“Storie di corna e fantasia"


(idea di fantasia e rimpianto, come è andata veramente e come la mente bacata vorrebbe ma non è…. con scambio di opinioni tra anime sopravvissute!) versione 2022 - Milly & Giorgio e amici


PREMESSA


Questa come da titolo è una storia di fantasia e di come una coppia si è trovata ad affrontare la loro vita assieme. 


Sentiamo i protagonisti.


Sentiamo come sono soliti appianare le loro tensioni con un buon esercizio fisico.


Scena di interno; i due sono seduti sul divano. Parlano a turno, da come parlano si capisce come si integrano nei discorsi, inizia lui: “Salve a tutti, scusate l’emozione non è facile… anche se non è prima volta che descriviamo queste nostre esperienze, e lo facciamo per noi e per voi, per aggiornarvi, per divertimento, un po' per sfogo e un po' per rendervi consapevoli di cosa ci accadere e cosa succede quando ci si spinge oltre e si vorrebbe oltrepassare i propri limiti. Chi siamo?


Siamo sempre noi, Milly e Giorgio, con anni di matrimonio alle spalle. Ci alterniamo per descrivere la nostra situazione.


Siamo una coppia stabile, fedele e matura, con due figli già grandi. Abbiamo vissuto assieme la nostra vita, litigando a volte ma trovato sempre la pace che soddisfa entrambi, maturato e vissuto tra noi una intensa vita sessuale.


Ma, come capita a molti ad un certo momento "qualcosa” nel nostro rapporto che sembrava essersi bloccato. Il desiderio sessuale da parte di mia moglie Milly, soprattutto dopo il secondo parto, sembrava affievolirsi fino ad essersi quasi spento. Lei non cercava me, io cercavo sempre meno Lei. Ma nessuno dei due vuole tradire l’altro. 


Però questa situazione vuol dire affievolire il sentimento, spegnere la passione e a noi non va, non accettiamo questa situazione, cerchiamo di riprenderci i nostri spazi durante le ferie, o in un fine settimana, visto che lavoro, impegni e stress quotidiano non aiutano.


Gli orari e le troppe rogne ci portano a vederci poco, e quando io torno a casa stanco, andare a letto per crollare ancora vestito sfinito a dormire, beh questo non aiuta all’armonia di coppia. Io sono per giunta di qualche anno più vecchio, e a volte adesso temo di fare cilecca, di perder colpi.


Milly capisce la situazione e non tira la corda, anche se mi aspetta trepidante nel nostro talamo; fisicamente è più prestante, giovanile, capelli castani scuri lisci mezza lunghezza, viso con lineamenti delicati, donna non appariscente ma quando passeggia sa attirare sguardi. E di solito non lo fa. Perché mi sa geloso il giusto. E sa che non amo se si mette vestiti troppo vistosi, appariscenti, abiti sgargianti, o orecchini esagerati.


“Si “ dice lei, “ti piacevo per la mia semplicità di fanciulla verginea”.


Abbiamo, come sapete un account in un portale dove io la spingo a interagire, e lei invece guarda solo e scrive, osserva e rifiuta ogni contatto fino al massimo divertirsi far chiacchiere di sesso virtuale, senza alcuna immagine, e giorno dopo giorno abbiamo deciso di fare qualche piccola trasgressione.


https://salmacissspring.forumcommunity.net/?t=55224037


Per dare un sapore più' piccante al nostro rapporto, io spesso esprimevo il desiderio di volerla più' porca per stimolare la sua fantasia e ne sono orgoglioso e spaventato, con il desiderio e la speranza che lei lo accetti, e se lo fa per me, a questo mi aggrappo, visto che non le spiace migliorarsi ed è curiosa, e voglio che lo faccia per la persona che ama.


Gli stessi consulenti e i consigli spingono verso un mondo, un sottobosco di trasgressioni e di virtualità che ormai si accetta al posto della realtà, che resta come una meta da raggiungere. Dopo anni di matrimonio si inizia a fantasticare ed internet non aiuta a restare indifferenti alle nuove mode. Si legge e si vede di tutto, e io lo faccio per stimolarla. Lei spesso subisce solo, ma tutto ciò come un gioco, senza costrizioni, per non crearci problemi. Vero Cara?


MA PARTIAMO dagli INIZI: “Si, dice lei, racconta come ci siamo conosciuti”. Lui continua; come ci si conosce? ci siamo incontrati per caso al mare, sì, in una pista da ballo. Lei inizialmente mi ignorò.


C’era andata per ballare con la cugina, ma io mi ero perso dietro ai suoi occhi neri. Gli amici con cui andavano nelle discoteche per divertirci e per “cuccare” dicevano che sarebbe durata pochi giorni, come capita con gli amori estivi. Ma lei non era il tipo, invece lei era la donna della mia vita. Feci delle scommesse con gli scettici che vinsi senza timore, avevo trovato l’amore, il fiore unico tra i tanti.


Il corteggiamento, con lei che pur se inizialmente innamorata, sembrava non ricambiare, attanagliata dalle sue paure e dal fatto di non aver la situazione sotto il suo controllo.


“Già”, interrompe lei, “ero una verginella imbranata e tu mi hai corrotto!”


Ti ricordi il primo bacio serio in quel salotto di casa tua, dove in compagnia di altri, tutti assorti a guardare la partita della nazionale, facendo il tifo, ed io, seduto al tuo fianco, ti abbraccio e bacio sul divano in fondo, quasi a tradimento, approfittando del fatto che tutti guardavano altrove. Nella distrazione generale e del fatto che lei resta zitta per non dare nell’occhio.


Poi le prime sberle che mi davi per fermare i miei ardori, seguite poi da altri baci passionali che non mi negavi agli appuntamenti successivi, e la passione che nasceva sempre più forte, eravamo come la paglia ed il fuoco, i primi anni assieme, come succede.


Uscivamo ogni fine settimana, per amoreggiare castamente in auto, in qualche posto tranquillo. Passano i mesi di frequentazione, ma solo baci, nient'altro, nemmeno carezze oltre il viso. E ricordo la bella sberla sonora, al primo seno preso e tenuto da lui e temuto da lei, conquistato e palpato tra le sue proteste.


Passano i primi anni assieme, come succede. Uscivamo assieme appena possibile, senza una meta solo per frequentarci, ogni fine settimana, in qualche posto tranquillo. E passavano gli anni, e scoprivamo tra alti e bassi di non poter star lontani uno dall’altro, e ci si legava sempre più, cuore, anima e corpo. Lei cede sempre più, soprattutto dopo i normali e banali litigi, per far pace, e le pazze fughe tra loro ad ogni occasione.


Il tempo passa veloce, e si vive assieme. Ci si fa una famiglia che assorbe tutto, e poi ci si guarda indietro, e si vorrebbe andar avanti di corsa. Insieme. Insieme, certo ma a volte è difficile, ma abbiamo imparato a cementare il rapporto anche facendo pace e sesso sfrenato.


“Non tanto sfrenato” corregge lei.


Alla fine le avevamo provate tutte? No? In auto, in casa, nelle varie stanze, all’aperto, si anche in posti all’aperto dove ci potevano vedere. Eccitante. Ma lei ama il buio del suo letto e ora era stagnazione. 


Ecco qui la foto che Giorgio aveva fatto in una delle loro notti bollenti: lei chiudeva la luce, le porte e sigillava tutto.


ASTINENZA? MAI!


Questa specie di silenzio sessuale dopo anni di matrimonio e' arrivato a durare mesi. Eravamo arrivati quasi ad odiarci o forse meglio mal sopportarci, per alcuni attriti. Sempre dovuti a influenze esterne. 


Sopiti dal sentimento, che può anche non essere d’amore.


Per ripresentarsi ad ondate. Nella mia testa mille pensieri, idee strane, gelosie. Pensavo sempre a questi momenti di vicina lontananza e blackout sessuale e un pomeriggio, mentre mi stavo eccitando da solo, con un video stimolante di una situazione di sesso a tre; la classica“MFM” mi passo' per la mente la fantasia: quella di provare questa cosa nuova, inserendo nella nostra intimità un'altra figura maschile. Tale fantasia mi eccito' fino all'orgasmo…Ero spaventato.


Ma a lei la cosa non sarebbe certo piaciuta. Si concedeva con regolarità, una volta o anche più alla settimana, ma ormai eravamo senza entusiasmi.


Mentre lui galoppava con la fantasia. Sentiamo che ci dice Giorgio: “Da molto tempo ormai cavalcava con insistenza nelle mie perversioni le situazioni più strane che lei evitava. Cose proibite; ecco questa è la scena preferita, in cui mi eccitavo vedendo mia moglie scopata da un altro uomo e sempre più spesso la fantasia voleva prendere il posto alla realtà.


Era cosa ricorrente ormai, anche mentre la scopavo, accennare all’eventuale presenza di un altro uomo in mezzo a noi, all’inizio molto celatamente e poi sempre più in modo sfrontato, vedendo le sue reazioni. 


Notavo che si eccitava quando la prendevo “a pecorina” e mettendole un dito in bocca le dicevo cose sconce, se al posto del dito avrebbe voluto un altro cazzo duro e grosso da succhiare e lei annuiva leccandomi e succhiandomi il dito come se fosse veramente un cazzo, mi eccitava troppo quella situazione perché sentivo la sua lingua sul dito e capivo come lei avrebbe fatto un pompino ad un altro mentre me la fottevo e questo faceva godere molto entrambi.


Altre volte avevamo immaginato che io fossi il giovane idraulico che la sorprendeva sotto la doccia per tentarla, o la sua squadra di calcio preferita che a turno se la fotteva mentre il marito era assente, o forse meglio ancora presente a fare il tifo per chi segnava il punto.


“Credo che cominciasse a capire le mie fantasie e non le ostacolava, ma solo perché restavano tali. Dei bei momenti stimolanti. Con il tempo non le dispiaceva vestirsi in modo più particolare e più vistoso, fatto che i primi anni assolutamente non apprezzavo e non volevo facesse per gelosia.” 


Ma ora su mia richiesta quando si andava a passeggio, capiva che mi piaceva che la guardassero e che la desiderassero.


Mi vedeva compiaciuto quando gli occhi dei passanti fissavano con insistenza il suo portamento.


Capivamo entrambi che le donne non sono ammirate per il solo gusto di guardare ma con chissà quale porca fantasia celata e, nello stesso tempo notavo che anche a lei la cosa non dispiaceva e che anzi si truccava, ingioiellava, vestiva e muoveva in modo di attirare proprio l’attenzione.


Nel meccanismo di una coppia un poco stanca questi fatti sono come benzina buttata a ravvivare la fiamma.


Con tutto questo però non le avevo mai detto direttamente e chiaramente che volevo vederla sbattuta da un estraneo come una troia, ma sapevo quanto le piaceva scopare con me le rare volte che capitava e quanto era insaziabile e con il passar del tempo sempre più esigente. Ed io sempre meno capace di accontentarla.


Ma si dichiarava sempre assolutamente indisposta a tradire. E le credo.


Questi episodi continuarono per un bel po’ e sempre più notavo lei essere sempre più compiaciuta, fino a quando decisi il tutto per tutto…..come si dice….o la va o la spacca.


PROPOSTE INDECENTI


Una sera mentre ci si coccolavamo e resomi conto che lei era più calda che mai; le dissi di botto: “Dai facciamo qualcosa di diverso, chissà forse sarà eccitante, io ti porto in strada e ti vendo come una troia, vediamo quanto riesci a raccogliere!” Naturalmente scherzavo, provocavo.


Dal suo sguardo subito pensai “ora mi tira un calcio nei coglioni”, invece mi tirò su di lei dicendomi “perché no” accavallando le sue gambe su di me e stringendole forte per sentire meglio dentro il mio cazzo. La scopai con foga e sborrai come un fiume non credendo a quella reazione. Che lei abilmente sfogava così concedendosi ogni volta di più con sfumature ed ambiguità interessanti. Naturalmente dopo avermi sfinito ci addormentammo, e l’uscita avventurosa, solo proposta, svanì.


Oppure poteva essere una prima opportunità in quel locale vicino a noi, dove sapevo era già andata, lei sostiene per errore – “ma certo!” protesta – in una serata tra amiche ed avevano avuto svariate proposte dal tavolo di alcuni ragazzi più giovani che avevano preso in giro per anni nei loro ricordi. Me ne aveva parlato maliziosa scherzandoci sopra.


Capivo che il gioco poteva funzionare perché si metteva in ghingheri, lei già dalla mattina era tutta presa tra parrucchiere ed estetista, le dissi di vestirsi in modo che tutti non potevano fare a meno di guardarla e lei è molto attraente già di suo. Però nello stesso posto, dove con le amiche, tutte sposate, avevano “perculato” un gruppetto di giovanotti, “noi ragazze” ci intrattenemmo poco, bevemmo e tornammo a casa per far da noi, scartando diverse proposte da parte di ragazzotti volgari e poco interessanti.


Attesi così il momento di essere a letto. Mi sorpresi a guardare mia moglie: e l'immaginai in una situazione con un altro uomo...mi eccitai, molto. Arrivo' il momento ...era notte di un sabato primaverile....ricordo bene tutto. 


Mi “spensi“ tra un preliminare e l’altro, mentre lei chiudeva come sempre la porta della camera da letto a chiave, e mi spegneva la luce. Non ero più eccitato, non abbastanza, e non sapevo come fare, sarebbe delusa, ma come fare, come re-iniziare il discorso.


Rifiutai il suo aiuto a rieccitarmi e le dissi che dovevo parlarle, Milly accese la luce e si mise seduta sul letto, senza farmi proseguire, mi chiese sconvolta: "Ma hai un'altra?" Frastornato le presi la mano, la vidi molto scossa, l'abbracciai e la tirai verso di me. Le chiesi come poteva pensarlo, che ero pazzo di Lei e che Lei era tutto per me. 


Sembro' calmarsi e mi strinse a se'. Il contatto col suo corpo mi rieccito' subito e la presi senza un minimo di schermaglie, era caldissima come sempre e fu un rapporto breve, ma intensissimo per entrambi. Ci rilassammo, poi iniziai il mio "discorso".


Le dissi che mi eccitavo con l'idea di fare sesso in tre.


Interrompe: certo lui mi disse la cosa per gradi “inserendo del pepe” che per Giorgio significa mettere un' altro uomo nel nostro rapporto.


Arrivò finalmente al punto e lo dissi tutto in fretta senza fermarmi. 


Milly rimase in silenzio per un bel po.


Poi disse: “Sei scemo!” Assolutamente no da parte sua. La sua vecchia regola invalicabile. Mi spiegò che non se la sentiva. Poteva ammettere le fantasie. Anzi, rovesciando la frittata da donna disse: “Ti capisco che hai esigenze!” Se volevo un’altra donna avrebbe capito.


E riprese la routine; la solfa con il nostro rapporto consolidato come coppia, ma si spegneva nuovamente, tra alti e bassi, come amanti stanchi.


Pian piano cresceva il tarlo. Provare con dei giocattoli non le interessava molto, e pure con qualche piccolo travestimento. Serviva un terzo uomo. Il problema era “come” e "chi" inserire, come fare a conoscerlo e, soprattutto, Milly cosa davvero pensasse.


Anche con un massaggio? Insiste lui.“No niente estranei!” Fammelo tu – ma non è la stessa cosa. E poi non ne sono capace! Diceva di no, ma se messa alla sfida? Discutere dei modi e delle regole, superando la prima: il “NO! assolutamente non se ne parla!” E giù a discutere. Le aveva spiegato che almeno il 70% degli uomini sposati almeno una volta lo avevano questo tarlo e che spesso questo aveva rafforzato il rapporto.


“Ma noi stiamo già tanto bene insieme così ribatteva lei.”


Ne discutevamo ma alla fine, tante fantasie, ma non si faceva nulla. La punzecchiavo; nulla, la trascuravo… ancora niente. La provocavo: ma davvero sei così frigida? Non ti piacerebbe fare sesso? “ma lo faccio volentieri con te!” e piccato le rispondeva lui: “quindi se io non esistessi saresti vergine o lesbica!” “No mai, in quel caso forse si, avrei incontrato un altro!” “vedi !!! allora accontentami e fingi che io non ci sono!”. “Ma tu ci sei!” “Che devo fare! Devo scappare di casa per qualche giorno per convincerti cara?” “No amo solo te” “dimostramelo!” NO!


Ma alla fine lei ammise che si, le piaceva immaginare di essere la protagonista di queste nostre storie che ci raccontavamo: dove lei la moglie veniva usata e sorpresa, guardata e ammirata, nella sua quotidianità, mentre si lavava, o si spogliava, o mentre si chinava per raccogliere qualcosa…. Ed arrivava dietro di lei chi la sorprendeva!


Ma tra il dire ed il fare... Le bastava il reale, o l’immaginare! 


Mi raccontò allora di come un amico e vicino di casa ci aveva provato, e in mia assenza lei l’aveva respinto… e di come la stessa moglie del tizio, a cui lei aveva confidato, con tatto questi tentativi. E di come imbarazzata la moglie aveva capito, e che sospettava, anzi sapeva e si vergognava lei del marito farfallone ma che era un continuo essere tradita. Che brutta situazione, io da donna non vorrei esserci messa in mezzo!


Le dissi, che se voleva ci parlo io….pensando diabolico che in tal modo potevo far chiudere il triangolo. Ma finì che il tipo fece un infarto nel letto di un’altra signora sposata. E sembrò non pensarci più, se non per il vedere Giorgio meno geloso del solito.


Poi ecco le prime svolte, qualche cedimento. Fondamentalmente, iniziò come un gioco. Ci passavamo la frustrazione di essere a volte oggetto del pensiero e del desiderio dell’altro.


Un bel giorno, proprio di recente, Milly confidò, dopo una bevuta per festeggiare una serata da soli: “Ok alle nostre regole, tu vuoi assistere; vedremo mi sottometto al tuo pensiero, ma deciderò io, come e con chi. E una botta e via.”


Questo mi sconvolse e così passò del tempo. Altri anni. Il pensiero di una donna è l’arma più letale che io conosco.


SEMPRE PIÙ’


Le nostre schermaglie proseguivano nel tempo, senza mai concretizzarsi. Sentite un esempio classico di discussione tra i due: "Adesso mi devi spiegare meglio cosa intendi quando mi chiedi qualcosa in più, cosa davvero vuoi che faccio?" dice Milly.


Avevamo appena finito di fare all'amore e per l'ennesima volta le chiedevo qualcosa in più.


Non riusciva, o non voleva, fingeva di non capire cosa lui volesse.


"Sempre di più cara, come sempre, mi conosci, sono insaziabile! Qualcosa di diverso, qualcosa che ci ecciti maggiormente e che rafforzi il nostro legame, magari qualcosa che risolva il mio problema"
Ed è anche colpa tua che non mi dai tutta te stessa.


“Ma, il problema di mio marito – dice lei - è che ha poca resistenza, rispetto a quello che si sente vantarsi dagli altri o si vede nei video amatoriali che mi ha fatto vedere. Lo so che spesso sono solo scena, alcuni anche esagerata, fatti per essere visti per lo più da uomini, certe scene porno con esplosioni di sperma non succedono sempre se non per compiacere gli spettatori maschi. Che poi per dirla tutta non è che siano così divertenti per noi donne.


Vedo con lui quelli amatoriali veri e capisco le mogli insoddisfatte! Si vede la differenza con i porno falsi dove uomini si masturbano per venire in faccia alle false mogli, o altre porcherie… NO Io non me lo farei fare mai.


Ma torniamo a lui, amo Giorgio, mi piace stare con lui, è un bravo marito e compagno, lo amo per quello che è, anche a letto mi basta; bravo per una scopata, di lingua e con le dita mi fa impazzire, è romantico ed appassionato.


Però da tempo è svogliato, quando mi penetra poi dura poco, uno, due minuti al massimo e se ne viene. A volte lasciandomi un amaro in bocca, a volte mi usa, si sfoga e mi lascia senza farmi godere. O mi finiva con lingua e le dita ma rimane sempre una piccola insoddisfazione. Recentemente poi si addormenta subito, e io resto con la voglia. Sembra farlo apposta a lasciarmi insoddisfatta.”


Ecco un punto su cui lui gioca. Milly continua:“Devo premettere che in teoria non mi piaceva scrivere e parlare di me, di cose intime e soprattutto io odio essere vista o fotografata. Le prime volte pretendevo di farlo al buio. “Chiediti perché?” scherza lui.


Ritornando alle immagini, mi vedo brutta. nemmeno ho foto per amici o negli album di famiglia, ho questa fobia. Da sempre. E tanto meno mettere in giro mie foto intime dove ci si mostra nudi.”


Mi trovo bruttina, grassa e piccola, poi le donne nude sono brutte, volgari. Siamo meglio vestite, quando nascondiamo, quando non facciamo vedere! (anche se a volte.... in certe occasioni, potrebbe farmi piacere, si, mi stuzzicano i complimenti, e ammetto che mi eccita l'idea che qualcuno mi veda di nascosto, dal buco della serratura, ed io fingo di non accorgermi, ma mi spoglio e mi mostro di più, nel bagno mentre mi cambio, o per farmi la doccia..… immagino un cavaliere azzurro che entra o un idraulico che mi spia). Pero' mi piace guardare e guardo, immagini e video degli uomini. L'uomo nudo è bello! Virile, il cazzo duro è eccitante!


Mi piace leggere i commenti e vedere filmati e uomini nudi. Bei maschi, che si mostrano disponibili, come mamma li ha fatti, eccitanti davvero, soprattutto se in tiro.


Dice Giorgio che gli piacerebbe "guardarmi" godere. Guardarmi in disparte mentre, con altri maschi gioco e godo! Il punto è questo: vorrebbe usare altri uomini come "strumenti" del mio piacere, usarli per farmi provare nuove ed intense emozioni.


Ma come? A me che sono così pudica che nemmeno mi masturbo, che non uso i vibratori e che adoro solo lui? Lui mi basta e lui adesso mi suggerisce che “a lui piacerebbe” vedermi. Scrutarmi in disparte a fare sesso. Usare un altro sconosciuto come strumento del mio piacere, e del suo. Ma che pazzia, vorrebbe anche solo vedere che godo! Quindi, è un guardone? Un cornuto guardone. Che usa la moglie come una pornodiva. Per vederla godere.
Abbiamo provato? no. Solo simulandolo, tra noi. Realmente Mai. 


"Allora cosa vorresti?"
“lo sai, te lo chiedo da anni, vorrei il culo!” “No mai” Ridono entrambi. “Dai ammetti, sii sincero, dillo. Lo so bene che vuoi altro!”


“Qualsiasi altra cosa, ma quello no, sai che non mi piace!”


"Qualsiasi? Allora questo: mi piacerebbe…. E guarda che hai promesso cara Milly…. Mi piacerebbe proprio vederti con un altro!"
"Cosa? Ancora!!!! e io, per te, dovrei scopare con un altro? nooo"
"Si! ma lo farai solo in mia presenza!"


"Uffa! Noooo-o-o! Dovrei farti cornuto mentre magari tu ti spari una sega? ma tu sei fuori, cosa ti passa in mente, non se ne parla neanche!! Porco!" “Non voglio tradirti” “Ma non è tradimento, è consensuale! Sarebbe un tradimento se lo fai alle mie spalle, non davanti a me!”


"Va bene, non arrabbiarti, scherzavo per provocarti, non parliamone più" Ecco quando fa così è insopportabile! Pensano entrambi una dell’altro, arroccati nella loro posizione.


“Scherzando però mi dici le tue verità, il tuo lato nascosto!!” Dice lei:


“Ho fatto l'offesa, non poteva dirgli che la cosa a volte, da qualche tempo intrigava pure lei.”


Ma pure lui Giorgio fece lo stronzo per un po: provava, anche per mancanza di stimolo a trascurarla per diverse settimane. Cosa che faceva salire la tensione, a volte per banalità.


Discorsi tra di noi. Dimmi. Ogni tanto ci si parla, si discute, visto che spesso la "sua" vigoria manca, e quando non è in forma non mi attira. Tra marito e moglie, dopo anni ci confidiamo ed apriamo argomenti tabù, che prima non osavo affrontare. Altri fatti nuovi e piccoli segreti.


Io chiedo di sapere se ha, o se ha avuto un'alta, un'amante, anche occasionale, visto che mi trascura. "Sono davvero il tuo unico amore?" CHIEDO - "Si, cara!". 
Ma hai troppi pensieri, troppi impegni altro che pensare al sesso.


Mi dice lui: " e se non mi credi, puniscimi, fattelo te un'amante, poi mi mandi le foto per eccitarmi".... “Mai!”


"E prima di me?" - "No, sei il mio unico amore".
"Anche te caro, qualche fidanzatino con cui uscivo per un cinema, una passeggiata, solo chiacchiere, cinema o teatro assieme, e basta". 


"Hai segreti che non mi hai mai detto?"
"No, ti dico tutto!" "idem amore!"


"Dimmi Giorgio, cosa combini allora quando non ci sono. Quando sei in giro per lavoro, o dormi fuori, o quando sono via io perché seguo la mamma malata?"


"Da giovane mi confidavi che ti segavi ogni giorno pensando a me!" 


E ora? Non più. Mi pensi? "Ma certo" E quanto? Tanto.


"E perché non mi telefoni? "
"Ma lo sai, odio telefonare!"


"Dai in albergo ti porti qualche donnina?"
"Ma no arrivo a letto stanco e penso solo a dormire!"
Sicuro? Mai? "mai pagata una donna in vita mia, giuro!!!!"


E quindi se non ci sono ti masturbi?
No dai dimmi. Prima te.


Lui si è confidato che prima di conoscermi si consumava di seghe, ma ora non lo fa più. Non ama farsele, si tiene per me. Se proprio non riesce a dormire le fa malvolentieri, senza di me. Le usa come un sonnifero pensandomi. Preferisce che siano le mie mani a farlo, quando non ho voglia di far altro, o se non posso o se stanca del troppo tempo occorrente me lo ciuccio un poco, lo insalivo e lo faccio godere cosi.


Oppure che fai? Quando lo lascio solo a casa mi confida che si diverte a mettersi le mie vestaglie di seta, e con queste coricarsi nudo sotto le lenzuola, e di sentire a pelle le sensazioni, e odorare il mio profumo che gli lascio in mia assenza.


Come lui pure io non amo fare da sola. Forse io pure non ho tempo per me, se sono sola a volte, su sua richiesta guardo svogliatamente bei cazzoni qui su internet, ne vedo di grossi, lunghi, duri.... Lui no, non guarda le altre. So che è sincero e non ama pagare, anche perché è tirchio.
Se proprio deve, a casa da solo, si veste come me, sente i profumi dei miei vestiti, le traccie del mio corpo nelle vestaglie, si mette una mia calza di seta e con questa eccitazione viene e poi si addormenta cosi, come fa di solito dopo l'amore, avvolto nella mia vestaglia delicata e morbida. 


Ecco perché trovo sempre casino tra le mie cose. 


LA ROUTINE: Altra discussione banale placata da una serata di coccole e di sesso tra coniugi, con lui che voglioso veniva appena entrato, e lei che chiedeva di più: “voglio essere scopata ancora, ma hai già fatto? sei già moscio!” “Hai ancora voglia?” “SI!”


“Allora ti chiamo un amico così vi guardo, magari riesco a raddrizzarmi!” e lei alle di lui insistenze dice “Se insisti a rompere te le faccio io le corna, ma modo mio! Certo mi piacerebbe farmi una bella monta con un bel cazzo che mi penetri a fondo, dappertutto e che sopratutto duri per un po così da sentirmi piena e soddisfatta. E poi pazienza se tu vuoi esser presente e ti fai una sega, vorrà dire che berrò anche il tuo nettare.”


L'idea, che lui stesso le metteva in testa, stuzzicava Milly sempre più, ma non potevo dirglielo apertamente.


Forse avrebbe dovuto crearsi una circostanza favorevole, in modo che tutto succeda spontaneamente e non forzato, non volgare o mal combinato. L’occasione. Che tardava.


Ma che forse entrambi aspettavano.


Alla fine, quella sera, abbiamo messo un video porno e Giorgio ha chiesto a Milly di mettersi davanti al video, e di fingere di leccare l’uccello gigantesco che si vedeva nel film. All’inizio era un po’ stranita, poi pian piano ho visto che ci piaceva vedere che ci si eccitava, guardandomi e lui se ne è accorto e mi ha chiesto:
- “Dai di la verità che ti piacerebbe Milly leccare un cazzo vero davanti a me?” _ “scordatelo rispose, ma magari una botta e via” io ero tanto eccitata dal gioco che gli ho detto di si , e il maschione me lo scelgo io! “e questo è stato un ennesimo inizio.


E se poi non riesco più a farne a meno? No caro solo tu mi devi trombare, e non voglio che alla fine tu ti ecciti solo se mi fai scopare da altri, e non ti tira più e devo metterti in gabbia come si vede nei siti dei soliti cornuti impotenti.


FANTASIA - LA SERATA FUORI.
Dopo qualche sera siamo andati in un locale ambiguo, ci siamo seduti a guardare un po’ in giro chi ballava, chi chiacchierava e chi guardava. Una coppia ci ha avvicinati, ma visto il nostro imbarazzo e i nostri sguardi indecisi ci hanno lasciato stare, e sono andati verso un altro tavolo. 


Allora è venuto verso di noi uno, maschio singolo non bellissimo ma si vedeva dai pantaloni leggeri che nascondeva un arnese davvero formidabile.
Mi ha guardata, mi ha sorriso, poi si è voltato verso mio marito e gli fa:
-“Che ne dici di scoprire se è davvero come pensi?”. Lui rosso in viso ed eccitato annuisce.


Io non ho capito cosa intendevano, ma si sono alzati e mio marito mi ha preso per mano per spingermi a seguirlo in una divanetto di fianco. Non so cosa mi aspettavo. Dove eravamo seduti in penombra, con il separèè non c’erano troppe possibilità di essere visti, e mio marito dice: “Io vi copro, fai quello che ti senti” Ma Milly niente, imbarazzata, sfuggiva dai delicati approcci del fusto. Giorgio insiste: “Toccalo, non vedi che è duro?” Ma la moglie resta rigida più dei due cazzi ormai sguarniti che la circondano, e tocca svogliata solo quello di suo marito.
- “Ti andrebbe di fartelo per me?”.


“Un pompino no, ma una sega gliela avrei fatta se lui voleva e se Giorgio fosse stato meno impaziente e sgarbato!”. Ma alla fine non successe nulla, fretta, troppa confusione e poca intimità. Mi fecero anche bere e non mi ubriacai restando guardinga come la rigida educazione mi aveva costretto. Altra occasione che lei abilmente aveva sciupato.


Portando poi, nella strada di ritorno in auto il marito a “camporella”. Fu un pompino super, che lui rovinò alla fine dicendo: “scommetto che sei pentita e pensavi all’altro cazzo giovane e duro, al che lei anziché deglutire quasi si soffocò facendo colare il seme sull’abito da sera preferito da lei che rimase macchiato e da buttare.


Intanto il tempo passava e Giorgio si deprimeva deluso. E lei restava inquieta. E incazzata.


LA PRIMA RIPRESA.


A sorpresa, racconta Giorgio - un giorno che lei era partita per stare da sua madre per qualche tempo, a fine marzo del 2005 torno a casa dal giro di lavoro e nel computer acceso dell’ufficio mi lascia un video in pausa, breve, che guardo con il cuore in gola. Faccio partire le immagini e la vedo che è ripresa da qualcuno vestita nel salotto di casa nostra. Mi dice di guardare bene e ordina di stare zitto, e riprendere in basso, così sfumato e non i loro visi…. In primo piano mani ed un corpo….Fermo immagine, e subito il video riprende e si vede.


Lei da fuori campo comanda e dice di continuare a riprendersi in basso, mettere a fuoco e ordina di star fermo, il resto lo farà tutto lei. Guardo cosa combina, si vede solo in stile “gonzo - POV” inquadrate parti in primo piano senza volti, un tipo che si riprende la metà inferiore del corpo, seduto vestito nel nostro divano e riconosco le sue mani, il suo braccio dalla maglia, che prende in mano la situazione, lo “lavora”, e tocca un corpo fermo ed inerme.


Si vede appena un corpo seminudo, non so di chi sia. Un ragazzo, lei gli accarezza le mutande, e sotto un affare si ingrossa.


Accidenti guardo e mi eccito, penso tra me: “ma brava la mia mogliettina è partita senza di me a fare conquiste”. Guardo interessato e compiaciuto questo video che mi hai lasciato.


Mi ha ingelosito ed eccitato tremendamente, Davvero una botta di adrenalina.


“Ah già quel ragazzo, che pazzia, che vergogna, mi sono proposta così… e ci ho messo mesi prima di lasciartelo sul computer, mentre non ero a casa.” Commenta lei. “E l’ho fatto per ripicca della famosa serata e del vestito macchiato!...”


Riprendo: “Lo accarezza ancora con la mano destra, si, sono indubbiamente le sue mani, si devono esser spostati nel letto con il palmo si struscia sulle “sue di lui” parti intime, lui che fatica a tener ferma la telecamera e sospira senza parlare, lei che lo massaggia, poi con entrambe le mani gli abbassa finalmente lo slip e ne esce un piccolo pene. Lei ride, ma non lo prende in giro. “Sei bello duro, almeno!” A me non sembra, ma se lo impugna, con le mani delicatamente, noto che ha messo lo smalto “rosso fuoco” preferito, e inizia a muoversi.


Gli mette sul cazzetto un poco del gel lubrificante che teniamo nel cassetto, lo sega delicata per un paio di minuti, lo schiaccia e massaggia nel prepuzio con la mano con la sua tecnica e lui ansima e viene, sborra sulle sue mani, lei si spalma la schizzata densa ed abbondante sulle mani, come fosse una crema.


Dice: “Bravo, ma quanta ne hai fatta, avevi proprio le palle piene!” Stop.


Fine del film. Non so cosa è successo dopo, resto basito, non la chiamo, vado nel salotto, ordinato e ripulito, non trovo traccie, né lì e neppure nelle camera, vuota e deserta. Controllo il gel, al suo posto nel cassetto. Annuso il cuscino, nulla di strano. So che in questo momento è in un ospedale a 90 km a prendere cura della madre operata di calcoli. In casa tutto è in ordine, ma ho visto bene, nel video i dettagli delle stanze, delle sue mani e nella mia mente perversa rivedo mille volte la scena con tanti diversi membri, di razze e dimensioni differenti!


Dopo alcuni giorni torna, io non dico nulla, fingo di non aver visto. Cerco di nascondere la soddisfazione e maschero i miei sentimenti, lei pure si comporta come la brava moglie tornata a casa. Aumentando il mio pensiero perverso. La premio con qualche regalo, cena fuori, corteggiandola. A letto, quella sera prima del sesso, mi cavalca e guardandomi negli occhi, viene soddisfatta, sentendomi eccitato, e chiede se ho visto il film.


Annuisco. Sorrido. Mi chiede se mi è piaciuto, quel video, e le faccio i complimenti per averci provato, e le chiedo se ha fatto altro, raccontami! Al mio entusiasmo mi confida che a lei no, non è piaciuto, e le era rimasta la voglia del mio cazzo, più duro del solito, che si infila nella vagina bagnata come non mai.


Mentre racconta riprendiamo a scopare. “Era poco dotato, ma l’ho fatto venire per te…. ma poi l’ho mandato via!” Chiedo: “Ma se era il caso delle misure che volevi te lo saresti scopato?” Risposta secca: “Come scopo solo te? No! Non credo. Non senza di te.” “E se io c’ero e te lo chiedevo?” Geme godendo e non risponde.


Sentiamo entrambi che quel breve video, quella sega a un estraneo, ci aveva portati più in alto, in un limbo che credevamo perduto.


Non mi ha mai più detto di lui, so solo che era un commesso che portava qualche pacco, mentre io ero fuori per lavoro.


Da quella sera fu sesso selvaggio. Eravamo “carburati” dalla situazione, anche se non voleva ammetterlo.


Eravamo abbracciati, poi, la mattina seguente la coccolavo come mia donnaccia porcellona mentre volevo sapere se davvero non aveva fatto altro con il cazzetto, con un filo di voce mi chiese "Sei un bastardo, spingermi in queste situazioni per tirarmi verso di te! Dimmi, se capita, con chi vorresti ora le prossime corna?" “Tecnicamente non me le hai ancora fatte” “Non lo saprai mai” e scherzando discutemmo se avevo in mente qualcuno. “Come vuoi te, ma so che vorrei essere presente” fu la risposta.


Ma poi tutto sembrò finito. Passa così qualche altro mese. Parecchi.


ARTURO tra noi?


Ora, per le insistenze di Giorgio, che le ricorda di aver iniziato ad eccitarsi sempre più con questo gioco, la nostra personale “guerra dei sessi” e le successive pacificazioni sul campo di battaglia, decidiamo con lunghe discussioni di fare almeno un passetto avanti, e di incontrare uno interessante, la scelta è su uno dei più affidabili, un contatto, questo “terzo incomodo”, Arturo.


Chi è Arturo? Chi è mi chiedete? Un amico, per ora, solo un amico virtuale e sconosciuto, uno dei tanti contatti con cui scambiarsi esperienze in rete, al punto che si conoscevano bene, ma solo virtualmente.


Conosciuti in una chat alla quale sono approdati, tutti e tre, per il gusto di un gioco proibito e di regalarsi brividi e sensazioni che la vita ordinaria aveva da tempo offuscato con la sua contingenza. Divenuti poi complici nel tempo, con affinità tra Milly ed Arturo, che li ha avvicinati in molte confidenze, lei spinta da Giorgio a raccontare le sue evoluzioni nella battaglia e lui interessato allo spiraglio che lei poteva, forse offrire.


Alle primissime timide ed impacciate confessioni hanno fatto seguito momenti di maggiore complicità in cui Giorgio cercava di coinvolgere la sua donna su un piano leggermente più malizioso scontrandosi, però, con la comprensibile ritrosia di lei dettata probabilmente da un maggiore autocontrollo tipico del suo comportamento sospettoso e femminile, connesso con una minore spensieratezza tipica dell’età adulta, di queste nuove esperienze che stava vivendo.


La conoscenza tra la coppia e il terzo incomodo, puramente legata alla rete, al virtuale, si è poi approfondita quando il lui di coppia, in un momento in cui la razionalità aveva lasciato spazio all’istinto, e al di lui controllo del suo comportamento da maschio potenzialmente cornuto e contento, e sempre più eccitato dal poco fatto finora e dal mare di sensazioni che si apriva davanti, aveva convinto Milly a fare una prova, una specie di gioco di ruolo. Convinta non proprio, forse costretta, “ingannata” o come sempre stimolata.


"Uffa! cosa vuoi di più" diceva sempre più spesso Milly. Era come far scattare un interruttore quella frase. I due avevano appena finito di fare all'amore e Giorgio per l'ennesima volta chiedeva quel qualcosa in più, dopo i tanti, troppi anni di matrimonio. Non riusciva a capire cosa volesse. O non lo ammettevano.


"Allora cosa altro vorresti?" chiese lei, come tutte le donne hanno un sesto senso per le sensazioni dell’amore.


Quindi riprendiamo questo disco rotto: "Mi piacerebbe…. E guarda che hai promesso…. Mi piacerebbe proprio vederti, come nel film, ma stavolta esserci, dal vivo ancora con un altro, ma davanti a me, cosa sai fare!"


"Cosa dovrei fare?" ormai rassegnata.


"Giocare, interagire e perché no godere, fare ciò che vuoi, anche solo masturbare ancora uno sconosciuto ma solo se lo dovrai fare in mia presenza questa volta."


"Ma l’ho già fatto, non ti basta? “No” “Non mi importa a me non è piaciuto avere tra le mani un altro uomo, so che non fa per me!”


“A me si! E io non ho nemmeno visto!” - “Hai visto il video. Vuoi uno spettacolo dal vivo? Ma cosa ti passa in mente, non se ne parla neanche!! Porco! NO!"


"Va bene, scherzavo per provocarti, non parliamone più, però sa sola si e con me presente no? Perché? Chissà quante corna mi fai quando non vedo!" “Ma vaffanculo!”


Ho fatto l'offesa, come sempre ma sempre meno convinta, non potevo dirgli che la cosa da qualche tempo intrigava pure me.


Quindi lei doveva, per accontentare loro due, fare un incontro con l’altro. Scelto assieme.


Decisero di chiedere a questo Arturo il suo numero di telefono facendo si che oramai, quasi quotidianamente, condividessero da amici di penna e infine confidenti al telefono, dei momenti insieme sentendosi come due amici quasi di vecchia data. Lui al telefono era gentile e convincente, una bella voce. Avevano scambiato via chat qualche immagine, lei l’aveva visto, quel cazzo storto, ma interessante.


Arturo, informato e spinto da Giorgio doveva stimolare Milly con i tempi di lei.


Primo passo: incontrarsi in un bar.


Capitò in un fine settimana, loro due si trasferirono a vedere un museo nella capitale, dove abitava Arturo.


L’emozione quindi delle loro primo incontro, dopo le telefonate era vera, Milly che finalmente chiamava lo sconosciuto Arturo, con quella sensazione di fiato rotto, la bocca dello stomaco che si chiude, le mani leggermente fredde…discorsi impacciati…sembravano quasi alla loro prima volta, anche se lei doveva farlo come una prova di coraggio, una simulazione, fare l'attrice e non essere la solita timidona.


Il tempo avrebbe fatto il suo corso?


La confidenza accresciuta avrebbe comportato una maggiore serenità tra i due, permettendo loro di iniziare a vivere quel loro rapporto.


Non era una vera relazione, sapevano che non lo sarebbe mai stata, le loro vite erano indirizzate su percorsi paralleli in cui ciascuno dei due sapeva bene come lambire lo spazio dell’altro senza mai invaderlo rispettando i propri e gli altrui confini.


Ma la complicità tra maschi voleva oltrepassare i limiti. Durante l’ultima telefonata Lei o l’Altro poco importa, aveva proposto di vedersi almeno una volta per dare un momento di tangibilità alla loro conoscenza fin lì assolutamente svolta su piani di virtualità. Ed ecco che il dopo museo cadeva a fagiolo.


Si erano raccontati che sarebbe stato per un caffè ma ben sapevano che sarebbe stata quasi certamente una scusa, lo sapevano tutti e due quando, dopo la giornata della coppia al museo della capitale, varcavano la soglia del bar in quel pomeriggio di tardo autunno. Giorgio, che era il promotore dell'incontro era entrato prima di lei, in un tavolo d'angolo, dietro al giornale, per osservare l'arrivo dello sconosciuto. Lei sembrava tardare. Con la scusa di fare qualche spesa in in negozietto.


E se non si presentava, restavano solo loro due, due amici a bere un aperitivo. Poi per ultima l'ingresso di Milly che incontrava così per la prima volta Arturo.
Lei entrò lentamente volgendo lo sguardo attorno, cercando con lo sguardo il marito, e li vide sorriderle entrambi.


Arrossendo violentemente si bloccò, fece qualche passo indietro, come per scappare, ma Giorgio quasi la placcò fingendo di uscire, frapponendosi tra lei e la porta, e quasi la spinse verso il tavolo di Arturo che si alzò andandole incontro e salutandola.


Si sedettero ed iniziarono a parlare, mentre i loro sguardi si cercavano ma contemporaneamente si abbassavano una volta incontratisi.


Parlarono, per un tempo che fu piuttosto indefinito, anzi parlarono quasi solo i due uomini facendo le presentazioni, e dopo poche parole Lei imbarazzatissima, arrossiva e restava inquieta. Non sapeva che dire. Ed era turbata. Rossa in viso, si agitava.


Arturo disse: “Scusate, vado una attimo al bagno” e si alzò con questa scusa lasciandoli soli.


Pensava tra se che era meglio lasciarla calmare, dopo qualche minuto poteva tornare, ma con il rischio di non trovarli. Ma se restavano? Era un buon segnale per il resto della storia.


“Che c’è cara, sei troppo silenziosa, sei turbata, non ti piace più il tipo?”


“No, è che mi ha fatto piedino, e mi toccava sotto il tavolo, è intraprendente Arturo!”


“Se ti dà noia o non vuoi lo salutiamo così.”


“No.” Rispose “E che se devo farlo lo faccio per i tuoi occhi, non di nascosto a te!”


“Giusto, chiariamo con lui le cose appena torna”


E così fecero, dettando le regole che la coppia voleva: naturalmente per Arturo non c’era alcun problema si sarebbe adattato ai loro voleri.


Preso coraggio Milly disse:
“Prima regola si fa solo quello che dico io e dove e come voglio io! Se poi si inizia a fare qualcosa di fisico, e ne dubito, decido io che fare. E niente foto, telefoni, cineprese o altro! OK? 


Voi due siete ai miei ordini, io sono quella che comanda e voi obbedite. Ho i miei tempi che sono lunghi e lo faccio solo per Giorgio e davanti a lui. Se mi va inizio io, e deciso cosa e come, preliminari o altro o nulla più di un incontro. Arturo annuiva.


Se capita solo sesso sicuro, con preservativo. Giorgio platealmente ne tirò fuori dalla giacca un involucro da sei e li mise dentro la borsa della moglie. “Stupido, non arriverò ad usarli oggi! Ma voglio fare io altro!” “Tutto deve essere da me approvato e consentito anche da Giorgio.” “Ok ai tuoi ordini” rispose Arturo.


“E niente baci, ovvero, non voglio essere baciata in bocca, se il mio compagno vuole posso essere baciata altrove. Capirai se puoi avanzare. Se desidero infrangere qualche regola, inizio io e lo faccio sapere chiaramente” - “Va bene, sono tuoi desideri, che mi avevi scritto chiaramente, per me sono ordini!”


Credeva di esser una brava attrice, fare la donna che comanda e finsero tutti e tre di stare al gioco, ma non riusciva ad interpretare del tutto quella parte. Tremava, la voce farfugliava quando disse “Andiamo”. Alla fine si alzò, seguita da Arturo e da Giorgio che al volo la prese per mano e cingendola al fianco la indirizzò verso l'auto dopo aver pagato le consumazioni.


Giorgio salì alla guida, dopo aver fatto accomodare lei dietro, e fatto salire Arturo di fianco a lei.


(Nella testa di lei questi pensieri, mentre in silenzio l’altro le si accomodava accanto:


Dopo tanto alternare, finalmente il grande momento era giunto e si sono incontrati….
Lui…loro…emozione ai massimi livelli da parte di tutti, chi riusciva a dissimularla meglio e chi, invece , la manifestava a fior di pelle…emozioni , sensazioni, il piacere della novità e di nuova conquista, il gioco della seduzione, istanti che rimangono dentro a chi li ha vissuti, momenti che non si dimenticano, preludio di attimi più carnali ma chi può sostenere che la mente non sia il più sensuale dei mondi?


Il più perverso degli incontri non può dirsi realizzato se non quando i corpi si asseverano alle fantasie segrete e mentali di ciascuno. Milly sapeva cosa voleva il marito e non lo aveva ottenuto! Sarebbe stato oggi lo spettacolo per i suoi occhi?


E così è stato…sguardi carichi di passione , mani tremanti e deliziosamente impacciate , sorrisi che dissimulavano imbarazzo ma questo è il bello di tutto ciò…e poi lasciarsi andare, lasciare che le dita scivolino sul corpo dell’altro, che ne lambiscano le intimità, che si intridano dei profumi del corpo dell’altra persona. Non era ancora pronta per questo.


Ogni incontro è un mondo a se, un oceano in cui non esistono due panorami identici ma sempre e solo una sequenza di fotogrammi unici ed irripetibili di un film che va solo in una direzione…non esiste un ciak da ribattere ma solo un “buona la prima”…o niente.)


L’auto si fermò in un parcheggio isolato, lei smise di pensare e incontra lo sguardo di Giorgio che si girò per guardare. A dire il vero li aveva controllati dallo specchietto mentre guidava, ma i due erano seduti come automi, senza parlare, senza muoversi per il breve percorso. Aveva preso pure una rotonda allegro, sperando di far si che lei, seduta subito dietro, si spostasse, ma avevano le cinture allacciate, da bravi passeggeri. 


Parcheggiato in un posto isolato, tira il freno a mano, e si gira a guardare. Solo a questo punto Milly, sorridendo al marito iniziò a ….. metter la mano sulla coscia del passeggero, e rivolta al marito disse: “Posso?” “Certo” rispose, “Fai quello che vuoi”. “Non aspettiamo altro!” aggiunse Arturo.


“Vediamo questo com’è!”


Slacciate le cinture, sia quelle della vettura che quelle dei pantaloni di lui, aperta la patta ci mise con la dovuta lentezza la mano dentro.


“Ohhh E già duro, vediamo… tu stai fermo!” Faceva tutto lei, preso in mano, espose il gioiello abbassandogli l’intimo e iniziò a segarlo. Vedendolo contento, si complimentò: “ma che bel cazzo duro, curvo come una banana! Ora lo raddrizzo” aumentò il ritmo, dicendo: “Oggi mi va di farti solo una sega! Anche se mi piacerebbe averti meglio...” Si gira verso l’autista e sorridendo dice: “Allora continuo? - Faccio come avevo fatto a te, Giorgio la prima volta, quando curiosa avevo preso per la prima volta il sesso duro di un maschio in mano?” dopo una veloce masturbata aggiunse: “Anche se te a quest’ora mi saresti già venuto in mano!”


(O come quando aveva fatto la sega al ragazzo a casa, pensò Giorgio, che si gustava la scena.)


Ridendo aumento velocità ed ampiezza dei movimenti, scappellando del tutto l’uccello per poi ricoprirlo del tutto nel movimento di mano, fino a quando, dopo non molto, Arturo ansimando sborrò abbondantemente.


“Vieni, vieni! Mi piace! Ehi, quanta pappa, ne fa molta più di te cornutone mio!” così dicendo si sporse verso il marito e lo baciò sulla bocca in un intenso bacio…. 


Ignorando completamente l’altro. Arturo ne approfittò per darle qualche palpata da dietro, ma lei lo fermò.
“Dai andiamo a casa, disse voglio essere scopata!” 
“Da Arturo?” “No da te, adesso basta triangoli per oggi, mi spiace…. Ma per ora basta, ti ho fatto venire Artù, ma ora vai, basta giocare; io torno con mio marito!”


Con la prova data al bull, una mungitura e una mezza promessa per la prossima volta. Contrariamente alle promesse, e alle voglie della coppia, il lungo viaggio portò i due a parlare di tutto tranne di sesso e a casa a dormire felici e soddisfatti dalla giornata comunque eccitante.


QUELL’INIZIO ESTATE al mare.


Siamo finalmente a qualche giorno di ponte, dopo la Pasqua a riposarci, lontani dal lavoro, dai parenti, da tutti.


Al mare, quella casetta, non troppo in vista, nella pineta dopo la lunga spiaggia, abbiamo scelto quel posto isolato, e scoprimmo solo poi era pure l’ideale per naturisti e scambisti, ma vicino alle zone più frequentate.


