Capitolo 3.
L'attesa
“Pronto, Roberto? Sono Cristina, la nuova...”
“Ohhh Cristi! Come andiamo? Tutto apposto?”
“Tutto bene grazie. Senti, per martedì, è ancora valida l’offerta per quel paio di scene di cui mi avevi parlato?”
“Certo! Come ti ho già detto, giriamo un film su un gruppo di ragazze che si imbucano ad una festa per soli uomini e il tutto finisce in una scopata che dura fino all’alba. Giriamo fuori Roma, perciò bisognerà prendere le auto e staremo fuori tutta la notte. Sei dei nostri?”
Me lo presenta come se fosse una festa fra amici, una scampagnata amichevole e forse è proprio questo che mi rassicura di lui: la sua estrema naturalezza e tranquillità.
“Sì, vengo volentieri. Dove e quando?”
“Allora, ci vediamo all’indirizzo dell’altra volta alle 17 in punto, così abbiamo tutti il tempo di caricare le attrezzature sul furgone e raggiungere il posto delle riprese. Occorrerà rimanere svegli tutta la notte perciò cerca di presentarti ben riposata.”
“D’accordo. Ci vediamo martedì. Ciao Roberto”
“Ottimo! A martedì!”
Metto giu. Alla fine l’ho chiamato ancora. Non so bene cosa sto facendo. In questo periodo sono molto confusa e il dubbio mi logora. Non è troppo tardi per tirarsi indietro, ho fatto solo un video/provino e senza il mio permesso non uscirà mai dalle mura dell’ufficio di Roberto, ma poi mi ritrovo a pensare che è un lavoro come un altro, che potrei davvero avere successo in questo campo e soprattutto è la prima volta che mi assumono per un lavoro e sono entusiasti di come lo svolgo, mi danno fiducia, mi consigliano e mi tranquillizzano come una famiglia. Non mi sono trovata a disagio il giorno del provino. Ho seguito i suggerimenti di Roberto e mi sono lasciata andare con Gianni, anche se la telecamera mi fissava e riprendeva ogni mia mossa. Alla fine mi è anche piaciuto, anzi, a dire la verità mi è piaciuto parecchio. Ho 21 anni e sono nel pieno della mia giovinezza: ogni tanto anch’io ho bisogno di un sfogo dal punto di vista sessuale. Mi sono divertita parecchio col mio ex, già dalle prime esperienze, a 16 anni. Superata la maggiore età, poi, ci siamo dati parecchio da fare e, senza nessun tabù, abbiamo scopato alla grande, talvolta anche tutta la notte. Da quando sono a Roma, però, ho avuto pochissime occasioni di andare a letto con un uomo e, di fatti, la mia ultima esperienza è stata il mezzo “stupro” che ho subito al mio 11esimo provino. Il provino di ieri, quindi, ha segnato un po’ il mio ritorno al sesso e sono arrivata a provare quel piacere che non raggiungevo da tempo, perso già durante l’ultimo periodo col mio ex. Non credevo di poter godere eppure è successo, forse perché Gianni ha una certa esperienza nel campo, forse perché era sin troppo tempo che non assaggiavo un cazzo, o forse perché, semplicemente, mi sentivo tranquilla ed eccitata allo stesso tempo da quella situazione. Sta di fatto che per una piacevolissima scopata di circa 20 minuti ho guadagnato quanto avrei fatto in 20 ore di lavoro alla caffetteria. Non sono ancora sicura della mia scelta, forse non lo sarò mai, ma ormai sono in ballo e voglio giocarmi questa chance fino in fondo.
Tre giorni. Fra soli 3 giorni farò la mia comparsa sul primo vero film e il mio nome e la mia faccia, inevitabilmente, cominceranno a girare e ad entrare nelle case degli italiani. Chissà se lo vedranno anche i miei amici d’infanzia? Chissà se lo vedranno anche i miei? Non importa, in fondo, mi sento pronta ad affrontarne le conseguenze. Sono bei soldi e non li sto rubando a nessuno. Tanto basta alla mia coscienza.
