Capitolo 34


La mattina successiva Simona mi svegliò con un bacio, erano le 9,30 circa, stranamente Paolo con era ancora venuto da noi, corse subito nella sua stanza tornando indietro immediatamente, mi chiese di fare piano e seguirla, appena entrati lo trovammo a letto con Clara, avevano passato la notte insieme, rideva mettendosi la mano davanti alla bocca, sussurrò:
- “Guarda come sono teneri...”.
La invitai ad andarcene ma toccò il braccio al marito dicendogli:
- “Hey, sveglia!!!”.
Paolo spalancò gli occhi di colpo e nel vederla restò pietrificato, nel frattempo anche Clara si svegliò tirando le coperte per coprirsi meglio:
- “Che vergogna...”:
Simona la tranquillizzò:
- “Non ti preoccupare Clara, avevo bisogno di parlare con mio fratello, non devi vergognarti di niente...”;
- “Come no? Tuo fratello è sposato ed io sono nel suo letto, ieri sera eravamo brilli ed abbiamo commesso una stupidaggine...”;
- “Tranquilla Clara, non devi giustificarti con me, siete adulti e liberi di fare quello che volete, poi sinceramente mia cognata mi sta sulle palle e sono contenta che Paolo abbia fatto le corna a quella stronza.”.
Sentite le sue parole Clara si rilassò e sorridendo le rispose:
- “Capisco, però ci tenevo a farti sapere che io non sono quel genere di donna, è successo tutto all’improvviso e l’alcool ha reso tutto più semplice...”;
- “Effettivamente ieri sera ho sentito del movimento ma non credevo fossi te nel suo letto, avete fatto bene a divertirvi, sono felice per voi.”;
- “In quanto a divertirvi anche voi non scherzate comunque...”.
Scoppiammo tutti a ridere di gusto, il più imbarazzato in quel momento restava Paolo, probabilmente temeva cosa potesse dire e fare Simona, Clara ormai era rilassata, si girò verso di me e disse:
- “E tu cosa stavi facendo ieri sera a questa povera ragazza? Sei una specie di toro o cosa? Urlava come una pazza!”;
- “Niente del genere Clara, ci stavamo solo divertendo te lo assicuro...”;
- “Quello l’avevo intuito, anche noi ci siamo dati parecchio da fare, vero Paolo?”;
- “Si si...”;
- “Uomo di poche parole Paolo ma grande amatore, ve lo assicuro.”.
Tornammo a farci una risata dandoci appuntamento per la colazione dopo una mezz’oretta.
Passammo la mattinata in spiaggia, gli animatori del villaggio passarono a raccogliere le adesioni per un torneo di calcetto tra gli ospiti della struttura, mi prenotai e Simona costrinse Paolo a partecipare, avrebbe fatto il portiere, già lo immaginavo scattante ed atletico com’era tra i pali. Quando tornammo nelle nostre camere a prepararci per il pranzo Simona parlò con il marito, lui era terribilmente preoccupato.
- “Ti sei divertito ieri sera allora latin lover?”;
- “Ma quale latin lover, ha fatto tutto lei praticamente…”;
- “Ho visto, mezza puttanella Clara, addirittura sei riuscito a scopartela due volte di fila, complimenti...”;
- “Te l’ho detto, non è bella come te ma è una bella persona, poi a dirla tutta sotto la doccia ne abbiamo fatta un’altra...”;
- “Addirittura, sei un toro da monta allora. Come mai con me invece non riesci nemmeno a cominciare?”;
- “Perché tu sei Simona, la mia Dea, con te la storia è diversa...”;
- “Lasciamo perdere, sei un coglione che preferisce scoparsi un bidone al posto di tua moglie, i gusti sono gusti, tanto io l’ho già trovato chi scopa come piace a me, siamo tutti felici e contenti giusto?”;
- “Non ti arrabbiare Simona, non capisco, hai voluto tu che andassi a letto con Clara...”;
- “Allora, dammi ascolto, voglio che fai fare la troia a Clara nei prossimi giorni, voglio che la scopi in culo stasera e che le riempi la bocca di sperma ok?”;
- “Simona non so se Clara sarà d’accordo...”;
- “A me non interessa, tu stasera la devi inculare, se non ci sta pazienza, tanto mica devi sposarla, se si incazza cosa te ne frega?”;
- “Ok, come vuoi, al massimo mi prenderò una sberla...”;
- “Cazzi tuoi, non glielo devi chiedere, devi infilarglielo senza avvisarla, mi sono spiegata?”;
- “Ok, come vuoi...”.
