Riceviamo e pubblichiamo un racconto dell'esordiente scrittore erotico RIX86.
A voi Amici il compito di leggere e commentare. #GiovannaxVoi
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Ricevetti un messaggio da Laura che mi chiese di accompagnarla ad una cena di lavoro. Lei fa la rappresentante e di solito quando mi parla dei suoi colleghi li chiama sempre "avvoltoi", per cui mi sorpresi non poco per linvito.
"Devo andare a questa festa, ma ho bisogno del tuo sostegno...con te sicuramente mi divertirò" Rimasi un po perplesso, ma accettai.
Quando mi ritrovai sotto casa sua, vidi subito che cera sotto qualcosa. Laura è una bellissima donna, e sa sempre come vestirsi per le occasioni, ma quella volta si superò. Indossò un vestito rosso con le spalle scoperte su cui si appoggiavano morbidi i capelli lunghi e biondi, le sue curve risaltavano perfettamente ed uno spacco laterale mostrava una calza scura e dei tacchi alti.
"Wow, devi conquistare qualcuno?" Le chiesi non appena salì in macchina
"Ma figurati! È più facile che litighi con qualcuno! E poi hai visto, ho messo i tacchi così sono quasi alta come te" mi disse non appena sì legó la cintura.
Seguii tutti i movimenti perché lo spettacolo non era da poco, ed anzi incalzai subito con una battuta per evitare che si notasse leffetto della mia, chiamiamola, approvazione
"Spero di non farti sfigurare con questa semplice camicia. Non mi avevi detto che dovevamo andare ad un ricevimento in smoking"
"Ma smettila! Sei perfetto! E poi come ti ho scritto dobbiamo pensare solo a divertirci, ci saranno un sacco di uomini e donne poco simpatiche...ti avviso"
"E allora mi abbasserò al loro stesso livello!" Facendole un occhiolino. Il viaggio in macchina fu lunghissimo,non per la distanza, ma per la difficoltà che feci a non fissare lo stacco di gambe accavallate della mia amica, cercando di mantenere un contegno per eventuali reazioni da nascondere.
Una volta arrivati ci ritrovammo subito con un bicchiere in mano servito da camerieri vestiti come ad una cena di classe che si rispetti.
Laura si avvicinò allorecchio e mi sussurò "prenditi qualcos'altro da bere, io vado a fare finta di salutare qualche avvoltoio". Mentre si allontanò da me, notai lo sguardo di tutti gli uomini in sala seguire la bella camminata della mia amica. Solo lì mi accorsi che quelle calze avevano la riga dietro. Così mi dissi "sì,devo prendermi qualcosa di più forte da bere".
Mi avvicinai al bar e chiesi un americano per iniziare. Subito una voce di una donna ripeté "ne prepari due, ragazzo". Mi voltai ed una donna molto bella mi tese la mano per salutarmi "Piacere, io sono Claudia. Non mi aveva detto Laura che sarebbe venuta con il fidanzato". Il suo fare era molto provocante e tipico di una donna che ottiene sempre quel che vuole.
"Piacere mio, Riccardo. in realtà sono solo un suo amico"
"Sicuro? Appena siete entrati avete attirato l'attenzione di tutti, non passate di certo inosservati"
"Ti ringrazio. Ho notato anche io gli sguardi degli uomini non appena entrati in sala"
"Strano, avresti dovuto notare quello delle donne.." ammiccò ed allungò una mano sulla mia coscia.
"Io noto tutto" dissi stando al gioco "come la fede sulla tua mano".
"Hai locchio lungo...allora dovresti notare anche mio marito che ci sta provando spudoratamente con la tua amica. Ogni volta che facciamo queste cene lo fa, ed io di solito devo intrattenermi con altre persone"
Allungai lo sguardo sul lato opposto della sala e notai Laura che mi fissava mentre quello che doveva essere il marito di Claudia le stava appiccicato. "Avrà pane per i suoi denti" dissi ridendo
"Spero che vada meglio a me" disse lei con un sorriso allusivo, stringendo la mano sulla coscia che non avevo spostato. Salì anche lei sulle sedie alte del bar, mostrando prima la scollatura di un vestito nero che lasciava poco spazio allimmaginazione, e poi accavallando le gambe verso di me, facendo finta di nascondere il pizzo delle autoreggenti che spuntò con quel gesto. La sua intraprendenza mi colpì, e devo ammettere che un calore mi attraversò tutto il corpo, soffermandosi in un punto che solitamente cerco di nascondere
Lei notò subito i miei pantaloni gonfiarsi "inspiegabilmente" allaltezza della tasca, e spostò la mano verso la mia eccitazione dicendo,come nelle più classiche delle battute, "hai un coniglio in tasca o sei contento di vedermi?"
