Premessa. Il fatto non è accaduto a me. Una lettrice mi ha contattato e mi ha raccontato quanto narrerò. Ho accettato di farlo perché ho trovato la situazione interessante per i risvolti psicologici che ha avuto sulla ragazza. Per comodità racconterò in prima persona. 


Avevo appena compiuto 18 anni e mio padre mi chiese, per la prima volta, di accompagnarlo per un suo viaggio di lavoro. La meta era Londra. Io avrei fatto la turista e ci si sarebbe visti a pranzo, cena e in altri momenti liberi che fossero capitati. Dal venerdì, data in cui aveva l'impegno principale,  fino al lunedì. L'albergo era in centro e di fronte alla finestra della mia camera che era al terzo piano, vedevo dei bar con tavoli esterni e una porta scura anonima ma di buona fattura che ho poi compreso essere l'ingresso di una discoteca. Papà appena giunto, fu letteralmente travolto dagli impegni e da una tipa. Era separato e non ci trovavo niente di strano. Ero insomma a Londra con una stanza singola in un buonismo hotel, indipendente e con abbastanza soldini in tasca. Chiesi nella hall della discoteca e mi dissero che la disco era un luogo abbastanza particolare. Si entrava solo su prenotazione e la selezione non sapevano su quali criteri si basasse. Mi diedero il numero e telefonai. Erano le tre del pomeriggio. C'era una segreteria e cercai di spiegare che ero nell'albergo di fronte e desideravo prenotare per quella sera. Lasciai il numero e andai a sedermi al bar che era lì vicino. Ero stanca, poco, solo un po',  per la novità il viaggio i bagagli eccetera. Mio padre non sarebbe arrivato che il giorno dopo perché era fuori città. Decisi di indossare un miniabito nero sottilissimo. Era una tiepida giornata di maggio.


... Ordino da bere e mi rilasso meditando su come spendere il pomeriggio. Ed ecco giungere una telefonata. È il numero della discoteca. Una voce maschile mi parla in Italiano con forte accento inglese. Mi chiede l'età perché ho una voce quasi infantile. Sembra diffidente. Gli dico che sono seduta nel bar lì fuori e se vuole gli mostro i documenti. Un attimo di silenzio e mi chiede "quella col vestito nero?" Confermo e mi domanda se cerco lavoro o se voglio solo essere cliente. Rido divertita e chiedo "che tipo di lavoro? Esita. Poi mi dice che mi raggiunge al tavolino. Eccolo. Quarant'anni, curatissimo e con bei modi. Mi dice che i club sono due e mi indica una porta identica sul lato opposto della strada. Un club è una discoteca normale e l'altro... "e l'altro?" Chiedo. "L'altro è identico come arredi ma ... senza regole. Le interessa?" Dico che non capisco ma sono curiosa. Mi dice che mi darà diecimila sterline se entrerò verso le undici di sera nel locale senza regole. Devo indossare il vestitino nero che ho ora e ... il locale chiude alle quattro ... ma se la serata riesce anche all'alba. Non dice altro e sorseggia un caffè. Il mio silenzio lo fa sentire autorizzato ad agire. Prende il libretto degli assegni, scrive la cifra, la data di domani e me lo passa. Sono troppo incuriosita ma non lo prendo. Gli dico che ci andrei gratis, che così, coi soldi, non mi piace. Lui dice che va bene. Ci stringiamo la mano mi alzo e me ne vado. Ero libera a questo punto se andarci oppure no. Feci un giro per negozi e comprai un vestitino nero ancora più corto di quello che avevo addosso, con due catenelle dorate finissime e regolabili come spalline. Mi rendevo conto che non pensavo ad altro che a quel locale. Tornai in albergo, feci una lunghissima doccia e poi dormii un po'. Non cenai. Zero fame, e verso le dieci di sera mi misi alla finestra ad osservare quella porta nera.


