CAP 5 
Ho l'uccello ancora in tiro, una bella minchia di venticinque centimetri e con una cappella grossa, rossa e pulsante che avanza verso di lei, si avvicina dritto alla sua faccia, visto che si è seduta anche lei sul divano, e mi fermo con la punta del cazzo a pochi centimetri dalla sua bocca.  
Respira nervosamente e sento il suo fiato scorrermi sull'asta, è combattuta tra la rabbia che vorrebbe farle rifiutare sdegnata il mio incalzante invito e la sua voglia di infilarsi 'sta nerchia dura in bocca, insalivarla per bene e poi emulare la madre prendendolo tutto dentro la fica. 
"Allora, sorellina... Non dirci che non ti interessa... Si vede benissimo che muori dalla voglia di ingoiarlo tutto, il cazzo del tuo fratellone... su dai, dai succhiamelo...", le dico mentre agito l'asta davanti il suo muso.  
L'odore selvaggio del mio cazzo, quello pungente della mia sborra e degli umori di nostra madre impregnano l'aria, ed a mia sorella (che se lo trova svettante sotto il naso) gli effluvi arrivano più forti e testimoniano la depravazione che si è consumata nel nostro salotto.  
Quell'odore di sesso depravato e incestuoso che le penetra nelle narici è un potente richiamo che la porta a cedere ed a spalancare la bocca prendendo il mio cazzo. Anche nostra madre per incitarla a prenderlo in bocca le sussurra: "Dai tesoro, non farti pregare, hai visto che manganello duro ha tuo fratello tra le gambe? E' fantastico credimi, tuo padre non mi hai fatto godere come c'è riuscito tuo fratello...". E mentre  le sussurra queste parole con dolcezza  si sporge verso Maria e le infila la mano dentro gli aderentissimi leggings e sotto le mutande, emettendo un "Oooh" e guardandola compiaciuta nel sentire la fica della figlia già bene allagata. 
"Wow, tesoro, ma sei bagnatissima! Allora che aspetti? Succhiaglielo un po' e poi apri 'ste gambe e fatti sfondare anche tu... Dai, che se tentenni ancora me lo riprendo io quel cazzo e mi faccio sfondare un altro po'!".  
Mentre me lo succhia chiude gli occhi e sul volto le si disegna un'espressione di vero piacere. Succhia con ardore, le guance le si infossano e la troia assapora oltre alla consistenza dura del mio cazzo anche la sborra, mia e di nostra madre, che si è appiccicata lungo tutta l'asta. Quando però commetto la leggerezza di passarle una mano sui capelli per una innocente distratta carezza, lei spalanca gli occhi e fissandomi dal basso verso l'alto mi lancia uno sguardo carico di odio, senza però sognarsi di sfilarsi la mia grossa minchia dalla bocca, la puttana. E così continua a ciucciarmelo con voracità senza levarsi quell'odioso cipiglio dalla faccia. Succhia come se volesse inghiottirlo davvero e questo sentirmi tirare la muscolatura e le terminazioni nervose del cazzo mi portano ad una veloce nuova sborrata che le rifilo copiosa tutta nel palato, mentre le stringo la testa tra le mani, dando inoltre dei colpi col bacino per svuotarmi tutto il fluido possibile.  
CAP 6 
MI SVUOTO I COGLIONI SBORRANDO IN GOLA A MIA SORELLA 
Mi sono svuotato i coglioni nella bocca di mia sorella che reagisce dimenando il capo e liberandosi dalla mia presa, ma solo dopo aver inghiottito tutto deglutendo soddisfatta (la porca golosa!).  
Mi allontana scalciando e fingendosi disgustata mi urla: "Sei un grandissimo figlio di puttana!!!".  
"Che schifooo!!! Mamma, mi ha sborrato in gola!!!", si passa il dorso della mano sulla bocca e borbotta piagnucolante a nostra madre che le risponde: "Su, dai... neanche quando fate del buon sesso riuscite a non accapigliarvi! E poi, tutto sto tuo disgusto non l'ho visto mentre succhiavi il cazzo a tuo fratello e ti ingoiavi tutta la sua sborra!". 
Io annuisco sogghignando e poi con un cenno del capo indico nostra madre che, mentre mia sorella me lo succhiava, si è mollemente adagiata sul grembo della figlia ed ha preso ad accarezzarle il ciuffo ben curato di peli ed a leccarle la fica dopo averle abbassato i leggings a metà cosce.  
Ora mamma e figlia si guardano negli occhi, si sorridono languide e avvicinano le loro bocche prendendo a baciarsi e a slinguarsi come due lesbiche in calore, facendomelo tornare subito duro.  
Fisso compiaciuto quel quadretto osceno, quello schioccare appiccicoso di labbra carnose, quel frugarsi voluttuoso di lingue a cui segue l'arrapante rumore del risucchio. Fisso ste due lesbiche che, oltre a limonare e accarezzarsi lascive, mi guardano golose il cazzo che svetta di nuovo pulsante e voglioso. Guardare mia madre e mia sorella che si baciano stravaccate sul divano, che infilano le mani sotto gli indumenti e si palpeggiano eccitate come due cagne in calore mi fa montare una nuova potente erezione. Sono in piedi davanti a loro due che divertendosi mi offrono il loro spettacolo osceno, stuzzicate anche dal vedere quanto il mio cazzo prenda vigore.  
"Bene bene, le puttane di casa hanno ancora voglia del mio randello," dico portandomi le mani chiuse a pugno sui fianchi e gonfiando il petto in una posa virile, mentre la mia minchia si tende sempre più. 
"Eh sì figliolo, e non c'è donna che non potrebbe biasimarci." Risponde la mamma.  
"Col cazzone che ti ritrovi sfido qualunque femmina a non farsene ingolosire... Io, ad esempio, l'ho appena preso eppure ho già voglia di sentirlo di nuovo dentro, a sfondarmi ancora la fessa. Uhmmm...," rilascia il mugolio tipico di chi pregusta qualcosa di desiderato e prelibato ma poi aggiunge: "adesso però è giusto che lo prenda tua sorella, che ancora non l'ha provato. Su dai...", si rivolge a Maria che intanto ha preso a leccare e succhiare i capezzoli che svettano duri e puntuti dalle grosse tette di nostra madre, fuoriuscite dalle coppe del reggiseno.  
"Per una volta metti da parte la viscerale antipatia per tuo fratello, e fatti sfondare dalla sua verga bella forte. Vedrai che non te ne pentirai."  
Maria fissa nostra madre negli occhi con l'espressione tollerante, come se accettasse solo per farla contenta. Io ne prendo atto e sfilo i leggins a mia sorella, poi la afferro per i polpacci e me li avvinghio ai fianchi.  
CAP 7 
Ho adesso la sua fica bella gonfia davanti, prendo a battere colpi con la minchia sulle sue labbra gonfie per l'eccitazione e poi affondo la cappella dura nello spacco e do un colpo secco che la fa sussultare. Il cazzo si infila senza problemi nella fregna che è calda e bagnatissima.  
Inizio a scoparla con colpi regolari e lei prende a mugolare, a mordersi il labbro ed a ruotare il capo da un verso e dall'altro, scossa dal godimento che io (l'odioso fratello) le sto dando. Nostra madre si eccita nel vederci scopare e nel vedere sua figlia godere così tanto, e allora rinfrancata si inginocchia sul divano mettendosi a cavallo della faccia di Maria e facendosi leccare la fica, che piazza oscenamente sulla bocca della figlia. Mia sorella si ritrova così con la mia nerchia pulsante e selvaggia che le sfonda le viscere sconquassandola di piacere. Inarca la schiena e avvinghia più forte le gambe attorno ai miei fianchi ogni volta che affondo la verga nella sua passera. Le sue tette sobbalzano per gli strattoni ed ha il culo sodo e generoso di mamma addossato in faccia. Mamma le tiene la testa stretta alle tempie, ansima, mugola e agita sinuosa il bacino spingendolo sulla faccia di Maria, strofinandosi la fica contro la bocca della figlia. La fessura si allarga e la lingua penetra a fondo dando delle pennellate che fanno contorcere di piacere questa ninfomane di nostra madre che poi, con un lungo gemito ed un profondo sospiro, viene in bocca alla figlia e si rilascia addossandosi allo schienale del divano; sempre seduta sul muso di Maria ed incurante del suo dimenarsi e mugolare devastata di goduria per i colpi decisivi che le sto assestando. 
Aumento il ritmo e sborro nella fica di mia sorella. Una sborrata favolosa e calda che la inonda fino allo stomaco poi sfilo il bastone dalla sua fica gonfia di umori e subito da questa prendono a scorrere i nostri liquidi sulle sue cosce e sul velluto del divano.  
 
