Per quanto io sia sempre attenta a quel che mi accade intorno e pronta mentalmente a creare situazioni piccanti se minimamente ne annuso la possibilità, ieri ero veramente sovrappensiero quando sono salita in treno. Il controllore mi aveva notato, di questo ero consapevole. I jeans stretti rivelavano le mie lunghe gambe e quando mi sono seduta, il cappotto, che ho tolto e che ovviamente occulta molto, gli ha rivelato la vita abbastanza stretta e il maglioncino aderente nero. Mi ero appunto seduta da un paio di minuti e un gruppo di ragazzini, avranno avuto forse quattordici anni, ha invaso il vagone. Un rumore esagerato. Avevo preso un libro dalla borsa, lo avevo sfogliato un attimo ma poi mi ero arresa. Ero stanca e in più quel rumore... Ho sospirato e proprio in quel momento, il controllore che aveva osservato la mia reazione, mi ha proposto di accompagnarmi in prima classe. "Ci sono dei vagoni completamente vuoti... così può leggere tranquilla!" Sorridendo accetto l'invito. Mi accompagna e mi ritrovo seduta completamente da sola. Mi ha detto che la prima classe si riempie prima in testa perché si fa prima dalla stazione a raggiungere quei posti, mentre le ultime spesso rimangono vuote. Avevo sentito dalla filodiffusione che c'era la carrozza ristorante e gli ho detto che gli avrei offerto un caffè per ringraziare. Mi ha detto che accettava ed è sparito. Lascio il trolley sotto il sedile e il cappotto sulla seduta e mi reco al vagone ristorante. Ho ordinato un caffè e un dolce, mi siedo e mentre mangio e il treno ha iniziato il viaggio, cinque ore se non ritarda come al solito ... vedo entrare sei militari in mimetica  che ordinano panini, ridono e scherzano e lanciano qualche occhiata.  Per un attimo ho pensato che avrei potuto tentare di costruire qualcosa d'interessante, ma ecco arrivare il controllore che si siede con me e si chiacchiera un po'. Mi dice che i soldati sono una dozzina in tutto ma non devo temere, sono ben distanti e non possono nuocere alla mia tranquillità. Io sorridendo annuisco e gli dico che quei militari non sarebbero certo fastidiosi come i ragazzini di prima. "Ma comunque non riuscirebbe più a leggere e a riposarsi ..." "lo so ... ma sarebbe stato interessante!" L'ho detto con in pizzico di malizia e guardandolo dritto negli occhi. In fondo non mi conosceva. Una  battuta anche abbastanza esplicita ci poteva stare. I soldati nel frattempo se ne sono andati e una volta rimasti soli il controllore mi dice "un caffè è un buon prezzo per dare tranquillità a una bella donna. Se posso essere utile... ci sono .... " "e se mi divertirò saprò essere grata". Ci salutiamo e torno al mio posto in prima classe. Ammetto che per una decina di minuti ho atteso che accadesse qualcosa ma poi, cullata dal treno e dalla penombra mi sono addormentata. Mi sono svegliata quasi di soprassalto perché ho sentito dei rumori. Il controllore stava facendo accomodare tre militari che mi hanno guardato con curiosità. Era evidente che aveva raccontato della nostra discussione e loro erano arrivati nella speranza che qualcosa potesse accadere.  Il controllore viene da me e mi chiede "soddisfatta?" "Si, ma non mi aveva detto che erano di più?" "Si ... sono dodici" "sorrido e dico grazie.... il bagno dove si trova?" Mi indica con un cenno una direzione, nel frattempo mi alzo prendo il trolley, lo apro, scelgo un miniabito nero le autoreggenti e mentre lo faccio i tre soldati mi osservano e approvano ad alta voce. Uno si avvicina e mi indica una mini scozzese "se deve cambiarsi questa le dona di più!" "Ma poi avrò freddo" e sorrido. "Ma qui è veramente caldo e il suo viaggio dura cinque ore e il treno è già in ritardo!" Sorrido, prendo la mini e una camicetta, il soldato non approva con lo sguardo, rido, la prendo ugualmente faccio un cenno al controllore verso il bagno e dico "vada dentro che arrivo". Il soldato ha sentito ed è sorpreso. Dico "voi no. Lui se l'e meritato". Prendo la borsa e mi avvio. Il ragazzo in mimetica torna dai due colleghi e mi guardano entrare nel bagno. Non perdo tempo  mi spoglio, metto tutto in borsa e davanti al controllore che nel frattempo mi tocca il sedere e mi bacia il seno, mi metto la mini e niente sotto. Gli chiedo "cos'hai detto coi militari?" "Sono