I 3 giorni sembrano non passare mai; l’attesa si fa snervante. Riaccendo il PC e torno su Internet. Giro, per la terza volta solo oggi, per siti porno e cerco video in streaming di pornostar famose. Oramai comincio ad orientarmi un pochino fra i vari siti e so dove andare a cercare. Ne trovo uno di Angela White, attrice australiana molto famosa in questo periodo. Oramai conosco a memoria i vari atteggiamenti e le posizioni canoniche tipiche dei film porno: sguardo da troia come se il tuo sogno più grande fosse fare su e giù sul palo del belloccio che hai di fronte, atteggiamento sensuale e accattivante, movimenti lenti, sensuali e sorrisetto malizioso. Non è difficile, ma di certo è imbarazzante. Quindi comincia l’azione e con un pretesto qualsiasi e dopo un paio di battute di poco effetto, volano via i vestiti e comincia la parte che mi interessa. Due minuti ed Angela è già attaccata al cazzo dell’uomo. Succhia come un’ossessa e produce un suono di risucchio scandaloso. Si stacca, ride e torna a succhiare con più foga di prima. Non si cura della bava che gli cola dalla bocca, che gli cade sulle tette o sul collo. Si preoccupa solo di scostare i capelli per non coprire la visuale alla telecamera ed al pubblico. Questo me lo devo ricordare.
Con una mano prende a massaggiarsi furiosamente la figa e subito il regista inquadra la scena, poi torna a dedicarsi anima e corpo al pompino e cerca di spingersi il cazzo più in profondità possibile, fino a farsi venire conati di vomito, per poi sputarci sopra e rimboccarlo completamente. Non capisco come faccia a piacere agli uomini un rapporto così estremo, violento, ma non sono qui per giudicare.
Il passaggio di scena è repentino, avviene con un effetto sfumatura che saprei montare anch’io: lei si stende e lui prontamente butta la testa fra le sue gambe. Appena la lingua si posa sul clitoride e comincia a pizzicarlo la White si contorce e comincia a gemere come fosse in preda al miglior orgasmo della sua vita. La finzione è evidente e pacchiana, ma la scena ne guadagna comunque in sensualità e fascino. Zoom sulle dita che ora entrano ed escono dalla fighetta e che, tutte bagnate degli umori di Angela, vanno a stimolare l’ano, forzandolo e violando poco dopo. La scena è veloce ed eccitante: ora indice e medio entrano rispettivamente nella figa e nel culo della pornostar accompagnati da gemiti sempre più forti. Non resisto più e mi sfilo le mutandine. Devo toccarmi. Per la terza volta, oggi, la mia mano va a cercare il clitoride e comincia a giocherellarci come più mi piace, dandomi scariche di piacere avvolgenti. Intanto nel video si comincia a scopare. Angela è impalata sul cazzo dell’uomo, stile cavallerizza e cavalca con passione. Lui, dal canto suo, accompagna il tutto con forti spinte di reni e si può chiaramente sentire il rumore dello schiocco delle palle contro il culo dell’attrice. Le mie dita, seguendo il crescere dell’azione, si fanno più indiscrete e l’indice scivola dentro. Non ricordo quand’è stata l’ultima volta, prima di oggi, in cui mi sono masturbata, sicuramente moltissimo tempo fa, ma ora riesco solo a pensare a quanto sono stata stupida e che dovrò ricordarmi di farlo più spesso. Rivolgo lo sguardo al video e ammiro Angela a pecorina, col cazzo di marmo che si fa strada nel suo culo, di certo non vergine o inesperto, e un enorme vibratore di forma cilindrica piantato nella fica. Ora geme sul serio e urla il suo autentico piacere a tutto il Mondo, con imprecazioni e parolacce, mentre l’attore continua ad abusare del suo ano ed a spingere a più non posso. Io faccio entrare due dita ed accelero la stimolazione del mio clito: voglio raggiungere l’orgasmo insieme a lui e capisco di non aver più molto tempo. Le ultime possenti infilate ed è pronto a godere. Si sfila e Angela, prontamente, si gira e gli si mette in ginocchio di fronte. Lui se lo sta menando mentre lei gli lecca le palle e dopo pochi secondi eccolo sborrare una quantità incredibile di caldo seme dritto in faccia alla White che, dal canto suo, se la ride felice come una bambina e, con la bocca spalancata, cerca di accoglierne il più possibile. Accelero ancora, infilo 3 dita, mi sento finalmente piena. La figa gonfia ed arrossata dal troppo utilizzo. Il clitoride sul punto di esplodere. Ho la mano zuppa dei miei umori che hanno bagnato leggermente anche il cuscino della sedia, ma non me ne curo. Sento il piacere crescermi dentro, i muscoli del mio corpo cominciare a tendersi, le grandi labbra gonfiarsi di pura estasi. Trattengo il respiro e guardo per un’ultima volta lo schermo. Angela sta ripulendo l’asta del compagno ed il proprio viso. Con la lingua raccoglie lo sperma rimasto sulle sue guance e sulla cappella del tipo e lo ingoia senza lasciarne traccia. Sfilo le dita, allargo le gambe il più possibile e mi aggrappo ai poggia bracci della sedia mentre l’orgasmo mi cattura ed esplode libero dentro di me. Mi esce un gridolino seguito da uno sbuffo d’aria non appena riprendo a respirare. Magnifico.