Povero Paolo, subiva la moglie in maniera vergognosa, Simona era davvero pesante con tutte queste pretese, preferii restarne fuori, in fin dei conti erano cazzi loro, a me bastava scoparla e godermi le ferie.
Nel pomeriggio io e Simona andammo a farci un giro con un gommone a motore noleggiato sulla spiaggia, ci fermammo al largo per fare il bagno, l’acqua era limpida e fresca, quando tornammo sul gommone mi baciò tirandomi fuori il cazzo dal costume cominciando a segarlo.
- “Potrebbero vederci...”;
- “Ho voglia del tuo cazzo, non me ne frega niente!”.
Detto quello lo prese in bocca cominciando a succhiarlo, poco dopo un altro gommone con tre ragazzi a bordo si avvicinò a noi, la avvisai ma non sembrava interessarle minimamente, ci passarono vicinissimo ed applaudirono vedendola intenta a succhiarmelo, rideva e salutava con la mano senza la minima vergogna.
- “Sei proprio senza vergogna tu...”;
- “Esatto, quando ho voglia del tuo cazzo niente mi può fermare, scopami adesso...”.
Ci coricammo all’interno del gommone e scopammo in diverse posizioni a lungo, fortunatamente nessun altro passò abbastanza vicino, sborrai sul suo viso mentre era appoggiata con la testa sul bordo dell’imbarcazione. Quando tornammo alla spiaggia Clara si era piazzata sotto l’ombrellone di Paolo, ormai facevano coppia fissa, Simona si mise con il lettino accanto a lei.
- “Allora Clara, ti piace mio fratello vero?”;
- “Molto, è una gran bella persona, in tutti i sensi...”;
- “Parlate pure uguali voi due, anche lui ti ha definito nello stesso modo...”;
- “Mi fa piacere, anche tu e Gianluca siete una bellissima coppia, dove siete andati prima?”;
- “Stiamo molto bene insieme, prima siamo andati a farci un giro ed abbiamo fatto il bagno in mare aperto, bellissimo, meglio ancora la scopata che ci siamo fatti però...”;
- “Beata gioventù, ma non avevate paura che qualcuno vi vedesse?”;
- “Ci hanno visti infatti, ma quando ho voglia non mi preoccupo più di tanto, poi faceva caldo ed avevo sete, lo sperma di Gianluca è il meglio che ci sia da bere...”.
Clara arrossì vistosamente, la schiettezza di Simona la imbarazzava parecchio.
- “Adoro bere il suo sperma sai...”;
- “Capisco...”;
- “Ti sto imbarazzando con questi discorsi?”;
- “Un po’ ad essere sincera, non siamo in confidenza per parlare così liberamente...”;
- “Tranquilla, dopo averti vista a letto con mio fratello per me sei di famiglia, a te non piace il sapore dello sperma?”.
Clara arrossì nuovamente, il suo imbarazzo adesso era molto evidente, Paolo ascoltava senza intervenire.
- “Ad essere sincera no, di solito non gradisco il sapore, però quando si fa sesso capita di ritrovarselo in bocca...”;
- “E quello di Paolo ti piace...”;
- “Non saprei, al massimo te lo farò sapere dopo averlo assaggiato ok?”.
Scoppiarono a ridere e Simona si complimentò per la risposta.
