1. Prologo. 


Con questo racconto, torniamo a "vivere" una storia oltreoceano, e precisamente ad Abbeville, una tranquilla cittadina statunitense della Louisiana dove si trova la famiglia Collins, una famiglia benestante formata dal capofamiglia Michael, 75 anni, da Amanda, 47 anni e madre di due figli, e da Louis, il figlio maggiore di 22 anni. 


Per la verità, ci sarebbero anche il coniuge e la figlia minore di lei, ma mentre la seconda – impegnata negli studi – vive in Europa, il primo è sempre in giro per il mondo per lavoro... 


Come annunciato, e come vedremo in seguito, la protagonista principale è Amanda, istruttrice di fitness e nutrizionista, che si occupa di tenere in forma specialmente personaggi famosi e soprattutto facoltosi. 
Metà latina (da parte di madre) e metà statunitense (da parte di padre), è alta un metro e 63, occhi scuri e capelli neri lunghi e mossi, labbra carnose, spalle muscolose e una quarta misura di tette (rifatte), areole larghe e capezzoli nella norma tratteggiano una figura che certamente desta più di qualche interesse, insieme a una fica perfettamente rasata e a un culo "importante" ormai non più vergine... 
Caratterialmente solare e socievole, affettuosa, comprensiva e complice con i suoi ragazzi, è estremamente determinata quando vuole ottenere qualcosa. 


Il padre di lei, Michael, è invece un pensionato che per tutta la vita ha prestato il suo servizio per la comunità locale, dove ricoprì anche una carica importante – per quasi 20 anni – per la valorizzazione storica della cittadina. Calvo, con barba bianca ben curata alla Sean Connery, è alto 1 metro e 75 per 80 kg. ben portati, robusto, un grande stomaco e intimamente dotato di 23 centimetri di cazzo grosso e nerboruto. Carattere forte ma altruista, è sempre pronto ad aiutare la sua unica figlia e la sua famiglia... 


Infine c'è Louis, il figlio di Amanda. Fisicamente, il ragazzo è normale, poco appariscente, anzi occhi e capelli castani, 1 metro e 80 di altezza per 70 kg., con un accenno di pancetta, moderatamente villoso ma molto dotato sotto l'aspetto virile, con 25 centimetri di piacere e anch'esso bello largo (ha decisamente preso dalla famiglia materna, soprattutto dal nonno). 
Come carattere è solare, in famiglia, ma assai schivo con gli altri. Alle volte viene bullizzato dagli amici, e non riesce a tenere molto bene i segreti di cui viene a conoscenza... 


Ebbene, sono loro che daranno vita alla nostra vicenda, con situazioni inaspettate e "intrighi" davvero al limite dell'immaginazione...


2. Padre e figlia: "prima volta", primo incesto. 


Era una mattina limpida come l'animo di Amanda quando – parlando tra sé e sé ma davanti a suo padre, con sguardo sognante – la donna disse: 
- "Eh, ci vorrebbe proprio un miracolo... Chissà quanti soldi ci vorranno!".
Infatti, causa la svolta che aveva impresso alla sua attività professionale, si ritrovò nelle condizioni di dover assolutamente ristrutturare sia la casa dove viveva con la sua famiglia, che lo studio dove avrebbe ricevuto i clienti più in vista...
Ma l'investimento andava ben oltre la sua più rosea immaginazione, e – nonostante tutto – le sue finanze non glielo permettevano. 
Così suo padre, che da sempre stravedeva per quell'unica figlia, le domandò: 
- "Amanda, figlia mia... C'è qualche problema?". 
Tuttavia lei – orgogliosa quanto bella – voltò lo sguardo da un’altra parte, e con reticenza tacque dinanzi a quella domanda così diretta e incalzante del genitore. 
Il quale, non si diede per vinto, e prendendo amorevolmente il viso di lei tra le sue grosse manone, tornò a parlare, questa volta sarcastico: 
- "Tuo marito è sempre lontano, beato lui… Perciò, tocca a me occuparmi di voi... Hai bisogno di qualcosa? Sai che io non mi sono mai tirato indietro di fronte alle responsabilità... Allora, che c'è che non va?". 
Amanda continuava a tergiversare, mai e poi mai avrebbe voluto sentirsi una mantenuta, ma alla fine si arrese e "vuotò il sacco"... 
Aveva bisogno di molti soldi, ma aveva già impiegato tanto per gli studi della figlia in Europa. 
Si vergognava come una ladra ad ammetterlo, e così fu la dura ma immensa sensibilità di Michael a prendere l'iniziativa: 
- "Bene, ci penserò io... D'altronde i tuoi figli sono i miei nipoti, e tu... Lasciamo perdere, lo sai... Non devi preoccuparti di niente, hai già abbastanza problemi sulle spalle...". 
Per farla breve, l'uomo rivoltò quella villetta da cima a fondo, chiamò le migliori maestranze dello Stato, e andò a scegliere personalmente i materiali migliori, secondo i desideri di sua figlia. 
Amanda, però, era una donna ostinata, e cercò in ogni modo di mostrare tutta la sua riconoscenza nei confronti di suo padre: incrementò il suo impegno per occuparsi di lui più di quanto già non facesse da quando era rimasto vedovo, ma ancora non le sembrò sufficiente per contraccambiare. 
Finché non successe la "pazzia"... 


Una sera, infatti, andati via gli operai, mentre l'uomo si trovava a controllare lo stato di avanzamento dei lavori, padre e figlia rimasero a tu per tu, soli, nel silenzio di quegli ambienti immensi. 
In un momento di grande intimità, ecco che si riaffacciò nel cuore di Amanda il tarlo dell'orgoglio, e – di fronte a tutta quella meraviglia – la donna non seppe davvero più dove andare a sbattere la testa... Ogni parola le sembrava vana per dimostrargli la sua gratitudine...
Si guardarono negli occhi e lei gli disse:
- “Grazie di tutto, papà… Non so proprio come ringraziarti per quello che hai fatto…”.
E lui:
- “Non ti preoccupare non c'è nessun problema… Io stò bene quando ti vedo serena…”.
Istintivamente, Amanda lo abbracciò e gli diede un bacio sulla guancia destra, e nel mentre andò a sfiorare senza volere la patta dei suoi pantaloni… Ed ebbe un brivido, che non riuscì neanche lei a spiegarsi…


In quel frangente, indossava un abito nero di velluto che la fasciava con sobria eleganza, come era abituata a fare senza che ci fosse per forza una ragione particolare... Un vestito tutto d'un pezzo, con una generosa scollatura che faceva risaltare le sue grandi tette nuove di zecca e che le arrivava un pò sopra al ginocchio, scoprendo due gambe non da perdere la testa ma comunque affascinanti... 


Ebbene, fu un niente... Quasi ipnotizzata, sorrise, come una bambina che finalmente ha trovato ciò che cercava:
- “Lo so io cosa fare per te… Una cosa che non ha fatto mai nessuno, neanche la povera mamma…”.
E crollò ai piedi di suo padre... 
In un’altra situazione, data l’educazione puritana che aveva ricevuto, non si sarebbe mai nemmeno sognata di fare una cosa del genere, ma ora senza esitazione gli slacciò la cintura, sbottonò quell’unico bottone, e abbassò in un colpo solo la zip dei pantaloni. 
Michael rimase attonito, e imbarazzato per aver intuito le intenzioni di lei la implorò:
- “Per carità, figlia mia… Ma che fai? Fermati, finchè siamo in tempo… Noi vecchi non siamo abituati a certe cose!”.
Ma Amanda non volle sentir ragioni, e gli replicò:
- “Lascia fare a me, e vedrai…”. 
Sembrava tornata una ragazzina, gli tirò giù con spontaneità anche i boxer che si erano improvvisamente gonfiati, e gli prese l’uccello tra le labbra, come l’ultima delle puttane.


