Avevo 14 anni quando conobbi mio marito. Non avevo ancora avuto dei flirt adolescenziali e tanto meno rapporti sessuali. Lui ne aveva 21, sette anni più di me. Tutti ritenevano all'epoca che fosse troppo trasgressivo questo rapporto, la differenza di età, portava a pensare che io avessi già avuto rapporti sessuali, in realtà lui non mi forzò il tutto avvenne in modo naturale. Io desideravo fin da subito avere il mio primo rapporto, sentivo dentro di me la voglia di essere penetrata, non mi importava dell'eventuale giudizio degli altri. 


Sovente confidavo alle mie amiche questa voglia e cercavo di trovare una soluzione per farlo capire a lui, trattenuto dalla mia giovane età. Intanto era arrivata la primavera e con essa il modo di vestirmi con abitini e gonne corte con le calze sopra il ginocchio, sotto slip un po' a perizoma. Mi piaceva soprattutto vestirmi con gonne dal tessuto leggero che con le folate di venticello primaverile, alzavano la gonna quel tanto che bastava per far intravedere i miei glutei sodi.


Questo abbigliamento non sfuggì certo al mio ragazzo e così un pomeriggio all'uscita dalla scuola, lo trovai ad aspettarmi con la macchina. Frequentavo la prima magistrale, andammo in campagna in una stradina non asfaltata che collegava i vari appezzamenti di terreno coltivati. Incominciammo a baciarci, la sua lingua penetrava nella mia bocca e io l'aprivo il più possibile per averla tutta dentro di me. 


Incominciai io a toccarlo, sentivo il suo pene duro come il marmo. Non era la prima volta che lo toccavo, facevamo soprattutto petting senza avere rapporto sessuale. Questa volta sentivo il desiderio di avere di più, intanto le sue mani entravano tra le mie cosce e io aprivo le gambe, ero appoggiata a lui sul sedile anteriore dell'auto. 


Volevo che mi toccasse anche il culo che entrasse con il dito dentro il mio buco, ansimavo per questo. 


Ho incominciato a sbottonarmi la camicetta rimanendo in reggiseno, lui era eccitato e si tolse i pantaloni, avevo il suo cazzo nelle mani. Non l'avevo ancora preso in bocca fino a quel momento, avevo delle reticenze, forse più che reticenze dei tabù, ma quel pomeriggio improvvisamente ogni dubbio svanì e lo presi in bocca leccando e succhiando avidamente. Era enormemente teso mi disse che se continuavo così veniva. In quel momento un rumore di un trattore che si avvicinava attrasse la sua attenzione, io non l'avevo sentito ero talmente presa che tutto il resto non esisteva.


Lui mi fermò: "sta arrivando qualcuno" girandosi indietro per vedere.
- "Dobbiamo vestirci" mi disse.
- "Non mi importa niente, continuiamo e se vuole guardare che faccia pure" dissi.


E così fu, io continuai a succhiare avidamente, lui si rilassò e intanto il trattore arrivò di fianco alla nostra 500 bianca  e si fermò guardando dall'alto quello che stava avvenendo nell'auto con i finestrini abbassati.


Io sollevai la testa, il mio ragazzo era con gli occhi chiusi estasiato, non era ancora venuto ma ormai era questione di poco, guardai l'uomo sul trattore con gli occhi sgranati, gli feci un sorriso con uno sguardo molto malizioso, mi abbassai verso il cazzo e ripresi a spompinare lentamente per fare durare quel momento più a lungo possibile, alla fine un fiotto di sperma mi invase la bocca.


Lasciavo che la riempisse fino all'ultimo spasmo, un rivolo di sperma caldo e cremoso scendeva a lato delle labbra. Tirai su la testa e aprii la bocca per far vedere all'uomo quanta sborra avevo in bocca. 
Lui, nel frattempo aveva tirato fuori il suo cazzo e si stava masturbando, così con fare da esperta pompinara, inghiottii tutto il contenuto nella gola e passandomi la lingua tra le labbra in modo languido, per raccogliere tutto fino all'ultima goccia, questo lo feci sborrare con dei gemiti forti.  
Il mio ragazzo aveva ancora gli occhi chiusi un po' per la vergogna e si perse quindi la scena, salutai il contadino con la mano mentre si era ricomponeva per ripartire subito dopo con il suo mezzo verso i campi. 


Guardai il mio ragazzo lo baciai in bocca con il sapore del suo nettare, mancavano quattro mesi ai miei 15 anni.


Compresi allora che mi piaceva essere osservata dagli altri, ma mi sarei resa pienamente conto di essere un'esibizionista solo più avanti.

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