stato chiaro.... ho detto che avrebbe desiderati in prima classe...." "e loro?" "Son venuti subito...." lascio toccare e leccare, sono eccitatissima. Lui tira fuori l'arnese e inizio a succhiarlo con foga perché ho fretta. È quel che può accadere dopo che mi incuriosisce. Vuole penetrarmi. Lo lascio fare. Ha un bel pisello e le mani le usa bene sul seno. Gli dico avvisami quando vieni .... ecco ... mi giro e lo prendo in bocca succhio con energia e il fiotto caldo si diffonde in bocca. Mi piace succhiare fino all'ultima goccia e mi accorgo che rimane ben turgido. Nonostante il desiderio di sapere come evolverà la situazione la fuori, decido di farlo venire una seconda volta. M'impegno, guardo l'orologio. Dieci minuti. Di solito mi riesce in metà tempo, ma ecco finalmente che viene, mi strizza le tette e bevo tutto. Son venti minuti che sono chiusa in bagno con lui. Mi ringrazia. Esco velocemente e mi accorgo che ho la  borsa in una mano e la camicetta nell'altra. Sono a seno scoperto e il seno è rosso per le strizzate che mi ha dato. La in fondo vedo i soldati in mimetica, non sono tre, ora sono di più. Mi stanno guardando. Sono indecisa, metto la camicetta? Sono troppo eccitata e la situazione è stupenda. In un attimo penso che in fondo mi hanno già vista, sanno cosa ho fatto in bagno col tipo ora e sanno anche quel che avevo proposto perché il controllore glielo ha detto. In fondo avevano deciso di spostarsi e venire lì nella speranza che ... non ho finito di ragionare che già cammino. Un gesto rapido per mettere la camicetta in borsa. Decido il massimo della noncuranza e mi fermo pochi metri da loro, frugo nella borsa prendo il telefonino e messaggio. Poi  così, con la sola mini e il seno nudo sempre massaggiando,  vado al mio posto e mi siedo. Metto via il telefono e li guardo sorridendo. Sistemo il trolley, lo chiudo e in due si alzano. Non resistono più. Passa il controllore sorridente ed esce dallo scompartimento. I due mi toccano il seno in silenzio. Vedo altri due che invece si allontanano. Ho capito. Controllano i due ingressi al vagone. Ora riesco a contarli, sono sette. Chiedo "ma non eravate dodici?" "Si, ma due sono casa e chiesa e gli altri tre hanno pensato che fosse una balla...". Ora ne ho intorno cinque. La mini è volata via. Ho solo le autoreggenti e i tacchi... mi inginocchio, cerco di succhiarli ma sono scomoda. Mi metto allora in ginocchio sul sedile. I due in piedi nel corridoio riesco a succhiarli e un altro mi penetra il sederino. È sempre così, è il primo che visitano. Ho un lieve dolorino ma diventa subito piacere. Il treno si ferma. Sono presa alla sprovvista. Non so che fare. Decido in una frazione di secondo di mettermi semiatesa sul sedile e di coprirmi col cappotto. Di fianco uno dei ragazzi. Non resisto, si era ricomposto ma glielo tiro fuori e lo succhio. Gli altri ragazzi sono seduti tutti vicino a me. Sentiamo la porta che si apre. Passano dei signori. Mi vedono semi stesa in quella situazione anomala. Sono passati ma uno di loro li ferma, sento che confabula con gli altri tre. Torna indietro, mi osserva chiede "tutto bene?" È un bell'uomo in giacca e cravatta ... non resisto, mi siedo in modo composto e mi si scopre il seno. Lo guardo dritto negli occhi e sorridendo dico "benissimo... grazie". Non si scompone, sorride e dice. Sono nella carrozza x, se dopo passa ceniamo insieme...." non rispondo e sorrido. Siamo fermi in stazione. Primo binario. C'è gente sulla banchina ... due soldati mi fanno alzare, mi fanno appoggiare le mani al vetro poi uno inizia a sodomizzarmi con forza. Le mie tette che sono una terza, ballano. Qualcuno la fuori mi nota. Sto rischiando, tutti stiamo rischiando e anche questo ci eccita da morire. Il ragazzo che mi inculava si ferma, si mette davanti al vetro come se fosse una telecamera, me lo spinge in bocca fino in fondo e mi tiene per i capelli. Viene e mi inonda le labbra e le guance. Succhio e lecco ogni goccia e guardo fuori. Ci saranno ormai una decina di persone. Saluto e mi lecco le labbra. Nel frattempo mi riposizionano con le mani sul vetro, di nuovo nel culetto e le tette sobbalzano. Mi schiaffeggiano fortemente le chiappe, mi sento prendere per i capelli, un altro me lo mette in bocca fino in