Per la prima volta, stava facendo un pompino a suo padre... Il primo pompino che lui riceveva in vita sua!
Concentrata sul da farsi, lo guardò, mentre con la lingua lavorava per far  sviluppare quel cazzo... Lo mandò giù più che potè, ma ad ogni spinta trovò il modo di farlo andare oltre il punto raggiunto in precedenza, facendolo sparire nella gola fino all’attaccatura dell’asta sulle palle. 
L’uomo, avvertì la bocca calda e umida della figlia sul suo membro, e a un certo punto si lasciò andare, “abbattendosi” sulla parete che fortunatamente aveva alle sue spalle… 
Aveva ceduto a quelle lusinghe, e con un filo di voce sussurrò:
- “Tuo marito non sa cosa si perde… E’ da quando è mancata tua madre che…”.
Per pudore, non riuscì a concludere quella frase, ripensando agli anni felici che aveva trascorso con la sua povera consorte.
Ad ogni affondo di Amanda, il glande poi quasi usciva dalla sua bocca sempre più duro e arrossato, mentre con le mani gli teneva in tensione il prepuzio e il frenulo, che si sarebbe detto stesse per rompersi. 
Lo succhiava con tutta la forza delle sue mascelle, mentre Michael era allo stremo; sentiva che non sarebbe riuscito a resistere ancora a lungo, e infatti dopo poco esplose tutta la pressione accumulata in anni in cui non era stato più “toccato” da una donna...
Finalmente, mollò ogni remora, e gridò:
- “Vengoooo… Bevi… Bevi tutto…”.
Il suo seme inondò la bocca della figlia, la quale respirava a fatica colma di quei liquidi, e per non rischiare di rimanerne soffocata li ingoiò senza lasciar cadere nemmeno una goccia.
Amanda ormai ci aveva preso gusto, e continuò a succhiare suo padre fino a quando Michael non si sentì completamente svuotato, e con le gambe che gli tremavano rischiò un autentico collasso...
Con gli occhi spiritati a causa degli ormoni a mille, e con un verso che assomigliava più a qualcosa di animalesco gli disse:
- “Papà, quanto sei buono…”.


Entrambi stremati, i gemiti che si erano diffusi per la casa cessarono, e i due si ricomposero prima che il figlio maggiore rientrasse e li trovasse in quello stato davvero difficile da spiegare…


3. Di "riconoscenza" in "riconoscenza". 


Ma la "riconoscenza" di Amanda non si fermò a quel folle gesto, e divenne inconsciamente una pratica quasi quotidiana...
Forse anche complice la lontananza di suo marito, la donna – dopo quell'approccio spontaneo con suo padre – sentì l'esigenza di un rapporto intimo che la valorizzasse ancora "femmina". 
E ancora una volta fu il genitore a rispondere consapevolmente a quel bisogno...


Padre e figlia erano andati ad acquistare degli accessori per la casa quando, a un certo punto, in auto, Amanda sentì irrefrenabile quell'impulso. Aveva il perizoma fradicio, e non riuscì a resistere... 
Fermò l'auto in uno spiazzo isolato, e – chinata la testa sul volante – le tornò alla mente quella scena in cui aveva succhiato con gusto il cazzo di Michael.
Senza guardarlo in viso, gli disse: 
- "Papà... devo dirti una cosa, ma non so come fare... Non vorrei che tu mi giudicassi male... Io, amo mio marito, ma da quando l'altra volta ti ho fatto quel LAVORETTO, non riesco più a dimenticare il tuo pisello... Il profumo, l'odore, il sapore... Mi sono entrati nella testa... Ti prego, fammelo assaggiare ancora...". 
Quasi aveva le lacrime agli occhi, e smaniando si toccò tra le cosce per poi leccarsi le dita intrise dei suoi umori. 
Al che suo padre scoppiò a ridere, e senza alcun ritegno le sibilò: 
- "Certo che siete proprio puttane voi donne mature!". 
E lei, avvampando dal disagio, dovette però implicitamente dargli ragione: 
- "Ho tanta voglia di trasgredire, e nonostante abbia un compagno, di essere... Sì, di essere sfondata in dietro, davanti e in bocca... Ho voglia di cazzo... Del TUO cazzo". 
Pronunciò quelle parole tutte d'un fiato, forse temendo che altrimenti non sarebbe stata capace di manifestare quello stato di eccitazione; e così facendo diede un calcio al senso del pudore e sentì dentro di sè nascere una vera e propria ninfomane... 
Poi, con voce da cerbiatta e sbattendo le palpebre, riprese: 
- "...Basta che il mio maschio sia ben dotato, porco, e abbia un forte desiderio di me... Insomma, te papi". 


Michael era estremamente combattuto tra il suo ruolo “istituzionale” di padre e quello pur “carnale” di maschio ancora nel pieno delle sue capacità di soddisfare una femmina così insospettabilmente calda... 
Stette qualche attimo in silenzio, e poi proruppe: 
- "Dio mio, Amanda, cosa stiamo facendo! L'altra volta è stata una follia momentanea, non si può...". 
Ma la donna non gli lasciò il tempo di dire altro che, malignamente, attaccò: 
- "Su papà, vedo che anche LUI mi vuole... Hai la patta gonfia, è evidente che ti stai scaldando...". 
E così dicendo, decise che ormai non era più questione di riconoscenza, tutte quelle smancerie erano superate, ed era giunto il momento di tornare a divertirsi un pò con il suo cazzo: un pompino era proprio ciò che ci voleva per scaricare la tensione! 


Si sporse verso il sedile del passeggero, gli mise le mani sui fianchi, e senza fiatare gli tirò fuori un "signor uccello", già dritto e duro... 
Guardò quello strumento di piacere, poi interrogò con gli occhi suo padre, e gli disse:
- "Mamma mia che bel cazzo!". 
E Michael, di rimando: 
- "Ti piace? È lui che ti ha fatta così bella, anche se poi hai voluto perfezionare l'opera della natura... ". 
Alludeva chiaramente a quando la donna volle – senza averne assolutamente bisogno – rifarsi il seno… 
Nell'abitacolo di quell'auto la temperatura, non solo atmosferica, si era fatta incandescente... Al punto che Amanda proseguì con quel discorso "a luci rosse": 
- "Si, mi piace molto il tuo cazzo, grosso, lungo, con una cappella fatta apposta per essere succhiata... Proprio come piace a me!". 
E all’improvviso, con un tono da bimba che chiede un regalo al suo papà: 
- "Me lo metti in bocca??". 
L'uomo, continuò a temporeggiare per via di un senso profondo di vergogna che stentava ad abbandonarlo, ma poi – senza rispondere nulla – le prese amorevolmente la testa da dietro e la fece calare fin sulla patta. 


Come impazzita dall'eccitazione, Amanda gli scese pure i boxer e cominciò ad operare di bocca su quell'uccello così fortunato. 
La lingua, prese a godersi la cappella, esplorandola millimetro per millimetro, fiutando quel forte aroma e apprezzandone il sapore così penetrante; la leccava spostandosi freneticamente dalla punta all’attaccatura del prepuzio, facendolo impazzire di piacere, tanto che Michael cominciò a genere come un maiale… 
Poi, la figlia passò a maneggiare con sapienza e a succhiare anche i testicoli, attraverso uno scroto morbido e teso come un tamburo. 
Si immerse nuovamente il cazzo in bocca, e principiò – mentre lo scappellava con le labbra – uno scatenato saliscendi sul glande che era cresciuto a dismisura. Si fermò ancora un altro istante, giusto il tempo di osservare le smorfie sempre più inumane di lui e di dirgli: 
- "Sei pronto? Mi vieni in bocca?". 
E quando lui, sofferente e allo stremo, le rispose: "Certo, bambina mia, sei stata brava... ora avrai il tuo premio", spavalda riprese – ad occhi chiusi e con maggior energia – quel pompino, facendoselo arrivare fino alla trachea. 
Era impaziente di ingoiare lo sperma, e d'altronde anche il suo genitore voleva sborrare, e finalmente – quando cominciava ormai a non farcela più, con le mascelle e la mandibola appesantite dallo sforzo – arrivò la sua "gratificazione" più attesa e di cui Amanda era veramente golosa...
Tanta, densa e calda.


