Fu Luca a farmi conoscere Liliana, dato che, tanto io quanto lei, eravamo "single".
Ma la cosa non ebbe sviluppi salvo che lo sbocciare di un'amicizia profonda.
In realtà avevamo superato tutt'e due i 45 anni, entrambe reduci da matrimoni sfortunati e, a quel punto, ognuno di noi aveva radicate abitudini che difficilmente si sarebbero potute contemperare nel corso di una relazione di coppia.
Liliana, però, dopo qualche mese dal nostro incontro, trovò Claudio, quello che, lei, definì "l'amore della mia vita".
La storia fra Liliana e Claudio proseguì per diversi anni, così come il mio essere single.
Un giorno, tuttavia, ricevetti da Lilly una telefonata disperata: "Claudio mi ha piantata!".
Devo confessare che, lì per lì, non mi stupii più di tanto, avendo imparato a conoscere il carattere di Liliana, frequentandola.
Ovviamente usai parole di conforto.
Anzi, mi spinsi oltre: scrissi una lettera a Claudio invitandolo a riflettere sulla sua scelta perché, tutto sommato - a parte il caratterino ... - Liliana era una gran brava e generosa donna.
Ma lui fu irremovibile e, così, poco a poco, anche Liliana si mise il cuore in pace.
Un giorno accadde che, la mia amica, si trovasse nella necessità di installare delle mensole in casa sua, ma, di solito, quel tipo di lavori di bricolage, li faceva Claudio e, così, non avendo altri a portata di mano, Liliana mi chiese se potevo fare io quel lavoro, dato che conosceva le mie qualità di "fai da te".
Accettai e, il pomeriggio successivo, andai a casa sua con tutta la mia attrezzatura e, in poco tempo, le installai le mensole di cui aveva necessità.
Per ringraziarmi, Liliana mi invitò a fermarmi per cena ed io accettai.
Fu un pasto frugale, nel corso del quale si parlò di viaggi, sport, politica, ma non affrontammo mai il tema "Claudio".
Però, alla fine, mentre sorseggiavamo un bicchiere di Porto in salotto, mi venne da chiederle: "E, Claudio, l'hai più sentito?".
"Assolutamente no! ... - rispose con foga - ... Anche se tornasse in ginocchio lo sbatterei giù per le scale! ... Mi ha fatto troppo male! ... Poi, bella roba! ... Si è messo con una sgualdrina che non vale neppure un decimo di me!".
Visto il tono, cercai di calmare le acque celiando: "Mah! ... Si vede che costei avrà delle doti nascoste!".
"Per carità - intervenne - è una donna come le altre! E, là in mezzo, ce l'ha come la mia!"
"Beh - scherzai - ... Liliana, qui ti sbagli: non tutte le ... patatine si assomigliano: c'è chi ha le labbra più carnose, chi più rosa o più scure, chi ha un clitoride enorme ed altre quasi inesistente ... insomma non tutte sono uguali!"
"Vabbè, comunque, con me, Claudio ha avuto esperienze indimenticabili e non so se quella nuova gliele saprà dare. Comunque mi sono imposta una regola: basta amori! ... Solo amicizie; di tanto in tanto, dunque, una scopata con un amico, poi, ognuno per i fatti suoi e chi s'è visto s'è visto!".
A quest'affermazione mi venne da dire: "Urca! ... Peccato che io, pur essendo un tuo amico, non possa esserti utile in questo senso, dato che mi hai sempre detto che non ti piacciono i maschi con barba e baffi ..."
"Per questa volta vedrò di non avere di questi problemi ... Quindi, se ti va ... possiamo provare anche subito ... sono mesi che io non ..." e concluse col classico gesto che significa "trombo".
Rimasi senza fiato!
Liliana era una donna che, nonostante gli anni, aveva un corpo perfetto - almeno così mi immaginavo avendola vista solo e sempre vestita.
E, comunque, come si dice: "ogni lasciata è persa".
"Sarei matto se non accettassi il tuo invito!"
Lei si alzò dalla poltrona, mi tese una mano e, quando anch'io, prontamente, mi alzai, mi condusse in camera da letto.
Accese tutte le luci ... "Anche i nostri occhi devono godere" disse, cominciando a spogliarsi lentamente.