Dove poter star tranquilli. In santa pace. Ma comodo a tutto, per noi che spesso giriamo in auto. E ideale per qualche tresca. Che entrambi desideravano.


Si fa presto da lì a spostarsi ed arrivare dove c'è più gente, in un locale o alle discoteche.


Dove subito la prima sera lei lo trascina con la sua esuberante vitalità.
Subito già dalla prima sera, Milly in pista voleva ballare, lui no come al solito, si mette nel divanetto a gustarsi i suoi drink. Da sempre nella movida del ballo lui preferisce guardare, e spiare le sue mosse. La osserva, la incita, la notano. Era stata adocchiata per il suo ballare sola e la sua gonna, che lasciava veder troppo, dai soliti giovani frequentatori, appostati a caccia di turiste. Giorgio si era divertito a vedere che li provocava mentre ballava scatenata in pista. Le lasciava fare quello che si sentiva, anche ballare scatenata e anche qualche lento con cavalieri che lei teneva a distanza.


Alla fine della serata siamo tornati in auto verso la pineta, e siamo andati in auto ad amoreggiare in quel nostro parcheggio isolato. Ogni tanto lo facciamo, nonostante l'appartamento libero, anche per sfuggire alla monotonia. Ricordando che ci andavamo spesso in auto da giovani, in questo posto dove ci eravamo conosciuti, e dove ci isolavamo, ma con ampie via di fuga. E ci siamo tornati ogni tanto dopo anni di letto, così per cambiare. Quanto tempo, vecchie abitudini.


Ci piace rivangare il passato, nella speranza che ritorni. E per dimenticare il presente, dice lei.


Ma il tempo non lascia scampo, lei però di solito pretende, fuori dal letto matrimoniale, di fare la romantica e basta, rilassarsi, baciarci ed ascoltare ancora le vecchie musiche anni '80, e come allora restare abbracciati con fuori solo il suono delle cicale e non far nulla di più che qualche romantico bacio. Non ama più praticare sesso fuori dal letto, e se la incito a qualche carezza in più lo fa controvoglia, e pretende che io faccia presto a sfogare i miei rari impeti, per farlo in tutta tranquillità barricata in casa sotto le lenzuola. Ma adesso c’è quel quid, queste nuove esperienze e quel qualcosa di trasgressivo in più.


Mentre lui, Giorgio, ora più che mai la spinge a trasgredire, vuole di più e per eccitarsi la stimola a sognare… sognare, fare .... sognare; immaginando che…. 
...che lei sia una prostituta caricata in discoteca poco prima (“No no, questa caro è solo una delle tue tante perverse fantasie!”) 
…. o una ragazza facile che sale in auto dopo la disco e si abbandona con il primo venuto... ("ma se non l'ho mai fatto, quante sberle ti sei preso ai tuoi tentativi, qualche anno di schermaglie prima di cedere qualche centimetro di carezze, eh si l'hai sudata la mia pelle!")


Ma no dai stasera fai la porcellina facile, che durante le nostre effusioni, si lascia andare qui, dove può esser vista mentre fa una sveltina o un pompino rapido.


Ma proprio stasera, come il cacio sui maccheroni, arriva un guardone, che ci spia nascosto tra i pini.


E facciamo finta di nulla, mentre ci baciamo; e poi lo vede anche lei, la donna pudica, smessi i panni della troia, della facile, titubante chiede di andar via!
- Ora? chiede stizzito lui.


- Subito. Come un tempo facevi quando qui arrivavano altre auto a disturbarci.


Ma no, ancora un bacio. Mettiamo un poco di pepe! Lui insiste, e facendoti contento, ritorna coinvolta e come una troia navigata si rimette giù con la testa e prosegue il pompino.


Ad un certo punto il guardone si avvicina troppo, e impaurita Milly smette di nuovo, chiude le sicure dell'auto e chiede di mettere in moto e andar via.


Non lucido, ebbro di desiderio, con il cazzo duro Giorgio non ragiona, altrimenti non avrebbe il coraggio di dirle: 


- Ma no, continua, dai! Amore! Chissà quante coppiette ha visto qui! Dai! … senti come sono eccitato adesso… Lascialo spiare, che male fa se si sega per te? Senti che duro!
- Si, lo sento che sei un porco! E titubante guarda verso la figura nell'ombra, mentre con la mano sega più veloce il marito.


- Dai, vieni, su! vieni porcone e poi andiamocene via.


- Continua dai, fammi un pompino! Non ti diverte? Sai che se me lo lubrifichi bene ci metto un attimo…


Accontentato un insistente Giorgio, che stranamente non viene: lei lo succhia affannata e preoccupata.


Lui rilancia: - Posso chiederti un grande, grande piacere? Per aumentare la mia eccitazione, e far prima, sai dovresti...-


Altro sospiro e, alzando solo leggermente la testa lei dice:
- Uffa!!! Cosa vuoi…ancora? Accendere la luce per fargli vedere meglio? -
- Magari per far questo potresti aprire il portaoggetti, se ti va fa luce solo dove serve.


Lei apre il cassettino e continua a succhiare.


“No, io volevo sapere se potrei…abbassare un po’ il vetro del tuo finestrino?”
“Fa caldo e si sono appannati, così ti ammira meglio nel tuo splendore. Sei magnifica!”-
- No! ma scherzi? Lui c’è sempre, vero? Cosa sta facendo ora? - Bisbigli e schermaglie della coppia nel silenzio e buio dell'abitacolo.


- Si è avvicinato contro il vetro e credo… credo che si stia masturbando. Sei uno spettacolo. Magari potresti aiutarlo! Guarda, questo meriterebbe...è ben dotato altro che i piccoli uccelli a cui sei abituata.


Lei non guarda e risponde- “E tu vuoi che ci veda meglio, e con il vetro abbassato oltre lo spettacolo poi magari vuoi che lui … mi tocchi? O che gli faccio io una sega?” - 
- Beh…se ti accarezzasse un po' mi piacerebbe. Scommetto che ti piace. Ma solo se sei d’accordo, se lo…vuoi anche tu, almeno se la faccenda non ti…dispiace troppo. Ricordi il tuo bel film? - “Ricordi Arturo?” insiste lui, dato che lei ci sta.


- “Me lo sego e poi? Che altro vorrai?” - sospira rimettendosi all'opera quasi rassegnata.
Come una casalinga operosa a dover finire un lavoro da troppo tempo rimasto da svolgere.


Che vogliamo? Bella domanda. Sospesa. In quel momento di estasi forse so cosa vorrei, ma non so se posso dirglielo, o forzare la mano. Lasciamo correre gli eventi. Dove portano.
- Ma … godere, scopare, sognare. Niente, niente di più. Posso? - Trattengo a stento l'orgasmo, ho il pensiero fisso verso altri desideri, mentre sento che lei si impegna e probabilmente, senza voler ammetterlo, le piace quello che facciamo. Complici e perversi.


Come prima, non risponde ma si concentra sul servizio e chiude la bocca esperta sulla cappella, usa la lingua ed aumenta la velocità dei movimenti della testa in un erotico spettacolo illuminato. Ed io, fidando nel suo consenso, premo il pulsante che abbassa il vetro alle sue spalle.


L’estraneo fuori sorride, vede meglio e alza il pollice. Molto giovane, con la barba appena accennata, eccitato si segava piano, ma appena il vetro è del tutto calato, appoggia l'altra mano alla portiera, vedendo il mio cenno sporge il lungo braccio libero e con la mano prende a carezzarle piano i fianchi e i glutei, sopra la minigonna. Lei, al primo contatto resta ferma con il mio cazzo in bocca, e se lo tiene in bocca come un ciuccio. Poi riprende una gola profonda inghiottendomi tutto, e vedo la mano impertinente e sconosciuta infilarsi giù diretto fra le cosce di mia moglie, che ha un attimo di incertezza, e mi ficca le unghie nella gamba.


Ma poi, mentre la mano esplora ancora, riprende, mettendo maggiore impegno nelle sua manovre con testa e la bocca affossata contro di me.


Credo di capire che mi voglia far godere al più presto possibile, per porre fine ad una situazione sgradevole. Io però, ormai non riesco a mettere un limite, ora non vorrei fermarmi. E resisto. Quel che vedo, nella scena illuminata dalla luna, è incredibile e non mi basta più. Bel pompino, situazione intrigante, sono eccitato come non mai. Lei mi succhia con una mano che la fruga nell'intimo. Mi sforzo di non venire per non finire presto, sarebbe la fine del gioco, e stranamente riesco a non sborrarle in bocca come meriterebbe.


Ho bisogno però di fermare l'orgasmo imminente, un "bocchino interrotto" da vero e proprio balzo indietro verbale.


Mi rivolgo al ragazzo e: - Senti.. scusa sai…potresti allontanarti un momento?
Lui, a malincuore si allontana di qualche passo, obbediente.


- “Come mai?” Chiede Milly alzando la testa ed interrompendo il suo bel-da-fare – “Ci hai ripensato? Ti dà fastidio ora che un altro mi tocchi?” - Sembra seccata.


- Oh! No, a me no…anzi – aggiungo a voce bassissima – Ma non era a te che dava fastidio? -
- Si. Mah…insomma…niente di insopportabile, ma allora perché l’hai fatto allontanare? - alza la testa e mi guarda severa.


La faccio rialzare del tutto e sedere al suo posto, quindi, guardandola in viso, non so come trovo le parole che mi escono quasi con voce strozzata.


- Cara, tesoro.. ho una voglia di trasgredire, di farlo con te, lo sai che questa situazione mi arrapa, e ho una gran voglia di far l’amore, qui… adesso… davanti a lui.-
- Va bene, caro, mi metto sopra? - Strana arrendevolezza.
- Sarebbe bellissimo ma, amore, non è troppo scomodo? Lo dici sempre che in auto non hai spazi…cosa ne dici se usciamo? -


- Eh? Fuori…con lui? No no! - Ecco il rifiuto.


- Perché no, ti appoggi sul cofano…ricordi che l’abbiamo già fatto… e come ci era piaciuto? -
- Si, ma allora eravamo chiusi in garage, soli…ora, invece… all'aperto. E se lui si avvicina…se mi tocca ancora? -


- Beh, lo facciamo allontanare di nuovo, ma hai appena detto che, insomma, può andare, no? -


- “Si ma…non è che poi vuoi che… che scopi pure con lui, vero?” Mi guarda severa e quasi spaventata, ma con un lieve sorriso.


No, a quello adesso non avevo proprio pensato! Lo sa però che l’idea ci continuare fuori non mi dispiace, perciò il mio negare non è del tutto convinto. Assumo un tono possibilista.
- “Eh? Assolutamente no, ci mancherebbe, dai non ci penso proprio. Si fa solo quello che va a te! Al limite sei brava, e te lo seghi… se ci sta e si lamenta!”


“Poi guardalo, è giovane, innocente, sembra un segaiolo guardone, e mi eccita farlo!” -
Anche se è vero che.. questo, è un pensiero... ma…
Mi guarda strana: - Ma…non so….. Non so più cosa mi devo aspettare da te! Tanto innocquo non è, prima quasi mi infila un dito! Tu vuoi che un altro uomo mi tocchi?


- Beh, ti piaceva! Coraggio, amore, aspetta, vengo ad aprirti la portiera… - Rompo gli indugi.


L’idea che si è fatta toccare, da un estraneo, in mia presenza mentre me lo ciucciava, mi ha sconvolto e fatto impazzire. Ma non rispondo e la lascio nel dubbio. Scendo, passo davanti al cofano, apro la sua portiera e le porgo la mano per aiutarla a scendere. Riluttante e con lo sguardo schifato cede.


FUORI


L’abbraccio, la bacio in piedi in questa notte magica e intanto le slaccio del tutto la camicetta, gliela sfilo e la lancio sul sedile. Io ho i pantaloni a mezza gamba. Mi stacco da lei pochi secondi e li tolgo, gettandoli all’interno dell’abitacolo. Intanto il tizio è sempre fermo poco lontano. Un grillo fa la serenata nel silenzio della notte, e abbraccio nuovamente Milly e approfitto, non visto, per fare un cenno al ragazzo di avvicinarsi.


Si avvicina senza far rumore e, mentre la stringo riprende pure lui ad accarezzare Milly, mentre io la bacio e la tocco fremente sui suoi punti deboli, lei resta protesa addosso a me.


- “Spogliala” –


gli dico gelido poi. - Lei si irrigidisce, ma io la rassicuro accarezzandola e baciandola con passione.


Il tipo la tocca e cerca di toglierle la gonna, ma è impacciato, non riesce a liberare i gancetti, allora Milly, lentamente come un automa la sfila facendola passare per la testa.


Ora, alla sempre più flebile luce della luna che sta tramontando, sembra nuda, nonostante l'intimo chiaro. Sembra splendidamente, superbamente nuda. Vorrei che quell’attimo si prolungasse dandomi il tempo per assaporarlo pienamente, per imprimerlo indelebilmente nella memoria, attimi di voluttà amplificati di piacere e di voglie; ma il tipo ora ha preso coraggio, sale le mani sulla pelle e le sgancia il reggiseno, sfilandolo dalle braccia.


Lei, silenziosa mi guarda, raccoglie i suoi seni liberi tra le mani in un gesto protettivo. Lasciando indifesa la parte sotto, e lo straniero ne approfitta lesto a calarle le mutandine fino ai piedi.


Mia moglie zitta, occhi da cerbiatta atterrita specchiati sui miei che la rassicurano. Come un automa collabora, alzando ora un piede, ora l’altro. Sono eccitato come non mai, il mio cazzo è rigido, salito a confermare la nostra unione tra le sue gambe pur strette, sento che lei me lo bagna con i suoi umori.


Ci guardiamo negli occhi, non siamo così eccitati dai primi petting fatti, con noi ancora inesperti e vergini. All'orecchio le sussurro parole dolci e i ricordi di quell'agosto di tanti anni prima, dove proprio qui avevamo provato le stesse prime sensazioni, la nostra passione d’amore, ma sempre da noi due soli. Le dico che è bagnata come quelle prime volte. Quando le prime volte scoprivamo le nostre vite.


Ora è veramente nuda, eccitata, indifesa, a parte le mezze calze e le scarpe, ma né lui pensa a toglierle, né io lo sollecito a farlo. E’ troppo, troppo indecentemente nuda così, più nuda che se non avesse niente addosso, spogliata, eccitata e pronta.


Situazione nuova, indecente e sexy, ambigua con il ragazzo a fianco che ha ripreso a menarsi, il tipo la sta accarezzando con la destra, mentre con la sinistra si tocca, lentamente, un cazzo durissimo e lungo. Non posso fare a meno di guardare la sua virilità lunga, grossa, fieramente eretta. Lei mette la testa appoggiata al mio petto e non lo vede. Avevo detto a Milly che volevo scoparla, ed è vero.


Ma, per esporla, distoglierle lo sguardo dal mio viso e farle vedere da vicino lo sconosciuto, con una lieve pressione sulle spalle, le faccio capire di abbassarsi e riprendere a prodigarsi con la bocca sulla mia nuda intimità. Lei riprende il suo spettacolo. Nel far ciò appositamente facciamo mezzo giro per far si che lei possa vederlo nudo, che il suo sguardo punti verso quel sesso sconosciuto e sfrontato e immagino che si goda lo spettacolo pur con il mio uccello in bocca.


Si accoscia e, mentre lei si dedica a me, lui, l’estraneo a fianco di noi due, si dedica a lei. Le accarezza la schiena, i capelli, poi scende sempre più giù, finché, chinandosi anche lui, raggiunge con le mani da dietro le sue zone più intime.


Non fa nulla per sottrarsi. Noto, con un misto di…piacere, sorpresa e una punta di quella che si può definire gelosia, che lei non solo non fa niente per rifiutargli il contatto, ma lo facilita divaricando le gambe.


Sicuramente è ancora più eccitata, lo capisco perché ad un certo punto smette confusa di servirmi con la bocca per mordersi il labbro, gemendo piano con lo sguardo rivolto verso quel bel cazzo che svetta, obliquo sotto la luna, il migliore sesso che lei abbia mai incontrato nella vita.


DAVANTI ALL’ESTRANEO


Pure io sono eccitato ed ora sono pronto, non potrei esserlo di più e, prima che la sinergia fra quello che vedo e quello che provo, mi provochi una non voluta esplosione, la aiuto a rialzarsi, facendola appoggiare sdraiata sul cofano, ancora piacevolmente tiepido. Prende una posizione sicura e allarga le gambe, portando anche i piedi sul cofano. Così, sia il seno che il suo sesso sono in piena vista. Accosto il pene alla vagina, spingo leggermente e non sono del tutto sorpreso constatando come scivoli tra i suoi umori senza incontrare resistenza.


Mentre inizio a scoparla con amore, lei gode già e partecipa con quei sospiri che conoscevo così bene. Il tipo si è portato al suo fianco e le accarezza dolcemente i seni, mentre io in piedi la devo tener ferma per le caviglie. Il suo cazzo è oscenamente eretto, rigido a pochi centimetri dalla carne di mia moglie, ma noto con piacere che lui non fa niente per facilitare un contatto. 


Mi fa piacere ma, mentre sento il climax montare provocandomi fitte quasi dolorose tanto sono intense, decido che è il momento.
- Amore, dai, toccalo! – sussurro – non vedi che erezione gli stai provocando? - Non ti fa voglia… merita proprio!


Sembra quasi che non aspetti altro. Senza nessuna esitazione lo afferra delicatamente con la destra e inizia un dolce movimento della masturbazione. E’ la goccia che mi fa traboccare il vaso, e, pompandola a fondo riverso nel ventre di mia moglie schizzi e schizzi di nettare.


Grugnisco soddisfatto, e anche lei è eccitata, e gode, dopo avermi con un roco sussurro, invitato a non fermarmi, a scoparla ancora, urla "più suuu" e poi si volta con il busto su un fianco e, con decisione, apre la bocca e la chiude sul durissimo membro del tipo, iniziando a succhiarlo con totale partecipazione.


Meraviglia.


E’ proprio quello che avrei voluto vedere, è quello che le avrei chiesto di fare se non avessi avuto l’orgasmo devastante e ora, acquietati i sensi, calata la libidine, quasi mi dispiace che lo faccia. Però, quell’azione serve a scatenare in lei altri orgasmi, che non conoscevo, con spasmi che sento distintamente. Mi annaffia le palle. La assecondo pompandola piano, la sento pulsare e strizzare con il suo sesso il mio cazzo semiduro, ma che muovo lento: entrambi non vogliamo far uscire e staccarci da questa unione appagata. La pompo orgogliosamente aspettando altri orgasmi. Lei soprattutto me lo aspira, lo massaggia con la vagina e lo risucchia e gode tantissimo e viene come una vacca. E’ come un lunghissimo lampo di tempo.


Al suo godimento e ai suoi mugolii si aggiunge, di pochissimo, quello del tipo, succede tutto in un fretta, un lampo, e ora so che le riversa in bocca il frutto della sua eccitazione. Lei, zittita e acquietata, resta languidamente nella posizione per un breve attimo, ma alla fine lesta si rialza e, si stacca da noi e fatti un paio di passi, si china e libera la bocca piena riversando il liquido filante in terra, emettendo poi un flebile sospiro.


Si riveste e ricompone rapida e sparisce in auto.


Pochi istanti in cui stiamo tutti in silenzio, riprendendo il normale ritmo del respiro. Poi, lui, con un bel sorriso saluta.


- Grazie per la bellissima esperienza…e…mi farebbe piacere rivedervi se siete d’ accordo di condividere ancora.


- Grazie a te risponde il marito - mentre la moglie zitta si pulisce con un fazzoletto e richiude il finestrino.


- Beh…perché no? Magari ci si rivede ancora qui!


- Ok…ciao. –


Si volta e si avvia giù per la stradina, per raggiungere lo scooter.


Anche io mi rivesto, mi metto al posto di guida, accendo il motore e, rivolto con un sorriso verso mia moglie silenziosa e già seduta con le cinture allacciate: - Allora? - le chiedo.


- “Allora? Allora che?” – Risposta fredda tenendo lo sguardo fisso, imperscrutabile.


Facevo la stronza, per alzare il prezzo al momento giusto. Puntualizza lei.


- “Beh..non dici niente di quello che…è successo?”


- “No, non ti dico niente.”


- “Ma sei arrabbiata?” -


- “Arrabbiata? No, per niente. Ma non ho voglia di parlarne, adesso. Non voglio pensarci e dormirci su.”


“Parti. Andiamo a casa a riposare, e quando ne avrò voglia lo farò. Ok?” -


E’ meglio non insistere. Brividi ci percorrono l'anima. Percepisco pure i suoi per tutto il viaggio e restiamo in silenzio, cosa davvero anomala.
Anche a casa, un fugace “Buonanotte” di lei prima di andare a farmi una doccia e infilarmi a letto.


Giorgio resta in salotto a pensare. Si infila poi a letto quando pensa io dormo profondamente.
Gli do preventivamente la schiena tutta girata sul fianco, avvolta come una mummia nel lenzuolo leggero.


Siamo preoccupati? Non vorrei avessimo commesso un errore irreparabile, non vorrei aver compromesso la nostra simbiosi, e il nostro matrimonio.
Questo nostro rapporto a cui teniamo moltissimo. Se volesse trattarmi come una infedele, potrei dire che ho ceduto alle sue insistenze....


Meglio non parlarne più di questo sogno, e di come si è rivelato un incubo, per ora meglio dimenticare.
Alla mattina ci svegliamo arzilli e pieni di desiderio, ci si abbraccia sul letto come non fosse stato nulla.


Poi mi sale sopra.


CHE PACE.


- Facciamo pace? - dice lui.


- Come al solito! Dice lei aprendo le gambe, sembriamo ringiovaniti, lui prestante ed io ancora piena di umori, accompagno l’alzabandiera nella calda tana e facciamo una scopata intensa, appagante, lenta, sembriamo godere più volte, noi due con gli stessi movimenti di ieri sera, ed lui mi dura dentro più del solito. Alla fine mentre viene mi succhio il pollice, ridendo. Che bello, che gusto.


Poi, mentre indugiamo accoppiati, chiedo: - Allora Giorgio, dimmi ora, inizia tu, dimmi che ne pensi?


E lui: - Bellissima esperienza amore. Sei stata davvero fantastica. Grazie. Per me tra noi adesso non è cambiato nulla, anzi ti desidero e ti amo ancora di più. So solo che eri bellissima, che è stata un’ esperienza sconvolgente, piacevolissima, fantastica, sono orgoglioso di noi due. - Breve silenzio. Immagino che per te è stato appagante, con due… cazzi tutti per te!


Lo interrompo.


- Non so, però "CI" (e calco il tono sul “ci”) dobbiamo chiarire e promettere di essere assolutamente sinceri.-


- Io veramente credevo che fossimo sempre stati sinceri. - (Giorgio calca il sempre e sinceri)
- Sì, ma stavolta, dobbiamo esserlo totalmente, anche se quello che ci diciamo potesse ferire l’altro. Prometti? –


- Sì, assolutamente, totalmente sì, te lo prometto. E tu? –
- Anche io, amore, anche io te lo prometto, e ti chiedo perdono già da ora se quello che ti dico potrebbe forse farti soffrire, ma è necessario.-
- Ok, chi comincia? Niente e nessuno può dividere il nostro amore, lo sappiamo! – Vero, ne abbiamo passate tante…


CHIARIMENTI?


- Comincio io: dimmi, intanto voglio sapere se quello che è successo ieri, nel parcheggio è stato veramente un caso? Non è che lo avevi programmato? Mettendoti in qualche modo d’accordo la prima sera nel locale proprio con quel ragazzo!? Ti avevo detto che nel locale continuava a guardarmi, mentre ballavo ed era proprio lui il guardone! -


- Ma no, assolutamente no. A queste situazioni, ricordi, avevamo pensato spesso. Ma so che in genere le rifiuti. Certo il tarlo dentro di me da tempo ha ricominciato a lavorare la fantasia, anche ieri quando vedevo come ti guardava ballare in discoteca, quando ti invitava a ballare e ha raggiunto l’apice quando mi hai detto che lui ti aveva persino raggiunto verso il bagno e ti aveva sorriso cercando di agganciarti. E, forse sbagliando forse no, ho voluto interpretare il tuo contraccambiare il sorriso come un possibile desiderio di coinvolgimento. Ma è stato solo un caso. Lo ho riconosciuto, certo quando si è avvicinato al finestrino, ma non l’ho certo invitato, forse ci ha solo seguito per intuito.


E tu? Cosa ti ha fatto accettare la situazione? Cosa ti ha finalmente sbloccato? Dimmi ?-


- Non so proprio. Vorrei capirmi. Partiamo dall’inizio, quando mi hai detto che lui al locale mi stava guardando, che ammirava le mie gambe avrei voluto andarmene, ma poi vedevo che tu eri eccitato dalla situazione e ho resistito a fare la civetta solo per il tuo piacere.


Ho pure io iniziato ad eccitarmi leggermente, ma poi tanto di più nel parcheggio quando mi guardava mentre ti facevo il "servizietto" e poi quando lo hai fatto avvicinare aprendo il finestrino, sono come impazzita, non ero più io.


La solita Milly non c'era, mi è venuto in mente quando l’anno scorso ho offerto un caffè a quel ragazzo che portava una consegna a casa, ero sola in casa con lui che sembrava disponibile per una MILF, e solo per i tuoi occhi gli ho fatto fare quel video, e mi ero eccitata per te.


Ma ero a casa mia, mi sentivo “padrona” nel mio territorio. Avevo davvero la situazione in pugno e lo ho solo fatto godere con le mani. Sai è passato parecchio tempo prima che mi decidessi a farlo. 


Tu hai insistito tanto per avere queste nostre “aperture”.


Poi nella gita a Roma è successo di nuovo.


Nel parcheggio con il buio, iersera avevo più paura ed eccitazione assieme. Terrorizzata non più forse, mi ero disinibita all'improvviso, senza più remore, perciò immedesimata davvero in una donna di strada. Non ero più io. Un’altra donna, porca!


Che se ne fregava se era vista da estranei mentre scopa con te. Che avrebbe fatto di tutto, da tanto era lasciva e porca.


Quando mi hai chiesto se potevi abbassare il vetro io ero già pronta a dirti di sì. O a ignorare ogni cosa. Non so più se mi hai sbloccato a forza di insistere. Fino a l’altro ieri ero disposta al massimo e provare a toccare, o a masturbare un altro maschio, ma non di più.


Mai avrei pensato di permettere ad altri di farmi sfiorare, mai a farmi toccare! Ma quando ho sentito quella mano calda, forte ma aliena accarezzarmi, sotto la gonna tra le gambe verso la...la fica, e quando sfrontato mi ha infilato un dito ero fradicia e l’eccitazione mi è aumentata. 


Ero diventata la donna di tutti, pronta a tutto? Mi ha toccato il pulsante sensibile e mi sono sbloccata. Come di solito facevi solo tu. Non sapevo più dire di no. Come fermarmi?


Dovevi tu fermarmi. Qui servivi te, il giovane fidanzato geloso di tanti anni fa, che non mi lasciava mettere vestiti e trucchi apparenti. Dovevi, potevi esser solo tu a fermarlo, o a fermarmi. Tu dovevi difendermi dalle mie stesse voglie, ma non lo hai fatto, come non lo fai più da tempo e te ne sono finalmente grata.


Da quel momento, ero pronta a fare tutto quello che mi hai chiesto. E, come hai visto, sono anche andata oltre le tue richieste, quando... quando poi per provocarti nel mio piacere gliel’ho preso in bocca. 


In me c'era liberazione totale, eccitazione e vergogna, voglia e sottomissione, paura e desiderio. In parte volevo pure punirti, ma ti sentivo che lo desideravi e avevi consentito troppo, toccava a te, non a me fermare il gioco; sapendo e sentendo che ti eccitavi. E mi è piaciuto.


Tu invece dimmi! tu in quel momento, cosa hai pensato? Perché non mi hai fermato? Che pensi ora? sono ancora la tua fragolina, o sono più la tua pazza? O la tua troia che desideravi? Mi vuoi ancora o sono perduta? –


-Si. cioè No, che dici! Che volevo chiederti io di farlo, ma non trovavo il coraggio, avevo paura di esagerare, di rompere la magia che la serata, la luna e la situazione creava, volevo lasciarti mano libera, e guardarti mi è piaciuto, davvero è stato bellissimo guardarti mentre glielo succhiavi.


Scioccante e entusiasmante, e ti sentivo godere come non mai. Come pure io ero al mio massimo... - Brava.


- Sei contento? sincero? –


- Sincerissimo. –


- E, quando ti ho chiesto se per caso stessi pensando a farmi scopare da lui e tu hai detto no... lo pensavi veramente? –


- Sì, lo pensavo...e lo penso ancora. Non riesco ancora ad immaginarti posseduta, penetrata da un altro uomo. Non ancora almeno, se non me lo chiedi pure te! So che non ammetti altro che il mio sesso sul tuo e odi persino il vibratore perché dicevi che non sono io!-


Breve pausa. Poi lei riprende:


- Sinceramente io ti dico che se tu non fossi riuscito a farmi godere a fondo, se ti fossi tolto a guardare come chiedi spesso o se mi lasciavi fare ... avrei voluto scopare pure con lui, avevo solo bisogno di un cazzo duro dentro e di godere ancora. -


Questa sì, è una dichiarazione forte che non mi aspettavo di fare. Silenzio. Lo vedo perplesso, ma felice. -Ti sei ammutolito?


-Beh, sono sorpreso sì. In fondo un conto è fargli un pompino, pur se ad un estraneo, su mia richiesta. Non è "vero sesso".


Almeno così dicono, forse mentendo. Non ti sei quindi stancata della piega degli eventi, e se non sei appagata?!? Lo rifacciamo? Però per me, continua lui, è presto per fare sesso completo. Si rabbuia e continua: "Diverso è concederti carnalmente del tutto. Permettere di farti tutto. Non avrei pensato ad arrivare a tanto." ... "Anche vedendo quanto è …grosso, molto più del mio, sicuro ti saresti divertita, un peccato non aver approfittato per prenderti le misure!"


Lei lo guarda sorridendo, e lo rassicura.


- “Esagerato; è un po’ più grosso, ma non credo che avrei avuto problemi particolari. Bello duro nella sua sfrontata giovinezza certo. E poi, in bocca o in vagina, al punto cui sono arrivata ieri non c'è gran differenza, non sono una verginella, anzi! Non mi ci devo certo fidanzare. Sai prendere il seme di un uomo in bocca per è è quasi un atto più intimo che essere scopata, soprattutto se lo faccio fare con un preservativo…” E lasciò la frase a mezz’aria, ma che pesantemente si librò nella testa del maritino, riempiendo così quel vuoto che da tempo lui aveva lasciato per questa fantasia.. Ma non contenta riprese dopo poco.


“Sai che godo a fare pompini a te, e ho goduto anche con lui, pur in quel momento stesso ben chiavata da te. Forse proprio per quello! Ma avrei goduto anche senza di te o solo con te che ci guardavi. Chissà.


Non credi? E poi… noi donne non siamo bambole di gomma. A me piace la carne, non la plastica, sai che anche il preservativo mi dà fastidio. E non saprei restare senza un cazzo! Se pensi, come credo, di...voler rinnovare queste esperienze, devi mettere in conto che anche io posso avere dei miei desideri da soddisfare. Non voglio essere solo un oggetto per il tuo piacere. - Voglio pensare a me. Godermelo pure io un bel cazzone nuovo dentro! Una botta e via, come ti dicevo...


- Quindi non ti dispiacerebbe? Capisco che non è certo come la prima volta, tra noi, i nostri primi approcci. Hai atteso anni prima di concederti, sempre nelle sere calde d’agosto, nelle caldo torrido, dopo anni di fidanzamento, anni di baci e di leccate, di seghe e pompini, ditalini e basta, nient'altro, che facevamo assieme prima di concederci del tutto, del sesso completo, durante le ferie estive seguenti.


RICORDI


- Già quella volta, agli inizi, che mi hai chiesto con insistenza il primo pompino, e io avevo paura a fartelo! …


Volevo ma temevo di prendere un sesso in bocca, paura di soffocare, e paura a baciarlo, pur se tentata e curiosa, e metterlo nella mia bocca la prima volta, ma ormai il tuo me lo sognavo di notte! 


Poi con te che supplicavi, e ne avevo desiderio pure io. E come sempre sei riuscito a convincermi, eccitarmi e deludermi! ….Ti ricordi amore? Quando sono scesa verso i gioielli la prima volta, eravamo finalmente pronti, ricordi, ma tu sei esploso prima che io arrivassi al tuo sesso, prima che assaggiassi, prima che aprissi bocca, mentre mi avvicinavo hai fatto uno schizzo fragoroso, che mi è passato sopra ed è finito sul cruscotto.


Quanto mi manca quel vigore!


Quanti vestiti ho sporcato per paura della sborra! Al punto che la prima volta sono rimasta a bocca asciutta, con quell’odore del tuo sesso, che mi è rimasto a per farmi venire l’acquolina, e mi hai fatto tenere la voglia, fino al nostro successivo incontro la settimana dopo nello stesso parcheggio, dove ti ho davvero divorato tutto, e come ho fatto ieri sera per farti vedere come ero capace!


Silenzio. Un bacio appassionato. 


Riprendo: "hai ragione però adesso calmi." Sorride. "Ricordo quanto abbiamo pazientato prima del sesso tra noi, come hai atteso tu ... sesso completo solo dopo un anno di appuntamenti, così attendiamo adesso noi per eventuali sviluppi di queste avventure.


- Bel ricordo, ma ora che hai assaggiato pure un tuo secondo uccello! Che mi dici del fatto? Piaciuto? Meglio del mio? Racconta.


- Mi è piaciuto farlo? Si. Certo. Il gusto intendi? ma... No non del tutto, non so, non l’ho deglutito l’ho sputato via subito. Ero presa nell’enfasi di una situazione, capivo che ti piaceva, ma per me è sempre meglio il tuo. Voglio solo te, ma l’ho fatto per compiacerti.


Ma me l’ho goduto, in fondo non è così difficile fare pompini, dopo i primi fatti per amore, il problema in questi casi è rompere il ghiaccio, fare il primo, una volta imparato è come andare in bicicletta…. E di certo non sono una che succhia tutti i cazzi che si trova davanti… o tu vorresti che lo facessi? Dimmi, adesso? che faremo?


Lo vuoi rifare? Fare di più? O no?


- Pensi che lo vogliamo rifare, andando anche fino in fondo? – in realtà è vero, ma il fatto che io, la donna fedele, la moglie possa fare sesso completo è un problema non da poco per noi, dobbiamo chiarirci. Sono tua e voglio che solo te mi scopi.


Mi chiede. - "TU", lo vuoi rifare? – Lei, la nuova “troia-pompinara” soddisfatta che è in me, non risponde alla domanda, ma proseguo come se non avessi sentito.
- Ma non so. Perché, vedi, stasera siamo ad un bivio. O decidiamo che quello che è successo è stato solo un singolo episodio, una specie di ubriacatura senza conseguenze che presto o tardi dimenticheremo, e sappi che sono d’ accordo a fare quello che vuoi tu, che vogliamo fare assieme. Lei Milly si deve decidere?


O proseguiamo su una nuova strada che, considerata l’ esperienza che mi hanno detto amiche, di altre coppie scambiste, poi non ci si ferma più a qualche sporadico incontro occasionale. Rischia di diventare una china verso gli abissi del piacere. O una spirale, una caduta senza fine.


NUOVI ACCORDI


Se "IO" lo voglio rifare? Vedi...in questo gioco, chiamiamolo così, sei tu che...offri tua moglie, quindi quello che voglio o non voglio io non conta, almeno fino al momento pratico, dove decido solo io. OK?


-Si. Ma – ribatte lui – non è mica detto che le cose debbano andare per forza avanti troppo: possiamo fare un passo alla volta come sempre e fermarci quando vogliamo. O proseguire come drogati di piaceri e di queste endorfine del sesso proibito. Possono anche essere situazioni più leggere, meno impegnative.


Prendiamole come vengono, ma facciamolo assieme, come sempre. –


- Io invece non lo credo, ma non è questo il punto. Bisogna decidere se, come ripeto, consideriamo quello di ieri un “incidente” da non far più succedere o se proseguire su questa strada. In questo secondo caso, devi essere consapevole dell’impossibilità, da parte tua, di volermi porre dei limiti. – Io divento la “hot wife” o regina di spade e tu rischi di diventare il cornuto consapevolmente felice. Ma sappi che come ho fatto con te, assaggiato il frutto proibito, questo seme, non si torna indietro! Non torno ingenua o repressa!


- “Dimmi, ti sentivi repressa con me? Insoddisfatta negli ultimi anni” “NO! Lo sai” “Un po si invece, so di non essere più così virile” “Nemmeno io intendevo in questo senso, caro!” “Dimmi, cara, sinceramente per te è un grosso problema continuare con queste esperienze, e poi eventualmente fare sesso con un altro? –
- Sinceramente, sai non vorrei farlo, non voglio, o volevo. Non mi attirava anzi. Tu mi basti, ma se insisti, ora cedo volentieri.


Primo perché piace a te, ma anche a me, e credo che il vero problema non sia ora fare sesso presto con uno sconosciuto, non ho tutta questa smania. Fare sesso senza amore non è per me.


Posso tranquillamente come donna stare senza, non cercare altro, ma se tu mi vuoi così non mi tiro indietro. La tua Milly fa sesso con altri per te, per amore tuo, ma se mi abitui, credo che il problema si pone dopo.


- Il dopo? Puoi spiegarti meglio? –


- “Ecco...dopo che ho..giocato... con degli estranei, e dopo che tu mi hai visto mentre lo faccio, e forse tu sei stato loro complice...dopo, a casa, dopo...il giorno dopo...ci ameremo e ci rispetteremo ancora come adesso? Per me questo è importantissimo. Tu per me, e lo sai, sei stato il primo uomo, il MIO uomo da amare totalmente, e vorrei che fosse sempre così. Non mi consideri “sporca” dopo?


Ho imparato il sesso con te, lentamente, appassionatamente, tu mi hai spinto ad affrontare le mie paure, affrontando il mio corpo e il tuo, a farti prima una sega in quel parcheggio, lì ti ho fatto il primo impacciato pompino, schizzandolo ovunque, dopo anni sempre lì ti ho permesso di prendere lentamente la mia verginità senza causarmi traumi.


Sei stato il mio maestro, abbiamo imparato assieme. Adesso vorrei evitare che ci perdiamo in eccessi. Che restiamo uniti e niente potesse mettere in discussione questo nostro amore. Il resto deve restare una diversa sfumatura, una gradualità del nostro amore, del nostro piacere”. 


“Certo cara, non te lo sto già dimostrando” disse lui baciandola. Abbiamo scritto lentamente lo spartito del nostro amore, poi suonato con i nostri corpi le note, imparando lo strumento l’uno dell’altra e viceversa. Ed ora cambiamo ritmo, e la musica? Ma la suoneremo sempre assieme.


“Sono gelosa e se vuoi mi concedo, e” – qui lei si fa seria - “ricorda niente altre donne!” –


- Certo, mi interessi solo te, amore mio! Ha ragione, per me è lo stesso. Ieri sera sono andato a letto titubante, il tuo silenzio mi aveva spaventato. Sono pronto a rinunciare a qualunque cosa possa mettere in crisi il nostro rapporto o scalfire il nostro amore. Sai che non ti voglio spingere dove non vuoi. - Silenzio, allora riprende:


- Cara, tesoro, da parte mia sono sicuro che ti amerò e rispetterò sempre. D’altronde, dopo ieri sera, sembrerà assurdo, ma io sento di amarti ancora di più. Ma si decide assieme, se dici che ti basta ci fermiamo. Ma se ti serve altro cazzo… “Si e no!” Sappi che finora sono stata sempre e solo tua. 


Ai miei occhi sei rinata, nel mio cuore sei cresciuta. Sono ammirato ed orgoglioso di cosa sei divenuta ai miei occhi di innamorato, di marito, di amante e di complice.


E tu, cosa pensi di me dopo quello che è successo? Mi consideri un perverso?


Resto in silenzio, a testa bassa, poi con sguardo cupo esplodo:


- “SI!!! Certamente! ora so che sei un porco, che mi hai fatto fare, non sono la tua troia! non ti voglio più vedere, pervertito! chiederò il divorzio e il mantenimento.” -
- Comeeee??? Ma.... amore! scherzi? – NO! E mi dovrai dare tanti soldi!
... e poi ride. Ride liberata.


Gli rido in faccia con la mia cristallina risata:


- Ma sì che scherzo, amore.


Cosa vuoi che pensi? Ti amo e ti devo molto. Ora non sono più la ragazzina timida che hai conosciuto e sposato. Sono la tua calda mogliettina, e sono anche la tua troia se così mi vuoi.


Mi hai aperto alla vita, come da giovane, come sempre. Dopo ieri, mi sento più...matura, più...donna. E dopo che ci siamo parlati a cuore aperto, anche io sento di amarti come prima, più di prima. Non ti giudico per quello che mi hai fatto fare...anzi per quello che abbiamo fatto.


– Ora è arrivato il momento di fare la domanda:
- Quindi, vuoi che ci incontriamo ancora con... quel ragazzo? O preferiresti altre esperienze con altri? –


- Ripeto che in questo sei tu che devi decidere, sei tu quello che vuole ed offre la moglie. Se dev’essere, preferirei evitarmi la stessa persona, deve essere ogni volta una situazione nuova, e un uomo diverso, per evitarci coinvolgimenti emotivi, e che mi posso affezionare o che lui ci possa ritrovare, o fare qualche ricatto.


Spero però che ti sia ben chiaro che se proseguiamo in queste avventure devi lasciarmi ampi spazi di autonomia; non potrai essere solo tu a scrivermi il copione. Come asserisci di non aver premeditato, ma mi hai tentato, lavorato ai fianchi per anni, non era mai stato il momento, abbiamo sprecato tante occasioni.


Ma non si può sempre programmare questi eventi. Ma c'è un punto essenziale. Dobbiamo restare ancora più uniti, ci raccontiamo tutto, nonostante le sensazioni o queste esperienze ci porteranno fuori.


Fuori dalla coppia, dobbiamo ogni volta ricostruire nelle eccezioni la nostra intimità e difenderla di più nella normalità. Dobbiamo da subito mettere i confini, per poterli scavalcare senza inciampare.


Sai mi sento trasformata e nascono in me altre necessità, maturare voglie che avevo da giovane, prima di incontrarti, o da moglie sposata e repressa e a volte sola, ma io lo voglio pure fare con te, per soddisfarci meglio... e ho pure nuove vedute sul mondo che si apre davanti ai miei occhi. -


- Come vuoi, ci promettiamo che queste esperienze le facciamo sempre assieme, un passetto per volta, senza forzature. Questa esperienza ci ha riavvicinati, ci fa discutere e parlare, ha risvegliato i nostri interessi, in tutti i sensi. Ora rallentiamo dopo questa esplosione, e pensiamoci su.


-OK amore, credo che la cosa migliore da fare sia far passare qualche giorno, e dormirci sopra un paio di notti. In fondo, anche se mi hai messo dentro il fuoco, mi hai davvero drenato tutte le energie!
Gustiamoci gli eventi e questa nostra nuova armonia. Poi, prenderemo una decisione, se fermarci o proseguire. Parliamo e poi vediamo, OK? -
- No, scusa ma allora non mi sono spiegata: la decisione la devi prendere solo tu, e io ti dico già ora che la accetterò senza discutere, qualunque sia. E ora, amore, dormiamo. Pace e "Buonanotte". -


Giorgio indeciso


Dice lui: - “buonanotte stellina.”


Nella notte in testa tanti pensieri. Tocca a me quindi accendere il motore, girare la chiave! Notte amore.


Ci accarezziamo giacendo languidi. Poi gli volto la schiena, e subito dopo, come se avessi dimenticato qualcosa volto la testa verso di lui e...


- A proposito, questa mattina, mentre scopavamo, tu hai pensato a me insieme a lui?


Eri davvero così sovreccitato, come me per questo? –


- Sì, è vero, quell’immagine sotto la luna mi è ritornata con l'eccitazione, e mi si è affacciata alla mente.-


- Ecco, anche io, al culmine dell’eccitazione, fantasticavo che fosse lui che mi stava scopando, un altro cazzo e non te! Comunque ora se vuoi in quel parcheggio non ti chiederò più di andar via. - Detto questo voltò nuovamente la testa e si mise a dormire, rilassata.


Adesso potevo sognare la scena in cui mi eccitavo vedendo mia moglie scopata da un estraneo, dopo un pompino.


IL SOGNO


Quella notte, dopo il primo “servizietto” visto fare in primo piano dalla propria moglie ad un altro, il sogno fu sempre più reale, più della realtà. Lei indossava un vestito leggero nero striato di bianco, eravamo forse in estate, l’abito aperto di dietro scollato fino al culo tanto che si intravedeva l’inizio della riga del mandolino, corto un palmo sopra il ginocchio, la parte davanti era tenuta dalle spalline legate al collo, in modo che restava coperta, per così dire, la parte del seno, mentre le braccia e le spalle erano esposte, senza reggiseno e le sue forme erano ben visibili lateralmente.


I capelli erano tutti raccolti all’indietro, truccata in modo marcato ma non volgarmente o esagerato, ma la cosa che mi faceva drizzare il cazzo erano le sue labbra con un rossetto che a primo sguardo ti veniva automatico dire “che labbra da pompinara!!!”


Dopo averla ammirata per qualche secondo le dissi “lo faresti drizzare anche ai morti…..sembri una gran porcona amore” e lei sorridendo e sorprendendomi disse “LO SO” ….restai senza parole e non riuscì a ribattere, poi le dissi cosa indossava sotto e alzandosi il vestito mi fece vedere delle autoreggenti e un minuscolo perizoma di pizzo nero…….veniva voglia di sbatterla li immediatamente. Ma non era ciò che volevamo.


Tagliando corto, ci siamo messi in macchina e siamo uscita per raggiungere il privèè e durante il viaggio nessuno parlò, tenuti in compagnia solo dalla radio.


Arrivammo sul posto, un locale nella nostra provincia, isolato nelle campagne, una bellissima villa con un meraviglioso giardino e le auto parcheggiate facevano capire che il locale era già ben partecipato.
Scesi dalla macchina per entrare, mi moglie mi prese la mano stringendola forte e capii che era molto agitata e le dissi se ancora era intenzionata ad entrare e che non ci sarebbero stati problemi in caso di un suo rifiuto, mi dissi di non preoccuparmi e che era tranquilla.


Essendo in coppia all’entrata non ci fecero alcun problema di sorta se non pagare la tessera associativa. Percorremmo un piccolo corridoio appena illuminato e, finalmente entriamo nel locale accorgendoci che era già ben frequentato, immediatamente sentii salire l’agitazione di mia moglie da come all’improvviso mi strinse la mano.


Il locale era poco illuminato, organizzato in circolo, in fondo il bar, al centro una piccola pista da ballo con 3 pali in acciaio poco distanti tra loro, e tutto intorno dei tavolini con delle poltrone.


Ci sentimmo spaesati e imbarazzati perché logicamente entrando tutti gli sguardi si posero su di noi, anzi per meglio dire, su mia moglie e, con mio sommo piacere notavo che erano sguardi molto compiaciuti ed estasiati. Ci accompagnarono ad un tavolino libero e nel farlo fummo costretti a passare nella pista, quel breve tragitto dall’ingresso al tavolino fu per mia moglie una specie di sfilata perché tutti guardavano lei e soprattutto mi accorsi che gli sguardi insistevano sul suo culo e con mio stupore mi accorsi che lei non si scompose più di tanto e che anzi mi parve di accentuare il movimento delle anche.


Da dove ci accomodammo notai una scalinata che portava ad un piano superiore e accanto una sala appartata con un grosso letto amaranto circolare attorniato da divanetti, sala che poteva diventare privata chiudendo una grossa tenda. Nella mia fantasia immediatamente pensai a mia moglie stesa su quel letto e posseduta a turno da altri uomini, ero al settimo cielo per il solo fatto di essere già in quel posto, figuriamoci per le mille porcate che mi passavano per la testa che speravo si avverassero.


Ordinammo qualcosa da bere e chiesi a mia moglie come si sentiva e come le pareva il contesto, lei mi rispose che stava veramente bene, che il posto era delizioso e mi disse se avevo notato di come la stavano fissando. Le risposi “certo che me ne sono accorto, sei una preda e non possono fare altro, però ti stanno guardando con nella testa la speranza di poterti scopare” e Milly , la nuova moglie mi rispose solo con un sorriso.


Da quel momento fu un via vai vicino al nostro tavolo e tutti aspettavano un gesto, un assenso qualsiasi da parte di mia moglie per iniziare un approccio.
Nel frattempo notammo che nel locale l’atmosfera si stava scaldando per le effusioni che si intravedevano nei tavoli ma, notavo soprattutto come lo sguardo di mia moglie sembrava eccitato e la cosa mi rendeva incredulo perché mi aspettavo un irrigidimento da parte sua.


Ci passarono accanto una bella signora, sulla cinquantina, con tre giovanotti, uno dei quali la teneva per il culo ed entrarono in quella sala con il letto rotondo, uno di loro chiuse la tenda e scomparvero alla nostra vista. Dissi a mia moglie “sai come se la sbattono bene quella adesso?” e lei, lasciandomi a bocca aperta mi risposte “sicuramente si divertirà vedendo con chi è entrata li dentro”. Dicendo questo però mi accorsi che il suo sguardo puntava ad altro e notai che poco più distante, aveva gli occhi su un tipo, che assomiglia a quello già incontrato nella realtà, età credo sulla quarantina, ben portati, vestito elegante sportivo di bella presenza, il classico tipo che le fa girare la testa.


Noto degli sguardi maliziosi di mia moglie, quel tale e vedo che lui sorseggia un bicchiere fissandola anche lui, incurante della mia presenza, d’altronde per come lo guardava mia moglie si sentiva autorizzato a fottersene di me, ma la cosa che mi fa diventare subito il cazzo duro è che mi accorgo di mia moglie continuare a guardare lui ma nello stesso tempo bevendo nel bicchiere e leccando piano i bordi tutti intorno, pensai tra me e me….”ma guarda quanto è troia”.


Non passò molto che vidi alzare il tizio e prendere la nostra direzione, mettendo in risalto il fisico perfetto che aveva, era alto forse 180 cm, l’andatura sicura e soprattutto il suo sguardo sempre fisso su mia moglie, come per voler dire “adesso ti prendo e ti sbatto come una troia”. 


Arrivato al nostro divano, che nel mio sogno è in tutto e per tutto uguale a quello del locale dove eravamo stati, chiede il permesso di farci compagnia e avuto il consenso da mia moglie si presenta come Marco, si accomoda e rivolto a me, mi fa i complimenti per la fantastica moglie che mi ritrovo complimenti che poi fa anche a lei.
Avevo il cuore che mi stava scappando dal petto, finalmente vedevo un altro uomo che si stava mettendo questa volta tra me e mia moglie e vedevo lei per nulla infastidita della cosa…..anzi.


