Livia è una bella donna sulla quarantina, sposata con Franco, importante dirigente di un'azienda informatica, vivono nella periferia nord di Torino, paese dove Livia è nata e cresciuta.
La sua vita sessuale è abbastanza blanda, dopo i primi anni di matrimonio dove il sesso era frequente almeno nei fine settimana, visti gli orari del marito, intendendo per sesso la classica scopata. Al massimo lui le leccava la fica e lei tentava qualche pompino dietro l'insistenza di Franco, guai a parlare di scopate nel culo e sborrate in bocca. Naturale che con il passare del tempo la libidine andasse sciamando.
A volte basta una scintilla per cambiare la vita, in questo caso ha il nome di Roberta, una vecchia amica di Livia la quale ha fatto tutto il percorso studentesco della scuola materna all'università, poi il destino ha voluto che la sua famiglia si trasferisse per motivi di lavoro del suo papà e così si sono perduti di vista ma rimanendo in contatto telefonico non frequente oppure scrivendosi.
Dopo circa 20 anni il caso volle che si liberasse una villetta a fianco alla casa di Franco e Roberta e suo marito Carlo vennero a vederla per comprarla essendo lui, su sua richiesta, stato trasferito a Torino nella sede centrale di una importante banca.
La coppia acquistò la casa e approfittando delle ferie agostane fecero il trasloco,
Livia e il marito che in quel periodo erano in vacanza non ebbero occasione di conoscere i nuovi vicini e solo al rientro dalle vacanze, una mattina, Livia uscì nel giardino e vide Roberta che trafficava e sul momento non la riconobbe ma appena si guardarono negli occhi ci fu un grido di sorpresa. Si abbracciarono con passione e iniziarono a raccontarsi le loro vite vissute da quando si erano lasciate.
Nel frattempo tutto era cambiato. Roberta a stento ricordava le strade principali e chiaramente aveva delle difficoltà ad orientarsi ma, essendo casalinghe entrambe, Livia le fece da accompagnatrice nella presentazione e conoscenza dei negozi per tutto ciò che poteva servire.
Complice la bella stagione nei giorni seguenti i pomeriggi li passavano a chiacchierare sedute in giardino raccontandosi e rivivendo le prime avventure con i ragazzi e le prime cotte nonché le delusioni. Roberta mostrava una sicurezza e una spregiudicatezza nel linguaggio che Livia non ricordava e non immaginava.
Fu una mattina che scoppiò la scintilla mentre sorseggiavano il caffè. Roberta aveva il viso raggiante ed alla domanda di Livia di come mai fosse così felice lei rispose “Ieri sera Carlo, non succedeva da quando siamo qui, vuoi per il trasloco o vuoi per gli impegni del nuovo lavoro, era particolarmente eccitato e mi ha letteralmente distrutta. Se vuoi ti racconto”
Livia più per curiosità accettò e fu allora che Roberta, come in estasi, iniziò a raccontare.
Ieri sera appena è arrivato a casa Carlo è venuto vicino e mi ha baciato infilando la lingua in bocca bacio subito ricambiato da me che gli ho chiesto cosa era successo e lui “É da troppo tempo che non scopiamo come ci piace. Non resisto più, vado a farmi la doccia, preparati!”
Io l'avevo fatta poco prima di lui e mentre era sotto l’acqua ho indossato un minuscolo string nero, calze autoreggenti e una vestaglietta, tutto dello stesso colore senza reggiseno.
Appena è uscito dalla doccia e mi ha visto, aveva già il cazzo eretto ma non completamente. Devi sapere che Carlo ha un cazzo grosso, largo e lungo 18 cm. Al solo pensiero mi bagno.
Lui si è seduto sul divano e mi ha chiesto di ballare per lui. La TV era sintonizzata su un programma musicale e non è stato difficile per me accontentarlo anche perché so che tipo di ballo gli piace. Devo muovere il culo avvicinandomi ed allora lui tenta di prenderlo e io mi allontano, però, durante il ballo, vedo in lui l'eccitazione che cresceva, la cappella del cazzo era ormai diventata lucida ed allora mi sono avvicinata camminando come una cagnolina a 4 zampe. In quella posizione mi è stato facile leccargli i piedi per poi salire con la lingua lungo le sue meravigliose gambe andando a soffermarmi sulle palle leccandole ed insalivandole. Vedevo anche che il cazzo pulsava ed allora non ho potuto fare a meno di metterlo in bocca tenendolo tutto in gola.
Lui ha sempre voluto che mi allenassi per la gola profonda e così ora lo prendo tutto senza problemi. Era l’inizio di un pompino come piace a lui.
