Ci eravamo dati appuntamento alla stazione di Genova. Avevo conosciuto Luciana su Facebook e anche se non l'avevo mai vista in foto, era scattata tra noi una chimica che ci aveva portati a confessarci le cose più intime e recondite dalle nostre sessualità.
Fu lei a riconoscermi perché le avevo inviato alcune mie foto.
Mi parve subito interessante, portava molto bene i suoi anni e le forme facevano presagire ad un corpo ancora tonico.
Pensando a tutto ciò che ci eravamo scritti, me la mangiavo con gli occhi.
Ci siamo salutati con due baci sulla guancia.
Luciana mi mise le braccia al collo schiacciando volutamente le sue tette sul mio petto e io istintivamente la cinsi nel fondo schiena e avvicinai il mio sesso al suo per un attimo.
Come vuoi passare questa giornata? Mi chiese A letto risposi d'istinto. Ci fu un attimo di silenzio interminabile e mi stavo aspettando un ceffone.
Mi sembra una buona idea mi rispose con un sorriso.
Ormai era chiaro che entrambi lo volevano al punto che ci infilammo nel primo hotel che trovammo vicino alla stazione.
Salimmo in camera senza dirci una parola e appena chiusa la porta Luciana mi buttò al muro iniziando a limonare come se non ci fosse un domani.
Il cazzo mi stava scoppiando nei pantaloni.
Senza staccarci finimmo sul letto ancora vestiti io ero sopra a lei e il mio bacino si muoveva istintivamente assieme al suo.
SCOPAMI, SCOPAMI mi disse.
In un attimo eravamo nudi.
Il mio cazzo era un pezzo di marmo e lei non perse tempo iniziando a succhiarlo con maestria. Mi sentivo un porco. SCOPATI LA GOLA PUTTANA le dissi e lei prese alla lettera il mio ordine. Ci ritrovammo il un 69. Le stavo mangiando la fica. Aveva viaggiato , aveva pisciato due volte. L'odore e il sapore mi facevano impazzire in piacere. La lingua frugava dappertutto dentro e fuori. Girati a pecorina le dissi. Le spalancai le chiappe iniziando a limonare il suo buco del culo. SEI UN PORCO. COSÌ MI FAI GODERE, ripeteva mentre aveva preso a masturdarsi furiosamente.
Ormai la passione era diventata bestiale. Niente era più romantico, volevamo solo godere, godere e godere. Con un sol colpo pentrai interamente la sua vagina ormai fradicia dai precedenti orgasmi. La stavo dominando. La pompai con forza tenendola per i capelli con una mano e picchiando le sue chiappe con l'altra fino a quando furono rosse come un peperone.
MI PIACE TROIA, LO SENTI?
= SIIIII…SFONDAMI LA FICA Rispose
le sue urla di piacere riempivano la stanza.
La girai supina sul letto con una mano alla caviglia tenevo aperte le gambe, con due dita ricurve presi a ravanarle la fica.
Non passò un minuto e Luciana iniziò a spurzzare dalla fica come una seppia. Una volta, due volte, tre volte. Il mio viso è il mio torace colava per le squirtate ricevute, il materasso era inzuppato.
=BASTA, TI PREGO SMETTI. UN CE LA FACCIO PIÙ mi disse. Mollai la presa. Le sue gambe tremavano come foglie al vento.
Senza chiedere il permesso sputai sul suo buco del culo, appoggiai la cappella e con un colpo di reni entrai nel suo intestino. Le tenevo le chiappe spalancate mentre la sodomizzavo brutalmente.
BASTA TI PREGO MI FAI MALE disse.
=ZITTA PUTTANA,OGGI IL TUO CULO È MIO.
Poi mi buttai supino sul letto e la chiesi di sedersi sopra. Era felice di cavalcate ancora il cazzo. Le chiesi dii portare le gambe in avanti e appoggiare le mani dietro sulle mie gambe. La afferrai per le caviglie. Tutto in suo peso era caricato dentro alla fica e presi a muoverla avanti e indietro. Aveva gli occhi girati indietro,in estasi e mugolava di piacere.
Dimmelo, dimmelo le chiesi. Dimmelo.
=SONO UNA PUTTANA, SONO UNA PUTTANA, rispose lasciandosi andare ad on orgasmo devastante.
Stavo anch'io per venire e chiesi di farmi sborrare in gola.
Stavo per esplodere. Le tenni schiacciata la testa per non farglielo uscire dalla gola.
=INGOIA PUTTANA le urlai mentre fiotti di sborra scendevano nel suo stomaco il mio corpo stremato era in preda a un tremore convulsivo.
Quella con Luciana fu una delle giornate di sesso più belle della mia vita.