Capitolo 30


Gli ultimi giorni di lavoro sono sempre i peggiori, in quel periodo ancor di più, aspettavo con ansia di rivedere Simona, passò lentamente la mattina, in pausa pranzo mi chiamò per avvisarmi che sarebbe arrivata in stazione alle 19 circa, era ansiosa di rivedermi e di farsi raccontare dell’incontro con Roberta.
Finito di lavorare andai a casa a farmi la doccia, poi di corsa alla stazione, arrivai qualche minuto prima, mi avvisò con un sms che il treno era in ritardo di circa 30 minuti, sti cazzo di treni sempre in ritardo, guardando il tabellone scoprii da dove arrivava, non mi aveva mai confidato dove abitasse, adesso avevo un indizio, perlomeno da che parte arrivasse.
Andai a prendermi un caffè e l'aspettai al binario di arrivo, c’era parecchia gente che scendeva dal treno ma la vidi subito, era inconfondibile, mi vide subito anche lei ed un sorriso illuminò il suo volto, era vestita in maniera a dir poco sfacciata: un abito bianco cortissimo molto aderente, senza reggiseno, si vedevano chiaramente le tette ed i capezzoli, sotto un perizoma bianco che si vedeva benissimo in trasparenza, un paio di sandali aperti con un tacco vertiginoso, nient’altro. Mentre le andavo incontro notai tutte le persone che la guardavano, avanzava fiera di sé noncurante della reazione altrui, mi abbracciò spingendomi contro una colonna cominciando a baciarmi appassionatamente e strusciandosi come una gatta, avevo la sua lingua in bocca che si intrufolava in maniera evidentissima, dopo aver limonato a lungo senza dire una parola sussurrò:
- “Quanto mi sei mancato…”;
- “Vedo, hai deciso di dare spettacolo vero?”;
- “Mi sta bene questo vestitino? L’ho comprato apposta per te, ho deciso che ti voglio mangiare vivo adesso…”.
In quel momento un paio di ragazzi più o meno della mia età ci passarono davanti, gli sorrise e con voce da gattina li salutò:
- “Grazie di tutto ragazzi, ciao ciao…”.
I due contraccambiarono sorridendole divertiti, la guardai e dissi:
- “E quelli chi cazzo sono?”;
- “Due ragazzi con cui ho fatto tutto il viaggio insieme, sono stati molto gentili con me, forse perché ero seduta davanti a loro con le gambe accavallate, sentivo i loro sguardi in mezzo alle mie cosce ed i loro jeans sono stati gonfi tutto il tempo, secondo te li ho fatti eccitare?”;
- “Credo proprio di si, ti va di provocare vero oggi?”;
- “A me diverte sempre provocare, sarai mica geloso?”;
- “Figurati, ti conosco bene, però oggi mi sembri particolarmente provocante…”;
- “Beh, cosa c’è di male scusa? Poi ero eccitatissima perché stavo correndo da te…”.
Voleva chiaramente farmela pagare per la serata con Roberta, avevo messo in cantiere da parte sua una qualche ritorsione nei miei confronti, cercai di non darle soddisfazione.
- “Capisco, vabbè dai andiamo?”;
- “Certo, però ti devo dare una brutta notizia ed una bella, da quale vuoi che comincio?”;
- “Mmmm comincia dalla brutta…”;
- “Quella brutta è che mi sono arrivate le mie cose in anticipo…”.
Mi abbracciò appiccicandosi e con aria sensualissima aggiunse:
- “Quella bella è che il mio culetto invece è in forma smagliante ed ha un enorme bisogno di essere scopato immediatamente!”;
- “Ottimo, allora andiamo di corsa a casa…”;
- “Ho detto immediatamente…”.
Mi prese per mano avvicinandosi ai bagni della stazione ferroviaria, sorridendo guardò in quello delle donne, era vuoto, mi trascinò con sé fecendomi entrare in uno libero, chiuse la porta dietro di se, poi guardandomi disse:
- “Ho detto immediatamente…”.
