imbarazzare mia moglie con uno sguardo indagatore.


"Oh, quanto a dotazione, non c'è male. Sai, era molto eccitato, quando ho passato la mano sul suo arnese, ha avuto un sussulto. L'ho stretto, l'ho accarezzato come mi hai detto tu. E' una esperienza nuova, ma ti garantisco che mi basta così."


"E lui cosa ha fatto, mentre gli carezzavi l'uccello?" Chiesi un po' imbarazzato, senza farmi vedere.


"Mi ha baciato sul collo. Per fortuna eravamo in ombra, nessuno ha visto."


"E tu lo hai lasciato fare?" Mi informai di nuovo.


"E cosa avrei dovuto fare? Avevo la sua mazza in mano, non stavo mica sorseggiando un tè!" Rispose mia moglie ridendo di gusto.


Mi accorsi ancora una volta che se non avessi lanciato un sasso nello stagno, tutto si sarebbe fermato di lì a poco.


Entrai in sala e abbassai la musica.


"Ragazzi, quando ero un ragazzino come voi, si faceva un gioco che sicuramente fate ancora anche voi. Questa volta, mi piacerebbe farlo con voi, se ne avete voglia." Dissi a venti facce un po' annoiate.


 


"Di cosa parli, pà?" Chiese Samuele, che dal suo divano sembrava disinteressarsi di ciò che accadeva.

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