Capitolo 36
Passammo la serata tutti insieme, infine tornammo nelle nostre camere, eravamo tutti abbastanza alticci, Clara andò in quella di Paolo mano nella mano, Simona li salutò e si raccomandò di non fare troppo chiasso, poi mi fece andare nuovamente a spiarli, ci piazzammo alla solita finestra, mi stavo stufando della storia ma mi pregò di farlo ancora una volta. Quando arrivammo alla loro finestra Clara stava succhiando il cazzo di Paolo inginocchiata a terra, era decisamente infoiato quella sera e glielo spingeva con forza nella gola della donna, poco dopo la fece alzare a pecorina in piedi davanti al letto e la inculò senza troppe precauzioni, la tardona gli chiese di fare piano, le stava facendo male, gli ordinò di stare zitta, quella sera voleva fare il dominatore e lei rispose che andava bene, doveva solo essere un po’ meno violento. Simona era stupita dall’intraprendenza del marito, la eccitava vederlo così deciso ed autoritario, inculò Clara con molta forza, la donna subiva la situazione lamentandosi del dolore che provava, senza però sottrarsi. Dopo un po’ cambiarono posizione mettendosi a “69”, lui continuava a martoriarle il culo con le dita mentre lei glielo succhiava, infilava due-tre dita con decisione allargandole le chiappe e leccandole la figa, la fece scivolare verso il basso penetrandole la figa, saltava come una pazza sul povero Paolo senza che lui si lamentasse, secondo me lo stava schiacciando con il suo dolce peso, poco dopo venne nella sua figa tra i gemiti di piacere della tardona, quando lo tirò fuori la prese con forza infilandole il cazzo in gola, mentre glielo ripuliva la guardava soddisfatto, girò lo sguardo verso di noi, era buio e probabilmente non ci vedeva ma sapeva che eravamo li, Simona era con gli occhi sbarrati dallo stupore, spinse con ancora più forza il cazzo in gola a Clara che rantolò:
- “Mi stai soffocando, sei scatenato stasera…”;
- “Non ti piaccio così? Volevo punirti per aver pensato male di me, ti brucia il culo vero?”;
- “Si parecchio, mi hai spaccata in due stasera…”;
- “Ti piace così?”;
- “Ad essere sincera non molto di solito, ma stasera mi è piaciuto…”;
- “Non abbiamo ancora finito, dammi cinque minuti e ricominciamo…”;
- “Mmmmm volentieri tesoro…”.
Presi per mano Simona e sussurrai:
- “Adesso basta, non vorrai mica stare ancora qui…”;
- “Dai ti prego, non l’ho mai visto così…”;
- “Senti io mi sono rotto i coglioni, me ne vado in camera, tu fai quello che vuoi…”.
Me ne andai senza aggiungere altro, ero stufo di vedere quei due fare sesso, oltretutto era una scena ben poco eccitante per i miei gusti, Simona mi seguì, appena entrati disse:
- “Hai visto com’era aggressivo stasera Paolo, stentavo a riconoscerlo…”;
- “Scusa la sincerità ma non me ne frega niente di quello che fa Paolo!”;
- “Hai ragione scusami, adesso mi farò perdonare, promesso”.
Ci baciammo a lungo, eravamo nudi sul letto a “69” quando sentimmo bussare alla porta.
- “Un attimo…”.
Esclamai, mentre entrambi ci stavamo rivestendo.
- “Avanti”.
Si aprì la porta lentamente, Clara timidamente entrò nella camera, indossava una lunga vestaglia nera che la copriva per intero.
- “Scusate il disturbo ragazzi, immagino che stavate giocando un po’, me ne vado subito, avete mica qualcosa da prestarci, il nostro frigo è vuoto…”.
