Superata la foga e gli impegni del primo anno, Frida è tornata quella di sempre, ma purtroppo tra di noi i rapporti si sono diradati in maniera esasperante.
Dormiamo con la bambina nel nostro letto e adesso sempre più spesso, con una scusa qualunque, sono invitato a dormire nella camera degli ospiti.
Per poterla chiavare, occasionalmente, devo piangere come un bambino capriccioso.
Divento talmente noioso, dice lei, che mi accontenta per non sentirmi più.
Allora, spesso in cucina, Frida si mette con i gomiti appoggiati sul tavolo e con espressione annoiata, si alza la gonna:
- Dai – dice freddamente – sbrigati, che ho da fare, così la fai finita!
Essere trattato così mi rende folle ... il cazzo si fa duro mentre la possiedo, con gli occhi chiusi, la mia fantasia vaga ... lontano.
Sento che sotto i miei colpetti lei prova piacere ma non lo dimostra, non emette un solo gemito.
Se le sborro in figa, mi sgrida, anche se so perfettamente che non c’è pericolo che resti incinta.
Quando mi permette di scopare mi avverte poco prima, con un cenno o un breve messaggio, poi, prima della copula, mi ordina come e dove devo depositare la sborra.
In genere vuole che arrivi in un preservativo, ma fuori dalla figa.
Vuole che lo tiri fuori all’ultimo istante ... lei si volta e deve vedere lo sperma che, copioso, gonfia il profilattico.
Il mio cazzo naturalmente, in quella situazione, è sensibilissimo.
Allora lei comincia a giocare col preservativo, me lo preme, me lo schiaccia.
Mi da i brividi a ogni operazione, ma non si ferma.
Quando si affloscia il pene, infine, spesso con le dita fa in modo che la sborra mi scorra addosso sulla pancia, tra i peli del pube e poi mi annusa.
Dice che le piace sentire quell’odore addosso a un uomo.
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Categorie: Etero Masturbazioni