Ancora ansimante per l'apnea, tornò a “dare ascolto” alla sua patata, che era ormai stagnante di umori, e negli occhi le balenò un'idea ancora più perversa: scostò il perizoma, e mostrò al maschio quel piccolo laghetto scintillante... 
Si guardarono, ma questa volta Michael non era per nulla titubante: padre e figlia avevano superato le loro personalissime "Colonne d'Ercole" e non potevano più tornare indietro. 
L'uomo aveva ritrovato "l'altra metà del cielo", anche se non avrebbe mai immaginato che ciò sarebbe accaduto con la sua stessa carne e il suo stesso sangue... 
Ad ogni modo, riferendosi al suo stato di esaltazione estrema, chiosò: 
- "Credo che tu non possa tornare a casa così... Bisogna che ti sfoghi". 
E, afferrando con una mano il perizoma, lo spostò; ma subito, come colto da un pensiero, guardò la donna e aggiunse:
- "...ma se vuoi ci fermiamo qui... Scusa, figlia mia, mi sono fatto prendere la mano e mi sono dimenticato chi siamo…". 
Amanda non rispose, ma bastò il suo sguardo supplicante per fargli capire che in quel momento non doveva fare il padre ma il “toro”. 
Michael non ebbe più esitazioni: si succhiò con perizia l’indice per inumidirlo, strisciò un dito lungo la fessura della sua passerina e poi sul monte di venere gonfio e sulle labbra umide; lo estrasse da quella piccola fessura, e se lo portò alla bocca gustando tutta quella prelibatezza, e infine le abbassò il piccolo perizoma facendolo scivolare lentamente fino alle sue caviglie.
Si fermò, ma non era un segno di indecisione anche quello, anzi, poiché le disse – con voce ferma – sicuro più che mai:
- "Forse stiamo sbagliando, ma è così bello, ed è ciò di cui abbiamo bisogno entrambi...". 
Dopo di che, le sibilò qualcosa di incomprensibile… In realtà, le aveva sussurrato:
- “Vieni, avvicinati, mettiti sulle mie gambe, e pensa solo a essere felice…”.
Sistematisi più comodamente padre e figlia, lui tornò a “governarla”,  penetrandola nuovamente con quel dito, e lei reagì istantaneamente gemendo e rovesciando all’indietro le pupille come se fosse andata in coma… Un coma profondo!
Una esalazione di calore le impregnò il ventre, lasciandola senza fiato   e portandola a quell’appagamento dei sensi che si tumultuoso si evolveva rapidamente, a seconda delle gesta che lui compiva dentro di lei.
Fuori controllo, guaì con sgarbatezza: 
- “Sgrillettami più forte!!!! Metti dentro un altro dito, porca miseria!”.
Allora, il genitore aggiunse all’indice anche il medio, le dita grassocce presero possesso delle pareti della vagina, e nell’addome di Amanda – con un clitoride che si andava facendo sempre più grosso e duro – si scatenarono delle sensazioni mai provate prima. 
Un orgasmo impetuoso prese forma, e – irradiandosi dalla fica aperta – bagnò tutta la tappezzeria.
La donna mugolò di piacere senza regolarsi: per fortuna che erano soli in quella zona, e che nessuno nelle vicinanze poteva sentire le alte grida di soddisfazione...


Fu quello il “battesimo del ditalino” per Michael… Benchè un uomo abbondantemente “navigato”, ai suoi tempi quelle cose non erano di moda…


4. Festa di laurea... a pieni voti. 


Michael prese così "possesso” del corpo della figlia... 
Si erano dati piacere con dell’ottimo e soddisfacente sesso orale, ma entrambi sentirono che era ancora troppo poco, e che desideravano qualcosa di più. 
Inoltre, anche se finalmente Amanda aveva una bella casa e uno studio accogliente, un altro successo familiare si stava palesando all'orizzonte: la laurea di Louis.
Una giornata che sarebbe rimasta indimenticabile non solo per il ragazzo, il quale pianificò tutto alla perfezione, mentre il nonno (sempre generoso ed ora orgoglioso del "dottore") gli offrì – al cospetto di parenti e amici – un pranzo eccezionale in un ristorante assai rinomato della zona. 
Ma, nel frattempo che Louis si mostrava paludato in una cappa e tocco blu, sua madre finì per essere lei ad attirare le attenzioni degli invitati, sfoggiando un vestitino rosso fiammante – stretto in vita e lungo fino a metà polpaccio – e  sopra un décolleté molto castigato...


Insomma, madre e nonno erano raggianti, certamente per quel traguardo ma non solo... Tanto che a chi li conosceva bene non poté sfuggire quella nuova sintonia. 
Per di più, seduti a tavola l'uno di fronte all'altra (un tavolo assai stretto, attraverso cui non era difficile instaurare “contatti”), cominciarono a dar vita a una "danza", fatta di movimenti sottotraccia, occhiate di fuoco inequivocabili, e premure che tutto avevano tranne che di “filiale”… 
A un certo punto, mentre lei si teneva larga quella veste che sembrava fatta apposta per ricercare ciò che nascondeva al suo interno, lui prese a risalire con le mani lungo le sue gambe, sempre più su, fino ad arrivare a contatto con la stoffa delle mutandine. 
Erano in mezzo a tutta quella gente, ma a Michael e ad Amanda sembrò non interessare, tutto era perfetto per i loro "affari" privati. 
Il padre, iniziò ad sfiorarle prudentemente la fica da sopra il tessuto, cogliendone il calore, e fu allora che i due amanti incestuosi e clandestini si "incendiarono", non resistettero più e – discretamente – guadagnarono la toilette. 
Michael chiuse la porta bloccandola dall’interno, di modo che nessuno potesse disturbarli, e solo allora si “avvitarono” in un abbraccio interminabile, mentre la donna – vinta l’emozione – confessò al genitore: 
- "Papà, non so cosa mi sta succedendo... Mi sento in difficoltà a dirtelo, anche se tra di noi c'è sempre stata grande franchezza... È come se... Io non vedo più in te mio padre, ma un uomo dal quale pretendere di più... Lo so, mio marito... Ma non è la stessa cosa... Tu mi conosci da sempre, e ora anche intimamente, ma...".
L’uomo, la guardò teneramente mentre ascoltava quell'evidente disagio della figlia, e volendo toglierla d'impaccio la interruppe: 
- "Oh, cara la mia bambina, come sei cresciuta! Da ragazzina a donna, e ora femmina... Non credere che questo stato di cose non preoccupi anche me, lo so, lo percepisco che non é normale, che stiamo facendo un'altra pazzia... Ma è come se ci fosse una calamita che ci attira l'uno verso l'altra... Non possiamo farci niente... Non possiamo opporci... Sarebbe tutto inutile... Certo, la morale  ci giudicherà, e duramente, ma noi siamo noi... Ci viene data una seconda occasione, e non dobbiamo sprecarla...". 
Allora lei, esalando un profondo sospiro, concluse: 
- "Già... Ma siamo sicuri di quello che vogliamo veramente? Da una parte vorrei che tu mi prenda, ma mi sento anche così imbarazzata! Un conto è un pompino, ma il resto... Scusami, forse ho esagerato, è tutta colpa mia... Facciamo preso, e torniamo di là prima che si accorgano della nostra assenza...". 
Michael allargò le braccia sconsolato... Non era abituato a vedere sua figlia così indecisa, ma comunque si convinse che quella era la cosa migliore. Se non che,  bastarono quei pochi istanti perché Amanda tornasse nuovamente sui suoi passi, e perentoria tagliò corto: 
- "Eh no, accidenti! Ora siamo qui... Non si può buttare via tutto... Facciamo una bella cosa...". 
Non gli disse esattamente cosa avesse in mente, ma si abbassò la cerniera del vestitino, rimanendo sull’addome con solo il reggiseno che riusciva appena ad accogliere le sue tette massicce. Poi, lo sganciò e se lo tolse gettandolo a terra, mentre suo padre rimaneva letteralmente incantato ad osservare quelle mammelle così gonfie... 
Erano una favola, con areole grandi e capezzoli nella norma, ma già perfettamente turgidi per l’eccitazione! 
Amanda, allora, gli prese le mani per avvicinarlo a sè, gli fece chinare la testa sul suo seno, e con un sorriso lo invitò ad accomodarsi a quella mensa, molto migliore di quella che avevano lasciato là fuori: 
- "Mi piacerebbe molto che le leccassi...". 
Il genitore chiuse le labbra sui suoi capezzoli, prima l'uno e poi l'altro, li morse come se dovesse mangiarseli, e infine la sentì gemere, quasi in un lieve lamento. 
Iniziò a leccare avidamente quelle meravigliose protuberanze e a infastidire garbatamente ogni cosa... 
Alla donna venne subito la pelle d’oca, con il corpo attraversato da dei brividi penetranti: non avrebbe mai immaginato che suo padre era un amante così bravo e attento!