Era visibilmente brilla, Simona le disse di chiamare Paolo, avremo bevuto qualcosa tutti insieme, sinceramente non dava fastidio nemmeno a me bere qualcosa, ero già bello carico e quella sera non avevo nemmeno molta voglia di fare sesso. Poco dopo eravamo tutti e quattro seduti in salotto con parecchie bottiglie vuote sul tavolino, Simona era visibilmente partita come tutti noi, Clara forse era quella messa peggio, le chiacchiere cadevano sempre sul sesso e la tardona ubriaca aveva perso totalmente i freni inibitori, accarezzava le gambe di Paolo salendo fino al cazzo che era visibilmente duro sotto i pantaloncini, Simona naturalmente non poteva esserle da meno e mi infilò una mano nelle mutande prendendolo in mano ed accarezzandomi la cappella. Essendo anch’io brillo non mi feci problemi, dal canto suo Paolo quella sera si sentiva un dominatore, lo tirò fuori mettendolo nella mano di Clara che, stupita ma in maniera abbastanza disinibita, cominciò a segarglielo lentamente, Simona non poteva naturalmente restare indifferente alla sfida, me lo tirò fuori mettendoselo subito in bocca, leccava l’asta e succhiava la cappella, intanto sorridendo guardava Clara con aria di sfida.
Paolo chiudeva gli occhi godendosi la sega, eccitato dalla situazione prese la testa di Clara facendoselo spompinare, la tardona lo succhiava di gusto guardando Simona sorridendo, se non fossi stato ubriaco avrei rifiutato di accettare una situazione del genere ma, nonostante l’imbarazzo e la vista davvero poco eccitante di Clara, in quel momento non avevo nessun problema, mi godevo il pompino senza pensare troppo al contesto.
Ad un certo punto Simona mi sfilò del tutto pantaloncini e slip, mi leccò le palle e prese il cazzo dalla base mostrandolo a Clara.
- “Certo che in quanto a misure il confronto è impietoso, vero Clara?”.
Lo guardò deglutendo nervosamente, poi rispose:
- “Le misure non sono l’unica cosa che conta, lo sa anche usare bene?”;
- “Ci senti quando scopiamo Clara, non hai idea di quanto lo sappia usare bene, è instancabile…”;
- “E’ giovane, mi sembra normale, Paolo a vent’anni in più ma si difende ancora bene, poi sinceramente anch’io ho i mei limiti, mi basta ed avanza.”;
- “Chi si accontenta gode cara, io godo parecchio…”.
Senza aggiungere altro riprese il pompino piantandoselo in gola fino alle palle, accettando la sfida anche Clara cominciò a spompinare il cazzo di Paolo con molta foga, una serata normale stava prendendo una piega inaspettata, mi stupiva il fatto che fino al giorno prima tutto sembrava compromesso per averlo scoperto a spiarci, mentre adesso gli stava facendo un pompino davanti ai nostri occhi, è proprio vero che l’alcool gioca brutti scherzi. Pochi minuti dopo Paolo le venne in bocca, Clara stupita si spostò facendolo schizzare ovunque.
- “Hey, sei stato veloce…”;
- “Scusa ma la situazione è parecchio eccitante…”;
- “Che schizzata, sei venuto da poco…”;
- “Come ti ho detto la situazione è molto eccitante…”;
- “Ti eccita così tanto farti fare un pompino davanti a tua sorella? Oppure vederla succhiare il cazzo a Gianluca?”;
- “Entrambe le cose.”;
- “Sei un maiale.”;
- “Pure tu non scherzi.”;
- “Hai ragione ahahhaaaa.”.
Clara si riattaccò al cazzo di Paolo ripulendoglielo, intanto entrambi guardavano Simona che mi spompinava di gusto dando spettacolo, ho sempre avuto un problema con l’alcool, quando sono ubriaco tendo a durare tantissimo, più del normale, volevo scoparla, la presi per mano e la portai in camera, intanto dissi ai due:
- “Se non vi dispiace noi andiamo di la, buona serata, a domani…”.
Simona replicò guardandoli:
- “Noi andiamo a scopare, se volete guardare fate pure…”.