Tralasciano le battutine del cazzo, i sorrisini, i complimenti e le solite manfrine, ad un certo punto vedo lui che mentre sussurrava chissà cosa a mia moglie, la prende per dietro la testa, la spinge verso di lui apre la bocca e le ficca la lingua nella bocca cominciando a slinguarla lascivamente come un porco, con lei che lo assecondava.


Io ero al massimo dell’eccitazione, stavo avendo le polluzioni nel sogno solo per quello, stavo vedendo ancora le mie fantasie materializzarsi e ancora non ci credevo, mi eccitava di più il comportamento di mia moglie perché mi rendevo conto di quanto poteva fare la troia ed io ancora stavo li a tentennare e dubitare sul da farsi?


Continuarono a baciarsi, la sua mano la vidi stringere un seno di mia moglie, l’accarezzava e giocava con il capezzolo, lei si stacco dalla sua bocca e fece cadere la testa all’indietro, offrendo il collo a lui che si mise a baciarlo e leccarlo, mia moglie era completamente andata, so che entra in calore quando fa così.


Volevo segarmi ma mi trattenni, non lo vedevo conveniente li davanti a tutti, anche in sogno, già vedevo su di me gli sguardi di molti che mi sorridevano in modo beffardo per come mia moglie era diventata proprietà di quell’altro e non potete immaginare di quanto mi poteva eccitare la cosa.


Buttando la testa all’indietro mia moglie si era lasciata completamente andare, ma così facendo il vestito già corto si alzò fin quasi all’inguine, facendo intravedere le mutandine, lui non perse l’occasione per mettere la mano tra le cosce, lo vidi che le accarezzava mentre lei cominciava a mugolare dall’eccitazione, la sua mano scomparve sotto il vestito e da come si muoveva capivo che la stava possedendo con le dita, ebbi la conferma dal sussulto che fece, prese la mano di lei e la portò sopra i suoi pantaloni esattamente sul suo cazzo, che dal gonfiore dove essere abbastanza grosso, vidi la mano di mia moglie prendere per il più possibile quello che le veniva offerto, sopra il tessuto, poi accarezzandolo, lui continuò a fotterla con le dita ma con l’altra mano si aprii i pantaloni e fece uscire il cazzo davanti mia moglie che iniziò a segarlo, mi diede appena uno sguardo con un sorrisino malizioso e ritirò di nuovo la testa all’indietro. “Mi hai abituato bene, vedi?”


Rivedevo mia moglie con in mano un altro cazzo e da come lo gustava e menava sembrava che la eccitava e non poco fare la troia con un altro, davanti a tutti.
Il tizio giocò con la figa di mia moglie fino a quando lei venne con un lungo orgasmo, la vidi contorcersi, avvinghiarsi a lui, infilare la sua lingua nella bocca di lui e quasi gli strappava il cazzo per quanto lo stringeva.


Quella scena nel frattempo veniva vista da altri che si erano posizionati li vicino e vedendoli toccare mi eccitai ancora di più, immaginandoli a cazzo di fuori attorno a mia moglie.


Quasi all’improvviso lui esce la mano dalla figa di mia moglie si gira verso di me mostrandomi il dito bagnato di lei, lo mette in bocca leccandoselo e mi dice “adesso andiamo di sopra e mi scopo tua moglie, perché tua moglie è una gran troia con troppo arretrato di cazzo e io la sazierò, sarà la mia puttana tra poco e, tu sarai un cornuto che ti goderai lo spettacolo da segaiolo”, detto questo si alza, prende mia moglie per mano e si dirige verso le scale, mi guarda facendomi l’occhiolino con il cenno della testa di seguirlo, mia moglie in modo quasi beffardo mi disse “Ti amo”.


Attonito, stordito per questo sogno, ci misi qualche secondo per metabolizzare il tutto e rendermi conto che loro due già avevano iniziato a fare le scale per andare al piano superiore, dove immaginavo esserci sicuramente qualche camera, lei con un braccio cingeva lui da dietro, lui con la sua mano sul culo di mia moglie che palpeggiava forzando le dita verso dentro.


Finite le scale si accedeva ad un pianerottolo, con le pareti tappezzate di rosso, appena illuminato da alcuni faretti blu sul soffitto, una stanza, entrai e richiusi la porta.


La stanza non era molto grande, ed un enorme letto, credo a tre piazze, quasi la riempiva, sulla destra una porta socchiusa del bagno e la cosa che mi balzò agli occhi oltre al letto era uno specchio che prendeva totalmente la parete in cui era situata la testa del letto.


Appena dentro, lui strinse forte a se mia moglie con la lingua in bocca aperta tra le sue labbra, mentre con le mani prendeva da dietro tutto il suo culo, vedevo il vestitino salire durante il palpeggiamento fino a quando notai le dita di una mano quasi scomparire tra le sue natiche, continuò credo per un minuto così, slinguandola e giocando con le dita dentro la sua figa.


La prese poi per i fianchi allontanandola quel poco che bastava per metterle due dita che prima erano nella sua figa in bocca, facendola leccare, poi si girò verso di me e guardandomi costrinse mia moglie, spingendo dalla testa, a farla abbassare facendola sedere sul letto, a quel punto il suo viso era all’altezza del bacino di lui e fu costretta spinta dalla nuca a metterci la faccia sopra. Lei cominciò a mordicchiare il rigonfiamento del cazzo di lui sui pantaloni poi mise tutta la mano sopra accarezzandolo e girandosi verso di me, guardandomi con occhi che facevano capire come oramai aveva perso la testa, slacciò la cintura, aprii i pantaloni e sempre guardandomi accarezzò il suo cazzo, che sembrava anche abbastanza sostanzioso, tra le mutande, ed ormai se lo prese in mano. 


Mi trovavo appoggiato alla parete a nemmeno un metro da loro, con gli sguardi di entrambi addosso e con un fremito che mi percorse tutto il corpo mi lasciai cadere sulla poltrona che avevo accanto, mi trovai con il mio cazzo in mano senza quasi rendermene conto, avevo davanti la scena che da tanto tempo desideravo accadesse e ancora non credevo che stava avvenendo anche in sogno.


Vidi mia moglie abbassare del tutto gli slip di lui, liberando il suo cazzo, credo intorno ai 20 cm ed anche molto largo, che si mise dritto e rigonfio davanti alla sua faccia. Lei lo prese con una mano, lo scappellò e fissandomi negli occhi cominciò prima a leccarlo e poi a succhiarlo senza mai togliermi lo sguardo di addosso, sorrise con il cazzo tra le labbra vedendo che mi stavo segando……avevo capito ed avevo la conferma che mia moglie era una gran troia.


Vedevo quel gran porco estasiato dal pompino che gli stava facendo mia moglie e diede conferma dicendomi “ tua moglie è una professionista del pompino, è spettacolare…..erano anni che non mi facevano un pompino così…….mmmmmm veramente una gran porca” socchiuse gli occhi tirando la testa all’insù per godersi la lingua e le labbra di lei.


Vedere mia moglie come si godeva quel cazzo in bocca era troppo eccitante e mi fece sborrare immediatamente, mi accorsi che lei si eccitò molto vedendomi venire, emettendo un gemito e, dicendomi, togliendosi il cazzo di bocca “ sono porcella vero amore”, risposi dicendole sorridendo “sei una troia” lei sorrise e per tutta risposta si mise tutto il cazzo in bocca fino a baciare le palle.


Mi aspettavo che lui avrebbe riempito la bocca e la faccia di mia moglie di tanta sborra, invece la fece alzare, la baciò nuovamente mentre lei teneva il cazzo stretto tra le mani segandolo, e dalle spalline spostandole ed abbassandole fece cadere il vestito.


Mia moglie rimase nuda ai piedi del letto con il solo perizoma, vedevo i suoi capezzoli duri come dei chiodi, lui la strinse per i seni e li prese a leccare, la sua lingua scivolava su quelle piccole coppe dandole un piacere immenso…….lei si eccita maledettamente quando le leccano i capezzoli ed il seno…………..la lasciò un attimo e si spogliò anche lui.


In quel momento avevo davanti a me mia moglie nuda e un altro uomo, sconosciuto, anche lui nudo, con il cazzo dritto pronto a prendermela, ero troppo eccitato e non smettevo di segarmi.
Dopo averla leccata per un po’ la fece sdraiare sul letto con le gambe pendenti fuori, lui si inginocchiò e allargò le cosce di mia moglie mettendo a vista la sua figa rigonfia di piacere, mise il dito medio della mano destra nella sua figa giocandoci, si girò verso di me e disse “guarda come sta godendo la troia di tua moglie, è una porca in calore e merita di essere scopata e sbattuta come una puttana, si tra poco sarà la mia puttana, le darò tanto di quel cazzo che non ne chiederà per una settimana”….lei stava con le gambe alzate e si dimenava con il dito che la scopava gemendo come una porca……poi rivolta a lei le disse “di a tuo marito che sei troia, dillo, digli che vuoi essere sbattuta come una puttana” e lei senza esitazione disse “sii sono una troia amore e voglio che mi sbatte, voglio il suo cazzo”….mentre lei disse questo lui mise la sua testa tra le cosce di mia moglie, con tutte e due le mani la sollevò dal culo e cominciò a leccarle la figa come un affamato…a questo punto i gemiti di lei divennero dei gridolini mentre si contorceva dal piacere…. venne quasi gridando, stringendo la testa di lui tra le sue cosce quasi soffocandolo, lui si liberò dalla presa e le disse “sei una puttana”.


Vedendola e sentendola godere in quel modo, fu come preso da un raptus, si alzò in piedi, si mise in ginocchio sul letto prendendo mia moglie per la spalla destra e la girò di colpo a pancia in giù, se la ammirò qualche istante distesa davanti a lui con il culo in mostra ma con ancora il perizoma indossato che strappò via rompendolo e gettandomelo addosso, protese le mani per prenderla ai fianchi, la strinse a se costringendola a mettersi in ginocchio.


Adesso vedevo mia moglie a pecorina, tutta aperta e lui dietro con quel grosso cazzo che puntava pronto a sbatterla, feci appena in tempo per dire “non ti azzardare nemmeno a pensarlo se non ti proteggi”….lui mi disse “te la voglio sfondare a pelle” replicai dicendo che la serata poteva finire anche lì, ebbe un attimo di esitazione, si scusò, scese dal letto dirigendosi verso dove aveva buttato i pantaloni, da cui trasse un preservativo e rivolgendosi a me disse “vuoi mettermelo tu” gli risposi in modo categorico “scordatelo”.


Nel frattempo mia moglie era rimasta a pecora, sculettava e vedevo la sua mano che da sotto la pancia si accarezzava la figa, era tutta aperta, scena che vide anche lui e superato quell’attimo di impasse si rimise in ginocchio sul letto, si preso il cazzo in mano e cominciò a sbatterlo sulle sue natiche, lei si attaccò completamente a lui quasi a supplicare quel cazzo, e lui le disse “che sei porca, mmmmm che troia……vuoi essere scopata vero? Dimmelo che vuoi il mio cazzo, me lo devi chiedere”……lei a mezza voce disse “siiiiii lo voglio dammi il tuo cazzo lo voglio tutto, scopami”.


Lui sempre con il cazzo in mano punta la cappella sulla figa strusciandola dal basso verso l’alto ed entrando per qualche centimetro, si vedeva la cappella lucida e bagnata dagli umori della figa di mia moglie, si girò verso di me, dicendomi…. “vieni a vedere quanta voglia ha tua moglie del mio cazzo, vieni a vedere quanto vuole essere scopata la troia”….e sempre strusciando la cappella “mmmmmmm che gran vacca, prendilo mmmmmmm eccolo puttana è tutto tuo, ti sbatto come una troia” a quel punto vidi il suo cazzo scomparire nella figa di mia moglie fino alle palle e cominciò a scoparla con tale forza che lei saltava letteralmente sul letto gridando e gemendo.


La teneva stretta per i fianchi e spingeva come una porco, sentivo il rumore del suo bacino conto il culo di mia moglie, riuscivo appena vedere il suo cazzo che entrava ed usciva dalla figa, si girò di nuovo verso di me dicendo “cornuto adesso tua moglie è mia, guardala quanto è troia…..mmmmmm è una puttana….è una zoccola nata per stare a letto e prendere cazzi” e verso di lei “ tiè puttana…tiè..siiiii ti sbatto tutta, troia….che cazzo di puttana che sei…mmmmmmm….lo senti il mia cazzo eh?.....troia…..porcona”.


Avevo sognato per non so quanto tempo quei momenti, ma non immaginavo nemmeno lontanamente il piacere e l’eccitazione che avrei potuto provare, sborrai nuovamente come un fiume, ero al settimo cielo.


Mentre sborravo sentii dire lui “mmmm sto venendo troia, voglio sborrarti in faccia” e così dicendo tirò fuori il cazzo dalla figa, girò mia moglie facendola sedere costringendola ad avere il suo cazzo proprio davanti alla sua faccia, si tolse il preservativo e prendendo il cazzo con una mano e tenendo ferma lei per la nuca con l’altra, cominciò prima a sbatterglielo in faccia e poi lo infilò nella sua bocca per metà e segandosi nella parte che era fuori dalla bocca……. e disse “succhia troia…succhia dai che ti sborro puttana” . Mia moglie non poteva muoversi perché bloccata dalla nuca verso il suo cazzo ed era costretta a tenerlo in bocca mentre lui se lo segava tra le sue labbra…..furono momenti spettacolari, impossibile da dimenticare. Dopo qualche colpo così e con mia moglie che si gustavo quel cazzone lui con un grido sommesso disse “sborrooooo” continuando a menarsi il cazzo tra le labbra di mia moglie e sentii mia moglie dire “ siiiii dai porco sborrami tutta, daiii”…


Si svuotò nella bocca di mia moglie, vidi uscire la sborra che non riusciva ad ingoiare dai lati delle sue labbra, si uscì il cazzo dalla bocca continuandolo a menarlo ed un altro schizzo la innaffiò in faccia, lui tenendo sempre il cazzo tra le mani raccoglieva la sborra dalla faccia di lei e la portava sulle sue labbra dicendo “……che gran troione che sei, bevi puttana…..troia” , mia moglie si gustò tutto fino all’ultima goccia raccogliendo con un dito quello che era caduto dalla sua bocca sulle sue tette, mi guardava negli occhi e si leccava il dito pieno di sborra per bene, lui si lasciò cadere sul letto soddisfatto di avermi preso e scopato mia moglie.


Mi disse di essere fortunato e che lei era una troia come non poche, che se avessimo deciso di farla battere come una puttana avremo fatto i soldi. Poi si alzò, si andò a lavare, si vestì, baciò mia moglie ripetendole che era una troia e poco prima di uscire mi disse “lo sai che sei cornuto vero?” e se ne andò.


Rimanemmo nella stanza io e mia moglie, lei sul letto con la faccia piena di sborra e io senza pantaloni con il cazzo di fuori di nuovo duro, era caduto un silenzio assordante.
Lei mi chiamò a se dicendomi se era stata brava…le risposi “amore sei una gran troia sai? Avevo capito qualcosa ma non avrei immaginato che riuscivi ad essere così porca, sei stata fantastica, tu sei la gioia del cazzo” lei mi disse “non immagini quante volte ho aspettato questo momento, il cazzo mi piace troppo ma mi sono trattenuta per il tuo rispetto, mi piace essere troia e mi piace essere porca…..ma a te questo adesso fa piacere vero?..........cornutello”


SVEGLIATI


Mi hai sognato ancora, sei duro…. “Si amore, ti ho sognato che facevi la porca con altri uomini!


Chiede: ti è piaciuto maiale sognarmi così?


“Certo è eccitante e terribile!” Perché?


C’è sofferenza??? raccontami. Per me è una sofferenza!!! Una sofferenza non poterti portare sempre più in alto. Quindi direi che assieme abbiamo deciso, con i nostri tempi lunghi!


L’uomo “Deer - cuckold” come me gode come un pazzo ad osservare il modo in cui altri osservatori maschi in generale divorano con sguardi allupati, sanamente viscidi, perversi, ossessivi e sbavanti la propria donna, e sa benissimo quali porci pensieri attraversano quegli uomini, e cosa farebbero quegli uomini alla sua donna, e magari quali maledizioni lanciano al legittimo consorte di quella femmina così bona e magari così troia. In ciò sta la gioia ed il godimento dell’uomo. E non vede l’ora poi di tornare a scopare con lei per competere con queste emozioni.


Ma la pena e la sofferenza di cui parlavo in precedenza?


Essa risiede nell’impossibilità dell’uomo cornuto di poter far capire a quegli uomini che vorrebbero chiavarsi la sua donna che è proprio questo ciò che lui desidera, che lui stesso, il legittimo consorte di quella femmina così arrapante, vorrebbe tanto condividere con loro i piaceri della sua carne.


Che quella donna sa godere sempre più e regalare piacere al mondo, come all’uomo cornuto come me vorrebbe fermare quegli uomini che la incontrano, quei camerieri, quei commessi, vorrebbe trarli in disparte e dire loro che è eccitato dal modo in cui guardano la sua donna, che vorrebbe presentargliela, permettere loro di “conoscerla”, di condividerla nel desiderio porco e sublime che loro stanno scoprendo e investendo su di lei.


Se l’uomo che guarda la donna del cornuto soffre di un desiderio che deve reprimere e contenere in pubblico, il marito cornuto di quella donna soffre perché, entrando in empatia con i pensieri inconfessati ed i desideri evidenti di quegli uomini, solidarizza idealmente con loro volendoli rendere compartecipi di quel piacere fisico e mentale. E uno scontro che si libera solo con il piacere.


Vorrebbe urlare all’intero genere maschile che lo circonda e che sta divorando con gli occhi la sua femmina, le seguenti parole: venite, venite qui, allungate le vostre mani, fate come se fosse la vostra donna, baciatela e pizzicatele dolcemente i capezzoli, allungate le vostre mani luride sulle cosce di lei, insinuate una mano in mezzo alle sue gambe, lì dove calore, bollore e umido si fondono in un solo desiderio, siate gentili ma decisi, uomini maschi ma non lerci.


Fatemela godere, prendetevela come ella merita ed abbiate un occhio di riguardo e di gratitudine per l’uomo che, entrando in empatia con voi, ha deciso di alleviare la vostra e la sua sofferenza ed ha deciso di condividere con voi questo piacere della bellezza incarnato naturalmente nella mia Femmina, affinché possa essere anche solo per una volta la vostra Femmina, la nostra meravigliosa Femmina. In cambio dovete solo farla godere sempre più.


L’unica cosa che ho potuto fare, è stata quella di condividere questo mio pensiero e questa mia riflessione con la mia stessa femmina, e non so mai se ha capito prima la situazione corna per me o concesso i suoi favori per il proprio godimento dato che mi guardava con un sorriso malizioso e difficilmente interpretabile, perché le Donne – anche quelle che crediamo di possedere e di conoscere totalmente – ci sfuggiranno sempre.


L’INTERMEZZO CON UN AMICO.


Tornati in città a fine giugno di quello stesso anno, capitò che Angelo, amico di lunga data, era stato invitato a casa nostra. Sua moglie era fuori città, già in ferie e mia moglie ha voluto a tutti i costi invitarlo un venerdì sera a cena.


Premetto che lei mi aveva detto più volte che le piaceva, non tanto una sorta di cotta per lui, ma perché è un tipetto interessante. Gran parlatore, ma gentile, timido e a modo. Lei si sentiva in sintonia con questo giovane non proprio bello ma simpatico. Mi ha detto pure che si sentiva in colpa per questo, perché la moglie è sua grande amica, e lei ci teneva ad averlo a mangiare con noi perché sapeva che era rimasto in città da solo.


Arrivò a casa assieme a me, mi aveva dato un passaggio, e abbiamo bevuto un paio di drink mentre Milly preparava e poi noi tre abbiamo mangiato assieme. Dopo di che, il digestivo e tante chiacchiere, e ancor più bevande a far tardi. Non so perché, ma tra una confidenza e l’altra parlammo in libertà di donne (con lo spunto di parlare dell’amica di Milly, altra donna puritana, e sua unica fiamma, le donne sanno come sparlare degli assenti senza rivelare cattiveria...) e poi di motori, di come mi era piaciuto provare la sua meravigliosa auto elettrica.


Naturalmente Milly disse, “Adesso caro dobbiamo ricambiare, ed essere ospitali noi due con Angelo! Dai raccontaci come va la tua vita.” Poi evitando l’argomento sport, che pure lui amava poco, ci trovammo alla fine della bottiglia di Porto a per tornare a parlare di argomenti scabrosi, di sesso, e dopo l’ennesima battuta spinta, alla fine non so come ho indirizzato la serata come l’avevo sperata e ho chiesto Angelo se avesse ancora le sue vecchie fantasie sessuali o dei desideri che a quasi trent’anni non aveva ancora provato, alludendo che noi sposati da tempo eravamo più avanti.


Ha detto: "Sì, tanti! Ma sopratutto mi piacerebbe avere la possibilità di fare una certa cosa, che mi piacerebbe davvero e che non vi posso dirvi per decenza, …. ma dovrei tradire la moglie o farlo a pagamento, e davvero non mi va, o chiedere per misericordia piuttosto ad una donna sposata ed esperta!“


“Parla! Sfogati, Giorgio è in debito e in qualche modo ci sdebiteremo raccogliendo il racconto di questa tua fantasia” disse ridendo Milly, certamente curiosa e un pochino brilla.


“Se vuoi sapere cosa, mi piacerebbe stasera trovare una come te che mi …. beh, si che mi succhiasse il cazzo" rispose lui su di giri.


Milly (mia moglie) quasi si strozzò con il suo drink. Ovviamente, tutto questo con un pizzico di candida spontaneità, un sacco di goliardia ed un’enorme voglia repressa. Perché rivelò alla fine rosso in viso che alla sua età mai lo aveva mai ricevuto del sesso orale da nessuna! Io sapevo che non era proprio vero, ma in qualche modo avevo messo la pulce nell’orecchio di Angelo, che c’era la possibilità di una serata calda ed emozionante.


“Ma come la mia amica non ti fa i pompini?” - “Purtoppo no!” rispose.


Serio proseguì sull’argomento, di come non aveva mai avuto prima il coraggio nemmeno di pensar di chiederlo, alla fidanzata divenuta sua moglie, santa donna, e nemmeno ad altre donne prima, e a suo dire gli sembrava quasi strano sapere che lo facessero, se non pagate.


“Oh questa poi! A molte di noi piace farlo, chiedilo e te lo fanno!” – disse con spontaneità Milly.
Rivelando la sua frustrazione ammettendo che al pensiero si masturbava quasi ogni giorno nella speranza della bocca di sua moglie. Lei disse: “purtroppo è troppo…. Pppurittana!” Noi tutti ci facemmo una risata, e per pochi minuti ci guardammo sorpresi senza più parlare, una sorta di un silenzio imbarazzato cadde noi tre prima che una conversazione “normale” riprendesse, parlando di altro.


Dopo un breve periodo di silenzi e bevute, Angelo si scusò e chiese di andare al bagno.
Scherzai: “La porta in fondo a destra, ma non segarti che da qui si sente tutto!”. Risate.


Lui chiuse la porta e guardandola che sorrideva divertita ho detto a Milly:
"Che ne pensi? Sai che Angelo e sua moglie sono così nerd e imbranatelli, e sembra davvero sincero!”


“Quindi” dice Milly perplessa e divertita . “Beh, non vorresti farlo adesso a lui che ti conosce da tanto?" Lei sorrise e disse: "Che?? “succhiare il cazzo” a Angelo? Mi vuoi vedere e chiedi se mi va?" Dissi: "Sì, penso che mi piacerebbe vederti bene, qui stasera a farlo godere!”. “Meglio di no, fagli capire che scherzavi!”


Quando l’ospite ritornò da noi, lei rassettava in cucina e piano gli ho detto "Milly sta davvero pensando di aiutarti con quella tua fantasia, se ti va proviamo ad insistere?". Con un grande sorriso mi ha risposto: "No? realmente"? Ho detto "Sì, dai, proviamoci. Sai, e a me piacerebbe vedere se lei te lo farà". “Ma davvero? Non dirmi che lo avete già provato” Non risposi ma gli strizzai l’occhiolino.


Tornata con il caffè, bevuto comodamente in salotto, all’improvviso, rompendo l’imbarazzo, ho detto: “Milly! dai adesso accontentiamo Angelo! Ci ha confidato un segreto, lui non l’ha mai fatto, dai, accontentalo! visto che tu sei così brava. In fondo ammetti che ti piace fare pompini!”


Si alza e ride: “voi due siete ubriachi e pure scemi!”


Mi avvicino mentre porta via i liquori e la bacio poi le dico “Dai, sappiamo che ti piace!” e poi le sussurro abbracciandola “E non solo a me, già lo hai fatto così bene a quel ragazzo al mare.”


L’amico prende la sponda e dice “Davvero? Ti piace tanto farli?”


“A Giorgio? Si. Non scherzate, voi due! Vi conosco da tanto tempo, ma guarda che se insistete io lo faccio per davvero!” rispose. Lui annuì, “se ti piace a me piacerebbe ancor di più” e poi mettendosi platealmente in ginocchio e quasi balbettando “si sii sa sa sarebbe meraviglioso, per favore!”


“Dai amore, e mettiti nuda” chiesi deciso. Lei in un primo momento si oppose ancora con deboli scuse, sostenendo di non essere in grado, e di esser una moglie fedele e timida, che non fa … si cioè... poi che al limite l’avrebbe fatto vestita, e dopo altre contradditorie e confuse scuse sostenendo che poi non è il caso di vantarsi per questa cosa, che ci sono donne più brave di lei di sicuro...


“Lo fanno tutte, prima o poi anche l’amica… imparerà e ora non ne sarei capace…” Poco convinta ormai, capitola.


Ma le ho risposto che “Dai, io so che sei brava e già Angelo sapeva che sei maestra in questo!”


Noi uomini a volte ci vantiamo troppo, e che adesso dovevo rimediare se gli avevo suscitato tale curiosità. Era un dovere di ospitalità e che è molto più sexy per un uomo se una MILF come lei gli faceva un pompino nuda. “Dobbiamo smaltire la sbornia dice lei”


Un attimo di smarrimento, e Milly si alza, riempie nuovamente il bicchiere che non aveva più portato via nei vani tentativi di scuse, lo scolò di un fiato, poi in silenzio accende lo stereo e mette una musica adatta, poi abbassa le luci e poi inizia, quasi sollevata. Balla.


Passano i minuti, la guardiamo. Balla, facendo uno spogliarello “Ho caldo, sono brilla...” la incitiamo mentre toglie la camicetta poi...(va troppo veloce per una vera timida, togliendosi tutto tranne che le sue eleganti scarpe con tacchi, senza le quali si sente piccola e poco sexy).


La guardiamo stupiti entrambi, e l’amico applaude piano. Liberato il tavolino davanti al divano lo invita ad appoggiarsi ad esso. Io mi metto sul divano di fronte. Nel frattempo, Angelo, stupefatto dagli eventi, veniva da lei spogliato, slacciando cintura, giù la cerniera, i pantaloni e le mutande per metter in libertà il suo cazzo. Era già semi duro.


Anzi duro proprio nelle sue mani, svetta un cazzo in tiro, attraente, con una cappella bella rossa. Di buone dimensioni, troppo, direi intorno a 22 cm (e sicuramente più grande di me). Lei si avvicinò in ginocchio e mettendo la testa molto vicino, se lo prese in mano, e senza indugio mise la sua rossa bocca intorno alla testa di quella bestia.


Compiaciuto guardo, questa volta, senza fare sesso con lei, mi godevo lo spettacolo di Milly nuda che si succhiava il cazzo ad un amico, sono a bocca aperta e probabilmente il mio mento tocca terra, ero estasiato in prima fila e in piena luce.


Preso delicatamente con una mano, mentre se lo succhia, da subito duro come una roccia, così che Milly prese velocità nel movimento di manipolazione, e tiratolo fuori dalla sua bocca per un secondo esclama: "ma che bel cazzo! Ora ti mangio…"


Non ero sicuro se rivolta a me o a Angelo, o solo al suo pene, ma in realtà non importava.


Era lì davanti ai miei occhi.


Mi è stato difficile, troppo, distogliere lo sguardo da un simile spettacolo erotico, ma mentre se lo lavorava spostava lo sguardo dal membro, al viso della sua vittima e verso di me, per vedere la mia reazione e avvicinandosi con la mano libera aveva preso i miei vestiti e mi strapazzava la patta invitandomi a spogliarmi ed entrare nella mischia.


E si! Pure io ero bello duro, a questo mirava e stava controllando la succhia cazzi.


Stavo seduto vicino a lei, godendo e guardando il cazzo di Angelo andare dentro e fuori dalla bocca di mia moglie, e lei così liberava intanto anche il mio.


Ho guardato ebete il suo pompino, vedendola succhiarlo piano per pochi minuti.
Aveva iniziato a spompinarlo bene, spingendolo tutto in gola, non capivo come potesse farlo, e ogni volta che quel coso enorme andava dentro nella bocca di Milly, lei avrebbe ricambiato il godimento dell’atto succhiandolo e insalivandolo in modo profondo.


Ogni volta che lo metteva tutto in gola, sentivo Angelo gemere "Hmmm"!
Ad ogni pompata ripeteva il godimento (Hmmm, Hmmm) imitato da mugolii dell’affamata fino poi tirare il suo cazzo fuori dalla sua bocca con un suono di forte risucchio che sovrastava il suono dei gemiti di Angelo.


Angelo: "Hmmm, Hmmm.” - a cui rispondeva lei, la mia Milly: “Glurb, Slurp!” “Hmmm, Hmmm.” “Smack – Slurp"!



Infine, con l’abile mano libera aveva liberato e segato pure il mio. A dire il vero, ero un po imbarazzato per avere il mio cazzo così vicino a Angelo. Che ovviamente era più lungo e più grosso del mio.



Così, Milly, quasi a confronto prese a succhiare me per tre secondi, (e senza far nessun rumore della bocca), ma poi di nuovo concentrandosi su Angelo, che ripartì a gemere. "Hmmm,Hmmm.”


E lei soddisfatta a rumoreggiare “Slurp!” segando solo distrattamente il mio.
“Hmmm, Hmmm” “Slurp!”


Hmmm.” “Slurp!” “Hmmm, Hmmm,” “Slurp!” “Hmmm, Hmmm, Hmmm. “Slurp !” Hmmm, Hmmm, Hmmm, Hmmm!” “Slurp "!


Mi alzai per avvicinarmi, come a distrarla con il mio arnese, per qualche secondo leccò ed assaggiò entrambi assieme. Li baciò sulla punta entrambi, provò a ingoiarli assieme strizzando con le labbra le due cappelle, ma poi si concentrò nuovamente sull’ospite.


“Hmmm, Hmmm. “Slurp !” Hmmm, Hmmm, Hmmm!” “Slurp "!


Dopo qualche minuto, di questo ritmo Angelo si dichiara entusiasta: "Wow Che brava! Milly, sono prossimo, se continui così in pochi secondi…..vengo"


Io vedevo la scena al rallentatore, da tanto era intensa. Aveva il suo cazzo in bocca, sembrava ingombrante ma come nulla spariva dentro di lei, e immediatamente lei commuta la velocità in un ritmo indescrivibile e rapido, continuo, con rumori più intensificati.


Milly, adesso, abbandonando ogni interesse in me, portando l’altra sua mano tra le gambe si strofinava il clitoride furiosamente. Tolto il suo cazzo di bocca solo per poter dire: "Sì, daiii, vieni! Vieni anche te con me!!" e lo succhiava e lo menava per finirlo.


Non avevo mai visto il suo viso così rosso, a godersi un pompino così tanto.


Poi, con mia sorpresa, come Angelo ha iniziato a godere, dicendo “vengooooooo” lei, impugnandolo, ha spostato fuori dalla bocca il glande turgido quel poco che basta per farmi vedere che lui le veniva sulla lingua, e, come una navigata pornostar leccandolo ha tenuto il suo cazzo come un innaffiatoio, spruzzandosi il bianco seme a piccoli schizzi sulla lingua, dentro la gola, sulle labbra e poi tutto sul viso.


Nello stesso tempo si strofinò il suo clitoride con movimento ancora più veloce, aveva un orgasmo bagnato; mentre Angelo gli ha scaricato tanto di quello sperma che io in vita mia non avevo mai visto una sborrata così abbondante. Poi lei se lo inghiotti tutto, con l’asta fino in fondo alla gola. “Quanta pappa bbbuona!


Non appena Angelo e Milly godettero, mi sentivo in dovere e sul punto di farlo pure io, pur senza altro suo stimolo se non lo spettacolo offerto, lei mi ignorava mentre si schizzava del seme di Angelo, l’eccitazione era troppa, e me lo sono menato.


Ho quasi contemporaneamente scaricato, così ma il volto di Milly era girato verso di lui. La maggior parte del mio schizzo ha colpito di lato il suo viso ed è sceso giù per le tette. Angelo, finalmente smesso di schizzare, stava lì con il suo cazzo ancora davanti alla sua bocca. Milly avidamente riprese a succhiare amorevolmente la testa del suo cazzo, pulendolo per bene.


Poi pulì con la lingua quel poco che avevo io sul mio cazzo, e disse “buoni” e ci ripulì delicatamente leccando a turno i nostri cazzi ora semi rigidi.


Poi sfinita si mise sul divano seduta. Io andai a prendere un asciugamano e asciugai tutto il suo viso e poi le tette di mia moglie.


Esausti, Angelo e io ci rimettemmo seduti sul divano. Angelo, rivolto ad entrambi disse: "Wow è stato davvero bello, mamma mia cosa mi sono perso finora! Grazie, sei proprio brava!" Dopo pochi secondi, Milly si avvicinò, disse "è stato un piacere sverginarti, e se la mia amica non te lo farà, o non impara questo godimento sai dove siamo!"


“Però! Oh!, forse è meglio che questo resti un segreto tra noi tre!” disse Angelo e io risposi ridendo: “Allora Milly quando serve sei a disposizione!” Lei rise e si mise in ginocchio nello spazio tra le nostre gambe. Siamo tutti rimasti così a rilassarci in silenzio.


Poi lui si alzò, si rivestì e si congedò dicendo: “Grazie a voi, è stata la più bella cena e la miglior serata della mia vita”.


“Ritorna quando vuoi, il piacere è stato nostro, risposi io”. E con Angelo un altro tabù era infranto. Un altro desiderio esaudito e confermato.


ALTRO VIDEO, MA PRIMA LE REGOLE


Uscito l’amico lei disse: “Mascalzone che non sei altro! Ora diamoci una calmata, sei andato troppo oltre, maritino mio. Devo chiederti di essere prudente: ti ricordo che avevamo stabilito di farlo solo con sconosciuti! Non è che adesso che sai che mi piace mi fai succhiare tutti i tuoi amici! Rimettiamo almeno alcune regole minime di sicurezza per evitare che si sappia in giro.


“Perché no?” Le risposi ma mi fulminò con un’occhiataccia. “Solo se ti va di farlo, e mi sembra che a te, a me e ad Angelo la cosa non è spiaciuta” “Si ma ero in vena, ma meglio se ci diamo una regolata!”


Seguì, nei mesi seguenti un dibattito che ebbe come esito le "sue" regole:


1) Solo con altri uomini sconosciuti, e non in modo ossessivo, non potevo concedermi con ogni maschio che incontravo ogni giorno, perché no, ma se, “SE” ci si prova e trova meglio farlo con sconosciuti! Fuori dal nostro ambiente, fuori di casa, all'inizio in qualche locale, poi eventualmente si fa solo quello che dico io e dove voglio io! E niente donne, sei te il cornuto!


2) Se poi si inizia a fare qualcosa di fisico, e ne dubito, decido io eventualmente di scaldarmi con chi voglio, e di controllare la mercanzia. Se mi va inizio io i preliminari e eventualmente solo sesso sicuro, quindi con il preservativo!


3) Faccio tutto quello che voglio escluso il sesso anale: non mi piace, al primo tentativo mi arrabbio e poi scappo! 


4) Nessuna costrizione, niente sado-maso, o imposizioni: non chiedere! al massimo puoi supplicare, se mi va, però comando io !


5) Se dico basta è basta! niente violenza ovviamente. Tutto deve essere da me approvato e consentito anche da Giorgio.


6) Niente baci, ovvero, non voglio essere baciata in bocca, se il mio compagno vuole posso essere baciata altrove. Capirai se puoi avanzare.


7) Se desidero infrangere qualche regola, scelgo ed inizio io e lo faccio sapere chiaramente.


Lui era naturalmente felice e concorde su tutto. Discutemmo a lungo parlando di come procedere, ma lei chiese a lui di poter essere libera di decidere come, quando, con chi e cosa...


ALTRI VIDEO!


Prima delle successive vacanze di Agosto al mare, mentre sono fuori in auto, mi arriva sul telefono un video che mi manda Milly; mi fermo e guardo e con il suo volto sorridente e malizioso in primo piano esordisce cosi':


“Caro Giorgio amato marito mio, visto che ti piace quando faccio la troia con tutti ho deciso di renderti felice!” Il video riprendeva questa volta un luogo che non era sicuramente casa nostra, nel video di una stanza non troppo illuminata lei si toglieva le mutande e lasciava vedere la sua fica fradicia ed aperta come se si fosse masturbata, il dialogo di Milly riprendeva dicendo:“Guarda, per farti felice, ma a modo mio, tra poco in questa stanza verrà un tizio che mi voglio scopare! Per merito tuo dopo un paio di pompini, adesso un nuovo cazzo me lo godrò da sola questa volta, visto che vuoi essere cornuto! 


 



Ciao amore! Grazie per questa opportunità, ti saluto sento i suoi passi”.


Cosi' finiva il video messaggio, che crudele annunciarlo così; il mio cuore batteva forte non so se per la rabbia o l'eccitazione, sicuro mi aveva scosso.


 



Mi sbrigo ad aprire il secondo video arrivato per mail, le immagini non molto a fuoco, credo di un telefonino appoggiato che riprendeva a distanza abbastanza ravvicinata un cazzo ricurvo ed eretto di una persona sdraiata pancia in sù, passano pochi secondi quando la voce di Milly continua: “Allora caro Arturo, aiutami a far felice quel cornuto di mio marito”.


L'immagine si scurisce per un attimo, credo per l'ombra, le sue mani gli mettono il preservativo, e d'improvviso rivela la fica di mia moglie che sta per avvolgere quel cazzo nuovo per la mia Milly.


 



Si sdraia su di lui rivolta verso la telecamera, la sua fica che veniva impalata da quel grosso cazzo, un poco a fatica, e presto lei godeva e con il gesto delle corna mi chiamava “Giorgio spero ti renda felice vedere che tua moglie e' una troia, mi hai messo in una china ed ora non riesco più' a fermarmi….” si sentivano i godimenti di lei ma anche di lui. “Uhmmm che bello, mi sono abituata subito a un cazzo più duro del tuo! Giorgio lo faccio per te!” ripeteva intanto dalle immagini ad ogni entrata ed uscita di quel cazzo nella sua fica si vedeva che colava di piacere, scopano a lungo, lei gode, e poi si alza e le esce quel palo con il sacchetto del preservativo pieno, le aveva sborrato dentro, riempiendolo. Stop. Non capivo più' niente; sicuro mi aveva fatto felice saperla troia e ben impalata fino a questo punto, e non sapevo se si sarebbe fermata. Infatti.


 



Altro video, che scarico impaziente, ci mette tempo e la scena continuava con lei che diceva: “è ora del secondo round!” Anche questo avvenne, si fece trombare a pecora ancora per almeno altri 15 minuti, tanto duro' il video. Non capivo se avesse messo il preservativo questa volta e non avevo la forza di arrabbiarmi, in fin dei conti l'avevo indotta io ad essere una troia!


 



Mi sono masturbato furiosamente nel vederlo. Non ho saputo più nulla e lei non mi raccontò mai di chi e dove fosse successo, ma questi filmati restavano archiviati tra i miei porno preferiti che mi gustavo per eccitarmi. Tornato a casa quella sera nessuna parola sui filmati, ci guardammo negli occhi capendo cosa fare. La portai a letto. Era calda, quasi febbricitante.


 



Entrambi ripetiamo quasi in religioso silenzio le scene dei video, con l’unica differenza che la mia smorza candela senza preservativo dura pochi minuti, con lei che dice “che bello essere spruzzata senza protezioni!” ed ho la forza per rispettare il rito e farmi la mia pecorina meno di cinque. “Brava la mia troiona” le dico. Dimmi com’è stata? “Diverso” Ed ammette che erano diversi anni che non riuscivamo più a fare una doppietta, almeno io.


 



L’ALBERGO


Dopo questi filmati, Giorgio però “si arrabbiò”, solo per far scena, e protestò con la moglie traditrice! Disse che aveva infranto anche lei per prima le nostre stesse regole, lui doveva e voleva essere presente, per cui adesso lei doveva pagargli pegno.


Sentiamo da lei come andò in questo racconto:


Eccola in questo albergo che pensa….


 



“Che ci faccio qui, dentro questo bagno d'albergo, con la scusa di sistemarmi?”


 



No, non posso uscire, andare di là nella camera, dopo essermi qui rifugiata con la scusa di rinfrescarmi con una doccia, profumata per bene e preparata. Non riesco a decidermi. Ho indossato lentamente l'intimo rosa e le calze autoreggenti. Mi vergogno, e mi ritrovo eccitata dal mio stesso pudore. Come mi sono messa in questa situazione? Per un pegno o una scommessa! Vorrei non essere qui?


 



Prendo tempo, e per farmi coraggio bevo un altro sorso del buon vino rosso che mi sono portata appresso, dopo il brindisi in camera. Vino forte corposo, inebriante.


 



Mi profumo un altro poco con quel fragrante aroma francese che tanto mi piace, e sento bussare alla porta, la nota voce che chiede impaziente “… allora cara, tutto bene, sei pronta?”


 



Non rispondo, mi guardo allo specchio, nonostante l'età non più giovanissima sono ancora piacente, truccata poco, ma il viso è teso.


 



“Dai! Milly, esci da quel rifugio, e fammi vedere che sai fare!” Ecco questo è il punto, ora mi devo far scopare davanti a lui, che non aspetta altro. Ma non sono in un vicolo cieco, ma in una strada che voglio percorrere.


 



Mi decido e apro la porta che immette nella stanza, in penombra, il letto è debolmente illuminato da uno delle lampade da comodino, e imbambolata esco verso il centro della stanza, poco arredata.


 



Oltre al lettone c'è un tavolino con le bottiglie semivuote e due bicchieri svuotati, ci appoggio il mio pure vuoto, mi gira un po la testa, e vedo il mio compagno seduto su una sedia che mi sorride.


 



Vado verso il letto, occupato da un altro corpo che mi attende, tolgo le calze e così seminuda mi infilo sotto le fresche lenzuola. Tocco una gamba calda e muscolosa mentre mi sposto dentro il comodo giaciglio, per girarmi da supina a prona, e restarci immobile.


 



Silenzio, sento un fruscio e una calda mano che mi accarezza la schiena, fremo.


 



Giorgio, alzato dalla sedia si è avvicinato, e scoprendomi lentamente dal lenzuolo chiede: “tutto bene? Fa abbastanza caldo? Amore io resto seduto in silenzio come d'accordo, sono qui e sai che è quello che vogliamo, vero?


Fai quello che lei ti permette, amico! E non ti preoccupare, è abituata a farsi trombare questa puttana.”


 



  


 


 


Lo sento arretrare, ho la testa immersa nel cuscino, e fingo di essere insensibile, come morta.


Ma le due mani calde, estranee, mi manipolano e mi accarezzano ovunque, slacciando il reggiseno, e mi fanno ansimare ora.


Lascio fare anche quando si insinuano sui miei seni e quasi mi alzano, palpeggiandomeli sapientemente delicatamente ma con vigore. I capezzoli si sono induriti, e mi sento bagnare sotto…. Accidenti non pensavo di essere così …. pronta, e arrendevole! 


 



Non mi piace! no, non mi piace, non mi piace, non, ... mi piace ... ma mi sto eccitando, sento che il mio corpo ora non è più rigido, il continuo massaggio che dura il tempo necessario mi fa effetto.


Sento le due mani calde che mi manipolano ovunque, ora passando attorno alle scapole, il massaggio al collo sui muscoli intorpiditi è leggero e mi esce un gemito, mi mordo le labbra.


Con il palmo delle mani scende sapiente verso i fianchi, tremo e gemo mentre mi passa poi sui glutei, e sento il suo corpo caldo che si appoggia, fa caldo.
Mi massaggia ovunque, ed ora respiro affannosa e rantolo di piacere mentre mi tocca, è bravo con le mani a massaggiare, eccitarmi e rilassarmi.


 


Con decisione mi allarga le cosce, accidenti, mi ha già spostato lo slip! Mi tocca ovunque delicato e lascivo, non m'importa, e si appoggia di più, con il corpo mi è sopra e sento strusciare sul mio braccio qualcosa di molto caldo, me lo avvicina sempre di più mentre si sporge con la testa verso le mie gambe, e sento una lingua che inizia a umettare la mia pelle delicata e fremente tra il posteriore e il sesso, aspetto quasi urlando di piacere che mi faccia godere così.... aspetto ma intanto sento il suo sesso sopra il dorso della mia mano, lo ignoro un po ma poi lo devo prendere, si, lo sto stringendo è duro, stringo con forza, bello duro e caldo, sembra una sfida.


Godo un poco e si, davvero voglio di più? Voglio.
Inizio a segarlo, e per magia fa lo stesso movimento con la lingua sul mio sesso. Sento il suo fiato caldo tra le cosce, e la sua bocca che mi bacia, e stringo un'asta calda tra le dita.
Riprendo e riprende, ora godo, ansimo e non posso trattenermi. Lo masturbo sempre più forte, e godo, sempre di più con la sua lingua che guizza frenetica nel mio intimo.


Nella foga mi muovo, non riesco a star ferma, inarco la schiena e lo tocco, mi struscio e per farlo godere meglio, ricambiata a gemere, mi giro.


Penso che porco il mio lui e che porca posso essere per lui. Intanto oltre alla lingua che mi titilla la clitoride un dito mi sta fottendo.


Mi offro al piacere e vedo così Giorgio che ci guarda, eccitato e compiaciuto.


 



Nemmeno quando guarda un film erotico mio marito è così eccitato, si sta masturbando sulla poltrona, ci guarda e che faccio? gli sorrido, ed ora mi trovo a gambe aperte, con una lingua e la bocca che mi succhiano la clitoride, e due dita che mi frugano cercando il punto più sensibile e vengo come non mai.


 



Non trattengo i mugolii. E con un ennesimo sesso sconosciuto vicino alla bocca, ora non posso non provarlo, il mio uomo mi fa un cenno osceno ridendo, e mi trovo a baciare questo prepuzio che mi si apre e scivola facile tra le mie labbra fino ad inghiottirlo fino in fondo, dopo averne sentito il sapore delle prime gocce da uomo, me lo spingo in fondo alla gola e una calda eruzione mi fa godere ancora! Faccio colare lo sperma dalla bocca e me lo spalmo sul seno mentre i miei umori abbondati escono dal mio sesso voglioso.


 



Il marito servile ci portò un preservativo che il bull indossò, era un vero stallone, e davanti al marito lei ripeté ancora la scena, prima la smorzacandela, e poi della lunga cavalcata a pecora che lei gli aveva mandato per email. Finalmente la coppia poteva vedere e sentire quello che Giorgio da tempo voleva, la sua Milly ben montata davanti a lui. Instancabile la sbatteva a pecorina, mentre il marito si avvicina la accarezza dicendo “Brava, sono orgoglioso ed eccitato per te!” Le infila il solito cazzo in bocca e alla fine tutti e tre godettero come non mai.


 



ALTRE REGOLE?


Sento che questa è solo l'inizio di un nuovo corso, e immagino che d'ora in poi sarà un rito da ripetere quando la mia compagna avrà desideri sempre più incontrollabili.


 



Ne parliamo del corso degli eventi. Dobbiamo imporre regole e cambiamenti.
- E cosa cambia? –
- Cambiano parecchie cose: la nostra vita resta più sicura, e i dettagli, per esempio il trucco, l’abbigliamento, i comportamenti...cose così, insomma. – Teniamo ben separato questo nostro gioco dalla normale vita, questo ci eviterà spiacevoli incidenti.


 



La distinzione di ruoli sembra ad entrambi una buona soluzione.
Aggiunge: - Ma, dimmi, in tutto questo c’è anche l’ispirazione di quello che ti ho fatto leggere sul siti porno? O solo del consiglio di qualche amica? Chi? Come ti è venuto in mente? –
- Mi sembra una strategia intelligente, e mi sono ispirata da entrambe le cose.


 



Con Angelo, il tuo amico mi hai messa in una situazione strana, sai che ogni tanto chiama quando sa che non ci sei, ma io fingo di nulla, che non sia successo, ma mi fa capire che è disposto a venire a trovarmi… e io non voglio, ormai non gli rispondo più.


 



Se vuoi lo invitiamo ancora. “Forse più avanti, vedremo!” Comunque resta un amico discreto.


Diciamo che meglio evitare problemi; separando la donna irreprensibile e insospettabile nella vita sociale dalla troia che “gioca”. Ho pensato anche alle mie esperienze teatrali. Quando si interpreta un ruolo, si apre una parentesi che si chiude alla fine del gioco e non interferisce nella loro vita reale, e questo non deve sovrapporsi alla vita di coppia. Per gli attori funziona alla grande. Ho pensato che potrebbe essere una buona idea anche per noi. –
- E in cosa dovrebbe consistere, questa specie di...di interruttore? -
- Esattamente non lo so...tu hai qualche idea?-
- Che ne dici di cambiaci il nome? così, quando uso il nome che ti sei scelta, sai che non mi riferisco a te, e appena uso il tuo vero nome, sappiamo che il gioco è finito, la parentesi è chiusa. – Milly deve restare la moglie fedele e tranquilla. L’altra la scatenata? Più o meno.
Ci pensa solo pochi secondi. Proviamoci.


Luana & Artù.
- Benissimo, vada per il nuovo nome: Luana mi è sempre piaciuto. Va bene per una “maialona”, sarà il nome della moglie offerta.- E tu anziché chiamarti Giorgio ti chiamerò Artù.
- C’è altro da chiarire? –
- Mmmmmm…mi sembra di no…fammi pensare…ma sì che c’è: dobbiamo cambiare un poco il vocabolario.
- Cioè? spiegati meglio.-
- Massì, dobbiamo evitare parole soft tipo “patatina” “uccellone”, che usiamo fra noi, e parlare un linguaggio più crudo, più diretto: insomma, ci dobbiamo abituare a dire “cazzo” “fica” eccetera….”
- E questo a cosa serve? –
- Anche questo serve a distinguere in modo netto la nostra vita reale dal gioco di ruolo virtuale che inizia non appena tu pronunci il nuovo nome.-
- Sai che il linguaggio sboccato, volgare non mi piace, ma se dici che è utile ce la metterò tutta. - “Non te caro amorino mio: ma l’altro Artù il pervertito!


