La prima doppia di D. - Parte 1


Come si scrivono i racconti erotici


"Anna si era posizionata sopra Andrea, prendendone il cazzo dentro alla dolce fighetta già tutta bagnata. Vincenzo li lasciò fare per un po', poi, come d'accordo, si avvicinò al bel culo di Anna e ne allargò l'orifizio anale con due dita. Non appena vide il nero buchetto ci poggò dentro la sua cappella turgida, nel bel mezzo, con un po' di rabbia, per far sentire meglio a quella troia la sua forte virilità. In fondo era lei che lo voleva.


Afferrò la ragazza per i fianchi e la penetrò per qualche centimetro, cominciando poi a muoversi su e giù, ogni volta cercando di andare un po' più in fondo. La ragazza per un attimo smise di muoversi e si girò un poco, evidentemente la doppia penetrazione l'aveva messa in crisi nonostante l'avesse già ricevuta altre volte. Ma fu solo un attimo, subito si riprese e continuò a scoparsi Andrea mugolando oscenamente.


Il terzo uomo, Saverio, attese che quei tre corpi impegnati nell'orgia trovassero un minimo di stabilità, poi, quando vide che la ragazza era pronta, le mise dolcemente una mano sotto al collo e le si avvicinò per fare quello che insieme avevano stabilito. La ragazza afferrò il membro duro di Saverio con la sua manina destra e se lo mise in bocca, risultando così finalmente penetrata da tre grossi cazzi simultaneamente, come aveva desiderato.


In quella situazione Anna sentiva realizzata la sua femminilità. Essere oggetto del desiderio di tre uomini allo stesso tempo, oggetto sessuale, usato per il loro piacere come se fosse una bambola di carne e non una persona vera! Questa sensazione la faceva sentire eccitata al massimo grado, tanto più nella consapevolezza che, finita quell'orgia sfrenata, i tre l'avrebbero trattata di nuovo con il massimo rispetto e delicatezza. Si abbandonò quindi alle sensazioni che quei tre ragazzoni procuravano al suo corpo, violandola nelle parti più intime che possedeva..."


Eccetera eccetera...


Però, che diamine, scrivere un racconto erotico sarebbe questo? Descrivere donne assatanate che desiderano triple penetrazioni, parlare di cazzi enormi che penetrano nel culo delle signore, condire il tutto con parole oscene, o peggio urla disumane prodotte durante l'orgasmo? E poi quelle espressioni trite e ritrite, la fighetta tutta bagnata, la cappella turgida, il membro duro... Queste cose non fanno più eccitare nessuno, non hanno alcuna originalità, addirittura sono noiose.


No, no, per gente come noi ci vuole dell'altro, ci vuole qualcosa la cui lettura dia il bisogno impellente di avere un orgasmo, in qualsiasi modo, chi toccandosi, chi scopando con il compagno o la compagna, chi facendosi stimolare le parti intime dal primo che capita, pur che sia, pur che ci tocchi in quel modo dolce e continuo a cui non è possibile resistere a lungo.


Ma come trovare un'idea nuova, un'idea originale a cui nessuno finora aveva pensato ma potente per quel che riguarda l'eccitazione sessuale? Ma è semplice, molto semplice! Basta attingere dalla realtà! Sì, la banalissima realtà ci aiuterà a trovare la storia giusta. E sapete perché? Perché la realtà supera sempre l'immaginazione. Riuscireste ad inventare il fiore se non esistesse già nella realtà della natura?


Ecco quindi tutta per voi una storia realmente accaduta e che non mancherà di procurarvi molti intensissimi orgasmi. Il titolo è: "La prima doppia di D." Garantita vera da DeCazzonibus, il vostro fornitore di fiducia di racconti porno-sessuali!



La prima doppia di D.


