Capitolo 41


Tornammo a casa verso l'una, Simona aveva un forte mal di pancia e quella sera andammo a letto senza fare sesso.
La mattina successiva ci svegliammo verso le 9,30, Simona era ancora dolorante, aveva preso appuntamento dall'estetista e dal parrucchiere, andai a trovare mia madre, mio padre era al lavoro, poi feci un giretto al campo sportivo, presi un caffè nel bar della società e quando uscii trovai Roberta seduta sulla mia moto, sorridente e bellissima.
- "E tu cosa ci fai qui?";
- "Ti ho seguito da quando sei uscito stamattina, sono rimasta ad aspettarti sotto casa dei tuoi genitori, poi quando ho visto che venivi qui ho voluto farti una sorpresa, ti dispiace?";
- "Sei matta, perchè dovrebbe dispiacermi?";
- "Mi hai chiesto di lasciarti riflettere, ma io ho voglia di te...".
Mi avvicinai baciandola dolcemente, mi buttò le braccia attorno al collo, sentivo tutta la sua eccitazione ed il suo respiro affannato, la presi per mano, accompagnandola nel locale adibito a lavanderia, c'erano le lavatrici che servivano al lavaggio delle divise delle squadre, in quel momento era tutto spento e chiuso a chiave, ma sapevo dove le tenevano, dopo essere entrati chiusi la porta, la presi in braccio baciandola per poi adagiarla su un tavolone che c'era nel centro del locale, le sfilai i jeans, baciai le sue gambe, le cosce, arrivando a leccarle il perizoma rosa che indossava, era zuppo di umori, gemeva spingendomi la testa verso la sua figa, glielo sfilai cominciando a leccargliela dolcemente, con la lingua partivo dal buco del culo fino ad arrivare al clitoride, gonfio e pulsante di desiderio, mi riempii la bocca con i suoi umori quando cominciai a masturbarla.
- "Ti amo Gianluca, ti amo da impazzire...".
Ebbe un orgasmo dopo pochi minuti, a differenza di Simona con lei potevo continuare, non aveva bisogno di pause, mi invitò ad alzarmi, si inginocchiò davanti a me sfilandosi maglietta e reggiseno, per poi slacciarmi i jeans, le tremavano le mani, era talmente eccitata che quasi non riusciva a sbottonarmeli, si prese il cazzo in bocca con molta foga, sembrava aver cambiato atteggiamento, adesso si muoveva in maniera simile a Simona, il suo pompino mi sembrava decisamente migliorato, se lo infilava in gola con forza, tossendo e sputando saliva fino quasi a strozzarsi, il viso si fece rosso e gli occhi le lacrimavano, nonostante ciò non modificava la maniera di succhiarlo. La lasciai fare a lungo, finché non si alzò in piedi e baciandomi sussurrò:
- "Scopami Gianluca, ti voglio dentro di me!".
La feci coricare nuovamente a pancia in su sul tavolone e la penetrai con decisione, sollevando le sue gambe e facendole appoggiare le piante del piedi sul mio petto, intanto la tiravo verso di me con forza ad ogni affondo, le sue tettine danzavano davanti ai miei occhi, la scopai a lungo in quel modo, la feci poi alzare e ricominciai a scoparla a pecorina mentre con le mani si aggrappava al tavolo, ebbe un secondo orgasmo, con il culo mi spinse leggermente indietro sfilandoselo, lo prese in mano e se lo puntò sul buco del culo, la inculai dolcemente, sapevo che dovevo essere più attento, lasciai che fosse lei a decidere come essere penetrata, mi stupì perchè lo fece con estrema violenza, diede un colpo secco spingendo il culo verso di me, quando fu dentro però mise le mani sulle mie chiappe, tenendomi fermo per qualche secondo, inarcò la schiena come per adattarsi meglio al corpo estraneo che si ritrovava dentro di lei, poi piano piano cominciò a muoversi ad un ritmo sempre più elevato e costante, intanto si sgrillettava il clitoride e si penetrava la figa con le dita, le sentivo muoversi dall'interno, venni dentro di lei, le fece molto piacere sentirsi riempire, quando lo sfilai si inginocchiò ripulendomi il cazzo ed ingoiando senza problemi, era davvero cambiata, non sembrava più schifata nel farlo, anzi tutt'altro.