Quel “trattamento”, stava portando Amanda sull’abisso del piacere quando si ricordò improvvisamente della "promessa" appena fatta... 
Gli sollevò il viso piantandogli un dito sotto il mento, e gli disse: 
- "Papà, io mantengo sempre la parola...". 


Si inginocchiò davanti a lui, e in un sol gesto – dopo avergli aperto un pò sul fondo la camicia – quasi gli strappò di dosso pantaloni e slip. 
Immediatamente, il cazzo di Michael sgusciò fuori vigoroso, e la donna gli strinse delicatamente – uno con ogni mano – i testicoli. 
In breve tempo, tutto era pronto... L'uomo si sedette sul lavabo, e Amanda gli si accostò con il petto che sembrava dovesse esplodere da un momento all'altro.
Le dita grasse di Michael ripresero a tormentare con forza quelle tette (forse dimenticando che non erano del tutto “naturali”), e allora – per farlo calmare –Amanda dovette strepitare: 
- "Ehi, fai piano... Vuoi farle scoppiare?". 
Intanto, i capezzoli erano diventati grandi come dei boccioli di rosa, e la femmina decise che era giunto il momento di creare per quel randello che gli piaceva così follemente un’alcova degna, calda e accogliente, nella quale potesse godere senza riguardo. 
Cominciò a "scoparlo" ondeggiando con il busto su e giù, e non appena la cappella le arrivò a portata di bocca gli diede una botta di lingua, decisa come una frustata.
Sentire quel cazzo che era diventato così superbo grazie a lei, la riempì di orgoglio, felice di sapere che Michael stava godendo grazie alla sua “bravura”… 
Progressivamente, aumentò il ritmo… Le tette si stavano arrossando a causa dello sfregamento sull’asta di Michael e le provocarono un certo malessere, ma lei sapeva che di lì a poco avrebbero ricevuto la "cura" di cui avevano bisogno. 
E infatti, suo padre era lì lì per “detonare”, il pisello palpitava, e lui aggiunse le sue mani a quelle della figlia, per stringere ancor di più quelle meraviglie in una morbida trappola. 
Fu una questione di pochi altri attimi, e Amanda ottenne ciò che si era prefissata: lo sentì venire, e il suo seme le imbrattò il seno e le labbra. 
Anche lei ansimava, ma ebbe ancora il fiato per chiedere a Michael: 
- "Sei contento? Sai bene che per te farei qualunque cosa...". 


Nella toilette, i gemiti dei due furono così forti che solo grazie agli schiamazzi gioiosi della festa in sala vennero coperti, e nessuno si accorse di nulla...


5. Inaugurazione con botto.


E finalmente, giunse il giorno dell'inaugurazione della "nuova" casa... Erano tutti presenti: Amanda, che fece splendidamente gli onori di casa, suo marito con i due figli, e Michael, il nonno e loro "benefattore". 
Naturalmente, furono invitati anche gli amici più stretti della famiglia, e i clienti più in vista della donna, che trovarono tutto magnifico e ogni cosa al posto giusto. 


Finita la festa, i ragazzi seguirono i loro amici, il coniuge – adducendo la scusa di avere impegni non più derogabili, poiché non vedeva di buon occhio il suocero tanto facoltoso e famoso – lasciò con la sua auto la moglie, e nella villetta rimasero soltanto Amanda e suo padre. 
I due, si ritrovarono ancora una volta faccia a faccia, e lei – dopo quella parentesi di tranquilla spensieratezza – tornò ad essere preda di quell'imbarazzo per ciò che il genitore aveva fatto per lei... 
Gli ripetè, per l'ennesima volta: 
- "Papà, non ti ringrazierò mai abbastanza...". 
E lui, schernendosi con un leggero fastidio: 
- "Beh, io credo di si... Mi hai fatto tornare indietro di almeno vent'anni... Su, mi vuoi far vedere per bene come ho investito i miei soldi?". 
Di stanza in stanza, ispezionarono ogni angolo, anche il più recondito, finché giunsero inesorabilmente a "visitare" la camera da letto. 


Nella "sacralità" di quel luogo, Amanda riandò con nostalgia a quanto era successo tra loro due alla festa di laurea di Louis, si allontanò di qualche passo dal genitore e si diresse verso il finestrone che rischiarava la stanza, dando le spalle a Michael... 
Era emozionata, e si sentiva nell'aria che voleva dire qualcosa ma che non riusciva a trovare le parole giuste... 
Poi tornò sui suoi passi e si mosse verso il letto, e quando arrivò al bordo posò con leggerezza le mani sul materasso fino a percorrerlo da una parte all'altra. 
Quel giorno, la donna indossava un abito non particolarmente sensuale, chiuso "a portafoglio": forse aveva sognato sin dal mattino di regalare a suo padre un'altra emozionante sorpresa, e così – tirando i laccetti della cintura – si aprì  la veste... 
Grande fu la sorpresa dell’uomo quando Amanda si voltò verso di lui... Voleva dire qualcosa, ma le parole gli morirono in bocca dallo stupore: la figlia, infatti, indossava solamente un paio di autoreggenti nere. 
Anche se inizialmente si sentì cogliere dall'imbarazzo e dalla confusione che lo aveva preso solamente qualche giorno prima – quando aveva visto le tette prima e la fica poi di quella femmina adulta – non riuscì comunque a distogliere lo sguardo dal suo corpo.
Per la prima volta, Amanda gli si "presentava" in un nudo praticamente integrale, e lui poteva ammirarne le bellissime cosce e le gambe ben tornite, i fianchi generosamente ampi, una pancia appena più pronunciata del normale, e un culo "sostanzioso" quanto basta... 
Con studiata malizia, gli diede di nuovo le spalle e salì sul letto mettendosi a pecorina, mostrando da dietro uno spettacolo mozzafiato. 
Si distese supina in tutta la sua generosa avvenenza, e guardandolo gli bisbigliò: 
- "Non ti preoccupare… Sarà il nostro piccolo segreto... Dopo che mi hai dato la vita, voglio che tu mi dia la passione...". 
Michael le fece di sì con la testa, e iniziò a togliersi la giacca e poi la camicia, mostrando un petto ampio e con un tatuaggio sul lato sinistro che raffigurava il suo viso. 
Amanda rimase stupefatta, non si aspettava un simile “omaggio”, e allora lui salì sul letto al suo fianco, le si avvicinò e le spiegò tutto: 
- "Dopo tua madre, sei stata l'unica donna che mi ha preso il cuore...". 


Di nuovo, si sentì eccitata per "colpa" di suo padre, le cui dita le parvero più leggere del solito mentre le sfiorarono i capezzoli già dritti... 
Sicuro di sé, Michael andò quindi alla ricerca della sua carne più delicata allargandole le gambe, e quando la trovò la penetrazione con due dita le bloccò il respiro. 
Con la faccia a pochi centimetri dal suo sesso, lui – tremante di piacere – le sussurrò: 
- “Sei così bagnata… Bene, sarà solo e puro divertimento...”. 
E riprese a muovere le dita dentro di lei, sempre più velocemente. 
Poi, risalì verso il clitoride, e lo trovò eccitato tra il folto pelo; cominciò a leccarlo, e Amanda gemette per la prima volta... 
Michael, nonostante l'età, sapeva bene come e cosa fare: si spogliò anch'esso, e finalmente la donna vide colui che l'aveva generata completamente nudo, tale e quale a lei.
Poi, la afferrò per i fianchi e con un solo colpo le entrò nel grembo di donna e di madre... 
Entrambi, volevano solo godere e far godere l’altro. Le bordate del padre si fecero sempre più frequenti, il ritmo aumentò, e dopo un pò vennero entrambi violentemente – lui con una sborrata abbondante –, soffocando appena un grido di piacere...