Ci fiondammo a letto cominciando a scopare come due animali, sesso violento e senza freni, più del normale, un po’ per l’alcool ma soprattutto perché Simona voleva dare spettacolo, guardava in continuazione verso la porta della camera per controllare se ci stessero guardando, l’aveva lasciata appositamente aperta, ero certo che, nonostante fosse ubriaca, Clara non sarebbe mai e poi mai arrivata al punto di farlo. Mentre ero in piedi che inculavo Simona a pecorina, smentendo le mie previsioni, li vidi entrambi fermi davanti alla porta, mi bloccai un attimo, ero molto sorpreso, la loro estrema perversità aveva coinvolto anche la tardona, Simona immediatamente esclamò:
- “Più forte tesoro fammi male!!!”.
Vedendola mentre la inculavo in quel modo, Clara si portò una mano davanti alla bocca ed arrossì vistosamente, però non se ne andò, si gustò la scopata per tutto il tempo, cambiammo diverse posizioni, dopo un po’ non feci più nemmeno caso alla loro presenza, li sentivo bisbigliare e commentare, Simona era fuori di se, aveva ottenuto quello che voleva anche da lei, l’aveva portata ad un livello di perversione inaspettato, immagino che nemmeno pensasse di arrivare a tanto. Ci misi parecchio prima di venire, lo feci inginocchiandomi davanti al viso di Simona ricoprendoglielo di sperma, quando alzai lo sguardo i due erano ancora li, sul volto di Clara questa volta non vidi ne imbarazzo ne sorpresa, era visibilmente eccitata e la mano sul cazzo duro di Paolo ne era la prova lampante. Dopo essermi fatto ripulire da Simona passai loro davanti, ero esausto e sudato, si spostarono per farmi passare, Simona mi seguì nella doccia. Quando uscimmo erano spariti, Simona era soddisfatta e quando andammo a letto disse:
- “Sei stato grande stasera.”;
- “Pure tu, sei soddisfatta?”;
- “Sono sempre soddisfatta quando faccio l’amore con te.”;
- “Non intendevo quello, sei soddisfatta dello spettacolo che abbiamo regalato a Clara e Paolo?”;
- “Non avevo afferrato, è stato eccitante scopare davanti a loro, non è poi così bigotta alla fine, hai visto come ti guardava ammirata? Ti mangiava con gli occhi mentre mi sbattevi, avrà avuto la figa che grondava, era eccitata come una vacca.”;
- “Certo che voi riuscireste a coinvolgere chiunque nei vostri giochetti, siete due anime perverse fino al midollo...”;
- “E’ divertente tirare fuori il lato perverso della gente, basta saper toccare le corde giuste...”;
- “Ti stuferai prima o poi?”;
- “Non credo, vivo per questo, non è che sei tu che ti stai stufando?”;
- “Ad essere sincero un po’ si, mi piace il sesso e sono un perverso di natura pure io, però stiamo davvero superando ogni limite Simona...”;
- “Sono pronta rallentare se lo desideri, mi interessi solo tu, non chiedo altro, devi solo dirlo e sono pronta a rinunciare a tutto il resto.”;
- “Non lo so Simona, dico solo che ogni giorno ti inventi qualcosa di nuovo ed ogni volta è sempre più strano, lo sai come la penso su certe cose...”;
- “Lo capisco tesoro, in poco tempo ti ho convinto a fare cose che non fanno parte del tuo modo di essere, nessuno è mai stato come te, mai nella mia vita ho conosciuto un uomo così...”;
- “Manipoli le persone Simona, anch’io sono quotidianamente plasmato da te, la cosa mi confonde...”;
- “Sei stanco tesoro ed abbiamo bevuto entrambi, anche Clara era ubriaca, non credo che si sarebbe comportata così in condizioni normali.”;
- “Sei tu, non l’alcool che fa cambiare le persone.”;
- “Lo so, la mia anima è sporca, però mi piace quello che faccio, mi piace il sesso e mi piaci tu, cosa c’è di male in tutto questo?”;
- “Se nessuno soffrirà non c’è niente di male, il problema è se qualcuno subirà le conseguenze di tutto ciò…”;
- “Se ti riferisci a Clara non mi sembra che stesse soffrendo pochi minuti fa mentre guardava eccitata mentre mi inculavi, tranquillo nessuno si farà del male.”.
