Qualcosa in questo periodo ha risvegliato gli istinti dominanti di mia moglie, rendendola sessualmente aggressiva, provocante, spudorata.
O forse qualcosa ha solleticato la mia voglia latente di essere sottomesso, usato.
Verosimilmente, entrambe e una influenza l’altra, amplificandola.
Dopo che si era scopata l’autostoppista austriaco con pompa finale e venuta in bocca la prima cosa che aveva fatto, appena entrata, era stato venirmi a baciare e leccare la bocca… dicendo “un po’ anche per te… troia…”. Mi aveva avvolto in un sentore di sesso, umori e sperma in cui mi ero immerso rispondendo al suo bacio.
Era stata una delle cose che più mi avevano eccitato, quella sera: sentirla “mantide”, predatore sessuale. Si era cucinata il ragazzone come aveva voluto, senza nemmeno metterlo a parte della nostra complicità, semplicemente corteggiando i suoi ormoni e gestendo il tradimento veloce sotto i miei inconsapevoli occhi contando sulla sua obbedienza.
Infatti lui, timoroso di essere scoperto dal marito, cioè me, l’aveva assecondata passo passo facendo esattamente ciò che la moglie fedifraga chiedeva.
Si è fatta scopare e poi sborrare in bocca. E poi è venuta a farsi leccare la fica da me.
I maschi a disposizione per i suoi capricci.
Insomma, da quel momento ha iniziato, sempre di più, perché a me piace e la assecondo, a usarmi e mano mano che prendeva coraggio a farmi fare cose che prima non avrebbe fatto, anche se io le avevo raccontato di periodi della mia vita che avevo avuto donne dominanti e porche.
Il giorno dopo era sdraiata a prendere il sole. Io leggevo. E’ entrata, si è seduta sull’orlo della sedia, ha tirato su le gambe, aprendole il più possibile, spostato il costume e allargando le labbra della fica, mo ha detto: vieni a leccarmela.
Non c’era seduzione o richiesta nel suo tono, era un’ordine. Con la certezza che sarebbe stato eseguito.
Cosa che infatti ho fatto, inginocchiandomi fra le sue gambe spalancate.
“Non mi sono lavata” mi ha detto “ma tanto a te piace, no?” e infatti in quel momento mentre mi avvicinavo a lei sentivo il profumo della sua fica, sudore, urina e non mi ha dato il tempo nemmeno di rispondere perché si è spinta ancora più avanti col bacino e afferrato per i capelli mi ha spinto su di lei, muovendo la testa su e giù lungo il taglio, incurante che a massaggiarla fosse il naso, le labbra, la lingua o il mento.
Per come spingeva e mi tirava, aprendosi, mi dava la sensazione che stesse marchiandomi con il suo odore.
Tirò giù i piedi e si sporse verso di me, alzandomi il viso, sempre stringendo i capelli e si avvicinò per baciarmi. Ma prima mi annusò: “puzzi di fregna, porco… ti piace così “naturale” vero? Ho pensato che me la devi lavare con la lingua tutte le mattine prima che vado al lavoro… sei d’accordo?”
“si certo…”
“e mi devi far godere… voglio venire appena sveglia e andare al lavoro soddisfatta…”
“e se ti viene più voglia?”
“dici che resto eccitata e poi mi devo trovare qualcuno? Un magazziniere? Un commesso? Qualcuno che non vede l’ora di scoparmi e se glielo faccio capire corre?”
“eh… il sesso chiama sesso… “
“e allora tu fammi venire bene… svuotami… e così non ti metto le corna… non mi scopo i ragazzini… o meglio… lo faccio poco… solo con te…”
E me la rimette in bocca e lecco, mi strofina su e giù fra le sue labbra, mi spinge il clitoride sul naso e mi scopa il viso.
Poi vuole un dito dentro, ricurvo verso l’alto, che spinge dentro, mentre fuori sullo stesso punto succhio il clitoride e viene, prima aprendosi con un tremore, inarcandosi e poi spruzzando dalla sua fica spalancata e offerta sul mio viso e in bocca.
Mi stringe la testa fra le cosce in uno spasimo mentre affogo fra i suoi umori. Resisto senza respirare e poi per fortuna apre le gambe permettendomi di far entrare aria nel naso. Sono bagnato dei suoi liquidi e dei suoi odori.
Mi fa venire prendendomelo in bocca. Vengo subito. Un po’ beve un po' me lo sputa sul petto e mi massaggia con la mano bagnata. Me la porta alla bocca. La lecco. Vede che rispondo e quindi scende verso il pene, raccoglie con la mano e me la riporta alla bocca, me la fa aprire e entra con la mano, bagnata di sperma.
“Ti piace tutto… la fica ma anche la sborra… lo so, me ne sono accorta … questo periodo sono piena di strane voglie…”
“dai dimmele…”
“eh no… non te le dico… le faccio… quella di oggi era una… ti sorprenderò…”
“ok...ci sto…”
Per due giorni è stata puntuale. Appena sveglia mi faceva leccare la fica. E niente altro.
Il terzo giorno era domenica, si è alzata per andare in bagno. Quando è tornata mi ha svegliato, cioè io ero sveglio ma lei non lo sapeva, salita sopra il viso a cavalcioni e aveva la fica bagnata.
Non era bagnata perché lavata, ma perché aveva appena urinato. Il sapore salato e l’odore erano evidenti.
Non ha detto nulla e io nemmeno. L’ho leccata, ma più che altro era lei che si strofinava sulla mia lingua, mi ha lavato il viso, come ha detto alla fine…
In tutto ciò io non venivo. Mi aveva chiesto, o ordinato, dipende dal punto di vista, di non venire, di essere sempre eccitato e disponibile.
“Fammi vedere come ti fai le seghe quando sei da solo…” mi dice.
Io chiudo gli occhi e mi sego. Mi piace esibirmi per lei. Bagno il cazzo e strofino la cappella, vado su e giù. Insomma una sega da godere, piano piano.
“Hai mai provato a farti i pompini da solo?”
“Si, molto tempo fa quando ero ragazzo ma non sono mai riuscito a renderlo piacevole…”
“Cioè?”
“Cioè non ci arrivo… a malapena lo sfioro e allora la posizione è solo fastidiosa…”
“Dai fammi vedere…” dice… e la cosa non è facile perché un po’ mi imbarazza, visto che tiro su le gambe portano le ginocchia dietro la testa, piegato all’indietro e quindi con il culo aperto, in aria. Lo faccio. Mi aiuta a sistemarmi. Un cuscino sotto la nuca. I piedi sulla sponda.
Il mio cazzo mi pende davanti, ne sento l’odore mi sfiora il naso, se sporgo la lingua arrivo a lambirne la punta ma niente altro…
Lei mi tiene su il bacino con una mano sulle natiche, spinge, cercando di avvicinarle al viso, e quindi il cazzo alla bocca… mi dice: “ ci stai bene con un cazzo davanti alla bocca… si vede che lo vorresti… ti sporgi come una puttana per toccarlo con la lingua…”
E mentre parla si è insinuata con un dito nel mio ano. Lo muove circolare.
Poi lo tira fuori e sale sopra, la vedo affacciarsi fra le mie cosce. Tiene le natiche aperte e sputa sul culo, una due volte. Poi si sporge e lascia colare uno sputo sui coglioni e quello scivola su di essi, lungo il cazzo fino a posarsi con una grossa goccia spumosa sulla cappella. Lei sputa ancora, guardando affascinata mentre quello scorre verso il basso, e poi spreme, staccando la goccia che mi arriva su labbro superiore. Lecco guardandola negli occhi.
“porco… porca… troia….”
Si mette di lato, un dito e a volte ne tenta due ma la posizione non le è comoda, nel culo… e con la mano inizia a mungere il mio cazzo. Sputa su di essa, lo bagna, me la fa leccare. Torna a mungere. E con le dita spinge verso il perineo, agganciandomi come io aggancio lei per farla spruzzare. E continua a mungere. Sono inebriato di sensazioni. Quella del cazzo durissimo e quella prostatica.
E’ da lì che parte l’orgasmo, perché è ampio, più profondo del normale, parte da più lontano e è più devastante. Non sento nemmeno le tipiche contrazioni della sborrata, ma un onda che arriva e spinge senza ritirarsi e letteralmente lo sperma fluisce, non viene schizzato fuori.
Ma in quantità maggiore del solito mi inonda il viso, la bocca le labbra, perché lei tiene l’asta verso la direzione cui ambisce vedermi. Mi spreme fino all’ultima goccia e fino all’ultima goccia me spreme sul viso. Quindi mi bacia e con la lingua mi spinge lo sperma in bocca, in un bacio salato cui si mischia la nostra saliva.
“Questa è solo un’altra piccola sorpresa… “mi dice.
“Sei fantastica,mi hai fatto morire…”
“Tu, mi fai morire. Di eccitazione…”
Non so se si stia documentando, se stia guardando qualche sito erotico, se stia leggendo qualche romanzo o racconto bdsm. Ma questa parte le piace molto. E anche a me.
stay tuned