Ci baciammo a lungo e dopo esserci rivestiti uscimmo dalla lavanderia, quanto tornammo alla moto le dissi:
- "E' stato meraviglioso Roberta...";
- "Sono d'accordo, non posso fare a meno di te Gianluca, mi farò bastare solo il sesso se non puoi darmi di più, ti giuro che non ti metterò mai in imbarazzo e non ti creerò nessun problema, però ti prego, non eliminarmi dalla tua vita...";
- "Non potrei mai eliminarti dalla mia vita Roberta, però devi capire che con Simona abbiamo creato un qualcosa di particolare, non posso dirti cosa di preciso, forse perchè non lo so nemmeno io, è complicato insomma...";
- "Lo so e lo capisco, vivete insieme, lei è bellissima e formate una coppia stabile, so di essere la terza incomoda, accetterò qualunque decisione prenderai senza protestare, te lo prometto.";
- "E' molto più complicato Roberta, magari un giorno ti racconterò tutto, sappi solo che non è esattamente come la vedi te, fidati...";
- "Ok, mi fido, adesso credo che sia meglio che vada, ci vediamo al bar stasera?";
- "Non so cosa faremo, domani ricomincio a lavorare, magari non usciremo, ciao Roberta.".
Tornai a casa e trovai Simona che stava preparando il pranzo, notò subito che era successo qualcosa, dopo avermi baciato disse:
- "Hai incontrato Roberta vero?";
- "Si, come fai a saperlo? Mi hai seguito?";
- "Assolutamente no, profumi di sesso ed hai il contorno delle labbra arrossate, quando me la lecchi a lungo ti rimane per un bel po' di tempo e l'ho notato, tutto qui...";
- "Te lo avrei detto comunque, abbiamo fatto sesso nella lavanderia del campo sportivo.";
- "Wow, racconta dai, sono curiosa...";
- "C'è poco da raccontare, vado a farmi la doccia.".
Mi spogliai ed andai in bagno, mentre aspettavo che l'acqua diventasse calda mi sorprese alle spalle baciandomi, si inginocchiò e se lo prese in bocca leccandolo accuratamente.
- "Ha un buon sapore, è proprio gustosa la tua Roberta...";
- "Trovi?";
- "Si sente il sapore del sesso, o meglio dell'amore nel suo caso...";
- "Se pensi che sia innamorato di lei ti sbagli...";
- "Può darsi, oppure no, l'importante è che adesso tu faccia l'amore con me, non mi interessa se non sono l'unica ad averti...".
Scopammo selvaggiamente sul lavandino, la presi in maniera brutale, senza la minima cura, in fin dei conti era quello il modo in cui lei intendeva il sesso, avendo finito da poco con Roberta durai moltissimo, feci quasi fatica a venire, alla fine avevo il cazzo viola, la giornata era cominciata davvero in maniera particolare.
Dopo pranzo ci rilassammo sul divano fino verso le 16,00, poi andammo all'allenamento, volle venire con me ed assistere dalla tribuna. Tornammo a casa e quella sera ci addormentammo presto, la giornata era stata faticosa ed il giorno dopo la sveglia sarebbe suonata presto per me.
La prima giornata di lavoro fu durissima, riprendere dopo le vacanze è sempre una brutta botta, quando terminai alla sera ero stanchissimo, dopo cena mi fece un lunghissimo massaggio sul tappeto della sala. Fu molto premurosa e servizievole nei miei confronti, si prese cura di me in maniera esemplare e terminò con un pompino spettacolare, quelli che amava fare, tenendomi in sospeso e facendomi raggiungere l'orgasmo solo quando lo decideva lei, non volle scopare, disse che quella sera dovevo essere io il solo a provare piacere, lo apprezzai moltissimo, anche perchè solo provando quanto fosse particolare come sensazione si può capire fino in fondo il piacere che era il grado di regalare la sua bocca.