Occorre sapere che la dolce Daniela era una vera puttana, nonostante la sua ossessione per l'igiene e il divieto di certe pratiche come il rapporto anale. Oltre ad aver praticato la sua professione per vari anni, facendosi quindi scopare senza problemi da decine e decine di uomini sconosciuti, aveva coinvolto nella professione anche alcune sue amiche, come se la prostituzione fosse l'unica attività concepibile sulla terra.


C'è da dire che queste amiche in genere lo facevano per bisogno, mentre lei lo faceva, per sua stessa ammissione, perché voleva avere "tanti soldi". Mentre faceva questa confessione, a D. sembrò che le brillassero gli occhi, tanto era la sua cupidigia. La cosa gli stava benissimo, perché voleva dire che non stava sfruttando il bisogno di una donna a cui la vita non aveva sorriso, ma si scopava una persona realizzata e del tutto contenta di quel che faceva.


Occorre anche sapere che l'alloggetto in cui la ragazza si concedeva aveva due camere. Una era la camera da letto, che troppe cose avrebbe potuto raccontare, e una era un piccolo soggiorno arredato con un piccolo divano e qualche altro mobile. D. era passato varie volte davanti alla porta chiusa di questa cameretta, mentre veniva accompagnato alla camera da letto. Si era sempre chiesto cosa ci fosse dietro quella porta, e varie fantasie affollavano la sua mente. Che ci fosse il protettore? E che tipo era? Lui in camera da letto, tutto nudo e indifeso mentre faceva l'amore con la bella ragazza, e quel brutto ceffo di là, armato, pronto a intervenire in caso di problemi!


No, non c'era alcun brutto ceffo dietro alla porta, fu la ragazza stessa che glielo fece capire. Molto presto capitò una cosa che svelò l'arcano.


La ragazza, oltre ad essere una figa pazzesca (quando era bene abbronzata sembrava una statua di marmo nero), ci sapeva veramente fare, sapeva come gratificare gli uomini, e per questo nell'arco della giornata erano pochi i momenti in cui stava sola. Spesso capitava che un cliente arrivasse subito dopo che lei ne aveva fatto entrare un altro, per cui quel cliente andava perso, con vivo dispiacere della ragazza. In breve però imparò ad usare la seconda cameretta come sala d'attesa del secondo arrivato. Ci pensate? Entra il primo e lo porta in camera da letto. Proprio in quel momento arriva l'altro, allora lei chiude la porta della camera da letto, fa entrare l'altro nel piccolo soggiorno, chiude anche quella porta e ritorna a farsi il primo arrivato, mentre l'altro aspetta paziente. Poi fa uscire il primo, riprende il secondo e si scopa anche quello!


Ovviamente il secondo arrivato doveva dare delle garanzie di riservatezza, mica si poteva rischiare che uscisse per andare a vedere cosa stesse succedendo in camera da letto! D. dava tutte le garanzie di questo mondo, e dai e dai anche a lui capitò di arrivare secondo. Con i suoi modi sempre gentili la ragazza lo fece accomodare nel salottino, poi chiuse la porta e tornò in camera da letto.


D. rimase solo nella penombra della camera e si accomodò sul piccolo divano. Mentre era lì si guardò un po' in giro, e con una certa sorpresa vide che su un piccolo ripiano c'erano delle riviste. Alcune erano riviste pornografiche! Ne sfogliò un paio, osservando il solito campionario di atti osceni riprodotto su quel tipo di pubblicazioni. La cosa era perfetta, D. si eccitava sempre moltissimo a vedere quelle cose, e subito dopo avrebbe potuto sfogare il desiderio sessuale che sentiva crescere sempre più su quella bellissima figliola!


Una persona che in quel momento fosse stata presente nella camera lo avrebbe visto a un certo punto sollevare lo sguardo dalla rivista ed assumere un'espressione un po' turbata. Aveva realizzato una cosa che lo stava eccitando così tanto da mozzargli il fiato: avrebbe potuto ascoltare cosa stavano combinando quei due nell'altra stanza! Si portò vicino alla porta e cominciò ad ascoltare.


