La prima doppia di D. - Parte 2
Riassunto delle puntate precedenti.
D., gran trombator di puttane, si reca spesso dalla sua amichetta Daniela per dar sfogo ai suoi bassi istinti sessuali. L'amichetta lo riceve sempre con molta passione, anche quando sarebbe già impegnata con un precedente cliente. In questi casi lo prega di attendere il suo turno in un comodo salottino, mentre lei sbriga la pratica con l'altro cliente nell'adiacente stanza da letto. Con quel poco che può percepire, D. riesce a immaginare quello che i due combinano a pochi metri da lui, divisi soltanto da una semplice porta chiusa. Ma un bel giorno, stranamente, i rumori che sente non corrispondono più alla solita ben nota sequenza...
Continuazione.
La bella Daniela tornò indietro, aprì la porta del salottino e D. la vide con una vestaglina aperta addosso, le tette in bella vista e un po' diversa dal solito. Lo sguardo e i modi che aveva gli fecero capire subito che aveva qualcosa in testa...
D. non ricorda bene l'esatte parole con cui glielo fece capire, ad ogni modo alla ragazza bastarono pochi cenni per esporgli l'idea perversa che le era venuta in mente. Nella camera da letto si era appena svolta un'orgia a tre: il cliente, Daniela e una seconda ragazza di nome Pamela! E Daniela, che considerava D. un ragazzo per bene, tutto casa, lavoro e puttane, subito dopo aver congedato il precedente cliente aveva avuto un'idea per lei estremamente eccitante: convincere il ragazzino a fare anche lui un'esperienza di sesso a tre, per divertirsi a vederlo tutto sconvolto durante lo svolgimento di un'orgia!
Era tornata quindi nella camera da letto ed aveva parlato un po' con la sua amica Pamela, per darle alcune garanzie su questo secondo cliente e convincerla quindi a farsi altri soldi con lui (vedremo meglio nel seguito cosa le aveva detto). Poi, ottenuto il suo assenso, era tornata nel salottino per vedere se anche D. era disposto ad accettare la proposta indecente.
"Ecco perché quei rumori strani!" pensò D. Erano in tre che parlavano, e la voce femminile aveva un timbro diverso dal solito perché era quello dell'altra ragazza! E adesso la sua adorata troietta stava invitando proprio lui a partecipare ad una sessione di sesso a tre! La ragazza chiese: "Ti interessa la cosa?" D. rispose tutto calmo che sì, la cosa lo interessava, e i due si misero a ridere un po' per questa noncuranza così evidentemente simulata.
Daniela accompagnò D. nella camera da letto e, mentre andavano, D., che ne aveva già combinate di tutti i colori, ma effettivamente una scopata con due donne ancora non l'aveva fatta, pensava cose del tipo seguente. "Dio mio! Tu scopi con la tua Danielina e quell'altra ti guarda, o peggio ti tocca! Oppure tu ti sbatti alla missionaria quell'altra appena conosciuta, e Danielina, che ormai ti conosce da una vita e la puoi considerare come una tua fidanzatina, non solo non si offende per quelle corna che le stai sbattendo in faccia, ma anzi ti accarezza le cosce mentre sei impegnato in quell'atto osceno! E sul suo bel lettone, in camera sua! Oppure no, te la scopi alla pecorina, e Daniela le mette davanti la fica per farsela leccare e mentre fa così ti guarda in faccia! Oppure questo, oppure quello..."
Girarono l'angolo e D. quasi svenne dall'emozione. Veramente nella camera da letto c'era un'altra ragazza, e che ragazza! Era vestita con solo gli slip e il reggiseno, e così, mezza nuda e con le tettone in bella vista, si girava sorridente a salutarlo! Solo un uomo che ha già provato a trovarsi, per la prima volta, in una camera da letto, con due belle ragazzone procaci, seminude e pronte a scopare con lui, può sapere di cosa sto parlando.
