Franco andò a farsi una doccia. Livia mise in tavola la cena già pronta e aspettò il marito con indosso solo il perizoma e una maglietta che arrivava in vita poco più giù dell’ombelico. Mangiarono in fretta e si sedettero sul divano a guardare la TV ma di quel che veniva trasmesso ne videro ben poco perché lui con mille domande voleva sapere della trasformazione. Livia allora gli raccontò che il merito era di Roberta, la loro nuova vicina. Gli disse tutto per filo e per segno, senza omettere niente. Naturalmente Franco si eccitò nuovamente e non resistendo alla voglia disse “Perché non andiamo a parlare a letto?”


Le sue intenzioni non erano quelle di parlare, erano tutt’altre. Infatti appena a letto baciò Livia mettendole tutta la lingua in bocca senza farla rifiatare mescolando la saliva e nei brevi istanti di pausa le ripeteva che da sempre lui la voleva così “Adesso che ti posso chiamare troia sono al settimo cielo!”


Dopo una veloce leccata di fica con passaggio delle dita sul buco del culo, non osando ancora di infilarle dentro, la portò facilmente all'orgasmo e la scopò nella classica posizione del missionario.


La chiavata è durata circa mezz'ora avendo già sborrato prima di cena. Chiese alla sua donna di concludere alla pecorina chiavandola con forza prima di scaricare tutta la sborra residua nella fica.


Si accasciarono sul letto e finalmente si addormentarono.


La notte trascorse serena. Era da tanto tempo che non dormivano di sonno profondo.


Il mattino dopo Livia si svegliò alle 8 per andare in bagno e quando torna in camera vide Franco che dormiva supino con il cazzo fuori. Lei ne ha voglia e per prendersi la sua parte, sarà per gli arretrati o perché vuole farsi perdonare per i periodi di magra, decide di svegliarlo con un pompino.


Si avvicinò e iniziò a baciargli il cazzo timidamente per un evitare un brusco, anche se piacevole risveglio, poi imboccò il cazzo ancora moscio e cominciò a succhiare. Per lei fu una bellissima sensazione sentirlo crescere in bocca. Riuscì a prenderlo tutto prima che diventasse del tutto turgido.


Franco aprì gli occhi e non credette ai propri occhi, poi si ricordò del giorno precedente ed allora mise una mano sulla testa di Livia per accompagnarne i movimenti. Il pompino fu lento ma passionale con Livia che lo guardava negli occhi sorridendo lasciando scivolare sul cazzo un'abbondante dose di saliva che poi con la lingua stese sulla cappella per riprenderlo in bocca accelerando il ritmo della pompata. Quando fu sul punto di arrivare all'orgasmo lui la avvisò ma lei lo tenne in fondo alla bocca tenuta ferma come suggerito da Roberta muovendo la mano come per segarlo.


Sarà per le sborrate del giorno prima, la sborra non fu abbondante. Quando i primi fiotti le inondarono la bocca, facendo forza alla sua voglia di appagare finalmente suo marito, Livia fa il suo primo ingoio e non lascia il cazzo finché non è asciutto e pulito.


Il sabato trascorse veloce, Franco non perdette occasione per toccare il culo alla moglie o limonarla, di pomeriggio andarono a fare la spesa e lei si vestì come non aveva mai aveva fatto indossando una gonna corta che se si fosse inchinata si sarebbe visto il culo calzato da un minuscolo string.


Lui le dice che era contento a mostrarla agli altri e si eccitò agli sguardi degli altri.


Su richiesta di Livia andarono in un centro commerciale fuori mano dove non passò inosservata e lei non fece niente per nascondersi. Ad un certo punto mentre passeggiano, lui con la mano le palpò il culo da sotto la gonna sollevandola di poco e si accorsero che dei ragazzi guardavano. Mentre si allontanavano il gruppo accennò ad un applauso di ringraziamento. La cosa fece eccitare Franco e lei furtivamente gli passò la mano sul cazzo.


