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Giorgia qualche giorno dopo riceve una telefonata dal suo padrone Marco, che gli riferisce che alcuni finanziatori sono interessati a realizzare un film dalla sceneggiatura che gli aveva sottoposto.


Proprio per questo sarebbe dovuta andare a una festa, che si sarebbe svolta la settimana successiva nella casa al largo della Colombia di un noto finanziere, che tra le altre cose era uno dei principali soci di maggioranza della società cinematografica per cui lavorava Marco.


Giorgia sapeva di non avere scelta, sapeva che quando aveva accettato di diventare la schiava di Marco mirando al successo, aveva ceduto la sua libertà a lui, sarebbe stata sua schiava e quindi sarebbe entrata in un meccanismo più grande di lei al quale non si sarebbe più potuta opporre e così fece dicendo si padrone.


Nei giorni successivi Giorgia ricevette una strana telefonata anonima di una persona che le disse che avrebbe dovuto tenere a memoria sette frasi, ma che non poteva dirle né il motivo, né chi era. Lei pensò che si trattava probabilmente di una delle trovate del suo padrone, quindi si scrisse le frasi, le imparò a memoria non sapendo che scopo aveva questa cosa.


Dopo qualche giorno una limousine venne a prenderla per portarla in aeroporto. Arrivata qui venne fatta salire su un aereo per New York in business class. Arrivata all’aeroporto Kennedy, fu imbarcata su un aereo privato che l’avrebbe portata nell’isola colombiana dove si sarebbe svolta la festa.


Arrivata qui venne fatta accomodare all’interno della villa, dove le fu ordinato di cambiarsi con il vestitino che era sopra il tavolo: un costume da cameriera composto da mini grembiulino, mutandina lavorata sulla parte posteriore e cerchietto per i capelli.


Una volta che si fu vestita, gli inservienti chiamarono Marco, che la salutò dicendo oh è arrivata la mia cagna, prenderai servizio da domani, intanto ti farò vedere quello che dovrai fare.


Aprì una porta ed entrarono in una stanza che assomigliava a un enorme casinò, ma c’era un qualcosa di strano ai tavoli verdi non c’erano fiches, ma delle ragazze che venivano usate come tali dai giocatori. Attraversata la sala Marco la accompagnò nella sua camera dicendole di riposare che domani sarebbe stata per lei una giornata pesante.


Durante la notte i peggiori incubi animarono la mente di Giorgia: si trovava in un’isola in mezzo all’oceano usata come fiches, chissà poi chi sarebbero stati i giocatori in quella specie di bisca, in fondo si trovava sempre in Colombia, quindi c’era da aspettarsi di tutto.


L’indomani Giorgia viene accompagnata in una grande pedana dove erano presenti anche le altre ragazze e donne utilizzate come fiches e venne ordinato loro di ripetere le sette frasi che erano state dettate a loro al telefono dalla voce anonima. Nessuna di loro se le ricordò dando poco importanza alla cosa e quindi furono punite costringendole a lavarsi la bocca col sapone, lo schifo che provarono mettendolo in bocca fu subito evidente a tutti i presenti.


Giorgia fu accompagnata a un tavolo di Texas Holden dove erano presenti Marco con altre quattro persone, insieme ad altre ragazze tutte distese sopra al tavolo verde, come fossero delle vere fiches. Il croupier spiego le regole con cui sarebbe avvenuto il gioco utilizzando quelle particolari fiches: ogni indumento delle ragazze valeva una certa cifra, una volta che queste fossero restate completamente nude, i giocatori si potevano accordare sul valore di ogni azione posta in essere da ciascuna delle ragazze e puntarla sul tavolo verde.


Quello che Giorgia non sapeva era che in pratica Marco l’aveva venduta al finanziere e quindi avrebbe perso tutte le partite, ma questo l’avrebbe scoperto solo anni dopo.


Il gioco comincia comincia in modo leggero puntando poco, ma Marco si dimostra subito uno scarso giocatore di poker texano e perde tutte le partite fino a che Giorgia resta completamente nuda.


Il finanziere è parecchio abbagliato da Giorgia e dice a Marco ti propongo un gioco più pesante il mio posto di amministratore delegato contro la proprietà di Giorgia. Lei lo guarda terrorizzata, come a dire non puoi farmi questo vendermi come fossi un pacchetto postale a questo essere spregevole, Marco invece reagisce in modo molto diverso e accetta, ma perde anche questa volta e Giorgia viene ceduta al finanziere che da questo momento in poi diventerà il suo padrone.


Viene subito portata via dal finanziere che si palesa come Jack che le fa presente che da oggi in poi lei sarà di sua proprietà completamente, senza nessun limite, non rivedrà mai più la sua famiglia e risiederà nella sua fazenda in Colombia, dove non avrà nessun modo per sfuggire e anche se ce la facesse, verrebbe rintracciata in pochissimo tempo e uccisa dati i miei legami col narcotraffico. Giorgia fa notare che Marco le aveva promesso che lei l’avrebbe lanciata come stella della sceneggiatura, ma l’uomo rispose che non era vero era semplicemente stata venduta e da ora in poi sarà solo parte del suo harem.


Giorgia capì di essere finita in una trappola mortale, l’ambizione l’aveva divorata e ora uscire da questo incubo sarebbe stato molto difficile.


 


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