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Avete mai avuto dentro qualcosa di così forte da non poterlo tenere solo per voi? Io sì e questa cosa che ho dentro ha anche un nome. Si chiama lussuria. Sono felicemente sposata con Nello che amo e che mi ama. Sa di cosa ho bisogno e condivide con me tutto. Il nostro amore è forte e va oltre a tutto. Ma non sono qui per parlare della mia storia d’amore, non direttamente. Quello di cui voglio parlare è della lussuria. Ed ecco perché prima di tornare indietro di una quindicina d’anni voglio prima descrivermi. Ho quarantanove anni e sono un bella donna, mi piace prendermi cura di me. Tengo molto all'estetica, frequento la palestra con costanza, settimanalmente faccio massaggi e vado dal parrucchiere anche ogni 15 giorni. Insomma tutto ciò che una donna fa per piacersi e per piacere. Ho una quarta di seno e un fisico tonico. Un volto decisamente attraente incorniciato da numerosi ricci corvini. Come può confermare mio marito, sono una donna molto esigente, soprattutto a letto, pretendo pulizia sia a mia marito sia ai miei diversi compagni di giochi. 


Torniamo quindi indietro di un po’ di anni. 


Ai tempi io (Roberta) e Nello siamo ancora fidanzati e in partenza per una vacanza di coppia. Destinazione: Sharm El Sheik. 


Il viaggio in aereo non è particolarmente degno di nota, se non per una hostess decisamente molto carina che fa gli occhi dolci al mio Nello. In fondo la capisco. Il mio bel fidanzato è molto carino, fa molto sport quindi ha un bel fisico atletico e beh, lei non lo può sapere, ma anche in mezzo alle gambe non è messo male. Devo ammettere che forse avrei fatto volentieri una cosa a tre con lei, ma sfortunatamente non c’è stata occasione. 


Il viaggio è piacevole e una volta atterrati prendiamo una navetta che dall’aeroporto ci porta al villaggio dove alloggeremo per i successivi sette giorni. Sul pulmino facciamo la conoscenza di due ragazze di Verona e due ragazzi di Rimini, molto carini aggiungerei. Leghiamo subito. Per fortuna, perché nel momento in cui entriamo nel villaggio scopriamo che ospita prevalentemente turisti russi. 


Le occasioni per incontrarci non mancano, tra la spiaggia e le serate organizzate dagli animatori del villaggio. Con i due riminesi si instaura un bel legame e sono molte le volte in cui pranziamo o ceniamo insieme a loro. Vedo gli sguardi che mi investono, mi trovano attraente e non fanno nulla per nascondere il loro apprezzamento. Ammetto che la cosa mi piace. Amo sentirmi al centro dell’attenzione e amo sentirmi desiderata. Sono ragazzotti freschi di diploma, entrambi diciannovenni. Evidentemente in cerca di divertimento. Io e Nello siamo decisamente più grandi in vacanze per del meritato riposo post-lavoro. 


I giorni passano tranquilli, almeno inizialmente. Noto con piacere che anche tra lo staff del villaggio riscuoto un certo successo, in molti si girano a guardarmi. Io dal canto mio non faccio nulla per nascondermi. Spesso indosso abitini molto scollati che mostrano la mia quarta di seno. Vado molto fiera delle mie tette. Proprio in una di queste occasioni mentre torno verso la nostra camera dopo una camminata, noto uno degli addetti ai lavori, un operaio, che mi fissa e muove la sua mano nei suoi pantaloni. Quel porco si sta masturbando fissandomi. A quel punto credo che una qualsiasi altra donna si sarebbe scandalizzata e sarebbe corsa via, io no. Mi sono voltata verso di lui e messa in posa. Deve aver apprezzato parecchio, dato che nemmeno un minuto dopo la sua faccia si contorce in una smorfia di piacere e noto che la sua mano è ferma e sui pantaloni c’è una chiazza scura proprio sul cavallo. È venuto! Lo saluto mandandogli un bacio con la manina. Il poveretto mi risponde con un sorriso imbarazzato e lo lascio lì andando in camera dove Nello mi aspetta. Ammetto che mi eccita sempre sapere e vedere l’effetto che faccio sugli uomini, capirete allora che assistere alla sega dell’operaio mi ha reso decisamente su di giri. È estate e come è mia abitudine la mia passerina è completamente depilata e in occasioni come questa è anche bella umida. Chiudo la porta velocemente e salto letteralmente addosso al mio ragazzo. Lo bacio e lui mi accarezza ovunque. Sente che sono bagnata e si dedica a darmi piacere con le sue dita. Ci diamo piacere a vicenda sfiorando i nostri sessi prima con le mani, poi con le nostre lingue in un affannato 69. Amo il cazzo di Nello in bocca, lo adoro ancora di più quando oltre al piacere di succhiarlo si somma quello di lui che assaggia la mia passerina bagnata. Veniamo quasi insieme. Ci facciamo una doccia veloce e ci prepariamo per la serata. 


Il programma prevede cena e classico spettacolo serale nel teatro del villaggio, il tutto rigorosamente in inglese. La nostra resistenza arriva a venti minuti, poi decidiamo di andare al bar insieme ai nostri amici riminesi. 


Quella sera indosso un vestito nero aderente scollato al limite della decenza, un davanzale che con la mia quarta attira tutti gli sguardi dei presenti. Un paio di scarpe con il tacco vertiginoso che slancia le mie belle gambe e un trucco alquanto appariscente, ma non volgare. 


La serata continua in modo piacevole, tra gin Lemon e shot di vodka in gran voga tra i russi nel villaggio. Un po’ il copia incolla delle serate precedenti con una piccola differenza, l’afa asfissiante. 