I due stavano ancora parlando, ma nessuna parola risultava comprensibile. La cosa continuò per alcuni minuti, poi scese un silenzio quasi totale. La maledetta porta non consentiva di sentire più nulla! D. immaginò che i due avessero cominciato i preliminari, per cui la ragazza sicuramente non poteva più parlare (e già, le barzellette sulle donne che finalmente stanno zitte quando hanno un cazzo in bocca abbondano!), e lui doveva essere lì tutto goduto a guardare lei mentre glielo spompinava. Il porco...


Dopo qualche minuto D. sentì qualche altro rumore, poca cosa, niente di comprensibile. Immaginò che i due stessero iniziando a scopare, però niente, quell'accidente di porta era davvero a tenuta stagna e quindi se ne ricavava ben poco. D. tornò a sedersi sul piccolo divano e riprese ad eccitarsi con le riviste porno.


Alla fine le voci tornarono, evidentemente i due avevano finito di scopare e si stavano congedando. Dopo qualche altro minuto D. sentì passare i due dietro alla porta del salottino e sentì la ragazza salutare affettuosamente il suo cliente e richiudere la porta d'ingresso. Un attimo dopo la ragazza aprì la porta del salottino e, con il suo bel sorriso, fece accomodare D. in camera da letto, poi andò in bagno a lavarsi la figa e tornò tutta bella pronta per il suo nuovo amante.


A questo punto è necessaria una nota dell'autore. Se qualcuno si fosse eccitato leggendo fin qui, sappia che non era questa la storia mozzafiato che si voleva presentargli. Tutto quel che si è detto serviva solo per preparare il terreno, perché occorreva prima entrare in questo piccolo mondo per capire bene poi il seguito.


Il fatto dove la realtà superò l'immaginazione avvenne il giorno in cui D. si recò per l'ennesima volta dalla sua amichetta per soddisfare, come al solito, le sue discrete voglie sessuali. Anche quel giornò gli capitò di arrivare per secondo, per cui la troietta lo fece accomodare nel salottino, in attesa del suo turno. Gli era già capitato alcune volte di doversi accomodare nel salottino, per cui aveva ormai capito che la sequenza di rumori che doveva ascoltare era sempre la stessa: prima un po' di voci incomprensibili, poi un po' di silenzio (corrispondente al pompino), poi qualche rumore di transizione tra il rapporto orale e l'inizio della scopata, poi altro silenzio e infine di nuovo voci incomprensibili, cioè le chiacchiere varie di commiato. Quel giorno i rumori che D. potè ascoltare furono diversi dal solito.


Le voci all'inizio erano più forti del solito, anche se sempre incomprensibili. In più la voce femminile non sembrava neanche quella della Danielina, almeno non sempre, eppure era stata proprio lei ad aprirgli la porta... Seguì poi il solito silenzio, ma questo fu interrotto da altre voci, come se i due parlassero durante l'orale! Per lui era comprensibile, ma lei come avrebbe potuto farlo? Forse che la Daniela lasciasse la presa e si mettesse a conversare? Difficile, non era da lei, il cazzo in bocca non lo mollava mai, se non eri tu a chiederle di scopare ti portava senza problemi fino all'orgasmo, col cazzo in bocca...


Seguirono altri minuti di rumori strani, poi di nuovo le voci ripresero come all'inizio, più intense del solito e con timbro non proprio corrispondente a quello di Daniela. Poi ci fu un certo baccano, i due passarono nel corridoio e il cliente venne congedato. La bella Daniela tornò indietro, aprì la porta del salottino e D. la vide con una vestaglina aperta addosso, le tette in bella vista e un po' diversa dal solito. Lo sguardo e i modi che aveva gli fecero capire subito che aveva qualcosa in testa...


Continua nella parte 2 che verrà pubblicata a giorni...
Baci!

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Categorie: Prime Esperienze Trio