Daniela cominciò a fare le presentazioni, ma D. non le ricorda bene, ricorda solo che si sforzava di apparire educato e di cercare di guardare negli occhi l'altra ragazza mentre parlavano per conoscersi un poco. Ma non c'era niente da fare, lo sguardo gli cadeva sempre là sotto, quella aveva due tettone troppo più grandi di quelle di Daniela e troppo bene in vista sotto il reggiseno di pizzo trasparente. E poi era la prima volta che la vedeva, e nonostante ciò di lì a poco le avrebbe messo il cazzo in bocca, e l'avrebbe messa alla pecorina, e le avrebbe messo il cazzo nella figa e e e...! Insomma, D. era già senza fiato per l'eccitazione e quelle due ragazzone, invece, erano del tutto tranquille e parlavano già del più e del meno. Ah, le donne, non lo fanno spesso, ma quando ci si mettono, quanto riescono ad essere troione! E meno male!
A questo punto ci fermiamo un attimo con il racconto e vediamo bene cosa è il caso di fare. Vogliamo andare avanti o la chiudiamo qui? Io direi di chiuderla, tanto, che cosa volete che segua? Le solite cose, quelle di cui parlavamo all'inizio della prima parte e che tanto ci annoiano...
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E invece no! Siccome il racconto è reale, e le cose narrate non sono inventate e tanto meno condite con quelle solite esagerazioni che tanto troviamo pallose, merita di proseguire e di eccitarci un po' anche noi nell'apprendere come questi tre porcellini si sono gratificati a vicenda in quel bel pomeriggio di un mese di maggio.
I tre cominciarono a spogliarsi fino a quando furono completamente nudi. Alle due ragazze bastò togliersi i pochi indumenti intimi che avevano, ma D. dovette togliere più cose e quindi ci mise più tempo. Ma poco di più, perché ormai era tutto infoiato e aveva fretta di iniziare le cose. Come ultimo indumento si tolse quindi gli slip e si portò vicino a Daniela, perché lei stava già davanti allo specchio a tutta parete che aveva piazzato nella camera da letto. La abbracciò con il braccio destro e attese che Pamela li raggiungesse per stare abbracciati in tre.
Pamela arrivò e D. la abbracciò con il braccio sinistro. Due bambolone nude e disponibili tutte per lui! Abbassò lo sguardo e vide quattro belle tette, a sinistra le due più grandi di Pamela con i capezzoloni rossi, e a destra le due più piccole di Daniela, con i capezzoli scuri e alti quasi un centimetro. Disse: "Che bel panorama!", e Daniela si mise a ridere di cuore, perché questo era l'effetto che, per tutta l'orgia, le fece il fatto di credere sconvolto dall'eccitazione sessuale quell'amichetto che considerava così tanto per bene. La puttanona.
I tre si girarono per eccitarsi guardandosi allo specchio tutti nudi e abbracciati. D. allargò un po' le braccia e i tre risultarono così allineati, esposti in bella mostra davanti allo specchio gigante. Ognuno poteva guardare gli altri due e sè stesso. Che bella sensazione di erotismo e libertà! Dopo un po' si riabbracciarono stretti stretti e poi, dopo un po' di strusciamenti, Daniela propose di fare il "panino".
Questa cosa consisteva nel cambiare un po' la loro posizione, per mettere il corpo di D. tra i corpi delle due ragazze. Subito i tre fecero questa cosa, però D. propose di farla due volte, prima con lui rivolto verso Daniela e dopo con lui rivolto verso Pamela. In questo modo si riservava per dopo la parte più eccitante, e cioè quella non ancora provata. Quando si girò verso Pamela, infatti, le mise il cazzone ormai completamente eretto sul pancino, badando bene a farglielo sentire il più possibile. Madonna! L'aveva conosciuta da non più di cinque minuti e già le metteva il cazzone addosso! E quella se lo prendeva come se niente fosse, tutta bella tranquilla!
