Un giorno d'estate, dopo pranzo, ero particolarmente eccitato, ma non avendo particolari occasioni in vista, né fidanzate o amiche a disposizione mi venne in mente l'unica soluzione possibile: andare a puttane.


Fortunatamente, poco distante da casa, in mezzo alla campagna c'erano a disposione un buon numero di nigerariane pronte per l'occasione.


Dopo un breve giro ne caricai una carina, un po' timida, con un vestitino rosa. Salita in macchina, in direzione del posto, iniziai ad allungare una mano sulle sue coscie, lei rise e ricambio allungando la mano sul mio pacco che si stava indurendo.


Arrivati dietro una casa di campagna abbandonata tirai indietro il sedile, mentre lei si denudava e mi infilò il profilattivo con la bocca inziando a succhiarmelo per un po', mentre io con una mano esploravo le tue tette e la sua fichetta e con l'altra, tra i capelli ricci, le spingevo la testa sul mio cazzo.


Dopo un poco le dissi "scopiamo" e lei mi venne a cavalcioni, offrendomi le sue tette alla bocca, non grandi, ma belle succose.


Dopo non molti colpi non mi tenni più e riempì il goldone di sborra sbuffando come un animale.


Lei, soddisfatta, mi pulì il cazzo con un fazzoletto e la riaccompagnai al posto soddisfatto. 

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