"No, mi è semplicemente arrivato un messaggio" risposi tirando fuori il cellulare dallaltra tasca che avevo appena sentito vibrare: "vedi che quella è lultima persona che devi fare contenta qui dentro... è la peggiore tra gli avvoltoi. Anzi, se puoi, puniscila!". Laura mi inviò questo messaggio che lessi cercando il suo sguardo lontano, mentre cercava di divincolarsi dalle grinfie del marito. Le feci un occhiolino e tornai attento alla mia conversazione.
"A ripensarci bene, credo di essere abbastanza felice di vederti" e nel mentre, feci pulsare il mio cazzo sotto le dita della mia interlocutrice. Lei rimase sorpresa, e forse un po spiazzata, ma le sentii emettere un verso di piacere per quel sussulto. Approfittai di questo momento di interdizione per appoggiare a mia volta la mia mano sulla sua coscia, avvicinandomi ancora di più a lei, per nascondere il mio gesto. La accarezzai lasciando scivolare le dita su quelle calze, ma dopo poco infilai la mano decisa, sorpassando la balza in pizzo, toccando con la punta delle dita la sua pelle.
"Tu che dici? Sono abbastanza felice di vederti?" Le dissi mentre Claudia schiuse un po le cosce, giusto il necessario da fare infilare la mano più affondo. Lei rimase muta, ma chiuse leggermente gli occhi quando sentì il mio polpastrello poggiarsi sulle sue mutandine. Lo premetti forte (o almeno al massimo che potevo in quella situazione e condizione), per andare a sentire le sue labbra nonostante la stoffa che mi separava dalla sua carne. Riuscì a sentire la loro grandezza, e a seguirne la forma cominciando a massaggiare lungo la linea, come se il mio dito stesse scivolando tra esse. Mi fermai sul clitoride, già rigido per loccasione. Nonostante le mutandine, il polpastrello premette il possibile per farsi sentire, mentre con un piccolo movimento verticale lo andai a stuzzicare. La mano di Claudia mi strinse nuovamente la coscia, alloggiandosi col polso alla mia cappella ormai estremamente gonfia per la situazione.
"Non hai paura che qualcuno in questa sala possa scoprirci? Tipo tuo marito.." dissi mentre il medio scostò la mutandina sufficientemente per poter sentire lumido che percepivo nonostante quellintimo. Non riuscì a rispondere mentre sentiva la punta del mio medio scivolare tra le labbra per poi andarsi ad appoggiare nuovamente, ma finalmente spoglio, sul clitoride. Cominciai a fare vibrare la punta, per poi fermarmi, per poi ricominciare.
Poi lei sentii dei piccoli movimenti circolari che man mano si allargavano per "avvolgere" con più ampiezza il clitoride. Nonostante il polso bloccato tra le cosce, il mio dito medio riusciva a muoversi con molta disinvoltura sulla sua carne eccitata. I movimenti circolari prendevano intensità. Prima in un senso. Poi nellaltro.
Claudia ad occhi semichiusi comincio a gemere e a mordersi le labbra, mentre spinse il suo bacino verso la mia mano. Quando capii che la sua eccitazione stava realmente concretizzandosi, mi fermai. Sfilai la mano dalle sue cosce e fissandola mi leccai il dito per sentirne il sapore. Lo assaporai come una sorsata di americano perso da prima "scusami, ma devo andare". Lei rimase impietrita e totalmente silenziosa. Allontanandomi presi il cellulare e lessi tre messaggi:
"Che state facendo?" "Ti avevo detto che non dovevi divertirti con lei"
"qualsiasi cosa tu le stai facendo, sono un po invidiosa..." Non alzai lo sguardo e risposi "tranquilla, non si è divertita quanto avrebbe voluto...e comunque dovremmo parlare di questa invidia di cui mi stavi scrivendo"
RIX86