I giochini davanti allo specchio durarono qualche minuto, poi i tre si spostarono sul letto e cominciarono a fare sul serio. Ovviamente cominciarono con i rapporti orali, perché erano tutte personcine per bene ed amavano fare le cose con ordine. D. si mise in ginocchio sul letto e chiese a Daniela di prendergli il cazzo in bocca, proprio con queste parole e con rispetto parlando. Mentre Daniela eseguiva la cosa, D. abbracciò alla vita Pamela, che pure stava in ginocchio sul letto, e con una mano prese ad accarezzarle le tette. Quella fu la prima volta in cui si ritrovò a compiere atti erotici con due donne nello stesso momento: una qui con te che si lascia toccare le tette e baciare, e un'altra là sotto che si prende amorevolmente cura del tuo uccellone! E questa che mentre lo bacia sa che quell'altra gli succhia di sotto l'uccello, mentre quella là sotto, poverina, deve occuparsi tutta sola del cazzone cattivone!
La cosa andò avanti così per un po' di tempo, ma non per molto, perché D. soprattutto smaniava per metterlo in bocca alla nuova amichetta. E così infatti avvenne. D. questa volta si sdraiò sul lettone a pancia in su e lasciò che la nuova arrivata facesse tutto da sola, per vedere come affrontava il problema. Niente, Pamela si avvicinò e gli prese in bocca l'uccello, senza neanche chiedergli il permesso, la maleducata, e poi si mise a scorrere su e giù quasi allo stesso modo di come faceva Daniela. Va be', stesso stile, succede. Dovette pensarci D. a tirare un po' su il morale alla truppa in quella fase di stanca. Le disse: "Vai più a fondo", e subito la dolce Pamela raggiunse con il suo bel nasino il pancino di D.
Finiti i pompini venne il momento delle penetrazioni. Anche questa volta D. preferì prima farsi Daniela e lasciare la novità di Pamela alla fine. Le chiese quindi di mettersi alla pecorina, e la ragazza subito lo fece mettendosi con la testa rivolta verso il fondo del letto, verso gli specchi dell'armadio. Perché sì, c'erano anche quelli di specchi, ti potevi guardare da tutte le angolazioni mentre scopavi! Poi chiese a Pamela di starle vicino, perché voleva che stesse a guardare la penetrazione che stava per fare. Pamela coscienziosamente eseguì la richiesta e si mise in ginocchio al suo fianco, così vicina da toccarlo.
D. appoggiò la cappella sulla fica che Daniela teneva allargata con due dita a V e, per essere certo che lo facesse, disse a Pamela di guardare. La ragazza abbassò ancora un po' lo sguardo e stette per tutto il tempo necessario attenta ad osservare la penetrazione. La povera Daniela, invece, non appena sentì che il cazzone le era entrato dentro, ritirò le dita e stette lì ferma in posizione, senza dir nulla, tutta sola con la testolina appoggiata al letto mentre quegli altri due si divertivano là dietro.
D. prese a scopare Daniela tenendosi vicina Pamela. Prima tenne per un po' le ginocchia appoggiate al letto, poi, per rendere le cose più spinte, si alzò sui piedi e prese a scopare la ragazza più da sopra, chiedendo a Pamela di toccarlo dietro. Pamela le mise la sua manina aperta sotto ai genitali di D. e cominciò ad accarezzare i testicoli, dal davanti fino al buchetto del culo, dove D. sentiva un piacevole solletichino. "Evviva!" pensò, non devi neanche star lì a dirle cose oscene come "accarezzami il buco del culo! "No, era bastato dirle "dietro", e lei subito aveva capito dove doveva andare a parare... Brava Pamela!