Michael era distrutto, ma ne lui voleva finire così, ne lei era disposta ad accontentarsi. 
Tanto che, mentre l'uomo si rotolò pancia in su, Amanda non perse tempo, e senza dire nulla si piazzò in ginocchio davanti a lui, prendendosi il cazzo in bocca e iniziando ad assaporarne la cappella... 
Le sue labbra e la sua lingua fecero egregiamente il loro dovere, e il membro di Michael ritornò rinvigorito in poco tempo. 
Gli montò sul ventre e gli disse: 
- “Dai, papi, goditela tutta, è tutta tua...”. 
Il genitore la sentì scendere a smorzacandela sul suo glande duro come una roccia, e quando finì per toccare dentro l'utero e fuori le palle di lui, lo guardò e soddisfatta esclamò: 
- “Aaah, siii... Quanto tempo che mio marito non mi apriva la fica in questo modo...”. 
Intanto, continuava a saltargli sopra come una indemoniata, noncurante del dolore che quel movimento sublime provocava a tutti e due, finché Michael –  con il terrore negli occhi – non le intimò: 
- "Levati, ti prego... Sto per venire... Tu sei ancora fertile, non ti basta quello che stiamo facendo? Ci manca solo un piccolo bastardo...". 
Ma la donna andò avanti imperterrita ancora per un pò, voleva che quel momento durasse il più a lungo possibile, e solo quando i primi schizzi sopraggiunsero si sfilò da suo padre...
Il quale, d’istinto, le diede uno schiaffo, ma subito dopo se ne pentì, e la abbracciò ringraziandola per avergli fatto provare l'ebbrezza del rischio: 
- "Siamo due pazzi, figlia mia, ma la nostra è una pazzia che nessun altro può darci!". 


Il tempo passava, e il pericolo di essere sorpresi dal resto della famiglia che stava per rientrare era altissimo. 
Amanda sembrava una ossessa, una "macchina da sesso" inesauribile, sempre pronta a nuove emozioni... 
Con il fiato corto, mentre cercavano di riprendersi, fianco a fianco su quel letto ormai intriso di sudore, sperma e umori di donna, fece a suo padre l'ultima richiesta: 
- "Sai, stavo pensando una cosa... Mi piacerebbe provare dietro... Si, insomma... Hai capito... Tu l'hai mai fatto, con mamma?". 
Michael certo che aveva capito, ma si sentì così tanto in imbarazzo come mai si era sentito in vita sua... Anche lui non aveva mai provato il sesso anale, ed era davvero tentato, ma "rompere il culo" a sua figlia, non era troppo? 
Nel frattempo, Amanda si era già messa a pecorina, e aspettava... Ma visto che il genitore non si decideva, si voltò e prese a urlare disperata: 
- "Allora, ti decidi? Non voglio morire vergine di culo, e quell'incapace di tuo genero non lo vuole fare...". 
Sarebbe stata un'altra "prima volta" per quei due, e dunque Michael si decise:
- "Sei una figlia generosa... E sia!". 
Il "problema", però, erano le dimensioni non proprio trascurabili di lui, che oltre ad avere un attrezzo discretamente lungo era pure abbastanza spesso...
Perciò, aggiunse, come a tranquillizzarla: 
- "Non ti preoccupare, farò piano...". 
Cominciò a baciarla stando alle sue spalle, prima sul collo e poi con la lingua che saettava nella bocca di Amanda. 
Le sue mani si avvicinavano sempre di più al fondoschiena di quella femmina in calore, spingendosi fin sulla vulva che iniziava a bagnarsi.
A un certo punto, lo sentì piegarsi con la faccia dietro di lei, e subito dopo sentì la sua lingua iniziare a darsi da fare attorno al buchino stretto. 
Per Amanda erano tutte sensazioni nuove, e cercò di assaporare intensamente ogni istante, e dentro di sé si domandò dove lui avesse potuto imparare quelle "tecniche" se non aveva mai inculato nessuna femmina. 
Sentì un senso di gelido prodotto dal lubrificante che Michael gli stava spargendo sul rosone dello sfintere, una sensazione fastidiosa che poi però divenne uno stimolo all’eccitazione che si fece strada nel suo basso ventre. 
Tempo qualche altro minuto, e Amanda sentì un dito farsi largo dentro il suo retto, come un senso di riempimento assoluto, e poi muoversi – lento e regolare –  all’interno del suo corpo...
Improvvisamente, al dito che era già presente si aggiunse anche il medio, e con quello Michael le allargò il budello che di li a poco avrebbe alloggiato il suo uccello.
E difatti, il momento favorevole giunse presto: Amanda sentì le dita di suo padre uscire con lentezza dalle sue viscere, e – a distanza di pochi attimi – la punta del suo cazzo sistemarsi al centro dello sfintere. 
Attendeva – con il cuore che le pulsava forte dall’emozione della sua prima inculata – l’ingresso di quell’oggetto che sino ad allora le aveva dato piacere davanti, quando nelle orecchie le risuonò ancora la domanda: 
- “Sei proprio sicura?”.
Era l’estrema verifica di Michael, il quale non voleva farle male, e alla donna piacque la tenerezza che esibì nei suoi confronti in quel momento così cruciale.
Ma Amanda non desiderava altro che offrirsi a lui, come una “vittima sacrificale”… 
Gli disse, al colmo dell’eccitazione: 
- “Si… Ti voglio, voglio essere tua… Entra dentro di me, nel più profondo che puoi…”.
Il genitore, esitò un poco dall’emozione per quel gesto così inconsueto che stava per compiere, mentre Amanda provò una lieve fitta quando la cappella – centimetro dopo centimetro – si incuneava come un ariete dentro di lei.
Giunto in fondo, il maschio si fermo brevemente, per poi iniziare a pomparla come se stesse nella fica, provocandole un senso di appagamento indescrivibile a parole.
Amanda capì che un orgasmo irruento la stava per prendere, e capì che anche il “suo uomo” stava per raggiungere il Paradiso; infatti, non fece in tempo a percepire quelle sensazioni che uno schizzo potente si abbattè rovente nel suo intestino, mentre a lei si liberò una forte scarica di adrenalina.
Fu un orgasmo molto particolare, e diverso da quelle che aveva provato, vaginalmente, fino ad allora…
Alla fine, Michael uscì da lei, ed entrambi rimasero – svuotati di ogni energia – a lungo bocconi sul letto… 
Quando si ripresero, la donna si girò verso suo padre e gli sussurrò: 
- “Grazie”. 
Un “grazie” che veniva dal profondo del cuore, un grazie per essere diventato il suo vero “uomo”, ma soprattutto un grazie per averla fatta godere come non godeva da tempo…


6. Maledetta videosorveglianza. 


Quella che si era appena conclusa era stata veramente la "summa" di tutti gli amplessi che padre e figlia avevano consumato in quel periodo... 
Ma quel pomeriggio, i due erano così presi dal darsi piacere che dimenticarono di spegnere le telecamere della videosorveglianza che Michael aveva fatto installare per dare maggior sicurezza alla famiglia. 
Cosicché, tutte le loro scabrose evoluzioni amorose erano rimaste fissate nel lungo video, e quando Louis – come faceva sempre quando tornava a casa – andò a controllare il filmato immaginando di trovare le solite cose di poca importanza, venne a conoscenza del morboso rapporto che si era instaurato tra sua madre e quel nonno che per lui era stato fino ad allora un modello di integrità morale... 


Ebbene, osservando quelle immagini, il giovane rimase letteralmente di stucco, pietrificato... Da quanto tempo andava avanti? Aveva sempre pensato a sua madre come a una gran lavoratrice, attaccata amorevolmente a suo padre, che seppur lontano per lunghi periodi non gli faceva mai mancare nulla, e che soprattutto non aveva mai dato adito di alcun tradimento. 
Oltretutto, aveva visto la donna lasciarsi andare fino a chiedere lei stessa di essere sodomizzata, e quando i due ebbero terminato di spassarsela il suo meraviglioso "lato b" risultava oscenamente dilatato come una caverna. 
Ma in quel momento di tale sgomento non fece e non disse nulla, conservando però il nastro per l'occasione più opportuna... 