Mi appoggio esausta allo schienale e, piano piano, riporto il respiro alla normalità. Stupendo, come quello di 2 ore fa. Ora posso andarmene a letto. Anzi, DEVO andarmene a letto. Domani è martedì e devo essere in forma.
Stancata dal ditalino, mi addormento quasi subito e la mattina dopo mi sveglio fresca e pimpante. Mi faccio una doccia e finalmente mi godo la mia ritrovata acqua calda. Infatti, dopo aver incassato i 100 euro di Roberto dell’altra volta, ho deciso di spendere parte dei miei pochi risparmi per aggiustare le tubature e potermi fare, così, una doccia come si deve. Mi pulisco per bene e indugio molto sulle parti più importanti per il lavoro di oggi. Lavo la fighetta con molta attenzione e pulisco anche dentro, per quanto mi è possibile, per renderla meglio presentabile possibile. Lavo le tette ed i capezzoli insaponandoli abbondantemente. Il mio corpo è di nuovo caldo. Sembra quasi che la scopata con Gianni dell’altro giorno abbia risvegliato un desiderio sopito da troppo tempo, che ora reclama soddisfazione ogni volta che può. Gli ultimi minuti li dedico alla pulizia del culo. Mi riempio la mano di bagnoschiuma all’arancia e lo spalmo sull’ano, percorrendone il contorno con l’indice, per poi andarlo a forzare leggermente facendo scivolare il dito dentro. Cerco di inserirlo più in profondità possibile, regalando un piccolo spasmo alla mia figa, e lo muovo leggermente per andare a toccare le pareti del mio retto. Lo sfilo e lo risciacquo solo per poterlo rinsaponare di nuovo e ricominciare da capo. Se non sapessi di dover girare una scena da lì a poche ore probabilmente la mia prossima mossa sarebbe quella di accompagnare ogni penetrazione con un leggero massaggio al clitoride, ma mi trattengo e mi concentro il più possibile sulle operazioni di pulizia. Non è proprio quello che si possa definire un risciacquo professionale, per quello servirebbe una peretta anale ed una buona mezzora, ma credo mi avrebbero avvertito se ci fossero state scene di anal in programma, perciò immagino possa bastare una pulizia superficiale…o forse lo spero soltanto, leggermente impaurita dall’idea. Mi spunto il cespuglietto di peli e lo sistemo per bene, quindi mi ammiro allo specchio, nuda, per avere una visione di insieme.
“Certo che mi comporto proprio come una troia” penso mentre mi guardo le tette allo specchio e le faccio sobbalzare per vedere come vanno, o mentre mi guardo il culo e cerco di capire se piacerà al “pubblico”. Per la prima volta nella mia vita mi ritrovo a pensare a quante persone potrebbero masturbarsi guardando le mie nudità, a quanto potrei farle eccitare, a quanta sborra verrà versata in mio onore. E’ una strana sensazione di potere, di superiorità. Mi scalda il ventre in un tenero abbraccio. Mi pizzico i capezzoli per farli indurire e vederli riflessi nello specchio. Non penso indosserò un reggiseno, che senso avrebbe? Mi infilo un tubino nero che mi fascia il corpo, calze nere trasparenti ed un paio di mutandine nere di pizzo. Scarpe rigorosamente da ginnastica. Non voglio arrivare a stasera coi i piedi doloranti.
Incapace di aspettare un secondo di più, prendo la borsa e parto. Direzione: luogo d’incontro con Roberto. Sono in anticipo.
Meglio così.
Arrivo alle 16 e 35, ma trovo già molte persone che caricano telecamere, fari, scatoloni e quant’altro nei due furgoncini lì fermi. Roberto è già arrivato e lo vedo mentre dirige le operazioni di carico del materiale e sistema personalmente un altro paio di scatoloni a bordo.
“Cristina! Hai fatto presto! Ansiosa eh? Tranquilla! Vieni qua dai!” mi saluta col suo solito entusiasmo rassicurante e mi presenta al resto della comitiva:
“Allora ragazzi. Questa è Cristina, il mio nuovo pupillo. Reciterà anche lei nel film e siccome è la sua prima esperienza da professionista vorrei che le deste una mano tutti ad ambientarsi e a farla sentire a casa.”
“Grazie Roberto. Ciao a tutti.” Faccio un po’ impacciata.
