Il desiderio è una fortissima sensazione che ci coglie senza preavviso e arriva forte e potente, ci travolge con tutta la sua forza incurante della morale, delle nostre idee e convinzioni, è il dio Eros che ci viene a trovare ed esige il suo tributo. Sono una donna felicemente sposata da tanti anni e sono sempre stata innamorata di mio marito, il desiderio erotico e il piacere nel fare sesso con lui non sono mai mancati. Sono fortunata perché è un uomo gentile, premuroso con il quale sono sempre stata bene, quindi non ho mai avuto motivi reali e logici per tradirlo. Anni fa l'estate andavo al mare, dove vivono i miei, con il nostro figlio piccolo mentre mio marito rimaneva in città a lavorare e ci raggiungeva nei fine settimana. Frequentavo una spiaggia dove molte donne erano nella mia condizione e non di raro i bagnini le corteggiavano e molte di loro si erano fatte scopare. Malgrado corteggiassero anche me non ho mai provato interesse per alcuno. La spiaggia era frequentata anche da un amico di mio padre pensionato che spesso era con la moglie a casa dei miei e quando la moglie non lo accompagnava alla spiaggia si dava un gran da fare con le mamme sole. Vedendo come si comportava mi urtava e lo trattavo con distacco, ma questa lo stuzzicava maggiormanente perché mi corteggiava e le sue avances si facevano sempre più chiare ed esplicite. Inoltre si vantava di fare conquiste di giovani mogli e questo me lo rendeva ancora più sgradevole. Alla spiaggia avevano fatto delle cabine che erano veri e propri monolocali con un letto e al pomeriggio facevo dormire il bambino senza tornare a casa, approfittando per un sonnellino anch'io. Mi mancava mio marito e il venerdì andavo alla stazione a prenderlo e nel week end facevamo molto sesso e non venivo molestata dal vecchio porco. Avevamo le cabine comunicanti quindi spesso me lo ritrovavo tra i piedi con una scusa e cominciava la storia: "Sei qui sola? Avresti bisogno della mia compagnia, non diciamo niente a tuo marito, poi io non sono geloso". Quest'ultima battuta del cazzo mi mandava su tutte le furie, ma non volevo trattarlo male per rispetto ai miei che lo consideravano una brava persona e un grande amico di mio padre (se avesse saputo cosa voleva fare alla figlia...). Un giorno vado in spiaggia e lo vedo parlare con una mamma che aveva lasciato la figlia alla nonna quindi stava tranquilla e chiacchierava con lui. Lo vedevo ridere, guardarla con lo sguardo affamato e immaginavo le cazzate che le stava sparando e lo compativo dentro di me pensando che tanto non avrebbe combinato nulla. Dopo pranzo vado nella cabina, mio figlio dorme e leggo quando sento arrivare dalla cabina vicina, del porco, delle voci sommesse strani versetti, inoltre non era per niente comparso a rompermi l'anima per tutto il giorno. Incuriosita esco dalla mia cabina e mi avvicino alla sua e noto che la porta non è chiusa bene. Siamo file di cabine per cui non si viene scorti se uno non passa proprio li in mezzo ed essendo un normale giorno della settimana non c'era una frequentazione massiccia, anzi eravamo pochi, per cui potevo tranquillamente spiare cosa stava succedendo. La curiosità è troppa mi avvicino alla porta e sbircio dentro. Vedo la donna con la quale ha parlato per tutta la mattina nuda nel letto e lui con la testa in mezzo alle gambe di lei che le sta leccando la figa facendola godere. Penso "Che schifo!", ma non riesco ad andarmene e resto impietrita a guardare la scena, quindi vedo lui che si alza e la penetra mentre la bacia bocca poi sul collo. Il sedere di lui va avanti e indietro e la bocca la bacia sul collo, sulle tette turgide, poi di nuovo sulla bocca e tutto con sempre maggiore passione. Lei ansima, gli stringe le natiche come per spingerlo maggiormente dentro di sé, i piedi in alto contratti dal piacere. Sono lì immobile che fisso la scena e la mia mente vuole esprimere sdegno e rimprovero, ma mi accorgo che il mio corpo reagisce diversamente. Sento un formicolio strano che parte dalla pancia e scende nel ventre irrigidendomi come una corda di violino, brividi che mi salgono dalla base della spina dorsale e senza il mio volere la mia vagina é bagnata tanto che mi sembra colasse fuori qualcosa. Più mi vergognavo di me e mi rimproveravo e più mi eccitavo non riuscendo a distogliere lo sguardo dallo spettacolo davanti a me fino a che lui con un grido soffocato ha