La cosa ormai stava degenerando. I tre si erano ormai scaldati e non badavano più tanto ai formalismi. D. cominciava a sentire che l'orgasmo era prossimo, quindi smise di scopare Daniela e fece capire che era l'ora di Pamela. Quest'ultima si mise quindi a quattro zampe sul letto e D. finalmente la penetrò per la prima volta, senza troppe cerimonie. Adesso era Daniela ad avere il compito di accarezzargli i testicoli e il buchetto del culo, mentre lui si scopava Pamela. Questa fase durò poco perché, come dicevamo, D. cominciava a sentire prossimo l'orgasmo e non aveva intenzione di "sprecarlo" in quella situazione. Per questo si ritrasse e chiese a Pamela di mettersi a pancia in su, per scoparla un po' anche nella posizione del missionario. Pamela si girò e D. subito la penetrò anche in quel modo, senza più sapere dove si fosse Daniela, tanto era preso dalla sua nuova amichetta di avventure sessuali.
Non appena D. iniziò a scopare Pamela, però, Daniela si fece di nuovo viva facendo una cosa che lo stupì assai. Camminando sulle ginocchia si avvicinò alla testa di Pamela, che stava direttamente sul letto senza alcun cuscino sotto. Poi allargò le cosce e le mise la fica in faccia, probabilmente per farsela leccare. "Dio mio", pensò D., "questo no!". La povera Pamela a pancia in su sul letto, con un bestione sopra che se la sbatte a sangue e una ragazza che quasi la soffoca mettendole la fica in faccia! No, questo non era possibile, scopare ok, esagerare anche, ma così era proprio seviziarla quella povera ragazza!
D. fece capire a Daniela che quella cosa non doveva farla, e così la dolce ragazza, che però doveva essere ormai in preda a troppo bassi instinti sessuali, lasciò perdere e si mise tristemente da parte a guardarli mentre si dedicavano a quella scopata. È un fatto che ancora oggi D. rimpiange di non averla lasciata fare, ma che volete, è fatto così, adora troppo le donne, è sempre combattuto tra amarle teneramente e seviziarle sessualmente. Il porco.
Fu a quel punto che avvenne il fatto che fece capire a D. ciò che Daniela aveva detto all'amica per convincerla della bontà del secondo cliente. Preso dalla sua frenesia sessuale, D. si mise a scopare Pamela in modo molto più intenso, per ottenere l'orgasmo. Mentre nella camera si sentivano quei ben noti colpi che producono i corpi dei due amanti quando uno si sbatte l'altro, Pamela si girò verso Daniela e le disse con una certa calma: "E mi avevi detto che era un prete!" Al sentire quella frase e il modo in cui fu detta Daniela impazzì dalle risate fino alle lacrime, senza più riuscire a smetterla. Anche a D. venne da ridere, perché subito ricostruì la vicenda e si intenerì per come Daniela, come suo solito, aveva semplificato le cose. Ma non si offese di certo, non aveva dubbi sul suo conto, era solo quella svampita che usava quattro schemi base per rappresentare l'enorme ricchezza dell'animo maschile: il porco, lo stronzo, l'impotente e il prete. D. si ripromise di spiegarle in futuro che questa enorme ricchezza semmai va inquadrata come segue: il cazzo (il proprio, almeno, in genere), la figa, le tette e il culo. Per dire.
Com'è, come non è, la risata smorzò alquanto le smanie sessuali di D. Fu quindi costretto a ritrarsi e a inventarsi qualche altra porcata per ottenere l'orgasmo. Quale cosa migliore che punire la cattivissima Daniela? Fu lei a doversi mettere di nuovo sotto, alla missionaria, per subire il giusto castigo. Nella stanza risuonarono ancora una volta quei certi colpi prima descritti, fino a quando D. ebbe l'orgasmo. Pamela gli stava vicino accarezzandolo dolcemente sulla schiena mentre godeva.
...
Bene, la storia purtroppo è finita, ma è finita bene, direi. O forse non è finita e ci sarà un seguito? Vedremo...
Vi siete divertiti? Speriamo di sì! E ricordate: a parte qualche trascurabile dettaglio, è tutto perfettamente reale!
Baci!
By DeCazzonibus - Torino, agosto 2022.