Louis sapeva anche che la madre avrebbe fatto di tutto per proteggere la sua famiglia, anche da loro stessi se ciò fosse stato necessario. A qualunque costo, anche sacrificando la sua persona. E certamente questo sarebbe accaduto se lo "scandalo" fosse venuto a galla...
Così, un giorno che in casa erano solo lui e la donna, tranquillamente seduti sul divano del salone, Louis tirò fuori dalla tasca quel CD, lo gettò sul tavolo e le disse: 
- "Credo che questa sia roba tua...". 
In quelle parole, si avvertì un certo disprezzo, che non ci si sarebbe aspettati da un figlio nei confronti di una madre. 
Al che, Amanda – che ormai aveva quasi dimenticato la "pazzia" ed era ritornata per sempre nelle braccia di suo marito – lo guardò sconcertata e balbettò: 
- "Che cos'è?". 
E Louis: 
- "Guarda! Anzi, guardiamolo insieme!". 
Accese la TV a 32" e inserì il CD. Le immagini cominciarono a scorrere, e si vedevano lei e Michael nel più completo campionario del kamasutra. Il figlio Fermò l'immagine nel momento in cui suo nonno introduceva il pene nell’ano della femmina, e la guardò fisso e severo negli occhi... 
Amanda per poco non ebbe un infarto, e abbozzò un'autodifesa alquanto improbabile: 
- "Posso spiegarti tutto...". 
Ma lui, spietato, replicò: 
- "Mamma, che vuoi spiegare?, è tutto così chiaro!". 
Provò allora ad attaccare, e gli urlò contro: 
- "Sono tua madre, e questi sono fatti miei!". 
Ma Louis non si lasciò intimorire: 
- "Veramente, sono anche fatti di mio padre, queste sono corna... Pensa se andassi da lui con questa registrazione cosa succederebbe... Tempo un fiato e ti ritroveresti con un divorzio sulle spalle... Per non parlare dei tuoi clienti: Amanda la escort di lusso! Ahahah...". 
La donna, a quelle minacce, scoppiò in lacrime, non sapeva cosa fare, e da spavalda che era si fece implorante: 
- "Ti prego, Louis, cerca di essere comprensivo, è stato un colpo di testa, rovineresti non solo me ma anche tuo nonno... La sua reputazione costruita in decenni di lavoro onesto... Ti prometto che non succederà più… Insomma, cosa vuoi?". 
Ma il ragazzo taceva sdegnato...


Così, Amanda, impaurita dalle minacce ma anche eccitata, andò fuori di sè e cominciò ad essere "carina" anche con lui, ma senza andare oltre certi limiti, e sperando di "comprare" in tal modo il suo silenzio. 
Non voleva ripetere l'errore fatto con suo padre, e provò a parlargli più volte, a spiegargli che era sua madre, ma tutto fu inutile... anzi. 
Louis era sempre più taciturno, e lei arrivò a temere di perderne il controllo, e che diventasse una mina vagante pronta ad esplodere da un momento all'altro.
Percui, decise di rompere gli indugi, e un giorno lo affrontò determinata.
Creò l'occasione giusta, e gli propose di fare una passeggiata al parco vicino casa. Ad un certo punto, si sedettero su una panchina, e lì la madre posò sbadatamente una mano sulla coscia del figlio. Poi, lentamente, risalì verso l'inguine e cominciò a tastargli in superficie la patta.
Fu allora che Louis si ritrasse come punto dalla tarantola, e guardando sorpreso la donna gli disse: 
- "Ma che fai?". 
E lei, con una gran dose di faccia tosta che non credeva nemmeno di avere, rispose semplicemente: 
- "Nulla... Perché, cosa faccio?". 
Rimasero in silenzio, ma senza togliersi lo sguardo di dosso, e piano piano sulle loro labbra spuntò un leggero sorriso ammiccante. 
Amanda, accolse quell'espressione facciale come una sorta di via libera, ma avvertì dentro di sé una specie di "catena" che la tratteneva dal proseguire. 
Si disse che non aveva il diritto di giocare anche con suo figlio: e se invece di tacitarlo, lo spingeva ulteriormente ad aprire gli occhi a suo padre? Si sentì davvero combattuta, quasi vergognandosi di pensare solo che così poteva salvare se stessa e la famiglia... E se era solo un pretesto che si era costruita nella sua testa?? 
C'era, comunque, una molla che la spingeva ad agire, e fu quella che prevalse...
Con il pollice e l'indice di quella mano che era già appoggiata sul ventre di Louis svincolò in un attimo il bottone dei pantaloni, fece scendere la cerniera, e aiutandosi con l'altra mano si fece strada sotto i boxer liberando il pisello di suo figlio. 
Si guardò intorno, seguita dagli occhi terrorizzati di lui, per vedere se qualcuno li stesse osservando, e visto che era tutto tranquillo abbassò la testa per raggiungere il suo "oggetto del desiderio", mentre il ragazzo reclinò il capo all'indietro preparandosi a godere della sua genitrice. 
Nonostante fosse ancora mezzo "addormentato", quel cazzo presentava già una consistenza notevole ("ereditata" da suo nonno), e i suoi 25 centimetri non mancarono di fluttuare tra le mani di Amanda. 
La quale, appoggiate le sue labbra sull'increspatura del prepuzio, prese a scendere verso il basso, esercitando una certa pressione su di esso per non farselo sfuggire e scappucciare completamente il glande. 
Finalmente, il "mostro" si era destato, e lei si ritrovò piantato in gola un palo che quasi la soffocava... Ironica, lo cacciò fuori e disse al legittimo proprietario: 
- "Però... In famiglia siete tutti ben attrezzati per far divertire una donna... A parte tuo padre!". 
Quest'ultima frase gli sfuggì senza volerlo, e temendo di rovinare tutto completò: 
- "Scusa, non volevo...". 
Per farsi perdonare quell'uscita infelice, riprese dunque il suo lavoretto con zelo, e anzi con maggior energia, facendo su e giù fino allo stremo. 
Quando poi si accorse che Louis stava per venire, rialzò la testa sollevandosi dal "fiero pasto". 
Ma il ragazzo, deluso perché aveva capito le intenzioni di sua madre, la oltraggiò con un urlo che parve più un ringhio: 
- "Beh?, finisce così? Non credo che al nonno non l'hai ingoiato!". 
La donna non battè ciglio, e riprese ancora una volta da dove si era interrotta; cominciò a pompare senza più interrompersi, finché lui – rantolando – non venne.
Era giovane, e la produzione di seme fu ricca e abbondante, e Amanda – con il viso tutto impastato – fu lesta a gustarsela fino all'ultima goccia... 
Madre e figlio si guardarono intorno per l'ennesima volta: non c'era anima viva, e Louis scoppiò in una fragorosa risata: 
- "Certo che se ti vedesse mio padre, così conciata... È meglio che ti pulisci per bene prima che torniamo a casa!". 
Sembrava che quel clima teso a causa del "tradimento" si stesse rasserenando, e quindi Amanda provò ad azzardare: 
- "Allora, lo tieni il segreto?". 
E il ragazzo le promise che non avrebbe fatto parola con suo padre di quanto accaduto. 
D'altronde, era molto legato al nonno, e sapere che ora avevano in comune anche la condivisione della bocca di sua madre lo rese orgoglioso... 


Un altro giorno, come ormai gli accadeva sempre più spesso, madre e figlio erano in casa da soli a sbrigare le rispettive faccende. 
Improvvisamente, il ragazzo aprì la porta del bagno e si trovò davanti Amanda a seno nudo. Confuso e imbambolato nel vedere dondolare leggermente quelle tette, si affrettò a scusarsi, ma non poté fare a meno di ammirare come potessero stare su che era una bellezza. 
Gli uscì spontaneo: 
- "Mamma che poppe!". 
La donna, dopo un primo momento di imbarazzo – ancora non si era mai mostrata così a suo figlio – prese la cosa come un complimento, e ricambiò l'apprezzamento: 
- "Grazie... Sono contenta che ti piacciono... Allora, vuol dire che è stato un buon investimento... Adesso, però, vai e fammi vestire...". 
Ma Louis si sentì ormai libero di fare e dire qualunque cosa, e perso nei suoi pensieri la mise a tacere con  severità: 
- "Aspetta, aspetta... Qui non c'è nessuna fretta... E, a pensarci bene, il pompino dell'altra volta ai giardini non mi pare che possa bastare a farmi chiudere la bocca con mio padre...". 
Ad Amanda tornarono a cadere le braccia: non sapeva davvero più cosa poter offrirgli e fino a che punto lui si sarebbe spinto con quel ricatto. Ma non si considerò vinta, e decise di giocarsi un’altra carta del suo repertorio, senza remore, tanto non aveva più nulla da perdere... 
Gli disse: 
- "E va bene... Forse hai ragione tu, ma stavolta è davvero l'ultima...". 
Si avvicinò a quel porco che altro non era, lo denudò dalla cintola in giù, e si sedette sul water. 
Poi, afferrò le sue gemelle e con esse strinse in un abbraccio "mortale" il membro del giovane che si stava facendo sempre più duro... 
Prese a muoversi con maestria, poiché non era la prima volta che faceva una spagnola, ma a un certo punto fu Louis a voler prendere l'iniziativa: allontanò le mani della genitrice, e posò le sue sulle mammelle, tastandole e palpeggiandole come se non vi fosse un domani. 
In realtà, voleva saggiarne la consistenza, oltre che guidare lui quel "gioco" che non aveva mai fatto... 
E quando reputò il momento opportuno, accelerò le mosse, fino a sborrare su sua madre per la seconda volta; la quale si leccò tutto, passando e ripassando sui capezzoli che ormai si erano fatti incredibilmente tosti.


