Sono una ragazza di 16 anni, fatti da poco. Ho lunghi capelli biondi, occhi verdi e la pelle chiara. Da un po scrivo ad Andrea, va all università, secondo anno, io invece sono ancora in seconda superiore. Io e Andrea ci siamo visti solamente una volta abbastanza di sfuggita perché è venuto a trovarmi a scuola ma ero in ritardo e non potevo aspettare. È un bel ragazzo, alto con i capelli neri e gli occhi azzurri, muscoloso ma non troppo, penso faccia palestra ma non esagera. Non so esattamente cosa ci trovi in me, probabilmente mi scrive solo per noia, avrà altre mille ragazze all università che gli sbavano dietro. Oggi è l'ultimo weekend prima che finisca la scuola, Andrea mi ha scritto che sarebbe stato in zona ma non so come mai ho sempre un po' di timore quando mi chiede di vederci e alla fine trovo una scusa per non incontrarlo. Scendo a fare colazione, sono appena le 8 ma mia madre vuole che la aiuti a fare delle cose anche se a me non va. È di cattivo umore perché quasi sicuramente ha litigato con mio padre.
- Vìo, sparecchia e vestiti non starai tutto il giorno in pigiama -
- Va bene ma dammi il tempo, non mi sono nemmeno svegliata che già mi urli -
- senti, se pensi di passare tutta l'estate a non fare un cazzo ti sbagli di grosso hai capito? -
Comincia a salirmi il nervoso, mi tratta sempre male anche se non ho fatto nulla, alla fine sbotto
- senti, lasciami in pace e visto che non va mai bene quello che faccio le tue faccende è meglio se te le fai tu -
Prendo la mia tazza la metto in lavastoviglie e me ne torno in camera chiudendomi a chiave. Accendo il telefono e scrivo ad Andrea, "oggi sei ancora libero? Ti va se andiamo da qualche parte?" Aspetto pochi minuti e quando arriva la notifica guardo " Va bene Vìo, prenditi il costume, ti porto al mare". Velocemente prendo il costume e un asciugamano la crema e il beauty case con crema e spazzolino. Mi infilo la mia minigonna di jeans e un top nero che mi lascia la pancia scoeprta. Un filo di mascara e sono pronta, scendo e uscendo dico a mia madre che sto andando al mare con Anna e che forse restiamo fuori a dormire tanto domani e Domenica. Lei non fa in tempo a rispondere che già sono uscita, salgo in macchina di Andrea e partiamo.
- Allora Vìo, tutto bene? Cos'è questa fuga improvvisa non è da te -
- Non va esattamente tutto bene...sai litigo spesso con i miei e era da un po che avevo bisogno di staccare... -
Nella fretta di uscire non ho nemmeno realizzato di essere con lui. Ho abbassato lo sguardo ripensandoci, forse non era stata una buona idea salire in macchina di un ragazzo quasi 5 anni più grande di me e che avevo visto solo una volta. Andrea sembra cogliere l'imbarazzo e si gira un secondo verso di me per poi riguardare le strada sorridendo,
- Tranquilla, non ti voglio mica mangiare -
Esita un attimo
- A meno che tu non mi dica che posso -
Lo guardo un pochino perplessa, non colgo subito l'allusione. Lui sorride soddisfatto e continua a guidare.
Ci vuole un oretta per arrivare alla spiaggia perché non abito proprio sulla costa, così mi metto comoda sul sedile e accendo la musica. L'aria diventa meno tesa e io mi rilasso, poi il mio sguardo cade sulle sue mani che stringono il volante, sono davvero grandi e le vene sulle braccia sporgono leggermente dalla pelle. Andrea si gira verso di me e sorride, io arrossisco e mi giro velocemente verso il finestrino "cavolo che figura" penso mordendomi le labbra. Poi qualcosa mi paralizza ed il respiro si blocca nel mio petto. Andrea appoggia la sua mano sulla mia gamba e la stringe delicatamente.
- Allora che scusa hai usato per venire qua? Non penso che tua madre ti abbia dato il permesso di andare in giro con un ventenne come me -
Dice cercando di distrarmi, io prendo un profondo respiro e spiego
- Ho detto che andavo con Anna e che ci eravamo organizzate al volo... E che forse tornavo domani -
- perfetto direi, te lo stavo per chiedere, è inutile andare al mare solo un giorno, arriviamo che dobbiamo già ripartire -
Sorride lui, poi toglie la mano dalla mia gamba e guarda il navigatore,
- Manca poco, siamo quasi arrivati -
- che bello! -
Esulto, io adoro il mare e come una bambina non vedo l'ora di camminare sulla sabbia calma e tuffarmi nell' acqua.
Una volta parcheggiato prendiamo gli asciugamani e andiamo sulla spiaggia.