raggiunto l'orgasmo inondandola del suo seme. Mi girava la testa e il conflitto dentro di me tra giudizio e desiderio si alimentava, ma il secondo mi stava travolgendo. Eros era venuto a trovarmi con tutta la sua forza. Rientro di fretta nella mia cabina, il bambino dorme ancora mi siedo, non so cosa pensare sento solo uno sconvolgimento nel ventre così infilo la mano nel costume e sento la figa fradicia, arrivo al clitoride che è turgido e con la mano inizio ad accarezzarlo con sempre maggiore vigore, con l' altra mano mi accarezzo i seni e raggiungo un orgasmo intenso che mi lascia stordita. Quando torno poi più tardi in spiaggia lo vedo venire da me con un sorriso sulle labbra tutto tronfio, però desidero che venga a parlarmi, ma sono nervosa e stizzita. Mi dice "Ciao, oggi non ci siamo visti, ero impegnato a scoparmi quella la" dice con un tono da amatore incallito. Lo prenderei a sberle e lo tratto con freddezza così lui se ne va con aria ugualmente soddisfatta, mentre qualcosa dentro di me vorrebbe che restasse lì a parlare con me. Penso "Ma non sarò gelosa per caso?" Mi odio per questo pensiero ed ora a sberle prenderei me. Per tutta la serata non riesco a dimenticare quel pomeriggio e la notte sola nel letto mi ritrovo eccitatissima, cerco di pensare a mio marito che vorrei lì con me, ma la forza di Eros mi porta dove desidera lui quindi penso ancora al vecchio, a come scopa e inizio a toccarmi, mi denudo, mi accarezzo i seni, il corpo e inizio a massaggiare il mio grilletto pensando a come la possedeva e raggiungo l'orgasmo , ma non basta pochi minuti il ricordo mi pervade nuovamente forte e ricomincio a toccarmi, mi accarezzo lo voglio e lo odio e più lo disprezzo e più il desiderio cresce, si placa solo dopo tre orgasmi che mi lasciano stordita e finalmente dormo. I giorni successivi vorrei incenerirlo per come si comporta, ma lo desidero e non riesco a controllare i miei istinti. Voglio che mi parli e le sue avances mi eccitano, penso: aspetto mio marito e farci l'amore mi salverà. Infatti il week end passa benissimo con tanto sesso e mio marito dice: "Se in ferie fai così rientro in barella al lavoro". Penso di essere stata colta da un momento di debolezza per la lontananza da mio marito e che ora tutto è risolto. Invece quando sono sola cerco con lo sguardo il vecchio e, pur facendo la ritrosa quando si presenta al mio cospetto, voglio che venga da me, mi corteggi e mi parli anche in maniera volgare, come ha fatto un paio di volte facendomi incazzare, ora invece c'è dentro di me una forza che vuole tutto ciò, anche se di sentimentale per lui non provo nulla. Un giorno mio figlio ha la febbre e mia madre vedendomi stanca mi dice "Vai al mare, ci penso io a lui hai bisogno di riposo" avevo la faccia segnata dai ditalini notturni. Vado al mare e lui pur vedendomi sola non viene e mi incazzo di bestia, sono nervosa. Il pomeriggio vado in cabina a riposare e lascio la porta socchiusa, non so quanto inconsciamente, ma devo giustificare a me stessa i miei comportamenti faccio la doccia ed esco, mi asciugo e resto nuda accarezzandomi mentre finisco di asciugarmi. Guardo il mio seno gonfio e ancora bello, le mie gambe, il mio sedere, riesco a guardare verso la porta e vedo lui che spia. Fingo di non accorgermi e mi piego per asciugarmi i piedi offrendo il mio sedere e la mia figa da dietro per farmi rimirare bene. Mi sento stupida e terribilmente eccitata, mi infilo il costume e quando esco lui non c'è più. Me lo ritrovo sotto l'ombrellone e la cosa mi fa piacere, parliamo come se nulla fosse successo e noto i suoi occhi su di me, lo sguardo pieno di desiderio e mi ritrovo nuovamente eccitata, sorrido alle sue battute e non dico nulla quando con una scusa mi sfiora i capezzoli, anzi, provo solo un brivido caldo. Noto dal suo costume una protuberanza e capisco che l'ho eccitato, sento il desiderio crescere nel mio ventre e la mia vagina bagnata. Lo saluto e vado in cabina e quando sono dentro mi spoglio e vado in doccia esco nuda mi asciugo e resto così. Non ho chiuso la porta col chiavistello per cui lui la apre, entra e mi guarda dice "Sei una gran figa, ti voglio" di solito non è il complimento che voglio, ma sono presa dal momento e non dico nulla. Lui mi abbraccia e mi bacia sulla bocca io serro le labbra per opporre resistenza e cerco di respingerlo, ma lui mi trattiene, mi bacia sul collo, mi