Sfinito, si ritirò nella sua stanza, e Amanda restò lì pensierosa a domandarsi se tutto ciò aveva sortito l’effetto sperato…


7. Epilogo.


Da qualche giorno Amanda si sentiva strana, aveva la percezione che stesse sprofondando davvero in basso e che difficilmente sarebbe riuscita a ridare alla sua vita sentimentale e sessuale una connotazione di normalità. 
Aveva un forte mal di testa e la febbre, e così ne approfittò per restarsene a letto sperando di poter trovare un pò di calma, ma i pensieri tornarono inevitabilmente a quel pomeriggio con Louis... Provò a scacciarli, ma non ci fu nulla da fare; era come se stesse vivendo una situazione di bonaccia prima di una nuova tempesta... 
E infatti, ecco che sentì bussare alla porta: era suo figlio! 
Rispose, e subito il ragazzo si materializzò dinanzi a se… Avanzò verso il talamo, lasciando dietro di sé la porta appena accostata... 


Amanda non aveva voglia di vedere nessuno, né di iniziare una nuova discussione, e così attese che fosse lui a fare il primo passo. Lo guardò con un'aria inespressiva, come se quell'individuo non fosse nulla per lei... 
Il sapore acidulo della sua cappella era sempre presente alle sue papille gustative, e per scacciarlo ebbe a dire: 
- "Vuoi qualcosa?". 
Louis rimase un attimo a disagio, ma si vedeva che era lì per domandare qualcosa, ma che adesso aveva perso tutta la sua sicurezza... 
Rispose: 
- "Non so, forse non è il momento giusto, vedo che non stai bene...". 
E lei: 
- "Ma no, dai, dimmi pure... Forse così mi passa tutto... E poi sono tua madre…". 
Allora il giovane si sedette su una sedia che era accanto al letto, e cominciò tranquillamente a spiegare a sua madre che anche lui non era riuscito a dimenticare ciò che era avvenuto dal giorno del ritrovamento di quel video. Che non riusciva a togliersi dalla testa le sue tette, la durezza dei capezzoli, e la morbidezza della sua pelle che strusciava su di lui... 
Amanda lo ascoltava, e sembrava non voler reagire, ma dentro di lei tutto si stava rimettendo in movimento. 
Con voce fioca, lo interruppe e replicò: 
- "Figlio mio, perdonami... Ho sbagliato un'altra volta, anche con te... Se non fossi mio figlio ti avrei già dato tutta me stessa, e poi tuo padre...". 
Ma il ragazzo che aveva dimenticato il motivo che li aveva portati a questo punto, tagliò corto: 
- "Lascia perdere mio padre, a lui non avrei detto comunque nulla... Ma sapere che ti sei concessa a mio nonno... Capisci, mamma? Per me non è una cosa facile da accettare… Io ti voglio, così come lui ti ha avuta...". 
La donna si sentì morire, quasi... Sapeva bene cosa il ragazzo intendesse, cosa le stava chiedendo, ma sapeva anche che se si fosse concessa carnalmente lo avrebbe segnato per tutta la vita... 
D'altronde, madre e figlio erano sempre stati complici fin da quando lui era fanciullo, e alla fine la donna non trovò la forza di negarsi a quell'estremo gesto d'unione profonda. 
Allungò una mano verso di lui, e gli disse: 
- "Vieni... Prendiamoci ciò che ancora manca al nostro legame!". 
Nonostante quella fosse stata una sua precisa istanza, Louis rimase in silenzio per un pò... Non sapeva proprio che fare o che dire... In quei brevi attimi, le parole della sua genitrice non le sembrava potessero essere vere, pensò quasi a una sua illusione, o a una burla... 
Ma le successive, chiarirono tutto: 
-"È arrivato il momento, per noi due, di far fare un salto di qualità al nostro amore… Per te, sarò femmina oltre che madre", gli disse senza dargli possibilità di protesta alcuna. 


Gettò via la coperta e gli fece cenno di venire sul suo giaciglio; poi – una volta coricato – gli salì sopra, e con infinito garbo lo baciò. 
Per un bel pò di tempo stettero così, senza far altro che attorcigliare le loro lingue l'una con l'altra; e intanto l’erezione del ragazzo iniziò a farsi sentire sul ventre della madre… 
Amanda, lo voleva tremendamente, e con una mano si sbottonò la camicetta del pigiama, rimanendo solamente in reggiseno. 
Lo guardò, e con fare istrionico abbassò una coppa e gli offrì il capezzolo che – man mano che la lingua di lui lo solleticava – si inturgidiva sempre di più, strappandole dei lunghi e profondi sospiri. 


Quel giorno era molto caldo, e Louis aveva indossato solamente una tuta da ginnastica senza null’altro sotto, in modo da evidenziare magnificamente il suo “equipaggiamento”. La madre, allora, si alzò in piedi e lo spogliò, si abbassò anch'essa i pantaloni, e rimase con sotto il suo candido perizoma. Infine, si slacciò il reggiseno, liberando definitivamente entrambe le mammelle, e lo lasciò cadere in terra... 
Poi, rimontò su letto coniugale che stava dissacrando, e si stese accanto a lui. 
Prese ad accarezzarlo in ogni dove, come se volesse riconoscerlo, e sincerarsi che fosse proprio suo figlio. 
Gli disse, in un sussurro: 
- "Dio che splendore, che gran maschio che ho sempre avuto… non ti ricordavo così bello, sensuale e dotato...". 
E mentre lo accarezzava, l’erezione crebbe ancora... 
Il pisello, rigido, si muoveva a scatti, “rimbalzando” incontrollato sull'addome del maschio, e Amanda lo afferrò stretto al volo, fissò il giovane, e con voce tremante – come se stesse parlando a se stessa – gli ricordò: 
- “Lo sai che non dovremmo giocare tra di noi... lo chiamano incesto, dicono che è vietato…”. 
Ma Louis cercò di scongiurare una clamorosa marcia indietro, e rispose: 
- “Mamma… non è più il momento di porsi certi problemi… Io ti voglio, tu mi vuoi… E’ questo che conta!”. 
Amanda ne era convinta come e più di lui, ma voleva sentirglielo dire... Gli sorrise, accarezzandogli il viso, e tornò a baciarlo, mentre la sua mano faceva su e giù con forza sul suo attrezzo…
Poi, come rinsavendo, e con un velo di tristezza che le spense il sorriso, balbettò impaurita: 
- “Figliolo, non immagini quanto io vorrei andare fino in fondo, ma non è proprio possibile… ”. 
E lui: 
- "Ma come?? Voglio farlo con te… Solo con te! Voglio darti la prova inconfutabile del mio amore...”. 
Allora Amanda dovette spiegargli tutto, per filo e per segno, senza nascondergli nulla: 
- “Non possiamo farlo… Cerca di capire, è troppo rischioso… Io non prendo la pillola, e purtroppo non sono ancora in menopausa… ”.
Il giovane sembrò molto abbattuto da quest'altro, improvviso "dietrofront", e lei non se la sentì di deluderlo: 
- "Accidenti! Tu hai il diritto, alla tua età, di essere incosciente, ma io dovrei essere responsabile... Ma non ci riesco!". 
Lo baciò… un bacio tenero, quasi impercettibile, ma che ai due "amanti" trasmise una voglia ancora più grande di donarsi reciprocamente. 
Perciò, Amanda concluse: 
- "Beh, ho troppa voglia per rinunciare... Dammelo!".