Dopo svariati minuti che lo succhiavo è stato il suo turno. Mi ha fatto mettere sul divano a pecorina e ha iniziato a leccare dal buco del culo alla fica. Sembrava un affamato. Muoveva la lingua velocemente bagnando dove passava con la sua saliva portandomi all'orgasmo almeno due volte.
Poi mi son detta “Adesso voglio il cazzo” e gli ho detto “Prendimi!” e posso garantirti che non se lo ha fatto ripetere così ha iniziato a scoparmi nella fica ormai fradicia di umori e della saliva pompando forte. Dopo ancora due orgasmi, sapendo dove il porco voleva arrivare, gli ho detto di incularmi e ciò lo ha fatto sobbalzare di eccitazione.
Una rapida leccata al buchetto per mettere ancora della saliva e poi ha avvicinato la cappella al buco del culo entrando con delicatezza, viste le dimensioni del cazzo.
Una volta dentro ha iniziato con un su e giù sempre più forte. Sentivo che lui si meritava la sborrata e poiché preferisce che gli parli da troia gli ho detto “Quando stai per sborrare fallo in bocca. Voglio berti tutto, amore mio”.
Questa frase lo ha sconvolto come sempre a tirato fuori il cazzo e, dopo una rapida pulita con le mani, si è avvicinato alla mia bocca aperta e segandosi ha riempito la mia bocca di sborra ingoiandola e dando una pulita con la lingua alla cappella.
Solo dopo, con il cazzo pulito e asciutto, mi dice che anche in questo sono una perfetta casalinga che non lo lascio mai sporco. A me piace che non lo lavi dopo sborrato.
Poi ci siamo seduti sul divano abbracciati.
Solo alla fine del racconto Roberta si rese conto che Livia era sbiancata in volto.
“Cosa c'è? Non ti senti bene?”
No. È che non mi aspettavo che tu facessi queste cose, ecco!”
“Sono cose normali che si fanno in quasi tutte le coppie. Per noi è la normalità e non solo”
Allora Roberta le chiese scusa ed aggiunse “Posso chiederti come va a letto?”
Livia ci pensò un attimo prima di rispondere, poi imbarazzata disse “Male. Franco non mi guarda più. A stento ogni tanto facciamo l'amore in modo rapido. Penso che abbia un'amante”
Roberta capì che doveva fare qualcosa per l'amica e l’ha invitata ad entrare in casa sua così avrebbero parlato meglio.
Una volta entrata la portò nella sua camera da letto e le disse “Adesso spogliati che voglio controllare che tipo di intimo indossi”
Livia esitava ed era imbarazzata “Dai spogliati, non ti vergognerai di me dopo quello che ti ho raccontato!”
Fu così, dietro la pressione di Roberta, che iniziò a spogliarsi.
Aveva una tuta leggera larga che copriva un bel corpo, un culo abbondante e una quarta di seno.
Roberta appena Livia rimase in mutande e reggiseno scoppiò in una risata “Come vuoi che Franco ti desideri se ti fai trovare in quelle condizioni! Hai mai sentito parlare di perizoma e di raderti quella peluria che esce anche dai mutandoni della nonna che indossi?”
Livia arrossì e osò dire che erano cose da puttane.
“E così io sarei una zoccola?” fece Roberta mentre si spogliava e mostrava un culo sodo avvolto da un perizoma che ne esaltava la forma scostando il triangolino sul davanti facendo vedere la fica depilata “Gli uomini ti vogliono così se non vuoi che si trovino un’amante. Non ti manca niente. Hai un bel culo, due tette da far invidia. Devi solo cambiare il contenuto di quella testolina che hai!”
“Ma tu credi che possa riuscire a cambiare alla mia età?”
Roberta con voce un po’ alterata “Perché non hai la mia età? Ricorda che siamo coetanee. Se vuoi che tuo marito ti scopi devi farlo per il bene della famiglia ed io sono pronta ad aiutarti!”
Subito dopo tirò dal cassetto un perizoma e le disse “Togliti il reggiseno e quelle orrende mutante e indossa questo!”
Livia non osò ribattere e lo fece e, una volta indossato il perizoma, Roberta la fece voltare per fotografarla con il telefono per mostrargliela dicendo “Guarda che differenza solo cambiando mutande! Inoltre visto che hai tanto pelo, la prima volta andiamo dall'estetista, poi ti insegno io come tenere la fica depilata. Prendi un appuntamento subito e se non sai dove andare cerco io un’estetista!”
Livia rispose “Lo faccio per amore di Franco, ma trovane una non lontano, non mi va che di girare la città”
“Bene così ne approfittiamo per fare un po’ di shopping e cambiare il guardaroba!” ha concluso Roberta.