 


- Anche io mi impegnerò. Si tratta di superare la fase iniziale, poi sarà più facile. E...non è tutto. Puoi attribuire a Luana gli epiteti più crudi che ti vengono alla mente durante il gioco, e io farò altrettanto.-
- Tipo?-
- Tipo...che so, troia, zoccola, puttana, e qualunque altro, senza limiti. Io potrei dirti porco, maiale, cornuto ecc.
- Cornuto? -
- Certo, è ovvio. Non come moglie, ma come Luana, durante il gioco è inevitabile, ma considerala una recita.


 



Se un attore interpreta la parte di un assassino non vuol dire che lo sia veramente, e tu lo sarai solo per quanto riguarda il gioco, capisci?-
- Sì, capisco, o almeno credo. Solo che darti della troia o peggio così, senza motivo non mi sarà facile.-
- Ma non lo dici a me, a tua moglie, e a dirlo non è mio marito. E poi, chi lo dice che sarà senza motivo?- E, ammiccando, senza dare a lui tempo di replicare, proseguo:
- E’ importante, essenziale perché la nostra vita di coppia prosegua come ora, perché possiamo continuare ad amarci come abbiamo sempre fatto. E che possiamo ritornare a comando nelle nostre sicurezze! -
- E ora - proseguo a ferro caldo senza dar tempo per ribattere - potresti prenotare la cena da qualche parte, che io comincio ad avere un po’ di famina? –
Sospiro di sollievo a sentirmi dire “famina”, come ho sempre fatto da brava moglie.
Ci prepariamo in fretta e dopo mezz’ora siamo al mare, dove ho prenotato un pranzo di pesce in un ristorante di fiducia.


Quindi, dopo una passeggiata in riva al mare per smaltire le calorie in eccesso risaliamo in macchina e torniamo a casa.


 



Il parcheggio e i locali da ballo purtroppo sono dall'altra parte e lui guida fino a casa, accidenti sono delusa?


 


Ci sediamo nel divano, a guardare un po la televisione, ma poi mi alzo, è scomodo, mobilio estivo.
Vado in bagno, mi accarezzo, sono eccitabile, meglio fare una doccia fredda. Di solito dopo un pasto con pesce fresco si fa sesso, e la mia voglia è per tante portate!


Giorgio finge di vedere lo sport in televisione, ma è assorto nei suoi pensieri. Ora che assieme abbiamo preso la decisione, è più calmo. Sa che fra poche ore, o tra qualche giorno Milly...anzi, no, Luana,potrebbe trovarsi ancora fra le braccia di qualcun’ altro.


 



Però la sera seguente lei mi ricorda del nostro parcheggio, ma a me non viene duro. Sono stanco e provato da troppo sesso in pochi giorni, le chiedo di avere pazienza, e lo accontenta, ma si morde la lingua.


 



Luana andiamo?


Benissimo dice lui.


Dopo una cenetta leggera prendiamo il caffè. A quel punto, improvvisando, sento che mi dice:
- Luana, sarebbe ora di prepararti, altrimenti si fa tardi.-


 


Senza esitare sorrido, mi alzo e vado in camera. Avevo già preparato il guardaroba e i trucchi, ma ci vuole tempo. Dopo una buona mezz’ora torno, e quel che mostro lo lascia senza fiato. Occhi truccatissimi, le labbra disegnate di un rosso carminio, orecchini vistosi fanno di me la “donna” di cui abbiamo parlato e che era sempre rimasta nascosta.



Indosso una camicia di seta nera scollatissima sotto la quale i seni sodi e pieni ondeggiano liberi ad ogni mio passo; una gonna blu notte comoda che mi arriva appena sopra il ginocchio, scarpe tacco dodici e, per conferire una nota casual all’abbigliamento, un giubbettino in jeans posato sulle spalle.
- Beh... Arturo cosa ne dici? Ti piaccio così? –
- Se mi piaci? Sono senza parole. Sei bellissima, meravigliosa, la rappresentazione della femminilità. –
- Sei sempre il solito esagerato.- Sorrido, e sa che gli apprezzamenti mi hanno sempre fatto molto piacere.
- Però...- aggiunge
- Però?
- Però, la gonna mi sembra troppo lunga, e anche il colore non mi convince troppo. –
- Vuoi che la cambi? –
- Se non ti dispiace...


 


Torno in camera, ha ragione, scelta per comodità, ma mi vuole esagerata! Ottimo, torno con indosso una minigonna in tessuto nero che arriva a malapena a coprire la balza di un paio di autoreggenti velate, anch’esse nere. E’ leggera, meno ampia, ma elastica, ad ogni passo aderisce alle forme.
- Preferisci così? –
- Amore, se prima eri bellissima, adesso sei uno schianto.-
- Ti piace che sembro una zoccola? -
E, senza dare il tempo di ribattere sono sull'uscio ed esco.
- Allora... adesso possiamo andare? Non vedo l'ora di stupirti. –


 


Sì, andiamo. Guida lentamente. Non parliamo molto durante il tragitto. Ci fermiamo un poco al parcheggio, un paio di baci ma qui Luana non vuol far nulla, con Arturo. Non vedo nessuno. Vorrei riuscire a capire cosa sta pensando Giorgio. Non mostro la minima traccia di nervosismo, ma neppure interesse per lui. Ripartiamo. Mi rimetto il rossetto peccaminoso, rosso fuoco. Quello da pompini. Gli racconto giuliva la storiella di quando l’ho acquistato, per lui.


 



Sai Artù, a Giorgio non l’ho mai raccontato: “Tra noi donne, a volte si parla e si scherza, come quando la primavera scorsa dalla mia amica che vende profumi chiedo se ha ancora questo bel rossetto che mi rifornisce: - "hai ancora quello schianto di rossetto?"
E lei mi provoca "Milly quale?, quello da pompini?" maliziosa...
e le rispondo "ma certo!!!! Non vedo l'ora di provarlo!"
- "A casa con Giorgio o lo provi fuori?"
- "Curiosa, certe cose si fanno e non si raccontano. Dai fammelo vedere come mi sta, bel rosso fuoco, tu cara con chi lo proveresti ?"
-"anche con Giorgio perché no? tu?" "magari un gusto diverso, non spiace mai..."
tra donne.... eravamo sole a scherzare, e nessuno sentiva”


 



“Brave” e sorride il mio accompagnatore. Canticchio sottovoce seguendo la musica della radio. Milly non lo faceva mai, canticchiare come un’ochetta giuliva, Milly in auto discuteva, anzi parlava sempre.


 


Ora faccio l'oca giuliva, ed ostento tranquillità, almeno apparentemente. Ogni tanto mi lancia un’ occhiata, e mi accorgo che, da seduta, la corta gonna risale e ora è pienamente in vista tutta la balza dell’autoreggente, e una striscia di pelle nuda occhieggia a tratti fra l’orlo della gonna e le calze. Seduta, ad ogni accavallar di gambe la gonna avrebbe offerto un ben misero riparo agli sguardi degli altri uomini. Di questo è consapevole anche lui, e tuttavia l’ha chiesta.


Lei sembra già perfettamente calata nel suo ruolo. Donna decisa, libera e disponibile alle follie delle calde notti estive. E se invece fosse tutta una manovra per mettermi alla prova? E siamo proprio sicuri di volerlo fare? Giorgio? bo, ma come Artù sì. Luana certamente, libera e spigliata, senza freni. Sono proprio sicuri di voler mettere in discussione, se non a rischio, un matrimonio che va avanti, sostanzialmente felice, da anni?


 


Di colpo, Giorgio sembra sono assalito da mille dubbi: ne vale la pena? continua a ripetersi.
Come fare però a dirle che ha cambiato idea? Che per ora mi basta quello che ho? Che ho già avuto? Un conto è vederla succhiare un uccello sotto la luna, fare sesso con altri a letto, un conto è farle fare la cacciatrice di uomini, continuare ad assecondare le nostre voglie e trasformare una moglie in ninfomane. Che lui non sarebbe mai riuscito a soddisfare allo stesso modo che lei poteva raggiungere.


 



Meglio un compromesso, meglio dire che “stasera” ho cambiato programma, lasciando la porta aperta a ulteriori, futuri sviluppi. Tornare il solito Giorgio che farà il mollaccione apatico.…
Questi i suoi pensieri che riesco a percepire, poi mi dice:
- Cara, fragolina...sai...pensavo...-


Sembra che gli ho letto nel pensiero, o semplicemente ormai ci conosciamo molto meglio, più di quanto Giorgio stesso. Non lo lascio nemmeno proseguire.
- Ci hai ripensato Artù? – Tutto con un sorriso di sfida.
- Io? Nooo, figurati. Dopo quello che ci siamo detti...no, in linea generale assolutamente no. E’ solo che – inventa sul momento – stasera è ferragosto, chissà che casino, il locale sarà pieno di ragazzini e ragazzine e lui potrebbe non esserci. Quindi pensavo che sarebbe meglio tornare una sera in settimana... con meno confusione, se tu sei d’ accordo.- “Non è mica necessario sia il solito lui” bofonchia lei, ma stupidamente lui non raccoglie.


 


Canticchia ancora un poco. Poi lei dice:


-”Ma io non devo essere d’accordo. Poteva anche essere un altro. Se hai deciso così, va bene”.
Lo dico con un tono neutro, che non rivela né approvazione né disappunto.
Io ora, se da un lato sono sollevata, dall’altro mi rammarico per l’occasione persa. Mi consolo ripetendomi che è meglio così, meglio non rischiare, di occasioni ce ne saranno ancora quante ne vogliamo, si tratta solo di avere un po’ di pazienza.
Ora il problema è come far passare la serata. Ormai siamo sulla statale, imbocchiamo in senso contrario alla direzione che porta al solito posto; qualcosa da fare lo troveremo.


 



Fuochi di Ferragosto


Arrivati in cima ad una delle tante salite della litoranea vedo, al termine della successiva discesa, un paese illuminato a festa. Ecco trovato il modo di trascorrere almeno parte della serata. Troviamo di fortuna un posto libero all’inizio della cittadina e proseguiamo a piedi per il lungomare invaso da bancarelle di ogni tipo. Milly, anzi no, Luana moglie di Artù, con quell’abbigliamento, non passa inosservata. Occhiate di ammirazione da parte di qualche ragazzo e quelle di invidia e disapprovazione lanciate compagne e da vecchie bigotte.


 


All’improvviso, una luce, seguita da un forte boato, annuncia l’inizio dello spettacolo pirotecnico. La gente, come presa da frenesia, corre e si sposta sul lungomare per accaparrarsi i posti migliori da cui assistere allo spettacolo. Noi, invece, ci sottraiamo a quel carnaio, attraversiamo la strada e troviamo posto sotto il porticato di un palazzotto di costruzione tanto recente che, oltre il pilone al quale ci siamo accostati, ha una barriera di assi di legno che delimita un cantiere attivo. C’è gente anche lì, ma almeno si respira e, avendo la visuale libera possiamo agevolmente vedere lo spettacolo restando in disparte.


 


Lei cerca il posto più in ombra del terrazzo. Man mano la gente aumenta, sono ombre indistinte, altre coppiette abbracciate nel buio del porticato senza luci. I primi fuochi solcano sibilando l’ aria ed esplodono illuminando il cielo di brillanti colori.


 


All’improvviso, Luana si avvicina e stringe forte il braccio ad Artù. Pensando che sia una reazione istintiva ad un botto più forte degli altri, non ci fa caso. Lei ripete la stretta, ancora più forte, lo strattona. Si gira a guardarla e lei, con il lo sguardo indica dietro di sé.


 


Giorgio si discosta leggermente e guarda. Nel buio, tra la ressa creata dallo spettacolo non distingue niente, ma appena esplode un altro ordigno, alla luce delle mille piccole cariche vede con la coda dell'occhio un movimento. Dietro di lei, appoggiato un tizio, sulla trentina, che, con il naso all’insù, era attaccato a Luana e con fare indifferente le ha messo la mano sotto la gonna e la sta sicuramente toccando sollevando pericolosamente la minigonna. Intravede il culo messo a nudo e la sua mano pelosa infilata tra le gambe. Giorgio capisce che la mano la palpa e la fruga tra le mutandine, poi realizza invece che lei ha indossato un ridottissimo perizoma e il tizio approfittando della calca la tocca pesantemente.


 


Non sapendo che fare, ritiene che la mia richiesta di aiuto esige una risposta. Mi passa un braccio intorno alla vita e mi guida fuori dalla bolgia.
Lui non prova a seguirci e, camminando sulla carreggiata senza traffico, arriviamo alla macchina.


 


Saliamo e, dopo mille manovre per districarla dal groviglio di auto parcheggiate un po’ dappertutto, riprendo la strada dalla quale siamo venuti, visto il blocco del traffico nell’altra direzione.


 


Lei, in silenzio, fissa la strada. Non parla e non canta, sembra rabbuiata.
- Dai, non fare così, sono mortificato, mi dispiace, ma mica potevo immaginare che quell’allupato ti avrebbe importunato così pesantemente. Sono intervenuto appena mi hai avvisato. Su, amore, non sei arrabbiata con me, vero? –


 


Luana si volta dalla, sorride poi non riesce a soffocare una risatina.
- Arrabbiata? Ma no, caro, la tua Luana proprio no. Quando ho attirato la tua attenzione non ho pensato che potessi equivocare. –
- Ho equivocato?


- Sì. Vedi Artù, quel tizio “allupato” non mi stava dando fastidio. Non mi è saltato addosso. Anzi, l'ho quasi provocato io, strusciandomi addosso a lui mentre era dietro e iniziavano i fuochi.


 



Ha finto un contatto casuale per rispondermi, mi ha appoggiato il pacco duro sul culo, e ha proseguito quando ha capito che io non rifiutavo le sue carezze, e che mi appoggiavo ed aprivo le coscie. Allora mi ha toccato con la mano. Era gentile, delicato si insinuava, era da un bel pezzo che mi palpava e aveva quasi infilato un dito tra le labbra....


 


Giorgio: – Non capisco...o forse sì, ma ho bisogno di una conferma. Non ti stava infastidendo? Ma allora... perché hai attirato la mia attenzione?-
- Ma mi sembra chiaro: credevo che ti sarebbe piaciuto guardare mentre mi accarezzava, mentre mi infilava le dita nella fica. Ho pensato che mi volevi dire qualcosa.-
- Cioè? 


- Ma...non so...magari di ricambiare, di toccarglielo, o di dirgli di venire via con noi, invitarlo al parcheggio!...cose così. Ora capisco che, anziché avvicinarmi a te, avrei dovuto infilargli la mano nel pantaloni e toccargli il cazzo, senza dirti nulla, ed andare via con lui, lasciandoti a guardare come uno scemo… ma sul momento non ci ho pensato, e poi mi faceva piacere coinvolgerti! Per ora non ho nessuna necessità di punirti o metterti le corna, ma voglio che tu ed io facciamo sesso, anche con altri, ma assieme.


 


 


 


 



Giorgio cambia idea


Dal suo punto di vista il ragionamento fila. Io le ho detto che preferivo evitare di andare al bar, non che non volevo...avventure e, ora realizzo che non avendola mai chiamata Milly lei era ancora calata nel ruolo di Luana. Vestita così arrapante una donna attira attenzioni come una luce le mosche. Ora i miei dubbi sono scomparsi: anche lei vuole (o almeno non le rifiuta) continuare ad avere queste...avventure erotiche.



Il marito che ora fa la figura dell’indeciso ...e poi...quando ho sentito che avrei voluto toccargli il...il cazzo, Artù ha avuto un’ erezione evidente. Mentre guidiamo lei lo accarezza e nulla più.


 


Dobbiamo arrenderci, è inutile cercare di resistere; inutile e stupido, siamo due adulti e sappiamo decidere cosa fare.
- Sai? Mi fai davvero impazzire di voglia. E devo fare si che anche tu possa essere soddisfatta! 


A questo punto direi di andare a bere qualcosa al locale. Tra dieci minuti ci siamo. Che dici Luana? -
- Va bene, come vuoi. – Ripete con lo stesso tono di voce neutro con il quale aveva commentato la mia decisione di non andarci.


Luana decisa
Quando arriviamo al locale è quasi mezzanotte. Il bar della discoteca, come prevedibile, è molto affollato. Sedersi al bancone è impossibile, allora ci dirigiamo al giardino interno. Durante il tragitto, tra il frastuono della disco vediamo il nostro giovanotto, quello conosciuto carnalmente mesi prima seduto ad un tavolino insieme ad un altri ragazzi e ragazze. Non è solo, quindi proseguiamo senza salutarlo, ma passando li guardo e sorrido. In giardino, ci sediamo su un divanetto molto basso. Accavallo le gambe e la minigonna sale fino a scoprire completamente la coscia nuda. Miele per mosconi.



Mentre aspettiamo che ci vengano portati i drink che abbiamo ordinato, lo vediamo arrivare e, dopo averci salutato, si mette vicino a noi.
Dopo essersi sperticato in complimenti per me e aver magnificato il mio look, arriva finalmente a dire che...
- Speravo proprio di rivedervi. Prima o poi...Peccato così tardi, però. –
Tocca a me rispondere: - E’ un problema? –
- Sì, purtroppo. Fra poco devo tornare a casa, con la ragazza e parte della compagnia.
- Beh, che dire? Peccato, sarà per la prossima volta, siamo qui in ferie qualche giorno.-
- Sentite, al martedì e giovedì sono sempre libero, senza morosa. Potremmo vederci martedì, se a voi va bene.-
- Penso che si possa fare. Ti troviamo qui? O al parcheggio?–
- Sì, assolutamente. Spero proprio che ci vedremo.-
Poi, come colpito da un improvviso pensiero...
- Però, stasera, se volete, resta qui il mio miglior amico.
Lui è rimasto molto colpito dalla signora e vorrebbe conoscervi...se non avete niente in contrario.-
- Gli hai raccontato tutto? -
- No...assolutamente, ma qualcosa sa, ha capito… se volete potrei presentarvelo, poi...fate voi.-
- Che ne dici fra dieci minuti? –
- Benissimo, ho giusto il tempo, prima di andare .-
Intanto sono arrivati i nostri cocktail. Beviamo un sorso.
- Tu che ne dici? – mi chiede Giorgio.
- Di che? –
- Di quello che ha detto riguardo all’amico.-
- Sai che non ho niente da dire.-
- Va bene, ma lo trovi carino? –
- Sì, mi sembra di sì. Sembra ben messo, palestrato, un tipo robusto.–
- Allora? -
- Senti, smettiamola con questo giochino: vuoi che faccia sesso con lui? Va bene. Farò come vuoi tu. OK? - Luana lo dice decisa, ma con voce sensuale.
- Beh...sesso...qualcosina, ecco, come viene, come abbiamo fatto con l’altra volta? -
Lei si fa seria. - Ascoltami, perché è l’ ultima volta che te lo posso dire, prima che torni con l’amico. Ne abbiamo parlato molto di recente ed anche stamattina, ricordi?


 


 


Sono una donna, non un oggetto. Perciò non puoi programmare in anticipo quel che succederà. D’accordo? Tu guarda, partecipa, ma lasciami fare quello che viene, o se non ti va fermami subito. Io ora sono decisa, e mi è venuta voglia di essere scopata. Se non vuoi che apro le gambe lo farò, o farò quello che desideri, lo illudo, lo tocco, lo masturbo solo se vuoi o glielo succhio e basta? -


 


Lui, giunti a questo punto non può fare altro che dirle che siamo d’ accordo su tutto, prima che torni il ragazzo con l’ amico.
Dopo le presentazioni, finito di bere i nostri mojito...
- Ok, come ci organizziamo? –.
- Cioè?-
- Beh, credo che sai che cerchiamo, no? Hai la macchina? Uno scooter? –
- Ho lo scooter. –
- Bene, direi che ci possiamo incontrare appena fuori paese. Lasci lo scooter e vieni in macchina con noi. Poi ti riaccompagniamo a prendere lo scooter.
- Ok, benissimo.-
- Vai avanti, e aspettaci. E’ meglio che non ci vedano uscire assieme.-


Quando arriviamo nel posto stabilito, il ragazzo si sta sistemando il casco sotto la sella dello scooter. Accostiamo. Lui entra da solo dietro.


 


Per il breve tragitto restiamo in silenzio. Arrivati nello spiazzo del "nostro parcheggio" isolato ci fermiamo e Luana scende. Pure lui scende e la segue, davanti ai fari.


 


Scende anche Giorgio e li vede già abbracciati. Niente baci in bocca, ma solo carezze. Lui le sta togliendo la camicetta, rivelando, alla luce dei fari i suoi seni nudi e prosperosi che il ragazzo si china a succhiare avidamente.


 



Lei intanto fa scivolare a terra la gonna e lascia a lui il compito di abbassare l’esiguo perizoma. Lui si limita esplorarle il corpo, con le mani. A questo punto Luana prende l’iniziativa: fa lo stesso sopra i suoi abiti e slaccia la cintura dei pantaloncini e li abbassa, insieme agli slip. Poi Luana si china e, accostando con la mano al corpo il cazzo eretto, e prende a leccargli lo scroto.


 



La dotazione del ragazzo è normale, forse più leggermente più lungo di Giorgio, ma senz’altro sottile. Giorgio guarda ed approva.


 



- Succhialo, succhialo – mi dice il ragazzo – implorando gentilmente. Lo accontento.


Faccio appena in tempo a chiudere la bocca attorno all’asta, e inizio a lavorarmelo di gusto che lui, protendendo e scuotendo il bacino alza la testa e... gode, gode nella bocca mia, gode e, quando ha finito di schizzare, con la lingua gli raccolgo dalla punta le ultime gocce di seme.


 



Vedo Giorgio ammirato.
Mi guarda stupito. Non m’ha vista liberare la bocca: il suo sguardo dice: possibile che...che lo abbia ingoiato tutto? Ed era davvero tanto.


 


La moglie che ora beve felice il seme di un’altro, non ci ho ancora fatto l’abitudine, non immagino, non ho realizzato! Una paio di anni fa questa cosa sarebbe inconcepibile. Ma l'ho fatto! il ragazzo si allontana un paio di passi e io mi volto verso mio marito con un gran sorriso.
- Brava Luana! – non può fare a meno di dire – Ma non ho visto dove hai sputato. – sussurra mentre lo bacio sulla guancia:
- Non potevi... non l’ho fatto; e ora vieni, Artù, leccamela, sono eccitata e ho una gran voglia di godere ancora.- A quanto pare lei è riuscita a calarsi nella parte molto più facilmente di quanto non riesca a fare lui, almeno per il momento. Apro la porta posteriore, faccio spazio tra il sedile e mi sdraio comodamente aprendo le cosce mentre il marito si mette con la testa tra le gambe a esaudire la mia richiesta.


 



Luana è eccitatissima, e gode mentre le succhio delicatamente la clitoride.
- Ancora – sussurra con voce roca, e mentre continua a succhiare, leccare e titillare.
Lo facciamo e, mentre muove le dita dentro di me, e riprende a leccarmi la fica spalancata in un altro, intensissimo orgasmo.


 


Quando ho ripreso fiato rotolo su me stessa fino a ritrovarmi a pancia in giù, mi metto sulle ginocchia, protendendo il… culo verso Artù.
- Ora ho voglia del tuo cazzone dentro; scopami, Artù. –
Si spoglia in tre secondi mi penetra nella mia calda, umida fica e afferrando per i fianchi inizia a trombarmi a pecora.


 



Intanto il ragazzo è entrato in macchina dall'altra porta e si è avvicinato invitato da me, lo masturbo e lo avvicino alla mia testa che, ora, è nuovamente offerta a lui. Lo afferra per la coscia e lo tiro verso di me, finché riesco a far sparire di nuovo in bocca il suo cazzo, che presto si indurisce grazie alla sua prestanza e al mio impegno.


 



Ancora sesso orale, pensiamo che ancora, e per colpa del marito non mi faccio scopare, sento il solito cazzo che mi fa godere ma mi aumenta un nuovo interesse. Giorgio si impegna e mi spinge e mi fotte a fondo.
Dopo qualche minuto fa: - “Amore, io sto per godere, e tu?”, pensando che io voglia avere un orgasmo insieme a lui, cosa che ci è sempre piaciuta.


 


No. Non così: mi sposto precipitosamente. - No, amore, non così. Voglio godere io, ed ho sete di sperma.-
Girandomi nel divanetto posteriore dico a lui ed al ragazzo di scambiarsi i posti.



Luana a pecora offre la bocca ad Artù, ed un preservativo al ragazzo dietro, che lesto lo indossa. Mi offro a gambe larghe aspettando le sue carezze… e uso la mia bocca per far godere il cornuto. Prima di farlo mi volto verso il ragazzo che, fermo dietro di me si mette la protezione, e con un sorriso dico decisa: - Dai, scopami tu ora!


 


Lui sembra non aspettare altro e con un colpo entra. Da parte mia, solo un “ohhhhhh” soffocato quando mi sento penetrata a fondo. Inizia a trombarmi. Come si deve.
- Si, dai! scopami, più su! più dentro! - chiedo: - fai vedere al cornuto come si fa a scopare una troia!


 


Che scena, tutti e tre siamo sovreccitati, Giorgio non riesce più a trattenersi e, mentre lo risucchio avidamente. Passano i minuti in questo amplesso duplice, altri due cazzi tutti per me!


 



Me li godo come merito, come merita la situazione incredibile. Anche Giorgio è partito e mi riversa in bocca, schizzo dopo schizzo, tutto il frutto delle sua eccitazione...che mi bevo, rumorosamente continuando a trattenere il membro in bocca.


 


In quel mentre, dalla salita che porta allo spiazzo, la luce dei fari di un’auto rompe l’oscurità del cielo sopra le nostre teste. Nemmeno il tempo di realizzare, e la macchina sbuca dalla salita, fa il giro dello spiazzo illuminandoci a giorno e torna giù.


 


Luana ora, con un cazzo in bocca, e l'altro in fica, si stava sgrillettando, furiosamente. Il suo corpo brilla sudato ed illuminato dai fari è uno spettacolo, e mentre si gode quel duplice rapporto ben presto per l’adrenalina di essere visti ha un altro lungo orgasmo, continuando a succhiarlo, come se il suo membro ormai quasi ammosciato fosse un delizioso ciucciotto.


 


Torna il buio. Dopo che anche il ragazzo termina, soddisfatto per la mia eccitazione, esce, toglie il preservativo e mi viene abbondantemente sulla schiena.
Lei si ripulisce la schizzata con la camicia del marito, ci rivestiamo in silenzio e in silenzio si svolge il tragitto di ritorno. Giunti a destinazione, prima di scendere, il ragazzo ci saluta, aggiungendo:
- Grazie, è stato fantastico. Spero che sia piaciuto anche a voi e che ci si possa rivedere. -
Noi lo salutiamo e riprendiamo la direzione di casa. Ancora silenzi in auto. Lei è assente, sia come Luana che come Milly. Solo Giorgio con i suoi pensieri.


 


Ha qualche domanda da farle, sapere se le è piaciuto ma è indeciso se deve rivolgerle a Luana o a Milly. Quella che non ha mai... ingoiato prima il seme di altri, e che fino ad ora non aveva avuto che il suo cazzo è Milly; ma come posso chiederle spiegazioni se a farle sesso così intenso è stata Luana? Milly ricorderà di Luana?


 



C’è un granello di sabbia nel meccanismo, e bisogna trovare il modo di eliminarlo. Con la coda dell’occhio vede che lei, stanca, si è come addormentata sul sedile. Il viso rilassato e sorridente. A casa, dopo che è stata in bagno, un bacio sulle labbra dicendo: “Buonanotte, Milly amore mio.”


 


Luana ora vuole Giorgio


Queste nostre ferie non potevano essere migliori. Ci possiamo dedicare tutto il tempo, solo per noi. Non torniamo nel locale e nel parcheggio per almeno una settimana. Restiamo spesso a letto a coccolarci. Sessualmente ora ci bastiamo pur con orgasmi diradati, e siamo appagati come un tempo e felici come sempre. Ci raccontiamo l'esperienza con visioni diverse, anche se vissuta assieme, eccitandoci per i particolari che riveliamo l'un l'altra.


 



Lui mi confida che soddisfarmi così, guardarmi mentre prendevo dentro un "vibratore vivo"; un cazzo vero davanti a lui era davvero il sogno represso degli ultimi anni.


Lei pure ammette che così la nostra vita sessuale è molto più intensa.


 



I giorni successivi di mare trascorrono nella più assoluta normalità. Quando non scopiamo, Milly si abbronza sul terrazzo, o va al mare. Giorgio invece se possibile lo evita, prendere il sole non mi piace, qualche passeggiata mattutina o sole di tardo pomeriggio.


 


Al mare lei, oltre ad incrementare la già notevole abbronzatura, partecipa a lezioni di aerobica, e chiacchiera con la vicina di ombrellone, la Maria. Oltre ad ammirare di più anche altri maschi.


 


La nostra vita sessuale è, tutto sommato, nuovamente soddisfacente. Non "evochiamo" la nostra parte oscura e le nostre recenti avventure erotiche. Da parte mia ne "subisco" ancora la positiva influenza, e sospetto che lo stesso avvenga anche a lei. Luana sembra sparita. Milly è felice. Giorgio pure.


 


Non accenniamo mai al recente passato, come per nasconderlo anche a noi stessi, ma con il passar delle sere, in altre balere, passate a ballare in mezzo ad altri uomini, locali o discoteche, sembra che il suo l'interesse per il ballerino, suo compagno del momento, ecceda il normale affiatamento. Una sera l'ho anche casualmente sorpresa, appoggiata alla ringhiera della veranda all'aperto, parlare fitto con un ragazzo giovane molto, molto vicino a lei. Sembra uno del gruppo degli altri due, forse si sono sparsi parola sulle nostre abitudini.


 


Di quelle avventurette da balera non parliamo, del suo essere più libera e spigliata con tutti, anche se i suoi...effetti rendono più effervescente la nostra vita carnale. Una sera, durante un 69, le vengo in bocca e lei, diversamente dal suo solito, non deglutisce e si fa notare che si pulisce e svuota sul lenzuolo il mio seme, senza deglutire e guardandomi come aveva fatto con il primo estraneo o con il massaggiatore portato nell’albergo.


 



Trattando Giorgio come uno portato a letto per caso. Un’ultima volta lei soddisfa le mie voglie in modo apatico senza partecipare attivamente. Sembra rimarcare la nostra vecchia vita, come stufa del solito Giorgio. Che mi voglia far capire che è tempo di rievocare Artù e Luana?
Giorgio prova a parlarle.
- Che succede, le chiedo, non mi sei sembrata partecipare, non ti sono piaciuto? hai qualche problema? Mi fai stare a bocca asciutta come facevo io con te prima di trasformarci?
- Sai, ci ho pensato, ci ho pensato molto, ho riflettuto a quello che è successo di recente e in questo ferragosto…- e si interrompe.
- E..? – la incoraggia a proseguire. Milly parla a testa bassa, vergognosa:
- E…forse è meglio smettere ora, prima di arrivare ad esserne schiavi.-
- Beh, io non rinnego nulla, e mi eri sembrata soddisfatta.
- Sì ma, vedi, non è solo quello, è il pensiero di tradirti, le voglie di libertà che inizio ad avere e…beh, questi desideri strani che non so. Il film che ti ho mandato mesi fa, è stato un modo per farti pagare pegno, ma non dovevo farlo! Ora sono come una drogata! Vorrei che tu evocassi Luana per farla scopare, scopare con Giorgio, e poi tu facessi come Artù una scopata con Milly.


 



Penso troppo al sesso e mi faccio paura. Sono confusa. Prima ero diversa. Protevo non pensarci, prima, ma sono ossessionata! Mi spiace se ti deludo, ma vorrei almeno più tempo per rifletterci seriamente. Non so se continuare, resistere o chiederti di continuare, sai, ora sono sul punto di supplicarti di farmi scopare ancora da altri! - Ma resisto.


 


La guardo e attendo il resto che so si tiene dentro.


- Vedi, quando è arrivata quella macchina. Ecco. Io facevo l’amore con due uomini, e altri mi vedevano! Mi piaceva essere vista. Questo mi terrorizza. Sai come prima normalmente lo facevo sotto le coperte, al buio e dopo aver chiuso a chiave la porta anche se a casa non c'è nessuno…


 



Ho una paura folle e una voglia matta di essere Luana. Una esibizionista folle e puttana. Quella macchina... Non è successo niente, per fortuna. Sogno che fosse piena di uomini arrapati, ma i giorni dopo a mente fredda io ho iniziato a rimuginare e a riflettere sui rischi che si possono correre.


 



Se quella macchina fosse stata della polizia? Ti immagini i titoli sui giornali? “Moglie e marito sorpresi durante un’orgia”…e robe così. Oppure di qualche malintenzionato? Meglio esser prudenti. Sapevamo e sappiamo che quel…gioco è piacevole solo se lo si fa liberamente e convintamente. Ma ho bisogno di essere più sicura di sapermi controllare. Non potrei viverlo diversamente.


 



Per contro Luana mi tenta. Le sarebbe piaciuto che con l'auto arrivassero altri maschi, e mi sono fatta paura da sola, mi capisci? E ora, incidente chiuso. Uffa!
- Ma come vuoi tu, LUANA !!!


 


Milly guarda Giorgio, sorride e si travolgono con un appassionante e lascivo lungo bacio. Questa è la risposta che attendevamo. La miglior risposta.



Va in bagno e ne esce completamente nuda. E’ una serata caldissima, perciò lasciamo aperta la porta del terrazzo, con la luce accesa. Faccio un rapido giro completamente nuda in terrazza, prendo l'aria a pieni polmoni, e ritorno sculettando verso il letto, dove lui attende.


 


"Tremate maschi, Luana la succhia cazzi è tornata! Voglio scopare con Giorgio il marito della mia migliore ed intima amica".



Da fuori potrebbero vederci, e sentirci, ma non le importa. E' luna piena e la figura dei due sul letto si stagliava contro il chiarore lunare. Sale sul letto e, senza dire una parola, mi toglie i corti pantaloncini del pigiama, e lo prende in bocca. Giorgio la accarezza e la trova calda, rorida di umori. Lo invita con una leggera, gentile pressione sulle spalle a leccarla per bene, cosa che lui non si fa ripetere, e dopo averla fatta godere un paio di volte, lui infilando un dito le dice: “Sai Luana, dovresti proprio provare a farti leccare da lei! Da mia moglie Milly!”


 



Per tutta risposta Luana smette il 69 e lo obbliga a stendersi, girata verso la finestra si mette a cavallo sopra di lui gambe aperte. Cerca di vedere se ci sono spettatori. Da le spalle a Giorgio che le impugna i seni.


 



Me lo impalo lentamente, sento le sue vibrazioni, le sue contrazioni che accompagnano il suo penetrare in me.
Mi abbraccia stretto, gli cingo i fianchi con le gambe, lei sopra lo attira, come se lo volesse tutto in lei. Sento che viene scossa da un orgasmo improvviso, fulmineo, ma capisco che non è quello che la può soddisfare, quindi continuo, ed ora la mia azione è costellata da suoi “sì…sii…dai Giorgio siiii” ripetuti, quasi ininterrotti. Poi, con un ultimo, quasi urlato “SIIIIIIIII porco” solleva le gambe e ha un altro intensissimo orgasmo che scatena anche il mio, troppo a lungo trattenuto.


 


- Arturo, come mi fai godere! - Ma non ero Giorgio chiede lui?
Il tempo di riprendere fiato e mi sciolgo dall’abbraccio. Sto per scendere dal letto per recarmi in bagno, ma lei lo afferra per un braccio…
- Resta qui, - sussurra.-
Mi stendo al suo fianco e lei…
- Vuoi che parliamo? -
E’ inutile che specifichi l’oggetto della conversazione.
- Ma certo, cara – rispondo.-
- Però, per piacere, ascolta fino in fondo senza interrompermi…prometti? –
- Va bene, prometto.-


 



- Ecco, quel che ti ho detto finora è tutto vero. Sono felice e contemporaneamente terrorizzata di questa piega e di averti fatto cornuto consapevole e contento. Però…però non ti ho detto tutto, e non l’ho fatto perché pensavo, speravo che le nostre…avventure fossero terminate, e non avrebbe avuto senso…ma ora, è necessario che tu sappia… cos'è successo questa settimana, mentre ero giù in spiaggia senza te.- “hai scopato senza di me?” “No! Però ti parlo di sesso ugualmente, come so che ami.”
Fa una breve pausa per riordinare le idee. Lui dice: “Ti ascolto, ma non devi aver paura, cerca di essere tranquilla, io sarò sempre al tuo fianco.”


 



ESEMPIO DELL’AMICA
- Come ti ho già detto, quando sono stata in spiaggia da sola, ho visto che una coppia, la nostra vicina, che andava a fare il bagno con un nuovo compagno; e che in acqua i due amoreggiavano, e io li ho seguiti nascondendomi sulle rocce a curiosare, ma mi tenevo in disparte. Però, quando ho visto che stavano arrivando a nuoto altri due uomini, per non farmi vedere sono scivolata dietro ad uno scoglio. Ero lì, in piedi, nascosta, e guardavo quel che succedeva.


 



Per farla breve con lei nell'insenatura protetta dagli scogli faceva sesso con tre maschi! La Maria, la conosci anche tu. Assorta dalla scena, li guardo ipnotizzata, sento poi una voce maschile, alle mie spalle, dire: “che spettacolo”. Mi volto: è un uomo sulla cinquantina, basso, con la pancetta. Indossa uno slip blu. Difficile non vederli, e non gustarsi quelle scene. Non voglio che riveli la mia, nostra presenza: metto una mano a traverso alle labbra, invitandolo a tacere, mentre con l’altra mano gli faccio segno di abbassarsi.


 



Non so se fraintenda, ma invece che limitarsi ad abbassarsi mi viene a fianco, non proprio incollato, ma abbastanza vicino da esserci reciprocamente a portata di mano. Stranamente, sono tranquilla, non provo ansia, né timore. Forse sono intimamente preparata, anche se non voglio ammetterlo, a un mio coinvolgimento sessuale. Quel che è sicuro è che quel che vedo non mi lascia indifferente. La donna che osserviamo nell’orgia è totalmente a suo agio, nelle mani di quegli uomini. Mentre viene scopata succhia, usa le mani… partecipa, insomma…è eccitante. E sai che una donna tre uomini li ospita, tutte tranne me! 


 



Con la coda dell’occhio, cercando di non farmi vedere, osservo pure il mio vicino. Sopra lo slip si sta accarezzando un grosso gonfiore. Mi lancia un’occhiata e, forse rassicurato dalla mia indifferenza, e dalla complicità, si abbassa gli slip. Ora lo vedo, e lo guardo meglio: è veramente dotato, grosso…lungo e duro…provo l’ impulso di toccarlo, ma mi trattengo. Lui comincia a masturbarsi, lentamente, e il…il cazzo si fa ancora più grosso. Ora non gli lancio più occhiate di nascosto, ma guardo alternativamente quel che si svolge al di là dello scoglio e quel che sta facendo il mio vicino. Vorrei…vorrei, quante cose! Vorrei: vorrei toccarlo, prenderlo in bocca, vorrei masturbarmi pure io ma non faccio niente: penso che tu non ci sei, non mi vedi e non ne vale la pena, me ne sto appoggiata allo scoglio con le braccia incrociate sotto il mento.


 



Ora lo ignoro e lui continua, incoraggiato dal mio atteggiamento mi posa la mano libera sulla nuca e, visto che non mi oppongo, inizia una lunga carezza lungo la schiena. Ha una mano asciutta, morbida ma forte e finalmente arriva all’orlo del mio slip, insinua la mano sotto e mi accarezza il culo. Io sono in uno stato di eccitazione sospesa. Mi concentro sul gruppo che sta scopando, sento uno dei maschi dice che è una vacca, che ha la fica larga, che non sente niente; si toglie e, con un colpo solo glielo infila nel…culo. Lei intanto stava succhiando un altro, si volta e gli dice che è un bastardo, di sfondarla, di fare più forte…e cose del genere. Io mi scuoto dal torpore nel quale sono immersa: mi tocco sopra lo slip e lui insinua la mano fra le cosce, e io lo aiuto allargando le gambe e protendendo indietro il sedere. 


 



Sento il suo dito massaggiare gentilmente l’apertura delle labbra e non mi trattengo più: inizio a masturbarmi sopra la clitoride. Resisto alla tentazione di avvicinarmi a lui, di toccarlo. Non lo faccio, ma se fosse lui a chiedermelo, o a farmi capire che lo vorrebbe…lo farei, non ho dubbi.


 



Lui però continua a toccarmi delicato e a masturbarsi violentemente, quasi con rabbia.



Io mi dico, mi ripeto come un mantra “dai, forza, Milly, cosa aspetti? fatti avanti, non fare la scema… ma non sono Luana, e poi tu non ci sei ad evocarla, come faccio?!!” Per fortuna mi toglie lui dai problemi: aumenta il suo ritmo e viene e viene e viene e sborra contro lo scoglio.


 



Poi, con una affettuosa pacca sul sedere e un allegro: “ciao, bella, è stato un piacere!” si sistema e sparisce fra gli scogli. Dopo quello dei fuochi con te ecco un'altra occasione persa. Ma stavolta ero sola. Potevo tranquillamente farmelo.


 


Io sono attratta dalla pozza del suo sperma che si è fermata in una piccola concavità della roccia. Guardo ancora verso l’orgia e fantastico di immergere le dita in quel liquido denso, di passarmi la mano sul viso, sui seni, mentre continuo a masturbarmi e godere…e godere. Finalmente, anche gli altri smettono di dare spettacolo e si tuffano a nuotare. Maria si lava e viene verso riva.
- Dove sei Milly? Fatti vedere…è tutto finito, non c’è più nessuno. –
Io sto per salire sullo scoglio, ma mi accorgo che ho lo slip abbassato. Lo sistemo ed esco allo scoperto. Maria torna a terra, si infila il costume e mi dice che è meglio andare, è stufa di fare il “bagno”. Poi mi chiede cosa ho visto e se mi è piaciuto. Io le dico che no, che mi sono seduta sullo scoglio, che ho fatto quattro chiacchiere con uno sconosciuto e non ho visto niente.
Non so se lei ci creda, ma non fa commenti.


Una brevissima pausa e: - Ecco…sentito che brava, la tua mogliettina? Ho un po di timore di quello che sono e che posso diventare. Qualche mese fa forse avrei spiato, ma di sicuro non mi sarei fatta toccare. Sarei scappata subito appena arrivato l’altro guardone. Ora invece sono qui a raccontarti l’avventura per riproportene altre!


 


Mentre scopavamo noi due, stavo rivivendo anche tutto questo, ed ero eccitatissima. - Non sempre sono Luana, a volte sono una puttana anche come Milly, temo di non trattenermi.
"Certo, non posso negare che il suo racconto mi abbia colpito. Non so cosa rispondere".
- Allora….ti faccio così schifo che nemmeno mi parli ora? –


 


Deve recuperare, e in fretta, allora Giorgio dice: Non aver paura. Sono con te, Milly o Luana. No, cara, ma cosa dici…ma quale schifo, stai scherzando? Mi hai detto di stare in silenzio...
- E quindi? –
- E quindi…sei meravigliosa, una super donna, una super femmina. –
- Grazie ma…hai capito perché te l’ho ho raccontato? –
- Ma sì…certo, e posso dire che me l’ aspettavo, visto anche certe…situazioni in discoteca. –


 



Dimmi, avresti voluto che io fossi presente per liberarti, e vuoi da ora il mio consenso preventivo a farlo? A prendere le occasioni che ti si presentano!
- Dillo, allora, quel che hai capito… e che desideri dirmi! Fallo!-
- Ho capito che vorresti più libertà, più esperienze. E pure che è finita la pausa di riflessione e che hai deciso di…riprendere a giocare come Milly e come Luana.
- Giusto, e ora tocca a te, decidere. Dopo quello che ti ho appena detto, lo vuoi anche tu? –
- Ma certo che lo voglio…non vedo l’ora. Non essere gelosa, ma un po’ mi è mancata… sia Luana che una Milly più intraprendente. Non hai che da chiedere. E tu, non sei più spaventata dall’idea di essere una Luana indipendente o…diventare come Maria la vicina? Di essere porca? O sei invidiosa di quelle che si divertono? Ti senti insoddisfatta? Dimmi ti manca il sesso anale?


 


- No. Quello proprio no, lo sai. mi fa schifo anche a guardarlo, no, preferivo anzi vedere, sbirciare il segaiolo vicino a me.



Maria è una mia amica. Ma preferisco che non sappia che anche noi stiamo…scoprendo questo mondo. Ma, dimmi – prosegue – tu sei d’ accordo, sei…pronto a interpretare, a vivere il tuo…ruolo? –
- Cioè? Spiegati! –
- Beh…inevitabilmente quello del compagno consenziente. –
Noto, che mi ha definito “compagno”, e non marito cornuto.
- Finora lo sono stato...consenziente e ho anche apprezzato molto… come Artù soprattutto.-
- Sì – mi interrompe – ma, vedi dopo l’episodio che ti ho raccontato, penso che non puoi essere solo tu ad…evocare Milly, ma che è necessario, inevitabile che lo possa fare anche io, e diventare Luana autonomamente e senza nemmeno chiedere il tuo consenso. Posso? –


 


La situazione ha preso una improvvisa accelerata.
- C’è qualcosa che vorrei chiarire. Vorresti evocare Luana senza Arturo? Significa che non lo escludi? Preferirei di no, vorrei sempre esserci, per vederti e godere con te; ma se a te fa piacere acconsento. Fai come ti senti, basta che poi torni e se vuoi mi racconti, ma che resti con me. Non farlo mai pensando a tradirmi o a sotterfugi, ma fallo con l’idea che poi ti aspetterò e mi racconterai, per condividere il piacere che meriti. Cercherò di essere contento anche come Giorgio, basta che poi ti confidi ad Artù! – 


 



Certo, o a Giorgio!. Significa che fin ora lo ho escluso pure io. Però significa anche che non posso sapere cosa può succedere in futuro. Come non posso escludere che questo…gioco possa concludersi in qualunque momento.
–- E quindi, riguardo al mio ruolo? Cornuto guardone e contento?–


- Ecco, se io posso scegliere autonomamente di avere delle…avventure, è chiaro che il tuo ruolo è quello del…cornuto. Anche non contento. Ti senti pronto? Ti senti tanto sicuro di TE, da poter assumere questo ruolo nei nostri…giochi? Saresti disposto ad essere cornuto anche assente? Lasciarmi il guinzaglio più libero, più libertà alla tua cagna?–
- Mi sento pronto? Non lo so ma sono pronto a provarci, almeno. Sono d’ accordo, anche io pensavo che c’era qualcosa da…precisare, per esempio… sapere da te, da Milly e da Luana i dettagli che ti scatenano.


 



Vorrei solo sapere tante cose, dopo l’incontro con i primi ragazzi avrei voluto qualche chiarimento, fare un paio di domande, ma non sapevo se farle a te, che avresti potuto dirmi che non c’entri con quel che fa Milly, o a lei, ma sapevo già la risposta.-
- Prova a chiederlo a me…-


 


- Ecco, non mi aspettavo che, come dire, che avresti bevuto il seme di tanti uomini dimmi, sono curioso; com’è? ti è piaciuto? Lo trovi tanto diverso dal mio? Sei libera di farlo, ma sono davvero curioso di conoscere i particolari da te.–
- “Si. Non so che dirti, non avevo certo programmato di…ingoiarmene tanti…lo faccio così, naturalmente, forse proprio per assaggiare un gusto proibito diverso. Anche per provocarti, visto che mi fissi a bocca aperta.


 



Del primo avevo solo assaggiato appena l’orgasmo, mi è venuto in bocca, ma l’ho sputato. Dal secondo, e dagli altri me li sono proprio goduti fino in fondo, e so che piace anche a voi maschietti. L’ultimo di fronte a te ho voluto inghiottirlo tutto. Assaporarlo. Strano, ma gustoso. 


Come a volte mi piace il tuo. Sai, nemmeno il tuo è sempre uguale, sempre gradevole. E quando mi sono venuti in bocca ho provato ogni volta una cosa nuova pur simile a quando lo faccio a te. A volte con l’eccitazione del tuo sguardo, e del diversivo proibito.


Si. Diciamo che, come se invece del solito vino avessi ordinato un liquore diverso, e mi è piaciuto”. – “Invece il sesso completo, pur con il guanto, non è stato molto differente, anzi ero un poco terrorizzata, tesa, ma vorrei riprovarci, più rilassata. Anche senza protezione, tanto ho la pillola e mi piace sentirmi sborrare dentro, lo sai bene. Non mi sento del tutto appagata, alcuni erano ragazzi inesperti e mi piacerebbe farlo con un vero maschio, o un superdotato, come quello che si masturbava al mio fianco, se possibile, fare altre esperienze con altri...”


“e …...mi faccio paura”. A questo punto ci baciammo, con passione. La rassicuro - “Sei pronta Luana?” - “Si, Artù”.


Restiamo abbracciati, guardandoci fissi negli occhi.
-Si. Vado a cambiarmi e andiamo al mare, vorrei fare come Maria, che ne dici!
- Nulla…ho risposto senza pensarci. Mi va bene. Solo non volevo perdermi il resto. Perché ti faresti scopare ancora? Hai voglia?


- Si certo che mi farei scopare ancora. Ho un’eccitazione incredibile, una voglia di … Però ti confesso che non averti lì con me ieri mentre i quattro scopavano, e avevo un cazzo vicino, mi ha fatto sentire ancora più troia. Sento di essere un frutto maturo ad altre esperienze. Mi sono lasciata andare maggiormente…. insomma…. non mi sono mai sentita così tanto puttana, e libera. E sembra impossibile di quanto in alto posso arrivare.


Non so se quando verranno altri a scoparmi vorrei che tu fossi sempre presente oppure no…. devo pensarci. Anche perché quello che ho sentito è stato oltre ogni limite. Magari tu non lo avresti permesso ed io penso che avrò ancora voglia di ripeterlo. Lo farò per te, ma ti assicuro che Luana ha svegliato in me cose che non avrei mai immaginato. Vado a prepararmi.



Il vestitino rosso che indossa è talmente corto che, dal basso, si vede chiaramente il triangolo nero dello slip che indossa. L’abito è smanicato, si ferma poco sopra il seno, e sulla pelle spiccano le fettucce del reggiseno, legate dietro il collo. Quando arriva alla mia altezza noto il trucco, pesante, con labbra dipinte di un rosso carminio acceso, che Milly non userebbe nemmeno in occasione di qualche serata importante.