Andando al parcheggio dell’auto dove nessuno li vede, lei gli sussurrò all'orecchio “Ti farei un pompino ma devi aspettare che arriviamo a casa”


Il ritorno fu velocissimo quasi senza parlare ognuno pregustando ciò che sarebbe successo una volta arrivati.


L'apertura del cancello e della porta del garage era in automatico e si trovarono nel box e lì venne l'idea perversa di Livia che disse “Non ti muovere. Voglio farti godere qui in macchina come le puttane”


Gli aprì la cerniera ed il cazzo svettò fuori già duro e umido essendo già salito il liquido seminale frutto dell'eccitazione accumulata. Lei lo leccò gustandosi tutto quel ben di Dio in bocca afferrandolo con le mani lo imboccò dando inizio ad un veloce su e giù. Fu tanto brava che sembrava avesse sempre fatto bocchini, ci mise tanta passione che Franco nel giro di un paio di minuti gli sborrò in bocca tenendole la testa ferma.


Livia a stento trattenne tutta la sborra tra le labbra e ingoiò tutto pulendo il cazzo con la lingua, poi lo baciò e gli disse “Che stupida che sono stata quanto ben di dio mi sono persa. Mi voglio rifare con gli interessi”


Lui le sorrise e pensò che finalmente aveva una troia che soddisfava le sue voglie e che anche lui si sarebbe rifatto del tempo e godurie perdute.


Il sabato sera passò tranquillo con Livia che preparò una bella cenetta per festeggiare la trasformazione. Mangiarono con calma e bevettero del buon vino e come da rituale andarono a sedersi sul divano a guardare la TV infine trascorsa la serata abbracciati a guardare un film, decisero di dormire per recuperare le forze dalle movimentate ultime 24 ore e di rimandare il sesso alla mattina seguente.


Quella notte nessuno dei due ebbe pretese sessuali.


Domenica mattina si svegliarono alle 8, scesero in cucina per la colazione e Livia, per stimolare Franco, girò seminuda per casa e già a tavola durante il caffè, bevuto con sensualità, lo provocò leccando la marmellata sulla fetta biscottata con un chiaro accenno sessuale. Alla fine Franco si alzò e mostrò alla moglie un cazzo pronto e duro e disse “Facciamo una doccia insieme?”


“Certo!” rispose Livia.


La doccia era bella grande e le sue dimensioni erano tali che sotto il flusso dell’acqua tiepida si sarebbero scatenati i sensi.


Franco iniziò a baciarla sul collo, lei era di schiena con le mani sulla parete. Lui le versa del bagnoschiuma e con le dita lo spalmò, quando arriva sullo sfintere le dita lo allargano e, aiutate dal bagnoschiuma le dita scivolano dentro buco del culo facilmente, contemporaneamente. Con l'altra mano le toccò la fica infilando dentro prima due e poi tre dita. Lei andò in estasi godendo una, due, tre volte di seguito, poi gli dice “Adesso scopami spaccami la fica!”


Lui giocò ancora un po’ poi le punta il cazzo sulla fica per aumentare il reciproco desiderio, poi con un colpo improvviso entrò iniziando un movimento lento del bacino per poi aumentare sempre di più e Livia, che ormai perdette i freni inibitori, inizia a parlare a voce alta “Sono la tua troia e lo sarò finché tu lo vorrai!”


A questo punto lui approfittò della situazione dicendo “Allora posso avere anche il culo?” e lei “Puoi avere tutto!”


Ormai bastava che lui chiedesse. Il buco del culo era già lubrificato dal sapone ma per la prima volta puntò il cazzo dolcemente e iniziò a premere, baciandola sul collo “Rilassati amore. Ora ti inculo” ha mormorato ad un orecchio.


Il cazzo trovò una lieve resistenza e una volta entrata fermò la cappella un istante per farla abituare e poi, presa dalla lussuria, fu lei a dire “Si scopami il culo, ti prego! Non ti fermare!”