Il giorno dopo, quando tornai a casa per la pausa pranzo, mi disse che quel fine settimana Paolo non sarebbe venuto, in compenso mi accennò che avremmo ricevuto la visita di una sua cara amica, alla sera mi avrebbe spiegato tutto perchè era una storia lunga e complicata. All'inizio la cosa mi incuriosì, senza però farmi minimamente immaginare cosa ci fosse di così strano in quella visita. Mentre cenavamo mi spiegò tutto:
- "Alessia è un'amica di lunghissima data, si può dire che la conosco da sempre, le voglio bene come ad una sorella, da quando sono qui ci siamo irrimediabilmente perse di vista, ci siamo sentite spesso ultimamente e domani (venerdì) verrebbe a trovarci, fermandosi fino a domenica, sempre che tu sia d'accordo naturalmente, le devo ancora dare la conferma, aspettavo di parlartene.";
- "Non c'è problema, però non mi avevi mai parlato di lei.";
- "Non ce n'è mai stata l'occasione, anche perchè ci eravamo lasciate molto male poco prima che ti conoscessi, la nostra è un'amicizia molto lunga ma anche molto travagliata. Lei è principalmente lesbica, anche bisex, tante cose insieme diciamo, è sempre stata molto attratta da me, siamo state mille volte vicine ad andare a letto insieme, ma mi sono sempre fermata all'ultimo, non tanto per il fatto di andare a letto con una donna, lo sai che non lo disdegnerei, però non con lei, rovineremmo la nostra amicizia, ne sono certa. Vuole venire a trovarmi per ricucire il nostro rapporto, avremo bisogno di parlarci in privato, magari lo faremo sabato mattina quando tu sarai al lavoro se non ti dispiace.";
- "Va bene, ripeto, nessun problema.";
- "Ti ringrazio, le voglio molto bene, mi conosce intimamente e le ho raccontato tutto di noi, quindi non devi fingere, conosce bene anche Paolo.".
La serata la terminammo con la solita grande scopata, inutile ripeterne i dettagli.
Il giorno dopo andammo a prendere Alessia alla stazione ferroviaria verso le 20,00, era una donna bellissima, aveva 35 anni, fisico statuario al pari di Simona, solamente il viso dimostrava la sua vera età, a differenza di Simona che ne dimostrava molti meno, per il resto era davvero magnifica; alta circa 1,75, lunghi capelli neri sciolti, occhi verdissimi, molto abbronzata e decisamente prosperosa, credo una quarta abbondante, indossava un vestitino rosso che la fasciava moltissimo, evidenziando le sue forme rendendola sensualissima, non passava certo inosservata insomma. Simona si era vestita in maniera molto appariscente come suo solito, un vestitino bianco aderente la rendeva assolutamente strepitosa, quando la vide si abbracciarono sorridenti e si baciarono sulla bocca davanti a tutti, gli sguardi della gente erano carichi di ammirazione nei loro confronti, ma anche di sorpresa quando si baciarono in quel modo, non un breve bacio sulla bocca ma diversi, nell'ultimo dei quali sembrava quasi stessero limonando, quando me la presentò capii che per loro questo modo di salutarsi era la consuetudine, mi strinse la mano e mi baciò prima sulle guance ed infine mi stampò un bacio sulla bocca, non ero certo una persona timida ma restai comunque spiazzato.
- "Piacere Gianluca, credo che Simona ti abbia detto come la penso sugli uomini, però devo dire che sei proprio un gran bel ragazzo, quasi quasi per uno come te cambio gusti anch'io! Adesso capisco perché è così innamorata di te.";
Era molto simpatica ed esuberante, il suo modo di fare decisamente singolare, parlava con un tono di voce molto alto e non passava di certo inosservata, sia per l'aspetto fisico, davvero notevole, che per la sua rumorosità, se così si può dire.