Non esitai e, presto, fui completamente nudo e le sussurrai: "L'intimo te lo sfilo io ...".
"Va bene, ma fai in fretta perché, a vedere il tuo cazzo stupendo, la mia voglia è aumentata moltissimo".
Aveva, davvero, un corpo stupendo; seni sodi di una terza abbondante; capezzoli decisamente svettanti e contornati da aureole molto larghe.
I fianchi erano pronunciati, il ventre non proprio piatto, ma comunque desiderabile, soprattutto per la presenza di un ombelico come se ne vedono pochi.
Anche il culo era alto e sodo.
Ma, ovviamente, la cosa che, di quel corpo che mi si offriva, mi fece aumentare la libido, fu la sua figa.
Contornata da un folto e nerissimo cespuglio di peli dal quale facevano capolino le grandi labbra con i bordi neri.
Lei, si era stesa sul letto, di traverso ed io mi accoccolai e cominciai a baciarle l'interno delle cosce.
Di tanto in tanto, salivo verso il monte di venere, per poi tornare a baciarle ed a leccarle le cosce ... quando ritenni che fosse il momento giusto, puntai alla figa e cominciai a leccarla leggermente e lentamente.
La sentii bagnarsi repentinamente ed abbondantemente, mentre lei ansimava e gemeva di piacere.
Le mie labbra, allora, si spoistarono al clitoride che era cresciuto molto, proprio come piace a me.
Iniziai a succhiarlo, mentre infilai il dito indice della destra nella sua figa che, oramai, era fradicia.
Azzardai ad infilare, assieme all'indice, anche il medio cominciando a spingere a fondo.
Non so quanto durò quella ... manovra, ma, evidentemente, riusci a trovare il misterioso Punto G perché, Liliana, arcuò la schiena, le sue mani agguantarono i miei capelli e spinsero la mia testa contro la sua figa; urlò un "Vengoooooo!" che, credo, udirono agevolmente a settecento metri di distanza.
Avevo il viso bagnatissimo.
Ed il cazzo durissimo.
Mentre lei si calmava - anche se ancora scossa da tremiti di piacere - mi accinsi a penetrarla.
Il cazzo entrò facilmente e fino in fondo, ma lei mi pose i talloni sulle chiappe per spingermi ancora.
Cominciai a scoparla, mentre riuscii a baciarla in bocca, nonostante il piacere la inducesse a muovere la testa a destra e a sinistra.
Continuava a gemere e la cosa mi sollecitava sempre più.
Ebbe un altro orgasmo, persino più potente di quello precedente.
A quel punto non riusci a trattenermi oltre e le scaricai dentro tutto il carico di sborra che le mie palle avevano prodotto.
Restammo avvinghiati ancora a lungo, mentre i nostri corpi si rilassavano.
Ci baciammo intensamente, poi le dissi, con un filo di voce un po' rauco: "Grazie!".
"Grazie a te, tesoro! ... Se avessi saputo che scopavi così, avrei mandato Claudio a quel paese tanto tempo fa!"
"Ma, la mia barba ed i miei baffi? ... Dicevi di detestarli ...".
"Sbagliavo ... è meraviglioso sentire barba e baffi mentre me la lecchi ... e ti dico un'altra cosa: non ci saranno altri ... amici per scoparmi. Tu sei e resterai il mio unico scopamico!"
La cosa piacque tanto a me come al mio cazzo che tornò ad indurirsi ed a quel punto azzardai:"E se provassi col secondo canale?".
Lei rise, si sfilò da sotto e si mise alla pecorina: "Proviamo ..." le sue mani allargarono le chiappe ed il suo buchetto mi si presentò pronto alla tenzone; mi umettai il dito indice e, con quello, le bagnai il buco del culo.
Provai ad infilare il dito e, non trovando troppa resistenza, puntai il cazzo e cominciai a spingere.
Piano piano lo sfintere anale si aprì e cominciai a pompare.
Lei, allora, disse, ansimando: "Mi piace anche nel culo! ... Sfondami e riempimi di sborra!".
Cosa che feci molto presto.
Ed oggi sono cinque anni che, almeno due volte la settimana, vado da Liliana per ... metterle le mensole in casa ...

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Categorie: Tradimenti Etero