Le due donne si salutarono e si dettero appuntamento per l'indomani “Mi raccomando fatti lasciare la carta di credito!”
“Per questo non c'è problema. Sono io che amministro la contabilità della famiglia!” disse Livia. Appena andata via l’amica Roberta si mise all'opera, trovò un'estetista nel centro città per facilitare anche gli acquisti che sarebbero serviti i prossimi giorni e che sarebbero stati utili a prepararla mentalmente.
Il giorno seguente, era mercoledì mentre prendevano il caffè pomeridiano Roberta gli disse “Allora l'appuntamento con l'estetista è per domani mattina. Poi possiamo pranzare fuori e dedicarci allo shopping”
Il giorno dopo mentre si recavano dall'estetista Roberta gli suggerì in tono scherzoso ma che in realtà era una imposizione “Mi raccomando! Fatti depilare tutta, anche il culo”
Livia sorridendo, felice del consiglio, acconsentì anche se non era ancora del tutto convinta.
Dall'estetista tutto andò bene,
Livia aveva indossato un perizoma prestato da Roberta e dopo la depilazione si sentiva fresca e diversa.
Si recarono a pranzo per aspettare l'apertura dei negozi e poi subito in un negozio di intimo dove acquistò diversi completini coordinati, dei perizoma veramente succinti e quasi inesistenti, string di diversi colori, leggings trasparenti, qualche vestitino sexy, una minigonna e delle scarpe con il tacco alto.
Mentre ritornavano a casa Roberta le disse “Adesso metti tutto via. Domani prepariamo la sorpresa che farai a tuo marito”
Il giovedì Livia era eccitata dall'idea di questo cambiamento di per sé abissale. Al mattino fece le pulizie di casa, subito dopo pranzo chiamò Roberta per vedere se fosse disponibile “Dai che ci sono tante cose da fare!”
L’amica non aspettava altro e la raggiunse a casa.
Livia aveva preparato tutti gli acquisti sul divano,
Roberta da brava maestra le disse “Da oggi si cambia! Tutto quello che hai fatto scordatelo” e con ordine perentorio ha proseguito “Spogliati e inizia a provare i capi così proviamo come ti farai trovare domani sera da tuo marito”
Per registrare la trasformazione da donna castigata a troia Roberta si era portata la macchina fotografica. Livia non era d'accordo a fare delle foto ma non lo disse all’amica perché ormai pendeva dalle labbra di Roberta e non poteva rifiutagli niente.
Quindi iniziò la vestizione indossando un perizoma nero con cui, vedendosi allo specchio, finalmente poteva dirsi che era una donna appetibile meravigliandosi.
Intanto gli scatti fotografici si susseguivano.
Poi Roberta le fece indossare un paio di leggings bianchi, per ottenere un effetto da arrapamento istantaneo, nella parte alta del corpo un top senza reggiseno che evidenziava i capezzoli sporgenti, ai piedi scarpe non altissime perché, non essendo abituata, poteva perdere in femminilità nella camminata, i capelli raccolti dietro la testa, un rossetto rosso vivace alle labbra, unghia smaltate rosso sia ai piedi che alle mani.
A prove finite tutte e due le donne rimasero di stucco, Livia era diventata un'altra donna.
Dopo un'altra sessione di scatti, Roberta le disse “Adesso cambiati e andiamo a casa mia”
Dovevano solo attraversare il giardino per arrivare a casa Roberta dove aveva preparato un cazzo finto che dalle fattezze sembrava vero appoggiato sul tavolino del salotto. Ce ne erano una buona quantità ma Livia lo ignorava.
Ormai anche Livia era eccitata per questo cambiamento che aveva avuto sotto la guida esperta dell’amica di infanzia.
Roberta le disse “Ora passiamo alla pratica. Devi sapere che ai maschi piace il pompino. Devi intuire cosa piace a Franco. Guarda io faccio così” e si portò il cazzo alla bocca leccandolo, estraendo la lingua per mostrare come fare, poi lo rimise in bocca per essere e per essere realista lo succhiò lasciando uscire dalla bocca della saliva.
Roberta le disse “Agli uomini piace vedere come a loro bagni il cazzo. Dai prova tu adesso”
Livia appoggiò la bocca sul cazzo già bagnato dalla saliva di Roberta ma la cosa non gli diede fastidio e inizio un pompino. Aveva imparato in fretta e lo succhiò a lungo perché ci stava prendendo gusto.
Roberta si portò alle spalle e le mise la mano sotto la gonna andando sulla fica. Era un lago “E brava la santerellina! Si eccita pensando al pompino che farà al marito!” e penetrò Livia con due dita facendole raggiungere un orgasmo come da tempo non le succedeva.
Intanto si era quasi fatto l'ora in cui tornavano i mariti a casa e si dovettero lasciare.