Mi spinse contro la parete cominciando a baciarmi appassionatamente.
- “Ma cosa fai, sei impazzita?”;
- “Stai zitto sono in astinenza del tuo cazzo...”;
- “Ma scusa, siamo a casa in dieci minuti…”;
- “Non posso aspettare un minuto di più, stai zitto che ci sentono altrimenti.”.
Si inginocchiò davanti a me, mi slacciò i jeans con molta frenesia e si attaccò al cazzo con una voracità spaventosa, una furia, il rumore che faceva con la bocca era notevole, la invitai a limitarsi, lo fece ma i suoi risucchi echeggiavano nel silenzio dei bagni, fortunatamente pressoché deserti, in quel momento entrarono due donne che parlavano tra di loro, una si accomodò proprio in quello a fianco al nostro che era l’ultimo della fila, le feci segno con il dito di fare silenzio, sorrise e si piantò il cazzo in gola cominciando a rantolare, le feci nuovamente segno di smetterla ma era evidentemente divertita, la tipa a fianco si fermò e chiese all’amica secondo lei cosa fosse quel rumore, risero di gusto mentre Simona sputava e faceva colare saliva sul mio cazzo, sussurrai:
- “Tu sei pazza, piantala!”;
- “E’ troppo divertente…”.
Le due tipe se ne andarono ridendo ma sentii chiaramente il commento di una di loro:
- “A me sembrava una che succhiava un cazzo!”;
- “Tu sei una pazza scatenata Simona, vuoi farci beccare per caso?”;
- “Stai zitto e scopami!”.
Si alzò, si sollevò il vestitino, inumidì le dita con un po’ si saliva e le passò sul suo buco del culo bagnandolo abbondantemente, si piantò dentro due dita guardandomi e passando la lingua sulle labbra, appoggiò le mani al muro porgendomi il suo culetto spettacolare, mi guardò con il viso eccitatissimo, avevo il cazzo che colava saliva, appena lo infilai entrò facilmente fino in fondo, emise un lamento seguito da un imprecazione:
- “Ohhh cazzo sììì!”;
- “Piano che ti sentono!”;
- “Tu invece scopami forte, fortissimo, fammi male cazzo!”.
Cominciai ad incularla fortissimo, senza ritegno, il rumore delle mie palle sulle sue chiappe era troppo forte, dovevo limitarmi, rallentai un po’ ma subito mi incitò a gran voce:
- “Più forte dai!”;
- “Ok ma stai zitta!”.
Ripresi ad incularla con forza, fermandomi appena prima di sbattere contro le sue chiappe, spingeva il culo verso di me per farsi penetrare fino in fondo e mi incitò nuovamente, per farla stare zitta le misi una mano davanti alla bocca continuando a scoparla forte, i suoi gemiti erano attutiti un po’ ma sempre udibili, entrò nuovamente qualcuno, mi fermai con il cazzo piantato dentro al suo culo tirandola verso di me.
- “Aspetta c’è gente…”;
- “Ok ma tu non ti fermare…”;
- “Hai deciso di farti beccare oggi vero?”.
Sorrise e mi leccò la mano, la strinsi forte facendole sentire il cazzo fino in fondo e ruotando i fianchi:
- “Ohhh cazzo sììì!”;
- “Stai zitta ho detto!”;
- “Non ci riesco, mi piace troppo, non ti fermare...”.
Sentii tirare l’acqua, lavarsi le mani ed uscire chi era entrato, la situazione era troppo pericolosa, dovevo farla durare il meno possibile, ripresi a scoparla forte e poco dopo sborrai nel suo culo:
- “Ohhh sììì!”;
- “Stai zitta cazzo!”;
- “Come posso stare zitta…”.
