Racconto tratto da una storia quasi vera.
Carissimi lettori, carissime lettrici.
Da scrittore di romanzi per adulti, mi è sempre piaciuto frugare fra i segreti più proibiti e perversi delle donne; sinceramente, mi sono posto una domanda alla quale, cercherò di dare una risposta in questa storia, tratto da un episodio realmente accaduto; che, tuttavia, non ha nulla a che fare, con la masturbazione femminile in senso stretto; ma, ci si avvicina molto, in quanto, le ragazze, oggetto della mia fantasia, “studentesse universitarie maggiorenni”, si trovano alle prese, con esigenze di tipo fisiologico, ed essendo loro in viaggio su di un treno privo di servizi igienici, non vedevano l’ora di arrivare in stazione centrale, per potersi recare in bagno, al fine di svuotare le loro vesciche colme di urina, accumulata durante il viaggio.
Ovviamente, chi scrive, era presente su quel treno in quanto, lavoratore pendolare; e poiché, le simpatiche e bonazze studentesse, esplicitarono il loro stimolo fisiologico ad alta voce,mi venne subito in mente, una domanda: “a cosa pensano le ragazze, quando si masturbano?” E cosi, è nato questo mio racconto di fantasia su queste allegre studentesse.
Buona lettura.
In una mite mattina di febbraio, prendo il trenino della Bari Nord, per recarmi in ospedale ad effettuare il mio turno di lavoro pomeridiano. Su quello stesso treno, salgono due splendide e gioviali studentesse universitarie, Vittoria detta anche Vichi e Vanessa “ovviamente nomi di fantasia” , entrambe brune e dal fisico longilineo. Le due teen, si sedettero dietro di me; e dai loro discorsi, capii che, si dovevano recare in università per sostenere un esame.
Fin qui, nulla di particolarmente strano e rilevante! Subito dopo la fermata dell’aeroporto, Vichi, rivolta all’amica, esclamò: “sai Vane, non vedo l’ora di arrivare in stazione!”
Vanessa: perché!?
Vichi: beh, a parte che, questo treno, è noioso e molto lento e poi, ho da fare una solenne pisciata! E su questo convoglio, non ci sono servizi igienici!
Vanessa: beh, anch’io, ho l’esigenza di svuotare la mia vescica, ancora altre tre fermate, e corriamo subito in bagno!
Giunte in stazione, le due ragazzotte, corsero in bagno per espletare i loro bisognini fisiologici; e poiché l’esame, era intorno alle 14.00, avevano un po' di tempo per farsi un panino e fare un giro in centro; ma Vichi, dopo che ebbe svuotata la sua vescica ed asciugatasi, con salviettine intime, rivolgendosi all’amica, esclamò: “ascolta Vane, che ne dici se, ci facciamo una fugace sditalinata? Sai, ho finito da poco il mio ciclo; e, sul treno, ho adocchiato un signore bono che, mi ha fatto salire l’eccitazione! Come, si dice a Bari: “mi è venuto l’aggigghio!”
Vanessa: a dire il vero, l’aggigghio, è venuto anche a me! Sai oggi, c’è un prof che, mi fa impazzire! Me lo scoperei tutto d’un fiato!
Vichi: ummm!! e allora, diamoci da fare! Non vedo l’ora di sbrodare, come una matta!
Le due dapprima, iniziarono a smanettarsi ognuna per proprio conto; per poi, concludere il tutto con una vicendevole e molto goduriosa masturbata folle!
Vichi: ummm!!! sììììì!!! inizio a sgrillettarmi e a sol pensiero di quel bonazzo, sto colando tutta! Ahhhh!!! sìììì! Ho voglia di essere impalata e poi essere sborrata in bocca!
Vanessa: dopo la pisciata, una sditalinata, c’azzecca! Ahhh!!! anch’io, desidero essere sfondata dal palo di carne di quel proff! Uhhh!!! mi stanno venendo duri i capezzoli! Ti prego, Vic, leccameli e succhiameli voluttuosamente! Fammi sbrodare, come una lurida troia!
Vichi: ahhh! Non sapevo che prediligevi anche i rapporti saffici! Facciamo una cosa, tesoro; masturbiamoci a vicenda, estrinsecando le fantasie più porche!
Vanessa: sì, sì, ottima idea, l’aggigghio, mi sta salendo, fin dentro il cervello! Ahhh!!! ficcami quelle dita nella fighetta! Sì, ti prego sfondami, con quelle dita!
Vichi: sì, tesoro!ficca le tue dentro la mia! Ohhh! Sì, bello! Sbaciucchiarsi alla francese! Dammi la tua lingua! anch’io, amo essere sborrata addosso, pisciata in bocca e inculata a dovere! Ahhh! Continua a sgrillettarmi! Sto sburrando, come una vitella!
Vanessa: forza, con quelle dita! Sto immaginando, un grosso cazzo che mi sfonda il culo! Ahhhh!!! sììì!!! sto sburrando, come una dannata! Ahhhh!!!! sìììì!!!
dopo la sditalinata solenne e folle, le due girls, si diressero verso il Mcdonalds e si gustarono un bel cheeseburger a cranio!
Fine
«Non smettere mai di scrivere... Leggendoti mi fai venire l' aggigghio come pochi»