Ero un ragazzino di 16-17 Anni e la curiosità del sesso cominciava ad affacciarsi. Come tutti, credo, cominciammo coi miei amici ad esplorare, insieme, i piaceri solitari. Avevo la fortuna di avere una casa al mare dove andavo in estate mentre i miei genitori lavoravano, godendo della massima libertà. Fu in estate che, nella penombra della mia cameretta dopo essere tornati dal mare con gli ormoni a palla ed iniziate le manovre manuali, un mio coetaneo si mise su un lato ed appoggiò il suo bell'arnese sulla mia gamba destra continuando a masturbarsi lentamente insieme a me. Fui molto sorpreso e mi allontanai leggermente per evitarne il contatto... ma la cosa credo mi piacque già da subito anche se il mio lato maschile mi diceva altro! Non passò nemmeno una settimana che ci ritrovammo, dopo il mare, di nuovo a casa e di nuovo nella mia cameretta ad esplorare i piaceri dell'autoerotismo. Stesso copione ma stavolta con la consapevolezza di provare altro, forse più da parte sua che mia. Prese la mia mano e la mise sul suo manganello duro. Toccai le sue morbide ed abbondanti palle che mi eccitarono davvero tantissimo. Ero molto intimorito dalla cosa ma lui, dal caratte certamente dominante, sicuro di se si alzò, chiuse l'imposta e la porta e tornò accanto a me che, rassicurato dal buio, mi abbandonai ai suoi capricci... ed evidentemente alle mie voglie nascoste. Cominciai a masturbarlo dolcemente sentendo quel cazzo sempre più duro e i lenti movimenti del suo bacino. Appoggiò una mano sulla mia testa e mi avvicinò a quel giocattolo pulsante. Non volevo.... o forse si? Feci un po di resistenza, ma la sua volontà nell'avvicinarmi alla sua verga fu così forte e decisa che lentamente cedetti... prima bacini alla base e lungo l'asta, poi la lingua che dai coglioni cominciò a salire e poi la bocca che, sentita la lingua sulla cappella, lui spinse fino a farlo scivolare dentro. Cominciò tutto così. Spero che mi darete la forza di poter continuare a raccontarvi.
« i tempi non sono cambiati, anche io ho iniziato così il racconto carino, aspetto il resto dammi idei consiglio sul mio se vuoi grazie»
«Ellissimo.racconto esperienza eccotantissima, si continua il eacconto»
«A me capitò una cosa simile in tenda, per la prima volta con degli amici. Eravamo in 4 in una piccola canadese, quindi attaccati.
A un certo punto della notte mi sveglio e sento che chi mi stava vicino, che in quel periodo era l'amico cui ero più legato, era appoggiato a me. Alla mia schiena. E il suo inguine premeva sulle mie natiche.
Sentivo il calore del suo corpo, feci finta di niente, continuai a non muovermi. Lui si strusciava piano. A un certo punto sentii nettamente il cazzo duro. Lo strofinava e spingeva, ritmicamente, ma non forte.
Io avevo il cazzo durissimo e un'emozione incredibile.
Poi lui si ritrasse con un movimento brusco delle mani. Era venuto e sicuramente si stava asciugando in qualche modo.
Il giorno dopo mi guardava con un sorriso sornione, voleva capire se avevo sentito qualcosa.
Ma io niente.
La notte di nuovo, quasi subito, evidentemente non aspettava altro, me lo appizzò. Io assecondai i suoi movimenti. Leggerissimamente ma in modo evidente.
Allora lui spinse più forte. E a un certo punto sentii il suo pene bollente farsi strada fra le mi cosce. Poi mi toccò, prima massaggiandomi sopra le mutande, poi prendendo in mano il mio e segandomi.
Pochi movimenti e mi sborrò fra le cosce. Ritirò la mano e mi lasciò a finire da solo. Tutto imbrattato e l'odore di sperma nella tenda era fortissimo. Non so come gli altri non se ne siano accorti.
Il giorno dopo mi disse: lo so che eri sveglio... e ti piaceva pure. Stasera te lo rifaccio.
E io gli dissi... no, ci sentono...
E lui allora: si hai ragione... vieni adesso...
andammo in cabina, non sapevo cosa voleva fare ma ero emozionatissimo, non respiravo quasi.
Chiuse la cabina. Girati, mi disse.
Mi sembrava brutto essere quello che si girava, come una donna. Quindi dissi, si, ma dopo tu...
va bene, dopo io, disse.
Mi girai e mi spinse subito il bacino addosso, prendendomi i fianchi e muovendosi come se mi stesse scopando.
Poi tirò fuori il cazzo e mi disse, toccalo...
Lo feci e era caldo, bollente, tutto bagnato...
Senza troppi complimenti mi fece abbassare la testa e me lo spingeva sulle labbra...
io tenevo la bocca chiusa e dicevo no... inebetito da quell'odore...
Mi disse: e dai.. poi io lo faccio a te... alla fine timidamente presi a leccarlo con la punta della lingua... lui spingeva sempre per farsi strada alla fine entrò e mi diceva di succhiare... e io lo facevo... e senza avvertirmi mi sborrò in bocca... io mi tolsi e sputai, dicendogli stronzo...
Lui lo rimise dentro e uscì.
E io? gli dissi.
Tu ti sei levato... non vale.
Insomma era così. Quella vacanza andò così. La notte me lo strofinava, il giorno mi faceva fare bocchini. Mi fece qualche sega, ma il rapporto era 10 a 1.
Era sempre eccitato, come si può esserlo a 17 anni.
Si eccitava per una donna che sdraiata a prendere il sole si vedeva un po' di fica e mi chiamava a me in cabina e me lo faceva ciucciare.»