Tornammo in camera a prepararci per la cena, quella sera ci sarebbe stato uno spettacolo di magia, Simona adorava il genere, passammo la serata insieme a Paolo e Clara, mentre eravamo seduti in un gazebo, sorseggiando drink dopo lo spettacolo, Simona non perse l’occasione per stuzzicarla nuovamente toccandomi il cazzo in continuazione commentandone le dimensioni e le mie prestazioni, questa volta Clara, complice qualche bicchiere di troppo, accettò la sfida accarezzando anche lei il cazzo di Paolo, alla fine quelli più imbarazzati eravamo noi due maschietti. Al termine della serata ci salutammo sulle scale, Simona aspettò che i due chiudessero la porta per fiondarsi a sbirciare nuovamente, quando arrivammo alla finestra Clara stava già succhiando il cazzo di Paolo seduta sul letto, era decisamente infoiata e se lo prendeva tutto in gola fino alle palle, lui le spingeva la testa ed accompagnava i movimenti scopandole con forza la bocca. Poco dopo si spogliarono completamente e Paolo cominciò a leccarle la figa inginocchiato davanti al letto, noi eravamo posizionati alle sue spalle, leccava con insistenza anche il buco del culo aprendo con forza le chiappone per farlo dilatare, Simona era molto eccitata e me lo tirò fuori per segarlo, ogni tanto si abbassava e me lo succhiava un po’ ma senza perdersi troppo di quello che considerava uno spettacolo. Passò a scoparla con lei messa a pecorina sul letto, ebbe un orgasmo molto velocemente, lui sembrava durare a lungo senza sborrare, mentre la donna veniva prese l’iniziativa appoggiandole il cazzo sul buco del culo spingendo per infilarlo, Clara si voltò e disse con voce bassa:
- “Fai piano per piacere...”.
Paolo lo infilò delicatamente ma senza troppa fatica, evidentemente lo prendeva in culo regolarmente la tardona, non era sicuramente una novità per lei, emise un piccolo lamento seguito subito da un incitamento a non fermarsi, Simona spalancò gli occhi e sussurrò:
- “Hai capito la panzona, lo voglio anch’io adesso Gianluca, inculami!”.
Si piazzò a novanta gradi sollevandosi il vestito e tirando giù il perizoma, intanto guardava il marito inculare Clara, si apriva le chiappe ansiosa di prenderlo nel culo anche lei, la inculai cominciando a pomparla con decisione ma senza arrivare fino in fondo per non fare rumore, cominciò ad ansimare e mi fermai.
- “Ti prego non ti fermare...”;
- “Ci sentiranno Simona...”;
- “Starò zitta lo prometto ma non ti fermare...”.
Ripresi ad incularla mentre continuava a guardare e si masturbava, chiudeva la bocca e stringeva forte le labbra per non emettere nessun gemito, intravvedevo solamente quello che facevano i due, sentii Paolo che ad alta voce la avvisava che doveva venire, Clara gli chiese di venirle dentro, lui invece lo tolse e glielo piazzò in bocca riempiendogliela, senza grossi problemi la ingoiò e si riattaccò al cazzo succhiandoglielo, intanto continuavo ad inculare Simona, ebbe un orgasmo, se lo sfilò prendendolo in bocca e guardandomi come a chiedere di riempirgliela, mi lasciai andare e poco dopo la accontentai, la ingoiò senza perdersene una sola goccia. Quando si alzò i due erano andati in bagno, mi prese per mano precedendomi in camera, appena entrati mi trascinò su letto, era visibilmente eccitata, mi baciò con passione e poi disse:
- “Secondo te sono normale?”;
- “In che senso?”;
- “Secondo te è normale che mi eccita un casino vedere Paolo scopare Clara?”;
- “A dirla tutta trovo che non ci sia niente di normale nel nostro rapporto ed in quello con tuo marito...”;
- “Hai ragione, siamo tutti quanti dei pervertiti, non dovrei più nemmeno farmele certe domande, sono io ad essere al centro di tutta questa situazione e vi ho trascinati tutti quanti dentro, non ci posso fare niente, per me questo è vivere, non potrei mai farmi bastare un rapporto normale, sono una fottuta pervertita amante del cazzo!”.
Si sedette su di me spogliandosi, era trasfigurata talmente era eccitata, mi slacciò i pantaloni con le mani tremanti, buttò i vestiti con violenza ovunque nella stanza finché restammo nudi, se lo infilò nella figa cominciando a ruotare i fianchi, intanto continuava a ripetere quanto fosse troia e quanto le piacesse il cazzo, lo faceva ad alta voce, probabilmente per farsi sentire dal marito nella camera accanto, si alzò pregandomi di coricarmi a terra.
