L’hotel Palma era un hotel per famiglie, giovani coppie, o coppie di pensionati. Insomma un posto tranquillo. All’epoca avevo ventisei anni, la mia ragazza Lisa ventidue.


Quella notte faceva così caldo che avevamo persino rinunciato a scopare. 


 


Erano le undici, Lisa a fianco a me sul letto leggeva un romanzo, mentre io guardavo un vecchio film alla tv. Dalla portafinestra spalancata filtrava dentro la stanza il silenzio della notte. Poi, un improvviso SPLASH! quel silenzio lo spezzò.


-Ma qualcuno si è tuffato in piscina!- esclamò Lisa, e svelti corremmo al terrazzo. E infatti, una coppietta della nostra età, per fuggire alla calura aveva deciso di fare un bagno a mezzanotte.


-Guarda, sono nudi!- osservò Lisa ridendo. Poco dopo arrivarono altri tre ragazzi e due ragazze, via i vestiti e si tuffarono in piscina pure loro. Io e Lisa ridavamo a vedere il tutto, e divertita rideva anche la coppia del terrazzo a fianco, toscana, sulla quarantina, e con due bambine piccole. Poi li vedemmo rientrare in stanza, cinque minuti e comparirono giù a bordo piscina. Si spogliò la mammina, si spogliò il papino, e SPLASH! dentro anche loro.


Fu a quel punto che mi voltai verso Lisa: -Perché non ci tuffiamo anche noi?- le proposi, e lei mi rispose di sì.


 


Scendemmo giù, e arrivati a bordo piscina scoprimmo allegramente che non eravamo stati gli unici ad aver avuto la folle idea di eguagliare chi ci aveva preceduto in quel bagno di mezzanotte. Altre giovani coppie come noi, coppie molto più mature, e addirittura over sessantenni. Tutti a spogliarsi e tuffarsi, senza malizia. Era tutto così giocoso, oserei dire innocentemente giocoso. La piscina era profonda solo un metro e venti, e non era tanto grande, perciò in un niente ci ritrovammo appiccicati come sardine. Sentivo tette sulla schiena, vedevo tette scontrarsi con altre tette, e se mi voltavo il mio pacco o si scontrava con un altro pacco, oppure sbatteva su un paio di chiappe.


Forse fu questo a fare generare il tutto … o forse il seme della lussuria è da sempre concatenato all’interno del DNA umano.


 


All’improvviso cominciai a notare intorno a me atteggiamenti degni di un film porno. Nel frattempo in mezzo a quella marmaglia avevo perso la mia Lisa, cominciai a cercarla con lo sguardo, e quando la trovai, la vidi lì, in mezzo alla coppia toscana, e ad un'altra coppia molto più anziana. Le mani dei quattro scorrevano lascivamente sul corpo della mia ragazza, che mi apparì sconvolta ed eccitata allo stesso tempo. Vista la differenza di età, i quattro avrebbero potuto essere benissimo i suoi genitori e i suoi nonni, e questo rese quella scena ai miei occhi ancora più sconvolgente e arrapante.


Si appoggiò una mano sulla mia spalla. Mi voltai, dietro di me una coppia matura. Lei bionda, due tette enormi.


-Non pensare alla tua ragazza,- mi sussurrò lei, afferrandomi il cazzo con la mano sinistra, con quella destra aveva già afferrato quello del marito.


-Alla tua ragazza ci pensano quei quattro!- sghignazzò lui. E infatti così era, e quello che pareva essere un notturno innocente bagno, si era trasformato in una selvaggia lussuriosa orgia di cinquanta sessanta persone, e manco le grida della direttrice del hotel la placarono. Anzi, fu tirata dentro anche lei, e in un niente le sue grida si trasformarono in -Nooo!- e poi, in animaleschi gemiti di goduria. 


Molti uscirono dalla piscina, perché si sa, scopare su una sdraio è molto più pratico, soprattutto se si scopa in tre, o in quattro o in cinque.


Il festival della lussuria, l’apoteosi dell’umana depravazione. Coppie con singole o singoli, donne con donne, ragazzi ventenni intenti a succhiarlo a vecchi con la pancia gonfia di birra. Combinai di tutto pure io, e quando mi voltavo alla ricerca della mia Lisa, la scoprivo tra le braccia di un altro uomo o un’altra donna, a farsi sodomizzare da un tedesco di cento chili, o a strofinare la sua nera passerina, su una passerona dai peli brizzolati.


Alle una di notte scoppiò un violento temporale, come se Dio stesso avesse voluto punirci della nostra lussuria, ma noi continuammo comunque.


 


Tornai in camera alle tre del mattino. Distrutto mi lasciai cadere sul letto. Lisa arrivò mezzora dopo, e accanto a me si distese.


-Giuro,- mi disse,- non saprei dirti quanti cazzi ho preso stanotte! Il culetto mi fa male, ho la passerina farcita di sperma, e ho scoperto di essere pure bisex, e di essere attratta da uomini e donne molto più maturi di me…


In risposta scoppiai a ridere, e a ridere scoppiò pure lei.


 


Il giorno dopo fu diramato un ordine sulle regole e il buon comportamento all’interno del hotel. Il Palma era tornato un posto tranquillo e anche un po’ palloso. Qualche ospite, forse per la vergogna, partì quel giorno stesso. Io e Lisa continuammo a riderci su, su quello che era successo, e qualche anno dopo ci sposammo.

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