....aveva rilevato un'attivtà in società con due amici. I genitori li avevano aiutati in questo loro progetto, ma subito si resero conto che avevano bisogno di ulteriore capitale da investire nell'azienda. Io mi informai con i colleghi dell'associazione che si occupavano della parte finanziaria ed ottenendo in pochi minuti una risposta positiva dissi a Giorgio che avevo bisogno di informazioni più dettagliate da girare all'ufficio competente. Lui, non essendo ovviamente a conoscenza di questi dati, chiamò Marina e le chiese se poteva a fine mattinata (visto che lavorava part-time fino alle 12 a pochi minuti dai nostri uffici) avvicinarsi per poterci dare queste informazioni. Così verso le 12,15 arrivò marina con la moglie di Giorgio. Indossava un paio di jeans ed una felpa, alta circa 1,65, corporatura media con una terza scarsa di seno, mora con capelli mossi alle spalle ed occhiali con montatura nera..... carina ma non di quelle che fanno girare la testa se le incroci per strada. Quando entrò ci presentammo e mi accorsi che era timida e malgrado venni presentato come amico di Giorgio, lei mi dava del 'lei'. Dopo aver ricevuto alcune informazioni più dettagliate ci scambiammo i numeri di telefono e le dissi che mi sarei occupato io personalmente della pratica, anche se non era il mio campo, per cercare di accelerare i tempi. Il pomeriggio stesso dall'uffico mi mandarono l'elenco della documentazione necessaria e girai l'informazione a Marina con un messaggio. Il pomeriggio successivo saremmo dovuti incontrarci nella sede dell'azienda del figlio per fare una chiacchierata con lui.... Io arrivai un pochino in anticip e mi presentai con Claudio (il figlio ed un suo socio che era presente) cominciando ad esporre le modalità. Dopo un pò arrivo Marina, il figlio che era di fronte a me la vide e la salutò " ciao mamma, ma come sei elegante!" . Mi voltai e la vidi, una gonna all'altezza delle ginocchia, nera ed una camicetta color panna con una giacchetta sempre nera corta, trucco leggerissimo... il tutto la rendeva affascinante anche se non una grande sventola. Inoltre dalla battuta del figlio potei constatare che non era sua abitudine vestirsi così in un giorno feriale qualsiasi... dopo esserci salutati con un sorriso ed una mia espressione di stupore (positivo ovviamente) nel vederla. Durante il colloquio il figlio si spostò per una telefonata di lavoro e ne approfittai per dirle " complimenti Marina, stai benissimo vestita così"... lei arrossì e mi ringrazio..... al temrine della chiacchierata ci salutammo e lei mi assicurò che avrebbe seguito di persona la raccolta della documentazione e che me l'avrebbe fatta avere appena possibile, in modo da avviare la pratica.... mi chiese anche quanto sarebbe costato questo servizio e le dissi che avrebbero dovuto pagare solo l'iscrizione all'associazione ed una piccolissima percentuale a contributo ottenuto,all'ufficio competente, regolarmente fatturata che avrebbero potuto scaricare ovviamente... mi chiese a quanto sarebbe ammontata la mia parcella e quando le dissi che io non percepivo compensi e che tutto quello che facevo in associazione era a titolo gratuito, compresa questa pratica, rimase stupita e mi ringrazioò.... ci lasciammo con la promessa che ci saremmo rivisti appena avesse in mano i primi documenti necessari....... La sera mi mandò un mesaggio vocale ringraziandomi nuovamente per quello che stavo facendo e m spiegò che se ne sarebbe occupata lei perchè i ragazzi erano troppo giovani e inesperti ed essendo presi dall'avvio dell'azienda non erano secondo lei in grado di seguire questa faccenda e che il marito si era voluto tenere fuori da tutto ciò perchè non era d'accordo con questa iniziativa del figlio..... Io le risposi che faceva bene ad assecondare il figlio e seguirlo perchè non si devono osteggiare i sogni nel cassetto dei giovani che hanno voglia di lavorare, anche se questi potevano sembrare azzardati ma, come in questo caso, nemmeno impossibili e troppo gravosi da realizzare. Nei giorni seguenti marina mi mandò qualche messaggino, tipo buongiorno oppure grazie ancora per quello che stai facendo o qualche vignetta simpatica.... io le rispondevo telegraficamnete con uno smile oppure ringraziando e ricambiando i buongiorno o buonanotte. Ci vedemmo per qualche minuto in un paio di occasioni quando lei passò da me in ufficio, dopo il lavoro,per chiedermi alcune delucidazioni (che francamente avrebbe potuto chiedermi tramite messaggi). In questi casi era sempre vestita con jeans e felpa o maglia, del resto lavorava in un'azienda manifatturiera e vestiva in modo semplice........ (0vviamente la storia continua..... )