Si riprese con tutte e due le mani il cazzo di Louis e ricominciò a farlo crescere, e ben presto il suo “balocco” preferito tornò a rizzarsi al punto giusto. 
Si guardarono... e il figlio aiutò la mamma a liberarsi del perizoma, l’ultimo indumento che le era rimasto addosso…
Per la prima volta, il ragazzo si trovò faccia a faccia con la fica della sua genitrice, affascinato in tutto il suo incanto...
L’aria fu permeata dalla fragranza, intensa, dei suoi umori che già stillavano in mezzo alle cosce di lei, e guardando bene Louis potè “innamorarsi” perdutamente – sotto una pancia leggermente prominente e adornata di un elegante piercing all’ombelico – di una vagina liscia, abbronzata e perfettamente rasata.
Amanda si abbandonò a lui a gambe larghe, e il giovane vi si posizionò nel mezzo, per poter scrutare meglio due labbra umide e vogliose, con meravigliose increspature, che si aprivano come una finestra sul baratro del piacere… 
Si domandò come quei pochi centimetri di mucosa rosea potessero sviluppare una così dirompente ebbrezza, e curioso le chiese:
- “Ti sei depilata per me, o la porti sempre cosi, bella in vista?”.
Amanda arrossì, non si aspettava una simile osservazione, e nessuno prima glielo aveva domandato… Ma al suo figliolo tutto era permesso, così gli rispose:
- “La depilo sempre, è più sensibile, e al passaggio della lingua si provano sensazioni inspiegabili a parole… Ti piace?”.
- “Certo che mi piace… Non ne ho vista mai una più bella ed elegante… E poi è tua! E’ da lì che sono uscito, mamma, e lì sto per rientrare…”, ribadì l’uomo, che poi riprese a “studiarla” come avrebbe potuto fare un ginecologo, e parlando con una esaltazione crescente continuò:
- “Dio che clitoride, è fantastico”, disse mentre lo osservava giocherellandoci  con le dita, e muovendolo su e giù.
Poi, notò il cappuccetto “trafitto” da un delicato piercing:
- "Immagino ti regala degli orgasmi indimenticabili… Speriamo che sia così anche con me...", riprese sorridendole…
Intanto le dita del ragazzo avevano mollato la presa su quel “divin bottoncino” e passarono lungo lo spazio tra le piccole e le grandi labbra. Amanda lo sentì separarle – forse un pò grossolanamente – con tutte e due le mani, e tirare le piccole labbra per separarle in modo quasi esagerato.
Si stava eccitando la donna, e gli sorrise dicendo:
- “Ecco il mio piccolo maniaco!”.  
A quelle parole, Louis si sentì invogliato, ed entrò con un dito dentro la grotta vaginale, mentre il pollice affondò nel retto. 
Amanda aveva uno sguardo profondamente lascivo, e ansimò: 
- "Non ti credevo così porco, ma dovevo immaginarlo: degno nipote di tuo nonno! Mi piaci, non smettere...". 
Per tutta risposta, il ragazzo le rispose – ancora una volta – pungente: 
- "E non hai ancora sentito niente... Adesso, cominciamo a fare sul serio!". 


Si allungò verso il comodino, dove entrando aveva posato un piccolo pacchetto, e prese qualcosa che la femmina – che già stava guaendo dal piacere – non potè individuare sul momento. 
Ma quando ebbe la percezione di un corpo estraneo e gelido che si era poggiato sul monte di venere e che poi le scorse fino a in mezzo alle labbra, si irrigidì all'istante.
Pochi istanti ancora, e quell'oggetto “misterioso” cominciò a vibrare nelle sue viscere. 
Amanda fece per sollevare la testa per vedere cosa le accadeva, cercò di tastare con una mano il suo addome, ma Louis glielo impedì categoricamente,  e sottovoce si informò: 
- "Ti piace eh? E' un vibratore mamma... Sono sicuro che già lo usi quando mio padre non c'è... Comunque, consideralo il mio regalo per le nostre nozze ideali, anche se d’ora in poi credo che non ti servirà tanto spesso: ci sarò io a darti tutto ciò di cui avrai bisogno...".
Ansimò ancora, la donna, mentre il figlio iniziò a far funzionare il vibratore sul suo clitoride; la sua faccia era rosso fuoco, e il suo corpo tremava per l'imbarazzo di quel "piacere solitario" che stava provando davanti a Louis... 
Ma, allo stesso tempo, Amanda cominciò a sentir crescere terribilmente dentro di sé un piacere incontrollabile. 
Fu allora che lui le introdusse anche due dita in vagina, e lei non riuscì più a resistere… Stava per avere un orgasmo, ebbe un sussulto, e sentì quella sensazione insopprimibile che le colmava le pelvi... E non poté fare a meno di gemere forte a causa della doppia stimolazione che stava subendo. 
Amanda ormai era docile sotto le mani di suo figlio che la stava esplorando in ogni recondito interstizio, e l'orgasmo che aveva appena avuto le rese la vagina abbondantemente lubrificata…


Perciò, non appena si fu ripresa da quel "temporale", afferrò il cazzo del giovane che – causa l'adrenalina sviluppata con quel "servizietto" praticato alla madre – si era indurito allo spasimo, e lo guidò con esasperante lentezza tra le labbra della sua fica. 
Louis entrò con una delicatezza sopraffina, la quale permise ad entrambi di godere appieno di quei momenti così cruciali, e a lei di farfugliare, con infinito amore: 
- "Era tanto tempo che ti aspettavo, e finalmente sei tornato dentro di me, bambino mio... Sapessi com'era bello sentirti muovere, e ora sto provando la stessa emozione...". 
Provarono un’energia inedita, difficile da spiegare, con la vagina della donna  che si schiudeva al passaggio della cappella turgida... 
Sospirava anche, e stringeva i denti: evidentemente era davvero molto tempo – nonostante Michael avesse fatto da apripista – che dentro di lei non entrava nulla di tanto poderoso. 
Superato quel primo ostacolo, Amanda mise le mani sulle chiappe di Louis ed iniziò a dettare lei il ritmo della scopata, prima lento e poi sempre più veloce.
Ma la donna amava lo smorzacandela, e quindi lo disarcionò installandosi lei sopra, dando modo al suo figliolo di poter vedere le tette della genitrice sobbalzare disordinatamente sotto ogni colpo che lei imprimeva alla cavalcata… 
Il ragazzo sentì poi lei che iniziava a godere in modo quasi torrenziale, e subito dopo si accasciò su di lui. Lo sperma caldo finì per essere “sparato” dentro l’apparato riproduttore di sua madre, la quale lo strinse forte a se, a significare che anche a lei era piaciuto quel “gioco”...
Rimasero così, lui dentro di lei, per un altro pò, dopo di che Amanda se lo fece scivolare fuori… Si stese accanto a lui, si guardarono negli occhi lungamente, e poi la donna gli ordinò: 
- “Non dire niente a nessuno… mi raccomando... nessuno dovrà mai saperlo… È il nostro segreto... Sarò per te un pò mamma e un pò concubina… Da domani comincerò a prendere la pillola… E faremo fuoco e fiamme, io e te!”. 


I due neo-amanti erano felici, stanchi ma felici di quello che avevano fatto…
Madre e figlio si attardarono l'uno nelle braccia dell'altra, dato che la casa era ancora deserta. O almeno era quello che pensavano... 
Difatti, Michael era rientrato già da qualche ora quando fu attirato da strani rumori provenienti dalla stanza di Amanda. Preoccupato, si avvicinò all'uscio – che Louis aveva incautamente lasciato socchiuso – e vide uno "spettacolo" a cui mai si sarebbe immaginato di poter assistere: figlia e nipote che se la spassavano alle spalle di quel pluricornuto del genero. 
Il canuto capofamiglia restò di sasso, ma non si sentì offeso del “tradimento”: in fondo, anche lui aveva avuto la sua parte; al contrario, fu orgoglioso di quello che era sangue del suo sangue... E si disse: 
- "Però... Ho una figlia davvero troia, ma che toro mio nipote!". 


FINE.

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Categorie: Incesti
Tag: Incesto