Disclaimer: questo voleva essere un racconto erotico e invece la scrittura se ne è andata per conto suo. Siete avvertiti. 
(il problema sarà mettere i "tag")
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Con la mia ex moglie abbiamo avuto 3-4 anni da cui per riprendermi ce ne ho messi il doppio. Praticamente ho dovuto disintossicarmi da un bel po' di sostanze generalmente illegali (fumo, coca, mdma, popper...), alcool, tabacco e sesso.  Nel senso che eravamo andati in sovraesposizione. Non ci divertivamo se non eravamo fatti. Non facevamo sesso se non eravamo sconvolti e se non erano situazioni oltre i limiti (nostri, ovviamente). 
I nostri we iniziavano il venerdi sera, con "chiuse" a base video porno belli forti. In genere tedeschi e poi mix di canne, liquori, coca. E andavamo avanti tutta la notte.
Ogni tanto uscivamo per club privée e andavamo a caccia di coppie.  O di gruppi. 
Poi per qualche tempo stavamo in penitenza. Spaventati dalla nostra promiscuità e dai rischi. Partivamo sempre con la promessa: tutto sesso sicuro. Ma poi finiva sempre che di sicuro non c'era niente e il giorno dopo ti svegliavi con la paura e i sensi di colpa.
Mai preso niente. Ma le volte che andavamo in paranoia a farci analisi non si contano.

Quando decisi di dire basta, perché odio le dipendenze e perché specie con la coca la situazione stava diventando pesante, finì anche il sesso fra me e lei. Per un po' ci concedevamo dei weekend "come i vecchi tempi". Prendevamo un po' di roba e ci facevamo quelle 6-7 ore di sesso che non sai nemmeno più come ti chiami. Poi decisi di smettere di fumare, ricominciai a fare sport, smisi di bere e la coca invece di farmi stare bene mi faceva stare male. E così finì anche il mio matrimonio. Non è che si reggesse sul sesso, ma certo era un collante forte. 

Ci sono voluti anni per ricominciare a fare sesso andando un po' fuori di testa senza usare roba. Lo facevo, ma la mia testa non era coinvolta. Ero distaccato. Mi eccitavo un po', giusto per avere l'erezione e togliermi lo sfizio di scopare, ma ero ben lontano da quelle vette sublimi dell'erotismo che ti fanno andare in paradiso. O all'inferno, fate voi.
Pensavo che non fosse più possibile senza aiuti chimici.
E invece no. Anche psicologicamente mi sono disintossicato. Ho riprovato quelle situazioni in cui l'eccitazione ti fa il respiro corto senza aver usato nulla. 

Si può fare, ma ci vuole tempo. E la persona giusta. 
Nel frattempo macini decine di storie di sesso. Dichiaratamente di sesso o di fatto. Nessuna che vale la pena di approfondire. Cioè di provare a condurre la partner a esplorare i propri limiti. 

I limiti. Cioè quello che è oltre quello che ti hanno insegnato essere "decente" o "morale". Quello che ti hanno detto che non si fa, ma che per qualche motivo, un qualche input ricevuto, ti incuriosisce. Ti aspetta in una zona oscura in cui non hai il coraggio di addentrarti e che nascondi a tutti. Anche a te stesso/a. 
E' lì che l'erotismo da sensazione lieve, impalpabile, si addensa e diventa un grumo che prende il controllo del tuo respiro e dei tuoi pensieri e dei tuoi recettori sessuali. Le narici si dilatano, le iridi brillano, le labbra si gonfiano, le gote si coloriscono, i capezzoli si inturgidiscono, le labbra si gonfiano, si dischiudono, la vagina si bagna, il pene si gonfia...
Il corpo reagisce agli stimoli e invia dei segnali. Gli stimoli della mente.
Se trovi la chiave con cui entrare in quella zona oscura, puoi "suonare" quel corpo toccando la sua mente, con delle frasi, delle fantasie, o con dei gesti.

E' diverso, da "fatti" o da lucidi. 
Da "fatti" la tua natura del momento fuoriesce senza controllo. Cadono i muri e le reticenze. Esce quello che sei in quel momento e l'altro diventa uno strumento. Se entrambi siamo in quello stato alterato è una lotta ferina. 
Ovviamente ogni impulso ne provoca altri, è un feedback continuo.

Se invece sei "lucido" tutto è più delicato, dolce. E' come suonare il piano, o l'arpa.
Quando sopra invece è uno scontro di chitarre distorte e amplificatori al massimo.

Ma come per tutte le cose, c'è il tempo del metal e quello del classico. Ora gioco più con le sfumature. Prima sguazzavo negli istinti animali. 

La mia ex credo che abbia continuato per un po'. Lo capivo dagli orari che aveva nei weekend e da certi segni inequivocabili che ben conoscevo. Poi si è stancata anche lei e comunque le nostre strade si sono divise.

Prima andavo a mille. Al massimo possibile. 
Poi ho imparato che il piacere può essere prolungato. Non ha senso forzare la mano. E così non ho più avuto fretta. Non ho voluto consumare una storia perfetta bruciandola nelle esperienze sessuali. Tutto sarebbe venuto, se sarebbe venuto, quando per lei sarebbe stata l'ora.

Si cambia, con l'età. Dove prima cercavo una sorta di parossismo in tutto quello che facevo, poi ho imparato che l'attesa non è un tempo perso, ma da gustare, perché ogni istante ha la sua bellezza.

E così, avevo iniziato a scrivere pensando di raccontarvi qualche porcata che ancora oggi a ripensarci mi eccita.
E invece sono finito a fare il filosofo. Ma dietro l'anonimato è facile raccontarsi. 
Chissà quanti riconosceranno parte di un loro percorso.

Un saluto agli esploratori della materia oscura di cui sono fatte le nostre fantasie.



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Categorie: Confessioni
Tag: Amatoriale