Capitolo 35


Mi svegliai verso le 09,00 la mattina successiva, Simona dormiva sul fianco, nuda come al solito, aveva una gamba appoggiata sull’altra ed il culo rivolto verso di me, al mattino presto certe visioni provocano uno strano effetto, ebbi un’erezione immediata ed una gran voglia di scoparla prese il sopravvento, mi avvicinai mettendomi anch’io sul fianco dietro di lei, tirai fuori il cazzo e lo feci girare attorno alla sua fighetta, lo infilai dentro delicatamente, aprì gli occhi e girandosi verso di me con la testa disse sorridendo:
- “Buongiorno…”.
Senza risponderle cominciai a scoparla lentamente, con delicatezza ma infilandoglielo dentro fino in fondo, intanto la abbracciai stringendo le sue magnifiche tette, prese le mie mani nelle sue baciandomele, sensualissima la posizione ed eccitantissimo sentirla ansimare e vederglielo fare.
- “Grazie amore…”.
Cominciò a succhiarmi le dita, intanto si stimolava delicatamente il clitoride, sentivo il cazzo entrare come un coltello caldo nel burro, colava umori ed ansimava sempre più forte accarezzandomi le gambe, era decisamente coinvolgente come situazione, mi prese la testa e la tirò verso di lei baciandomi con molta passione.
- “E’ bellissimo, non ti fermare ti prego…”.
Ebbe un orgasmo, probabilmente era piaciuta molto anche a lei quella posizione, mi spinse indietro con una mano, lo tolsi facendola respirare, restando in quella posizione la abbracciai stretta a me baciandole il collo e succhiandole i lobi delle orecchie, mi accarezzava i capelli tirandomi verso di lei con forza.
- “Era bellissimo, dammi due minuti e ricomincia ti prego…”.
Pochi minuti dopo si allontanò leggermente, fece passare una mano dietro la schiena e lo prese in mano, se lo puntò nel culo e lo accompagnò penetrandosi dolcemente.
- “Ohhh sììì così, adesso puoi ricominciare tesoro…”.
La inculavo con delicatezza ma affondando i colpi con decisione alla fine, spalancava la bocca e inspirava profondamente spingendo con il culo per sentirlo meglio, quella posizione era molto stimolante ed anche lei apprezzava parecchio.
- “E’ fantastico, non ti fermare ti prego…”.
Aumentai il ritmo ed il volume dei suoi incitamenti pure:
- “Ohhh sììì così…”.
In quella posizione eravamo rivolti con la schiena rispetto alla porta scorrevole che portava alla camera da letto, sentii un rumore e mi girai di scatto vedendo Paolo che ci fissava eccitatissimo, essendo abituato alla sua presenza non dissi niente e continuai quello che stavo facendo senza curarmi di lui, sborrai poco dopo nel culo di Simona tra i suoi apprezzamenti:
- “Ohhh sììì cazzo sììì …”.
Mi spinse via facendomi coricare sulla schiena per poi infilarsi il cazzo in bocca spompinandolo con molta passione, vide anche lei il marito ma continuò il suo lavoro senza curarsene minimamente, in quel momento sentii la voce di Clara:
- “Paolo sei qui?”.
Si girò di scatto ma era troppo tardi, la sua enorme sagoma comparve dietro di lui vedendo Simona con la bocca colante del mio sperma intenta a succhiarmelo, istintivamente esclamai:
- “Ohhh cazzo…”.
Cercai di coprirmi imbarazzatissimo ma le lenzuola erano finite in fondo al letto, Clara si mise una mani sulla bocca ed esclamò:
- “Scusate non pensavo…”.
Simona sorridendo si passò la lingua sulle labbra guardandola divertita:
- “Tranquilla Clara, stavo solo facendo colazione…”;
- “Scusate ce ne andiamo subito.”.
Prese per mano Paolo trascinandolo fuori dalla stanza e chiudendo la porta che comunicava con la nostra, Simona scoppiò a ridere divertita dalla scena, io invece ero parecchio imbarazzato e dissi:
- “Che cazzo ridi, non pensi che vedendo Paolo fermo come uno scemo a guardare mentre me lo succhiavi possa aver capito tutto?”;
- “Hai ragione ma era troppo divertente la faccia che ha fatto! Chissà da quanto tempo non vedeva un cazzo come il tuo.”.