- “Voglio scopare a terra come le bestie!!!”;
Si girò dandomi le spalle, aveva preso il dildo nero dal cassetto del suo comodino, se lo infilò nella figa per poi incularsi con il mio cazzo, la lasciavo fare limitandomi ad accompagnare i suoi movimenti, sembrava in catalessi, si inculava con una violenza inaudita e si penetrava con altrettanta forza la figa con il dildo.
- “Scopami come una cagna in calore Gianluca, voglio il tuo cazzo!!!!!”.
Ebbe un orgasmo accompagnato da imprecazioni di ogni tipo, squirtò tantissimo continuando ad incularsi, non prendeva la sua solita pausa, si infilò nuovamente il dildo nella figa e squirtò nuovamente.
- “Voglio morire con il tuo cazzo piantato nel culo Gianluca!!!!”;
- “Stai esagerando Simona, fermati!”;
- “Ti prego continua!!!”.
Continuò imperterrita ancora per un paio di minuti finché sentii le sue gambe cedere, si buttò a terra restando sul fianco, respirava faticosamente ad ansimava in continuazione, mi avvicinai preoccupato.
- “Simona stai bene?”;
- “Mi sento morire ma ho goduto come una cagna, una sensazione meravigliosa, non hai idea…”;
- “Tu sei pazza!”;
- “Si sono pazza del sesso, sono pazza del tuo cazzo!!!”.
Sinceramente cominciavo a dubitare sempre di più della sua sanità mentale, sapeva come gestire il suo problema ma quella sera era voluta arrivare al limite dello svenimento, solo per provare orgasmi in continuazione, piano piano cominciò a respirare più regolarmente, mi prese per la testa baciandomi con passione con il cazzo in mano e disse:
- “Mettimelo in bocca e dammi da bere il tuo seme…”.
Mi inginocchiai davanti al suo viso, se lo prese in bocca buttandomi a terra e mettendosi con la testa in mezzo alle mie gambe, leccava l’asta seguendo le vene con la lingua.
- “Adoro le vene così pronunciate del tuo cazzo…”;
- “Ed io adoro quando me le lecchi…”;
- “Regalano un piacere immenso quando lo infili nei miei buchetti…”;
- “Sono due caverne altro che buchetti…”;
- “Sei tu che me li spacchi sempre, il culo mi brucia tanto sai…”;
- “Non credo sia un problema per te…”;
- “Stasera me lo hai proprio distrutto, vuoi vederlo?”;
- “Lo conosco bene non c’è bisogno…”;
- “Stasera mi brucia più del solito, dimmi se è tanto rosso…”.
Si girò a pecorina appoggiando la faccia a terra ed alzando il culo, si aprì le chiappe spingendo con la pancia, il buco del culo si dilatò talmente tanto che in solito leggero prolasso usciva, era davvero rosso fuoco, si infilò dentro due dita per poi tirarle fuori, era sempre più evidente.
- “Me lo hai spaccato vero?”;
- “Lo vuoi ancora?”;
- “Ohhh sììì, ti prego ancora!!!”.
Avevo perfettamente capito che voleva arrivare li, mi piazzai in piedi dietro di lei e la inculai nuovamente, bastarono pochi colpi per riempirglielo con il mio sperma:
- “Ohhh sììì, è caldo, mi brucia dentro, ti amo Gianluca, ti amo!!!”.
Lo tirai fuori, mi girava la testa, quella sera mi aveva davvero distrutto, mi appoggiai con la schiena alla pediera del letto, il cazzo mi bruciava, quando lo prese in bocca mi fece letteralmente saltare, un bruciore misto a fastidio insopportabile, le appoggiai una mano sulla fronte spingendola via, pensando stessi scherzando lo riprese in bocca ma il fastidio mi fece nuovamente scattare.
- “Basta mi fa male!”;
- “Ti fa male? In che senso?”;
- “Non so mi brucia Simona, lasciami stare due minuti.”;
- “Scusa, forse abbiamo esagerato stasera…”;
- “Mi sa di si, me lo stai consumando…”;
- “Magari una doccia fredda ti fa bene, vieni tesoro…”.
Mi prese per mano precedendomi, non mi era mai successo di provare così tanto fastidio, in altre occasioni avevo provato bruciore dopo un’intensa scopata ma quella sera era davvero insopportabile, quando entrammo nella doccia l’acqua fresca mi fece stare meglio, lo sciacquai a lungo prima di sentire che le cose andavano meglio, stava in silenzio insaponandomi la schiena.