 


Io sono già pronto e avevo preparato il caffè nella tazzina e glielo porgo.
- Bevilo tu, Ciccino, io non voglio sciupare il rossetto.
“Ciccino”? a me?..quindi ora lei è Luana…ma IO chi sono? Uno dei tanti suoi uomini?
Noto il borsone che ha posato a terra.
- Come mai? – chiedo mentre lo afferro – non abbiamo già abbastanza roba in cabina? –
- Nella cabina di Milly sì. Ma io non voglio andare negli stessi bagni. Arturo, cerchiamone uno nuovo, lontano da qui.-


Sesso, spesso da sola?
Bene, a quanto pare anche Luana dà prova di maturità, almeno per ora. Breve sosta al nostro parcheggio, è mattino, ma purtroppo nessuno ci vede ed il pompino è soddisfacente! Me lo bevo tutto, soddisfatta mi lecco le labbra. Rimetto il rossetto.


 



Poi percorriamo più di 30 km, prima di trovare quel che cerchiamo: uno stabilimento di un certo livello, con cabine ampie in muratura che, a giudicare da quello che possiamo osservare dal muretto soprastante, sembrano anche abbastanza ampie. Mentre siamo alla cassa per pagare, nello stretto corridoio soffia una folata di vento che solleva il già ridotto orlo del vestito. Posso così constatare, insieme alle persone in coda dietro di noi, che quello che indossa Luana non è uno slip, ma un ridottissimo perizoma da spiaggia.


 



Ci viene consegnata la chiave e troviamo facilmente il nostro spogliatoio. Situato nel corridoio fra due serie di cabine ha il vantaggio, per il momento, dell'ombra del muraglione che la sovrasta.
All’interno, come mi aspettavo, è abbastanza spaziosa da poterci cambiare assieme senza infilarci reciprocamente i gomiti nelle costole. In realtà chi si cambia è lui. Io mi limito a togliermi il vestitino sotto al quale ho già indossato il costume. All’esiguità del mini perizoma corrisponde l’esiguità del reggiseno, che copre i capezzoli e poco più. La vicinanza dei corpi, in quell’ambiente, provoca un inizio di erezione. Lei, Luana se ne accorge e, con un sorrisino malizioso:
- Dai, Ciccino (ancora!), sbrigati a mettere il costume! Milly non ti ha soddisfatto oggi? Se dipende da me resti duro. –


 


Dal borsone estraggo un corto pareo bianco trasparente con ricami in oro e lo indosso sopra al perizoma. Milly non avrebbe mai indossato un capo con fregi o ricami dorati. Anche questo segna una differenza con Luana. Ci sistemiamo in costume, usciamo e ci dirigiamo verso la scaletta, dove ad attenderci c’è un bagnino, che ci guida sulla spiaggia verso i nostri lettini con ombrellone.



Mi tolgo il pareo, sistemandolo fra le stecche dell’ombrellone, poi stendo il telo da spiaggia sul lettino e mi siedo sul bordo, quindi slaccio il top, mi sdraio e lo tolgo da sotto. Sarò stata troppo prudente? Con gli occhiali da sole neri guardo la platea attorno.
Le mie manovre non sono passate inosservate. Specialmente un uomo maturo e un ragazzo di poco più di venti anni sembra che non possano fare a meno di fissarmi, pur dissimulando l’interesse fingendo di dormire con la testa appoggiata sulle braccia. Allora mi alzo per mostrare il petto, e mi faccio spalmare da seduta la crema dal mio accompagnatore, fingendomi annoiata.


Il racconto ad Arturo in spiaggia.
Pochi minuti e Luana si alza. - “Vado a fare una nuotata” dice.
- Aspetta, vengo anch’io .- Rispondo senza considerare che non stia cercando refrigerio.
- No, Ciccino (e dagliela), oggi preferisco andare da sola. -


 


Io, per darmi un tono, prendo il cellulare e fingo di leggere e inviare messaggi, ma non mi sfugge che l’uomo anziano si è a sua volta alzato e, con fare indifferente, si avvicina alla battigia. Anche lei lo ha notato: entra in acqua fino all’altezza del polpaccio, si ferma e si china ripetutamente a raccogliere con la mano acqua con cui si bagna braccia e spalle. Così facendo, gli offre in primo piano la visione del culo rotondo e sodo. Accidenti quel costumino-perizoma è davvero minimalista, mia moglie non dovrebbe girare così seminuda in una spiaggia!


Ma Luana non è mia, e di chi lei vuole.



Poi si tuffa e fa qualche bracciata verso il largo, badando di non bagnare i capelli, si ferma e riparte finché scompare alla mia vista dietro una pedalò ancorato. Come era facilmente prevedibile, il tipo la segue di poche bracciate e anche lui viene nascosto alla vista dalla barca.


 


E’ inutile che continui a fingermi indaffarato con il telefonino; guardo verso la barca e vedo un altro nuotatore che si avvicina velocemente, poi si ferma, sostenendosi alla poppa e osserva qualcosa di evidentemente interessante. Trascorre poco tempo e vedo Luana spuntare da dietro il natante e nuotare verso la riva. Raggiuntala, si dirige velocemente verso i nostri lettini, infila il top, recupera il pareo, lo indossa e, con un allegro sorriso risponde alla mia muta domanda.
- Tutto bene, Ciccino, ora vado in cabina… tu è meglio che aspetti qui, o se vuoi vieni, dopo, ma restane fuori ! -


 


“Certo, ti aspetto qui Luana.” Penso prima di stendermi a pancia in giù, fingendo di dormire, ma spiando le mosse dei due tipi che vedo ben presto, prima un giovane, seguito a pochi passi dal più anziano, salire la scaletta e dirigersi verso il corridoio dove si trova la nostra cabina.
Sono come anestetizzato, senza emozioni: so che mia moglie (anche se indossa le spoglie di Luana è sempre mia moglie) è in cabina e fa sesso con due uomini e la cosa non mi crea particolari emozioni, se non un'erezione. (ancora! penso) E’ come se stessi guardando un film in cui l’attore Ciccino (io, Giorgio, non l’amante Artù, ora realizzo, non mi tratta da Artù) aspetta che la moglie porca torni dopo essere stata…goduta da due perfetti sconosciuti.



Forse mi assopisco veramente, o forse il tempo passa in fretta.
- Giorgio Tesoro, dormi? Io mi sbatto e tu non vieni nemmeno a vedere? Ti avevo lasciato la porta aperta apposta! Dai, alzati che ci vestiamo e andiamo a mangiare in un posto super. Ho una famona!!!-



Apro gli occhi. Lei è lì accanto, con indosso un castigato bikini. Mi alzo di scatto e ci dirigiamo verso la scaletta. La sensazione è di avere gli sguardi di altri uomini sopra la testa. “Dunque – penso – mi ha chiamato tesoro e non Ciccino, ha detto di avere famona e si è cambiata costume, quindi, ora, lei è Milly, senza dubbio.”


 


In cabina ci spogliamo per cambiarci, e non resisto alla tentazione di abbracciarla, di accarezzarla. Ora voglio sapere.
- Milly. Cara, non mi dici niente? -
- Di che?-
- Ma di prima, di quello che è successo in questa cabina…-
- A me non è successo proprio niente…forse dovresti chiedere a Luana.-
E va bene, se questo è il gioco, giochiamo.
- Luana, dai, ti evoco! mi dici cosa hai fatto prima in cabina? –
- Secondo te, Ciccino? Ho fatto sesso con due tipi, tutto qua. Ma nulla di che.
- Questo lo immaginavo, ma in pratica, cosa avete fatto? –
- Ti racconto, ma niente di eccezionale. – Era in fondo solo una prova di libertà!
Continuo a toccarla, a carezzarla dappertutto, la annuso, profuma di sesso.
- Mmmmm, ora me ne hai fatto venire voglia. Te lo dico mentre me la lecchi e mi fai godere.-


 


Si mette su una poltroncina in plastica, allarga le gambe fino ad appoggiarle sui braccioli, offrendo alla vista il sesso umido e rosso di piacere. Io mi inginocchio su un telo arrotolato ed inizio a baciare, a leccare, a succhiare mentre lei racconta.


 


- Dunque, sono andata a nuotare e appena mi sono fermata dietro alla barchina, mi sono sollevata con le braccia al bordo; in quella posizione, le tette erano fuori dall’acqua, e, subito, è arrivato quello più anziano. Gli sorrido. Senza dire nemmeno una parola mi ha messo le mani addosso. Mi toccava le tette, mi strizzava i capezzoli, poi è sceso giù, ha scostato il perizoma e ha iniziato a toccarmi la fica. Poi mi ha preso la mano e mi ha fatto toccare il suo uccello. Intanto era arrivato il ragazzo, che stava lì a guardare senza fare niente. Allora ho preso l’iniziativa: gli ho detto il numero della cabina e gli ho detto di aspettare due o tre minuti, prima di seguirmi.


Appena arrivata in cabina mi sono spogliata. Quando ho sentito bussare come d’accordo ho aperto e socchiuso la porta, il primo è entrato, ma non pensavo che fossero in due. Comunque, li ho fatti entrare. Subito, l’anziano ha ripreso a toccarmi, poi mi ha fatto sedere su questa poltroncina, in questa stessa posizione che hai adesso e si è tuffato a leccarmi. Il ragazzo si è avvicinato, di fianco: si era tolto il costume e aveva il cazzo durissimo, tanto che quasi toccava l’ombelico. L’ho preso in bocca; nemmeno il tempo di gustarlo un po’ ed è subito venuto.
- E…tu? – non posso fare a meno di chiedere. -
- Io? L’ ho ingoiato come faccio sempre. Era tanto, buono, caldo. Il sesso al mare ha il sapore migliore lo sai? La mia com’è? Intanto l’altro, affamato come te continuava a leccarmi, mi infilava la lingua nella fica, una lunga lingua che mi leccava, succhiava, mi piaceva…e…Ciccino, lecca meglio anche tu, se vuoi che continui.-


Faccio del mio meglio e lei apprezza; si muove sulla poltroncina per farmi capire dove vuole essere leccata, mentre prosegue il racconto.
- Il tipo ci sa fare: mentre non smette di leccare infila un dito, e poi l’altro-
Dunque, lui infila le dita, piega la mano infilandone tre, muove la mano come un ginecologo e ho un orgasmo tanto violento che quasi cado dalla sedia.-



Imito il racconto di Luana, che geme, dopo aver goduto anche con me che ripeto la manovra mi accarezza la testa.
- Bravo, Ciccino, bravo, sei stato proprio bravo.-
Ormai mi sto abituando al “Ciccino”.
- Senti, Luana, Ciccino avrebbe qualcosa da mostrarti.-
Mi alzo e lei può vedere la mia erezione.
- Vuoi godere adesso? Credevo che volessi sentire la fine del racconto.-
Sembra quasi che si diverta.
- Ma certo che lo voglio sentire.- 
- Va bene, ma non vuoi leccarmi ancora un po’? Intanto menatelo da solo!-


 


Torno ad inginocchiarmi e mi abbevero dei suoi copiosi succhi asprigni, dal gusto misto di salso e di sesso e un gusto strano di maschio.
- Dopo che ho goduto, il tipo mi ha fatto inginocchiare sulla sedia, mi è venuto davanti e me l’ha messo in bocca; era più grosso e lungo del giovane, ma non ancora del tutto duro, ma dopo un po’ che glielo succhiavo lo è diventato. Mi ha messo a pecora, ed è passato dietro e, dopo aver detto al ragazzo di prendere il suo posto a farselo succhiare, ha ricominciato a leccarmi per entrare prima con un dito, e poi con due. Ha anche tentato di infilarlo, ma non ci riusciva a restare duro; non era abbastanza rigido e non mi entrava.-
Mentre mi racconta la scena se non faccio qualcosa rischio di scoppiare. Mi rialzo e, in quella posizione ho l’uccello giusto giusto all’altezza della calda, umida fichetta, e scivola dentro come chi conosce bene la strada.
- Vedi invece questo come entra bene? -
- Ciccino, era ora, piccolo mio, mi chiedevo cosa stessi aspettando; scopami, scopami bene, fammi godere ancora. -
Io voglio sapere come va a finire.
- Non riesce a penetrarti…e poi?-
- Poi, quando ha visto che il ragazzo nella mia bocca era tornato duro, gli ha detto di mettermelo lui dentro per allargarmela – parole sue – che poi me la sfondava dopo con il suo cazzone. 


 



Il ragazzo aveva il cazzo più piccolo, ma nuovamente durissimo. Non era molto esperto, aveva movimenti veloci e scoordinati. Io mi toccavo, e sono riuscita a godere ancora, visto che mi stantuffava con forza e vigore. L’anziano, a cui continuavo a succhiarlo, si è eccitato, vedendomi scopata da quel ragazzo. Io aspettavo che ne prendesse il posto ma lui non è riuscito a resistere e, mentre il ragazzo aumentava il ritmo lo ha fatto anche lui, scopandomi la bocca, ed è venuto, tutto in bocca, appena due o tre schizzetti densi, seguito dal ragazzo che mi ha riempito l'utero col suo caldissimo seme…. ahhh, mmmm ora…ora sto godendo ancora, ma tu non venire, non venire ancora. sììì - Dopo aver goduto assieme ci rilassiamo.


 



- Luana, sinceramente, dell’avventura senza di me che mi hai appena raccontato, ti è piaciuto…tutto? Ti è piaciuto stare sola con due sconosciuti? Preferivi se venivo a guardarti?-
- Ma certo, Ciccino, tutto tutto, però ho goduto di più con te che con quei due, mi hanno un pochino deluso. - E sinceramente, con quel cazzo enorme ma poco duro ero come irrigidita. Mi è piaciuto essere sborrata dentro dal ragazzo. Sai che è la prima volta che lo sperma di un altro mi marchia? Questo aspettavo di fare! Ma sia a Luana che a Milly piace di più se tu ci guardi. Se guardi e se partecipi, senza di te non mi diverto e non mi rilasso. Ci baciamo.


 



“Se te fragolona mia vorrai, ti guarderò prendere tanto di quello sperma che potrai farti una nuotata!”


 



Una piccola pausa, poi: - Però mi è piaciuto ugualmente. In fondo questa volta ho preferito essere libera e riempita. E ora, tesoro, andiamo a mangiare?-
Sì, andiamo. Nel borsone ha un ricambio, e ora indossa una sobria ma elegante gonna blu e una blusa scamiciata bianca.


 



Cerchiamo un ristorante di pesce della zona. La scelta si rivela azzeccata e gustiamo un pranzo imperniato sugli scampi pescati nella notte e che ancora si muovevano.


 


Sulla strada del ritorno, mentre lei canticchia soddisfatta.
- Amore, ho tante domande che richiedono una risposta, da Milly o da Luana.-
- Va bene, avanti, basta che quella dell’interrogatorio non diventi una brutta abitudine, però.-
- No, ti assicuro di no, ma siamo solo agli inizi e ho ancora bisogno di avere le idee ben chiare, per comportarmi nel migliore dei modi.-
- Ok, vai avanti.-
- Dunque, la prima domanda è: quanto grosso lo aveva il vecchio per non riuscire? Eri tu stretta o lui troppo moscio? Non lo eccitavi?


- Perché fosse moscio dovresti chiederlo al vecchietto; forse era davvero grosso, lungo ma troppo moscio. Forse si è accorto che io – io Luana- ho ingoiato lo sperma del ragazzo e ha pensato che sono una troia e allora, tanto vale farsi venire bene con un pompino. Comunque, ti confermo, pur se vecchio mi è piaciuto succhiargli il seme denso e amaro.-


 


E sborrata dentro? “E’ una sensazione meravigliosa, calda esplosiva, umorale. Lo rifaremo.”
- Come vuoi, ma vuoi dirmi se… Luana vuole ancora imitare Maria, che cambia uomini di continuo?-
- No, perlomeno consciamente, no. Però il suo esempio e quello che mi racconta hanno avuto la loro importanza nell’influenzare il comportamento mio e di Luana.


Ora comincio a pensare che se ci si libera, o almeno si cerca di superare tutti i condizionamenti subiti fin da piccoli da parte della famiglia, della religione, della scuola e dell’ambiente sociale, fra l’uomo e la donna il sesso, il sesso anche senza sentimento sia un qualcosa assolutamente naturale. Ci insegnano troppi limiti, che il sesso è solo per procreare, che devi godere con uno solo se lo ami, e ci ho creduto per troppo tempo. Non è così. Si gode tanto anche senza amore, e io amo se tu mi veda, o amo raccontarti quello che ho fatto, vedo il tuo piacere negli occhi, e condizionata da sempre come ero mi piace più se ci sei e con questa avventura ne ho avuto la conferma.


“Vedi che siamo d’accordo” rispose Giorgio.


Il sesso è bello quando si è consenzienti anche come coppia aperta, e anche così piacevole. Meglio a volte delle costrizioni di coppia. Ma molto meglio se la coppia è come la nostra, unita ed aperta!-
- Hai detto che Maria ha influenzato anche il tuo, tuo di Milly, comportamento?-
- Sì, è così: se non mi avesse raccontato le sue avventure, se non me le avesse descritte e mostrate in termini così entusiastici, e se non avessi verificato l’armonia e l’amore che regnano nella loro convivenza di coppia aperta, non avrei fatto niente di quello che mi chiedevi.-


- Ma non avevi paura, da sola in cabina con quei due? -
- No, per niente, e non ne avevo nemmeno quel giorno sugli scogli, non ne avevo nemmeno mentre quello mi toccava e si masturbava, e non ne avrei avuta nemmeno se avessi deciso di partecipare a quella specie di orgia. Quanto ai due di oggi, volevano sesso, Luana anche, quindi non c’era alcun motivo per aver paura.


Pensaci. Avrei temuto solo se sul più bello mi negavo, allora potevano costringermi, divenire aggressivi e prima o poi magari lo farò, ma non sono pronta ad esserci costretta, abusata da estranei. Anche se non era previsto che fossero in due. Luana aveva dato il numero della cabina solo a quello più anziano, che a sua volta ha invitato il ragazzo. Sarà uno di quelli che si eccitano di più a guardare. Come te. Pur se come maschi sono stati deludenti, io mi sono divertita.
- E se capita? Faresti BSDM...- provo a farle un’ altra domanda.-
- E no, per oggi basta con queste analisi. Sappi che finora è stato tutto bello, positivo, tutto piacevole, tutto eccitante sia per Luana che per…me. Il sado maso non mi attira. Ma tu, piuttosto, cosa pensi di questa situazione? -
Non mi aspettavo la domanda.
- Cara, e me lo chiedi? Mi sembra di vivere in un sogno, e vorrei che tu continuassi, sperando di trovare maschi degni di te! – riesco a dire, senza però specificare che però che il sogno non si trasformi in un incubo.


Era arrivato martedì. Quella sera ci fiondammo alla solita discoteca trascurata da troppo, senza nemmeno andare al parcheggio. Forse arrivammo troppo presto. Era semi deserta, girammo per i vari tavoli, e ci sedemmo al solito divanetto. Ad un certo punto vedo Artù sorridere, arrivano i nostri primi due amici seguiti da altri due.


 


Erano venuti a cercarci, tristi di non essersi potuti incontrare e vederci prima, e alla fine dissero di essere al mare per l'ultima serata.
Dissi: - Allora devo proprio salutarvi come meritate! Artù, chiama tutti, anche Giorgio a vedere lo spettacolo! Dobbiamo fare l'ultima pazzia, qui in discoteca! Perché non andiamo tutti nei bagni?


 


Giorgio come inebetito vide Luana andare abbracciata ai due, già stati suoi amanti, verso la scaletta dei bagni, seguita da altri due della compagnia. Quattro ragazzi!


 



Quando scesi per ultimo trovai subito Luana già in ginocchio con due cazzi in bocca, e altri due in mano. La scena era sua, mentre si prodigava si spogliò, aiutata, del tutto nuda, lì nei bagni degli uomini, facendo pompini. Poi a pecora si fece fottere e scopare a turno dai quattro e poi da ben altri tre uomini, che passarono nei bagni. Si erano sparsi la voce, infatti ne giunsero altri, alcuni se la scoparono con il preservativo, altri senza, i più si segarono sul viso o sui suoi seni, o succhiati quando potevano venire, dalla sua famelica bocca.


Mi raccontò che è stato davvero divertente e stancante, fare la doccia di seme, e vedere Giorgio che restava in disparte a guardare, segandosi, e sborrando solo per ultimo sul suo viso già pieno di sperma.


La puttana no!
Ne avevo presi talmente tanti e succhiato tanta sborra che per qualche giorno non avevo più voglia di avventure.
Ci coccolavamo e masturbavo Giorgio restando a letto noi due, parlando delle nostre avventure solo per scambiarci impressioni.


Dissi a Giorgio che forse avevo esagerato. Lui non ero d'accordo, ero stata magnifica.
- Ma forse! Non magno fica! la fica da mangiare piace a te.
- Solo la tua, scopami ora mi è tornata lo stimolo!
E dopo avermi scopato bene ed essere venuto abbondantemente dentro, si chinò tra le mie gambe a leccarmi languidamente.
- a proposito di mangiate… me la leccheresti così subito dopo che ho scopato con un altro? Chiesi.
- Vorresti? No mai, e tu non leccheresti una donna, a me farebbe schifo leccare dove ha sborrato un altro.... Non so dovrei provare.… Ride: “Sai che in parte già te l’ho fatto fare… al mare non ero del tutto lavata in cabina.” “Sentivo un gusto strano, chissà com’è subito dopo che ti hanno riempito” “Te lo farò provare!”
- Non sai che ti perdi! Ed il suo sguardo vagava pensando all’ultima orgia fatta. 


Era tempo del ritorno di Luana?


Ci trovammo qualche sera successiva eccitatissimi, a cercare nuovi stimoli, e a provare a far finta che Luana fosse una donna sola, al bar che si lasciava avvicinare da estranei. Io mi cercavo un tavolino a sorseggiare aperitivo, e lei, vestita sexy andava da sola al bancone, dove veniva avvicinata e seduceva, mentre io dopo poco le mandavo messaggi piccanti. Che lei spesso leggeva ed ignorava.


Al terzo giovanotto che le offriva da bere le scrissi: DAI QUESTO PORTATELO NEL BAGNO!
Ci andò ma stavolta la lasciai da sola, e quando tornò venne diretta al mio tavolo, soddisfatta e sorridente. “Perché non sei passato a vederti lo spettacolo, che sfortuna, un cazzo solo..” “Ti ho lasciato libera di divertirti, mi vuoi raccontare?” “Lascio alla tua immaginazione, ma non è stata un’orgia stavolta.” “Dimmi!” Bel cazzo, un bravo stallone, pompino iniziale nel bagno, pecorina e sborrata finale in faccia, ho dovuto leccarlo e lavarmi per uscire.


VACCA AL MERCATO


Così un’altra sera ormai fuori giri le dissi:
- Voglio portarti fuori Luana, a cena, ma stasera te la devi pagare con il tuo corpo!
- Cioè?
- Abbiamo speso troppo, e finito i soldi. Voglio provare a farti fare la puttana!
- “No mai!” risposi. Ma dai che ti costa? ribatté lui. Per gioco.
- Ok dissi, però cambiamo paese magari andiamo ancora dove non ci conosce nessuno, così dopo una prima ritrosia (Luana che si sottrae a una situazione erotica?) e tanti dialoghi (finalmente parla e discute!) Artù riuscì a convincerla. Che differenza in fondo c’è tra la moglie del cornuto che si fa sborrare da tutti e una puttana che si vende? Per lei le donne di strada sono donne perdute e sfruttate, lei è ora libera. “Allora stavolta sono io il tuo magnaccia!”


Non stavo più nella pelle, avrei portato in giro mia moglie, anzi Luana, il suo alter ego, esibita come se fosse un trofeo di caccia, vestita come un puttanone per le vie della strada che porta al mare, lontano dal solito parcheggio isolato. La preparazione fu lunga ma venne fuori un altra persona, anche rispetto a Luana: capelli biondi lunghi (parrucca), ciglia finte voluminose, unghie alla francese, push-up, tubino nero a balze sul culo perizomato, autoreggente color carne, tacco 12, giubbotto bianco di vernice lucido (ovviamente al suo guardaroba avevo provveduto pure io, scegliendo solo prodotti a prezzo basso) sembrava di averla trovata su un sito di incontri on line. Pure Giorgio si era travestito, per non esser riconosciuto, con occhiali scuri come i suoi e baffo finto.


Arrivammo sulla strada di passaggio a tarda ora (volevo che ci fossero + uomini e poche donne), ma rifiutò di scendere da sola a camminare sul marciapiede. La scortai. Lei in evidente imbarazzo non mi lasciava il braccio, io le sussurravo di rasserenarsi che non ci conosceva nessuno e che nessuno mai la poteva riconoscere conciata così neppure sua madre.


Tutti i ragazzi al nostro passaggio al suono dei suoi tacchi non le toglievano gli occhi di dosso, si sentì anche qualche fischio, io ero orgogliosissimo, ma non lo diedi a vedere anzi facevo lo stizzito. “Ti prego amore, non restiamo in strada, conciata così mi vergogno troppo!” “Potrei lasciarti sola e vedere quante auto si fermano” “No dai, ti prego entriamo in questo locale”...


La portai in un locale anonimo e un poco ambiguo, un tavolino nel terrazzino dove i pochi astanti si domandavano chi fossimo, un tipo sulla sessantina il classico cumendda milanese in vacanza con la felpa sulla camicia non le toglieva gli occhi di dosso.


Mia moglie, seppur nei panni di Luana non riuscì a recitare la parte, era a disagio, e solo dopo il terzo drink la vidi più rilassata e le chiesi se aveva notato l'uomo. Lei disse - "chi? il commendator? quello mi sta già scopando con gli occhi" Scoppiamo in una fragorosa risata Luana era finalmente arrivata al ruolo o per lo meno ad essere allegra.
-"sta sbavando come un porco, adesso gli faccio l'occhiolino" mi disse
"Guarda ora eh" e così facendo accavallò le gambe mostrando il pizzo dell’autoreggente.
Il commendatore sobbalzò vistosamente.


LA VENDITA della vacca.
E così visto che Luana voleva giocare, cominciai a giocare pure io, così le dissi che dovevo andare in bagno ed entrai nel locale, passando davanti al “commendator” gli feci cenno di seguirmi. E ci ritrovammo al bancone del bar interno.
-"guardi mi deve perdonare" disse subito il cumenda - "ma sua moglie è uno schianto terribile" quasi per scusarsi.
-"Ma non è mia moglie " dissi io mentendo spudoratamente - "è un escort di professione che mi è costata ben 1000 euro per due giorni"
-"E la madonna" esclamò il cumenda.
-"Ma siccome io sono stanco di lei e le devo ancora dei soldi" dissi io "gliela potrei cedere volentieri per la prossima notte, io davvero non posso farcela, mi ha prosciugato le palle e il portafoglio quella troia!"


Non disse niente prese solo il blocchetto degli assegni e la penna, dicendo di non aver tutto quel contante con se.



-"No guardi, aspetti un attimo, facciamo così: lei da a me quello che ha, 300 euro ora in contanti bastano, io parlo alla signorina Luana, e se lei è d'accordo l'assegno finale da 500 euro glielo fa direttamente a lei dopo; va bene?
-"Va benissimo" disse il cumenda non credendo alle sue orecchie e tornai al tavolo. Non sapevo come dirglielo, meno male che nel frattempo mia moglie continuava a bere.



-"Luana ti devo dire una cosa"
-"dimmi Arturo"
Optai per una via molto diretta: -"sai chi ho incontrato dentro?
-"No amoreeee chi???"
-"Il tuo commendator"
-"e che vuole?"
-"ti vuole scopare, e pagando."
Scoppiò a ridere e pensando che stessi scherzando rispose
-"A ma mi deve dare minimo 500 euro"
-"Guarda che te li darà!" mi disse - "Questo è l'anticipo" e faccio vedere i 300 euro in contanti, e per te ne ha promessi 500, il resto a cose fatte direttamente a te"


Calò il gelo per un attimo, racconta lei; poi cominciai a farfugliare
-"Giorgio io pensavo che stessimo solo giocando tra di noi"
-"si ma 800 € li vali, e mi sono davvero eccitato a venderti così"
-"ma c'è una certa linea che non va superata, non mi va di vendermi, nemmeno come Luana, fatevi una sega! Entrambi, dai ridagli i soldi, non voglio..."
-"ma dai, è vecchio durerà 20 minuti, 800 euro in 20 minuti dai! Poi non è la prima volta che lo fai, e dopo mi racconti. Non volevi essere libera? ... in più paga! E ci sta controllando, sorridi!"


- Porco! Sai che sono una donna libera, e quasi preferisco farlo da sola, senza te che mi fai da magnaccia! - “In ogni caso per uscire dobbiamo passare davanti a lui!”
Un silenzio assenso seguì un altro cocktail mentre feci cenno al commendatore di avvicinarsi.
-"Però mi raccomando che ho detto che lo fai di mestiere"
Quando le dissi così mi guardò male ma nel frattempo arrivò il commenda a riscuotere il credito.
"Allora commendatore le presento la signorina Luana, Luana il commendator... "
"Siffredi Rocco, incantato" mi sovrastò "ma lei non aveva quell’impegno lì di cui mi parlava?"


 



Praticamente mi aveva sfanculato e mia moglie mi stava coglionando:
-"Vai Artù vai sono in buone mani con questo cavaliere!".


La prese sottobraccio e si avviò verso il parcheggio.
Non mi rimase che seguirla con lo sguardo, e dopo aver finito il drink, tornare all’appartamento, per aspettarla. Attesi a lungo.


Quando tornò all'alba, mi svegliò sorridendo, sfilando dal seno un bell'assegno.


Ma che ore sono? - cazzo è quasi l’alba? Tutto questo tempo?


 



Non mi sembri preoccupato, dormivi!!! Ora racconta!
- Indovina? Il commendatore ben 1000 € ha firmato.
E lo strappò in 4 pezzi buttandolo sul pavimento:


- Non lo faccio per i soldi, ma l'ho fatto per mio divertimento.


Mi guarda rapito e dice: Ti sei divertita con il porco? Raccontami almeno come è andata? Luana dai raccontami.
-Bene è andata, magari lo farò ancora! Faccio la doccia e ti dico. Mi segue in bagno.
-Sei proprio una puttana, dai racconta.


-Va bene. In auto mi mette subito la mano sul ginocchio e poi mi palpeggia, mi controlla con la mano la mercanzia e mi porta in un albergo. Mi ci sono abituata ormai.
Prende una matrimoniale, lasciando la mancia e mi fa salire in ascensore, mettendomi subito una mano nel culo.
Entra e si siede sul letto, e mi dice: Spogliati.


Ok inizio, faccio uno spogliarello, lento, mi muovo languida e mi eccito a vederlo che mi mangia con gli occhi! Pur senza musica seguo il ritmo del mio sangue che bolle.


Mi giro e mi slaccio il reggiseno, lo tolgo e poi lentamente scopro rigirandomi i seni. Intanto si apre la zip, e fa uscire il cazzo moscio. Tenta di alzarlo. Non vorrei trovare un altro cazzo moscio come il tuo. Mi chino in avanti togliendo gli slip. Sono alla fine nuda, mi avvicino languida, e gli sbatto le tette in faccia, ci immerge il viso e me le accarezza, poi mi spinge la testa sotto.


Incontro il suo cazzo puzzolente che finalmente cresce, e inizio a succhiarlo. Intanto lo aiuto a spogliarsi, sbottonando la camicia e quando e' pronto lo invito sul letto. Si avvicina e prendo dalla borsetta un preservativo, ancora quelli che avevano da Roma? lo apro, me lo succhio in bocca e glielo infilo sul cazzo con la bocca, usando pochissimo le mani. Sembro esperta, ma non l'avevo mai fatto prima. Improvviso.


Poi apro le gambe e mi stendo, lui mi monta sopra e inizia a scoparmi, e avanti e indietro, grugnendo come il maiale che è per almeno tre quarti d'ora, questo porco mi tromba di continuo, continua e continua, e anche se non e' dotato come te mi fa anche godere un paio di volte, intensamente.


Intanto mi dice prendi troia, ti piace godi puttana e mi fotte schiacciandomi con il suo corpo da grasso maiale. 
Lo sento che alla fine viene e riempie completamente il preservativo, che mi si gonfia dentro come un palloncino, facendomi sorprendere e squirtare.
Si riposa un attimo troppo breve, esausto, sul letto, poi, si versa un whisky dal frigo bar, mi chiede se voglio fargli compagnia, mi allunga un cognac, e vedo che si scola il suo con una pastiglietta blu. Mi fa capire che sarà una lunga notte, gli dico che sono a ore, lui è felice.


 



Va nel bagno, si fa una doccia veloce, e ritorna a stendersi sul letto con il cazzo in tiro. Gli metto un altro preservativo, e mi trovo questa volta ad impalarmelo a smorza-candela, prima piano, poi sempre più velocemente, lavoro io e lui sotto, come morto ma duro, fingo ancora che non mi piaccia scoparmelo, ma inizia poi risorgere dal coma ed a palparmi le tette e a stantuffarmi da sotto con forza, sembra voglia trafiggermi, e godo come una cagna, inarcando la schiena, e mi piace perché dura e va avanti per tanto, diversi miei orgasmi che cerco inutilmente di nascondere, mi dice “godi troiona!” “guadagnati la paga puttana” mi sembrano ore, passati con questo maiale e farsi montare così, mi sembrava d'esser sulle montagne russe, ad un certo punto lo sento che viene di nuovo e mi inonda le viscere, il preservativo si dev'essere rotto, o sfilato, ma non ci importa. Poi mi mette a cucchiaio, mi alza una gamba, e mi scopa ancora, a pelle.


 



Tutta la notte così. Dopo una pecorina, io ormai resto inerme, finita senza forze. Questa volta mi ha davvero sfinito, non ho più energie. Lascio fare.
Sono in balia delle sue forti braccia, mi alza cingendomi i fianchi, lo tira fuori e inizia a mettermelo nel culo. Sono talmente stanca, e bagnata che non ho la forza di resistere e credo di essermi proprio meritata i mille euro. Sono talmente sfinita e rilassata che non mi fa male. Per me è una sorpresa, che mi piace. Mi sborra finalmente per l’ultima volta nel culo.


 


Quando ha finito, mi rivesto e poi gli chiedo la "solita tariffa per tutta la notte: 1000", che hai visto, ha firmato subito.
Poi si addormenta ancora con il cazzo duro, esco, prendo un taxi e torno da te, senti, senti come puzzo ancora di sesso e di maiale? Nonostante la doccia?
Si, si sente che sono la sua puttana. Profumi proprio di troia, Luana mia. Ma davvero te lo ha messo nel culo? La prossima volta tocca anche a me.
- E no, caro Arturo, se non mi dai almeno mille € niente!
-Puttana !!! Certo, come tu mi vuoi.


IL RITORNO NELLA CAPITALE


Alla ricerca dell’amico Arturo. Contattato via email, ed accordati al telefono, per lavoro e svago, con Giorgio, con tanto di berretto da autista, noleggiata la sua limousine e presolo al volo in auto vicino alla stazione di Bologna. Salito in auto nel posto vicino a Milly che lo aspettava, e dallo specchietto retrovisore Giorgio si ammirò un veloce pompino, con Arturo che ansimava e faceva il resoconto delle abilità e delle differenze di questa nuova amica troia che accomodata dietro, attaccata al suo cazzo.


Che restando ben duro durante il passaggio nell’autostrada si trovò dopo qualche tempo la ninfomane che se lo montava e lo scopava, finalmente, accontentando i desideri del trio, svuotandogli le palle e esaurendo tutte le voglie di lei e pure di lui, con l’autista che sbirciava felice. Passano poi a prendere un altro amici che deve fare il viaggio dietro, e Luana si tromba anche questo. La portano ad un locale.


INCISO lui guidando li sente CHIACCHIERAE e lui ascoltava
Sconosciuto: “lui approva e ti spinge a farlo?” Si...
Sconosciuto: “Dai facciamolo! prima lecchi la mia cappella gonfia per poi iniziare una succulenta succhiata io ti guardo e chiudo gli occhi abbandonandomi a quello che mi stai facendo.


Poi da fuori Arturo ormai sfinito ti sussurra di non lasciare niente in sospeso
tu ruoti leggermente la testa come per approvare e continui più vogliosamente”


Ok bello, allora inizio allora un rapido pompino, bagnato di saliva e rapido, gioco con l'eccitazione che si è creata per avere un rapido orgasmo che ingoio tutto!


Sconosciuto: “finisce che ti vengo vogliosamente dentro la tua bocca
Poi ti lecchi le tue le labbra rimetti tutto apposto e ti rivesti prima di tornare.


esci dal camerino e sussurri qualcosa nell'orecchio a tuo marito


esco io dopo di te e lui mi invita a seguirvi gli dici


"Visto che so fare?" uscendo bacio mio marito, ti faccio l'occhiolino ed andiamo via soddisfatti....


io vi seguo arriviamo nella vostra casa davanti al mare
lui accende il fuoco nel camino, tu versi da bere per tutti e tre
ti siedi vicino a me mi abbracci tento di baciarti ma non vuoi i miei baci ti inseguono


mi spogli e ti togli i tuoi vestiti e iniziamo a fare sesso
lui resta davanti a noi a guardare
mentre noi lo facciamo lui soddisfatto mi chiede: “Allora che mi dici? é brava la mia mogliettina
io ansimante mentre ti tengo i fianchi e ti sbatto da dietro, dico tra i gemiti “la migliore che io abbia mai conosciuto”
lui eccitato nel guardarci tira fuori il suo arnese e inizia masturbarsi
viene quasi contemporaneamente a me che ti inondo completamente del mio caldo piacere mentre te sei in estasi in un continuo orgasmo da tempo.


Milly che mi dici questo giocare come è stato? io sono eccitatissimo
quelle labbra rosse del bacio ????????????


chissà quando metterai qualche altra tua foto per ammirarti


“MAI sai che non metto le mie foto, chiedi a Giorgio in privato!”


Sconosciuto: - wow oggi ti ho vista, la foto che lui ha mandato senza testa sei in pantaloni e magliettina mettevano in mostra tutte le tue forme, 


ha lasciato un profumo inebriante, sei salita in macchina e via.... non so se da sotto gli occhiali da sole mi hai degnato di uno sguardo
ecco la mia bella vicina in una calda sera d'estate, la vedo dalla finestra aperta per il caldo. Esce dalla doccia avvolta dall'asciugamano, lo leva per la passare la crema sulla sua pelle liscia, sembra di sentire il suo profumo.... dopo essersi passata la crema su tutto il corpo, seni, gambe, fianchi si stende nuda sul letto.... prende un libro ad un certo punto vedo la mano che accarezza il seno, quel massaggio diventa sempre più insistente, la mano scivola lungo il corpo, arriva in mezzo alle gambe e inizia pian piano a ad accarezzare, si si sta toccando... non resisto la mia eccitazione è alle stelle mi tocco anch'io mi sembra di farlo assieme
l'orgasmo arriva ad entrambi nello stesso istante, lei spegne la luce, io resto ancora li a guardare quella luce spenta


Meglio se lascio tutte le luci accese e stare in penombra, vedi e non vedi.
_________________
uno sconosciuto
Incontrato dove?


Nei miei sogni bagnati
Mi piacerebbe essere nei tuoi sogni


In un parcheggio fuori da un cinema


Mentre sei indaffarata a far partire l'auto che non parte
E chiedo aiuto al primo che passa, te!
.:.
Certo, ma in realtà ti avevo già vista e ti stavo seguendo per vedere dove andavi
.:.
Ti chiedo se hai bisogno di qualcosa
.:.
E mi chiedi di esser compensato prima di aiutarmi
.:.
e sono costretta a cedere
.:.
Certamente, si vede che hai solo voglia di una cosa
.:.
Anche perché la tua auto funziona benissimo
Ti sei inventata tutto solo per la voglia di succhiare un cazzo
.:.
Lei: “vero, non vedo l'ora di ingoiare sborra nuova e fresca direttamente dalla fonte”
.:.
Porca
.:.
Accomodati
.:.
Anche perché il marito guardone e cornuto resta in disparte fuori a vedere come ci comportiamo....
.:.
Ancora più bello se guarda
Dai prendilo in bocca
vieni vienimi in gola
Dai succhia, lo senti com'è duro


Slurp slurp
Ti piace il sapore della mia cappella?


Mentre mi fai il pompino, il tuo uomo apre la portiera dal tuo lato e ti infila una mano in mezzo alle cosce e con l'altra si sega guardando come mi spompini, e ti infilo tra i seni un biglietto con il mio numero. “


Me lo hai fatto venire duro per davvero


Sai, scrivi dei bei racconti
grazie!


Ora dove vorresti evadere?
ovunque, anche da te!
Non male come proposta
Vorresti trasformarti nel tuo alter ego?


Diciamo.....continua
La tua fantasia dove ti porta oggi?
Sei le o lui?
fa differenza?
In teoria sì
Mi piace sapere chi c’è dall’altra parte
Mi sto divertendo a leggere i vostri racconti. Se sono anche storielle vissute...complimenti


 


Solo in parte! (in pratica solo la parte NOIOSA!) Grazie comunque....


Oggi che fai – Giorgio mi fa vedere un porno con i Glory Hole!
peccato che da noi non si può provare per iniziare un percorso...


 


Lui dice che la donna del video mi assomiglia molto! Ma è più brava di me.
Sto guardando pure io il video con la tua sosia me lo ha copiato lui.
Perché dici che non si può cominciare ? perché mi piacerebbe provare in modo ANONIMO ma sicuro! ....peccato che da noi non ci sono i gloryhole dove si può provare per iniziare un percorso...


Non ci sono da noi. “si te li trovo io, se ci incontriamo!”


Lui, Giorgio, il cornuto virtuale, dice che la donna mi assomiglia!- Ha già preparato una vecchia porta del bagno in cantina con un foro...


 


“E se il cazzo fosse il mio?” - vediamo; ti segherei, e forse con il preservativo le lo succhierei....
“Non male come prospettiva ma non credo che basti, non vengo facilmente soprattutto con il guanto”


Dovrei scoparti? “è lo stesso, con il preservativo cara Milly dovresti darti da fare!”


 


ho sognato la situazione.... in anonimato, ho anche scritto una storiaccia, sporchissima, cambiando poi la protagonista in un personaggio ambiguo, il marito, lontano per lavoro....
Mi sono divertita a leggerlo, Giorgio mi ha detto che il racconto è bello, solo perché assurdo.
Ci sta uno che tratta l'argomento Leggilo! E godine
si....
Ora vado
Lascia un commento al racconto
E' uno dei primi
Bacioo


....peccato che da noi non ci sono i gloryhole dove si può provare per iniziare un percorso… mi ci porti davvero?


 


Lui, Giorgio, il cornuto virtuale, dice che la donna mi assomiglia!
Se vieni con me ti porto io in un glory hole
no dai... ci sono? pensavo solo in USA...
Certo che ci sono, sono locali per coppie, scambisti c’è… GIORGIO voglio andare in AMERICA!


“Ti piace fare pompini???” - si.. ho imparato a farli al mio lui, si ci godo pure!
a un estraneo però mai fatto, forse con il preservativo.... chissà! Le prime volte succhiavo troppo facevo male, ho capito poi che si deve essere delicate, anche solo sembrare aggressive.


Tuo marito sarebbe d'accordo??? 
lui vorrebbe che lo facessi anche senza!
Mmmmmmmmmm interessante
resta un sogno.… Spettacolare
Stasera me lo rileggo con più calma
Voglio goderne lentamente …. fine inciso)


VIAGGIO in AMERICA


Partiamo per la vacanza (io mi ero già preparata tutto via internet, sapevo già dove trovare quel tipo di esperienze; in pratica con Giorgio avevamo scelto la città che ne aveva di più forniti). I primi giorni, a Las Vegas abbiamo girato per la città, locali, discoteche e preso abbigliamenti comodi, più che da troietta (tanto dove volevo andare non mi vedevano nello stanzino, se non mio marito sempre con me). 


Mi ero presa anche una parrucca bionda perché Giorgio come al solito smaniava per potermi filmare all’opera, ma io non volevo farmi riconoscere, quindi con i capelli corti raccolti da una retina, occhiali diversi dai soliti, trucco pesante, ciglia chiare finte e abiti comodi, mi poteva filmare il viso ma sembravo un’altra, una biondina svampita.


Essere complici di questo strano gioco come coppia aperta, finalmente libera e complice ci aveva intrigato parecchio, quindi in questa breve trasferta americana ci trovammo a fare alcune compere di lingeria sexy, visitare quartieri particolari che da noi nei nostri paesini di provincia non esistono, e ci portò a visitare finalmente un “bookstore per adulti” dove potevamo mettere in atto un altro sviluppo della nostra sfida.


Da noi non esisteva nulla di simile, per cui ci andammo curiosi. Dopo aver preso ed indossato qualcosa di intimo e provocante, presi alcuni preservativi ci sfidammo ad entrare in un “camerino” per provare quanto acquistato. Appena entrati nel cubicolo munito di uno specchio davanti alla porta notammo subito due fori simmetrici uno a destra ed uno a sinistra nelle pareti laterali.


Chiesi a Milly di immedesimarsi nel ruolo della moglie ingenua, che sembra appartenere ad un’altro secolo, e di contenere più possibile le sue emozioni, perché poteva capitare di tutto. “Certo!” disse lei. Avevo notato che nei vari reparti c’erano diversi uomini, che guardavano le poche donne con cupidigia, e sicuramente ora ci sarebbe stata ressa dall’altra parte della parete. Già ci avevano guardato strani perché avevamo acquistato pure un cuscino a forma di cuore.


Spiega Milly: “Avevamo sempre sentito parlare di questi locali Gloryhole.
Quelli dove ci sono le stanze dentro, con dei fori alle pareti, e degli sconosciuti ci infilavano i cazzi a turno, senza vedere chi ci sia dall’altra parte”.


E devo dire, che mi hanno sempre fatta impazzire al solo pensiero di provarli! Così in vacanza ci trovammo a caccia di trasgressioni e a questi locali che desideravamo.


Mi serviva un abbigliamento per muovermi liberamente, stare comoda in ginocchio o per stare in piedi col culetto contro la parete per farmi scopare, se fosse capitato. Ma soprattutto comoda per stare inginocchiata a lungo. Dopo diverse combinazioni di vestiti, abbiamo optato per un vestito corto a filo sederino, aderente (bastava alzarlo un pelo, per avere gambe e culetto liberi) e il cuscino comodissimo per stare inginocchiata. Ma non mi piacevano le scarpe da ginnastica con quel vestito. Poi sono abituata a stare in posizioni scomode in tacchi.


 



Milly racconta: “So che si fa di tutto per far sborrare cazzi in questi locali! Ma mi diverte pure a provocare il cornuto, fingermi ingenua o schifata o poco interessata e vorrei arrivare a costringere lui a servirmi gli uccelli sconosciuti, fargli segare quelli piccoli o quelli brutti, sporchi o indesiderati da evitare, e pure a farne succhiare qualcuno anche a lui, cosa che ho visto poi fa malvolentieri. Avevo letto di norme sull’igiene, e che chi frequentava poteva portare malattie veneree, ma che a moti frequentatori non interessava, anche se ci sono appositi liquidi lubrificanti e disinfettanti, spero di non prendere qualche malattia qui dentro!”


Questa faccenda mi ispirò per una storia che avevo in mente e che scrivo alla fine del capitolo.


Racconta con calma lei dall’inizio: “Nel locale me ne avevo già succhiato uno con il preservativo a gusto fragola che Giorgio mi aveva passato, e che avevo messo al cazzo sconosciuto sbucato dalla parete, ma non mi ero soddisfatta! Avevo succhiato di fronte a mio marito altri cazzi, altri prima di quello, e senza preservativo, e c’è più divertimento al naturale. Non avrei dovuto essere felice più del solito o agitata. Però tutta quella situazione mi eccitava da morire!


Ma venivamo in questi posti per questo, Io e mio marito. Trovarmi in un locale sconosciuto, chiusa in uno stanzino e avere un cazzo di non so chi, spuntarmi da quel buco. E’ strano. E volevo farlo strano. Altra esperienza che mancava.


Senza sapere niente di lui, senza vederlo in faccia, senza vedere se era bello o brutto, alto o basso, magro o grasso, se sbavava, se teneva gli occhi chiusi per il piacere o guardava il cielo. Insomma, essere all’oscuro di tutto era nuovo, e ancora più eccitante per me. Dovevo capire l’organo maschile che sbucava per me, quanto piacere prendeva e quanto mi dava, senza altre possibilità di vedere anche il resto del corpo. In quel momento esistevo soltanto io e “I CAZZI”. In quel momento non era una persona, un maschione, era solo un cazzo da spolpare e da far sborrare. Bussa. Si riempie il sacchetto. Fatto! Farlo godere, sentirlo grugnire e via!


 



Ecco, da foro ne vedo uscire un secondo. Di molti in quella serata! Così, carica a mille, mi sono inginocchiata contro la parete, guardo il marito, lo annuso, è pulito. Faccio l’occhiolino e rifiuto il secondo “sacchetto” profumato. “Risparmiamolo!” Ho afferrato il cazzo, lo palpo e lo spremo, con un dito passo l’uretra fino alla punta, sento che è giovane e sano, senza perdite strane dalla punta. Un bel cazzo davvero. E ho iniziato a baciarlo tutto, facendolo tutto rosso di rossetto. Ho tirato fuori la lingua e ho iniziato a leccarlo cm per cm.


 



A quel punto ho sentito lui gemere dall’altro lato del muro. Questo mi ha fatta eccitare ancora di più. Lo sentivo già bello eccitato, ed erano passati solo 30 secondi da quando l’ho toccato!


Così ho iniziato a lavorarmelo con la bocca, per bene. Alternando leccate e succhiate. Avanti e indietro. Dopo neanche 2 minuti così, sento bussare la parete, e subito mi è esploso in faccia, inondandomela!


 



Con gli schizzi di sborra che sono finiti ovunque, da quanto era eccitato. Molti sulla mia faccia, capelli, vestito, ovunque. Giorgio ormai in confronto è una fonte esaurita in confronto, e questi sconosciuti in confronto sono come idranti che schizzano. Colpa sua, del marito che non ha questo vigore, a volte sono sorpresa. Neanche il tempo di finire di sborrare, che sfilato dal buco quel magnifico cazzo è sparito all’istante! Lo ringrazio io… per esser venuto!


 



Mi sono alzata, mi sono guardata allo specchio e sorridendo a Giorgio mi sono sentita veramente una maialina come mai prima d’ora. Vedere la mia faccia inondata di sborra di qualcuno che non avevo nemmeno visto in faccia, mi ha mandato in estasi. Ne ho assaggiata un po’, giusto per farmi la bocca. Chiedo a lui un bacio. Si nega. “Maiale io sono qui per te, quasi quasi me ne vado” Stavo iniziando a pulirmi alla meglio la faccia, finendo per spalmarmela come una crema quando ho visto dallo specchio un altro cazzo che aveva preso il posto del precedente. Giorgio mi dice è di tuo gusto? Non volevi scappare? “No!”