Si rivestì velocemente bussando alla porta della loro camera, senza aspettare risposta entrò, all’interno udii la voce di Clara che diceva:
- “Tu li hai visti che stavano facendo sesso e restavi li a guardarli? Spiegami!”.
Corsi anch’io nella loro stanza, Simona prese in mano la situazione:
- “Era appena arrivato Clara, era stupito quanto te ma sinceramente a me non ha dato fastidio e non mi sono fermata, è colpa mia…”;
- “So quello che ho visto Simona, lui era con gli occhi spalancati ed il viso eccitato guardando sua sorella con il cazzo del cognato in bocca, non mi sembrava stupito di quello ma del mio arrivo…”;
- “Quindi cosa vorresti dire? Che si eccita nel vederci scopare? Pensi che si sia goduto tutto lo spettacolo? Era appena arrivato Clara e ci ha sorpresi mentre stavo facendo un pompino a Gianluca, tranquilla sono cose che capitano, in fin dei conti è mio fratello…”;
- “Io ho avuto tutta un’altra impressione Simona, mi sembrava solo eccitato senza imbarazzo, scusa ma non ci vedo niente di normale in questa cosa…”;
- “Senti Clara, tu puoi pensare quello che vuoi ma ti assicuro che noi non lo abbiamo sentito arrivare, in fin dei conti avevo la bocca occupata e nessuno stava parlando in quel momento, Paolo è entrato nella stanza in silenzio pensando dormissimo e ci ha sorpresi …”;
- “Sarà come dici te Simona ma ho avuto una strana sensazione, scusate ma vado nella mia stanza, a dopo.”.
Paolo si rivolse a lei:
- “Clara, ti assicuro che hai avuto una percezione sbagliata, ti accompagno così ne parliamo per strada.”.
Uscirono dalla camera insieme, Simona era terribilmente divertita.
- “Che casino che è successo, vorrei essere una mosca per sentire cosa si stanno dicendo.”;
- “Paolo magari riuscirà a farsi credere.”;
- “Sinceramente non me ne frega un cazzo, pensi quello che vuole la tardona, mi spiace solo che un’altra da scopare Paolo non la troverà facilmente, che si fotta, andiamo a fare colazione tesoro?”.
Simona era proprio cinica e lo dimostrava spesso, questo suo atteggiamento era la dimostrazione del suo modo di essere. Mentre facevamo colazione un cameriere ci disse che il direttore del villaggio voleva parlarci, aspettammo Paolo per andarci tutti insieme, nel frattempo ci relazionò sul colloquio con Clara.
- “Ha voluto prendersi un po’ di tempo per pensare all’accaduto ma mi sembra di averci messo una pezza, mi dispiace che sia successo sto casino.”.
Andammo dal direttore, ci accolse nel suo ufficio, sembrava imbarazzato e dopo i soliti convenevoli arrivò al sodo.
- “Volevo parlarvi di alcune lamentele che mi sono arrivate dalla famiglia che si trova sotto i vostri appartamenti, dicono che fate troppo baccano la notte, hanno due bambini piccoli e non riescono a riposare bene, volevo chiedervi gentilmente di potete fare meno rumore.”.
Paolo era evidentemente imbarazzato, prese immediatamente in mano la situazione Simona:
- “A me non sembra di fare tutto questo baccano direttore, danno la colpa ai figli ma mi sa che è loro vita ad essere monotona, saranno gelosi del fatto che noi alla sera ci diamo da fare e loro no, credo che abbia capito quello che intendo?”.
Simona indossava un micro bikini ed un vestitino leggerissimo con una gonna cortissima e svolazzante, mentre finiva il suo intervento accavallò le gambe mostrando al povero direttore le sue splendide cosce, il tizio sbarrò gli occhi e si aggiustò la cravatta allargandosi il colletto della camicia, non sicuramente per il caldo, il suo ufficio era fresco.
- “Capisco signora, però se potete farmi il piacere di contenervi lo apprezzerei moltissimo, cercate di comprendere la mia posizione...”;
- “E’ proprio una questione di posizioni direttore, probabilmente le nostre non sono le classiche e si tende a fare più rumore, però noi ci divertiamo, se loro non hanno una vita sessuale appagante non è colpa nostra, sono in ferie e se non ho il diritto di scopare in santa pace con mio marito forse è il caso che cambiamo camera, non trova?”.
