La prima volta che la vidi fu quando accompagnò il marito, Sergio, che portava, nel mio studio, la documentazione, per la tenuta della contabilità della sua officina.
Subito mi parve niente di eccezionale e, francamente, l'unica cosa che mi colpì fu il divario fra lui e lei che, ad occhio, sembrava più giovane di almeno una decina di anni.
In seguito iniziai a frequentare la loro casa perché non potevano passare in studio da me e, così, lo scambio di documentazione lo facevamo a casa loro.
Lei era molto ospitale e, ogni volta si prodigava per offrirmi una bevanda, calda o fredda che fosse a seconda della stagione.
Un pomeriggio di piena estate, la trovai sola in casa perché il marito aveva un impegno altrove.
Fu lì che cominciai ad apprezzare quella giovane signora; venne ad aprire la porta in pantaloncini corti, molto aderenti ed una camicetta generosamente sbottonata che lasciava immaginare un seno decisamente prorompente.
Come sempre mi offrì una bevanda - quella volta fu una birra - e, porgendomela, si sedette accanto a me sul divano.
Doveva spiegarmi il contenuto di alcuni documenti e, così, appoggiò il plico sulle cosce e, prendendo in mano un documento per volta, mi si avvicinava per indicarmi i punti salienti del contenuto.
A dire il vero gli unici punti che mi interessavano erano i capezzoli che riuscivo ad intravedere quando, mentre lei si muoveva, la camicetta si spostava.
La sessione finì presto, salutai e lei, inaspettatamente, mentre uscivo, mi diede due baci sulle guance.
E chiuse rapidamente la porta lasciandomi basito.
Un paio di settimane dopo, mi telefonò e mi chiese se potevo passare perché aveva necessità di una consulenza che, però, non riguardava l'attività lavorativa del marito.
Le dissi che sarei passato il pomeriggio, ma non sapevo indicarle l'ora esatta; lei mi disse che sarebbe stato opportuno che andassi per le 15, dato che, a quell'ora, il marito non c'era e lei aveva bisogno di parlarmi di questioni personali delle quali il marito doveva, al momento, restare all'oscuro.
Accettai e pensai che, forse, quel pomeriggio sarebbe stato interessante.
Alle 15, puntuale, suonai al citofono, ma non vi fu risposta; suonai ancora con il medesimo risultato.
Seccato mi allontanai per risalire in auto, parcheggiata poco distante, ma, proprio mentre stavo per salirvi, squillò il cellulare: era lei che si scusava per non avermi aperto perché era sotto la doccia.
Mi disse che aveva aperto il portoncino e che salissi.
La faccenda mi solleticava e, lo confesso, sentivo una strana sensazione al mio cazzo.
Arrivato al suo piano, la porta si aprì e Valeria mi apparve con indosso un accappatoio di spugna rosa.
Mi fece accomodare in salotto, sul solito divano e, come sempre, mi chiese se gradivo una birra.
Accettai e, mentre lei si allontanava verso la cucina, non potei evitare di guardarle il fondo schiena che, sotto l'accappatoio, si muoveva invitante.
Poco dopo era accanto a me e le chiesi il motivo di quell'appuntamento.
- Vorrei avere da lei un consiglio - mi rispose - le cose con mio marito non funzionano da molto tempo; sarà la differenza d'età, sarà che lui è sempre impegnato con il suo lavoro, ma mi trascura.
- Beh, signora ...
- Mi chiami Valeria - mi interruppe.
- Va bene. Vede Valeria, i casi sono due: o cambia marito (ma non glielo consiglio perché - siamo franchi - è il classico "buon partito") o si procura un amante - e conclusi con una risata.
- In realtà, alla separazione avevo pensato, ma, poi, come dici tu - era passata direttamente a darmi del tu - difficilmente continuerei a godere dei benefici ... economici di questo matrimonio ... gli unici "benefici" - concluse marcando la parola "benefici".
- E quindi non ti resta che trovarti l'amante - risi.
- Se ti va, potremmo cominciare a conoscerci meglio ... - me lo disse accavallando le gambe e, così facendo, mostrò un lampo di figa.