Si tolse inginocchiandosi ripulendomi il cazzo, alcune gocce di sperma caddero a terra, ci rivestimmo velocemente, era visibilmente soddisfatta, continuava a sorridere senza dire nulla, aprì la porta per vedere se la via era libera, mi riprese per mano camminando a passo spedito verso l’uscita, in quel momento un gruppo di 4 donne entrarono, quando ci videro restarono bloccate e Simona sorridendo disse:
- “Non vi preoccupate abbiamo finito!”.
Ci allontanammo velocemente, rideva come una pazza.
- “Hai visto che faccia avevano, dobbiamo rifarlo, troppo divertente!”;
- “Mi farai arrestare prima o poi!”.
Si fermò e mi spinse contro il muro, con il viso serio ed un tono di voce sensualissimo sussurrò:
- “Ne avevo bisogno, sento il tuo sperma uscire dal culo, il perizoma è già fradicio, tra poco mi colerà sulle gambe…adoro questa sensazione…”.
Mi baciò infilandomi la lingua in bocca, noncurante delle persone che ci passavano vicino, poi mi invitò ad andare a casa. Quella donna era una pazza furiosa, malata di cazzo ed esibizionista oltre ogni limite, mi stava fondendo cazzo e cervello.
Sull’auto era un continuo stuzzicare, aprì le gambe raccogliendo con le dita lo sperma dal suo culo per poi leccarle, la guardavo sudando come un cammello.
- “Vedo con piacere che ti sono mancato, sei più carica del solito!”;
- “Mi sei mancato un casino, io invece mica tanto, adesso voglio tutti i dettagli, anzi aspetta, me li racconti a casa.”.
Arrivammo in casa e dopo essere andata in bagno a lavarsi volle un resoconto dettagliatissimo della serata precedente, il suo volto lasciava trasparire eccitazione e rabbia, quando facevo apprezzamenti (appositamente voluti) sul corpo e le capacità di Roberta la vedevo scura in volto, interveniva spesso chiedendo maggiori dettagli, alla fine del racconto fece le sue considerazioni.
- “Vedo con piacere che ti sei divertito con la tua ex troietta, certo potevi anche evitare certe cose ma l’importante è che sia stato solo sesso, oppure hai intenzione di tornare con lei?”;
- “Solo sesso tranquilla, è consapevole del fatto che adesso sei tu al centro dei miei pensieri, sarà solo una distrazione occasionale, sicuramente piacevole ma senza impegno...”.
Le parlavo in questo modo perché vedevo la sua gelosia e la cosa mi divertiva, cercava di mascherarla dietro alla solita maliziosità ma si vedeva che la infastidiva, quindi aggiunsi:
- “Ah mi sono scordato di cambiare le lenzuola…”;
- “Lo spero, da come tessi le sue lodi temo che ti stai facendo affascinare da lei, il fatto che si conceda così insolitamente a te fa intuire che sta provando con tutta se stessa a riconquistarti, so quanto sei attratto dalle donne, soprattutto se si lasciano fare quello che tu desideri, mi dispiacerebbe che non fossi più disponibile come adesso, ti voglio tutto per me, credi che sia gelosa vero?”;
- “Tu gelosa? Non credo, secondo me ti stai solo divertendo…”;
- “Invece ti sbagli, posso essere sincera?”;
- “Certo, devi esserlo…”;
- “Sono molto gelosa invece, so di non essere nella posizione di pretendere fedeltà da parte tua, però l’eccitazione che provo nel sapere che ti scopi altre donne è superata dal fatto che ti amo davvero Gianluca, non ci crederai ma faccio fatica ad immaginarti a letto con un’altra donna, perlomeno senza che ci sia anch’io…”;
- “Mi sorprendi Simona, tu gelosa? Non credevo potessi provare quel tipo di sentimento…”;
- “Non lo credevo nemmeno io, non lo sono mai stata, però sentirti parlare in questo modo di Roberta mi ha dato molto fastidio…”;
- “Mi dispiace, cosa ti ha infastidito scusa?”;
- “Il fatto che l’hai decritta così bella fisicamente, quanto ti piace la sua timidezza nel fare sesso, il fatto che il suo buco stretto ti stimola tanto, una serie di cose che mi hanno fatto passare dall’eccitazione alla gelosia, sono matta vero?”;
- “No, devo essere sincero anch’io però, ho enfatizzato le cose proprio per farti ingelosire, in realtà per quanto possa essere bella e disponibile Roberta tu sei la migliore in assoluto, nessuna potrebbe competere con te…”;
- “Lo dici solo per tranquillizzarmi…”;
- “Sono sincero adesso…”.