Nello propone di continuare a bere in camera nostra dove godremo refrigerio dell’aria condizionata. Proposta accolta volentieri da tutto il gruppo. 


Ci mettiamo in un primo momento sul balconcino, ma dato che l’ora si fa tarda e il vociare più forte ci spostiamo in camera. Qui vado in bagno. Sono un po’ ubriaca, faccio quello che devo, mi do una ritoccata al rossetto e mi levo il reggiseno che opprime la mia quarta e mi ritorno in camera. L’aria condizionata ha subito un effetto evidente sui miei capezzoli che diventano turgidi in un attimo e, senza il reggiseno sotto il vestito, sono anche ben visibili sotto il tessuto nero. 


I due ragazzi, Andrea e Michele – se non ricordo male – sono in camera seduti su delle sedie, mentre Nello va in bagno appena io esco. Appena il mio ragazzo entra nell’altra stanza, Andrea si alza e si avvicina a me. Mentre mi dirigo verso il letto, mi afferra da dietro, mi prende per i fianchi e mi attira a lui con forza. Sento la sua erezione che da sotto i pantaloni preme sul mio sedere. Sono lusingata. Le sue mani alzano il mio vestito. Mentre le mie mutandine sono visibili a tutti, anche Michele si avvicina a me da davanti. Mi bacia e inizia a toccarmi il seno. I capezzoli sono già durissimi e sensibili e ben presto inizio a mugolare per il piacere. Anche il suo cazzo è duro e preme sulla mia patatina. Sento la mia patatina in fiamme. 


         «Giovanotti, tirate fuori gli uccelli!».


Non se lo fanno dire due volte. Liberano due nerchie apprezzabili, depilate e belle venose. 


         «Sembrano deliziosi!».


Andrea mi sfila subito il vestito. Resto in mutandine, con una evidente chiazza di umori che dimostra quanto sia eccitata, e con il mio fantastico seno al vento. 


Proprio in quel momento Nello entra in camera. 


         «Non avete resistito nemmeno un attimo?! Potevate aspettarmi!».


         «Non potevamo lasciarla senza cazzo per un minuto di più!» risponde Andrea.


Nel frattempo Michele mi mette una mano sulla testa e mi invita ad abbassarmi. Capisco l’antifona. Inizio a succhiare il suo cazzo nodoso. L’altro ragazzo sta per scoparmi, ma Nello lo ferma. 


         «Voi due sul letto. Cara sdraiati a pancia in su.».


Facciamo come dice il mio amato. 


Sono sdraiata e ho i due cazzi dei giovanotti proprio sopra la faccia. 


         «Che aspetti a spompinarli?» mi dice Nello.


Sorrido e inizio a succhiarli entrambi. Che buoni!


Nello mi strappa violentemente le mutandine e inizia a penetrarmi con foga la mia fighetta fradicia. Tutta bella depilata ad eccezione di una strisciolina di pelo nero che mostra l’ingresso al mio tempietto del piacere. Gli affondi del mio fidanzato mi tolgono il respiro. Sento il cazzo di Nello tutto dentro e apro la bocca per prendere fiato. A quel punto a turno, Andrea e Michele mi infilano in gola la loro mazza dura. Mi manca quasi l’aria. I tre si fermano prima di venire e mi danno il tempo di riprendere fiato. Sono sudatissima, bagnatissima e eccitata come la peggiore delle troie. Adoro sentirmi così. 


Mi metto a pecora e Michele mi scopa in figa. Ha 19 anni ma sempre un professionista esperto. Nello si mette davanti a me e mi scopa la bocca, mentre Andrea con l’indice stimola il mio culetto. Ha voglia di incularmi. Lo si capisce perfettamente quando mi infila il dito tutto in culo. Non voglio però.


         «No, ragazzi. Il culo no!».


Sembrano delusi, ma rispettano il mio divieto. A quel punto Nello prenda l’iniziativa.


         «Andre, mettiti sotto. Credo sia il momento di due cazzi in figa. Vero amore?».


Faccio di sì con la testa e mi rimetto a succhiare il cazzo del mio amato. 


Andrea si mette sdraiato sotto di me e infila il suo cazzone nella mia fighetta che sta già accogliendo il membro del suo amico. I due bastoni di carne mi squassano. Mi riempiono ovunque. Lì sento su ogni parete della mia patatina. È bellissimo. Gemo tantissimo e questo fa arrapare Nello ancora di più. Inizia a spingermi il suo membro in gola a un ritmo forsennato. Non conto più gli orgasmi che ho avuto.


Sono esausta e anche i tre sono al limite.


         «Sdraiati!».


Eseguo. Sono a pancia in sue e vedo i tre membri dei miei uomini sopra di me. Se li menano e sono pronti a darmi il loro seme.


Vengono tutti insieme sul mio corpo. Andrea sulla figa e in parte sulla pancia. Michele mi inonda di sperma il seno, mentre Nello mi imbratta la faccia e persino i miei ricci neri. 


Sono esausta e felice. Mentre Nello accompagna fuori i due be tori, mi finisco il mio gin lemon. 


         «Dovrei farmi una doccia.» dico a Nello.


         «Non se ne parla. Sei stata fantastica. Dormiamo ora. Ti pulirai dai nostri umori domattina. Magari mentre lo facciamo insieme in doccia!».


Sorrido a Nello.


         «Sono stata un po’ troia stasera.».


         «Un po’ tanto. Sei stata fantastica. TI AMO!».


         «TI AMO anche io.».


Ci baciamo e abbracciati e nudi crolliamo addormentati.


 


Continua...

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