A quel punto la mia eccitazione cominciava a salire in modo repentino e risposi con un soffio: - non chiedo di meglio, anche se, lo ammetto, non sono il classico ... palestrato! -
Lei mi si avvicinò e cominciò a sbottonarmi la camicia: - lascia che sia io a stabilirlo se sei appetibile o meno ... anche se - mi toccò la patta dei pantaloni - direi che per una che, come me, è in astinenza da mesi, questo affare è come la manna dal cielo -
Fece scivolare via l'accappatoio e mi disse: - spogliati, ti voglio!
In men che non si dica fui nudo e lei si accoccolò fra le mie cosce e cominciò a succhiarmi il cazzo con avidità.
Ci sapeva fare decisamente e fui tentato di lasciarmi andare e di riempirle di sborra la bocca, ma immaginai quella sua figa che, da troppo tempo, non riceveva un cazzo e glielo dissi.
- Tesoro, ti verrei volentieri in bocca, ma voglio far godere la tua figa. Vuoi cavalcarmi tu o preferisci un'altra posizione? -
- Ti cavalco io ... ma andiamo di là, nel letto che divido con il cornuto.
Si alzò, feci lo stesso e la seguii in camera.
Mi fece cenno di sdraiarmi sul lato destro del letto dicendomi: - E' dove dorme lui ...
Il mio cazzo aveva assunto dimensioni ragguardevoli e lei ritenne di commentare: - Hai un signor cazzo! Lo voglio in figa! -
Mi scavalcò e, aiutandosi con una mano, si infilò il mio cazzo in figa ... sentii che era bagnatissima.
Rimase ferma per alcuni istanti, premendo a fondo per sentirlo tutto dentro.
Poi cominciò a muoversi.
Dapprima lentamente, poi sempre più velocemente.
Sentivo colare i suoi umori sui testicoli ... era una sensazione stupenda.
Allungai le braccia e la tirai contro di me; le nostre bocche si unirono e la lingua dell'uno esplorava la bocca dell'altro.
Lei ansimava sempre più sonoramente e, ad un certo punto, urlò: - Vengooooo! -
Non avevo mai visto una donna squirtare come Valeria: una vera cascata di umori.
Io cercavo di resistere perché volevo farle raggiungere più di un orgasmo, ma lei continuava a dimenarsi ed a gemere di piacere così sborrai.
Non sempre, le donne con le quali sono stato a letto, mi hanno detto di aver sentito lo schizzo.
Valeria invece, mi disse: - Hai sborrato con una forza tale che me la sono sentita in pancia! -
Senza staccarci, lasciammo che i nostri sensi si calmassero. poi lei sollevandosi, disse: - La mia è stata una scelta giusta! ... Tengo il marito danaroso ed ho acquistato un amante favoloso -
Prima di tornare in salotto, andai in bagno a darmi una rinfrescata e, mentre stavo per sedermi sul bidet, lei mi raggiunse e mi disse: - Ti lavo io ... -
Lo prese in bocca e con una lingua avida lo ripulì per bene, poi, staccandosi, mi chiese: - Quando ci rivediamo? Vorrei provare anche il secondo canale ... -
- Domani pomeriggio è troppo presto? - le domandai.
- Speravo che me lo dicessi ... ho una fame arretrata indicibile e il tuo cazzo è ... pane per i miei denti ... -
- E per la tua figa - la interruppi -
Poi mi venne in mente una cosa: - Scusa, ma tu hai fatto il bidet a me, ora tocca a me farlo a te -
Mi inginocchiai ed avvicinai la mia bocca alla sua figa fradicia dei nostri umori ...
Cominciai a leccarla sempre più avidamente ...
Non so quanto durò, ma, ad un certo punto, lei urlò di piacere e mi squirtò in faccia.


Da quando ero arrivato a quel momento, erano passate tre ore ... ci rivestimmo, lei mi accompagnò alla porta e, prima di aprire, mi baciò insinuando la sua lingua fra le mie labbra che si schiusero consentendo alle due lingue di arrotolarsi l'una all'altra.
- Se continuiamo così - dissi, staccandomi a malincuore - dobbiamo tornare a letto ...
- E non sarebbe carino - mi interruppe lei ridendo - tra poco torna Sergio e potrebbe non essere troppo accondiscendente! ... Inoltre devo cambiare le lenzuola ... sono fradice delle nostre sborre. -
- A domani, allora - la salutai e me ne andai.
Le avevo procurato un amante ...

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