 



Così ho preferito fiondarmi sul nuovo cazzo, con ancora il collo, i capelli e i vestiti ricoperti della sborra di quello di prima, per non perdere nemmeno un secondo. L’ho succhiato a dovere e anche lui non è durato 2 o 3 minuti, prima che esplodesse. Sono riuscita a ingoiarne parecchia, ma anche lui mi ha inondato per bene. Ho continuato a succhiarlo fino a che è diventato molle, e a quel punto ha tirato indietro il cazzo ed è sparito.


 



Ogni volta che facevo sborrare un cazzo, mi guardavo allo specchio e mi vedevo sempre più umida e luccicosa di seme, col trucco sempre più sfatto, sempre più sborra appiccicata ovunque, sempre più macchie sui vestiti. Era meglio se mi mettevo nuda! Mi spogliai. E mi sentivo sempre più troia! Dopo i primi 4 pompini, mi sbuca l’ennesimo cazzo dal foro. Inizio a succhiarlo come gli altri, giusto per farmi la bocca e a un certo punto, mentre glielo succhio, lui comincia a muoversi avanti e indietro ritmicamente nel buco, scappando dalla bocca come a simulare una scopata.


 



Colgo l’occasione al volo! Dopo tanti pompini, volevo prenderlo! Così lo sfilo dalla bocca, lo sego un momento, intanto che con l’altra mano mi alzo il vestitino (vestito azzeccatissimo per questo direi, mezzo secondo e ho il mio sesso esposto per tutti i cazzi che vogliono). Abbasso il perizoma e mi sputo sulla mano. La passo sul buchino per inumidirlo un momento.


 



Sfondata come sono, non ho bisogno di molta preparazione! Giorgio mi passa un preservativo, lo vesto. Mi volto di spalle al muro, glielo afferro di nuovo e me lo infilo. Comincio ad indietreggiare, fino a farmelo entrare tutto. Lo sento gemere di gusto. Mi chino a 90 e inizia a muoversi con me. Avanti e indietro.


Col culetto che sbatteva contro il muro. Giorgio pure lui con il cazzo fuori che me lo infila in bocca. Dietro spinge. Sempre più forte, all’impazzata. Fino a che, un attimo prima di sborrare, si tira più indietro, me lo sfila dalla figa, esce dal foro e ritorna fuori schizzando e mi innonda tutto sulla schiena, ricoprendomi anche questa parte del vestitino di sborra. Sfilato il goldone buttato quasi con disprezzo nella stanza.


Avevo già rinunciato dopo al secondo cazzo che schizzava nella stanzetta verso di me a tenere il vestito pulito. Errore mio a non aver tenuto a portata di mano un vestito di ricambio per tornare in hotel. Ma era rimasto nel borsone della spesa chiuso nell’armadietto fuori, e già mi gustavo la scena di quando sarei uscita dalla stanza con il cornuto dietro, gli sguardi che avrei avuto addosso, di uomini soddisfatti che vedono sfilare la femmina usata per bene.


Sarei dovuta passare davanti a diversi maschi ricoperta di macchie di sborra! Ma non è una novità, mi sono abituata a quest’odore di sesso. Così continuai la serata tra pompini e scopate. Restando sempre all’oscuro di quale maschione ci fosse dietro ogni cazzo.


Tutta la sera tra cazzi e gemiti dall’altra parte della parete. In quella situazione di massima eccitazione, perdi la cognizione del tempo, così senza accorgermene, erano già passate 4 ore. Avrò fatto sborrare, non esagero, una ventina di cazzi in tutta la serata. La maggior parte solo con un pompino, ma diversi anche facendomi scopare. Accorta dell’ora tarda, purtroppo, è ora di rientrare in hotel.


 



Così ho provato a darmi una sistemata allo specchio (inutilmente!) e sono uscita dallo stanzino. Con il vestito completamente ricoperto di sborra. Trucco che non sono riuscita a sistemare, da quanta sborra avevo preso in faccia, e capelli tutti appiccicati. Ho preso la borsa, mi sono coperta alla meglio con la giacca, e sono rimasta umidiccia. Siamo usciti dal locale, con gli sguardi di tutti addosso, come a complimentarsi (cosa che mi ha resa molto orgogliosa! Stranamente, come sono diversa dalla timida mogliettina di qualche anno fa).


 



Ci tornammo pure la sera seguente, ma patto che stabilimmo tra noi appena entrati era che qualsiasi cazzo più grande del mio poteva essere suo, e farne ciò che voleva. Lei puntualizzò e mi fregò così: “Adesso ci mettiamo a cercarne uno bello, grande e duro che duri! E appena lo trovo me lo provo per bene, e poi mi faccio dare numero di telefono e me lo sposo, così non serve più che vado a cercare altri cazzi!”


E dice Giorgio: “Inizialmente non avevo capito che questa sua regola era una fregatura per me!”.


Quasi ingenuamente mi trovai di fronte a mia moglie, che si era spogliata per indossare il baby doll acquistato, e sorridente e maliziosa, mi aveva denudato spiegandomi anche che lei avrebbe comandato le mie azioni, avrei dovuto ubbidirle.


Io con l'attrezzo già in tiro e lei che mi massaggiava con la destra, mentre con due dita della mano sinistra era dentro quel foro sulla parete, tamburellando piano.


Il primo cazzo che si appoggiò alla sua mano era normale, per lei abbastanza piccolo, e accidenti iniziavo già male. Lei disse che uno così non l'avrebbe nemmeno sfiorato, ci aveva già fatto un primo video e sapeva che ormai non le piacevano i cazzi piccoli. Toccava a me, e si mise a guardarmi ridendo con aria di sfida. Accidenti.


 



Spruzzai l'olio da massaggi sulla mano e iniziai a segarlo io velocemente, mentre lei lappava divertita il mio senza mai succhiarlo, lasciandomi volutamente insoddisfatto.


Non so se il piccolo ospite aveva capito o se era troppo giovane, ma presto iniziò lamentandosi, chiedendo di essere succhiato, e a gemere e per la mia abile masturbata, e schizzò abbondantemente dentro al nostro cubicolo, per ritrarsi poi con un vaffa in lingua locale. Lei ridendo disse “Bravo, ci sai fare!”


 



Le sue guance erano diventate rosse e i suoi occhi eccitati, l'odore di sperma e di sesso era intenso, ed ora un bacio eccitato me lo aveva dato, e poi sussurrò all'orecchio: “...però così non vale! Devi impegnarti di più.” Mi provocava.


 



Nel frattempo un nuovo avventore era entrato e infilò una mano al buio, cercando qualcosa... si appoggiò sul suo fianco verso la pancia, tastando e cercando di scendere verso la parte sotto, lei, ancora con il mio uccello in bocca spostò la mano verso il suo seno, e questa si infilò sotto la camicetta del babydoll.


 



Guardavo questa mano estranea come inebetito. Era strano. Smise di leccarmi fingendo di ansimare: ”Adesso vediamo a chi toccherà questo, il tuo lo lascio duro apposta per farti vincere il premio!” mi disse divertita sussurrando la frase al mio orecchio. Sembrava più divertita e a suo agio man mano che mi umiliava.


 



Intanto questa mano esplorando aveva scoperto i due seni e tentava inutilmente di infilarsi altrove, lei lo teneva sui capezzoli. Forse stanco di non poter palparla meglio presto si ritirò, sostituita nel foro da un bell'uccello duro. Lei lo mise in pari al mio, e disse piano: “è identico al tuo, quindi hai vinto ancora te! Per meritarmi ed avere le mie attenzioni deve essere molto più dotato di te!” 


 



Non vale! Facciamo uno a testa obbiettai, ma lei rifiutò, ricordandomi il patto.


Aggiunse: “Io ho già fatto pratica ieri sera, ora voglio vedere te.” “Cosa intendi?” rispose lui. “dai che hai capito e vedo che smani dal provare”. Iniziai a ripetere l'operazione di masturbazione, con la vasellina abbondantemente sparsa, ma questo era più esperto e dopo un paio di smanacciate tornò dentro al foro per rispuntare, con la voce che chiedeva di più. “suck me!” Forza datti da fare mi disse lei, altrimenti me ne vado. Mi spinse in basso con la testa e mi costrinse a darli una linguata di fianco all’asta calda. “Dai prendilo in bocca che voglio vedere quanto sei bravo!” “Ma scherzi?” “Dai stavolta sono io a chiedertelo, voglio vederti amore!”


 



Le abbassai le mutandine e iniziai a scartare un preservativo, vestendo l'attrezzo sconosciuto: che dici, lo prendi? la provocai.


 



“Perché no, ho visto che sei un incapace! Ti licenzio” disse piegandosi a pecora verso il foro, e mentre si piegava per permettere l'atto si passò con la vasellina e si mise a succhiarmi, gemendo al contatto sul sesso di un estraneo....


 



Vidi il suo culo appoggiarsi completamente alla parete. Godeva la porcellina. Si stava divertendo, con due cazzi, e godendo iniziò ad ansimare dimenticandosi di me, se non per il fatto di tenermi il cazzo in bocca senza interesse apparente.


 



Dal foro però se lo stava prendendo dentro per bene, e mi trovai a tenerle le mani e a baciarla rapito e complice del suo orgasmo, appena godendo come una pazza smise del tutto di succhiarmelo. Per riprendere dopo aver goduto. Era, credo, la prima volta che me lo succhiava in trance mentre si faceva scopare. O per lo meno che a vicenda ce lo siamo rimarcati.


 



Esperienza dirompente! Ma appunto era una cosa che di norma non le riusciva a fare bene mentre godeva. Non mi chiede e non ama farmi i 69 proprio per questo, e spesso gode della leccata nel clitoride dimenticandosi del mio cazzo, ma in questo caso era come una macchina da pompe. Scopata bene da uno stallone resistente. Si sfilò il cazzo che le aveva riempito dentro di se un preservativo e si slanciò verso un altro affare scuro che era spuntato di fronte.


 



In ginocchio se lo stava leccando, chiamandomi a fianco a se. “Lo vuoi provare vero? Dai che ti insegno come si fa...” mi chiese maliziosamente. Mise il preservativo, se lo leccò e mi chiamò per un bacio. Finito di baciarmi e slinguarmi riprese a succhiare il cazzo ma lesta me lo infilò in bocca. E si alzo, uscendo. “… vi lascio soli a far conoscenza…” “ma non volevi veder…” Era scappata.


 



Quindi lei usci' dalla stanza, per entrare, quasi subito in quell’altra a fianco, non da sola, con un ragazzo... La potevo intravedere, mentre masturbavo e succhiavo la plastica alla fragola del cazzo scuro e normodotato, e li sentivo che parlavano... Scopiamo? Chiedeva una voce roca, rispondeva lei: “No al massimo te lo succhio”


 



Poi silenzio e gemiti. Aveva spento le luci. La stanza a fianco pure, era maledettamente buia, e con il cellulare cercai di illuminarla, mentre succhiavo la fragola che si riempiva di caldo liquido con un grugnito dalla parete. Come un faro di uno spettacolo eccola li, che si dava da fare. Un bel pompino. Guardarla e godere, imitarla volevo e quindi al successivo lo facevo, senza protezioni stavolta.


 



Quando tornò mi disse: “allora caro, questo locale ti piace? Adesso sei tu che me lo devi dire com’è fare un pompino!” “Si, bello. Sai, questo è il terzo che mi succhio!” - “Bravo” mi disse lei inginocchiandosi per darmi una mano a farne uno e nello stesso tempo baciandoci assieme.


 


A questo punto MILLY si ispira e mi racconta l’ultima storia da lei scritta su un ipotetico marito:


“Il confessionale”
Questa storia l'ho sentita narrare mentre attendevo in questa piccola stanza simile a un confessionale. Aspettando che arrivasse qualcuno dall'altra parte ed iniziavo ad annoiarmi.


Tendevo l'orecchio e non si sentiva rumore, ma ben presto il cigolio della porta dell'altra stanzetta contigua mi fece capire che era arrivato qualcuno. Appena arrivato il vicino si sistemò e con voce ferma chiese subito se ero disposto ad ascoltarlo, il suo desiderio era di iniziare parlando un po, per raccontarmi una storia. Questo è quello che mi raccontò dall'altra parte del “confessionale”:


“Tutto inizia per caso, in una nazione lontana, dove, temporaneamente emigrato, era stato inviato a lavorare per diversi mesi lontano da casa, in un paese straniero.
Laggiù non conoscevo nessuno, in un posto dove lingua, religione e costumi locali mi sono del tutto sconosciuti.
“Per fortuna il lavoro assegnato dalla multinazionale era facile, e ben retribuito, con orari lunghi che portavano a stancarmi completamente, tornavo nell'elegante ma anonimo albergo, dove nemmeno alla “reception” potevo scambiare due chiacchiere. Spesso mi addormentavo appena cadevo spossato a letto, ancora vestito.
Dopo qualche mese la lontananza si faceva sentire, oltre alla consueta nostalgia di casa e della moglie, una simile solitudine, per l'emarginazione sociale e culturale era pesante. Cercavo di ambientarmi, ero meno stanco e gli impegni di lavoro erano calati ed avevo più tempo libero.
Ora bastava solo far alcune regolazioni ai complicati sistemi che la società aveva impiantato ed io avevo del tempo anche per passeggiare e fare il turista. Così tornavo prima in albergo, ma li l'ozio mi portava un po' controvoglia a pensare alla compagna rimasta a casa e alla fine a risvegliare anche la voglia di sesso. Tutto ciò mi deprimeva. Da qualche tempo per me l'autoerotismo era una pratica abbandonata ed insoddisfacente. Erano anni che con il buon rapporto creato con la moglie purtroppo lontana soddisfaceva entrambi. Eravamo fedeli ed uniti, e lei non poteva raggiungerlo in questo lungo viaggio, le lunghe telefonate finivano per amareggiarmi, allora uscivo. Non volevo tradirla, era meglio evitare gli stimoli e desideri e prendere aria. La carne è debole, ma da solo non ci trovo abbastanza gusto, e una donna qui è un rischio. Lei si sapeva come trattarlo e soddisfarlo, ed avevo perso la mano per il “fai da te”. Spesso nei giri pomeridiani avevo cercato qualche divertimento, ma non era facile.


 


Preferivo allora prender aria e girare, gran camminate senza una meta precisa, per stancarmi e visitare le strade a vedere negozi e cercare di leggere quella scrittura straniera del tutto incomprensibile con quei ghirigori ed arabeschi illeggibili.
La capitale era grande, ma non turistica, qualche passeggiata si faceva volentieri, dovevo star attento a non perdermi, altrimenti anche chiamare un taxi per tornare in albergo poteva esser davvero problematico.


 


Non sapendo che fare un giorno mi trovai davanti a un negozio, un enorme “bookstore” ben frequentato da giovani, e che in vetrina mostrava tra i poster libri, materiale occidentale, CD, DVD sia nuovi che usati, di tutti i generi, anche a nolo, almeno così sembrava.
Potevo entrare a vedere se trovavo qualche passatempo, un libro o magari un film in inglese. Disperavo di trovare qualcosa nella mia lingua, ma mi sarei accontentato magari di un fumetto porno, tanto quelli non han bisogno di traduttori! Si, questo pensavo mentre deciso andai oltre la tendina che separava un settore per adulti, inconfondibile, cercando tra i più hard, ma meno esposti e più censurati che da noi. In questa zona in penombra c'erano soprattutto uomini soli e qualche straniero come me, guardinghi e lontani uno dall'altro. Questo settore “XXX” – quello era universale, c'era una musica orientale di sottofondo, ...accidenti alla lingua, anche qui in questo ambiente è tutto incomprensibile. Non capivo, e leggevo solo le figure! Notai che c'era un discreto via-vai di avventori verso quelli che sembravano dei bagni. Vedevo dietro gli scaffali di vari generi il corridoio dove entravano fugaci clienti solitari e nell'oscurità delle porte, con frecce ed iscrizioni al neon illeggibili mi ero incuriosito e pensando di esser capitato in un posto particolare dove c'erano dei “peep show”, mi avvicinai per vedere che c'era.


 


La cosa era intrigante, per la prima volta quella sensazione di proibito. Non c'ero mai stato prima nemmeno in patria e con la coda dell'occhio sbirciai. Inserivano una moneta, la porta si apriva e si accendeva una luce rossa per indicare che la stanza è occupata. Tempo ne avevo, mi avvicinai facendo finta di nulla, inserii una moneta davanti ad una porta libera per entrare in una di queste, e così decise di fare. La porta si aprì ed entrai in una piccola stanza, semibuia, richiusi la porta e mi adattai alla penombra. Nessun interruttore. C'era un piccolo catenaccio per rinchiudermi dentro, ed ora potevo godermi uno spettacolino.
Che paese, qui le poche donne incontrate per strada erano chiuse completamente nei veli o tappate in casa. Sapevo che la prostituzione vietata e punita. Se trovavano uno straniero con una del posto erano grossi guai per entrambi, mi avevano messo in guardia, prima di partire, e non mi interessava, potevo aspettare il ritorno a casa dalla mia bella.
Si rischiava l'espulsione e in ogni caso pagare una donna non era per me una cosa moralmente accettabile.


 


Forse qui ero in uno dei posti più trasgressivi della capitale che potevo frequentare. Guardandomi attorno, le mie pupille si erano adattate al buio, ero in uno stanzino piccolo e spoglio, non c'era davvero nulla da vedere! nessun video, o vetri o tendine o altro sistema, forse si doveva inserire altri soldi da qualche parte, ma nulla, la parete a fronte era liscia, a sinistra nulla, solo sulla parete destra c'era a poco più di un metro da terra un foro, scuro, nel quale a stento sarebbe passata una palla da tennis. Ho capito! Un colpo al cuore, so dove sono!
Rabbrividii! Forse avevo giudicato male il locale. Ma si, questo era uno di quei posti dove si poteva fare sesso con sconosciuti attraverso il foro, un “glory-hole”. Mi venne da ridere.


 


La mente subito immaginò quel giorno che scherzando con la compagna, dopo averla costretta a vedere un film erotico che descriveva questi locali, la avevo stuzzicata e le avevo proposto una fantasia, e la schernivo che l'avrei vista bene in un locale così. Sarebbe stato per lei il caso di “svegliarsi” o l'avrei portata anche in un posto così, dove lei poteva nell'anonimato scatenarsi senza vergogna e senza tutti i suoi pudori. Anche di fare l'esperienza di provare a fare qualcosa li davanti a me se voleva, con un sesso sconosciuto. Volevo solo scherzare e provocarla, chiedendole quale sarebbe stata la scelta? Quale farsi prima di bocca e quale per primo prendersi, se me o l'altro! Dicevo che volevo vederla con due cazzi come si comportava. Di solito questi voli di fantasia tra noi le piacevano. Quella volta no. Lei si era arrabbiata, ed era corsa a confessarsi, per poi lasciarmi solo a dormire in divano per una settimana. Accidenti, ora che era sola, magari ne aveva approfittato, no, santa donna, forse no...


 


Mentre mi venivano questi pensieri, ed indugiavo sul che fare, dei rumori dall'altra parte mi fecero capire che era entrata la mia vicina, e visto che c'ero mi avvicinai indugiando, e misi le dita attorno al buco, per un segnale e far capire presenza e disponibilità, magari stasera potevo avere soddisfazione da una bocca sconosciuta. Bella, racchia o anche uomo in questo caso non fanno differenza!


 


Ma la mano urtò con qualcosa di caldo e morbido, la sconosciuta aveva inserito un dito?, no troppo grosso... CAZZO! Si era un cazzo, accidenti, pur in penombra ora lo vedevo, questa sagoma nera ed enorme. Il contatto con la mia mano lo aveva eccitato e messo sull'attenti, un lungo affare, scuro, che alla base impegnava tutto il foro, e, cazzo! ... lo avevo toccato, che schifo, come svetta dal foro. Ma guardalo, pulsava in trepida attesa di altro approccio, con la lunga asta nodosa per le vene gonfie, di almeno 22 cm, e una punta scura e lucida. Sfrontato ma magnifico nella sua erezione. Ero sorpreso. Nervoso, incredulo per la sorpresa. Per me è una novità questa, nella mia ingenuità pensavo che ci fosse una porta per lei ed una per lui, e ora è una seccatura l'intrusione di questa “compagnia” indesiderata che violava il mio spazio. Si, irrompere nel mio poco spazio, disturba l' intimità creata dal confessionale, ma ero turbato anche per le sue dimensioni. Seccato dagli eventi ma incuriosito poi lo guardai meglio. Eravamo soli io e quell'arnese, grande era grande, anche in proporzione all'ambiente!
Non ne avevo mai visto uno così da vicino, e trovare un simile uccello nero mi meravigliò. Non mi ritengo esperto, ma questo era davvero un bell'esemplare, meglio del mio e accidenti, irreale ma persino profumato, di muschio selvatico, quasi piacevole. Nella piccola stanza la vicinanza al foro faceva si che mi arrivasse il suo odore che risaliva caldo alle narici.


 


Ma guarda un po' che razza di fregature si prendono a non capire le lingue, forse quello era un locale per soli uomini, in effetti donne non se ne erano viste, ed ora che fare? Mi ero preparato prima di esser sorpreso a calarmi le braghe, ed ora son tentato a far dei paragoni diretti, e il mio, timidamente moscio era meno della metà. Ero imbarazzato, ma per nulla ne sarei scappato! Che faccio?


 


Di uscire a protestare non se ne parlava nemmeno, accidenti! Sai che risate avrei suscitato, protestare? uno straniero... insoddisfatto e incompreso? Qui dentro nessuno vedeva, mi faceva compagnia solo quel coso, che mai avrei voluto o pensato di avere accanto. Anzi mi sfidava, danzando invitante. Quel serpente nero ondeggiava e sembrava guardarmi ipnotico, invitandomi alla mossa. Mi ero avvicinato segando il mio, tentando di recuperare sulle misure, e almeno non sfigurare troppo e perdere d'orgoglio! E averlo vicino, che sbucava dalla parete liscia come mosso di vita sua mi attirò in modo naturale! Preso da una strana curiosità di sentire se era reale, e verificarne la consistenza, lo sfiorai di nuovo con la stessa mano. 


 



Sembrava un gatto nero che faceva le fusa, e si strusciò verso la mia mano. E così lo accarezzai e poi lo strinsi, impugnandolo. Come poteva esser già così duro, eccitato? faceva voglia di toccarlo ancora. Sembrava uno di quei grandi cazzi di plastica che vendono nei “sex-shop”, falso da tanto è perfetto! Ma era caldo e vivo. La sfida era eccitante. In fondo li dentro nessuno poteva vedere quel che facevo, e la mia curiosità vinse, lo presi meglio con mano tremante, segandolo piano e sentì dall'altra parte gemere e mi trovai a masturbarlo meglio. 


 



Doveva essere di un giovane scuro ed aitante, che attendeva ora di esser soddisfatto. Quel pensiero mi schifò e mi turbò, ma cancellai l'idea che quel giocattolo vivo che mi stava in mano fosse attaccato ad un altro uomo, e mi sforzai di pensare che fosse il mio. Era tutto mio, ora, divertente! Il pensiero di mollarlo senza far più nulla mi lasciava più a disagio del pensiero di capire quello che facevo, agivo da automa. Disagio sparito, non si può interrompere il piacere, è contro natura. Eravamo qui per questo e immedesimandomi in questa attesa di godimento ogni repulsione passava, la barriera che ci separava eliminava le distanze, e abbatteva i tabù. 


L'avevo reso duro e sapevo fosse meglio continuare a manipolarlo, su e giù, anche a due mani.
Quel coso ora era come fosse un mio giocattolo, a mia disposizione, potevo giocare o stufarmi quando volevo. E poi in fondo entrambi avevamo pagato ed eravamo qui per qualcosa, per un contatto, ma ora qui c'ero solo io e questo coso scuro, duro e piacevole.
Sai che soddisfazione poteva dare un cazzo così, bello duro, magari fosse il mio! Era mio, io lo avevo nella mano! E potevo giocarci. Ma si, quasi quasi gli faccio una bella sega, arrivo fino alla fine, lo faccio sborrare, fingendo che sia il mio, quando mi ricapita di godere di un'esperienza strana così? Pensai, sono eccitato e ci metto poco, scommetto che viene subito se lo “mungo” a dovere. So come fare. E masturbarlo è …si, piacevole e poi se lo mollavo ora avrebbe protestato, forse! Meglio evitare casini.
Incuriosito di vedere godere quel “pezzo di nero”, aumentavo il ritmo per vedere di che tipo, di che colore è il seme di un cazzo così scuro, quanto a lungo schizza. Mi accorsi di essermi eccitato, e questa catarsi mi fece muovere veloce la mano, ora questi pensieri ed altri desideri mi avevano sovreccitato. Poi magari quando ha finito ed è soddisfatto, e viene il mio turno, funzionerà così, e se lo faccio contento gli infilo attraverso il foro il mio e mi faccio svuotare le palle io, accidenti, anche il mio è bello duro ora! Ma forse meglio nell’altro buco dietro di me, non da questo. Non ci posso credere, sono eccitato e in tiro, sarà l'astinenza? Mai avrei pensato una simile situazione. Mi trovavo così nelle mani due uccelli, il mio, più piccolo e bianco in una, che ora bello duro sfigurava meno, e quest'altro nell'altra, imponente, tutto nero e duro. Solo il glande è rossastro alla base ma diventa nero turgido e lucido nella punta della cappella.


 



Iniziai a segarli i due diversi cazzi a due mani in sincronia e con cura. Provo un paio di colpi di scherma con le due aste, ma è meglio accarezzarli. Quando lo facevo da solo non mi piaceva, ma ora averne due mi raddoppia il piacere! Di più. Rido ancora, penso perversamente a lei, alla mia donna. Lo ho sempre detto che doveva provare con due, di questi cosi, e forse per questo arrossiva e si arrabbiava! Ma forse sapeva già che avevo ragione?
La faccenda iniziò subito a piacermi troppo, merda, rischiavo anche di godere io per primo, e non volevo. La solita gara. Volevo far venire prima l'altro, altrimenti finiva il gusto. Potevo barare e smisi di toccarmi, mollando il mio al suo destino. Sputando sulla mano libera provai a prendere bene la grossa “nerchia” a due mani, con la mano insalivata lubrificando quella punta e chiaramente sentii che dall'altra parte si approvava la novità. Era ben caldo e presto seccava, serviva bagnarlo.



Però io pure l'apprezzavo, mi ero immedesimato troppo e con un paio di sobbalzi il mio pene abbandonato, piegato verso il basso, quasi a vergognarsi di fronte a quel palo nero e turgido, iniziava a sgocciolare del liquido trasparente dalla punta. Eh no! Stavo ancora rischiando la sconfitta. Non amo perdere, e volevo uscirne vincitore e a testa alta. Presi un po' di umidità dalla mia punta per umettare la mano ma non bastava.
E se proprio dovevo... la dovevo giocare fino in fondo la partita! Anche perché la trovavo ora invitante questa strana sfida. Davvero, ma fin dove? Quanto rischiare ancora? Non so fin dove son disposto a spingermi ora, ma si, mi diverte e vediamo. So per certo che finirà con uno schizzo, ma quanto resisterà ancora questo bel giocattolino?


 


Controllo io e mi fermo quando voglio, ed ora voglio continuare: lo voglio proprio, così avvicinandomi e chinandomi decisi di provare a sputarci direttamente sopra per lubrificarlo e manipolarlo meglio a due mani, un massaggio rapido con le mani a preghiera e il cazzone in mezzo. Seccava in fretta, era bollente, lo insalivo da sopra, accidenti ho la gola secca e poca saliva, provo poi anche a soffiarci, vicino con le labbra per poi leccare timidamente di lato quell'asta che spuntava tronfia come un totem dal muro di fronte. Ora inconsapevole leccavo i corpi cavernosi e le calde vene, e senza che sia estraneo pian piano mi avvicinai troppo.
Mi inginocchiai per esser comodo e con la bocca provai a saggiarne quel palo scuro dal lato. Da vicino l'odore pungente sembrava quello del cuoio caldo, profumato come … l'odore della pelle del mio portafoglio! (Ma che strano accostamento di pensieri, il borsello, i soldi ... si, il biglietto in fondo l'ho pagato, ma si, godiamo lo spettacolo da prima fila).



Mentre confuso dal momento magico tentavo di saggiarlo ancora di lato, leccando e soffiando e a piccoli morsi, sentivo gemere e mi sistemavo meglio spostando la testa di fronte. Un guizzo quasi a cercarmi, quel missile nero si indirizzò verso la mia bocca e mi ritrovai a baciarlo, brevemente, anche sulla grossa punta, che bella sensazione, è molto più morbida dell'asta. Teneramente piacevole. Un gesto erotico, che ripetei. Questo contatto ravvicinato si che sapeva di maschio, con un gusto più forte della mia stessa pelle, (ah, mi sovviene il gusto della pelle quando mi capitava di leccarmi o annusarmi sotto le ascelle, il mio sapore è più delicato, meno selvatico! Questo nero è inebriante, una droga.) Ma? Che fa ora, si estende tutto e bussa ancora alle mie labbra! Cerca la bocca! La mia bocca?
No bello, non puoi pretendere che ti apro la bocca! Mai!
Proprio incontenibile, un'altra e ancora spinge più forte e finì quasi per aprirmi le labbra, con l'impeto violandole e finendo contro i denti ancora serrati.
Sentii imprecare ed improvviso vidi allontanarsi verso il foro quel mio compagno di gioco. E no, non ti lascio così! Ora, per scusarmi, lo riprendo con le due mani e masturbandolo lo riporto io alla bocca semiaperta, cercando un morbido bacio di pace, leccando e insalivandolo sul glande, ma con un guizzo, (cazzo che lungo) la punta penetrò, nonostante ora mi allontanassi ritroso. Era guizzato in bocca con tutto il glande poi seguito dalla lunga asta turgida, oh, che bello, non s'è offeso! Tenerlo in bocca non è male, pero! Caldamente mi spingeva verso la gola. Un gelatone bollente. Lo aiutai avvicinandomi ed inghiottendo meglio, bello! Maledettamente eccitante! Questa è la gioia della donna? Mi piace. Provo ora a baciarlo e a spompinarlo meglio, è davvero eccitante! Sono io che faccio godere questo cazzo, o e lui che mi provoca tutto questo piacere? Desidero ora farlo godere così! Davvero?



Sento già ora un sapore salato, gustoso, che esce con del poco liquido. Ora dall'altra parte arrivavano dei grugniti di approvazione, e lo stesso farei io, se non avessi la bocca occupata, avvicinando la testa mi impegnai in un pompino. Sono ubriaco? O cosa? inutile negare; mi piaceva, e col pensiero che lo sto rendendo sempre più soddisfatto, forse troppo, il petto mi batteva impazzito. Tanto nessuno mi vede. Fa caldo, e ho superato il punto di non ritorno. Sento che ansima e che posso far meglio, giocando con questa estremità come so che si deve fare, e complice provo ad esser più bravo di qualsiasi donna, anche della mia compagna, che a volte non sa tenere il ritmo o dove leccare o succhiare.


 


Cerco con la lingua di lambire bordi del glande dentro la mia bocca e con dei movimenti continui, alternati ma costanti lo voglio far impazzire, come se fosse il mio. E' mio. Muovo la bocca e la testa verso questa fonte di piaceri, lecco il frenulo. Incurante delle conseguenze ora aumento il ritmo. Potrebbe sborrare in ogni momento e riempirmi la bocca e schizzarmi la faccia, ma non mi importa più. Riprendo a leccare, è una gioia e riprendo fiato tirandolo fuori dalla bocca: dopo averlo succhiato a fondo non lo posso tenere in gola ancora, stavo soffocando, sento che piace e mi piace, sono troppo infoiato, ubriaco di questo sesso?


 


Tenendo la punta con la mano e sollevando l'asta e appoggiandola al muro, proseguii questo divertente gioco leccandolo dalla parte più bassa, da sotto, partendo dal sacchetto dello scroto, dirigendo la lingua verso l'alto, seguendo con il leccare il lungo rigonfiamento che corre da sotto il membro fino alla punta. Lo sento, freme di piacere, poi riprendendo la punta in bocca fino in fondo alla gola, sentì che era sempre più pulsante e “contento” da altri succhi che ora emana, lo stavo tenendo vicino all'orgasmo! Gli rifeci la leccata da sotto l'uretra, questa volta la mia mano era serrata alla base impugnandolo ad anello, deciso ma morbido, spingendo di più con la lingua, come per spremerlo, e vidi delle gocce trasparenti formarsi invitanti nella punta, le stesse che uscivano già filanti dal mio glande.
Che faccio, ora? non le lecco, no, le provo, saranno buone? Potrei segandolo guardarlo godere, ma voglio aspettare, lo stringo alla base con una mano, lo faccio aspettare, e gli lecco la punta?! E se mi viene sul viso? Non voglio, ma no, no, con la lingua giro attorno al glande, e la goccia trasparente ora aumenta. Si, a me sarebbe piaciuto questo gioco di lingua! Quel liquido profumava come di selvatico. Sopra quella grossa ciliegia nera sembra dire: “inghiottimi”. Ed ora usciva colando trasparente e filante, con un dito ne provo la consistenza, sembra miele, lascia un filo tra il mio dito, ormai distante, e il foro da dove era uscito. Finora il gusto non mi dispiace, chissà com'è il resto del piacere. Oh, il buchetto ora pulsa rigonfio, prima era solo una fessurina. Ma ora sembra pronto ad esplodere! Che effetto inebriante ed irresistibile esser qui vicino a questa magnificenza, si, lo manovro come voglio e in me ho deciso: ci metto la lingua, e il gusto dolce e salato insieme non danno fastidio, anzi mi inebria ulteriormente e mi spinge a riprendere a succhiarlo anche da sopra: ormai mi vedevo impazzire, ero diventato una troia assetata di sesso!



Con la bocca ora ben insalivata lo ingoiai vorace, spingendo l'asta fino in fondo, cercando di ingoiarlo del tutto, ma potevo solo coprire poco più di metà!
Dopo un paio di rapidi su e giù, prima che potessi far nulla per impedirlo mi ritrovai a godere, sorpreso ora da due calde esplosioni piacevoli, una dentro la mia bocca piena di fiotti caldi di sperma, che desideravo e temevo. Certo sapevo quel che sarebbe successo, e non volevo più evitare, non li volevo sul viso, ma inghiottire famelico. Questo schizzo caldo, appiccicoso e disgustoso, era dentro di me! ma non era sgradevole, è dentro di me? l'anelavo e lo temevo in un' orgasmo simultaneo! Non mi controllavo più. Succhiavo e gemevo.
Nello stesso tempo sentivo l'altra esplosione, forte come mai dal mio basso ventre veniva l'altro orgasmo caldo, stavo pure io eiaculando e godendo, con getti abbondanti e continui come mai prima, sborravo ed innaffiavo il pavimento e la parete. Dal piacere mi trovai a risucchiare e deglutire con avidità i fiotti che ora meno intensi continuavano a riempirmi la bocca. Mi sembrava di avere il mio sesso in bocca, che godevo al mio stesso pompino, e continuai a pomparlo e succhiarlo con foga, facendomi godere con gusto!



Faticavo ora a contenere in bocca l'intruso che mi pompava gaudente quel liquido caldo, mi pareva una duplice sborrata abbondante, godevamo come due maiali!. Non riuscivo certo a tenerla tutta in gola. Non ne apprezzavo ora i sapori che uscivano, e se non mi piaceva sentire troppo quel gusto avanzare verso il palato e la lingua, preferii deglutire per allontanarlo, e per incanto il gusto intenso passò oltre cambiando e migliorando tutte le mie sensazioni. Esaurivo la mia fame.
Continuai però a succhiarlo. Ora i getti più densi ed appiccicosi che stavo bevendo direttamente dalla fonte erano meno sgradevoli, anche se più gelatinosi ma insipidi. Attimi di gioia che si dilatano nel tempo, che solo chi prova piaceri intensi può condividere. Attimi d'estasi. Avevo goduto di un' orgasmo per me nuovo, che mi aveva svuotato sotto e riempito la bocca, la mia bocca che ora godeva del calore. Mi sentivo la bocca strana, calda con labbra lisce e quasi secche, la lingua tesa ma formicolante, e mi lasciarono gonfio e caldo, ma anche una sensazione di calma...appagante! La testa vagava inebriata nel nulla! Mi rilassai, cullando un attimo questi pensieri e il piacere spari. Improvviso.


 


Ehi! Dov'è...Mi ero distratto, cercai ancora il mio giocattolo nero, ma era già sparito, nel buio. Peccato pensai!
Andato via. Non m'ha nemmeno ringraziato o salutato. Lo avrei fatto io per il piacere che ci siam dati!
Avrò mai a tiro un' altro bel cazzone nero così!!!


Il secondo che arrivò poco dopo, mentre sospiravo affannato e confuso in attesa, era bianco, quasi simile al mio, che però s'era già ritirato a riposare. Mi gettai subito nel secondo servizio di bocca, come per riprender il piacere interrotto, e per nascondere dalla mia vista quel cazzo bianco che spuntava e lo inghiottii fin in fondo, fu più facile anche per le minori dimensioni e già esperto lo sapevo tenere in bocca meglio. Io non mi eccitai né godetti come prima, ma provai lo stesso un piacere perverso a farlo venire ben presto nella mia bocca, deglutendone tutto il piacere.



Feci attenzione alle sfumature, ne assaporai il gusto differente, quasi di latte che aveva fin dalla pelle, potei affinare la mia tecnica senza ottenerne pari soddisfazione. Ma fu una soddisfazione di bocca pura, non più coinvolto dai miei testicoli sgonfi, ne succhiai lo sperma con più avidità, anelando a prenderne le forze.


Cosa che poi ripetei anche con un terzo e poi con un quarto sesso che a turno arrivarono in successione di fronte al foro, come mosche sul miele, e che succhiai per il gusto di assaporare quelle sensazioni di far godere un uomo con la bocca! Sapevo ora come succhiare e far godere ma mi assaporai per bene i pompini, concentrandomi. Ancora non godendo come prima, anche se io feci di tutto per farli godere per bene come si deve.


 


Mi erano piaciuti via via meno? Mah! Infatti.



Che schifo, ma cosa stavo facendo?
Ora sembrava avessi fatto una doccia fredda e mi fossi svegliato, ero sudato e appiccicoso. E stanco. Volevo andar via. Non potevo continuare così per tutta la sera.
Adesso mi vergognavo di me stesso, ero forse diventato un frocio succhia-cazzi? E perché no? Se esserlo è così non mi interessava i giudizi di chi non sa. Mi ero divertito, altro giudizio non era possibile. E non mi pentivo.



Chi non conosce non deve giudicare! Riempirsi la bocca di sentenze, non fa più per me. C'è di meglio che parlare.
Con questi pensieri in testa mi ricomposi alla meglio, con un fazzoletto mi ripulii e cercai l'uscita.



No, mai rimpiangersi, era successo, in parte mi è piaciuto. Quante gioie ci si perde per dei pregiudizi! Pensai solo che per la serata era abbastanza, mi ero sfogato e divertito ma che questo locale, con le sue sorprese meritava altre visite.
Finché ero in zona, potevo riprovarci. Ci sarei venuto più preparato, cercando e offrendo piacere. Accidenti, di certo avevo anche goduto come un maiale. In fondo che alternative migliori per le settimane seguenti potevo avere?


 


Si, di sicuro l'aria fresca della sera mi schiarii le idee, e camminando presi volentieri la pioggia del leggero temporale, contento di questa nuova esperienza.
Sorridendo pensai che, una volta tornato a casa in un posto così io ce la porto la mia compagna! Resterà turbata o si divertirà con me? O anche no? Non come un'ossessione, ma per cambiare, per fargli provare. Però non so, forse alla fin fine si prenderebbe lei tutto il gusto e non potrei certo farci nulla, forse non di fronte a lei, e lei stessa non mi lascerebbe far nulla!
Capirebbe? No, si? Forse?. Si, forse lo farò con la mia donna.


Questa è la mia storia. Ed ora, mio ascoltatore forse sono qui con lei!”
Pausa.
“Bene ora sai tutto chi inizia per primo?”
FINE


 


Bel racconto moglie, scommetto che le prossime volta me ne fai assaggiare ancora qualcuno pure a me! “Certo e dimmi maritino mio, adesso mi racconti tutto per filo e per segno, mi dici per bene cosa hai fatto, cosa si prova, da quando io sono uscita?” e sottobraccio incamminandosi verso l’albergo i due si raccontano le loro esperienze comuni.


INCISO da spostare sopra? NO QUESTO, caro LETTORE è un FLASHBACK come nei film!!!  Ci sono comportamenti nostri o di chi si ama che a volte ci sembrano inspiegabili e che mai ci saremmo neanche sognati di poter avere.
Penso che a molti sia capitato di pensare con fastidio alla propria donna alle prese con un amante, con il suo corpo e il cazzo di un altro.


A me era capitato parecchie volte eccitarmi al pensiero e col tempo la scena immaginata, inizialmente come fantasia quasi fastidiosa, aveva cominciato a procurarmi sempre maggior eccitazione. Erano ormai più di vent’anni che ero sposato con Milly, una donna bella, ma non appariscente, non alta, una terza di seno che, nonostante i suoi anni, sfidava ancora la forza di gravità e puntava ancora in alto i due grossi capezzoli senza alcun sotterfugio “chirurgico”, un bel culo a "mandolino"e, su tutto, due belle gambe, morbide e lisce pur se corte.
Io sono più vecchio e lei più giovane ed esuberante, nonostante la “giovane” età, abbiamo due figli. In pratica a ventisei anni eravamo già genitori. E come avremmo potuto evitarlo? Milly mi coinvolgeva tanto, chiavavamo a più non posso appena si presentava l‘occasione. Spesso in auto da fidanzati, poi appena possibile.
Una volta bloccai un ascensore e me la chiavai in piedi, lì dentro, o in un parco e fummo interrotti da un’altra coppietta che cercava il posto tranquillo!


Un giorno per il troppo ardore si sfondò il preservativo, una sola volta su tantissime, e rimase incinta. Decidemmo di comune accordo di sposarci e metter su famiglia.
Ci sposammo con il proficuo aiuto della sua famiglia, visto i rapporti tesissimi che avevo con mia madre, che faceva la guerra alla mia donna e che ci avevano costretto a lasciare casa.


Dicevo di Milly, negli anni era diventata ancora più bella e adesso era al culmine del suo splendore eppure, nonostante ciò, non era affatto appariscente, merito anche del suo vestire sobrio, senza eccedere nel trucco, di cui non aveva di certo bisogno. Anzi negli ultimi anni aveva iniziato anche con l’intimo ad usare dei castigatissimi slip e reggiseni; con mio grande disappunto erano pochissime le occasioni di vederla con un intimo più sexy. 


 



Perdere la verve dei primi mesi era naturale. Con i due figli che avevano da poco iniziata l’università, la vita trascorreva tranquilla, nessun problema di salute. A letto devo riconoscere che continuava a non negarmi nulla, oltre al solito sesso continuava a farmi pompini ingoiando bene, eppure col tempo i nostri rapporti erano diventati abitudinari, di routine, niente a che vedere con l’ardore dei primi anni. Inoltre io sentivo di invecchiare, non ero più così prestante.


Forse per spezzare questa routine cominciai a fantasticare durante i nostri rapporti. Spesso la facevo mettere carponi sul letto e le infilavo il cazzo in fica da dietro (alla pecorina) ed immaginavo che lei prendesse contemporaneamente un cazzo in bocca da un altro maschio.


Quanto era bello, e sorprendente, mettergli un dito, il pollicione in bocca, e sentirla succhiare mentre la fottevo. Le piaceva! La cosa mi eccitava parecchio, avrei voluto farla partecipe di questa mia fantasia, ma non ne avevo il coraggio.


Un giorno le volevo far vedere un film porno, amatoriale ma non hard. Erano vari episodi ed in uno di questi il marito permetteva alla moglie un rapporto con uno sconosciuto, mentre lui si faceva spompinare dalla moglie, l’estraneo la prendeva a pecora con il guanto.


La moglie nel film aveva acconsentito, ma per superare l’imbarazzo e la vergogna per la situazione, lui le aveva detto di bere dello champagne e fingersi brilla. Insomma le dava la scusa per il suo comportamento da troia. Insomma quasi la mia fantasia e, ironia della sorte, Milly, mia moglie, aveva sempre asserito che non reggeva bene l’alcool, le bastavano un paio di bicchieri di vino per farla “sciogliere”. Veramente avevo qualche dubbio al proposito, qualche volta avevo notato durante qualche pranzo “affollato” con parenti e amici che ne aveva bevuti parecchi in più dei suoi dichiarati due, e le avevo visto tenere un comportamento normale.


Decisi comunque di tentare di approfittare di quel che diceva e,appena si verificarono le circostanze adatte, cioè quando eravamo lontano dai figli, con una scusa stappai una bottiglia per farle bere qualche bicchiere di buon vino. In effetti poi a letto riuscii a godere parecchio per la sua “allegria”; ripetei la cosa altre volte e, sempre non me ne pentii.


Lei a letto brilla sembrava un’altra, si sfrenava in mille modi e si faceva fare e dire qualsiasi cosa, mi sembrava tornare d’un colpo a vent’anni prima, spesso si era fatta chiavare finanche mentre, completamente nuda, era affacciata alla finestra; è vero che era notte fonda, ma poteva essere comunque vista da qualcuno del fabbricato di fronte!


“Sono la tua troia, dai sbattimi tutta col tuo bel cazzone, portami fuori in auto e fottimi anche in mezzo a un parcheggio!”
E questa era solo una delle tante frasi che le uscivano spontanee appena le sfilavo il cazzo dalla bocca, anzi come lei lo chiamava il “cazzone”, ossia un discreto affare di circa mano di 20 cm e grosso di diametro, un attrezzo che, assieme al mio bel fisico la faceva divertire.


A dire il vero da quando mi ero sposato non avevo mai tradito mia moglie, siamo fedeli e complici tra noi. Del resto non c’era ragione per farlo, Milly a letto sapeva farsi valere, e poi, come ho detto prima, c’erano “le varianti del vino”. Inoltre il riferimento al sesso in auto non era causale, da giovani fidanzatini dovevamo accontentarci di farlo così e una domenica sera, eravamo in pieno inverno messi in un parcheggio tranquillo, nella nebbia fitta, ci eravamo persi nella foschia, e impazienti sul più bello delle effusioni, ma il posto si riempiva di auto con persone che potevano vederci. Ci era capitato, noi credevamo di essere fuori vista, ma eravamo circondati da persone che scendevano in fretta, verso la chiesa che comparve dietro di noi appena il vento diradava la foschia!


Visto il successo della variante “vino”, un giorno decisi di farle vedere quel tipo di film e interagire per gioco con altri spasimanti. E poi di provocarla chiedendo:
“Allora saresti disposta ad un rapporto a tre?” Stupita risponde:
“Ma sei matto? Dicevo solo che se bevessi due coppe di spumante, come quella nel film, perderei veramente il controllo, e tu lo sai benissimo, sei brillo e ci vedi doppio? visto che qualche volta te ne sei anche approfittato!”
“Perché adesso a far l’amore con la propria donna si approfitta???”.
Dovevo provare a convincerla, pian piano, con un uomo di suo gradimento, e vedere che cosa succede!


La RIVELAZIONE
Un paio di giorni dopo ero al telefono con mia moglie, quando avvertii un forte rumore provenire dal corridoio. Interruppi la telefonata posando la cornetta e mi precipitai fuori per rendermi conto dell’accaduto. Quando mi accorsi che si trattava solo della caduta di alcuni contenitori d’acqua per i beverini, tornai in ufficio. Stranamente sentivo una specie di sommesso chiacchiericcio. 


Istintivamente diedi un’occhiata al telefono: la cornetta non era in posizione di riposo, era da lì che provenivano i suoni. Probabilmente non avevo chiuso la telefonata, mentre Milly doveva averne avviata una dalla camera con una vecchia amica senza accorgersene.


Era lei infatti che parlava con un’amica che risiedeva in un’altra città. Stavo per posare la cornetta quando un’affermazione dell’amica accese la mia curiosità: il succo del discorso era...
“Assolutamente evita di incontrare con tuo marito quella cretina”.
Ma ha detto di essere di passaggio col marito e partirà domani stesso.
E tu inventati una scusa qualsiasi ed evita di incontrarli.


 


Ma perché? Perché è una cretina e il marito un deficiente. Pensa che per tenerli lontano mio marito fu costretto finanche a cambiare zona di lavoro.
Ma insomma cosa ti ha combinato!


Era quasi tre anni fa e, per puro caso ci incontrammo. Figurati che i nostri mariti lavoravano assieme da anni e mai ci eravamo incontrate. Fu così che iniziammo a frequentarci, a passare qualche sabato sera assieme. Una sera lei prese a parlare dei tempi del liceo, di quando ci confidammo dei nostri sogni erotici, ricordi?



“Cavolo se ricordo. Scrivemmo su un foglietto ognuna i propri sogni proibiti in ordine di importanza, poi mischiammo i foglietti e leggemmo quello che avevamo scritto.
Già, che cretine, come se poi dalla scrittura non ci saremmo riconosciute!”
Beh, alla fine ricordo che erano temi ricorrenti nei tre sogni. 


Già, fare sesso con due uomini contemporaneamente. E questo lo indicammo tutte e tre per primo.
Poi c'era il fare sesso con uno sconosciuto al buio e infine farsi sbattere con forza da un maschione.



Insomma lei cominciò a rimarcare il fatto che per tutte e tre di noi il primo sogno era quello di stare con due uomini. Poi improvvisamente al telefono mia moglie chiese all’amica se avesse poi attuato qualcuno di questi sogni. Le risposi di no ed anche lei mi disse che erano rimasti sogni proibiti che al massimo le ripassavano in mente mentre faceva sesso col marito.


Comunque l’amica confidò nella telefonata che con l’altra coppia non si parlò più della cosa, la serata finì come sempre. Ci vedemmo un altro paio di sabati senza più accennare a nulla. Poi una sera, mentre eravamo in pizzeria, il marito cominciò a portare il discorso sulle fantasie sessuali. 


Cominciavo a chiedermi se quella cretina non gli avesse parlato delle nostre. Per fortuna mio marito, vedendo il mio fastidio per il discorso, riuscì a deviarlo su tutt’altro argomento. Fu quando i due uomini uscirono per fumare che capii che doveva essere stata proprio lei a chiedere al marito di intavolare il discorso, infatti una volta sole lei disse:
“Ma lo sai che appena mia marito ha saputo delle nostre fantasie adolescenziali invece di arrabbiarsi mi ha proposto di farmi sbattere da un amico assieme a lui?
Ha detto che vorrebbe vedermi scopata mentre io gli faccio un pompino.”


