Stavo con Elisa da sei mesi, e facevo di tutto per piacere sia a lei che ai suoi ragazzi. E in quanto ai suoi due figli, Mia e Tommy, di diciotto e diciannove anni, che mi adoravano, spesso ne prendevo le difese, quando combinavano qualcosa.


E così fu quella sera, che io e Elisa rincasammo, beccando i ragazzi in salotto, intenti a fumarsi dell’erba in compagnia di Gioele, il fidanzato diciannovenne di Mia.
Elisa andò su tutte le furie. I ragazzi cercarono di giustificarsi, dicendo che quel bong con l’erba li aveva dato un tizio alla stazione, ed io, come sempre, cercai di sdrammatizzare le cose.
-Ma sì,- dissi a Elisa. –Che vuoi che sia!- e così dicendo, afferrai il bong dalla mano di Giole, e ne feci un primo tiro. Poi un secondo … un terzo …
-Mmmh niente male!- commentai. –Provala amore … - sussurrai a Elisa.
-Ma sì,- mi disse lei. –Dammi qui che mi faccio un tiro, così mi calmo un po’
Ed io, glielo passai quel stramaledetto bong, con la convinzione di essere riuscito a pacificare la situazione, e che quella era solo semplice erba ... Ma invece …


Premetto, prima di proseguire, che in vita mia non sono mai stato un santo, soprattutto in materia di sesso. Da ragazzo, quando lavoravo sulle navi da crociera come cameriere, arrotondavo la paga mettendo a disposizione la mia compagnia a signore e coppie. Ne, ho mai disdegnato luoghi sosta particolari, quando facevo il camionista, e, con quasi tutte le mie ex, ho sperimentato lo scambio di coppia, o una cosa a tre; ma, quel che ho fatto quella sera, è andato ben oltre alla più perversa delle mie perverse immaginazioni.


Neanche a dirlo, quell’erba ci aveva sballati tutti quanti, ma più che sballati, aveva disattivato qualsiasi nostro freno inibitorio. Giuro, non ci rendevanmo nemmeno più conto, di quello che stavamo facendo.
Infatti, alle otto di quella sera, io e Elisa ci trovammo in ginocchio di fronte a Giole, il ragazzo di Mia, e, senza troppi tentennamenti, gli abbassammo la zip, gli tirammo fuori il cazzo, incominciando a spompinarcelo a vicenda. 
Non era la prima volta che facevamo certe cose. Ma Gioele, non era uno dei tanti sconosciuti che incontravamo nel solito boschetto fuori città. Era solo un ragazzino di diciannove anni, e per lo più era il fidanzatino di Mia, e mentre ce lo spampinavamo, Mia era dietro di noi, seduta sul divano, che vedeva tutto, e lo stesso suo fratello.
Bisogna ammette che i ragazzi erano sconvolti. Tutti e tre. Ma pure tremendamente eccitati, da quel che io e Elisa stavamo facendo al povero (si fa per dire) Gioele.
Dopo aver spompinato per un po’il ragazzo, Elisa si voltò verso i suoi figli.
-Venite qui, che mamma e Oscar vi insegnano a fare una cosa!- esclamò euforica. E, secondo voi, quale poteva mai essere questa cosa???
Da non crederci! Nemmeno al più trasgressivo dei registi porno in circolazione, sarebbe venuta mai in mente una scena del genere. I due ragazzi scesero dal divano, e si inginocchiarono in mezzo a noi, di fronte a Gioele e al suo cazzo eretto. E fu a quel punto che iniziò la lezione pratica di sesso orale. 
Cose da pazzi!!!
Ora, non so se prima di quella sera Mia aveva mai fatto un pompino al suo ragazzo, o, se lo stesso fidanzatino avesse ricevuto mai sesso orale. Fatto sta, che quella sera, dopo essersi fatto succhiare il cazzo dalla madre della sua ragazza e il suo compagno, Gioele, si ritrovò a farsi spompinare in tandem dalla sua fidanzata e da suo fratello, sotto la super visione, e i consigli della madre e miei.
-Brava così tesoro … ciuccialo tre volte, e poi infilalo nella bocca di tuo fratello.,- suggerì Elisa.
-Toccategli le palle, mentre lo spompinate.- suggerivo io.
-Bravi, così, fate scorrere le vostre lingue assieme!-gli sussurrò la madre. E fratello e sorella, si davano veramente molto da fare, con quel bel cazzone eretto.
-Aaaah.. sììì…oooh… uuuh!- Gioele, a tratti pareva persino ritrovarsi a ululare dal piacere che provava, da quel pompino perverso e incestuoso. Intanto, come una piccola ciminiera, il bong continuava a emettere fumo bianco, che si dileguava per la casa, e si infilava su per le nostre radici, e io e Elisa, ridevamo eccitati e divertiti …


