Condivido mia moglie con il suo capo.
Che male c'è?
Lei mi ama e siamo molto complici. Lui è una persona stimabile, molto discreta, un bell'uomo. Ha un rapporto deteriorato con la moglie, ma un problema serio con un figlio, per cui è costretto a rimanere in casa. Si accontenta di un po' di sesso in ufficio.
A Sonia (mia moglie) lui è sempre piaciuto, come tipo.
Lui non sa che io so. Che lei mi racconta.
Avere questo segreto fa di lui un sex toy. Con la differenza che anche lui si prende il suo divertimento e che le gratifiche sullo stipendio di Sonia e gli avanzamenti di carriera sono importanti.
Questo fa di lei un po' una puttana, che la da per soldi? Indubbiamente si, ma che male c'è? Ognuno in questo gioco trae il suo piacere e il suo vantaggio.
All'inizio mi faceva un po' effetto vedere che lei si preparava per il sesso con lui. Che si depilava, profumava, metteva lingerie provocante perché a lui piaceva.
Ma ora se sono a casa lei mi chiede consiglio, su una mutandina, una guepiere, le calze.
So tutto dei suoi gusti. A lui piace che lei porti i capelli legati, con uno chignon., tirati indietro. Gli piace impugnare lo chignon mentre lei lo soddisfa oralmente.
Ama molto la sua bocca, come me, del resto.
Sonia ha delle labbra che invitano. Piene, prominenti, una promessa mantenuta dalla naturalezza con cui vanno a accoppiarsi sul pene congestionato, circondandolo in un anello che stringe, massaggia, mentre le guance si incavano e la lingua tocca ogni punto sensibile. Lei sembra godere, col cazzo in bocca, e a volte le basta sfiorarsi per godere veramente, solo dell'eccitazione folle di succhiare, leccare, insalivare e alla fine estrarre i bollenti fiotti di sperma che ingoierà voluttuosamente e coscienziosamente.
Ci sono donne che mantengono un rapporto visivo con il maschio. Lo guardano negli occhi, mentre lo succhiano, e il messaggio che vedi può essere di potere, di sfida, di accondiscendenza, di ripulsa malcelata. Ti dicono: lo faccio per te, o faccio perché so che ti piace, lo faccio perché mi piace vederti in mio potere, lo faccio perché ... il cazzo è uno strumento di piacere che lei manovra, più o meno bene, e di erotismo, di quel flusso erotico che passa negli sguardi che si intrecciano e che può avere valori diversi, nello stesso momento, nelle due teste.
Sonia no. Sonia non ti guarda. Non esisti proprio. Lei si dedica al cazzo. Lei pensa solo al cazzo. Lei fa l'amore con il tuo cazzo. Tu puoi lasciarglielo e prenderti il piacere. O puoi guastare il gioco cercando la sua attenzione. Ma prima o poi impari che la cosa migliore che puoi fare è goderti lo spettacolo di una donna presa da una passione totalizzante, in quel momento.
Capisci che tu sei li per caso. Che potrebbe starci qualsiasi cazzo e per lei, a quel punto, sarebbe lo stesso.
E' uno spettacolo, la dedizione con cui si prende cura del tuo scettro di carne. Gli occhi lucidi, il respiro fremente, le labbra tumide e bagnate. Come percepisce l'avvicinarsi dell'orgasmo, come la vuole, smania, pretende il premio finale.
Ricordo la prima volta che scoprii questa sua natura. Avevamo limonato, doveva andare via, ci eravamo appena conosciuti, non c'era tempo per fare nulla.
In ultimo, prima che prendesse borsa e cappotto, in un ultimo bacio, le avevo preso la mano e fatto sentire la sporgenza dei pantaloni.
Non aveva detto una parola, aveva aperto la cintura, sbottonato, tirato giù la zip, infilato la mano e liberato l'uccello. Senza dire una parola, senza guardarmi, maliziosa o invitante, ma come se fosse da sola, aveva preso il cappotto, buttato per terra, sul tappeto davanti a me e si era inginocchiata e ingoiato il cazzo. Senza una parola. Le sue mani sulle mie natiche aveva iniziato a darmi un ritmo per scoparla in bocca.
Avevo detto qualche parola stupida, ma lei imperterrita aveva continuato, come una che deve fare un lavoro e farlo bene e veloce.
Dentro di me pensavo: la tocco, la accarezzo, le dico no dai, la lascio fare...
Avevo sentito montare l'orgasmo, lo avevo ritardato, ma lei continuava a fare su e giù, e a succhiare, le mani dietro che mi stringevano e mi spingevano dentro di lei... e quando aveva sentito che stavo per venire aveva spinto di più... le ho detto: sto per venire... perché se avesse voluto togliersi... ma lei aveva mantenuto lo stesso ritmo, solo spingendomi ancora di più a fondo nella sua gola... e quando ero venuto non aveva cambiato niente... aveva deglutito, tossito a bocca piena, lacrimato... ma aveva ingoiato tutto e solo allora aveva diminuito il ritmo.
Finito, si era alzata e mi aveva detto: lo sai che così posso anche venire?
Allora capisco bene il suo capo, che preferisca la sua bocca. Bisogna fare uno sforzo di volontà per staccarsene.
Così, lei gli ha detto che mi ama, che non vuole assolutamente che io sospetti, che sarebbe stata disponibile ma che non doveva cambiare la routine lavorativa. Niente weekend fuori. Niente notti. Niente fuori dall'ufficio.