Sono sfiancato ma felice di averle soddisfatte. Afferro sia mia madre che mia sorella per la nuca, me le avvicino alla bocca e iniziamo a baciarci ed a slinguarci. Le nostre lingue si infilano avide e frugano oscene nelle nostre bocche facendoci assaporare la sborra di nostra madre che aveva riempito la bocca di Maria.  
Mamma commenta compiaciuta l'amplesso a cui ci siamo appena dati e candidamente confessa che da anni, quando capitava che sbirciasse, sempre fortuitamente, il mio randello avvertiva un brivido alla bocca dello stomaco ed un calore tra le cosce, e che (pur non volendo ammetterlo a se stessa) quel bollore trovava sfogo solo quando si appartava in un angolo e si sfruculiava le labbra della fica e il clitoride fino ad allagarsi di piacere. Con negli occhi l'incalzare di immagini della mia bella e golosa varra che le si agitava davanti.  
 
Io, a mia volta e visto che si era in vena di confessioni, le dico che dall'episodio del ceffone mi è nata un'ossessione per quelle sue tette enormi che mi ballavano davanti mentre prendevo la manata in piena faccia. E inoltre mi è montata una rabbia tale, un po' per l'umiliazione subita e un po' per la gelosia di vederla prepararsi per uscire con altri, che ho iniziato a masturbarmi pensando a lei, alle sue tette e a quanto fosse puttana. E da allora non ho fatto altro, immaginando intensamente il giorno in cui la mia minchia gliela avrei beatamente schiaffata nella fica stantuffando fino a sfondargliela.  
"Quello che non ho mai osato nemmeno immaginare," dico malizioso a mia madre, "è che ti piacesse così tanto prendere il mio cazzone da invogliare anche tua figlia a provarlo. Sei una gran troia, mamma! E ti voglio far diventare anche la mia cagna. Le mie, cagne!", concludo gongolante e di nuovo arrapato fissandole entrambe.  
Loro due si guardano complici e maliziose scambiandosi un cenno divertito e goloso, mentre prendono insieme a tastarmi la minchia che va indurendosi di nuovo. "E tu il nostro toro da monta! Solo nostro!", rispondono soddisfatte ridendo. 
FINE 
Per commenti scrivetemi a: roscoporcellone@hotmail.com

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Categorie: Incesti