Cenammo in un ristorante del centro e poi finimmo la serata al bar, tra di loro c'era molto feeling, si vedeva che erano in piena confidenza.
Arrivammo a casa verso l'una, Simona le fece fare un giro, quando vide la camera da letto esclamò:
- "Ecco la stanza della perdizione, ahhh se queste mura potessero parlare!".
Il suo atteggiamento cambiò solamente quando in salone cominciarono a confrontarsi sui problemi che avevano avuto e che erano stati all'origine del loro allontanamento, in quel caso si vedeva che era sofferente, le lasciai da sole andandomene a letto, apprezzarono molto la mia discrezione.
Mi addormentai quasi subito, Simona entrò nel letto alle 5 del mattino, anche se fece attenzione mi svegliai ugualmente, mi baciò e ringraziò per averle permesso di parlare da sola con Alessia, si erano chiarite e tutto sembrava si fosse sistemato, ero felice per loro.
La mattina successiva mi alzai per andare al lavoro, Simona mi disse che aveva molto sonno e che non aveva voglia di alzarsi per prepararmi la colazione come faceva di solito, chiusi la porta della nostra camera per non disturbarla, feci colazione e poi andai al lavoro.
Tornai all'ora di pranzo, il salone era in subbuglio e sentii delle risate provenire dalla nostra camera, mi avvicinai e vidi Alessia e Simona che stavano allegramente battagliando a cuscinate nel nostro letto.
- "Hey, avete intenzione di smontare casa voi due?";
Simona mi corse incontro abbracciandomi.
- "Tesoro sei arrivato, ho perso di vista l'ora, avrai fame, vado subito a cuocere la pasta!";
- "Tranquilla, non ho tutta questa fretta, oggi pomeriggio sono a casa, non devi preoccuparti.";
- "E' vero, me ne ero scordata, ha telefonato Sabrina, mi ha chiesto se andavamo in piscina, sono le ultime volte che ci possiamo andare, poi il tempo ce lo impedirà, pranziamo così ci andiamo subito ok?";
- "Va bene, allora mangiamo un panino la, andiamoci subito!".
Lo sguardo di Alessia non era dei migliori, ebbi l'impressione che non fosse stata molto felice di vedermi.
Passammo il pomeriggio in piscina, poi alla sera decidemmo di andare in una discoteca con un gruppo di amici del bar. Durante la serata le due amiche si strusciarono parecchio in pista, ballarono in maniera molto sensuale baciandosi più volte davanti a tutti, ero un po' imbarazzato, ma avendo bevuto parecchio la cosa fu in parte comprensibile agli occhi degli altri, io invece sapevo che Alessia fosse lesbica e molto attratta da Simona, quindi interpretai diversamente la situazione.
Tornammo a casa verso le 4, erano entrambe parecchio su di giri, avevano bevuto moltissimo, Alessia era proprio partita del tutto, fui costretto ad aiutarla, faceva fatica a reggersi in piedi.
La feci sedere sul divano.
- "Grazie Gianluca, devo avere proprio esagerato stasera, sei molto gentile.".
Si avvicinò con il viso e mi baciò, cercai di divincolarmi ma la sua lingua si intrufolò all'interno della mia bocca.
- "Devi proprio essere ubriaca per baciare un uomo, non sai quello che stai facendo ammettilo.";
- "Ti sbagli, sono ubriaca al punto giusto per rendermi conto che l'unico modo che ho per fare l'amore con Simona è quello di farlo insieme a te, allora che ne dici?";
- "Sei fuori Alessia, mi sa che non sai quello che dici!".
Simona si sedette vicino all'amica e sorridendo cominciò a baciarla appassionatamente, le loro lingue si contorcevano mentre le mani di entrambe si accarezzavano prima le gambe, poi i seni.