Paolo la guardò imbarazzatissimo, il direttore ancor di più e prima che avesse potuto risponderle rincarò la dose:
- “Lei direttore quando fa sesso con sua moglie fa rumore oppure è il tipo da posizione del missionario in silenzio?”;
- “Signora non deve prenderla come un offesa personale, fortunatamente il villaggio è tutto pieno, non avrei la possibilità di trovarle un’altra sistemazione, anche volendo, è libera di godersi la vacanza come meglio crede, ci mancherebbe...”;
- “Quindi la finiamo qui?”;
- “Per me si, non ho intenzione di aggiungere altro signora…”;
- “Benissimo, allora la saluto e andiamo in spiaggia, non voglio perdere altro tempo!”.
Ci congedammo tra l’imbarazzo generale, arrivato in camera Simona tirò un culo impressionante a Paolo, reo di non aver sistemato il direttore costringendola ad intervenire.
- “Paolo sei proprio un uomo di merda, possibile che non sei stato capace di mettere al suo posto il direttore?”;
- “Simona ha fatto solo il suo lavoro, poi non era il caso di fare tutte quelle battute sul sesso, se riferisce al mio cliente la cosa mi farai fare una figura di merda, ti chiedo per piacere di contenerti.”;
- “Ma che figura di merda fai scusa? Per lui sono tua sorella non tua moglie, non lo sa che in realtà sei cornuto e contento, non rompermi le palle anche tu, quando scopo faccio e dico quello che mi pare, anche perché per come mi scopa Gianluca sono obbligata ad alzare la voce, mi fa godere e non riesco a contenere la mia eccitazione.”;
- “Lo capisco, scusa non volevo farti arrabbiare ma solamente evitare casini.”;
- “Allora stai zitto e non rompermi i coglioni!”.
Assistevo alla discussione divertito come poche altre volte, il modo in cui aveva risposto al direttore e come umiliava Paolo era esilarante, il fatto che con me invece fosse un agnellino sottomesso, disposta a soddisfare qualunque mia richiesta, era un ulteriore dimostrazione di quanto fosse strana, cambiando totalmente tono di voce si rivolse a me:
- “Tesoro mi sono rotta le palle di sta gente, meno male che ci sei te nella mia vita...”.
Si sedette sulle mie ginocchia baciandomi appassionatamente, poi mi prese per mano e mi invitò a seguirla in spiaggia, Paolo ci raggiunse poco dopo, cercava in continuazione Clara e non vedendola appariva triste e sconsolato, continuava a fare su e giù nervosamente tra gli ombrelloni ed il bar mentre Simona continuava a prenderlo in giro. Non si fece vedere nemmeno a pranzo, noi eravamo alla taverna greca dove ci incontravamo sempre, sembrava sparita dal villaggio. Prima di andare in camera Paolo andò a cercarla, Simona si doveva fare la ceretta ed io mi piazzai sul divano a guardare un po’ di televisione al fresco. Paolo arrivò in camera poco dopo, aveva il volto triste, raccontò di come Clara gli avesse parlato e ribadito quello che aveva provato quella mattina.
- “E' convinta che io fossi arrivato da tempo, pensa che vi stavo guardando a vostra insaputa, ha detto che mi ha visto con l’eccitazione negli occhi invece dello stupore, praticamente ha detto che sono un guardone.”;
- “Hahahhaaaa, in fin dei conti è vero, a te piace guardare mentre Gianluca mi scopa, questo è assolutamente vero…”;
- “Certo che mi piace, il problema è che lei ce l’ha con me adesso, non con voi.”;
- “Meglio allora, pensavo avesse intuito anche che tu sei mio marito in realtà, cornuto e felice di esserlo, vero tesoro?”.
Si avvicinò accarezzandogli il viso, lui accompagnava con la testa la sua mano.
- “E’ vero che il tuo sogno è vedermi godere come non sei stato mai stato in grado di fare?”;
- “Si è vero, però mi dispiace passare per guardone con Clara.”;
- “Ma tu sei un guardone segaiolo Paolo, la realtà dei fatti è questa…”;
- “Lo so e sono molto appagato per questo, però non volevo farlo sapere a Clara”;
- “Cosa te ne frega di Clara, ami lei o me?”;
- “Amo te, più della mia vita…”;
- “Allora fregatene, pensi quello che vuole, vieni qui…”.