La presi per le spalle facendola girare verso lo specchio che c’era nell’ingresso, le sfilai la maglietta che indossava e accarezzai le sue tette restandole dietro.
- “I tuoi seni sono perfetti, la tua pelle liscia e levigata…”.
Nel frattempo le baciavo il collo, il suo respiro cominciò a farsi pesante, mi prese la testa accarezzandomi i capelli e sussurrò:
- “Continua…”;
- “La tua pancia definita ed i tuoi fianchi perfetti sono la cosa più bella che abbia mai visto…”.
Feci cadere a terra la gonnellina che indossava accarezzandole la figa da sopra il perizoma.
- “La tua figa liscia, calda ed umida è il posto dove vorrei esalare il mio ultimo respiro talmente è perfetta…”.
Ansimava eccitatissima, fece passare la sua mano dietro accarezzandomi il cazzo che era duro come il marmo, appoggiai le mani sul suo culo.
- “Il tuo culo è sodo e tondo come molte donne solamente sognano di avere, Roberta compresa, il solo pensiero di infilarci il cazzo dentro farebbe impazzire chiunque, tu non hai idea che soddisfazione ed eccitazione provo ogni volta che lo vedo mentre ti penetra, sono sempre stato un amante del sedere femminile, ma dopo averti incontrata il tuo culo è diventato la mia ossessione…”.
Mi infilò una mano nelle mutande tirandolo fuori e cominciando a segarlo mentre sussurrava:
- “Davvero ti piaccio così tanto? Continua ti prego…”.
Sfilai il suo perizoma, lo feci scivolare a terra, lo calciò distante, presi il filo dell’assorbente interno tirandolo un po’ verso il basso per poi lasciarlo andare, bagnai di saliva le dita e le passai sul suo buco del culo inumidendoglielo e continuai:
- “Entrare qui dentro e sentire quanto ti piace è il massimo, Roberta si lascia inculare ma non prova vero godimento, tu invece impazzisci quando te lo scopo e la cosa mi fa perdere il controllo…”;
- “Mi piace tanto, mi è sempre piaciuto ma gli orgasmi che mi fai provare te sono i migliori che abbia mai sperimentato, continua ti prego…”;
- “Non ho mai incontrato una donna che raggiunge l’orgasmo quando viene inculata Simona, sei il massimo che un uomo possa desiderare, guardati quanto sei bella, come puoi pensare che possa preferirti ad un’altra? Roberta è carina, punto! Tu sei un angelo sceso in terra per darmi piacere, non potrei chiedere di più dalla vita!”.
Sorrise, gli occhi si fecero lucidi, l’avevo fatta commuovere, si girò verso di me abbracciandomi calorosamente, mi baciò teneramente, sentivo il calore delle sue lacrime bagnarmi il viso, la abbracciai forte, singhiozzava mentre continuavamo a baciarci, si staccò per un secondo e con il viso ricoperto di lacrime sussurrò:
- “Sono le parole più belle che una donna potrebbe sentirsi dire, spero che ti siano venute dal cuore…”;
- “Assolutamente, lo dico perché lo penso, poi lo sai anche te che sei una donna bellissima, Roberta vale un decimo di te, fisicamente e soprattutto come amante, tu sei il massimo…”;
- “Davvero lo pensi? Fammi vedere quanto ti piaccio, ti dimostrerò che sono la migliore…”.
