CAPITOLO 24 - Il miglior amico del mio compagno.


Era un periodo in cui stavo vivendo una vera e propria miscela esplosiva; io affamata di cazzo, di sesso, di sperma ed il mio compagno che mi trascurava, scopandomi di tanto in tanto, in maniera svogliata e dando la sensazione di fare l’amore solo per darmi il classico “contentino”. Ovviamente questa situazione mi lasciava interdetta ma, soprattutto, insoddisfatta.


Sono sempre stata “autonoma” nel fare sesso, lo tradisco molto e sistematicamente, ma questo suo atteggiamento mi indispettiva e mi faceva sentire non desiderata, quasi rifiutata, per cui fu un periodo in cui beccai veramente tanti cazzi. Ma ho vissuto un’avventura particolare e molto eccitante ed è proprio questa che voglio raccontare.


Un pomeriggio in cui ero a passeggio da sola, inaspettatamente, uno dei suoi migliori amici mi mandò un messaggio in cui mi chiedeva come stessi, cosa stessi facendo e via dicendo. Per la verità, la cosa mi infastidì un pochino, non so spiegarne la ragione, ma fu così. Però dall’altro lato, mi sentii subito eccitata, immaginando immediatamente cose proibite ed oscene. Fu per questo motivo che stetti volentieri al suo gioco, cominciando a messaggiarlo tantissimo, ovviamente segretamente e con discrezione; io ho un compagno, lui è sposato.


Notavo che, a mano a mano che passava il tempo, lui si faceva sempre più intraprendente e pungente, cominciando a farmi complimenti, dicendo che non dimostravo la mia età, di dimostrare meno dei miei 53 anni… insomma, capii che mi stava letteralmente corteggiando e ne rimasi lusingata ed anche eccitata. Era ovvio che non volesse cominciare una storia sentimentale con me, ma solo scoparmi per bene!


Un giorno, mi mise al corrente che la moglie era al lavoro, invitandomi a casa sua ad ascoltare un po' di cd insieme. Avevo capito che era una banale scusa per stare da solo con me ed accettai. Verso le 16, mi recai da lui. 


Fu molto cortese e gentile, accese lo stereo e ci accomodammo sul divano ad ascoltare musica. Cominciammo a parlare amabilmente, a ridere e scherzare, mentre prendevamo un caffè.


Notavo, col passare dei minuti, che doveva essere molto eccitato, ed infatti, improvvisamente, mi baciò sulla bocca. Io, dopo un attimo di smarrimento, contraccambiai e mi ritrovai in un attimo la sua lingua che cercava la mia, in un bacio mozza fiato e prolungato. Mi mise una mano dietro la nuca continuando a baciarmi profondamente, poi introdusse la mano sotto il vestito e cominciò a palparmi le tette. 


Quella situazione così trasgressiva, in cui facevo la porca con un amico del mio lui, mi piaceva e mi eccitava da morire e mentre ci baciavamo indecorosamente, godevo al contatto delle sue mani sui miei seni e, infoiata, presi a palpare la sua patta, sentendo il suo cazzo duro sotto la mano. Andammo avanti così per qualche minuto, poi mi chiese di mettermi nuda. Lo feci, mi tolsi il vestito e la brasiliana (non indossavo affatto il reggiseno, come mio solito), e rimasi completamente nuda, a parte gli stivali. Lui guardava le mie nudità con espressione rapita ed estasiata, poi senza vergogna, mi distesi su di lui, seduto sul divano, e cominciai a baciarlo tenendogli il capo tra le mani. Intanto strusciavo la mia fica sul suo cazzo con un movimento lento ed eccitante, bagnandoglielo completamente con i miei umori vaginali.


Il cd intanto era finito, così si sentivano solo i rumori del nostro pomiciare, oltre ai nostri gemiti, sordi e prolungati. Gli tolsi camicia e maglietta, poi mi sollevai e gli calai i calzoni, gli sfilai i boxer lasciandolo completamente nudo. Era un uomo più grande di me di alcuni anni, decisamente grasso, molto villoso ed aveva un bel cazzo duro e di ragguardevoli dimensioni. Cominciai a baciare e leccare il suo corpo, dal collo, al torace, gli mordicchiavo i capezzoli, poi scesi sull’addome leccandolo tutto, esitando sul suo ombelico, mentre con la mano andavo su e giù sul cazzo tirandogli una sega. Era una mazza nodulosa, durissima, con la cappella turgida che mi faceva venire una voglia matta di ciucciare.


Dandomi della troia, disse di volermi leccare la fica, mi mise a sedere sul divano, poi si inginocchiò, mi allargò le cosce e cominciò a leccarmi deliziosamente. Sentivo la sua lingua impazzita che mi titillava il clitoride duro, le grandi labbra, il suo dito a stantuffarmi la patata bagnatissima di saliva e di umori vaginali. Era molto bravo, mi stava facendo impazzire con la sua bocca calda, al punto che mi fece venire in maniera veloce. Mugolando, raggiunsi infatti un grande ed intensissimo orgasmo che mi fece letteralmente rabbrividire.