Si abbracciarono, lui aveva gli occhi lucidi, li osservavo ancora incredulo di quanto fossero strani e perversi, Simona in particolare, Paolo era talmente innamorato che assecondava tutti i desideri della moglie, anche quelli più umilianti e perversi, ben sapendo che era naturalmente predisposto a questo tipo di cose, intendiamoci.
Dopo qualche secondo gli disse:
- “Vuoi vedermi godere?”;
- “Si ti prego…”;
- “Lo devi chiedere a Gianluca, è lui quello che è in grado di farmi godere, non di certo tu…”.
L’ometto era visibilmente eccitato e fuori di testa, si avvicinò a me e con un tono di voce intimidito disse:
- “Gianluca, ti va di scopare mia moglie e farla godere come solo tu sai fare?”;
- “Cazzo amico, stai messo proprio male, ma non hai un minimo di orgoglio?”;
- “No, sono senza orgoglio e dignità, ti va di farlo?”;
- “Come potrebbe non andarmi di scopare tua moglie, hai visto quanto è bella?”;
- “E’ bellissima, la più bella di tutte…”;
- “E vuoi che la scopo io? Potresti farlo tu scemo!”;
- “Ma non me la sento, ti prego…”.
Senza dargli risposta allungai una mano guardano Simona, si sedette sulle mie gambe, alzai la gonnellina che indossava e passai una mano sul costume, allargò le gambe e passandosi la lingua sulle labbra emise un gemito di piacere:
- “Mmmm…”.
Paolo si sedette sulla poltrona accarezzandosi il cazzo, era stravolto dall’eccitazione e sudava come un cammello, ci baciammo a lungo, la masturbavo mentre mi segava, leccava la mano per poi bagnarmi il cazzo con la saliva, la feci inginocchiare e cominciò uno dei suoi proverbiali pompini, stuzzicava il marito mettendosi il cazzo in bocca spingendolo contro le guance e guardandolo negli occhi.
- “Tira fuori il cazzo tesoro, fammelo vedere…”.
Eccitato oltre ogni limite lo tirò fuori, era duro stavolta.
- “E’ duro anche il tuo oggi, sei eccitato?”;
- “Tantissimo…”;
- “Se non sborri prima dopo lo succhio anche a te, posso Gianluca?”;
- “Puoi fare quello che vuoi, dopo che avrò finito io naturalmente.”;
- “Certo, dai tesoro trattieniti che dopo voglio sentire il sapore del tuo sperma…”.
Simona voleva riprendere la posizione dominante nel cuore del marito, secondo me il fatto che si fosse affezionato a Clara in fondo le dava fastidio, voleva mettersi al sicuro facendolo felice, a me ormai non importava più nulla di loro e delle loro perversioni, mi andava bene così e me ne fregavo.
Dopo averla lasciata succhiare molto a lungo la feci coricare sul divano a pancia in alto per poi mettermi con la testa in mezzo alle sue gambe leccandole i buchetti, mi accarezzava i capelli mentre si toccava le tette e stuzzicava il marito.
- “Sei fantastico Gianluca, sento che tra poco avrò un orgasmo, lo sento che sta arrivando, Paolo sto venendo guardami!”.
Paolo assisteva alla scena in estasi, sembrava un manichino, aveva smesso di toccarsi il cazzo per il timore di sborrare, pochi minuti dopo Simona ebbe un profondo orgasmo mentre ero con le dita infilate nella figa e nel culo e leccavo il clitoride, mi riempì la bocca con i suoi umori, contrasse i muscoli della pancia inarcando la schiena.
- “Ohhhh siii vengo!!!”.
Sfilai le dita e smisi di leccarla, mi prese per la testa facendomi coricare su di lei, ci baciammo a lungo mentre continuava ad ansimare di piacere, dopo aver preso fiato mi fece sedere e si mise su di me penetrandosi la figa per poi cominciare a cavalcarmi con molta foga, era scatenata e continuava a girarsi verso il marito lanciandogli occhiate stuzzicandolo, per poterlo soddisfare ancor di più cambiò posizione dandomi la schiena, in quel modo lo poteva guardare e lui aveva visuale piena del mio cazzo che la penetrava, saltava come una pazza affondandosi il cazzo fino in fondo con molta veemenza, si stimolava il clitoride e mi accarezzava le palle. Dopo un po’ la feci alzare leggermente, capì subito le mie intenzioni, se lo infilò nel culo con delicatezza ma subito in profondità per poi ricominciare a cavalcarmi con molta foga.