- “Va meglio tesoro?”;
- “Si meglio grazie…”;
- “Posso dargli un bacino?”;
- “Meglio di no, per stasera basta, mi sono spaventato Simona, non mi aveva mai dato tanto fastidio…”;
- “Ok, ti lascio stare allora, sei stato magnifico prima…”;
- “Anche te, stasera eri particolarmente su di giri, lo sai che pensavo svenissi…”;
- “Ci sono andata vicino, è stato fantastico, non hai idea cosa voglia dire per una donna provare un orgasmo, è una sensazione indescrivibile, prima li ho avuti in continuazione uno dietro l’altro, è stato fantastico…”;
- “Sarà come dici ma mi sono spaventato…”;
- “Sei un tesoro, ti sei preoccupato per me, ti amo lo sai?”.
Tornammo a letto, bisognava ripulire per terra dove avevamo scopato pochi minuti prima, mi disse di andare a riposarmi, ci avrebbe pensato lei, mi addormentai prima che tornasse, ero davvero distrutto. Mi svegliai con il cazzo in fiamme, erano le 4 del mattino, andai in bagno, pensavo di svenire quando lo misi sotto l’acqua fredda del lavandino, era rosso fuoco e mi pulsava da impazzire, mi stava distruggendo quella donna. Tornai a letto dopo una mezz’oretta, dormiva tutta nuda, la sua vista mi provocò un’erezione, dovevo prendere una boccata d’aria, uscii sul terrazzo, c’era un’arietta bellissima a quell’ora, le luci dei lampioni che illuminavano la stradina erano una vista davvero mozzafiato. La porta della nostra camera si aprì, era Simona, tutta nuda ed assonnata.
- “Tesoro tutto bene?”;
- “Si grazie, avevo bisogno di prendere una boccata d’aria…”;
- “Mi sono svegliata e tu non c’eri, mi sono spaventata, stai ancora male?”;
- “Si mi sono dovuto rinfrescare nuovamente…”;
- “Ti lascerò tranquillo fin quando non starai meglio…”;
- “Mi sa che è meglio…”;
- “Scusa…”;
- “Non devi scusarti, non mi hai mica obbligato…”;
- “Lo so ma mi sento in colpa…”;
- “Dai andiamo a letto…”.
Ci addormentammo abbracciati uno all’altra come al solito.
La mattina successiva ci svegliò Paolo, Clara era andata nella sua camera, Simona gli disse che lo avremmo raggiunti in spiaggia, avevamo bisogno di riposare ancora, avremmo parlato più tardi della sera precedente.
Uscimmo dalla camera verso le 11, Clara e Paolo ci salutarono, la tardona sorrise.
- “Era ora dormiglioni, avete fatto la guerra ieri sera, non si riusciva a prendere sonno…”.
Simona le rispose con aria soddisfatta:
- “Non hai la minima idea di quello che abbiamo fatto…”;
- “Si sentiva perfettamente invece quello che stavate facendo, hai commentato tutto il tempo ogni cosa…”.
Scoppiarono a ridere, ormai erano entrate in piena confidenza, Simona chiese a Paolo di metterle la crema, la sua mano tremava talmente era eccitato, Clara lo guardava e commentò:
- “Se non sapessi che Simona è tua sorella direi che stai avendo un’erezione per come ti contorci…”;
- “Ma cosa stai dicendo? Ho semplicemente molto caldo…”;
- “Sto scherzando stupido, certo che un corpo come il suo è difficile che non stimoli…”;
- “Ti ringrazio Clara…”.
Paolo si allontanò per andare a prendere da bere al bar.