Franco voleva sentirsi dire quelle parole ed inizia a pompare sempre più velocemente e dopo alcuni minuti sentì il bisogno di sborrare come nei suoi sogni riempiendole il culo di sborra dopo aver anche lui lanciato un urlo che era un grugnito animalesco. Quando il cazzo iniziò a rilassarsi tirò fuori il cazzo ancora un po’ duro, lei si gira e gli dice “Te lo pulisco io” e si inginocchiò sotto il getto dell'acqua che utilizzò per pulirlo e lo imboccò iniziando un succulento pompino che lui vorrebbe fermare ma il piacere è così alto che “Succhia! Mettici più passione. Se continui mi fai sborrare di nuovo!”


Lei si fermò un attimo e disse “Ora è il momento di recuperare!” e continuò a succhiare finché lui le sborrò in bocca una piccola dose che Livia ingoiò completamente. A seguire ancora una succhiata guardando si alza ed i due si baciarono “Buona domenica amore mio”


Dopo la doccia nel sorseggiare un caffè Franco disse “mi sa che sia il momento di conoscere i nuovi vicini. Perché non inviti Roberta e il marito per un caffè nel pomeriggio?”


Livia ne fu entusiasta ed aggiunse “Ci avevo pensato. Hai ragione, è il momento che anche tu li conosca e anche io sono curiosa di conoscere Carlo”


Detto fatto chiamò al telefono Roberta che non aspettava altro e la informò dell'invito. Era curiosa di sapere come era andata e rispose “Ti faccio sapere. Chiedo a Carlo. Dimmi piuttosto come è andata?”


Livia sospirando replicò “Meravigliosamente. Poi in settimana ti racconterò i particolari, quando siamo sole, fammi sapere per oggi. Ciao” e chiuse la chiamata.


Non passò molto tempo che il telefono squillò: era Roberta per dire che accettavano l'invito “Carlo è felice di conoscere i nuovi vicini. Sai, gli ho fatto vedere le tue foto ed a lui sono piaciute molto”


Livia non osò discutere, ormai era succube dell'amica ritrovata che gli aveva aperto le porte del paradiso.


Appena finita la telefonata disse a Franco che la proposta di vedersi era stata accettata volentieri ed anche lui contento. Pertanto si organizzarono per il pomeriggio.


Livia si preparò con una gonna rosa, sopra una canotta bianca e reggiseno blu coordinato con il perizoma.


Roberta si presentò con una minigonna di jeans e camicetta senza reggiseno, avendo il seno leggermente più piccolo, una terza misura. Dopo i convenevoli con baci sulle guance da parte delle donne e strette di mano degli uomini questi si accomodarono sul divano e iniziarono a parlare di calcio. Le donne andarono in cucina a preparare il caffè e lì, parlando sottovoce, Roberta chiese a Livia un resoconto mentre non resistendo le ha una mano sul culo sfiorando le labbra con un bacio sensuale.


“Cosa fai ci possono vedere!” mormorò Livia e prontamente Roberta ha replicato guardando furtivamente gli uomini in salotto “Che fa? siamo tra donne! Allora dimmi, come è andata?”


Roberta era ansiosa di sapere “Poi ti racconto” disse Livia a voce bassa “Ma sappi che ho ingoiato la sua sborra e mi ha inculata, ormai sono la sua troia e lui sa che il merito è tutto tuo”


“Brava la mia amica! Adesso sì che mi piaci! Penso che il nostro sarà un buon vicinato. Carlo è entusiasta del tuo culo. Adesso che torniamo di là fai in modo di mostrarlo piegandoti con il culo verso di lui così lo fai arrapare e poi lo calmo io”


Tornate nel salotto, una con il caffè l'altra con il vassoio con i biscotti, Roberta disse “Che sbadata ho dimenticato lo zucchero! Prendo la zuccheriera che ho qui” e nel farlo invece di inginocchiarsi si piegò mostrando il culo completamente nudo con il filo del perizoma che spariva tra i glutei.


A Franco per poco non venne un infarto e Carlo restò a bocca aperta. Roberta conoscendo bene il marito, lo guardò subito i pantaloni e infatti vide che aveva il cazzo duro, e fissandolo per un istante negli occhi, si passò la lingua sulle labbra con fare malizioso.