Ci addormentammo poco dopo, mi svegliai verso le 4 con un fortissimo mal di testa, corsi in bagno a vomitare, avevo davvero esagerato la sera precedente, Simona mi sentì e venne in mio soccorso, fu molto gentile e premurosa, apprezzai il modo in cui si prese cura di me, dopo essermi liberato ci volle poco per riprendermi e tornammo a dormire.
La mattina successiva mi svegliai tardissimo, erano le 11 passate, Simona non c’era ma sentivo delle voci provenire dal salotto, mi alzai per raggiungerla e la trovai con Clara, ero in mutande ma talmente rincoglionito che non mi preoccupai della sua presenza, Simona mi corse incontro abbracciandomi.
- “Tesoro come stai?”;
- “Bene grazie, adesso bene.”;
- “Ti ho lasciato dormire, stanotte sei stato proprio male, povero il mio cucciolotto…”.
Clara sorrideva, poi mi salutò ed uscì dalla stanza. Simona mi raccontò che avevano parlato di quello che era successo la sera precedente, Paolo era andato a farsi un giro.
- “Non era dispiaciuta ne imbarazzata per ieri sera sai?”;
- “Davvero? Avrei pensato il contrario passati gli effetti dell’alcool.”;
- “L’ho dovuta punzecchiare un po’ ma si è lasciata parecchio andare la cicciona, sai cosa ha detto di te?”;
- “Sinceramente non mi interessa un granché…”;
- “Te lo voglio proprio dire invece, ha detto che scopi come un toro e che non vorrebbe essere nei miei panni quando mi inculi come ieri sera. Ci siamo confidate parecchio, le ho spiegato quanto mi piace, pure che il dolore che provo mi fa godere, lei invece lo ha concesso solo a pochi perché prova quasi unicamente dolore, a Paolo lo concede perché è innamorata di lui, si è innamorata hai capito?”;
- “Mi dispiace per lei…”;
- “E' consapevole del fatto che non ci sarà futuro tra di loro, però è persa di lui, povera scema.”;
- “E qui si potrebbe creare la situazione di cui parlavamo ieri sera, qualcuno soffrirà come vedi.”;
- “E’ adulta, saprà passare sopra alla cosa, vuoi fare colazione oppure no?”;
- “Ho assolutamente bisogno di un caffè.”;
- “Ho già preallertato il servizio in camera, te lo faccio portare subito.”;
- “Non è il caso, ci posso andare io al bar.”;
- “Sei stato così male stanotte, mettiti sul divano e rilassati, te lo farò portare qui, dai che ti coccolo un po’…”.
Avevo ancora la testa pesante, non avevo voglia di andare in spiaggia in effetti, accettai volentieri e mi stravaccai sul divano, dopo aver chiamato il bar si mise in piedi dietro le mie spalle cominciando a massaggiarmele, le sue mani erano davvero abili, sovente mi baciava il collo sussurrandomi parole al miele. Poco dopo bussarono alla porta, andò a prendere il vassoio con il caffè, mise lo zucchero nella tazzina, lo girò e me lo passò.
- “Tieni tesoro…”;
- “Grazie, sei gentile, vuoi il cazzo vero?”;
- “Si, lo voglio tanto, sempre se stai meglio…”;
- “Comincia a prenderlo in bocca, poi ti dirò come mi sento…”.
Sorrise compiaciuta, era evidente che tutta quella gentilezza aveva un secondo fine, si inginocchiò davanti a me mentre sorseggiavo il caffè, mi sfilò gli slip e cominciò a leccarmi palle e cazzo in maniera molto dolce e sensuale, uno spettacolo, accarezzavo la sua testa guardandola compiaciuto.