- “Figurati, tu e Gianluca siete una coppia fisicamente perfetta, sembrate nati per stare insieme, inoltre a letto fate faville a quanto sembra…”;
- “Diciamo che siamo molto in sintonia…”;
- “Anche io e Paolo stiamo entrando in sintonia, certo che con te non posso nemmeno pensare di competere, però ci stiamo divertendo…”;
- “Mi fa piacere.”;
- “Peccato che è sposato, non mi vuole parlare della moglie…”;
- “Non vanno molto d’accordo, Paolo è molto sensibile e riservato, capiscilo se non vuole parlarne e non insistere sull’argomento.”;
- “L’ho capito che non ne vuole parlare, mi dispiace solamente che abitiamo distanti, mi piacerebbe andare oltre il sesso con lui, è un uomo straordinario, peccato che tutto finirà al termine di queste due settimane.”;
- “Goditelo fino in fondo allora, lo vedo molto rilassato, gli fa bene stare con te.”;
- “Non devi preoccuparti, ho intenzione di godermelo per bene in questi giorni, nel vero senso della parola, tu non spifferare niente di quello che ci stiamo dicendo Gianluca, mi raccomando!”;
- “Tranquilla, sarò muto come una tomba!”.
Tornammo in camera, Simona raccontò tutto a Paolo e si complimentò per aver fatto quello che gli aveva chiesto, doveva continuare così, la cosa la eccitava, lui dal canto suo ammise che con Clara riusciva a gestirsi meglio a letto.
Dopo aver pranzato andammo subito in spiaggia, dovevamo recuperare la mattinata persa in camera, Clara e Paolo invece arrivarono verso le 15, si erano fatti una scopata prima di scendere, Simona era delusa per essersi persa la scena e si appartò con lui per farsi raccontare tutto. Nel pomeriggio ci sarebbe stata una partita del torneo di beach soccer, la nostra squadra avrebbe giocato alle 17,30. Gli animatori avevano organizzato tutto alla grande e c’era parecchia gente; la nostra squadra era composta da 7 elementi, si giocava 5 contro 5 con due sostituti che si potevano alternare a piacere, oltre a Paolo (unico portiere) e me c’erano due ragazzi di Roma, uno di Milano e due di Venezia, tutti giocavano come me a calcio ed erano decisamente molto bravi, una gran bella squadra, a parte il portiere naturalmente. La partita finì 8 a 5 per noi, potevamo prendere meno goal ma Paolo era proprio un disastro, Simona e Clara fecero il tifo per tutta la partita ed alla fine ci accolsero festanti per la vittoria, tutta la squadra quella sera avrebbe festeggiato al bar centrale dopo cena con le relative ragazze e mogli. Per l’occasione naturalmente Simona sfoggiò un abito da cardiopalma, gli altri componenti della squadra si complimentarono tutti con me, sorpresi del fatto che fossimo già sposati nonostante ancora molto giovani.
Quando tornammo in camera eravamo parecchio brilli, Clara e Paolo cominciarono subito una bella scopata, condita da commenti ad alta voce, Simona andò in bagno a struccarsi, stranamente non era andata a spiarli, forse perché sapeva che avevo chiesto una pausa e non voleva eccitarsi troppo senza poter poi scopare, dopo aver pisciato le passai dietro appoggiando il cazzo duro al suo culo, sorrise mentre si asciugava il viso e disse:
- “Sei guarito?”;
- “Tu cosa dici?”;
- “A giudicare dalla consistenza direi che è in splendida forma…”;
- “Lascerò giudicare a te…”.
La presi per mano facendola coricare a letto, tolsi gli slip, il cazzo era duro e pronto per divertirsi, l’alcool che avevo in corpo mi aveva fatto scordare qualsiasi fastidio, volevo farmelo succhiare a lungo quella sera.
- “Stasera voglio che ti consumi le labbra a forza di succhiarlo, voglio farti bere tanta di quella sborra da ubriacarti.”.
Sorrise, gli occhi erano luminosi ed eccitati, rispose:
- “Molto volentieri, spero vorrai contraccambiare…”.