gola.... il treno parte. Li vedo la sotto in silenzio che sfilano via. Ora i militari sono veramente eccitati. Non capisco più niente se non che godo. Mi dicono che ci sono tutti, anche i due casa e chiesa. Bocca e sederino hanno la precedenza per loro. Ecco che il treno rallenta di nuovo. Ci fermiamo e mi metto come prima sotto al cappotto. Passano dei ragazzi. Sembrano di ritorno da una partita. Capiscono subito, ridono e io con loro. Mi salutano e apposta faccio in modo che nel contraccambiare si veda il seno. Sono un bel gruppetto.... chissà.... chiedo con i soldati se sono gelosi. Ridono e dicono di no. Faccio segno ai tifosi e dico loro "sedetevi qua vicino!!". E poi ecco, di nuovo siamo fermi in un capoluogo,  al primo binario e sotto c'è gente. Non resisto e stavolta sono io la prima ad alzarmi. Mi metto già in posizione con le mano appoggiate al vetro e fra i passanti e la gente laggiù in attesa, qualcuno se ne accorge. Iniziano a penetrarmi e i tifosi che son cinque fanno veramente il tifo e guardandomi si avvicinano mi palpano e succhiano il seno. Io guardo fuori e vedo la gente che ci guarda. Quando c'è il "pubblico" per tacito accordo mi vengono in viso, sul seno e mi trattano con una certa forza. Mi girano, mostrando i miei buchetti e il sederino che sono dilatati ... lo so, che se lo usano molto rimane aperto ... ma poi uno di loro ha preso non so da dove una bottiglia di alluminio rossa da un litro per l'acqua. La svuota dell'ultimo sorso e senza troppa delicatezza me la infila nel sedere poi, il buchetto così dilatato lo mostra alla gente là sotto. Lo fa più volte e poiché sono concentrata anche a succhiare gli altri, accetto passivamente il fuori e dentro della bottiglia che fa un curioso rumore come di bottiglia stappata. Poi di nuovo con le mani sul vetro, le tette ballano, qualcuno mi schiaffeggia, rido, li vedo la fuori, godo da matti e il treno riparte sento un dolore piacevole ma abbastanza forte. Lascio fare ciuccio con piacere crescente, poi mi mostrano una bottiglia di spumante e mi dicono che nel mio sederino c'era quella. Non ci credo. Lo rifanno e prendo atto che nonostante i miei cinquant'anni ho ancora una certa elasticità. Aprono la bottiglia e mi bagnano il sedere. Riprendiamo a giocare e un po' si beve.Tre ore così. Sono esausti. Si sono fermati. Mi ricompongo. Metto il miniabito nero poi dico "ho un un invito a cena!" Se dopo qualcuno ne ha ancora voglia  ... saluto e vado dal tipo che mi ha invitato. Ci sediamo al vagone ristorante e mi dice che prima  è sceso dal treno per vedermi ... che a momenti lo perdeva, che sono fantastica ecc. Rido e mi sorprende con le sue proposte. "Scendi con me ... vieni per stanotte a casa mia... sei fantastica. Sei. unica donna veramentel ibera che conosco..." accetto e gli dico che però ora torno al mio posto. Mi vuole accompagnare. Va  bene! Gli prendo la mano e andiamo. Quando arriviamo gli dico "toglimi il vestito". Ha un attimo di imbarazzo. Glielo ripeto e me lo sfila. Allungo la mano. È pronto.  Mi metto in ginocchio e gli apro i pantaloni. Inizio a succhiare. Una ventina di persone mi stanno guardando e questo mi esalta. Sta venendo, cerco gli sguardi intorno ...  già qualcuno è pronto e manca un'ora all'arrivo.... è accaduto ieri sera. Se avessi potuto inventare una situazione non avrei avuto tanta fantasia quanta ne ha avuto il caso. Ho dormito dal tipo. Ora sono di nuovo in treno, in seconda classe. Tutto è tranquillo e ho preferito raccontare la mia avventura piuttosto di leggere un libro. Quando il treno si ferma alla stazione ho un fremito. Quello è il ricordo più bello. Quattro volte è accaduto ieri ed è stato esaltante. Prima, mentre eravamo fermi, ero al primo binario. Non ho resistito. Nel treno quasi nessuno. Mi sono alzata in piedi e ho sfilato il maglione e la cannottina. Son rimasta a seno nudo e ho iniziato a frugare nel trolley. Qualcuno si è fermato, ho sorriso. Ben poca cosa in confronto alle sensazioni di ieri. Poi ho messo di nuovo il maglioncino e il treno è partito. Fra i messaggi ce ne sono molti dei militari. Mi hanno mandato delle foto fatte ieri e due filmati mentre eravamo fermi in stazione. Li riguardo ... ho osato.... e domani è lunedì... la noiosa normalità ci attende.