- “Mi stai spaccando il culo Gianluca, è meraviglioso!”.
Colava umori dalla figa come una fontana, si penetrava con le dita e spalmava gli umori sull’asta del cazzo e sulle palle, eravamo entrambi fradici.
- “Ti piace lo spettacolo tesoro?”;
- “Tantissimo, non resisterò a lungo Simona…”;
- “Vieni qui e laccami la figa…”.
Si piazzò in ginocchio davanti a lei cominciando a leccarle la figa mentre gli accarezzava la testa, si girò verso di me e disse:
- “Posso farmi scopare anche da lui se ci riesce?”;
- “Per me va bene ma non mi deve sfiorare con il suo cazzo ok!”;
- “Grazie tesoro, Paolo hai sentito? Scopami!!!”.
L’ometto si alzò piegandosi verso la figa di Simona, mi fermai lasciando il cazzo infilato nel suo culo per agevolarlo nella penetrazione, intravvedevo solamente quello che stava facendo, Simona cominciava ad essere meno paziente:
- “Dai Paolo scopami, ti tremano le mani, non dire che stai venendo…”;
- “Simona non ce la faccio…”;
- “Dai cazzo che razza di merda sei, sono qui con le gambe aperte che aspetto il tuo cazzo, muoviti!”.
Finalmente lo infilò, sentii chiaramente il suo cazzo entrare nella figa di Simona che immediatamente imprecò ad alta voce:
- “Ohhhh siii dai!!!”.
Non ci fu nemmeno il tempo di riprendere la monta che lo sfilò schizzando come un idrante, vidi chiaramente gli schizzi finire sul pavimento tra gli insulti di Simona:
- “No cazzo no, Paolo porca troia!!!”;
- “Scusa, te l’ho detto che non avrei resistito a lungo.”;
- “Ma lo avevi appena infilato cazzo!!!”;
- “Scusa…”;
- “Era così bello…vabbè dai guarda come mi scopa un vero cazzo, scusa Gianluca continua così ti prego…”.
Non mi ero fermato, avevo continuato ad incularla incurante di cosa fosse successo, la sentivo contratta, la delusione per la brevissima doppia penetrazione l’aveva fatta un po’ raffreddare, la feci mettere a quattro zampe sul pavimento per incularla come una cagna, le schiaffeggiai le chiappe così forte da farmi male alla mano, sapevo che il dolore era uno stimolo fortissimo per lei durante il sesso, infatti dopo due o tre sberle cominciò a gemere e poco dopo ebbe un orgasmo fortissimo squirtando sul pavimento. Mentre prendeva fiato nella medesima posizione succhiandomi il cazzo ordinò al marito di leccarle il culo, Paolo si inginocchiò dietro di lei.
- “Se fossi bravo con il cazzo come lo sei con la lingua vuoi due insieme mi fareste morire di piacere.”;
Poco dopo versai nella sua bocca una quantità notevole di sperma, che ingoiò avidamente, mentre il marito continuava a leccarle culo e figa, dopo averlo ripulito per bene si girò verso di lui e si baciarono a lungo, mentre mi dirigevo verso il bagno notai la sagoma di Clara che percorreva il terrazzo verso la porta della camera di Paolo, li avvisai e lui corse velocemente nell’altra stanza. Li sentimmo parlare, ci rivestimmo e lavammo, quando uscimmo dalla nostra camera per andare in bagno erano ancora presi nei loro discorsi.
Ci raggiunsero in spiaggia verso le 16, quel pomeriggio avremmo disputato la seconda partita del torneo di calcetto, Simona si appartò subito con Clara, recitava la parte dell’amica con la quale confidarsi, Paolo mi riferì che alla fine gli aveva creduto ed aveva messo una pezza sul casino creatosi, il fatto che fossero scesi insieme dimostrava che la situazione era risolta.
Giocammo la partita meglio di quella precedente, perfino Paolo riuscì ad effettuare qualche parata, alla fine il risultato fu un sonoro 6 a 1 per noi.
Dopo esserci riuniti il clima sembrava più disteso, perfino Clara ci scherzava su e sembrava aver superato il disagio.


Continua…

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Categorie: Etero Racconti Cuckold
Tag: Amatoriale