Si sfilò il perizoma buttandolo via allargandosi le labbra della figa, colava già come una fontana, mi coricai accompagnandola nella classica posizione a “69” con lei sopra, si fiondò sul cazzo cominciando a leccarlo con delicatezza, la sua lingua era piacevole e non sentivo il minimo fastidio, appena cominciai a leccarle il clitoride cominciò ad aumentare il ritmo del pompino ansimando e gemendo di piacere, si allungò per prendere il dildo nero, quello grosso, se lo infilò in bocca porgendomelo colante di saliva, si allargò le chiappe facendo dilatare il buco del culo, era un esplicito invito su dove avrei dovuto infilarlo, glielo infilai delicatamente mentre spingeva con la pancia per agevolare la penetrazione, entrò senza problemi, ansimava soddisfatta mentre lo succhiava infilandoselo in gola fino alle palle e godendosi il mio lavoro di lingua. Leccai e la inculai con il dildo a lungo finché ebbe un orgasmo, molto intenso nonostante non l’avessi scopata, restammo in quella posizione ma la lasciai prendere fiato, intanto continuava a spompinarmi, il fastidio era totalmente sparito, volevo scoparla, la feci coricare pancia in su con il culo al limite del letto, mi piazzai in piedi e la penetrai nella figa delicatamente, aumentando il ritmo fino ad arrivare a pomparla con molta intensità, si reggeva le gambe da dietro le ginocchia, le tette ondeggiavano mentre mi incitava a scoparla più forte, ebbi la conferma che il fastidio era totalmente passato e inoltre mi aveva lasciato una specie di blocco nel venire, continuavo a scoparla senza sentire il minimo bisogno di concludere, eravamo entrambi sudatissimi nonostante l’aria condizionata era stata riparata e la stanza fosse molto fresca.
- “Sei guarito tesoro mio e sei una furia, scopami così dai!!!”.
Ebbe un secondo orgasmo dopo qualche minuto, squirtò come una fontana bagnandomi le gambe e la pancia, si inginocchiò leccandomi per asciugarmi, era stravolta e continuava a dirmi quanto l’avevo fatta godere, nonostante il suo pompino era chiaramente fatto in maniera da farmi sborrare non era ancora il momento, la feci nuovamente mettere come prima, passai la cappella attorno al suo buco del culo, si sgrillettava il clitoride guardandomi eccitata, lo vedevo dilatarsi grazie alle sue spinte con la pancia, infilai la cappella.
- “Mmmm sììì …”;
- “Lo vuoi tutto dentro?”;
- “Ohhh sììì, dai tesoro…”;
- “Sei sicura?”;
- “Sono sicurissima, tutto fino in fondo dai…”.
Lo infilai di colpo fino in fondo.
- “Wow!!!”.
Spalancò la bocca ed inspirò profondamente.
- “Cosa vorrebbe dire quella faccia? Dolore, piacere o sorpresa?”;
- “Tutte e tre le cose, fammi vedere cosa sei capace di fare adesso…”.
La presi per i fianchi e cominciai ad incularla più forte che potevo, dando colpi profondi e decisi, ruotandolo quando era dentro e tirandola verso di me con tutte le mie forze, ad ogni affondo spalancava la bocca ed inspirava ansimando, i suoi occhi guardavano il cazzo entrarle in culo ed il suo sorriso soddisfatto mi faceva impazzire.
- “Ti piace lo spettacolo troia?”;
- “Sììì adoro guardare mentre mi entri nel culo, mi piace vedere come si apre per accogliere il tuo cazzo, uno spettacolo, la cosa migliore è il tuo viso quando vieni, sei bellissimo quando godi, schizzami tutta dai…”;
- “Non ho ancora finito con te stasera!”;
- “Mi stai facendo impazzire, ti ha fatto bene questa giornata di pausa, sei una furia, dai fammi ancora più male!”.
L’inculata durò ancora a lungo, finalmente sentii che dovevo esplodere, lo tirai fuori e mi segai schizzandola in maniera esagerata, più del solito, aprì la bocca per riceverlo meglio, le arrivò anche in faccia, una vera doccia di sperma, aveva il corpo ricoperto, dopo essere venuto glielo infilai nella figa dandole ancora dei leggeri colpetti mentre con le dita lo raccoglieva e lo ingoiava sorridente.
- “Hai un idrante al posto del cazzo, non ti fermare ti prego sto venendo di nuovo lo sento…”.
Ebbe il terzo orgasmo, si tolse e me lo succhiò ansimando come una pazza, aveva il fiatone e continuava a parlare descrivendo quello che provava, quella sera credo che sia stata la più performante scopata che abbia mai fatto; era venuta tre volte ed il cazzo non accennava ad ammosciarsi intanto lo continuava a ripulire da ogni traccia di sperma. Mi abbracciò continuando a baciarmi, era in estasi, era bello vederla così, infine andammo a farci la doccia.


Continua…

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