Dopo aver preso il caffè, passarono a parlare della loro vecchia amicizia e della loro gioventù.


Per ampliare la conoscenza dei maschi le donne si avventurarono in argomenti più piccanti.


Roberta non voleva essere meno esibizionista di Livia e offrì anche lei uno spettacolino a Franco aprendo le gambe in modo osceno mostrando la fica aperta coperta da un minuscolo perizoma trasparente. Era uno spettacolo che fu molto apprezzato dal maschio della sua amica Livia.


I maschi non tardarono ad essere eccitati e Roberta con fare malizioso fece la proposta di tornare a casa “Sono stanca, ho voglia di rilassarmi”


Franco approfittò della situazione e disse la loro compagnia era stata piacevole se avessero voluto il sabato seguente si poteva organizzare una cenetta da loro.


L’idea era buona e fu accettata con entusiasmo da tutti.


Appena andati via, Livia abbracciò Franco e lo baciò con passione “Grazie amore sei stato molto socievole” e lui di rimando “Mi hai sbalordita quando ti sei piegata offrendo lo splendido spettacolo del tuo culo”


“L’ho fatto per te, amore. Mi hai detto che ti ecciti quando gli altri mi desiderano” e gli mise una mano sul cazzo già duro. “Siediti! Ho voglia di succhiarlo ma poi mi devi scopare” 


Lui si sedette rilassandosi sul divano e lei spogliandosi restò con il solo perizoma.


Lei prese l’iniziativa sentendosi in calore. L’idea di dover fare dei resoconti alla sua amica la arrapava e la teneva sempre eccitata.


Iniziò a fare sesso mettendo il cazzo tra le sue tette per una lenta spagnola leccandolo con la lingua, poi lo mise in bocca e si gustò le prime gocce sgorgate dalla cappella eccitata. Lo succhiò a lungo fino a che il cazzo arrivò al massimo della durezza e poi rivolgendosi a suo marito “Adesso chiavami, mio porco!”


La chiavata fu lunga, prima nella posizione del missionario, poi Franco la cavalcò da dietro in modo che le gambe si stringessero e facessero sentire maggiormente l’avvolgimento attorno al cazzo.


Poi la monta continuò facendola girare per poter baciare la bocca vogliosa scambiandosi tanta saliva.


Quando lui stava per sborrare, lei se ne rese conto, e gli disse “Non si spreca niente! Sborrami in bocca, ho sete” 


Ovviamente Franco non se lo fece ripetere e gli scaricò in bocca una violenta scarica di sborra che aveva nelle palle. Era talmente tanta che un rivolo le uscì dalla bocca dopo l'ingoio e lui raccolse le gocce scivolate fuori e le mise in bocca.


Lei non contenta gli pulì le dita e successivamente il cazzo.


Lui la ringraziò ma anche lei ebbe parole di ringraziamento “Grazie a te che mi hai dissetata, amore!”


Negli stessi momenti, arrivati a casa e levatisi i soprabiti anche Roberta sapeva già cosa l'aspettava. Infatti Carlo aveva già il cazzo duro e bagnato e poiché la voglia di scopare era tanta, avendolo Livia arrapato, si stese sul divano ma prima posizionò la fotocamera.


Loro due amavano riprendere i loro amplessi e disse “Sei tu la responsabile di questa situazione. Credi che non sappia che è stata una tua idea quella di farmi mostrare il culo in modo così osceno? Ora rimedia!”


Roberta non si fece pregare e si impegnò in un succoso pompino finito con una sborrata direttamente in gola che lei mandò giù nello stomaco continuando a succhiare finché il cazzo non fu ripulito.


Poi disse “Da oggi lavorerò per far sì che anche tu la possa inculare. Ormai il culo è rotto. Franco l'ha già inculata e le ha fatto assaggiare la sborra”


“Sei una grandissima troia ed è per questo che ti amo” e conclusero il loro amplesso baciandosi con passione.


 


 


 

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