Ogni tanto, in studio da me, veniva la figlia di un mio cliente a portare dei documenti.
Era una ragazzina che giudicai avere intorno ai 16/17 anni.
Era molto bella, mora, capelli lunghi, un seno prorompente ed un culo a mandolino come se ne vedono pochi.
Indossava sempre dei jeans aderenti ed avevo notato che, davanti, facevano intuire che avesse una figa con grandi labbra generose.
Ammetto che, a volte, quando lei lasciava il mio ufficio, ce l'avevo duro e, un paio di volte, dovetti andare in bagno a segarmi.
Comunque, fino a quel giorno, non ci fu altro che la classica sequela di saluti :
"Buongiorno ragioniere, ho portato i documenti di papà"
"Grazie Antonella, saluta il babbo"
"Certamente, arrivederci".
Quel giorno, invece, arrivò con una strana espressione sul viso e, così, le chiesi se avesse qualche problema.
"No, ... cioè sì ... ma non posso ... non mi oso confidarmi con lei ..."
La feci accomodare su una poltroncina dinanzi alla mia scrivania e le dissi:
"Se pensi che ti possa far bene sfogarti, fallo tranquillamente; io potrei essere tuo padre e, a volte, viene meglio confidarsi con un estraneo"
Lei si morse le labbra, aveva un leggero tremito alle mani.
Le chiesi se voleva un bicchiere d'acqua.
Accettò e, appena ebbe il bicchiere, bevve lentamente.
Poi mi ringraziò e disse: "Ora va meglio"
Fece l'atto di alzarsi dalla poltroncina, ma io la fermai:
"Cosa ti è successo? - poi, per metterla a suo agio, con tono scherzoso, le chiesi: "Hai preso un brutto voto a scuola?"
"No - rispose - è che, mentre venivo qui, in tram, un uomo, più o meno della sua età, mi si è strusciato contro ... dietro ... e ... e ... beh, insomma, me lo ha fatto sentire".
"Che porco!" esclamai furioso.
"Ma non è questo che mi ha turbata ... è che ... è che ... beh, ho provato qualcosa di ... come dire? ... qualcosa di ..."
"Eccitante?" mormorai.
"Sì ... e me ne vergogno ... così come mi vergogno di essermi confidata con lei"
"Guarda che io non ho alcuna intenzione di giudicarti - le dissi in tono paternale - sei una ragazzina e, ad una certa età, si cominciano a sentire i primi desideri ... è normale"
"Il fatto è che, io - disse lei - fra poco meno di un mese compio 18 anni ... e devo dire che ... non ho mai provato neppure a baciare un ragazzo ... per paura ... ma oggi, quello strusciamento ... "
"Non hai mai neppure baciato un ragazzo? Ma com'è possibile? Una bella ragazza come te dovrebbe avere una lunga fila di spasimanti!"
"Beh, in effetti, un paio di ... spasimanti li ho, ma ... ho paura ..."
"Paura di che?" chiesi incuriosito.
"Ecco, ... il fatto è che, tutti, prima o poi, dopo un bacetto, vogliono ... altro! ... E io ho paura del dolore che si prova la prima volta. I ragazzi lo fanno con foga ... me lo hanno riferito due mie amiche ... e questo, a loro, più del bel ricordo della prima volta, è stato, a lungo, quasi un incubo"
"Capisco - dissi - quindi quell'uomo ... maturo ... ti ha fatto pensare che, magari, lo avrebbe fatto con più delicatezza ..."
"Esatto!"
"Quanti anni hai, Antonella?"
"Ne compio 18 tra due giorni, perché?"
La risposta fu pronta e decisa.
"Beh, se vuoi ... io ... potrei, ma non lo farei con una minorenne, capisci, vero?"
"Davvero lo farebbe?" mi chiese con entusiasmo.
"Certo, ma solo fra due giorni ..."
"Sarebbe il più bel compleanno della mia vita!"
"Mi fa piacere ... se vuoi, davvero che sia io il tuo primo uomo, ci vediamo in occasione del tuo compleanno, tra due giorni, ed io, domani, mi procuro i ..."
"Profilattici? - concluse lei, poi aggiunse - ma mi promette di essere delicato?"
"Certo, vedrai!"
"Va bene, allora ... dopodomani, ragioniere ..."
"Chiamami Toni ..."
"A domani, ... Toni"
L'accompagnai alla porta e, appena la richiusi, andai in bagno a masturbarmi ...
Tra due giorni avrei sverginato una ragazza di 18 anni.
«Prima parte interessante!»