Mi arrivano molti sorrisi di benvenuto e parecchi “Ciao” di rimando. L’atmosfera è tutt’altro che tesa e il mio imbarazzo ben presto svanisce. Mi si avvicina subito una ragazza dai lunghi capelli neri, molto giovane e carina, con un corpo sinuoso che attira il mio sguardo.
“Ciao Cristina, posso chiamarti Cri?”
“S-Sì certo.”
“Bene. Io sono Elisabetta, ma tu chiamami anche Eli. Allora? Come ti sembra il nuovo lavoro? Soddisfatta?”
Rimango un attimo spiazzata da tanta espansività, ma la cosa non mi turba e prendo la palla al balzo per fare due chiacchere.
“Beh, per ora ho fatto solo il provino e oggi, come ha detto Roberto, è la mia prima prova da ‘professionista’ perciò non ti so ancora bene dire se il lavoro mi piace o no. Tu? Anche te lavori per Roberto?”
“Non proprio. Sono già 2 anni che frequento l’ambiente e giro video e film. Ho cominciato quando avevo 19 anni, dopo aver lavorato come strip teaser in un locale di Milano per un anno. Là mi hanno vista, assaggiata e buttata nel Mondo dell’hard in un batter d’occhio. Ho girato un paio di film lesbo e 5 scene per altri 3 film etero. Quindi ho incontrato Roberto e ora sono 2 mesi che lavoro per lui. Se hai domande, dubbi o paure, basta farmi un fischio e arrivo di corsa. So come ci si sente ad essere al debutto e se non sei tranquilla finisci per farti spaventare e rimanere delusa dalla tua prestazione.”
“Grazie Eli, mi hai già tranquillizzata tanto. Oggi fai da spalla a Roberto o ti butti anche te nella mischia?” Gli chiedo, cercando di essere più spigliata possibile e di non farmi problemi a parlare con termini forti e diretti, perché vedo che lei non se ne fa e forse è giusto così.
“Oggi lavoro pure io. Anzi a dirla tutta, non per vantarmi o altro, ma sarò un po’ la capogruppo delle ragazzine che si lanceranno all’attacco di cazzi indifesi” mi strappa una risata e continua “Ormai ho già una certa esperienza in film del genere e secondo Roberto devo cominciare a farmi vedere, perciò mi usa come ‘punta di diamante’ del film ed intanto ne approfitta per provare le nuove arrivate e le sue nuove promesse, come te.”
Non c’è spocchiosità nelle sue parole ed è evidente che non lo dice per vantarsi o altro, dice semplicemente le cose come stanno e, quindi, non risulta antipatica o piena di se. Una persona decisamente gradevole ed una potenziale buona amica.
“Ottimo, quindi sarai te a fare il grosso del lavoro. Non dovrò far altro che seguirti” le dico con un sorriso
“Hehe, sì, esattamente. Anche per me è un giorno importante. Il mio nome comincia a girare fra i forum d’Italia e ora voglio provare a fare un passetto in più verso la meta”
“Spero che tu ci riesca. Davvero”
“Grazie Cri. L’ho capito subito che eri una ragazza in gamba. Roberto non sbaglia mai, ha l’occhio lungo e riesce a guardare nel futuro e nell’animo delle persone. Se per lui sei una promessa, allora vuol dire che hai qualcosa dentro che si risveglia sulla scena, è sempre così. Anche le più famose attrici hard, italiane e non, hanno avuto dubbi, incertezze e si sono fatte domande su domande. Molte di loro erano timide, ma sotto i riflettori era come se si trasformassero e diventassero instancabili macchine da sesso. Tu devi solo stare tranquilla e lasciare che accada quello che deve accadere. Credimi”
“D’accordo. Lo farò. Contaci”
Quindi ci lasciamo e comincio a fare un giro lì intorno. Tempo due minuti e siamo tutti sui furgoni pronti a partire. Il viaggio è piuttosto lungo e alla fine, quando arriviamo ad un balneare, deserto, sulla spiaggia, l’orologio segna le 19 e 30.
Scendiamo ed i cameraman e gli altri addetti ai lavori dietro le quinte cominciano subito a disporre tutto il materiale a loro disposizione per creare l’ambiente per le riprese. Roberto chiama in disparte me, Elisabetta e altre 4 ragazze con non più di 20 anni a testa, tutte molto belle e accattivanti. Durante il viaggio ho imparato a conoscerle: Roberta, la classica oca giuliva che ride ad ogni battuta in maniera sin troppo sguaiata, capelli biondo platino e due tette grandi come angurie; Ramona, un’altissima ragazza dell’est, gambe slanciate, capelli neri fino alle spalle ed un forte accento straniero; Selena, una piccola ragazza di colore che sfoggia con orgoglio una chioma indomabile di grossi ricci castani e Min, una piccola asiatica tutto pepe che non fa che dimenare il culetto al ritmo della musica nelle sue auricolari.
