Le femminucce adorano prostrarsi davanti a un membro virile, succhiarlo con avidità e dedizione, esserne psicologicamente dominate, soprattutto quando sono giovani, diciamo tra i 18 e i 25 anni, e passano le notti a fare da spruzzatoio per quarantenni e cinquantenni.  


La maggior parte delle troiette, però, rimangono vergini dal culo per molto tempo, intimorite dalla penetrazione, così invasiva rispetto al pompino. La ragione è semplice: prenderlo nel culo disintegrerebbe, in modo definitivo, la loro scarsa e restante mascolinità. Il sesso anale è un atto, temuto e desiderato, di assoluta sottomissione al cazzo. 


Una volta che il desiderio di essere posseduta inizia a farsi strada nella mente della sissy, è solo questione di tempo prima che l'atto sognato diventi una dura e bestiale realtà. Essere presa con forza, umiliata, scassata in un luogo squallido, come un bagno pubblico o un parcheggio, è una loro fantasia ricorrente. E di solito le cose vanno proprio così. 


Alla fine sceglie un uomo rude, generalmente più anziano, che la tratti come una puttana e la usi per svuotasi le palle. Di solito, la prima penetrazione avviene a casa della femminuccia, ma le più fortunate vengono deflorate in un luogo pubblico, di notte, in piedi, premute contro un muro. 


La posizione a quattro zampe è quella ottimale, possibilmente con il cazzetto chiuso in una gabbietta e le autoreggenti. Se lui è abbastanza esperto, intuirà con facilità se ha davanti una verginella. La sissy trema e smania per essere posseduta dal maschio; mugola quando il suo culo perfettamente depilato viene lubrificato. 


La cappella inizia a dilatare l'ano; il cazzo dell'uomo si spinge sempre più a fondo, poi la penetrazione si fa ritmica e continua. A quel punto la sissy si irrigidisce per alcuni secondi. È il momento in cui viene assalita dai dubbi, quello in cui si chiede come ha potuto ridursi così, a bambola gonfiabile, ma poi il piacere prende il sopravvento e allora desidera solo più essere fottuta con forza, sculacciata, insultata. Sarà lei a dirvelo: "scopami papino, sono la tua puttana".  


Suppliche come quella sopraccitata sono il segnale che è arrivato il momento di sbatterla sul serio, di trafiggerla con il cazzo, in profondità, per farla sentire piena e vergognosamente dilata. È il momento di metterle un piede in faccia o afferrarla per il collo o strizzarle le tettine. Lei si toccherà il cazzetto, ma più probabilmente non riuscirà a fare altro che gemere, urlare e sbavare; forse morderà le lenzuola e pianterà le sue unghiette nel materasso. 


Dopo aver ricevuto nel profondo lo sperma del padrone, dopo essere stata, in qualche modo, ingravidata dal maschio, dopo aver goduto della penetrazione, la frocetta dovrà pulire la cappella del suo fottitore. Alla fine, prima di andare via, prendete una banconote di qualsiasi taglio e schiaffatela sulla fronte sudata e truccata della sissy. Non importa se non è una puttana o se non vuole soldi, riceverli la farà sentire troia e di questo ve ne sarà grata.

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