Ora toccava a me prenderlo in bocca, ero impaziente di succhiare il suo cazzo; si accomodò sul divano a gambe oscenamente larghe e, mentre lui si toccava il pene, mi inginocchiai tra le sue gambe, legai i lunghi capelli con un mollettone e, impugnato il cazzo all’altezza dei coglioni, presi a fargli un pompino umido, profondo e sensualissimo.


Guardandolo negli occhi, gli leccavo i coglioni, l’asta e la cappella, poi presi ad andare su e giù con la bocca sul cazzo a ritmo costante, scappellandolo con le labbra. Intanto lui mi accarezzava la testa, guardandomi mentre ero all'opera in quel pompino indecente.


Di tanto in tanto, mi fermavo e partivo con degli assoli di lingua, titillavo la cappella con la punta della lingua, una cappella dura e viola, gonfia e vibrante. Gli solleticavo il frenulo sempre guardandolo negli occhi. Poi di nuovo a pompare con foga quel cazzo duro e grosso, dall'odore e dal sapore eccitante. Intanto gli accarezzavo i coglioni duri. 


“Ti piace il mio cazzo in bocca?”, mi chiese.


Risposi: “si, da morire, è buonissimo” e, dopo una brevissima pausa, ripresi il pompino.


Sempre più eccitata dalla porcata in cui ero protagonista, di minuto in minuto mi eccitavo sempre più succhiando e ciucciando il suo cazzo con crescente voglia. Ma ora lo volevo piantato in fica, tutto in corpo e glielo dissi.


Prendendo l’iniziativa, mi alzai, mi sedetti su di lui e lasciai scivolare il cazzo nella mia fica in un bello smorza candela. Mi afferrò le chiappe e prese a scoparmi con lena e desiderio, facendolo arrivare all’utero. Mentre mi “impastava” il culo, con le mani nei capelli, stravolta dal piacere e dal godimento, presi a saltellare sul suo uccello pompando da grande porca, presi a baciarlo in bocca mentre mi trombava alla grande. Mi rigirai e mi impalai di nuovo sul suo cazzo, dandogli le spalle. Lui mi allargava allo spasimo le gambe e mi penetrava violentemente in fica. Io saltavo come una folle su di lui che mi pompava con violenza e libidine incredibili.


Dopo qualche minuto, pazza di piacere, dissi: 


“lo voglio in culo… spaccamelo per bene, dai”.


Il porco non se lo fece certo ripetere una seconda volta, sfilò il cazzo dalla mia fica, me lo fece leccare per umettarlo per bene, mi sistemò a “pecora” sul divano, si piazzò dietro di me e  cominciò a farmi il culo, pompando violentemente.


Con la sua mazza conficcata nell’intestino, eccitata all’inverosimile, presi ad accarezzargli i coglioni da sotto facendolo impazzire dal piacere, mentre lo spronavo ad andarci pesante, a rompere il mio culo, a massacrarlo. Nonostante prendessi da anni tanti cazzi in culo, il dolore era inevitabile ed infatti lanciai un urletto di dolore, mentre lui, indifferente alla mia sofferenza, continuava ad incularmi in maniera inesorabile e selvaggia, assestandomi colpi violenti e ficcando tutto il cazzo nel mio sfintere, facendomi sbattere il volto sulla spalliera del divano. 


Ad occhi chiusi mi godevo quella bella inculata, mugolando dal piacere, fino a che venni per la seconda volta arrivando a squirtare una quantità incredibile di liquido vaginale.


Lui, mentre mi inculava sempre più forte, mi disse che non ce la faceva più, che stava per venire a sua volta. Così, in fretta mi alzai, mi inginocchiai davanti a lui che si mise in piedi e cominciai a spompinarlo con l’intento di farlo sborrare nella mia bocca, cosa che dopo qualche secondo, avvenne. Mugolavo sommessamente mentre mi beccavo la sua sborrata abbondantissima e densa in bocca. Neanche una goccia fu sprecata, ingoiavo infatti direttamente lo sperma caldo e denso, a mano a mano che usciva dai suoi coglioni, ingoiando tutto fino all’ultima stilla, al punto che gli lasciai il cazzo completamente pulito. Ansimanti, lo succhiai ancora un po', fino a che divenne floscio.


Con il sapore di sborra in bocca, gli chiesi se potessi farmi una doccia, lui non ebbe nulla in contrario; così mi lavai, poi mi rivestii e, chiedendogli la massima discrezione, lo baciai in bocca ancora una volta ed andai via.


Ero soddisfatta, sazia ed avvertivo una sorta di rivalsa sul mio compagno che mi trascurava a letto… mi ero fatta una grande scopata con uno dei suoi migliori amici.


--- Continua....

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Categorie: Etero Tradimenti