Mi sedetti sulla poltrona guardandole, non ammettere che quella vista mi stimolasse sarebbe stata un'enorme bugia, era molto eccitante vedere due donne così belle baciarsi in quel modo. I loro sguardi erano perennemente rivolti verso di me, il cazzo mi esplodeva, si sfilarono a vicenda i vestiti che indossavano mentre continuavano a baciarsi, Alessia sfilò per prima il reggiseno all'amica, cominciando a baciarle con molta passione le tette, scese verso la pancia, poi le sfilò il perizoma, Simona ansimava, mi invitò a sedermi vicino a lei, si girò mettendosi a pecorina, mi slacciò i pantaloni e mi fece sedere, cominciò uno dei suoi meravigliosi pompini, mentre Alessia la masturbava e leccava la figa, la sentivo ansimare, godendo della sapiente lingua dell'amica, sapevo che tutto quello che stava succedendo era dovuto all'alcool, ma ero talmente eccitato che non vedevo l'ora di scoparmi Alessia, inoltre il solo pensiero di vederle entrambe alle prese con il mio cazzo mi mandava fuori di testa. In realtà le cose non andarono come sperassi, ben presto mi resi conto che i miei sogni si sarebbero infranti contro il totale disinteresse di Alessia nei confronti degli uomini. Dopo avermi succhiato il cazzo a lungo Simona ebbe un orgasmo, chiese all'amica di poter riprendere fiato e cominciò a regalarle piacere come aveva fatto con lei in precedenza, preso dall'eccitazione mi piazzai con il cazzo davanti al viso di Alessia, lo prese in mano e cominciò a segarlo, timidamente lo cominciò a leccare e succhiare, giusto per farmi sentire il calore della sua bocca, poi mi guardò e disse:
- "Scusa Gianluca ma proprio non ci riesco, scusami...".
Si girò verso Simona e disse anche a lei:
- "Scusami tesoro ma proprio non ce la faccio...";
- "Non ti preoccupare, ci penso io a lui, Gianluca scopami ti prego!".
Ero sinceramente molto deluso e sfogai la mia frustrazione sul culo di Simona, la inculai mentre leccava la figa di Alessia, in maniera molto decisa e violenta, in alcuni momenti smetteva di leccargliela ed appoggiava la testa sulla pancia dell'amica, provava dolore misto a piacere, esattamente come piaceva a lei.
Alessia guardava il mio cazzo devastarle il culo con violenza, non essendo abituata a tale spettacolo le chiese accarezzandole la testa:
- "Simona ma sei sicura che tutto va bene?";
- "Tranquilla tesoro, è la cosa più bella al mondo per me, non hai idea di quanto mi piace...lui lo sa e lo fa per me, non ti fermare tesoro...".
Ricominciò a masturbarla e leccarle la figa, Alessia ebbe un orgasmo molto velocemente, l'eccitazione di aver finalmente potuto fare qualcosa con Simona doveva essere stato un sogno che si realizzava per lei.
- "Oh sii tesoro non ti fermare!!!".