E a un maschio che a casa non fa sesso da anni, ma che non può permettersi la separazione, poteva sperare in niente di megio di una segretaria brava, precisa nel lavoro, che quando ha voglia è disponibile per il sesso?
E lei dico: lo sai che sei la sua svuotapalle? che racconterà ai suoi amici di te con tutti i particolari? E in ufficio non hanno capito?
E lei: e a te? sei geloso? o ti piace?
si, in ufficio qualcuno fa delle battute, ma chi se ne frega... le donne sono invidiose perché pensano che ho dei vantaggi, gli uomini perché vorrebbero anche loro...
A me piace. Lei mi racconta i particolari, perché sa che mi eccito delle sfumature.
Lei non gli nega niente. La fica. Il culo. Ma per la maggior parte sono pompini. Prendono poco tempo, non devi spogliarti.
Ha un cuscino nel suo ufficio, il cui unico scopo è fungere da inginocchiatoio.
A lui piace continuare a sbrigare telefonate di lavoro mentre lei in ginocchio fra le sue gambe lo spompina. Nessuno entra mentre lei è in chiusa col capo. Penso che lo sappiano. Sicuramente lo immaginano. Ma il fatto che lui parli al telefono li disorienta.
E se entrasse qualcuno? chiedo.
Non entrano, bussano. E se entrassero... beh te l'ho detto, invidia. Magari se è uno di quei stagisti che mi sbavano dietro e arrosiscono quando mi chiedono qualcosa... magari per non fargli raccontare niente mi tocca fargli un servizietto anche a loro... è meglio no amore? che dici...
A volte, la fa rimanere un'oretta la sera. Se ha voglia di altro, oltre il pompino. Allora la posizione preferita è appoggiata sulla scrivania, la gonna sollevata sulla schiena e la penetra da dietro.
Lei quando sa che resterà la sera si prepara senza mutande e con i collant.
A lui piace strapparglieli, un buco, e scoparla attraverso il buco.
Non la lecca mai. Se lo fa ciucciare fino a che è duro, ma non si mette seduto nella solita posizione. Resta in piedi, o appoggiato alla scrivania. Poi la gira, la piega, le alza la gonna, prende il collant, lo strappa e glielo mette dentro.
Sonia prende la pillola e quindi non si fa problemi a venirle in fica.
Diciamo che la usa abbastanza, ma va bene a tutti. Lei è eccitata da questo trattamento. Diciamo che lui come maschio è uno stronzo, ma ha un bel fisico, è un bel tipo. Un cazzo notevole, con una bella cappella, venoso, dritto e piuttosto spesso. E due coglioni piuttosto grossi e duri. So che lei ha imparato a stringerglieli per chiamare il suo orgasmo. Se glieli massaggia mentre lo succhia, può decidere quanto farlo durare, e più lo fa durare, più verrà abbondantemente e più il suo orgasmo sarà potente, specie se ce lo porterà con un massaggio prostatico, spingendo il perineo. Così viene a fontana. E lei me lo racconta soddisfatta: oggi l'ho svuotato completamente... gli tremavano le gambe.
Conosco il massaggio prostatico. Ma lo preferisco interno, con un dito nel culo, come a cercare il punto G della donna. Per essere fatto bene deve chiamare l'orgasmo lentamente, il massaggio deve farsi sentire solo quando è il momento. Allora l'orgasmo è devastante e totale.
Ma con me lei gioca spesso a scoparmi il culo. Con le dita o con oggetti. O con strapon. Con lui si limita al massaggio esterno. Lui non lo chiede, lei non glielo fa.
Non si può avere tutto, pagando.
A volte sono andato a prenderla sotto l'ufficio quando usciva più tardi. Mi piace baciarla e sentire il sapore di sesso.
Il cazzo mi eccita, ma il maschio no.
Ho sempre detto che vorrei provare un cazzo in bocca, ma dovrebbe essere tipo un glory hole, o una trans. Mi piace il corpo femminile, mi piace la fica, mi piace l'erotismo femminile, ma perché negarsi il piacere?
Ho capito cosa volesse dire sentirsi scopata, quando lei mi ha messo appoggiato alla finestra, in una calda serata estiva, mentre la gente passava dietro la siepe a due metri, e mi ha scopato il culo con cazzi sempre più grossi.
Capisco che prenderlo nel culo ti piega, ti fa pigolare come una cagna, anche se sei maschio, etero, ti fa parlare con le inflessioni da checca. In quel momento. Ti ci senti.
Ma con lei è un conto. Con un maschio no. Non mi piace.
Però baciarla quando so che le hanno appena riempita la bocca di sborra mi eccita.
Un'altra fantasia che mi eccita da impazzire è entrare dentro di lei dopo che altri maschi le sono venuti dentro. Entrare nella sua fica e sentire che sciacquetta, le cosce, il pelo bagnato, un lago. Spingere e sentire che esce e mi cola addosso.
L'ho scopata dopo che lui l'aveva riempita, ma era passata una mezzora e lei si era asciugata, non poteva uscire e prendere l'ascensore colando sborra dalle gambe. L'ho sentita, ma non quanto avrei voluto.
Sogno di vederla a gambe aperte su un letto, e i maschi in fila che la scopano, la riempiono, e cambiano, uno dopo l'altro, almeno cinque... e poi andare a sentire com'è piena.
Per ora mi godo la puttana del capo. Lui si gode la segretaria troia, la moglie del cornuto. Lei si gode il cazzo. Il potere che ne deriva. E chissà, magari anche altro che non mi dice.
« bellissimo mi ai fatto arrapare come una bestia»