Poi, all’improvviso, due grida!
-Oh mio dio, ma cosa state facendo???
-Ma che cazzo sta succedendo qui!!! 
Mi voltai e mi alzai in piedi, ritrovandomi davanti agli occhi la mamma e il papà di Gioele. I due, che erano venuti a prendere il ragazzo, avevano suonato a lungo, e non ricevendo risposte e sentendo i gemiti del figlio, in qualche modo erano riusciti ad entrare. E ora, osservavano la scena sconvolti, puntando addosso a me e Elisa, due occhi iniettati di sangue.
Come non capirli! Mettetevi nei loro panni!
-Scusa mamma … io non volevo!- frignò Gioele. Mia e Tommy, si staccarono dal suo cazzo che in un attimo si era fatto floscio.  
-Io ti ammazzo!!!- mi gridò addosso il padre, venendomi incontro. Elisa, come per salvarmi, gli si piazzò di fronte. A questo punto fu la madre di Gioele ad agire, cercando di mettere le mani addosso a Elisa, ma la fermai io, afferrandola per le braccia. Elisa intanto, aveva già appoggiato la sua mano destra, sul pacco dell’uomo.
Ora, come sotto incantesimo, i due, sebbene ancora confusi e sconvolti, molto sconvolti, non sbraitavano più, non si agitavano più, e il motivo era semplice. Quel dannato fumo che alleggiava nella stanza, stava avendo effetto anche su di loro.
-Ma che intenzioni avete?- domandò la madre di Gioele.
-Secondo te!- le rispose Elisa, avvicinandosi e iniziando a palpeggiarle le abbondanti tette sotto la camicetta azzurra. La scenetta fece ulteriormente gonfiare il pacco del marito, e rialzare persino il cazzo al figlio, che ora si stava coprendo con le mani.
-Nooo nooo nooo,- mugolava la madre.
-Sìììì sììì,- le ribatteva Elisa. –Faremo una bella ammucchiata, un orgia sfrenata.
-Ma non si può!- protestò il padre.
-E chi te lo dice?- ribattei io.
-E i ragazzi???- esclamò la madre.
-Sììì i ragazzi!!!- si aggiunse il padre.
-Scoperanno insieme a noi!!!- rispose a entrambi Elisa.
-Ma è peccato!- sbottò la madre.
-E’ immorale!- si aggiunse il marito.
-Peccato! Immorale!- sghignazzai io. –Ma quando capiterà a quarantenni come noi, di scoparci carne così fresca???
Da non crederci, i genitori di Gioele, se pur rintronati, rimanevano sconvolti. Io e Elisa invece, eravamo completamente fuori di noi. E visto che i due, sembravano non cedere alle nostre perverse intenzioni, abbiamo pensato bene di prendere un rotolo di nastro adesivo, e di legare a entrambi braccia e gambe, per poi sistemarli come due pupazzetti sul divano. 
-Se partecipare non volete, beh, allora, guarderete- sono state le ultime parole, dette da Elisa, ai due. E poi … poi ci siamo avvicinati ai ragazzi, ci siamo spogliati e gli abbiamo spogliati. Io, ho fatto inginocchiare Mia di fronte a me, violando le sue innocenti labbra con il mio cazzo. Elisa, invece, si è lasciata circondare dai due boy. Fidanzato e figlio, hanno incominciato a palparle il culo con una mano, mentre con le dita dell’altra le accarezzavano la fica, ciucciandole un capezzolo a testa. E lei, se li stringeva a sé, in un abbraccio eroticamente materno, fissando con occhi di sfida l’altra mamma seduta, o meglio impachettata sul divano.
-Ammettilo- le sussurrò provocatoriamente, -che ora vorresti essere tu qui al posto mio.
 La donna non le rispose. Paonazza era in volto, e la stoffa della sua camicetta, non riusciva a nascondere la turgidità dei suoi capezzoli.
Poco dopo, ci distendemmo sul tappeto del soggiorno, e iniziammo a scopare, tutti assieme.
Elisa volle Gioele tra le sue cosce. Tommy li si piazzò in ginocchio di fronte, mentre sua sorella, dietro di lui, lo segava, allungandogli il cazzo verso la bocca del fidanzato … In quanto a me, dopo essermi divertito a mordicchiare e slinguazzare il sodo giovane culetto di Gioele, ho pensato bene, di fargli perdere la sua verginità. E così, ho incominciato a scoparmelo, sotto gli occhi sconvolti dei genitori.
-Dillo a mamma e papà, che ti piace chiavarmi, con un cazzo in bocca e l’altro in culo … dillo!!!- lo stuzzicava Elisa.


-Aaaaah!!!
Poi improvvisamente un grido alla Hulk. Giuro, mi prese un colpo nel rendermi conto che il padre di Gioele, era riuscito con forza a liberarsi dal nastro isolante, per poi strapparlo pure alla moglie. E non fui solo io, a spaventarmi, tanto che ci sollevammo tutti quanti da terra.
Ma poi, quando vedemmo i due iniziare a spogliarsi, capimmo all’istante, che avevano che tutt’altro che intenzioni belliche.


Ve l’ho detto, in vita mia non sono mai stato un santo, ma quello che ho combinato quella notte, è andato oltre ad ogni mia più perversa immaginazione.
Mai avrei pensato di scoparmi la mia compagna con la complicità di suo figlio e un altro uomo. Di scoparmi persino la figlia a pecora, con la testa infilata tra le cosce della madre. Di vedere due madri, chiavate dai rispettivi figli, oppure scopare lesbicamente la figlia di una delle due. Di succhiare il cazzo a un ragazzo insieme alla madre, o di essere preso in culo prima da un padre, e poi da un figlio. Di riempire la bocca di sperma un’adolescente, con la complicità di un altro uomo, e due ragazzi, e tanto altro peggio ancora.


Il brutto, è stato il giorno seguente, quando Elisa mi ha buttato fuori di casa, dandomi interamente la colpa di quello che era successo.
E’ tornata da me, solo qualche mese dopo, confessandomi che aveva capito che in fondo, io non avevo fatto nulla di male, ma che il tutto era successo per una bravata dei suoi figli.
  



  Premesso che è un racconto di pura fantasia. Premesso che sono contro ogni sballo. Premesso anche che sono un bravo ragazzo, con il solo vizio di scribacchiare racconti birichini … beh, devo ammettere che ero incerto se pubblicare questa storia (un po’ troppo spintarella)  dunque, se vi è piaciuta, riempitemi almeno di 200 commenti … altrimenti, tanto vale che la cancelli, e certe zozzerie, non le scriva più : ) 

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