La presi in braccio portandola in bagno, la posai nella vasca da bagno, baciandomi disse:
- “Non saremmo più comodi in camera?”;
- “Non per quello che voglio fare…”.
Entrai anch’io in vasca, mi coricai dentro tenendo la schiena appoggiata alla sponda, era larga si stava comodi, la feci sedere sul mio cazzo, cominciò a strusciare il culo pronta per essere penetrata baciandomi eccitata, prese il cazzo e se lo infilò nel culo delicatamente, ansimò ed emise un gemito di piacere.
- “Ti amo Gianluca…”;
- “Anch’io ti amo Simona, adesso stai zitta e danza sul mio cazzo come solo tu sai fare…”.
Con il cazzo piantato nel culo fino in fondo ruotava i fianchi, una danza straordinaria, lenta ed accompagnata da un continuo scambio di parole dolci e frasi d’amore, quello non era sesso sfrenato come poco tempo prima in stazione, era un qualcosa di totalmente diverso, era aggressiva e spudorata quasi sempre ma in quel momento di una dolcezza disarmante, aveva due personalità distinte, una sorta di Dr. Jekyll e Mister Hyde al femminile.
Ero completamente travolto dalla sua passione, la feci sollevare, mi guardò sorpresa, pensava che stessi per venire, invece presi il cordino dell’assorbente interno sfilandoglielo, capì immediatamente il motivo per cui l’avevo portata nella vasca, sorrise e disse:
- “Faremo un disastro…”;
- “Non me ne frega un cazzo!”.
Puntai il cazzo sulla figa, scese con decisione penetrandosi in profondità con un sorriso soddisfatto stampato sul volto.
- “Ohhh sììì, quanto ti amo Gianluca…”.
Eccitata a mille per la mia idea di scoparla con le mestruazioni cominciò a cavalcare ad un ritmo forsennato, il viso era trasfigurato dall’eccitazione, quando ebbe l’orgasmo schizzò come una fontana, mi abbracciò e con aria imbarazzata ma sorridente disse:
- “Abbiamo fatto un disastro…sembri un macellaio che ha appena ammazzato una vacca…”;
- “Mi sta piacendo da matti, però non ho ancora finito…”;
- “Uno dei migliori orgasmi che abbia mai provato, mi farai morire di piacere tu…”;
- “Mi fa piacere, dimmi solo quando posso ricominciare…”;
- “Solo un attimo, cazzo sei una macchina…”;
- “Sei tu che mi hai fatto diventare così…”;
- “Allora ho fatto un lavoro straordinario…”.
Ci baciammo a lungo con il mio cazzo piantato dentro di lei, finché sussurrò che potevo ricominciare, la alzai leggermente cominciando a scoparla in maniera forsennata, volevo venire ma non ci riuscivo, durai talmente a lungo che ebbe un secondo orgasmo e schizzò nuovamente in maniera ancora più abbondante della prima, fortunatamente in quel momento sborrai anch’io riempendola, quello che emise non era un gemito di piacere ma un vero e proprio urlo, mi abbracciò nuovamente e ringraziò più volte, è bellissimo sentire una donna manifestare la propria gratitudine dopo averla scopata, lo faceva spesso ma questa volta era davvero dolce nel farlo, continuava a baciarmi e ringraziarmi. Quando ci alzammo dalla vasca per andare a farci la doccia eravamo sporchi come delle bestie, sotto l’acqua ci baciammo nuovamente e volle lavarmi dalla testa ai piedi come amava fare, era servizievole ed accurata in maniera particolare, quella scopata me la sarei ricordata a lungo ed anche lei fece sovente riferimenti ricordandola come una delle più belle e coinvolgenti in assoluto.


Continua…

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Categorie: Etero Racconti Cuckold
Tag: Amatoriale