Mio marito Nello è un uomo fantastico. Non solo perché accetta di condividere ogni cosa con me, ma anche perché accetta me per come sono. Vi ricorderete l’esperienza fatta a Sharm, ecco oggi voglio raccontarvi di un’altra serata che è andata un po’ oltre. Nello sa tutto, anche se questa volta lui non era tra i partecipanti. E io lo amo anche per questo, riuscire ad accettare la libertà sessuale della propria moglie non è da tutti. Questo per dirvi una cosa: amo mio marito con tutta me stessa e questo non mi impedisce di essere ciò che sono. Questo è amore per me. 


Torniamo però alla serata. 


Di tanto in tanto esco a cena con le mie amiche. La sera in questione mi preparo per bene. Sempre elegante, ma mai volgare. Possiamo dire un’eleganze leggermente osé. A differenza di Sharm, qui siamo vicini a casa e potrei incontrare qualcuno che conosciamo. Abbiamo una vita qui e il mio libertinaggio non deve comprometterla, quindi la mia libido e il mio voler mostrarmi deve essere più contenuto.


Ho appuntamento con Paola, venticinque anni, e Daniela, quarantatreenne, entrambe mie colleghe di lavoro. Insieme ci occupiamo della contabilità di un magazzino edile. Un luogo di lavoro dove in prevalenza abbiamo a che fare con operai di sesso maschile, il che ci ha portato a legare molto tra noi. Pensate che nei tre anni che la lavoriamo insieme, tra noi c’è stato anche qualche approccio hard, soprattutto con Daniela.  


Abbiamo prenotato in un ristorante cinese che frequentiamo ormai da tempo, possiamo dire di essere delle habitué. Mi piace uscire con loro. Le serate non sono mai noiose, anzi prendono sempre una svolta inaspettata. Andiamo con calma però. 


Per chi ha letto della mia avventura a Sharm ricorderà come sono fatta, ma ve lo dirò nuovamente. Sia per i nuovi arrivati, sia perché descrivermi e sapere che mi immaginate mi eccita moltissimo. Mi chiamo Roberta e ho quarantanove anni. Sono riccia e mora, una quarta di seno assolutamente naturale e un bel sedere tosto slanciato da gambe lunghe. Mi tengo in forma e mi piace pensare di essere una donna molto attraente. 


Per l’occasione indosso una gonna in pelle nera, un body rosso incrociato sul seno, una giacchetta di pelle nera e dei tronchetti anch’essi neri.


Le mie colleghe non sfigurano di certo con me. Paola, la più giovane delle tre, è alta e mora, occhi marroni e una bella terza di seno. Ha un sedere che è assolutamente perfetto, messo in risalto da pantaloni in similpelle neri che lo esaltano in toto. Indossa un top nero con coppe preformate, un giacchetto di pelle e degli stivali. Una vera figona! Daniela è una bionda naturale, occhi verdi e alta più o meno come me. Ha una quinta di seno – che apprezzo anche io – ed un sedere un po’ grandicello, ma che riempie la mano. Indossa un vestito aderentissimo in maglina nera con uno spacco inguinale vertiginoso. Un trucco un molto accentuato che è tocca l’apice dell’esagerazione con il rossetto rosso. 


Insieme siamo un trio molto appetitoso. 


Lavoriamo insieme da ormai tre anni e tra di noi è nata una certa complicità. Di tanto in tanto organizziamo queste cene per sole donne e il divertimento è assicurato. 


Torniamo a noi, il locale dove abbiamo prenotato è abbastanza pieno, ci sono prevalentemente donne e qua e là qualche gruppo di ragazzetti all’apparenza poco più che maggiorenni. La serata trascorre tranquilla con qualche scambio di sguardi con i ragazzi, ma nulla di particolare. Siamo decisamente appariscenti, ma loro sono lontani dai nostri standard se si parla di uomini. Potremmo essere le loro madri, per lo meno io e Daniela. È proprio le che rompe la tranquillità della cena, attaccando bottone con uno del gruppo. La cena orami è finita così decidiamo di continuare la conversazione fuori, anche perché i toni si stanno facendo decisamente troppo infuocati. Sembriamo un banco di leonesse a caccia, e tra noi la più famelica è Daniela. Tutte sappiamo quali sono le nostre prede preferite: i serpentelli che gli uomini hanno in dotazione da sempre. Il giovanotto non crede a quello che sta per vivere, chi non sognerebbe di farsi una mifl? Il sogno di ogni giovane, e il suo sogno sta per realizzarsi. O meglio, stava. Sì, perché a rovinare i piani del giovinetto e di Daniela è Paola, che inizia ad avere dei forti dolori alla pancia. Insiste per tornare a casa e così abbandoniamo l’idea di avere i giovani serpentelli e accompagniamo la nostra amica. Durante il tragitto riceviamo la telefonata di Manuel, il suo ragazzo, ci dice di portarla da lui. Così cambiamo destinazione. 


         «Manu, te l’affidiamo.».


Facciamo per andarcene, ma Manuel ci ferma.