Roberta la salutò con un bacio sulle labbra, Livia rispose con un grazie “Se va tutto bene ti sarò riconoscente in eterno”
“Dallo per scontato” le disse Roberta mentre le palpava il culo.
Finalmente arrivò venerdì, il giorno predestinato alla svolta. La giornata trascorse nervosa, l'attesa era spasmodica. Con Roberta non si erano viste essendo lei dovuta andare via tutta la giornata per una commissione che gli aveva affidato Carlo.
Nel tardo pomeriggio si fece una doccia e iniziò a prepararsi, si truccò ed indossò l'abbigliamento preparato il giorno prima. Finì di sistemarsi che erano quasi le 18,00, ora del rientro di Franco.
Le due donne avevano studiato anche come doveva farsi trovare.
Livia andò in cucina e si mise ai fornelli, ma la cena era già pronta, era una messinscena.
Puntuale Franco entrò in casa, andò a posare le sue cose come al solito e chiamò a voce alta “Livia dove sei?”
“Sono in cucina amore” con una voce suadente che non sembrava neanche lei.
Lui entrò in cucina e la scena che si offrì ai suoi occhi lo lasciò a bocca aperta; non poteva crederci, si era avverato ciò che aveva sempre sognato, la visione del culo di Livia come non lo aveva mai visto fece sì che un'erezione spontanea porto ad esplodere nei pantaloni.
Lei sudava ma cercava di mantenere la calma “Cosa c'è amore? Non parli?” girandosi ed andando verso di lui. Fu allora che Franco vide le tette che ballavano e le andò incontro per baciarla sulla bocca.
“Caro, sarai stanco? Vuoi rilassarti?” e gli mise una mano sul cazzo “Cosa sento! sei eccitato?”
Franco non parlava ma iniziò a baciarla come non aveva mai fatto mettendole le mani sul culo non credendo ai suoi occhi e si chiedeva “Ma è la mia Livia?”
Lei gli disse, staccandosi dal bacio “Siediti sul divano che ti faccio rilassare io”
Franco si stese sul divano e lei con una mossa preparata gli apre i pantaloni tirandogli fuori il cazzo “Vuoi che gli dia un bacio?”
“É quello che aspettavo da una vita!”
Livia iniziò con una leccata di tutta la cappella.
L'eccitazione le fece sembrare il sapore più buono di come se lo ricordava. Gli fece colare un po’ di saliva e Franco per poco non svenne. Subito dopo prese il cazzo in bocca e iniziò un lento pompino,
Franco gli mise una mano sulla nuca e la spinse come avrebbe sempre voluto e lei non gli aveva mai permesso.
Dopo averlo succhiato per alcuni minuti pensò che anche lui aveva un bel cazzo di tutto rispetto, non come quello che si immaginava dal racconto fatto da Roberta su suo marito Carlo.
Franco la scostò per non sborrare subito preferendo rimandare la sborrata e fermare quel momento.
“Amore adesso voglio assaggiare anche io la fica” e nel spogliarla ebbe un'altra gradita visione: la fica depilata così come aveva da sempre desiderato. A quella vista lui si tuffò con la lingua tra le cosce aperte, non prima di averla limonata con passione.
Leccava con furore e ad un certo punto osò leccare il buco del culo mentre infilava due dita nella fica ormai fradicia. Non ci volle molto per portarla all'orgasmo che fu travolgente.
Livia gridava come un'ossessa e lo stupì maggiormente quando gli disse “Adesso chiavami”.
Franco in un solo colpo lo infilò e iniziò a penetrarla con ardore, non sapeva a cosa dovesse quella trasformazione ma finalmente si rendeva conto di essere un marito felice.
Chiavata in quel modo Livia aveva goduto diverse volte e poi fu il turno del suo uomo che dopo averla pompata per un’ennesima volta le disse che doveva sborrare.
Livia non se la sentì di farsi sborrare in bocca ma trovò una soluzione altrettanto eccitante per lui “Aspetta un momento, lasciami mettere in ginocchio e sborrami in faccia. Voglio sentire la tua sborra che cola sul mio viso”
Per farlo lui si mise in piedi e lei davanti inginocchiata come una troia.
Pochi colpi di mano e lei si sentì innaffiare il volto. Livia non aveva mai visto da vicino una sborrata e quella sera fu davvero tanta la sborra prodotta da Franco ma un’idea le giunse lì per lì pensando che per abituarsi all'ingoio doveva assaggiarlo, pertanto con le dita si mise in bocca il cazzo e lo succhiò con passione.
Fu solo dopo che alzandosi disse a suo marito “Da oggi inizia una nuova vita, sarò la tua troia”