Le risposi che era meglio che ci pensasse bene, che alla fine era meglio un sogno idealizzato e mai realizzato del tutto che la realtà magari traumatizzante, ma quella mi rispose:
“Senti, sono anni che ci penso. Tutte le volte che lui mi fa mettere a pecora, e lo fa quasi sempre, io immagino che dietro di me ci sia un altro mentre lui me lo infila in bocca. Poi l’altra sera aveva voglia, mi ha fatto mettere in posizione e mentre mi chiavava mi ha detto di immaginare che fosse presente anche tuo marito. Dai è normale avere questi pensieri.”


“Ma che vi viene in mente a voi due?” disse con la sua tipica risata mia moglie!
“Ma dai amica mia, le fantasie erano anche le tue. Possiamo metterci assieme. Visto che stiamo con una sola auto, stasera mi riaccompagnate a casa, tuo marito viene da noi e resta per la notte. La settimana prossima sarà il tuo turno di farti sbattere da due. Siamo tra amici, sesso pulito e sicuro.”


 


“Scusa, ma non se ne parla neanche! Assolutamente no!” Ma la sua voce era stranamente indecisa.
Aspetta a parlare, capisco che forse sono stata precipitosa. Parlane pure con tuo marito con calma. Poi mi farai sapere, tanto i nostri uomini si vedono tutti i giorni”.


Tornai a casa e la ritrovai turbata.
Mi accorsi che era distratta, pensierosa. Avendola sentita confidarsi le chiesi ed alla fine le dissi che le avevo sentite, sapevo ormai dei loro desideri e sapevo che ogni donna non asessuata desidera trasgredire e sollevata si confidò e mi riferii tutto il resto.


L’avevo immaginato, l’amico mi ha fatto tanti strani discorsi, ci girava attorno ma alla fine avevo capito dove voleva andare a parare. Figurati se possiamo fare una cosa del genere, avevamo delle regole e le amiche erano troppo loquaci, sarebbe come pubblicarlo sul giornale.


Con gente che si conosce e si vede pure tutti i giorni. Pensa che quelli che praticano queste robe lo fanno, come noi in completo anonimato, semmai vanno anche in altre città, mentre io vedrei quel tipo tutti i giorni. Non ti preoccupare, risolviamo subito tutto. Eviteremo semplicemente futuri incontri con loro due.
E così cominciammo ad evitarli. Per me era semplice. Ma il famoso tarlo, come un seme fecondo era piantato.



Avevo la doppia scheda telefonica e lei aveva solo un numero che cercai di non usare. Invece per mio marito era dura, l’amico praticamente gli stava addosso tutti i santi giorni per cercare di convincerlo. Alla fine fu costretto a cambiare lavoro. 


Da allora non l’hai più vista?
Solo qualche volta, di strada, giusto un saluto e poi via. Certo che però devo riconoscere che alla fine l’idea in testa ce la avevano messa e con buoni risultati. Iniziammo a fare sesso più spesso e con più foga del solito. E, mentre prima lo facevamo nella classica posizione del missionario, dopo iniziammo a farlo alla pecorina.



Praticamente entrambi avevate la stessa fantasia.


Non solo. Avendo saputo dei suoi pensieri, a volte al rientro a casa, appena chiude la porta mi afferra e mi scaraventa ancora vestita sul letto, mi strappa letteralmente la camicetta e gli slip e mi chiava con forza, quasi mi violentasse.
“Caspita, quasi, quasi mi confesso anch’io con mio marito.”


Te lo consiglio. Lo sai che un paio di volte è rientrato prima da una trasferta, senza dirmi nulla?


In piena notte mi sono risvegliata con uno “sconosciuto” addosso che mi aveva già penetrata. La prima volta veramente pensavo che fosse uno sconosciuto e mi sono letteralmente scatenata, godevo come una porcella, sono venuta almeno quattro volte. Solo quando me lo ha infilato in bocca l’ho riconosciuto dal sapore e dall'odore. A lui poi ho detto che l’avevo riconosciuto subito.


 


Cavolo stai proprio diventando una bella porcella. Adesso ti manca solo la fantasia principale e poi sei a posto, veramente a fantasie a Milly ormai non mi manca proprio nulla!


L’ORGIA DI COMPLEANNO


Passa qualche mese …. e torniamo al mare. Questa volta per 15 giorni di ferie.


Dopo che siamo accasati nel solito posto, cade il compleanno di Milly e di sicuro si aspetta qualcosa di speciale, ma non sa quanto lo sarà….


Siamo al mare, solito posto, e mentre lei deve ancora tornare dalla spiaggia io mi ero organizzato tutta la cosa con un paio di venditori ambulanti ivoriani che ora sono ben nascosti nell'armadio.


Dopo quei video, dopo il viaggio, eravamo ritornati felici nella routine, e non abbiamo più fatto nulla di strano, ma questa volta tocca a me farle la sorpresa, e sarà decisiva.


 Eccola, rientra in casa allegra, la accolgo con un lungo bacio e la mando a fare la doccia. Esce con indosso solo un asciugamano, ce l’ho già duro al pensiero di quello che succederà… Mi guarda con occhi da gatta e mi chiede se mi ricordo che giorno è, le rispondo: ”Certo tesoro, un giorno che non dimenticherai”, lei sorride ammiccante: ”Cos’hai in mente?”


“Aspetta e vedrai” Le dico io. “Vai in camera da letto e aspettami” “Ok , ma non farmi attendere troppo.”... Metto intanto un cd con musica classica, il Bolero di Ravel e altri brani piacevoli, che mi servono per creare l'atmosfera ed eliminare il silenzio.


Nonostante qualche chilo di troppo è un gran pezzo di fica, languida e distesa sul letto. Entro in camera da solo e la trovo già nuda, bella, con quei suoi capelli scuri che le circondano il viso.


 Le dico “Ora ti voglio bendare” - “Va bene, mi piace, ma cosa hai in mente?”, “Lo scoprirai, tranquilla”. Intanto la bendo, con un bendaggio scuro e ben fissato e la lego con stringhe morbide e leggere al letto. “Eccoti legata!” Le mani legate assieme con un nastro che arriva sul montante vicino all'armadio in modo da farle tenere la testa vicina al bordo, e le gambe aperte legate alle caviglie con i due nastri che arrivano ai due lati e legati ai piedini del letto. La accarezzo e la faccio fremere.


Faccio uscire piano gli altri uomini dal grande armadio a muro del corridoio, lei non si è ancora accorta di nulla… la bacio appassionatamente e inizio a baciarle il collo, poi scendo, le accarezzo il seno e le succhio i capezzoli, sta già gemendo, la porca. Scendo con la lingua fino all’ombelico e poi tra le sue gambe. Ha la fica tutta bagnata, è uno spettacolo, le lecco le grandi labbra, le infilo due dita dentro più che posso e le muovo su e giù, poi le titillo la clitoride con dei brevi colpetti di lingua, mi sta implorando di non smettere, ma io mi stacco perché il bello deve ancora venire. 


 Intanto due ospiti in perfetto silenzio e senza far rumore si sono tolti le tute da ginnastica con cui si erano nascosti e si stanno toccando il cazzo, non vedono l’ora di infilarglielo dappertutto. Sono attorno al letto, pronti a sbattersela a più non posso e io pure. Salgo sul letto e a cavalcioni appoggiandomi al seno, che manipolo con ruvidezza infilo il mio cazzo nella bocca di Milly, lei lo adora, me lo succhia con voracità, mi sposto sul suo viso con il corpo e lei lecca le palle arrivando fino all’ano, glielo spingo sempre di più, fino in gola, lei lo ingoia con gusto, che gran troia!


Glielo tolgo e poi strusciandolo sul suo corpo da sopra a sotto, lo infilo nella sua vagina, è caldissima, se non ci sto attento rischio di venire subito…no, non devo, è ancora lungo il gioco. 


Intanto uno dei due, un giovane negro ben dotato si avvicina al bordo del letto, al mio cenno le gira dolcemente la testa e glielo infila in bocca. Lei rimane inizialmente sorpresa, ma non si sottrae, e assapora e studia quest'asta lunga e grossa che divora con gusto e un secondo dopo è già lì che geme di piacere. Sono eccitatissimo, e dico: “Dai troia succhia, succhialo bene!”. “Poi ti scopo come dico io, ti piace eh? Sì che ti piace, sei proprio una gran zoccola, prendi tutto quello che arriva dai!”.


Sentire queste parole la eccitano ancora di più e la sbatto con violenza, lei mi implora di non smettere e ho intenzione di assecondarla, ma cazzo quanto è difficile non venire ora! Intanto il secondo le sta accarezzando i seni, e poi li bacia con i labbroni enormi; di sicuro con quelle belle tettone ci si vuole fare una spagnola ed infatti….ora lei ha capito che si tratta di un’orgia, per un momento si toglie il cazzo dalla bocca e mugola. “Ahhh Che gusto, come fai....siii come hai organizzato? che bello, bel regalo! Ti sono davvero grata... ahahahaha godo”


“Di niente amore” Le rispondo io, “Per una fica come te questo e molto altro”.


Riesco a darle qualche botta ma sento che sto per venire, e mi ritiro sentendola contrarre e gemere di piacere, un grosso dito nero mi sostituisce subito e lei squirta innaffiando la mano e gemendo con il cazzo nero in bocca producendo un rumore strano di risucchio.


 A questo punto decidiamo di girarla a novanta, sleghiamo i lacci più corti dei piedi e lei, ancora bendata e ubriaca di piacere si lascia sollevare. Il più dotato si stende sul letto e la fa sedere sopra e le infila il suo enorme cazzo già bello che stimolato, lei urla e geme, apprezza e collabora; è una maga nei movimenti del bacino, figurati se se lo fa ripetere due volte…A questo punto decido di approfittare per la distrazione che ha con quel bel cazzone e vado a assaporare il suo culo fantastico, pieno e sodo al punto giusto. Lo ungo un po’ e poi spingo. Ma lei protesta come al solito, ma non si sottrae. 


Non può, ancora mezza legata, in piena trance orgasmica e distratta dagli altri, che la occupano su più fronti “Dio che spettacolo, che stretto!”. Lei gode ancora. intanto, l'altro negrone dopo la spagnola ora glielo sta offrendo tutto in bocca, mia moglie sta impazzendo, tappata in tutti i buchi per la prima volta sento i suoi umori scendere lungo le gambe, dev’essere al limite dell’eccitazione…Continuiamo per un po’ in questa piacevole posizione e poi cambiamo. Ora dopo la bocca anche questo vuole scoparsela e se la mette sopra, lei gli da la schiena, messa così può continuare a tenere aperta la bocca, che scopiamo piano a turno, facendoci succhiare noi due che siamo al limite per venire…. Ma prima, dopo due colpetti di lingua, anche il secondo pure vuole provare quel bel culo e glielo infila senza tanti preliminari…lei lancia un gridolino di piacere, impalata da due cazzi mica da ridere, e si muove dolcemente, avanti e indietro, su e giù, intanto io le faccio reclinare un po’ la schiena per scoparmela davanti…altra doppia penetrazione, il primo le infila il cazzo pieno dei suoi umori in bocca, ma per non venite troppo presto lui lo ritira e offre il resto: gli lecca allora le palle, perciò Milly ne prende una alla volta e le succhia poi con la mano le afferra entrambe e ci gioca con la lingua.


Guardo davanti a me il negro sudato, quasi paonazzo in viso, anche lui non ce la fa più… con uno sguardo ci capiamo: è il momento.


 Ora la facciamo inginocchiare a terra, ancora bendata e uno dopo l’altro le veniamo in bocca “Dio che sborrate!”, lei ingoia tutto e poi ci lecca delicatamente i membri, uno ad uno. Quando ripassa al mio dice: “Questo lo conosco bene!” poi ribacia gli altri due e lecca le ultime gocce con voluttà dicendo “Piacere!” con voce languida e sensuale. Poi si abbandona nel letto languida e appagata.


Appena riprendono fiato i due assieme, come cani selvatici affamati le leccano di nuovo la fica, i capezzoli e Milly ancora una volta viene, urlando di piacere. Poi smette come svenuta.


Ora i due ospiti si rivestono silenziosi e li faccio uscire, con lei semi addormentata e languida. Non vogliono nemmeno la mancia che avevo promesso.


 Torno da lei e tolta la benda le chiedo come sta e lei: “Da dio! Brutto porco! Maiale! Mi hai scambiato per quella troia della Luana?” poi ride con quella risata cristallina e liberatoria. “grazie per questi regali super, ma direi che non occorre un’altra ricorrenza per riprovarci, che ne dici?”


Son passati neanche tre giorni, al mare e la mia signora ora richiede un'altra seduta con gli amici. A dire il vero accenna a voler provare ancora con quei “Speciali vibratori del suo compleanno.”


E allora gli avviso di venirci a trovare per un'altra serata. Lei quella sera si rinchiude in bagno, e si mette in ghingheri.


Si sta truccando e profumando dopo la doccia, ed io invece preparo i drink e la macchina da presa, questa volta facciamo pure un filmino.


Suonano alla porta, e li ricevo, li saluto e li faccio entrare, sono vestiti con la solita tuta e mi dicono che stavano facendo jogging leggero per scaricare la tensione, vedo che sono carichi e li faccio accomodare nel divanetto, piazzo la telecamera davanti e chiedo se a loro va bene. Ottenuto un sorriso, mi dicono che sono due giorni che pensano al secondo round, e che si sentono in forma.


Arriva vestita di bianco, con una mascherina di pizzo che usa quando adesso ci filmiamo nell'intimo.


Si ferma una attimo, e resta sorpresa vedendo i due ragazzoni seduti, mi guarda e mi fa un sorrisone forzato, e lesta lesta si mise in mezzo ai due! 


- “Ma che bei maschioni scuri, dovevo immaginare che per avere sostanza serviva il colore!”


E inizia a toccarli senza pudore, da sopra i pantaloni.


- “Siete contenti di essere qui sento, siete già duri come il marmo!”


E così dicendo inizia a esplorare dentro le mutande, mentre lo fa mi guarda con aria di sfida: 


- “E te mi raccomando fai delle belle riprese che poi mi voglio guardare!”


Metto a fuoco bene, cercando di non inquadrare troppo i visi, ora in primo piano si vedono il suo intimo in seta accarezzato da due mani scure, mentre ai lati ci sono due membri neri accarezzati dalle sue mani bianche.


Sono tutti e tre a loro agio, e lentamente masturbandoli lei gli spoglia sempre di più, mentre un alone di umidità inizia a bagnarle l'intimo. Devo spostarmi con la telecamera, perché alzandosi mi copre la visuale, mi sposto e la trovo già con la testa a servire il più giovane dei due, che mugola di piacere e cerca di tenerla tranquilla, mentre lei spompina famelica, mentre il secondo è sceso sfilandole le mutande a leccarla tra le gambe.


Con un rantolo il primo le viene già in bocca, scusandosi di non aver saputo resistere, lei ride e lo rassicura che va bene così, si gira e inizia a succhiare il secondo, mentre il primo si rilassa infilandole tutto il dito dentro la fica. In un paio di minuti anche il secondo le viene in bocca, e lei ora dice: “bene, ora che mi avete fatto bere sarete più resistenti e pronti a scoparmi per bene!”


Così dicendo li prende per i cazzi rimasti duri e li trascina verso la camera da letto.


Si pone sopra il talamo a gambe aperte ed inizia a farsi montare... il più giovane rimasto prestante la penetra con forza, mentre l'altro in ginocchio davanti alla sua testa viene servito di bocca fino a quando dopo diversi minuti riprende consistenza, lei si gode la scopata e geme con il cazzo in bocca. Poi quando lo sente pronto si mette sopra al primo rimasto duro e inizia a infilarselo dietro, trascinando il primo dentro davanti, per una doppia penetrazione che la manda in estasi: “che bello, non avevo mai provato di meglio, mi manca solo il tuo uccello da succhiare...” e con la mano mi fa cenno di avvicinarmi; la assecondo cercando di tenere a fuoco al meglio la telecamera, e riesco a riprendere dall'alto la sua testa che succhia ed inghiotte pure il mio pene, pronto e duro, mentre il suo corpo è scosso dai colpi che i due riescono a dare e dai fremiti dei suoi orgasmi. La vedo godere in un limbo di piaceri, e presto anche le mie palle si svuotano, mentre lei succhia avida pure tutti i miei schizzi. Ora mi concentro nelle riprese e riesco a riprendere i due che se la montano per bene e per finire a turno escono per schizzare sul ventre e sui seni di mia moglie che ora giace estasiata.


INVERNO


Quando finita l’estate bollente, passa l’autunno e ritornati alla vita normale ci culliamo e coccoliamo di questi nostri nuovi ricordi. Poi l’inverno è freddo e cupo. Ed e' cosi' che abbiamo deciso, per festeggiare il nostro ritrovato amore e stile di vita eccitante, di andare a caccia in un privèe, una specie di Club per scambisti e concederci uno svago.


Ormai è come una droga, evocare saltuariamente Luana. Io pensavo a gustarmi un altro rapporto orale di mia moglie con uno sconosciuto. Lei invece dice che ormai di sperma conosce troppi gusti, e cercherà pure di farsi scopare di più, e la cosa non mi dispiace. Una sera, una volta preparati, usciamo ed in preda all'emozione di provare qualcosa di nuovo ci dirigiamo verso il locale scelto con cura. Appena entrati incontriamo da subito la persona con cui avremmo voluto mettere in pratica questa piccola trasgressione, gli rivolgiamo un occhiata e subito capisce che siamo interessati a lui, era un tipo di mezza età distinto, ben vestito e curato, e da come ha reagito al nostro approccio capiamo subito che Milly era di suo piacimento, come poteva non esserlo.


Milly portava una camicia di seta senza reggiseno che metteva i evidenza il suo seno ed una gonna di colore rosso, il tutto guarnito con delle scarpe con tacchi a spillo abbastanza alti. Mi faccio avanti ,mi presento e presento mia moglie, lui di rimando si presenta e dice di essere un singolo. Noi gli spieghiamo che non era importante in quanto mia moglie era interessata a sesso a tre e non a scambi di coppia: fargli un pompino mentre mi scopava e che lo avrebbe fatto per farmi piacere. Io continuamente le dicevo che mi piaceva quando faceva la troia.


Milly stufa di parole ruppe gli indugi ci prese per mano e ci porto in un lato della sala dove si trovavano dei divanetti liberi e non troppo vicini al centro del locale. Mi fece sedere e lei si mise seduta vicino a me, prese per mano il tipo di cui non ricordiamo neanche il nome ed inizio' a massaggiargli la patta dei pantaloni, era evidente che era molto eccitato, non ci ricordiamo neanche il nome tanta era l'emozione, mi guardo' ed io gli feci segno di continuare, lei gli apri la cerniera ed estrasse un grosso cazzo, sicuramente più grande del mio, non riusci' a trattenere uno esclamazione ammirata, ma subito si riprese, forse per non mettermi in difficoltà.


Mi fece alzare e mi tiro' giù i pantaloni e le mutande fino le caviglie, anche io avevo un erezione fuori della mia norma ma credo che il mio cazzo era almeno 4 cm più corto di quello del tipo.


Mi fece sedere si tolse il perizoma e salendomi sopra iniziò a scoparmi rivolta verso la sala.


Vedevo solo la sua schiena e sentivo la sua fica allagata, forse pensava quello che avrebbe fatto poco dopo, cosa che avvenne. 


Prese per mano quel tizio e lo avvino a se', inizio a succhiarlo con una tale foga che con me non aveva mai usato, ogni tanto smetteva e mi osservava, i gemiti di godimento aumentavano, io la scopavo e un cazzo di uno sconosciuto era nella sua bocca, solo per il fatto che non poteva urlare dal godimento avendo la bocca occupata, aumentava il mio ed il suo eccitamento. Il tizio in questione dopo 4 -5 minuti di succhiamento iniziò a dare i cenni di una prossima sborrata, apprezzai il segnale, come se stesse chiedendo dove poter venire, mia moglie interruppe e mi fece cenno di dargli indicazioni su cosa fare, naturalmente in preda all'eccitamento gli dissi di continuare fino alla fine ed oltre. 


Non se lo fece ripetere e con ancora più passione si avvento' sul quel cazzo di almeno 23 Cm, la sborrata fu' copiosa ed abbondante, si giro' verso di me facendomi vedere la sua bocca piena, questa volta non aspetto un consenso decise di ingoiare tutto di sua spontanea volontà.


Poi mi baciò soddisfatta “ti piace questo sapore vero? Amore?”


Tornammo a casa ed io ripensavo al fatto che come capita spesso da sola decise di ingoiarselo tutto, mentre fieramente me lo mostrava, ed era come se mi avesse voluto punirmi con una bevuta così intima per averla portata a fare la troia. Questo e' solo uno dei tanti esempi di come non avrei immaginato che avrei potuto perdere completamente il controllo di mia moglie Milly con cui ero sposato da anni e di trasformarla in questa Luana, una vera troia, e poi riconquistarla con pazienza coccolando Milly al ritorno a casa.


Una sera ritrovatici al letto come al solito con il telefonino cerchiamo spunti di eccitamento, mi collego al nostro portale per scambisti e mi accorgo che vi erano stati caricati i due video che avevo già visto mesi prima, Milly era vicino a me in silenzio e mi accarezza le parti intime. “Avanti guarda” intanto controllava la mia eccitazione. 


Brava, ora vedo che non li tieni più nascosti, come non cancelli più le tue foto senza veli e senza volto, come hai sempre fatto; prima o poi ne mettiamo altri dove ti mascheri il viso ma ti fai vedere tutta! Voglio che ti vedano sui siti quanto troia sei! Leggiamo i commenti, commentando e ci divertiamo a rispondere.


Trovammo un messaggio-annuncio di un “toro” che ci cercava. Rispondemmo e alla fine ci siamo accordati per la telefonata.


Il "pronto" lasciava pensare ad una persona calma, mi presentai ed iniziammo a parlare....Gli passai Luana..... e ci accordammo di vederci il sabato pomeriggio successivo, (era giovedì.....), a casa sua....Ci salutammo. Vidi Milly rossa in volto e molto inquieta,ci scambiammo impressioni: era molto eccitata. Avevo da anni scoperto che alcune voci maschili, pur se differenti dalla mia, le provocavano una eccitazione che a me nemmeno un pornaccio poteva fare. 


Ormai questa variabile continua novità la rendeva sempre più disponibile e più giovanile, si curava e si rendeva piacente e mi confidò che trovava erotica quella voce e si era bagnata al pensiero di un incontro bollente.


Mi chiese cosa avrebbe dovuto fare....come dovesse comportarsi..... le risposi di non pensarci e di essere naturale, spontanea e che se eravamo assieme, potevamo decidere al momento; in fondo non era il suo primo amante, ma lei si comportava ogni volta come lo fosse. Soprattutto con quelli nuovi mascherava la sua esperienza fingendo fosse le prime volte che faceva la esperienza di “hotwife”.


Venne il sabato....erano state ore di attesa e un po' di tensione, di emozione. Arrivammo all'indirizzo senza problemi. Una villetta isolata, un po' fuori città, attorno una siepe altissima. Scesi e suonai… al citofono mi disse di avvicinarmi al cancello carraio, che stava aprendosi,e di entrare con l'auto. Ci venne incontro in cortile. Io e Milly ci guardammo e capii che le piaceva, dal vivo era molto meglio che in foto. Ci presentammo: Riccardo, abbraccio' Milly e la bacio' sulle guance.


Entrammo. Un salone grandissimo ci accolse. Ci fece accomodare ed iniziammo a parlare del viaggio, se avessimo avuto problemi con l’indirizzo: altri convenevoli e banalità. Poi a sorpresa ci chiese di vedere Luana nuda, io e lei ci guardammo, senza parlare, Milly si alzo' e si spoglio': in quel contesto era ancora più figa....si giro' su se stessa per farsi ammirare e capii che era eccitata. Lui le si avvicino' ed inizio' a baciarla ovunque. Ero immobile sul divano ed ammiravo quel gioco eccitante. In breve fu nudo e la sua erezione era davvero tanta, e prese Luana in piedi da dietro. 


Milly inizio' a gemere e a muoversi andando incontro ai colpi di Riccardo, la sbatte' per un tempo interminabile. Poi la prese in braccio e la porto' in camera, ero sempre immobile sentivo i gemiti di Milly sempre più forti, li raggiunsi e vidi Milly che cavalcava Riccardo, che steso sul letto la guidava nel movimento tenendola per i seni. Milly era scatenata andava su e giù' sul cazzo senza freni e vedevo le sue mani che stringevano le sue tette e la facevano gemere sempre più forte. Una visione stupenda. Ci salutammo alle tre di notte. Vedevo Milly esausta, ma con gli occhi pieni di desiderio. Per strada mi disse che si era innamorata della voce erotica del tizio, per questo era più nervosa del solito. E dal vivo si era quasi invaghita di lui, ed era meglio se questo contatto lo tenevamo da parte, una botta e via!


Smanettando annoiata in rete decise di rispondere a un profilo privato, ha iniziato a postargli le immagini. Giorgio era al lavoro, e mi lasciava interagire anche se non mi trascurava più.


Da tempo avevamo il computer, e lei aveva imparato bene ad usarlo anche per queste attività, con gli un account di posta elettronica, le chat e per programmarci negli spostamenti.


Le faceva vedere siti particolari, anche se lei si diceva non interessata. Ma da sempre era diffidente, non voleva mettersi in mostra. Temeva che la esponessi.


Lei racconta nella chat con sconosciuti che un benedetto giorno capitò che lei era uscita per andare dall’estetista, ma trovò l’auto in garage con una gomma a terra, e subito rientrata senza che egli se ne accorgesse. Lo trovò intento a parlare e non a scrivere, come faccio adesso io, con un altro uomo. Sbigottita, dalla porta socchiusa ascoltava i dettagli su ciò che dicevano, e Giorgio sicuro di esser solo in casa parlava di sesso. Moglie mia terrorizzata di avere il marito che parla di sesso con uomini, sarà mica… no. Parla della moglie. E di lei, di che avrebbe fatto a Milly se l'avesse avuta a disposizione per un paio di ore e Giorgio, in preda ad un’eccitazione orgasmica incontenibile, si stava segando di gusto all'idea.



Ovviamente Milly andò su tutte le furie, almeno inizialmente, ma poi, lasciando spiegare il marito , iniziò a leggere anche lei quello che si scrivevano ed una certa eccitazione iniziò a pervaderla lasciandola per questo assolutamente basita e contrariata.


Ecco Perché lui nel spingerla in rete la lasciava spesso sola a letto, per cercarle uomini. Il problema che per lei l’astinenza continuava visto che lui iniziava a contattare profili di “bull” con cui poi le chiedeva di interagire, chattando o scrivendo con mail parlando di sesso.


A quei tempi Internet non era per niente come lo è ora, ma abbiamo trovato gruppi dedicati a tanti tipi di socialità: non sono sicuro di tutto ciò che si può fare e se esistano in questi giorni. Comunque abbiamo iniziato a chiacchierare con alcune persone e, con un po di persuasione da parte mia, ha iniziato a interessarsi a guardare altre persone in webcam, primitive com'era a quei tempi, e alla fine è arrivata a incontrare effettivamente qualcuno.



Ormai avevano perso interesse per il virtuale, non si accontentavano più, era meglio il reale!  di questo, e forse proprio per questo non la soddisfaceva più, mentre lei sessualmente per queste fantasie era come un vulcano in attesa di eruzione. Ma ormai sapevamo e non volevamo fermarci


Certamente una cosa intrigante era leggere i commenti che gli altri uomini facevano su di lei. Il piacere che Giorgio provava nel vedere le foto della sua signora come oggetto dei "tributi" degli altri uomini era indescrivibile, la immaginava al centro delle attenzioni di più maschi che lo portavano ad un livello solo onirico di cornuto felice e contento mai provato prima.


Stavamo chiacchierando on-line con un uomo e lo abbiamo fatto venire ad un’incontro a un bar a metà strada per incontrarci. Era metà settimana e dovevamo andare tutti a lavorare il giorno successivo, quindi non ci aspettavamo di far tardi quella notte.


Comunque, Harry, come lo chiamerò io, ha incontrato Milly, mia moglie e io, Giorgio, intorno alle 19:00 e ci siamo goduti tutti una piacevole serata di conversazione e cibo, naturalmente. Quando abbiamo finito i nostri pasti era ancora presto così abbiamo deciso di prendere un taxi per tornare a casa nostra. Dove abbiamo bevuto un paio di drink e conoscerci un po' meglio.


 



Mia moglie mi aveva detto, lontano dalle orecchie di Harry, che le piaceva e che avrebbe voluto farselo. Dopo il secondo cocktail mia moglie ha detto a Harry, di punto in bianco, "posso vederlo?"


 



A proposito, e potresti indovinare, Harry è mulatto e avevamo visto il suo cazzo in webcam, quindi sapevamo che era di buone dimensioni. Molto dotato davvero. Ovviamente era più che felice di farlo uscire per lei e in poco tempo lei lo aveva in bocca e lo stava succhiando e masturbandosi rendendolo davvero duro.


 



All'improvviso suonò il campanello. “Vado io!” dissi – “voi continuate” Ha continuato a succhiargli il cazzo mentre io rispondevo alla porta, ma non serviva nemmeno che lo dicessi. Ovviamente era il tassista, ma sapendo che non avevano finito quello che stavano facendo, ho detto al tassista che era in anticipo di un'ora, l’ho pagato per il disturbo si è scusato e ha detto che sarebbe tornato entro un'ora.


 



Ho tirato fuori la fotocamera e ho scattato loro alcune foto. Le è piaciuto molto succhiarlo e toccarlo e mi ha fatto tirare fuori anche il mio cazzo e ci ha succhiato e masturbato entrambi. Alla fine è arrivato quello che sembrava un secchio carico di sperma seguito poco dopo da me. Beh, si era concentrata sul suo cazzo.


Dopo pochi minuti il tassista era di ritorno e abbiamo salutato Harry.


 



Fatto sta che alla fine lei decise di invitare pure un altro prescelto, dalla lista dei possibili amanti, tal Giovanni, a passare da lei. Sulla mail secondo noi si era vantato troppo, ma era stato chiaro: il prescelto era tale perché aveva spiegato che era in grado di resistere per ore, ben dotato ma che erano più di due settimane che non scopava e aveva tantissime fantasie in questi giorni con la sua “cremina”. 


 



Lui le aveva chiesto di non farsi problemi, era per una botta e via, di farsi trovare pronta, da sola a casa, senza mutandine, con autoreggenti, sopra camicetta e gonna, e ovviamente tacchi. Il luogo da Milly indicato nella chat era la casa al mare.


 


Così lei lo aspettò. Appena aperta la porta, accomodato in casa, nel piccolo appartamento al mare dove si erano dati appuntamento, nella penombra dell’atrio, Milly chiese senza perder tempo che tipo di “venute” piacevano al giovane maschio.


 


Senza imbarazzo lo stallone disse che lui le adora tutte, da quelle di mano, di bocca ma con venuta fuori. Mentre sapevo che invece con me, per abitudine consolidata e per anni non amava le schizzate fuori e lo spreco di seme. Ma con ogni cazzo nuovo poteva esserci una variante ed una novità, lo avevamo capito che stava a lei e al momento.


 


Nemmeno il tempo di mettersi comodi sul divano, ricoperto da una lenzuolo pulito e stranamente ben illuminato da un faretto a luce calda, che lei lo accarezzò sopra i pantaloni, e aperto lo zip iniziò a segarlo, in pratica, con lei ancora in camicetta e gonna e lui non ancora del tutto nudo: i suoi primi approcci sono stati tutti di bocca e mano.


 



Lei si dava da fare, e bene faceva tutto, facendo venire lui la prima volta solo dopo mezz'ora accarezzando e valutando il sesso di lui con la mano, bloccandolo al momento giusto quando stava per venire. Vedendo che rischiava di venire subito per l’eccitazione, lui dopo alcuni minuti aveva un po' di sperma che già usciva, Milly si è fermata, ha stretto la base del cazzo e quando lui si era calmato ha ripreso con calma, invitandolo a rilassarsi e a raccogliere le forze, leccando delicatamente il pre-cum, in pratica facendo una sega e un pompino molto molto lenti.


Su queste tecniche era diventata esperta, ma con minori risultati, con il “maritino” ottenendo uno schizzo abbondante entro la prima mezz'ora dal toro.



Ma il giovane stallone ne aveva, si era risparmiato per giorni e che cercava una donna come lei che volesse concedersi un pomeriggio intero di pompini, scopate, seghe e tutto per farlo sborrare.


 


Lei teneva lui al centro dell’attenzione, come fosse un nuovo giocattolo da usare.


Messa comoda e ancora seminuda si è resa disponibile per una pecorina, che Giovanni concluse con uno schizzo sulla sua schiena. Dopo un paio d’ore in cui lei fece sborrare 5 volte il forte maschio, e rinunciando a un sesto tentativo dicendo “non ne ho più mi hai svuotato” lui si ricompose, si rivestì e la salutò ringraziandola di avergli svuotato le palle ed uscì rapido come era entrato, senza troppi convenevoli.


Lei, invece si rimise, seminuda e sfatta, sul divano in un profluvio di odori, sperma e sudori, in cui l’odore di sesso del giovane era regnante, e rivolta alla pesante tenda disse maliziosamente: “Allora Giorgio, ti è piaciuto lo spettacolo dal vivo?”


 



AL CINEMA


Quel venerdì sera, dopo la trasgressione domenicale con Giovanni, andammo a cena in un bel ristorantino e visto che la serata era calda ed afosa, sono riuscito a convincerla a mettere una gonna molto leggera ed una camicetta un po sbottonata e senza reggiseno. Il locale era semi deserto, visto il periodo la città si era svuotata; durante la cena ne approfittai per farla bere e devo dire che ci riuscii facilmente, dato la qualità del prodotto.


 



Usciti dal locale, mentre ci accingevamo a raggiungere la nostra auto, passammo davanti ad un vecchio cinema a luci rosse riaperto di recente per un revival di vecchi filmetti - “che ne dici di andare a vedere uno di questi filmati erotici” - chiesi ad Milly immaginando la risposta - “perché no, tanto è ancora presto” - mi rispose sorprendendomi. Così entrammo e ci recammo nel palco sovrastante la platea, la sala era buia, ci portammo nelle ultime file in alto e ci sedemmo. 


Quando gli occhi si abituarono all'oscurità, notammo che la sala era semivuota, tranne due signori sui 50 anni seduti poco davanti a noi. Sullo schermo una coppia di attori era impegnata in un 69, il cazzo era notevole e mia moglie era presa dallo spettacolo e mi stringeva sempre più, e ogni tanto imitava la donna leccandomi le dita.


Faceva volutamente la sguaiata al punto che i due signori ogni tanto si giravano guardando cosa combinavamo; mi avvicinai al suo orecchio e lo leccai poi la baciai in bocca, sentivo la sua lingua saettare come non mai e attorcigliarsi alla mia, intanto avevo posato una mano sul suo ginocchio cominciando a salire lungo la coscia - “cosa fai, quei due ci stanno guardando” - “e tu lascia che guardino, scommetto che tra un po si masturbano guardando le tue cosce” - così lasciò che la mia mano salisse fino agli slip, mentre con l'altra le sbottonavo la camicetta e le palpavo le tette.


I due ormai erano più attratti da noi che dal film- “hai visto come ti guardano le gambe, aspetta che ti tiro più su la gonna” - e gliela feci arrivare fin sopra le mutandine - “che porco che sei mi stai facendo venire voglia” - ripresi a baciarla intanto, spostato gli slip la stavo masturbando con il pollice. Lei venne, inarcando la schiena e abbandonando la testa indietro. I due signori si erano spostati più vicino, adesso erano quasi davanti a noi e potevano vedere la mia mano tra le cosce e un seno che ormai era uscito dalla camicetta. 


Quando Milly si accorse della vicinanza dei due voleva ricomporsi, ma io le presi una mano e la posai sul mio cazzo durissimo - “sei un maiale, cosa mi fai fare, se qualcuno ci riconosce...” - “ma dai qui non ci conosce nessuno, adesso apri le cosce che voglio mostrargli la tua fica” - lei fingendo solo la sua ritrosia ormai dimenticata negli ultimi anni, eseguì mentre mi palpava il cazzo attraverso i pantaloni, io le sfilai le mutandine e le slacciai altri due bottoni della camicetta, poi ripresi a baciarla e a palparla tutta. I suoi gemiti erano simili a quelli degli attori, e sentiti benissimo dai nostri due spettatori.


Mentre le frullavo la lingua in bocca, uno dei signori scavalcò il sedile e si mise di fianco a mia moglie e senza dire nulla iniziò ad accarezzarle una coscia fino alla fica, Milly non disse nulla e lasciò fare, appoggiata allo schienale sospirava di piacere, io mi ero ritirato in disparte prendendole la testa per baciarla, lasciando sguarnita ed indifesa.


Il suo corpo era seminudo, mentre l'altro uomo sportosi dal sedile davanti, le aveva infilato già due dita dentro la fica ormai fradicia di umori, mentre l’altro poi si era piegato sui suoi seni ed aveva preso a succhiarli. Mia moglie aveva tolto la mano dalla mia patta per metterla sulla sua testa, coprendosi gli occhi come per non vedere che succedeva.


La situazione era molto eccitante, il cazzo mi scoppiava dentro le mutande, vedere mia moglie alle prese con altri continuava ad eccitarmi tanto, ma il bello doveva ancora venire. 


Si godevano lo spettacolo del suo compare alle prese con la figa di Milly e dal movimento del braccio si intuiva che si stava masturbando, nella sala eravamo solo noi, ed ormai vista l'ora non sarebbe più arrivato nessuno. Staccata la bocca dal seno, l'uomo prese Milly per il mento ed iniziò a baciarla sul collo, poi l'uomo le prese una mano e se la portò alla patta, accomodandosi contro lo schienale. 


Milly iniziò a massaggiarlo mentre lui si slacciava e quando si calò i pantaloni, apparve un cazzo enorme, lei lo impugnò con decisione poi lo carezzò a lungo, mentre lo baciava prese a menarlo lentamente, poi si girò verso di me, mi diede un bacio dicendomi – “ma guarda che bel cazzone ho in mano, non pensavo di assistere a un porno in 3D e in diretta!


Guarda è il doppio del tuo, voglio farlo godere,.... non ti dispiace vero cornutone mio?” - “no non mi dispiace affatto, datti da fare e fatti onore” - si rigirò verso di lui e questi le prese la testa spingendola sul cazzo, lei prese a leccarlo tutto, dalle palle alla cappella prima di prenderlo in bocca ed iniziare un pompino favoloso, poi si inginocchiò di fronte a lui e continuò il lavoro di bocca.


Vedevo la sua chioma salire e scendere senza interruzione, lui si agitava sempre più forte nella sua bocca, finché la tenne per la testa e si scaricò dentro di lei, mentre ormai anche quello dedito al piano di sotto aveva sostituito le dita con un altro attrezzo più lungo e duro, e ben presto gemendo disse “vengo, vengo gran troione che sei!!!”.


Mia moglie si sollevò tornò a sedersi vicino a me e baciandomi mi depositò in bocca parte della sborra che aveva ricevuto, a me non rimase altro da fare che inghiottire tutto.


Milly era irriconoscibile, aveva ancora in mano il cazzo semiduro del suo amante, il quale aveva ripreso a masturbarla…


Il film finì, le luci si accesero, dopo esserci ricomposti guadagnammo tutti l'uscita dirigendoci al parcheggio, i due erano dietro di noi, arrivati alla nostra auto, quello che si era scopato Milly mi disse - “se vuoi vedere tua moglie godere davvero, seguiteci” risposi “ok a patto che mi lasciate filmare con lo smartphone”.


Seguimmo la loro auto, con alla guida il bigliettaio del cinema partì lentamente ed io dietro di loro uscimmo dal parcheggio - “non vorrai seguirli sul serio” - disse Milly un po indecisa - “perché no, una serata così non capita spesso e poi stasera mi sembri molto vogliosa o mi sbaglio?” - lei mi si avvicinò mi diede un bacio e mi sussurrò - “non sbagli, stasera ho tanta voglia, rivoglio quel cazzone dentro la fica... dio com'è grosso, voglio farlo sborrare ancora, segui quell'auto seguila” - non riconoscevo proprio più mia moglie, una libidine e un  linguaggio così non l'aveva mai avuto, come non si era mai fatta baciare con tanta sborra in bocca. 


Dopo 10 minuti arrivammo in una radura in mezzo ad un boschetto, scendemmo dall'auto ed il suo nuovo amante, il bigliettaio, riconoscibile dalla calvizia, prese subito a palparla focosamente mentre le sollevava la gonna e le palpava il culo, lei rispose con altrettanta passione spingendo il ventre contro di lui. Uno, il rosso, lo posso dire ora illuminato dai fari, arrivato alle spalle di Milly prese a sfilarle le mutandine ed iniziò a leccarle il culo, mentre il moro si era abbassato e le stava leccando la fica, lei sollevò una gamba e la posò sulle spalle del moro e così spalancata si godeva la doppia leccata leccandosi le labbra in una smorfia di piacere. Poi il moro le disse - “adesso da brava puttana fai di nuovo un bel pompino al mio amico se vuoi che poi ti scopiamo a dovere” - lei obbediente si girò, il rosso era pronto ma non ancora duro, mentre il calvo era già denudato col cazzo in tiro.


 



Quando Milly lo vide rimase estasiata notando un uccello ancora più grosso di quello degli altri due, si inginocchiò e prese a lambirlo con la lingua poi lentamente lo ingoiò più che poteva ed iniziò il più bel pompino che avessi mai immaginato. Arrivò il moro con un panno, vi si stesero tutti e tre nudi, e mia moglie da sopra riprese in bocca il cazzone del rosso e stavolta, non so come fece, ma riuscì ad ingoiarlo tutto fino alla radice, poi ricominciò a pomparlo avidamente, dopo dieci minuti di questo trattamento, il rosso cominciò a guaire - “cazzo sto per sborrare dai succhia forte puttana dai che ti do da bere... vengo..vengo... sborro” - Mia moglie non mollò il cazzo, lo vidi sussultare mentre si scaricava e vidi lei deglutire più volte prima di vedere la sborra uscirle dalla bocca e colare lungo il cazzo, poi si alzò, venne da me e come nel cinema mi fece bere tutta la sborra che aveva in bocca, ma stavolta la dose era molto più abbondante.


 



Mi mise una mano sul cazzo e sentendolo durissimo mi disse - “ti piace eh guardarmi fare la puttana, senti, senti, come sei eccitato, adesso vado a farmi chiavare come una troia, tu lo vuoi vero?” - io per tutta risposta la baciai assaporando ancora una volta il sapore di maschio che aveva in bocca. Tornata a sdraiarsi sulla coperta aprì le gambe al moro il quale senza tanti preamboli col cazzo in mano glielo schiaffò nella fica viscida strappandole un grido di dolore misto a piacere, iniziò a pomparla focosamente, lei si avvinghiò a lui e dopo pochi colpi iniziò a vibrare tutta - “sto per godere, non ti fermare, chiavami... chiavami ancora, non sborrare adesso, dai continua.... godooo.... godooo....siiii” -
il moro si sfilò col cazzo durissimo ed inzuppato dalla crema di mia moglie, il suo posto fu subito preso dal calvo “dai ora tocca a me questa fica!”


 



Milly ripresosi dall'orgasmo appena provato, spalancò di nuovo le gambe, impugnò l'uccello di il rosso e se lo diresse in bocca – “obliterami, ma fai piano bigliettaio, ce l'hai troppo grosso, piano così bravo vai dentro tutto lentamente, sei proprio bravo sai, dai ancora un po dai che ormai l'ho preso tutto.. aah.. com'è grosso...come lo sento in fondo... dai adesso scopami forte così, continua,... dai chiavami forte, spaccami la fica....ummmm che bello...continua che godo ancora dai, sono la tua puttana” - e così via per una decina di minuti.


 



Lei ebbe un altro orgasmo violento ma con un uccello già in bocca poteva solo mugolare e subito dopo lui si irrigidì e gridando sussultava dentro di lei riempendole la fica di sborra, quando sfilò il cazzo, le ultime spruzzate finirono sui peli ricoprendoli tutti, poi si accasciò esausto al suo fianco.


 



Tocca al moro che non aveva ancora goduto stava per adagiarsi su di lei che lo fermò pregandolo di attendere ancora un po, poi mi chiamò; mi sdraiai vicino a lei, mi baciò dicendomi - “amore mio non ho mai goduto tanto, è bellissimo avere dei cazzoni grossi tutti per me e un marito cornuto che gode guardandomi adesso da bravo leccami la fica, dai vai giù con la tua lingua, così, bravo vai a pulire tutto se vuoi essere un bravo maritino, vedi quanta sborra c'è, raccoglila tutta con la lingua e bevila, bravo, infila la lingua dentro la fica, c'è molta sborra anche lì sai”.


 



“Avete visto com'è bravo mio marito, sta pulendo la mia fica per te, adesso vieni a chiavarmi” - io mi alzai, con la faccia tutta impiastricciata di sborra e lasciai il posto al moro. Lui si sdraiò, lei lo scavalcò, si impalò sul cazzo ed iniziò a chiavarlo come una vera professionista, mentre il rosso le dava della puttana, della vacca, della troia e le rimetteva ancora il cazzo in bocca.


 



La scopava sempre più forte. Ad un tratto la girò, la rimise sotto, le prese le caviglie e se le mise sulle spalle, si prese il cazzo in mano, glielo strofinò sulle chiappe e poi giù dentro la fica, poi ancora fuori, poi dentro, poi fuori, poi......con un colpo deciso le entrò nel culo, lei che non se lo aspettava, cacciò un urlo di dolore smettendo di succhiare quello davanti e chiamava aiuto, ma ormai la frittata era fatta. Dopo avere atteso qualche minuto intanto che il culo si adattasse al suo cazzo, prese a pistonarla lentamente, Milly aveva smesso di lamentarsi e adesso lo lasciava fare, e se la prese a lungo prima di sborrarle in culo. 


 



Ci rivestimmo e ci salutammo, mia moglie li salutò entrambi ringraziandoli per il piacere datogli, a me diedero i loro biglietti da visita pregandomi di chiamarli se Milly avesse delle voglie. Mi dissero che sarebbero venuti volentieri perché per loro non era facile trovare un pezzo di fica così bella e così troia; mia moglie fu molto lusingata da quelle parole, in macchina mi chiese se avevo intenzione di richiamarli per farla richiavare - “vedremo se ti torna la voglia, di prenderlo ancora nel culo cara! magari uno alla volta.” - “Ma perché no, ma meglio se insieme” - rispose lei dopo averci pensato un po. In ogni caso il culo, a me, marito cornuto, da solo, non lo aveva ancora mai dato, e accidenti, dalla foga mi sono completamente dimenticato che potevo registrare con immagini e foto questo cruento incontro.


 



Quell’ultima parola suggellò il mio status, da quel momento ero felicemente cornuto consapevole che quelle corna avrebbero avuto molte altre interessanti ramificazioni.


 



Un sabato mattina suona il telefono, risponde mio marito e dopo una breve conversazione dice
"Sai chi era al telefono? Arturone, un carissimo amico che ho invitato per il pomeriggio così te lo faccio conoscere, vedrai è molto simpatico e di compagnia" “Certo lo conosco di fama”
"Va bene amore, se ci tieni, tanto piove e non avremmo potuto fare altro"


 


Suona il campanello e mio marito si precipita ad aprire
"Ciao Arturone come va? sono contento che sei venuto, vieni ti presento mia moglie"
"Milly ti presento Arturone, sono due anni che non ci vediamo, è un piacere rivederti" 
"Ciao Arturone, non sembri tanto grande, cos’è un soprannome? piacere della tua conoscenza"
"Ciao Milly piacere mio, sapevo che Giorgio aveva sposato una bella donna ma non ti immaginavo così avvenente, il nomignolo me lo ha affibbiato tuo marito, negli spogliatoi della palestra, ma non credo che tu vorrai sapere i dettagli"


Arrossisco e dico: "Venite accomodatevi in salotto che vi porto qualcosa da bere"
Servo del vino bianco e dico: "Mentre parlate ne approfitto per finire due cose in cucina, mi scusate?"


Quell'uomo mi attizzava, aveva un qualcosa che mi faceva tirare la figa, e se questa fosse l'occasione che aspettavo per cornificare in sua presenza così da soddisfare le sue e mie voglie?


Più ci pensavo e più sentivo la voglia crescermi, mentre loro parlano vado in camera, mi spoglio e indosso l'intimo più sexy che ho, e mi presento in salotto.
"Allora Giorgio, e così che mi immaginavi?"
I due nel vedermi balzano in piedi, Arturone rimane basito, mio marito sgrana gli occhi e dice 
"Ma cosa fai … copriti, sai che rischi...".


 


"Non volevi essere ancora più cornuto? ecco questa è l'occasione giusta,sempre che Arturone sia disponibile" “Sai cara non pensavo volessi riprendere a fare la troia a casa!”


“Perché no?” mi rispose lei avvicinandosi all’ospite.
"Se per farvi un piacere sono sempre disposto"


 


Non finisce di parlare che gli sto già sbottonando i pantaloni e frugando nelle mutande, trovo quello che cerco. Ben messo il tipo, parto con un pompino, gli si rizza subito, è bello tosto, non troppo lungo ma di una buona circonferenza, con tante venature su tutta la sua lunghezza.



Adesso comando io, ordino di spogliarsi entrambi e me li porto in camera, faccio sdraiare Arturone sul letto, io mi metto a pecora, ricomincio dalla palle per poi risalire lentamente alla cappella, la ingoio e giù di in fondo alla gola, lo tengo un attimo così, quasi a soffocare, poi lo estraggo di colpo tutto bagnato dalla mia saliva.


 


"Tu cornuto, leccami la figa mentre spompino questo cazzo"
Una meraviglia, un cazzo in bocca e la lingua del cornuto che mi spazzolava tutta, non resisto e vengo una prima volta. 
"Adesso che hai bevuto la mia broda spostati che mi faccio scopare nel frattempo segati che voglio vederti godere mentre mi chiavo il tuo amico"
Mi posiziono a smorzacandela con la schiena rivolta verso la sua faccia, me lo infilo tutto e comincio a cavalcare.



"Guarda cornuto come tua moglie si chiava questo bel cazzone, guarda come godo e quanto dura, tu saresti già venuto, continua a segarti maiale, ti piace vedere tua moglie godere con il cazzo di un altro, guardami come me lo godo, guarda porco e godi come sto godendo io, adesso vieni sborrami in bocca mentre il tuo amico mi sborra dentro!"


 


Da quella volta ne seguirono altre, con piena soddisfazione di entrambi, anzi mio marito è migliorato molto in fatto di durata, adesso riesce a controllarsi meglio, così mi sento appagata anche quando scopiamo da soli.


 



Giorgio ed Milly sono una coppia assolutamente nella norma. Giusto ripeterlo
Negli anni, lui, Giorgio, il porco, smanettando annoiato in rete decise di registrarsi ad un sito in cui, con un profilo privato, ha iniziato a postare le immagini della propria compagna. Ora è lei che lo chiede.