         «Salite dai. Cinque minuti. Vi offro un limoncello.».


Entriamo e ci accomodiamo in salone. 


Paola è distesa in camera da letto e fa la spola con il bagno. 


         «Lasciamola riposare un po’, vedrete che tra poco si riprende.». 


Manuel è un bravo ragazzo, si preoccupa per lei e si vede che ci tiene alla nostra Paoletta. Mi chiedo se sappia di quanto sia “aperta” di vedute la sua bella fidanzata. 


Siamo sedute in salotto, quando sentiamo suonare il campanello di casa. E’ Diego, suo fratello, insieme a due compagni di università. Dei giovanotti decisamente appetibili. Mi chiedo se sia il caso di, come dire, troieggiare qui con Paola che non si sente bene. 


Daniela non ha le mie stesse preoccupazioni. Accoglie i ragazzi come se fosse casa sua e, quando Manuel porta amari e limoncello, inizia a riempire bicchierini e trangugiare alcol. 


La conversazione scivola piacevolmente e, con l’aumentare dei bicchierini di alcolici ingeriti, aumentano anche i doppi sensi e la conversazione prende toni sempre più osé. Noto che i due universitari guardano continuamente le mie gambe e il mio culo messo in risalto dalla gonna in pelle, mentre Daniela attira decisamente l’attenzione di Manuel e Diego con il suo spacco inguinale. 


Si siede sulle gambe di Diego e inizia a muoversi e strusciarsi come una maiala della peggiore specie.    


         «Cosa ne pensi del mio abito?» chiede al ragazzo civettuola. 


Lo spacco si apre decisamente e si vede chiaramente che non indossa l’intimo. Quella porca è uscita con il chiaro intento di farsi sbattere. 


         «E’ divino, come te!».


Sorride e inizia a strusciare le sue grazie sul giovane. Io assisto alla scena. Vedo Manuel, il bravo ragazzo, che si avvicina a lei e in men che non si dica tira fuori il suo membro duro e lo infila nella bocca di Daniela. Lo succhia come se fosse la cosa più normale del mondo, come se non fosse il cazzo del ragazzo di Paola e come se lei non fosse nell’altra stanza insofferente. 


Non posso certo sfigurare. Inizio quindi a leccare e succhiare avidamente la cappella enorme di uno dei due ragazzotti, mentre l’altro mi abbassa la maglia e libera il mio seno. Inizia a stuzzicarmi i capezzoli. Li strizza. Li succhia. Mi piace tantissimo. 


         «Cazzo fate?! Iniziate senza di me!?». 


È Paola che compare all’improvviso dalla stanza con una bottiglia di limoncello in mano. 


Con la coda dell’occhio vedo Daniela che è seduta sulla sedia e spompina Manuel e Diego. Paola si avvicina a lei, le apre le gambe e infila sapientemente la bottiglia di limoncella nella figa bagnata di Daniela. 


         «L’avevo presa da bere, ma ora credo che stia meglio qui!».


Paola ridacchia, mentre lascia la bottiglia nella passera della mia collega e si gira verso di me. 


Mi tira su la gonna a mo’ di cintura e mi toglie li slip. 


         «Tocca a te, Roby.».


Inizia a infilarmi le dita nella mia fessurina. Uno, due, tre dita. Esplora tutte le mie pareti, lentamente e poi con veemenza. Sono vicina a venire. 


Manuel si stacca dalla bocca di Daniela e viene da me. Vengo penetrata dal suo pisello enorme che mi fa sobbalzare a furia di colpi decisi. Vorrei urlare il mio piacere ma ho ancora la cappella dell’altro ragazzo in bocca. 


Ora anche Diego si avvicina e si alterna a infilarmi il cazzo in figa. Daniela e Paola passano a infilare le loro dita nel mio ano. 


Cosa ho fatto di così buono per meritare di avere tutti i buchi occupati? 


Penso a Nello, se solo mi vedesse ora. Sarebbe l’uomo più felice di questo mondo, il mio amore. 


Gemo come una cagna e sono scossa da continui orgasmi. 


A fine serata il mio corpo è un mix di umori, sperma e sudore. Sono felice e soddisfatta, così come lo sono anche Daniela e Paola. 


Ci ricomponiamo e ringraziamo per il fine serata animato. 


«Avevi preparato tutto vero, Paola?».


«Chissà!».


«Sei proprio una bella troietta!». 


«Ho preso dalle migliori!».


Ridiamo e ci salutiamo con un ultimo appassionato bacio. 


Ho lasciato le mutandine ai ragazzi, se le sono meritate. 


         «Racconterai tutto a Nello?». 


         «Si, tutto. Subito. Anzi, prima farò vedere al mio amore il rivolo di sperma che mi sta scendendo lungo l’interno coscia. Immaginerà poi tutto il resto.».


         «Sei fortunata ad aver sposato un uomo che ti ama così tanto, sai!».


         «E’ vero. E anche io lo amo alla follia. Sono libera e amata. Mi sento viva!». 

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