stringe a sé, sento il suo sesso turgido sotto il suo costume premere contro il mio ventre, i baci sul collo mi fanno rabbrividire e mi eccitano quindi lo abbraccio e cedo al suo assalto, apro la bocca e ci baciamo con passione, poi mi bacia nuovamente il collo e mi sussurra nell'orecchio: "Mi fai impazzire ti voglio, si tutta" poi scende e inizia a stuzzicarmi con la lingua i capezzoli, ci gioca li lecca, li bacia li mordicchia, sono impazzita dal desiderio, lo voglio nudo davanti a me. Si siede sul letto si toglie il costume ed esce un bel membro turgido, mi inginocchio e lo prendo nella mia bocca, bello duro e liscio. Lui allarga le gambe e dice "Dai succhia troia". Non amo essere trattata così ma in quel momento provo eccitazione e mi piace per cui mi impegno maggiormente nel procurargli piacere con la bocca. Mi fa alzare mi abbraccia mi bacia e con le mani mi accarezza il corpo e in particolare il mio sedere e io voglio dentro di me essere accarezzata da lui. Mi stende sul letto e mi bacia i seni poi scende e mi bacia la vulva. Mi lecca bene e raggiungo in breve l'orgasmo che mi fra tremare tutta dai brividi poi si alza mi sussurra all' orecchio "Girati". Ha la mia volontà nelle sue mani quindi obbedisco come una brava scolaretta e lui mi penetra da dietro, lo sento entrare tutto e mi sento piena del suo sesso. Inizia il movimento di anche e affonda in me con sempre più vigore lo sento ansimare e vengo, urlo impazzita, ho il corpo pervaso da brividi di piacere. Inarco la schiena per favorire la penetrazione e assecondo con le anche il suo movimento che ora è forte, potente e profondo. Vengo ancora urlando "Cazzo che bello, daiii siii ahha". Lo incoraggio e lui mi penetra come un toro, non conto più gli orgasmi mi sembra di venire in continuazione, non sono più padrona di me fino a che lui viene con un rantolo: "Ahhggr, to puttana!" Non sono mai stata trattata così ma godo e vengo ancora. Mi riempie del suo seme. Mi giro gli prendo la testa fra le mani e lo bacio. Sono stravolta dalla potenza del piacere che mi ha avviluppato. I giorni successivi riusciamo solo due sere a uscire, facciamo sesso in macchina e abbiamo un rapporto anale. Infatti ci denudiamo e mi penetra in profondità, con passione e dopo aver raggiunto l'orgasmo non so quante volte mi fa girare e mi lecca l'ano, provo dei brividi bellissimi che mi percorrono tutto il corpo e quando sono ben lubrificata punta il suo arnese e spinge. Mi tratta come una troia, di solito la cosa mi urterebbe non poco i nervi, ma non è così perché da lui mi eccita. Mi penetra e all'inizio fa male, urlo e cerco di ribellarmi alla sodomizzazione, ma lui continua a penetrarmi trattendomi forte per i fianchi e impedendomi di liberarmi. Insiste nella penetrazione sempre più profonda fino a che il dolore passa e comincia a piacermi per cui mi prodigo per far entrare bene la sua verga durissima e lui mi monta il culo con sempre maggiore foia. Ora il male è passato e inizia il piacere, mi sento sua, gli appartengo e questa prepotenza mi eccita così vengo due volte prima del suo orgasmo con un finale ormai tipico "Che troia sei". Arriva mio marito nel week end e facciamo l'amore con passione e sento di amarlo e desiderarlo, ma non riesco a evitare di fare sesso con l'amico di mio padre. Lo detesto perché mi tratta da schifo, come se gli servissi da gioco, però facciamo sesso e ho degli orgasmi animaleschi e mi insemina senza preoccuparsi delle conseguenze. Un giorno mi viene dentro da dietro e dice con arroganza "Alla faccia tua e di quel cornuto, impotente che ti sei sposata". Mi giro lo guardo con odio e gli do uno schiaffo, lui non mi guarda per tre giorni, io impazzisco, poi quando scopiamo mi tratta come la sua zoccola. Finalmente sono andata in vacanza con mio marito e mi sono messa la storia alle spalle cercando di dimenticare, sono finita in analisi e sono emerse delle situazioni profonde di conflitto con mio padre. Dopo nove mesi ho avuto una bambina e il padre non è mio marito, ma il vecchio amico di mio padre e per mia fortuna nessuno sospetta nulla. Durante una riunione di famiglia c'era anche lui e la moglie per presentare la nuova arrivata così l'ha vista anche lui ed è riuscito a sussurrarmi alla prima occasione "che regalo ho fatto a quel cornuto". A quella frase mi sono allontanata e non ho più voluto vederlo, ma la sua battuta mi ha eccitato.