- che fortuna, disolito c'è un sacco di gente -
Dice Andrea stendendo i teli vicino alla riva. Io lo guardo e sorrido poi si toglie la maglietta e il mio sorriso so trasforma in stupore. Rimango letteralmente con la bocca spalancata, i suoi addominali ben scolpiti farebbero invidia a qualsiasi uomo sulla terra, è perfettamente proporzionato.
Lascia cadere la maglia sullo zaino e sia avvicina a me
- Non ti metti il costume? -
Annuisco e mi tolgo prima la gonna poi il top, sembra che anche lui sia rimasto colpito. Non mi voglio vantare ma essendo una sportiva anche io ho un fisico niente male. Sono magra con le gambe belle toniche e la vita sottile, ma una seconda abbondante di seno.
- Così va meglio, andiamo a fare il bagno? -
- si...ecco, forse tra un po' perché...- non faccio in tempo a finire la frase che Andrea mi prende in braccio e mi butta nell' acqua. Cominciamo a schizzarci e lui non perde l'occasione di sfiorarmi. La giornata passa così, io che cerco di non far notare che lo guardo mentre lui mi divora con gli occhi senza alcuna vergogna. Quando comincia a farsi buio prendiamo le nostre cose e andiamo in un B&B lì vicino. Ovviamente prendiamo una stanza sola perché costa meno, io mi vado a fare una doccia e quando esco va a farla lui. Mi siedo sul letto e mi metto le mutandine e il top nero di prima perché non ho portato un pigiama. Ho ancora i capelli umidi ma si asciugheranno. Andrea esce dalla doccia con l'asciugamano legato in vita, io arrossisco e guardo altrove ma lui viene verso di me fino a che non me lo ritrovo davanti. Mi prende il mento e lo gira verso di sé tirandolo un po' in su. Mi guarda negli occhi dall' alto al basso, è serio. Il mio cuore comincia a battere forte mentre continuo a guardarlo con gli occhi grandi e spaventati. La sua mano scivola sul collo mentre con l'altra mi sposta i capelli dal viso.
- Cazzo quanto sei bella -
Sussurra, il mio cuore perde un battito metre lui mi accarezza il viso e mi passa le dita sulle labbra stringendomi sempre di più il collo. Si abbassa per baciarmi, io gli vado in contro fino a che le nostre bocche quasi si sfiorano, sento il suo respiro caldo sulla pelle ma non lo riesco a raggiungere. Lui mi spinge giù, facendomi sdraiare e una volta sopra di me finalmente mi bacia. Le nostre bocche si uniscono, è la prima volta che bacio così, la sua lingua cerca la mia sempre più a fondo con movimenti regolari, poi scende baciandomi il collo mentre io chiudo gli occhi. Mi sfila il top e rimango solo con le mutandine addosso, dopo avermi guardata mi gira bruscamente a pancia in giù. Con una mano mi tiene il seno mentre con l'altra il collo intanto che continua a baciarmi la schiena. Sento il peso del suo corpo su di me e faccio fatica a respirare, forse anche per la tensione. Il suo braccio, quello che mi tiene il collo, è tra i due seni mentre l'altra mano scende e arriva a toccare la stoffa delle mutandine, la tira facendomi sospirare, poi mi sussurra all' orecchio
- è la prima volta che qualcuno ti tocca? -
Annuisco
- fidati di me... -
Non ho altra scelta, ormai può fare di me quello che vuole perché non riuscirei ad oppormi. Infila la mano nelle mutandine, chiudo gli occhi inarcando la schiena, sembra eccitarlo perché mi stringe di più il collo. Comincia muovere le dita ed il mio respiro si fa affannato, poi ne infila due dentro, gemo senza volerlo, le muove velocemente, mi inarco di più. Tenendomi il mento infila due dita anche nella mia bocca mentre va sempre più veloce. Strtizzo gli occhi e tiro i muscoli di tutto il mio corpo, lui rallenta.
- shh, non avere paura... -
Rallenta quasi fino a fermarsi
- respira piccola, respira -
Sussurra accarezzandomi le labbra con le dita umide, mi bacia il collo e mi morde delicatamente, poi imporovvisamente rinfila le due dita in gola e allo stesso tempo quelle nella figa.
- Sarà indimenticabile piccola, te lo prometto -
Gemo mentre dà un altro colpo forte, con il pollice inizia a toccarmi il clitoride e va sempre più veloce, sempre piu veloce, sempre più veloce.
- Così così! sei mia adesso! -
da il colpo finale infilandomi le dita in gola e vengo. Mi accascio sul letto gemendo senza più forze
- sei stata bravissima piccola... -
Mi accarezza la testa sdraiandosi vicino a me, sento il suo cuore battere, mi abbraccia mentre sto ancora tremando sfinita.
- sei stata bravissima... -
«Molto intenso ben scritto!»