- “Continua che mi sento già meglio…”.
Si prendeva il cazzo in gola fino alle palle con una facilità disarmante, quando lo tirava fuori lasciava molta saliva sull’asta che colava, la ripuliva con la lingua leccando anche quella che era finita sul divano, i suoi occhi sempre puntati su di me per cogliere il mio compiacimento. Mentre “lavorava” instancabilmente sul mio cazzo si sgrillettava il clitoride e si masturbava ad un ritmo sempre maggiore, si percepiva che era in fervida attesa di un mio cenno per essere scopata, ma non glielo mandavo appositamente, volevo farglielo bramare a lungo, le spingevo la testa lasciandola con il cazzo piantato in gola, rantolava respirando a fatica senza però lamentarsi, ad un certo punto bussarono alla porta, si tolse il cazzo dalla gola e chiese:
- “Chi è?”;
- “Sono Paolo, posso entrare?”.
Appena entrato vide la moglie intenta a succhiarmelo ed immediatamente spalancò gli occhi.
- “Scusate se disturbo, stai meglio Gianluca?”;
- “Con il cazzo in bocca a tua moglie sto benissimo, chiudi la porta scemo!”;
- “Scusa hai ragione, Clara non c’è?”.
Simona gli rispose:
- “Gianluca stamattina non vuole scoparmi, mi sta mancando il fiato a forza di succhiarglielo, vieni qui…”;
- “Potrebbe arrivare Clara…”;
- “Basta con Clara, se arriva busserà, leccami la figa scemo.”.
Si piazzò dietro di lei inginocchiato a leccarle culo e figa, riprese a succhiarmelo, ansimava sul cazzo godendosi il lavoro del marito, dopo un po’ la presi per i capelli sollevandole la testa e dissi:
- “Vuoi essere scopata?”;
- “Oh si…”;
- “Me lo devi chiedere per piacere!”;
- “Ti prego Gianluca scopami come solo tu sai fare, sono tutta bagnata, ti voglio dentro di me!”.
La feci sedere sul mio cazzo, si penetrò la figa con decisione e cominciò a saltare come una forsennata, bastarono pochi affondi per farle avere un orgasmo intensissimo, squirtò a terra per poi inginocchiarsi nuovamente a succhiarlo, Paolo era rimasto in piedi vicino alla porta a godersi lo spettacolo, dopo aver preso fiato tornò a penetrarsi come prima, ricominciando a saltare sul cazzo con estrema violenza, la tenevo per i fianchi accompagnando i suoi movimenti, poco dopo si sollevò e si inculò, chiamò il marito facendolo inginocchiare e facendosi leccare la figa. Poco dopo la avvisai che stavo per venire, mi chiese di riempirle il culo ed esplosi dentro di lei, dopodiché si tolse e si fece ripulire il culo da Paolo mentre mi baciava, in quel momento bussarono alla porta, era Clara, Paolo corse nella sua camera, Simona le chiese di aspettare, si infilò un vestitino ed aprì la porta.
- “Scusa ma io e Gianluca ci stavamo divertendo…”;
- “Deduco che stia meglio allora…”;
- “Sta benissimo, non ti faccio entrare perché è nudo sul divano, abbiamo appena finito, anche se dopo ieri sera non credo che ti scandalizzi se lo vedi…”;
- “Tolgo subito il disturbo, avete visto Paolo per caso? In camera non c’è ed in giro non l’ho trovato.”;
- “Non l’ho visto mi dispiace, vado a farmi una doccia adesso, ci vediamo a tavola.”.
Chiuse la porta ed andammo a farci la doccia, era ancora eccitata, volle lavarmi come adorava fare, mentre era inginocchiata a lavarmi le gambe presi il cazzo in mano e senza avvisarla cominciai a pisciare, immediatamente si mise con la bocca aperta sotto al getto, ingoiandone una grossa quantità, poi lo prese in bocca spompinandolo, era incredibile quella donna, non ne aveva mai abbastanza.
Continua…