Certamente la cosa per lui intrigante era leggere i commenti che gli altri uomini facevano sulle foto di lei che lui stesso postava...stiamo parlando di una donna assolutamente mediterranea con un corpo che avrebbe fatto la gioia di un regista stile Fellini, assolutamente femmina, veramente voluttuosa oltre che donna.



Il piacere che Giorgio provava poi nel vedere le foto della sua signora come oggetto dei "tributi" degli altri uomini era indescrivibile, la immaginava al centro delle attenzioni di più maschi che lo portavano ad un livello di sesso solo onirico di "cuck" felice e contento, un livello mai provato prima.


Un brutto giorno però, mentre lui era a casa, lei rientrò dalla spesa (l'auto vecchia non era partita) e, senza che egli se ne accorgesse lo sentì parlare, ed zitta zitta ascoltò.
Lo trovò intento a discutere eccitato, pensò a una donna, ma... era con un altro uomo il quale si sperticava in dettagli su ciò che avrebbe fatto ad Milly se l'avesse avuta a disposizione per un paio di ore ed Giorgio, in preda ad un’eccitazione orgasmica incontenibile, si stava segando di gusto all'idea. Che maiale.


Ovviamente Milly andò su tutte le furie, almeno inizialmente, ma poi, lasciando spiegare il marito , iniziò a leggere anche lei quello che si scrivevano ed una certa eccitazione iniziò a pervaderla lasciandola per questo assolutamente basita. Strana esperienza.


La storia andò avanti così per un poco di tempo, circa un paio di mesi, con lui che la sera si piazzava davanti allo schermo del pc e lei che dopo un poco lo raggiungeva scoprendo un mondo che la intrigava sempre di piu'.


Talvolta il gioco si era protratto oltre quella specifica sede e lei si era trovata ad immaginarsi, mentre la sera stavano insieme , in situazioni che la vedevano fare sesso con altri mentre Giorgio, in disparte, guardava e si segava .


La sua mente sempre più viaggiava in questo mondo parallelo fatto di maschi superdotati che la prendevano e le davano quel piacere che oramai il suo corpo chiedeva sempre più assiduamente.
Una sera, finalmente, mentre lui era entrato col suo profilo e lei vicino condivideva quello che lui le permetteva di leggere , Milly lanciò la sua provocazione e propose di creare un nuovo profilo, stavolta di coppia, con cui iniziare un gioco ancora più ampio e coinvolgente .


Lui, forse per l'eccitazione che provava , forse per godere ancora più liberamente del piacere che derivava da quel gioco di “corna virtuali”, acconsentì istantaneamente col risultato che , da quel momento , a volte l'uno , a volte l'altra , a volte assieme leggendo le provocazioni reciproche, entravano e si godevano la nuova prospettiva che si era creata.


Chiaramente ora era tutto più facile, tutto più semplice, nuove foto e video iniziarono a costellare la loro homepage , foto e video scattati o girati col preciso intento di esaltare la bellezza di Milly ed il piacere che lui provava nel mostrarla, offrirla e in lei montava di desiderio per situazioni sempre più audaci.


  
I commenti ed i tributi iniziarono a crescere esponenzialmente , uomini , coppie , qualche donna ...cominciarono a farsi sotto con immagini , tributi , richieste sempre più esplicite e pressanti...si andava da chi voleva semplicemente dedicare una immagine sulla quale si era segato a chi , all'opposto , la invitava a partecipare a delle vere e proprie orgie che la vedevano assolutamente oggetto di un desiderio irrefrenabile di sesso selvaggio ed infinito.


Quel piccolo tarlo, quel mio tarlo che inizialmente le era entrato dentro, ricominciò a scavare nella sua testa col risultato che oramai ogni volta che loro stavano insieme la sua mente fin troppo spesso creava altri uomini durante i loro amplessi, uomini che talvolta affiancavano suo marito ma che, invece, più spesso lo lasciavano in disparte godendosi il suo corpo di femmina avvenente.



Un giorno, quasi senza accorgersene , mentre caricavano un video sul profilo di coppia, lei propose di crearne uno assolutamente nuovo, chiedendo a lui di lasciarle la libertà di gestirlo. Doveva essere SUO personale, si presentava come donna sola alla ricerca di uomini e di sensazioni decise e virili...fu come gettare una bomba in piena notte, sia per l’effetto che fece in lui, eccitato dall’idea, ma soprattutto per l’effetto in rete, mai aveva avuto e visto tanti inviti.


Le proposte e le richieste di incontro divennero praticamente la norma e fu così che lei iniziò a vivere una doppia situazione di gioco: da un lato moglie in un profilo in cui lo scettro era sempre in mano ad Giorgio, dall'altro domina della sua sessualità quando , finalmente , poteva aprire il suo profilo personale.
La cosa andò avanti per un po e, a dire il vero, la loro vita di coppia ne beneficiò non poco...lei era sempre più spesso eccitata e su di giri, giochini che inizialmente aveva rifiutato o vissuto con disagio ora erano ben accetti e quasi richiesti dal suo corpo ...questo per la gioia del suo compagno che imputava tutto ciò alla apertura del profilo di coppia...vero si ..ma solo in parte.


Un bel giorno, però, un interruttore fece click e lui ebbe il sentore che qualcosa stesse sfuggendogli di mano , che forse le cose non stavano proprio come lui credeva , che qualcosa aveva preso una piega diversa.


Una mattina lui usci come sempre alla solita ora salutando Milly con un bacio che nulla lasciava presagire , prese l'auto, si mosse dalla loro villetta e lei lo vide perdersi nella stradina che portava alla statale.


Quasi subito lei si collegò al sito, recuperò il profilo che le interessava e tramite chat concordò l'incontro a casa sua ...sarebbero stati in pace almeno fino al primo pomeriggio.
Giorgio, invece dubbioso si accostò al ciglio della strada, spense l'auto e scese...era periodo di funghi e quell'auto di sicuro non avrebbe destato alcun interesse ...chiuse la macchina e, costeggiando dal lato interno i filari di alberi sul ciglio della strada, si ridiresse verso casa.


Vide una macchina percorrere rapidamente la statale e girare per la stradina che finiva a casa sua, noto' il cancello aprirsi e l'auto scomparire dentro il suo garage mentre la saracinesca iniziava a richiudersi subito cigolando.


Fece quel tragitto a passo lento mentre una serie di domande e sensazioni gli viaggiavano per la mente ..si chiedeva cosa si sarebbe parato lui dinnanzi ma, sopratutto, cosa avrebbe provato e si trovò stranamente a sentirsi percorrere da un senso di eccitazione latente.
Giunse alla sua villetta, scavalcò la siepe, si intrufolò a casa usando silenzioso la porta posteriore, salì al piano terra ed attese.… dal piano superiore sentiva la voce di sua moglie che ansimava ma, a giudicare dai rumori che faceva il loro letto, non era sola.


Si tolse le scarpe, salendo le scale, si preparò mentalmente a quello che pensava avrebbe trovato non senza un senso di meraviglia per l'erezione che intanto avvertiva montargli tra le gambe. Senti il telefono vibrare in tasca, ma velocemente lo spense, per evitare rumori.
La sua mente velocemente elaborava quello che avrebbe potuto trovare col risultato che ogni frame era più perverso e più eccitante del precedente ma, per quanto la sua mente potesse correre, non avrebbe mai volato tanto alto quanto sarebbe stano necessario per prepararlo alla visione che gli si parò davanti mentre spiava da dietro lo stipite nella loro camera.


Vide lei, come mai l'avrebbe neanche lontanamente immaginata ...riconobbe in penombra lei messa sul letto a pecorella che si faceva scopare mentre un terzo uomo in piedi vicino al letto le impediva di urlare riempendole la bocca con un cazzo che difficilmente lei riusciva a cingere con le sue labbra.


La sentiva mugolare mentre vedeva le due nerchie che le pistonavano la fica e la bocca.


I tre non si accorsero della sua presenza, erano troppo presi a soddisfarsi in quel gioco e la macchina da sesso che era lei in quel momento e lui, ben lungi dall'esser arrabbiato o geloso, era felicemente curioso ed eccitato da tanta bellezza e istintivamente, senza accorgersi, iniziò a segarsi.


Si menava il suo cazzo furiosamente mentre lei godeva come una cagna in calore.
Forse lui ansimò. Ad un certo punto lei girò la testa e lo vide.. ma non si fermò ...anzi iniziò a spingere ancora di più' per sentirsi praticamente sfondata da quelle due nerchie ed infine vennero ..tutti ...contemporaneamente...lui sulla porta mentre i tre uomini la riempirono in ogni dove di abbondante caldo seme. Poi le si accasciò sfinita sul loro lettone...ma, prima di abbandonarsi si girò verso di lui e facendogli il segno delle corna lo salutò:
"Ciao becco...questi sono i miei nuovi amici..il loro nick è “Piacevole Imprevisto".


Quando lui riaccese il telefono un messaggio di Milly scritto mezzora prima recitava “AMORE TORNA SUBITO, ho una sorpresa per te!”


IL RITORNO DEFINITIVO DI ARTURONE!!!


Le faccio sapere che Arturone ha preso una casa qui vicino, sua moglie è in vacanza, e così ne approfitta per imbiancare la nuova casa con un aiutante prima del trasloco, non lo invidio oggi faceva così caldo che quando sono passato da lui era in costume a imbiancare, ci siamo bevuti due birre e.. o cazzo ho dimenticato là i miei occhiali da sole.


Io ascoltavo mio marito e mi immaginavo l'amico già scopato con un bell'uomo con un bel fisico tonico imbiancare nudo con " Arturone".. che ciondolava, la mia passera la sentivo inumidirsi.. 


“Tesoro passo io domani a prendere gli occhiali da sole non preoccuparti”.


Rispondo sorridente a mio marito.


Il giorno seguente. 
Sono al lavoro guardo impaziente l'orologio.. mancano cinque minuti, vado in bagno con la borsa palestra dove ho messo un cambio per andare a recuperare gli occhiali.. mi sfilo l'abito usato al lavoro e l'intimo, e mi infilo un perizoma aderente con scollo a barchetta dove le mie tettone fluttuano libere e per meta sono fuori, sotto è cortissimo finisce appena sotto l'inguine.. mi guardo allo specchio.. mio dio sembra troppo sexy?


Esco dal bagno, guardo alla finestra, vedo le macchine che lasciano il parcheggio, rimane solo la mia.


 



L'abito camminando mi sale coprendo appena il lecito, lo devo abbassare di continuo.. e pensare che da ragazza mi stava perfetto.. adesso con qualche etto in più si è accorciato.


 



Salgo in macchina, dopo una ventina di minuti sono sotto la casa di Arturone, una palazzina di cinque piani e non so a che piano è.. I citofoni sono spenti e comunque non so il cognome..vedo il cartello rivolgersi in portineria


 



Entro, il custode strabuzza gli occhi quando mi vede, gli spiego che cerco un nuovo inquilino che sta imbiancando casa, lo avvisa che sto salendo..prendo le scale, il custode esce dalla portineria e finge di pulire con la scopa.. io salgo le scale lasciando che il vestito risalga scoprendomi il culo. Quanto sono troia penso e la cosa mi eccita.. eccomi emozionata davanti alla porta di "Arturone" Drin Drin .. 


Sento: “è aperto entra!” una voce dall'interno apro la porta entro nella sala tutta bianca segno che è finita c'è un materasso per terra in un angolo un frigorifero un tavolino due sedie.


“Siamo di qua Milly” Siamo? Meglio! penso dentro di me, seguo la voce nel corridoio e nel bagno c'è Arturone che si sta lavando le mani insieme a un altro uomo, Arturone indossa un paio di short tipo basket dove intravedo il famoso Arturone.. l'altro uomo anche lui in short.. 


Ma ciao come stai fatti abbracciare.. dice Arturone entusiasta di vedermi come fossimo vecchi amici mentre mi stringe a se sollevandomi verso di lui. le mie tettone si schiacciano contro il suo petto nudo.. il suo sudore non è sgradevole. mi rimette giù e l'amico .."Ciao tu sei la famosa Milly.. posso abbracciarti anch'io.". non aspetta la risposta e mi abbraccia anche lui.. "Come mai famosa.. "chiedo io.. 


Arturone: “famosa tra gli amici di tuo marito”. Leo l'amico annuisce e replica, "la tua bellezza.. prorompente ti precede.." 


Intanto ci spostiamo verso la sala.. fa caldo malgrado le finestre spalancate, Arturone apre il frigo tira fuori della teca dei bicchieri e del gin.


Li versa abbondando con il gin.. Leo " non posso crederci la famosa Milly "


Io insisto: “adesso dovete spiegarmi perché famosa?”


Leo: “Niente dai! … sono solo commenti di spogliatoio al calcetto.. prendiamo in giro tuo marito per come ha fatto a trovare una bella mogliettina così. così generosa.." 


Io: "immagino cosa vi dite voi maschi sotto la doccia.. sempre li a guardarvi chi lo ha più lungo.. ops scusate deve essere il gin che mi fa effetto" 


Arturone: " è il caldo Milly, non il gin vuoi sdraiarti?" mi indica il materasso.. mi siedo senza sdraiarmi sapendo bene che adesso sono con la passera in bella vista..e se avevano un dubbio remoto sul fatto che sono zoccola per come mi sono presentata vestita ora non avevano dubbi. 
Io: “Raccontate sono curiosa, allora dai cosa vi dite nello spogliatoio. Oltre a chi ce là più lungo? Chi di voi se ne scopa di più? O parlate delle vostre mogli? Quanto sono brave?” 


Leo e Arturone si guardano.. “ma te cosa ne sai ? E perché vuoi sapere le cose indiscrete o scurrili che ci diciamo sotto la doccia. Di certo non ammiriamo uccelli!”


Io: “Io e mio marito invece lo facciamo spesso, scriviamo pure raccontini osceni e mi racconta qualcosa, di cosa vi vantate e dei vostri sopranomi.”


Arturone: e conosci il mio ?..


Io; Si.. Arturone.


Intanto Leo si è seduto sul materasso accanto me.. mi mette una mano sulla coscia.. e continua a dire: “la famosa gnocca Milly”.. mentre palpeggia.. 


Arturone> Lo vuoi rivedere Milly ? l’Arturone. 


Non rispondo.. apro solo le cosce.. la mano di Leo veloce cerca di arrivarmi in mezzo alle cosce.. chiudo le gambe.. bloccando la mano tra la calda pelle. No resta fermo…. 


Dai Arturone vediamo Arturone.. dico ormai senza pudore.. lui si abbassa gli short.. hanno ragione.. dico mentre ammiro quel grosso biscione che pende tra le sue gambe..Anche Leo si alza si toglie i pantaloncini mostrando anche lui un bel cazzo. “Son Leo ma non son da meno!”


 



“Ragazzi complimenti !!” dico io.. mentre mi alzo.. con il vestito mezzo su a meta fica.. me lo sistemo. 


Io: “Bhè ragazzoni devo andare si è fatto tardi.. dove sono gli occhiali di mio marito? “


Haaaaa eh no bella Milly.. adesso non puoi andartene così.. Arturone mi si para davanti.. Leo alle mie spalle mi mette una mano sulla fica.. Sei bagnata.. se venuta qui vestita da zoccola per farti scopare e vuoi andartene senza farlo.. le sue dita si insinuano nella mia fessura..mentre Arturone mi tira fuori le tette dalla scollatura.. 


Arturone> Cazzo che burrose sono.. le palpeggia.. 


Io: “Dai ragazzi siete amici di mio marito.” 


Leo: “Ma se lui è un cornuto contento e te Milly sei zoccola, lo sanno tutti.. inoltre è chiaro la tua fica dice che vuole cazzi” Mi sfila l'abito. mi palpeggiano e mi spingono sul materasso per terra, Arturone si inginocchia davanti alla mia faccia la sua anaconda bussa alle mie labbra..


 



“Dai troia succhialo sei venuta qui per questo” e me lo spinge in bocca. Accidenti se è grosso; stupendo mi scopa in bocca mentre l'amico mi sta scopando con le dita. Leo ne approfitta delicatamente mi lecca e mordicchia il clitoride l'eccitazione sale, volevo solo fingere di non starci; ma così è stato fin troppo facile! Ma chi se ne frega.


Anche Leo è veramente ben dotato ma quello di Arturone è decisamente più grosso ha una cazzo meraviglioso nodoso di vene e con una cappella enorme che mi riempie la bocca e la voglia di sentirli dentro è forte… Arturone mi apre le cosce.


“Dai Leo scopati questa puttana”. Lui struscia la cappella contro la mia passerina finché da solo trova la strada e scivola dentro di me… ohhhhhhhh mi lascio sfuggire un gemito di piacere… “cazzo che puttana come lo vuole” .


Arturone si sdraia anche lui per terra.. Leo mi fa alzare e io passo ora a quello di Arturone, più grosso ma lo risucchiò dentro me . “Ummm che bello grosso!” mi riempie me lo sento contro le ovaie mi sento tanto troia ma cazzo che bello cavalcare un cazzo cosi bello grosso Leo mi da il suo in bocca mi tiene per la testa e mi scopa in bocca.


Ora l’amico con le dita sta esplorando il mio ano ummm tenta di infilare due dita nel sedere… No! Non mi piace… mi stanno facendo godere i due porci. Leo mi si porta alle spalle capisco le sue intenzioni; ma mi giro e gli dico “scopami la bocca!"


Ti piace troia" mi dice mentre me lo succhio.


sii.. sii.. sono nelle loro mani partita di testa sto godendo come una vacca e continuo a sbrodolare.. con Arturone in figa e Leo in bocca…. godooooo vengo gemendo.. mi strizzano le tette… mi fottono e mi insultano.. 


Ora mi sborra nel bocca sento il suo liquido caldo invadermi la gola è una sensazione che mi eccita da morire… Arturone preferisce venirmi sulla pancia sborra copioso.. sia lui che Leo “bevi troia.. prendi tutto…. Sborrooooooo!!!”


Ummm i fiotti caldi e densi mi riempiono la bocca l'assaporo un po' mi piace sentirmela calda viscosa in bocca poi la faccio colare sul mento e sulle tette.


Vado in bagno a ripulirmi. Li sento commentare. “cazzo che puttanone avevi ragione...”
Esco dalla casa, passo davanti al custode.. che tenero penso.. lascio che il vestito camminando mi scopra le grazie... farlo felice non mi costa nulla.



Torno a casa… “ciao tesoro.. si sono passata da Arturone. Ma ho dimenticato là gli occhiali mi sa che dovrò tornarci domani.” 


Da quando gli ho raccontato che l’avevo cornificato ancora con Arturone, ogni volta che facciamo sesso, devo per forza chiamarlo Artù. 


Ma sappiamo entrambi che le misure e le energie sono diverse! Ora non ci basta più, ora vuole rivedermi a chiavare con lui.


A me, zoccola come sono, fa molto piacere chiamarlo cornuto mentre mi sto leccando il cazzo di Arturone mostrandoglielo e ho scoperto poi, parlando sia con le mie amiche che con altre hotwife del gruppo chat che sono in tanti i mariti consapevolmente cornuti.


A noi donne questo fatto piace, essere libere e troie, in quanto senza problemi, senza sotterfugi con i mariti complici, o nascondersi come facevano le donne di un tempo e senza drammi ne' conseguenze, abbiamo la possibilità di essere noi stesse, ossia delle gran zoccole che godono libere. 


Le libertà sessuali di oggi sono simili ma sicuramente migliori di quando ti sposavi per perdere la verginità e poter fare la zoccola dopo, con i re e i nobili.


Sinceramente un tempo, sembrano secoli fa, ero molto inibita, ma l'andare a farsi sbattere da un altro, non per insoddisfazione coniugale, ma per la sola curiosità di conoscere bei maschi e nuovi modi di essere chiavate per poi confidare il tutto al proprio marito, è eccitante.


Un giorno mentre ero con mio marito al supermercato, e come al solito nelle giornate calde andavo con la minigonna in quanto a mio marito piace vedere gli uomini che sbirciano fra le cosce della moglie, vidi l’Arturone.


Le poche chiavate che mi ero fatta con lui erano indimenticabili, ormai non ci interessava più se uno mi trombava con maggior frequenza di altri, questo carburava Giorgio e lo aiutava a tenere il suo ritmo, mentre io la troia si divertiva! Poi come diciamo tra amiche: “lavata ed asciugata come mai adoperata! - fino alla prossima bagnata!”


Lo facevo con questo stallone anche in posti pericolosi, ossia dove c'era il pericolo di essere visti o sentiti, mi aveva chiavato anche in un camerino di prova abiti del negozio. Lui era disinibito e sempre disponibile.


Mio marito Giorgio era al corrente di tutto e spesso voleva che gli raccontassi qualche mia chiavata con Arturone o voleva che gli decantassi le misure del cazzo storto e nodoso dell’Arturone, che erano superiori pure a quelle di altri amanti avuti, facendomi dire tutte le volte che lo preferivo al suo, e che se lo incontravo mi sarei fatta sbattere come una puttana e mi sarei fatta riempire di sborra.


Quando gli dissi che al supermercato avevo intravisto Arturone, subito mio marito mi disse 
- " dai Milly, vai, fatti vedere, andiamogli incontro " e io 
- " perché? e se non è da solo o ha altri impegni? " e lui 
- " provaci almeno, non perdiamo questa occasione" e io 
- " ma ti piace proprio avere le corna? " e lui
- "lo sai che voglio vedere Arturone che ti sborra in faccia dicendoti che sei una troia, o almeno sapere che ti sei fatta sbattere come una puttana e mi piace sapere quello che hai pensato e provato mentre la fai " e io 
- " ma vedi che Arturone mi piace proprio, t'avverto se ci vado mi faccio sbattere come una zoccola, lo sai che del suo cazzo ne ho sempre voglia vero cornuto? " e lui: 
- " certo che lo so e voglio anch'io le stesse cose che vuoi tu, voglio vederti piena di sborra sua" e io - " ok cornuto se proprio rivuoi le corna ora ci vado e vedrai cosa ti combino, poi non lamentarti se scappo qualche giorno con lui!" 



Gli andai incontro e ci salutammo calorosamente sotto gli occhi di mio marito, Arturone non era cambiato in quanto mentre ci baciavamo apparentemente innocentemente, fece quello che faceva sempre in quelle occasioni, salutandomi e passando da una guancia all'altra non perse occasione di infilarmi la lingua in bocca, e io che lo sapevo, gli detti la mia come per dirgli che avevo la sua stessa voglia. Gli feci notare che ero con mio marito, ma era come se non lo avessi fatto, in quanto lui continuò a decantare il mio corpo, di come mi ero fatta, e cominciò con le avance.


 



A quel punto sapendo che a mio marito avrebbe fatto piacere e che non vedeva l'ora che accadesse, gli dissi che mi sembrava giusto che oggi io restassi un po' sola con Arturone per cornificarlo meglio. E che lui andasse a casa a sistemare la spesa e che poi io e Arturone lo avremmo raggiunto. 


 



Salutai mio marito dicendogli nell'orecchio: 
- "Ciao amore; sappi che fra un'oretta tua moglie starà a cosce spalancate, mentre Arturone se la chiaverà come una gran zoccola; mi farò sborrare dentro, poi se vedo che lui è d'accordo, me lo porto a casa e mi faccio sbattere davanti a te, o non sei d'accordo ? " e lui 
- " amore mio fallo sborrare e fatti riempire di sborra, ti amo, ma tienimi al corrente " e io 
- " anch'io ti amo cornuto, certo che ti terrò al corrente, cercherò di telefonarti, solo quando avrò la bocca libera". E sapevo che avrebbe atteso a lungo, segandosi.


 


Io e Arturone andammo via mano nella mano, entrammo in macchina, io feci in modo da mettergli in mostra tutte le cosce fino agli slip, ma non ce ne fu bisogno, in quanto come se il tempo si fosse fermato disse subito - " andiamo a casa mia? Ho finito i lavori " e io guardandolo negli occhi dissi 
- " non c’è più Leo? Non vedevi l'ora di esser solo con me, vero? " e lui 
- " e tu? " e io - "più di te, toccamela vedi come ce l'ho " 
aprii di più le cosce, lui ci infilò la mano e mi mise due dita nella fica allagata già dalla voglia.
- " Mi sembra di aver capito che racconti tutto di noi a tuo marito…… vero?"
- " certo, e meno male che gli piacciono le corna, così come te ne sarai accorto, altrimenti ora non sarei qui e non sarebbe stato così facile per noi stare insieme ora.
- " ma ci saresti comunque venuta vero?"


 


Pausa


- " No. Però ora che ti ho conosciuto non me la lascio sfuggire questa occasione "
- " sei sempre inibita?"
- " certo, ma combatto contro queste inibizioni, anche se lui pensa che lo faccio per soddisfare lui, ma lo faccio anche per soddisfare la mia fica, e non sa che mi sono fatta sbattere anche perché lo fai meglio”.


 



Pensa il cornuto starà andando a casa a sistemare la spesa , gli ho detto che certamente saremmo venuti a chiavare, e lui mi ha detto ogni tanto di telefonargli, e io gli ho risposto, se Arturone mi lascia la bocca libera telefono e scoppiammo in una risata. 


- " Dai accendi il telefono, e fai partire una telefonata per lui "
Accesi il telefono, gli telefonai e appena sentii la sua voce cominciai 
- " dai Arturone ma che fai ? sono una donna sposata, non puoi chiedermi di prenderti il cazzo in bocca in auto mentre guidi" e nel frattempo lui lo aveva messo veramente fuori e mi avvicinava la bocca mentre mi diceva - " sei una zoccola succhiami il cazzo dai!!" e io 
"gluglu glu smak ...No, non mi toccare, Arturone togli le dita da dentro la fica, dai Arturone mi hai tolto le mutandine, mammamia Arturone!


 



Ferma l’auto…. Si oh ora me la stai leccando benissimo dai Arturone continua. " 
Arturone a quel punto veramente cominciò a leccarmi la fica e io che gli tenevo la testa contro perché non smettesse mentre dicevo: 
- " sì Arturone continua ti prego sto per sborrare Arturone dammi il cazzo in mano dai, mentre me la lecchi fatti tenere il cazzo in mano che poi voglio leccarmelo tutto e farmi sborrare in bocca così poi la porto a quel cornuto di mio marito "



Dopo di ciò avvicinai il telefono all'orecchio e dissi in silenzio "stai sentendo?" e lui " Amore continua mi hai già fatto diventare duro" e io 
- " Arturone sto godendo oooooooooooooooooooooo, mammamia è da quando ci siamo lasciati che non venivo più così, hai sempre un gran bel cazzo e sai scopare veramente, non come quel cornuto di mio marito, con te mi sento veramente una zoccola, e sono certa che se ci vedesse quel cornuto sborrerebbe per terra mentre tu certamente mi sborreresti in faccia alla moglie vero ? E' vero che ora vuoi sborrare in faccia alla tua Milly ? dimmelo che sono una troia!!!"


E lui : "sì sei una zoccola e le donne come te vanno trattate per quello che sono e tu vai trattata da zoccola leccami il cazzo succhiamelo " e io " uhmmmmmmmm uhmmmmmmmmmm uhmmmmmmmmm avevo dimenticato il dolce sapore della tua sborra, amore riempimi, dai riempimi la bocca e la faccia di sborra che ora che andiamo a casa mi faccio chiavare nel mio letto matrimoniale e facciamo vedere a quel cornuto come si chiava, dai sborra sì la sento sborra ummmm gluuugb " e lui " sì sto sborrando tieni puttana tieni sborrooooooooooooooooooooooooooooooooooo " e io
- " amore mio se mi vedesse mio marito ora chissà cosa direbbe, ho la faccia piena di sborra tua, mi hai sborrato in faccia sugli occhi su i capelli e quella che sta intorno alla bocca me la sto leccando chissà cosa direbbe mio marito nel vedermi con il tuo cazzo in mano che te lo sto ripulendo e me lo sto gustando fino all'ultima goccia di sborra" e lui 
- " e la tua fica come sta ? "
- " per il momento bene, ma nel prossimo quarto d'ora ci devi mettere un cazzo vero dentro, ne ho bisogno e me la devi allagare di sborra così come hai fatto con la mia faccia, e poi a conclusione di serata mi devi scopare almeno dieci volte! Dai ora andiamo a casa che il cornuto ci sta aspettando" 
Poi come se Arturone non stesse sentendo presi il telefono e dissi 
- " allora ? amore ti è piaciuto ? possiamo venire ? " e lui 
- " quante volte hai goduto " e io 
- " non lo so amore , ma un mare di volte, ho la fica allagata e Arturone non ci ha ancora messo il cazzo dentro, è tutto pronto ? possiamo venire ? però dopo cena trova una scusa e allontanati che io e Arturone abbiamo voglia di chiavare ok ? " e lui 
- " sta tranquilla amore, ma ti ho sentita quando hai detto che vuoi farmi vedere quando Arturone ti tromba! " e io 
- " Ciccino, cornutone mio stai morendo dalla voglia di vedere il cazzo di Arturone sparire dentro tua moglie dì la verità " e lui 
- " sì amore voglio vedere mentre Arturone ti riempie di sperma e te lo sbatte dentro e tu che lo preghi di fotterti chiedendogli di spingere sempre di più " e io 
- " va bene cornuto ti farò vedere mentre Arturone si scopa tua moglie e tu poi pulisci lì dove ha sborrato segandoti, che io e Arturone stiamo venendo.


Naturalmente questa intervista non può che finire con l’unica verità: che tutto quello che è scritto in più, che non riguarda i due è di troppo. Sono solo fantasie.


NUOVA ESTATE NUOVA ESPERIENZA


Una nuova conoscenza, un ragazzo giovane, nuovo vicino di casa al mare, amico pure della Maria; che studiava da fotografo, aspirante regista.


Appena Giorgio seppe di questa attività, lo circuì incuriosito.


Giorgio chiese alla fine il favore di farci delle foto o qualche immagine filmata, dicendo che io, la moglie ero molto contraria a farmi fotografare, ma forse questa volta potevo accettare se il lavoro era fatto bene. 


Aveva attrezzatura semi professionale, e gli promettemmo pure un compenso.


Ci invitò in casa, nel suo studiolo dove preparò la telecamera e le macchine professionali, mettendo qualche luce tenue di candela sul fondo, con dei tendaggi di scena che ci aveva portato da qualche teatro, mentre dietro la camera le sue luci illuminavano ed agevolavano il lavoro.


Belle forti. Io entravo in scena vestita, mano nella mano con Giorgio, il ragazzo, un venticinquenne un pochino nerd, inizio' a riprenderci, e ci fece alcune foto che subito potei vedere nello schermo, che elaborò dicendo “ma guardati Milly, che bella che sei!” 


“Davvero, sembro più giovane” “Adesso vedi come sfumo e come miglioro le luci” 


“accidenti ragazzo, - dice Giorgio - io sembro un povero vecchiaccio con sua figlia vicino da portare all’altare!”


Poi riprendemmo la scena che ci eravamo studiati, ovvero degli innamorati che si baciavano e mentre ci guardavano negli occhi flirtando, doveva finire che io spogliavo piano lui, poi lui che spogliava me, ma.…


Per le troppe luci e per i suoi soliti problemi Giorgio era moscio, nonostante tutte gli stimoli di Milly che ormai era quasi nuda.


Controllammo così i risultati, per una breve pausa, rivedendo il montaggio di foto e filmino finora effettuato.


Stranamente era riuscito a non far riprendere troppo Giorgio, chiedendo al registra di inquadrare più lei.


Poi Giorgio disse: "Franco, stai facendo un ottimo lavoro, che dici, finora oltre che ben registrata, la trovi eccitante, trovi erotica la scena? Da esperto regista che dici? Rispondi sinceramente?”


“Si insomma” disse mentre si focalizzava sulle scene di Milly, e riprendeva di nuovo lei da vicino.


“Davvero? Non credi che sia il caso di evitare quell’attore scarso del marito? cioè io, Giorgio che stona? “


“Si” rispose deciso.
“Allora rimediamo! adesso passami la telecamera.


Scambiamoci i ruoli! Vediamo se così funziona meglio”


Franco chiese se volevamo limitarci a un filmino vanilla soft. Per tutta risposta lei lo spogliò, lui rimasto nudo, con il cazzo duro che lei si succhiò, fino a inghiottirlo per la prima venuta, e la successiva scopata da me inquadrata al meglio, con un’attrezzatura professionale, che non sapevo usare al meglio, come per il sesso, un professionista era più soddisfacente per lei.


E così finì che nelle inquadrature ci finì il giovane regista, con la neo porno star ma ben navigata nella parte a spogliarlo e a sedurlo, e si dette da fare il giovinotto! Nella trama c’era la storia del marito cornuto che finiva per fare il guardone del regista con la moglie.


"DOGGING"
Per nulla nervosa, attendevo il turno quando mio marito mi suggerì di provare a fare "dogging" che è intraducibile in italiano, sarebbe portar fuori il cane, è un misto tra esibizionismo e voyerismo di coppia.


Ero ormai una "hotwife" per così tanto tempo e l'idea di fare sesso con un perfetto sconosciuto in un parcheggio era un po intimidatoria, strana forse, ma vissuta come nuova, se pensata già dall’inizio e programmata a portare la moglie a farsi sbattere come una cagna in mezzo a tanti maschi di notte.
Con questo in mente e con un vestito adeguato a eccitare, con calze e senza mutandine sotto il vestito, partimmo.


Abbiamo aspettato e lentamente il mio nervosismo si è placato mentre aspettavamo seduti in auto. Avevamo scelto un posto frequentato da coppiette e guardoni, un parcheggio fuori del casello autostradale, alla fine della lunga corsia di auto parcheggiate lontane una dall’altra, e sembrava che avessimo commesso un errore.


Mentre i minuti passavano, iniziammo a pensare che non sarebbe successo nulla, e abbiamo anche avuto la possibilità di parlare se tornare a casa e provare un'altra notte o un altro posto quando le luci improvvisamente apparvero; e una macchina si materializzò nel parcheggio. Il mio stomaco era di nuovo in subbuglio mentre la macchina si fermava a poca distanza e spense le luci.


Nel parcheggio, ben lontano dalla strada, fermi e spento le luci. Con nostra sorpresa c'era un'altra macchina nascosta nell'angolo anche se non abbiamo potuto vedere nessuno quindi abbiamo aspettato per pochi minuti. Nulla sembrava accadere, quindi mio marito ci ha suggerito di scendere dalla nostra macchina e fare un paio di foto.


A poco a poco, mentre i nostri occhi si abituavano all'oscurità, potevamo distinguere una singola figura nel posto di guida dell'auto di fronte a noi, ma la domanda era "è un guardone? o è un dogger". Ci siamo chiesti cosa fare per un po visto che non ha fatto nessuna mossa e alla fine abbiamo deciso che avrei dovuto posare per un paio di foto e vedere quale fosse la sua reazione.


Non avevamo nemmeno fatto poche foto, io appoggiata al cofano e lui che sembrava fotografarmi le mutande che uscì fuori dalla sua auto.


"Vi dispiace se guardo?", Chiese molto educatamente. Entrambi abbiamo accolto la sua richiesta con un sì, era come tornare agli inizi delle nostre avventure, e poi mio marito ha iniziato a scattare via mentre si avvicinava.


Mentre posavo, iniziò a chiacchierare amabilmente come se non stesse accadendo nulla di sconveniente, dicendoci che il suo nome era Tommy e che ci chiedeva se fossimo stati in questo posto prima, a cui abbiamo risposto che era la nostra prima volta. Potevo dire che stava diventando eccitato mentre mi guardava, avvicinandosi sempre di più, così ho deciso di accelerare le cose e ho detto che avrebbe potuto toccare se voleva. Ha immediatamente guardato a mio marito per la sua conferma e quando ha sorriso e annuito.


All'inizio si è accontentato di passare una mano sulla coscia e sopra le calze mentre l'altra mano mi ha accarezzato i seni, fuori dal vestito per cominciare, ma ben presto ha sbottonato il mio vestito e le mie tette fuori dal reggiseno. La sua bocca si attaccò a un capezzolo, leccandolo e stuzzicandolo, mentre accarezzava le sue dita avanti e indietro lungo la mia fessura già bagnata prima di farle scivolare dentro di me. Ero più che pronta per questo e quando ha iniziato a toccarmi ho allargato le cosce per dargli accesso completo alla mia fica bagnata.


Essendo piacevolmente riscaldata da questa piacevole sditalinata, ho pensato che era tempo di scoprire esattamente cosa mi aspettava. Tommy era abbastanza felice di farsi toccare da me: e ho trovato un 20 cm di cazzo, molto solido con una bella testa a fungo che mi aspettava; iniziai a fargli una sega ......


Non passò molto tempo prima che fosse bello duro mentre li accarezzavo con la mano così decisi che volevo un assaggio .....
Devo dire che mi piace sempre più avere un cazzo estraneo e duro tra le mie labbra ... ed è stato sicuramente bello!


Che cosa fa una ragazza quando a questo punto? con la figa succosa e bagnata che ha bisogno di qualcosa di lungo e di un marito preoccupato di scattare foto? Sembrava esserci una sola opzione reale. Così me lo sono portato in fianco all’auto, chinata sul sedile posteriore e ho alzato il vestito ...


Lì mi sono chinata sul sedile e mi guardavo alle spalle, aspettando che Tommy guardasse mio marito e gli chiedesse se fosse il caso di fottermi.


"Certo, se hai un preservativo" arrivò la risposta.


Con un sorriso tirò fuori dalla tasca una bustina di carta e la aprì, facendo scivolare la guaina di lattice sul suo cazzo.


Poi, senza ulteriori indugi, si è posizionato dietro di me e lentamente ha fatto scivolare il suo cazzo nella mia figa pronta.


Posizionata com'ero, non potei fare altro che godermi la sensazione mentre mi spingeva fino in fondo, guardando mio marito mentre ero piena di un cazzo estraneo.
Una volta che ho fatto una pecorina, poi abbiamo avuto un rapido cambio di posizione ..... e lì ero disteso sulla schiena con le gambe spalancate mentre mi fotteva per bene.


Forse la più grande attrazione del "dogging" è l'incertezza di ciò che sta per accadere. Di ciò che succederà. Puoi pianificare e preparare quanto vuoi, vestire in modo sexy ma se nessun altro è lì allora l'intera serata può essere un flop totale.
Anche se ci sono ragazzi in giro, le cose non accadono sempre come speri o ti aspetti. Poi di nuovo fai qualcosa su una spinta del momento decisionale e la tua spontaneità ti sorprende.


Nelle avventure di dogging a cui abbiamo partecipato, le serate più fortunate sono quando c’è ressa; si parla poco e non ci si presenta: una volta arrivati al parcheggio, tra le altre auto, non dico a nessuno chi è mio marito, restava anonimo così come i ragazzi che non si sono presentati. Queste sono alcune delle più eccitanti avventure all’aperto quando i partecipanti sconosciuti non sanno che mio marito sta guardando o partecipando o filmando solo.


Mio marito dice che mi trattano in modo diverso, più cattivo e sessualmente erotico quando non sanno che l’autista è il marito. E Milly si sente a suo agio in mezzo a tanti maschi.


Ora mio marito vuole portarmi al prossimo passo. Vuole legarmi nuda al palo che c’è e nascondersi e guardarmi con più ragazzi con grossi cazzi senza che loro sappiano che il marito è li in giro, seminascosto e guarda. Vuol passare per un semplice guardone.


Mio marito ha pianificato tutto e ha iniziato la scorsa notte, dopo avermi fatto chattare con
altri uomini. Li ha invitati nei posti dove le coppiette si appartano.
Mio marito ha poi invitato due nuovi giovani ragazzi ad incontrarci, appuntamento ai posti per scambisti. Ho chattato con loro online sui siti web.


Ci sono questi ragazzi molto attivi fisicamente e molto ben piantati. Uno moro straniero. Il biondo è estremamente in forma e han pure lui un splendido cazzo. Ha uno di quei cazzi che puntano rigidi verso il cielo e quando lo lascio uscire dalla bocca torna subito indietro.


Nelle prime avventure all’aperto agli estranei era permesso solo guardare. Potevano solo masturbarsi mentre mi guardano, ma non ci si tocca per la prima volta. Anche se vedevano la coppia fare sesso senza sapere che eravamo marito e moglie.


Mio marito ed io ci siamo dati poi 3 regole.
1) Non posso avvicinare un cazzo se lui mio marito non è lì a guardare.
Oppure incontrarmi con un uomo senza la sua approvazione, un sorriso e ho il permesso. Se mio marito non è lì non farò nulla.


2) Devo essere nuda quando succhio un cazzo.


3) Solo mio marito mi scopa senza protezione. Niente anale.


Le avventure di Dogging sono sempre in un luogo pubblico, la donna si mostra, si offre, in parcheggi, o altri posti per scambisti.


Una volta che ci siamo incontrati in riva al fiume, al tramonto con un'altra coppia incontrata.
Abbiamo parcheggiato le auto per bloccare la vista.
Il marito si assicura che tutti avessero una bella vista di me che mi spoglio mentre i maschi si lasciano cadere i pantaloni. Poi, quando mi sono eccitata a puntino, preso coraggio ho raggiunto i loro cazzi, che loro mostravano orgogliosi in tiro, mentre mio marito mi sorrideva per invitarmi a proseguire. Si sono avvicinati e fatti segare. Mi hanno accarezzato timidi, come si tocca una cagna sconosciuta, lentamente, progressivamente. Carezze fino a toccare i miei seni, spremuto le tette succhiando i capezzoli duri; ho fatto del mio meglio per evitare di gemere quando entrambi i miei capezzoli venivano succhiati da due bocche sconosciute.


Tenendomi aggrappato a quei cazzi mi sono accovacciata allargando le gambe aperte per esporre la mia figa ai ragazzi accorsi a guardare. Ho iniziato ad accarezzare i loro cazzi e a turno succhiavo la cappella nella mia bocca e li bagnavo mentre accarezzavo i loro cazzi. Sempre più dei loro cazzi sono scomparsi nella mia bocca e dentro la gola in attesa del primo che veniva.


Stavano ancora giocando con le mie tette mentre cominciavo a fare di più: gola profonda fino a quando il mio naso toccava il ventre del fortunato che avevo in gola. Adoro essere guardata mentre succhio il cazzo e stavo facendo del mio meglio per assicurarmi che ragazzi sapessero quanto sono brava a succhiare un cazzo.
Ho sentito mio marito commentare ed insultare la “donnaccia” mentre toccavano le tette di sua moglie Milly. In quel momento ho iniziato davvero a divorare i loro cazzi accarezzandoli e succhiandoli. Giorgio mi ha afferrato la testa e ha iniziato a pompare dicendomi di ingoiare il loro sperma. L'ho cronometrato; due minuti scarsi quando ha eiaculato afferrandolo per le chiappe in modo che non potesse allontanarsi finché non ho drenato il suo cazzo. Era sfinito mentre faceva scivolare lentamente il suo cazzo fuori dalla mia bocca e sfregava la testa del suo cazzo già moscio sulle mie labbra.


Giorgio stava dicendo a ragazzi quanto sono brava a fare un pompino, e si è messo da parte a guardare me e Milly, l’altra porcellina che si dava da fare a gara con me, mentre uno mi ha girato e mi ha fatto ingoiare il suo cazzo. Mi metteva il suo cazzo fino in fondo in modo che solo le mie labbra fossero avvolte intorno alla cappella, per poi lentamente farmi ingoiare tutto. 


Il marito disse loro di guardare mentre afferrava il mio capezzolo tirandolo mentre lui mi faceva inghiottire completamente la verga. Ha iniziato a pompare più velocemente e ho iniziato ad avere un orgasmo mentre mi diceva “succhiami il cazzo” e con un’enorme sborrata in gola mentre rantolava nell'orgasmo.


Ero nuda sdraiata nell’erba assaporando il sapore di entrambi i cazzi che ho appena succhiato e sentito mio marito che pianifica con i ragazzi presenti la prossima avventura di dogging.
Uno si inginocchiò accanto a me, passò la sua mano sulle mie tette attraverso la mia pancia infilando il dito nella mia figa fradicia. Ha tirato fuori il dito dalla mia figa leccando e succhiando e poi si è chinato per baciarmi mentre tutti e cinque uomini presenti guardavano.


Sono sicuro che pure Milly e Giorgio hanno avuto una piacevole serata.


La terza esperienza di dogging con il biondo e il moro è la cerimonia di iniziazione nel nostro gruppo di pompini. Mio marito ha invitato la coppia, il biondo e il moro e altre coppie occasionali con cui abbiamo iniziato a fare il gruppo di dogging. Ai quali partecipiamo per dare brio ed alternative ai maschi, ma mai è capitato che le donne si avvicinino troppo, sono solo cagne in calore in cerca di cazzo, e Giorgio fa da guardone e da palo.



Sono avventure spontanee e divertenti, chiamerò, manderò messaggi, posta e-mail dove sarò parcheggiata su strade secondaria.
Ti fermi di fronte e parcheggi, non sai se mio marito si nasconde nei paraggi; esco nuda, ti lasci cadere i pantaloni. Io succhio il tuo cazzo fino a quando non mi sborri in gola. Tirati su i pantaloni, tornando a casa soddisfatto ti chiedi se mio marito si nascondesse e ci guardasse.


Altre volte abbiamo incontrato tutti in un'area più privata di fianco al fiume. Siamo arrivati presto e quando il biondo e il moro hanno incontrato mio marito, lui è andato a parlare con loro per almeno 15 minuti fino a quando Milly e Giorgio si sono presentati, mentre altra coppia curiosava.
Giorgio ha detto che: “non hai bisogno di questo per la loro iniziazione” e le ha tolto il vestito, per spronarla Giorgio ha iniziato a giocare con le mie tette poi a succhiarle, mettendosi in mostra per i ragazzi che allargavano le gambe e infilando le dita nella mia fica bagnata. Giorgio mi ha spinto verso il basso e mi ha dato il suo bel grosso cazzo. Mio marito ha detto al biondo e al moro che potevano prepararsi per il "miglior succhiotto del mondo" dicendo loro che potevano giocare con le mie tette e la mia figa mentre io stavo succhiando il cazzo e non hanno perso tempo a lasciar cadere i pantaloni.


Le altre due macchine hanno acceso i fari che ci illuminavano mentre succhiavo il cazzo di Giorgio. Con un po 'di luce che brilla su di noi, mi sentivo come se fossi su un palco con una folla che guardava. Ho ricordato la prima volta al parcheggio, ma dimenticato le paure di allora!


Raggiunto un secondo cazzo a tiro mentre iniziava a pompare con il cazzo in gola trattenendomi i capelli mentre lo stavo profondamente in gola. Milly era inginocchiata e succhiava


mio ​​marito mi ha detto che era giunto il momento di iniziare i cazzi di il biondo e il moro e di dargli il benvenuto nel gruppo di Dogging. Ora è il momento della cerimonia di iniziazione.


Giorgio mi ha girato in modo da essere nuda di fronte a entrambi i ragazzi mentre guardavo i loro cazzi. Giorgio ha annunciato a tutti ... ..il biondo e il moro per la cerimonia di iniziazione preparano i tuoi cazzi. Giorgio si mise in disparte per guardare l'iniziazione.
Il cazzo del biondo è grosso e facevo fatica a ingoiarlo. Molto simmetrico un po 'più scuro del resto del suo corpo la testa è lucida con una bella corona, l'asta ha grandi vene ed è super dura e punti rigidi fino al cielo, le sue palle sono strette con le rughe i peli pubici tagliati corti.


Il cazzo del moro è più lungo e ha un enorme cappella rossa, l'asta è più larga di quanto sia spessa e super rigida si appoggia un po 'a sinistra, le sue palle sono pulite e senza peli.


Ho fatto a turno a succhiare i cazzi del biondo e del moro in un primo momento mostrandoli entrambi che potevo farle “gola profonda”. Li stavo accarezzando mentre avvolgevo le mie labbra attorno alla testa di quei cazzi e leccavo le stanghe. Volevo che questo fosse la loro miglior succhia cazzo che abbiano mai avuto. Ho lavorato entrambi i cazzi mentre giocavano con le mie tette che si torcevano e tiravano mentre gemevo.


Il biondo stava per venire, quindi mi sono concentrato sul cazzo del moro: succhiavo e accarezzava il suo cazzo mentre il mio primo orgasmo iniziava lentamente. Tutti mi stavano osservando e il biondo stava incoraggiando il suo amico a scopare la mia bocca. Ho preso il suo cazzo fino in fondo alla mia gola e le sue ginocchia hanno cominciato a tremare afferrandomi la testa facendomi divorare il suo cazzo dalla testa nodosa, che mi ha fatto iniziare a tremare nell'orgasmo. Era sorpreso che stavo avendo un orgasmo succhiandogli il cazzo e non potevo trattenermi gemendo mentre affondavo il suo cazzo che esplodeva i succhi sparandomeli in gola. Il suo cazzo pulsava mentre tenevo il suo uccello dalla testa nodosa in gola che si scolava il suo sperma dalle palle.


Intanto il biondo si era accarezzato il suo grosso cazzo e finito il moro mi ha fatto subito iniziare a succhiare il suo grosso cazzo afferrandomi le tette. Era un po 'più aggressivo e, come si cambia, ora adoro se un uomo prende il controllo e mi spinge la testa verso il suo godimento, mentre una volta non volevo che Giorgio mi tenesse la testa ai miei primi pompini. Ora un estraneo quasi mi soffoca con il suo schizzo, e ha intrecciato le sue mani tirandomi i capelli pompandogli il cazzo in gola e poi mi ha afferrato il capezzolo torcendolo e tirandolo.


Non appena il biondo ha iniziato a eiaculare ho avuto un orgasmo enorme. Ho lavorato con la mia magia e ho drenato il cazzo di il biondo usando la mia mano per mungere il suo sperma mentre ingoiavo ogni goccia dal suo grosso cazzo. Era una totale sorpresa che ho ingoiato tutto il suo grosso cazzo, i suoi orgasmi direttamente dentro la gola.


Stavo ancora tremando e sentivo la mia figa diventare calda e bagnata dai miei orgasmi. Giorgio si è alzato in piedi prendendo in giro la mia figa con il suo cazzo infilandosi la testa del suo cazzo nella mia figa e poi più a fondo nella mia figa calda a poco a poco i miei succhi di figa caldi che coprono il suo cazzo prima di afferrare i miei fianchi e spingere profondamente dentro di me.


Però, ti ho soddisfatto caro? Ora tocca a me: non l’ho mai pensato e desiderato prima, ma mi piacerebbe baciare una donna disse lei, ma come sempre la devo scegliere io, deve essere una che mi piace, e si avvicinò all’altra donna nel prato, che era a terra, piena di sperma degli altri e la leccai e la baciai, profumata di sesso. Giorgio esterefatto dalla piega degli eventi penso, con Milly non è mai finita...


THE END

Visualizzazioni: 33 451 Aggiunto: 2 anni fa Utente: