Mi chiamo Giacomo (nome di fantasia), ho 25 anni e vivo nel Nord Italia. Mi ritengo un bel ragazzo: sono alto, magro il giusto, capelli castano chiaro mossi e occhi azzurri.


Conduco una vita tranquilla: studio, lavoro e nel tempo libero mi piace uscire con gli amici e andare in palestra. Adoro la montagna, sono un avido lettore e un modesto giocatore di scacchi. Ho sempre bisogno di avere la mente occupata, non sopporto la noia e il non avere nulla da fare.


Questi e altri miei pensieri diurni, tuttavia, di notte subiscono una radicale mutazione. Tutto d'un tratto, non ho più in testa gli scacchi e le loro diverse strategie; i libri, con i loro mille personaggi e le loro mille storie; la palestra, con le sue noiose ripetizioni. No. Quando il sole lascia il posto alla luna, la mia mente pensa a vestitini da donna, intimo di pizzo, grossi cazzi di uomini forti e ricoperti di pelo, ani sfondati, rossetti rossi, parrucche bionde...


Le lettrici e i lettori più attenti avranno sicuramente intuito che, in realtà, quello che vedo davanti ai miei occhi sono io stesso che indosso vestitini da donna, sopra intimo di pizzo e coronati da rossetto rosso e parrucca bionda. Avrà anche capito che, ovviamente, l'ano sfondato da un grosso cazzo di un uomo forte e ricoperto di pelo è proprio il mio.


Signore e signori, ecco a voi Lucrezia.


Lucrezia può benissimo essere descritta con una sola, semplice parola: troia.


A Lucrezia piace essere posseduta da uomini forti, muscolosi e ben dotati. Le piace farlo in tutte le posizioni, ma soprattutto adora spalancare le gambe e avere un vero maschio sopra di sé che la fa sentire donna fino in fondo. Può farlo per ore e ore, con uno, due, tre e quanti più cazzi possibili. È un'instancabile pompinara, non ne ha mai abbastanza di assaporare grossi cazzi e di dissetarsi con il loro seme.


Insomma, Lucrezia è una grandissima troia.


 


In questo primo episodio di una serie di racconti sulla vita notturna di Lucrezia, la nostra protagonista conosce un facoltoso uomo d'affari e viene impiegata come cameriera nella sua villa sul lago di Como per un intero weekend. Buona lettura.


 


Quel giorno mi trovavo su una delle tante spiaggette che offrono la possibilità di sdraiarsi al sole ammirando il maestoso lago di Como. Ero solo, un libro tra le mani e la luce fioca del tramonto che timidamente illuminava e scaldava il mio corpo. Fu l'improvvisa comparsa di una farfalla, il cui volare seguii con lo sguardo fino alla fila di sdraio di fianco alla mia, a farmi notare che un uomo su una di quelle sdraio mi stava guardando. Istintivamente, al suo cenno con la mano risposi con un sorriso. Era un bell'uomo: sulla cinquantina, fisicato, un folto strato di pelo su petto e addome a mettere in risalto i muscoli, capelli lunghi di un bellissimo castano chiaro e occhi altrettanto chiari. La mia mente iniziò inevitabilmente ad indirizzarsi verso un certo tipo di pensieri. Sentii dentro di me un brivido. Non c'era dubbio: cullato dalla magia del tramonto e illuminato degli occhi di quel bel maschio di fianco a me, mi stavo trasformando. Lucrezia stava prendendo il sopravvento. Anche il mio corpo deve avere avuto una reazione, ben visibile, in quanto l'uomo si alzò dalla sdraio, la spostò e si venne a sdraiare di fianco a me.


«Ciao. Antonio, piacere», mi disse con un tenero, meraviglioso sorriso.


«Ciao, Lu... Giacomo.» "Calma, non ancora" pensai tra me e me dopo la piccola gaffe.

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Categorie: Trans e Travestiti
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