Tre uomini sulla trentina arrivano. Telefonano, la porta si apre di un niente, loro tirano la maniglia ed entrano. Vedo entrare pochissima gente tutti uomini. Forse una decina. La cosa mi delude. Non capisco. Poi decido, metto il vestitino nuovo e vado. Telefono, mi risponde il tipo del pomeriggio che mi chiama per nome e mi dice buonasera. La porta si apre e sono dentro. In anticamera e nel corridoio, ovattato di velluti rossi, su un lato vedo schermi televisivi che mi mostrano come in uno specchio. Sull'altro lato uno schermo grande mi mostra quel medesimo locale ma pieno di gente. Che sia invece in diretta l'altro sul lato opposto della via? Penso sia così e osservo. Ragazzi e ragazze, anche miei coetanei che ballano e si divertono. Alcuni mi rendo conto che stanno guardando come me, uno schermo. Che mi stiano guardando? Percorro il corridoio e arrivo nella sala principale. Un banco bar bellissimo, penombra, la pista e qualche uomo seduto qua e la e in gruppo. Saranno una quindicina. Non so che fare e uno di loro si avvicina, si presenta e chiamandomi per nome mi invita al bar a bere. La musica non è alta e sembra una serata fallita. Ordina due Martini dry poi mi dice "senti, lo sai che qui non ci sono regole...", e mentre lo dice tocca una delle spalline del vestito. Vede il bottoncino per regolare l'altezza, lo sfiora e dice "senti, se ti fai dei problemi ma la situazione nel frattempo ti attira, puoi fingere di aver bevuto o altro...." gli dico che può fingere di sapere che ho preso dell'altro. Nel frattempo vedo che altri ragazzi arrivano. Chiedo se sono quelli del locale di fronte che mi hanno vista allo schermo. Accenna di si col capo. "E voi che siete qui?" Mi dice che avevano ricevuto un breve filmato mentre ero seduta al bar. Erano consapevoli che non avevo voluto i soldi e questo aveva attirato molto, anche se c'era il pericolo che io l'avessi detto per declinare. Avevano rischiato ma ora erano contenti. Ero lì ... "e lo sai, non ci sono regole...", poi con gesti tranquilli allenta le spalline e rimango a seno scoperto davanti a lui. Nel locale ci saranno una trentina di uomini. Mi chiede di alzarmi dallo sgabello e il vestito cade per terra. Ora sono solo in perizoma. Non oso girarmi per vedere se mi guardano ma è ovvio. Fa un cenno a qualcuno che non vedo e la musica diviene ritmata e con un volume più deciso. La situazione è bloccata. Sono tutti fermi che aspettano da me qualcosa.... allora decido. Vado verso la pista, nessuno si muove. Accenno a a ballare. Nessuno si muove. Tutti gli occhi sono puntati su di me .... capisco. Mi tolgo il perizoma, si muovono... inizio a ballare, iniziano a ballare. Mi sorridono. Chiudo gli occhi e ballo. La situazione è surreale e bellissima. E poi ecco, un brano lento. Uno fa l'inchino, mi prende per mano, mi abbraccia lievemente e poi mi stringe e balliamo. Sento il freddo della fibbia della cintura dei suoi pantaloni sulla pancia. Un altro si appoggia dietro, balliamo così lentamente in tre. Mi sto eccitando. Cerco di capire se lo sono anche loro ... e lo sono. Si staccano e altri due mi abbracciano. È meraviglioso. Ho solo le scarpe décolleté a stiletto, mi sfiorano ora con le mani e mi rendo conto di essere più eccitata di loro. La musica torna ad essere veloce.  