Le dita di Simona penetravano la figa dell'amica con molta decisione, la stessa con la quale io la inculavo, la situazione era eccitante per tutti e tre, anche Simona ebbe un orgasmo e squirtò sul divano, si girò verso di me, versai una quantità molto abbondante di sperma sul suo viso, lo sguardo di Alessia era trasfigurato dall'eccitazione e dal piacere ricevuto, attese che Simona avesse finito di ripulirmelo, con le dita spostò gli schizzi nella bocca dell'amica e poi la baciò appassionatamente davanti al mio cazzo. Una scena eccitantissima, le guardavo mentre si baciavano, scambiandosi inevitabilmente un po' del mio sperma che Simona aveva ancora in bocca, intanto me lo continuava a segare, una goccia di sperma spuntò, aiutata dal suo pollice che lo fece salire, la leccò mostrandomela sulla sua lingua, poi tornò a baciare Alessia, stavolta le loro lingue si incrociarono fuori dalle loro bocche ed ammirai quella goccia sparire in quella di Alessia, la ingoiò insieme alla saliva, il mio rammarico per non averla potuta scopare raggiunse il massimo, il mio sguardo presumo che trasmettesse tale sentimento. Simona prese la testa dell'amica e la spinse verso il mio cazzo, si guardarono, Alessia lo prese in bocca succhiandolo per qualche minuto, si vedeva che non era abituata, con i denti mi graffiava l'asta ma non mi importava, era il gesto che mi eccitava da impazzire, la sua bocca era calda e lo insalivava abbondantemente, Simona si piazzò in mezzo alle mie gambe con la testa, leccandomi palle e buco del culo, era un sogno, avevo sempre desiderato avere due donne impegnate a succhiarmi il cazzo. Purtroppo il sogno si infranse nuovamente sul più bello, Alessia si staccò, guardò entrambi e poi disse:
- "Scusatemi ma proprio non ce la faccio a proseguire, non offendetevi, sei un bellissimo ragazzo Gianluca ma a me piacciono le donne, non ci posso fare niente, Simona, non ti arrabbiare, non riesco a fare di più, credo che tu mi possa capire e perdonare, magari la prossima volta riuscirò a spingermi oltre...";
- "Non c'è problema tesoro, hai già fatto un grande passo stasera, vieni qui...".
Tornarono a baciarsi appassionatamente, le guardai per qualche secondo poi andai in bagno, non riuscivo a restare li ad assistere nuovamente ad una scena del genere senza poter partecipare anch'io come volevo.
Entrai nella doccia, ero sudato come un cavallo ed il cazzo non accennava a scendere, troppo eccitante quella situazione, Simona entrò nella doccia insieme a me, mi baciò e sussurrò:
- "Sono rammaricata anch'io, amo te e voglio molto bene ad Alessia, sarebbe stato il massimo avervi entrambi stasera, non ti preoccupare, ci saranno altre occasioni magari, però vedo che il mio amichetto non ne vuole sapere di rassegnarsi, devo fare subito qualcosa...".
Scopammo nuovamente, durò parecchio, alla fine eravamo entrambi esausti, quando finimmo Alessia era già andata in camera sua e noi andammo a dormire.
Domenica mattina ci svegliammo tardi, erano quasi le undici, andammo entrambi in cucina, Alessia stava facendo colazione, il suo volto era strano, ci salutò timidamente, il suo modo di fare grintoso aveva lasciato il posto ad una versione diversa di lei, taciturna ed evidentemente dispiaciuta, Simona le si avvicinò baciandole dolcemente una guancia, chiuse gli occhi e la strinse a se.
- "Alessia sei strana, tutto bene?";
- "Così così tesoro, sono in coma per la bevuta di ieri sera ed imbarazzata per quello che è successo dopo...";
- "Non è successo niente di così strano tesoro, ci siamo solamente divertiti, vuoi dire che non ti è piaciuto fare l'amore con me?";
- "Lo sognavo da una vita, lo sai, è stato meraviglioso, mi è solo dispiaciuto di non essere riuscita ad arrivare fino in fondo, so benissimo che avevi in mente ben altro comportamento da parte mia, vi chiedo nuovamente scusa...";
- "Non devi scusarti di niente Alessia...";
- "Ti giuro che c'è stato un momento in cui ero pronta ad andare fino in fondo, lo desideravo davvero, però non me la sono proprio sentita alla fine...";
- "Ti ripeto che non hai niente di cui scusarti, non si possono fare certe cose se non si ha il piacere di farle.".
La rassicurai anch'io e dopo qualche minuto tornò la solita Alessia, il resto della giornata la passammo in giro per il centro con degli amici e verso le 19 la riaccompagnammo alla stazione, salutandola ed invitandola a tornare a trovarci il più presto possibile.


Continua...

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Categorie: Etero Racconti Cuckold
Tag: Amatoriale