Estate...primo pomeriggio... caldo...la persiana abbassata a trequarti per creare un po' di prenombra.
Lei è lì, distesa, supina, nuda...le gambe divaricate, la fessura rossa si intravede schiusa tra la peluria bruna che la circonda.
Scendo e inizio a leccare...mi piace il suo sapore salato, la sua umidità... Infilare la lingua tre le labbra, prima le grandi, poi le piccole...e poi salire fino al clitoride e lì stuzzicarlo, baciarlo, tittilarlo.
Lei geme...si stringe il seno prosperoso tra le mani mentre inarca il bacino verso il mio viso.
Alzo lo sguardo e vedo che dalla casa di fronte un uomo nordafricano sta guardando...ci sta guardando...e intuisco che la vede, bene.
Guardo lei: sembra non essersene accorta, ha gli occhi chiusi e asseconda i movimenti delle mie dita.
Torno giù e continuo il mio cunnilingus finché non viene, entusiasta, soddisfatta.
Ci accoccoliamo vicini e mi dice "ci stavano guardando"...e io penso "e tu hai lasciato guardare...ti amo".
«Ma che brava, anzi, BRAVI! Siete più avanti di noi: io di solito chiudo tutte le tapparelle, le luci, metto uno straccio sul buco della serratura, e lo faccio fare al buio anche se lui Giorgio si arrabbia!»