“Allora ragazze. Siamo in un balneare di sera. Non c’è nessuno al di fuori di voi e dei nostri ragazzi che stanno festeggiando. Loro hanno bevuto e voi siete il loro divertimento per la serata. Siete le loro puttane noleggiate per l’intera notte e dovrete comportarvi di conseguenza. Inizierete con una gara di pompini, nella quale i ragazzi valuteranno il vostro operato e sceglieranno chi di voi spompina meglio e chi si merita il trattamento reale ovvero la doppia penetrazione finale. Naturalmente è già tutto deciso: la prescelta sarà Elisabetta e, quindi, sarà lei l’attrice dell’ultima scena che si terrà all’alba. Le altre intanto reciteranno ognuna col suo uomo e appariranno un po qua e là nella scena di orgia generale e poi avranno una scena tutta per loro. In seguito parleremo dei ruoli di ognuna di voi e di quello che dovrete fare. In poche parole: siete voi a voler scopare, siete voi a dover trasmettere la voglia di sesso e siete voi che dovete guadagnarvi la serata con questi signori. Vi deve piacere e dovete essere insaziabili. Tutto chiaro?”
“Chiarissimo, Roberto” rispondiamo quasi in coro come scolarette in gita.
“Su ragazze! E’ il momento di familiarizzare con gli attori, così ci sarà più intesa” aggiunge Elisabetta
“Ben detto Eli. Lei è una veterana in confronto alle vostre esperienze perciò se siete in difficoltà fate cioè che le vedete fare. Se avete dubbi o domande sono sicuro che sarà disposta ad aiutarvi in ogni modo. Su, avete 10 minuti e cominciamo a girare!”
Mi guardo intorno. Le altre ragazze sono molto graziose, ma i loro volti non sono proprio serenissimi, si intravede un filo di tensione nei loro sguardi. L’unica tranquilla e davvero pronta è Elisabetta che ha subito attaccato discorso con uno dei ragazzi e sembra trovarsi pienamente a suo agio. Io, dal canto mio, sono un po’ tesa, ma alla fin fine sto bene. Non devo poi fare chissà che: mi basta spompinare, leccare e scopare tutti i cazzi che mi si parano davanti fino a farli esplodere. E quando mai è stato un problema?
“Come si chiama il film?” chiedo a Roberto in un moto di curiosità
“Dal Ti monto, all’alba”
“Oh, bè … originale!”
“Sono contento ti piaccia”
Poco dopo vengo rapita da una truccatrice che mi invita a spogliarmi completamente ed accomodarmi su un divanetto. Eseguo guardandomi intorno per capire quanti occhi mi vedranno come mamma mi ha fatto. Non sembrano farci troppo caso. La nudità non è la notizia del giorno da quelle parti a quanto pare.
Il trucco è leggero, giusto un filo di rossetto, un giro di eyeliner per risaltare gli occhi ed un leggero velo di fondotinta. Quello che mi lascia perplessa è che la truccatrice, che nel frattempo capisco chiamarsi Maria, finito con il viso passa a truccarmi le tette mettendo del fondotinta rosa sulle areole ed un fondotinta più chiaro sui capezzoli così da metterli in risalto. L’effetto è molto da bambola, ma devo ammettere che il mio seno non è mai stato così bello e attraente. Ti fa venire voglia di leccarlo. Terminato il trucco mi spedisce in bagno per un lavaggio intimo che colgo l’occasione per rifare, nonostante fossi già pulita e profumata da casa e prende a truccare un’altra ragazza.
Mezzora dopo siamo pronti a girare.
La sala bar del balneare è molto ampia. L’ala destra è tutta occupata dal piano bar, composto da moltissimi scaffali in vetro con ogni sorta di bottiglia (portate lì dagli addetti al film) ed un bancone di legno lucido che attraversa tutta la sala in lunghezza. L’ala sinistra invece ha 4 divani, 2 agli angoli e 2 centrali, e due grandi tavoli con alcolici e salatini. Al centro della stanza c’è una grande piattaforma circolare rialzata che luccica come fatta d’oro e che fa da piedistallo a quello che sembra un palo da lap dance.
I ragazzi sono disposti sui divanetti e quello che intuitivamente è l’organizzatore della serata è seduto sul bancone del bar. Sono 6 in tutto.
Luci accese e puntate, copioni ripassati. Si parte col primo CIAK della mia vita.