Mi scateno. Sto bene e rido. Poi mi fermo. Vorrei sedermi e vado verso un divanetto. La musica si abbassa, diventa soft. Si avvicinano, li ho tutti intorno. Poi ho una curiosità. Mi alzo e vado verso lo schermo in corridoio. Lo so, loro mi vedono nuda. Mi scappa ridere. Saluto e mando baci poi torno vicino alla poltrona. Mi hanno seguito allo schermo e ora li ho tutti intorno. Ne scelgo uno con lo sguardo. Mi avvicino, mi metto in ginocchio e gli bacio i pantaloni sulla patta. È duro, l'ho sentito bene. Metto le mani dietro la schiena chiudo gli occhi sorridendo e attendo. Sono eccitata alla follia... ed ecco che un glande mi sfiora le labbra, poi entra in bocca. Una mano alla nuca ... e spinge il pene piano ma fino in fondo. Tengo gli occhi chiusi. Penso che quella trentina di maschi mi stanno guardando e anche quelli dell'altro locale dallo schermo. La mano sulla nuca da il ritmo. Ecco lorgasmo. Bevo tutto,  non una goccia di seme mi sfugge. Ed ecco un altro pene. Qualcuno mi mette con delicatezza una mascherina mentre la  uova mano sulla nuca spinge. Bevo ancora e poi ancora delle eiaculazioni piacevolmente abbondanti e impegnative. Lo so ormai che verranno altri dal locale vicino e chi ha goduto lascerà questo. Ma un particolare mi sfugge. Hanno detto che non c'è regola, ma per ora, tranne l'essere rimasta nuda ho fatto quel che volevo io.... solo pompini mi dico! E sono esasperata dalla voglia.  Mi metto a quattro zampe. Sento una mano sul sedere,  un leggero schiaffetto ... poi una lingua al posto giusto mi esplora. Un altro pene viene in bocca e stavolta non riesco a bere tutto perché mi sto agitando. Mi legano i polsi. La  bocca non ha tregua ed ecco mi penetrano, ma solo pochi colpi poi passa al sederino. Sono abituata e assecondo col movimento dei fianchi. Mi sento sollevare. Vengo appoggiata su un qualcosa di morbido. Uno si insinua sotto e mi penetra. Un altro entra nel sedere e nella bocca il terzo. Non vedo nulla. Tutto è sensazione e godo da impazzire. Sono a quattro zampe. Si alternano negli orifizi e iniziano a venire anche nel sedere. Lo so che lo sperma è un lubrificante divino e gli orgasmi si protraggono a catena quasi  uno al minuto. Così mi sembra. Ho la sensazione di svenire. Si fermano. Mi tolgono la mascherina. Scopro di essere stesa su un letto che è spuntato da chissadove. Mi alzo. Sono glassata ovunque di sperma. Ho sete. Ho voglia di ballare. Vado al bancone del bar mentre gli uomini,  sempre circa una trentina, si ricompongono. Prendo un gin tonic poi raggiungo il centro della pista, la musica si alza e ballo. Anche i maschi ballano. Bevono pochi sorsi dai loro bicchieri poi quel che rimane lo versano dalle spalle e dal petto e me lo fanno colare sul corpo e sui glutei. Mi sento sexy e bellissima  ... una dea. E la voglia mi torna. Mi inginocchio in mezzo alla pista e immediatamente le labbra vengono sfiorate da un pene. Ora vedo tutto. Sono vorace. Mi meraviglio di quanto ho voglia di ingoiare peni, di sentire lo sperma in bocca, di sentire tutti quei sapori. Mi sollevano e mi penetrano, loro in piedi, due alla volta poi mi gettano su un divano. Lo hanno fatto improvvisamente, con decisione. E ora da gentili li vedo diventare forti. Le mani mi picchiano forte sul sedere. Quelle non sono sculacciate. I peni in bocca sfondano e arrivano fino in fondo. Respiro a fatica. Sento una fitta all'ano. Urlo. È piacere, lo so, lo sento. Due nel culo, sto impazzendo. Poi l'ultimo mi vienein bocca ... e sono sola sul divano. Il locale è vuoto. La mia pelle è tutta arrossata, il sedere a strisce perché mi hanno dato delle cinghiate. Facevano male ma nel frattempo godevo da impazzire, il culetto è talmente dilatato che per cui provo ad infilare la mano ... entra senza sforzo ma senza far male. Mi alzo. Il vestitino è li su in tavolino lo metto. Lascio la sala. Non c'era nessuno nemmeno in corridoio. La porta si apre da sola con un clack appena mi avvicino e sono per strada. Raggiungo l'albergo. È l'alba. L'uomo della reception mi chiama e mi passa una busta. Ora sono in camera. Apro. Ecco l'assegno da diecimila e un biglietto da visita. Il nobile sir ecc ecc mi invita per un te al suo club oggi pomeriggio .... e mi addormento esausta.